Il Calderone di Severus

Ida59 - Ritorno al passato (Raccolta "Sorrisi" - 41 di 52), Genere: introspettivo, drammatico - Personaggi: Severus, Personaggio originale e studenti vari - Pairing: Severus/ Personaggio originale - Epoca: Post 7° anno - Avvertimenti: AU

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Ritorno al passato



Autore/data: Ida59 – 17-25 luglio 2013
Beta-reader: nessuno
Tipologia: One-shot
Rating: Per tutti
Genere: introspettivo, drammatico
Personaggi: Severus, Personaggio originale e studenti vari
Pairing: Severus/ Personaggio originale
Epoca: Post 7° anno
Avvertimenti: AU
Riassunto: In un attimo l’oscurità sembrò risorgere prepotente dal suo passato per assalirlo soffocante ed opprimente. È il seguito di “Sfilata di sorrisi”.
Parole/pagine: 1999/4
Nota: Storia scritta per la sfida “Sette giorni per un sorriso” lanciata da “Il Calderone di Severus”
Disclaimer: I personaggi ed i luoghi presenti in questa storia non appartengono a me bensì, prevalentemente, a J.K. Rowling e a chi ne detiene i diritti. Il personaggio originale, i luoghi non inventati da J.K. Rowling e la trama di questa storia sono invece di mia proprietà ed occorre il mio esplicito e preventivo consenso per pubblicare/tradurre altrove questa storia o una citazione da essa. Questa storia non è stata scritta a scopo di lucro, ma per puro divertimento, nessuna violazione del copyright è pertanto intesa.



Questa storia appartiene alla Raccolta “Sorrisi” così composta:

1. Per lui
2. Come il suo nome
3. Sempre
4. Stanco
5. Brivido
6. Inconcepibili
7. Non voglio morire
8. Comprensione
9. Il calderone della mente
10. Pensieri come parole
11. Maschera infranta
12. Sorriso tra le lacrime
13. Bella
14. Angelo del perdono
15. Capricci
16. Sorriso
17. Occlumanzia
18. Confusione
19. Elyn
20. Amore
21. Chiaro di luna
22. Sogno
23. Sussurri di futuro
24. Il futuro è già incominciato
25. Primi passi
26. Libero
27. L’attesa
28. La visita
29. Affetto
30. L’offerta
31. Dimissioni
32. La casa sulla scogliera
33. Notte d’amore
34. Risveglio
34bis. Colazione nel sole
35. Tra passato e futuro
36. Conoscersi
37. Ritorno a Hogwarts
38. Severus Piton, preside di Hogwarts
39. Applauso
40. Sfilata di sorrisi
41. Ritorno al passato
42. Tempo di ricordi
42bis. Paterna consapevolezza
43. I sotterranei di Hogwarts
44. Un sorriso nel vento
45. La Foresta Proibita
45bis. Colori d'autunno
46. Neve a Hogwarts
47. Alba d’innocenza
47bis. Riflessi d’amore
48. Il regalo più desiderato
48bis. Rosso vermiglio
49. Notte d’argento
49bis. Gioielli
50. Per tutta la vita
50bis. Tocco d’amore
51. Nuova vita
52. Le rughe del sorriso
























Ritorno al passato



Severus scosse di nuovo il capo, la torcia che sfrigolava nel corridoio del sotterraneo a qualche metro da lui: il primo giorno del suo ritorno a Hogwarts come preside, accogliendo l’insistenza ostinata di Minerva, era stato davvero denso di avvenimenti, e, incredibilmente, di inaspettati sorrisi che durante la cena avevano illuminato la Sala Grande riempiendola di calore.
Per primo gli balenò alla mente il largo e impacciato sorriso di Paciock, il ragazzo che più d’ogni altro lo aveva sfidato l’anno precedente, dandogli parecchio filo da torcere e dimostrando una grinta ed un coraggio che certo non si attendeva dallo studente imbranato e incompetente che aveva fuso tanti calderoni durante le lezioni di Pozioni: sì, quel ragazzo lo aveva piacevolmente stupito e spesso era dovuto intervenire d’urgenza, con sempre maggiori difficoltà, per sottrarlo alle ire dei Carrow ed alle loro tremende punizioni inflitte con perfida crudeltà, riuscendo solo a fatica a non scoprire mai il proprio doppio gioco.
C’era uno strano miscuglio di orgoglio e di dispiacere sulle labbra di Paciock: Severus era certo che il ragazzo non rinnegasse nulla della coraggiosa lotta che aveva condotto contro il preside dei Mangiamorte – ed era giusto così – ma era senza dubbio rammaricato d’aver così grossolana-mente sbagliato il bersaglio dei suoi attacchi. Così adesso Neville gli sorrideva con imbarazzato rincrescimento, però rivendicando il diritto alla sua giusta ribellione.
Severus aveva annuito con un mezzo sorriso, tinto di dolorosa amarezza, chiedendosi cosa Paciock avrebbe pensato se avesse mai scoperto l’insensato azzardo con cui l’odiato preside aveva giocato le sue carte, quasi rischiando di rivelare il suo ruolo di spia e così perdendo anche se stesso, pur di salvargli la vita la volta in cui i Carrow avevano deciso di replicare su di lui la Cruciatus che aveva portato alla follia i suoi genitori.
Nell’oscurità silenziosa del sotterraneo il mago si lascò sfuggire un sospiro carico di cupo compiacimento: era stato davvero in gamba durante quell’orribile anno, riuscendo ad ingannare tutti alla perfezione; aveva così potuto bere fino in fondo l’amaro calice dell’odio e del disprezzo che tutti avevano rivolto allo schifoso traditore, all’orrido Mangiamorte, al ripugnante assassino di Albus.
Di nuovo tornò con gli occhi della mente a spaziare in Sala Grande.
Tra i Grifondoro un sorriso spiccava sopra ogni altro, quello della più giovane della numerosa famiglia Weasley.
Durante l’anno precedente, Severus aveva più volte dovuto difendersi dalle ottime fatture Orcovolanti della piccola Weasley. Gliele lanciava subdola alle spalle, con mira perfetta, indirizzandole al mantello svolazzante, quando la notte faceva la ronda nei corridoi per rispedire nei dormitori gli studenti ribelli: cercava solo di evitare che i Carrow li sorprendessero al posto suo, punendoli poi davanti ai suoi occhi con la consueta crudeltà che gli diveniva ogni giorno sempre più insopportabile e metteva a dura prova la sua capacità di continuare a rimanere impassibile davanti alle violenze perpetrate su quei giovani corpi innocenti. Ogni volta che non riusciva ad evitare quelle torture, ed era capitato fin troppe volte durante quell’anno maledetto, si sentiva sempre più colpevole, quasi fosse la sua mano a manovrare la bacchetta e la sua voce a pronunciare i sortilegi che non riusciva ad impedire. Così passava tutte le sue serate, e anche buona parte delle sue notti – ottimo modo per sfuggire al sonno ed agli incubi che sempre lo tormentavano - a fare la ronda nel castello con viso pallido e truce, facendosi odiare sempre più dagli studenti.
Aveva presto scoperto che l’Esercito di Silente si era ricostituito e dove si radunavano; aveva perfino protetto le loro riunioni nella Stanza delle Necessità tenendo i Mangiamorte lontani dal settimo piano. Chissà come lo avrebbe guardato la Weasley se avesse saputo che l’odiato pipistrello era là solo per proteggere lei e i suoi amici!
In quel momento, però, ben altra era l’espressione del viso della ragazza: si rivolgeva a lui – al maledetto pipistrellaccio nero – con un ampio sorriso, grata per tutto ciò che all’insaputa di tutti aveva sempre fatto per proteggere Harry e tutti loro studenti. Sembrava aver compreso solo ora che la terrificante punizione, inflitta per il tentativo di furto della Spada di Grifondoro, era stata solo una finzione magistralmente realizzata dal preside, con una perfetta riuscita: ai Mangiamorte era parsa molto severa e pericolosa – avevano perfino accarezzato l’idea che qualche temibile creatura magica della Foresta Proibita facesse il lavoro sporco al posto loro! – mentre gli studenti, che il mago sapeva perfettamente a quali ben peggiori pericoli avevano saputo far fronte, si erano invece fatti quattro risate alle sue spalle insieme a Hagrid!
Severus chiuse gli occhi e di nuovo si concentrò sulla Sala Grande, all’inizio della cena.
Dal tavolo dei Corvonero, la Lovegood lo fissava con gli occhi azzurri spalancati e il solito sorriso sognante che aveva sempre la fastidiosa capacità di metterlo a disagio: non riusciva proprio a capire cosa si annidasse nella testa della ragazza e frugare con attenta delicatezza nella sua giovane mente non si era mai rivelato utile.
Luna portava dipinta sul volto una strana espressione: era un sorriso particolare, sospeso tra realtà e fantasia ma, almeno, del tutto scevro dalla fastidiosa aria d’imbarazzo misto a vergogna che molti altri studenti invece mostravano in considerazione degli orridi auguri di morte che avevano indirizzato con tutto il cuore al loro preside l’anno precedente. Quel sorriso stava istillando in Severus il fondato dubbio che la ragazza non avesse mai del tutto scartato l’improbabile ipotesi che lui potesse essere sempre rimasto dalla loro parte. Chissà, magari chi militava dalla parte del “bene” possedeva una particolare aura individuabile solo con quei ridicoli occhiali con cui aveva spesso sorpreso l’originale studentessa ad osservarlo con attenzione l’anno prima. O forse, più semplicemente, Luna, che fin dal primo anno di scuola sapeva vedere i Thestrals, aveva anche la capacità di leggere il dolore che albergava nella profondità dei suoi occhi neri, imperscrutabili per chiunque altro…
Ad ogni modo, lo sguardo trasognato che la ragazza gli rivolgeva in quel momento assomigliava in parte al sorriso con cui alcune volte lo aveva squadrato anche l’anno precedente. Sì, una ragazza interessante, davvero difficile da interpretare.
Il mago mise a fuoco un nuovo punto della Sala Grande, ancora perfettamente vivida nella sua memoria.
Scrutava davanti a sé con lo sguardo attento, frugava tra tutti i volti cercando una persona in particolare, il ragazzo per il quale ancora una volta aveva lacerato la propria anima uccidendo il suo unico amico. Possibile che non fosse venuto, quella sera, proprio lui?
Infine lo trovò, relegato in fondo al tavolo dei Serpeverde, quasi a volersi nascondere, ma c’era, invece, e il suo volto aguzzo si aprì in un luminoso sorriso quando gli occhi chiari incontrarono l’oscurità profonda dei suoi: un sorriso che era davvero un premio per Severus.
Draco aveva infine compreso quale tremendo sacrificio il mago avesse compiuto per proteggere l’innocenza della sua anima, dannando un poco di più la propria. Quello del ragazzo era un sorriso colmo di gratitudine, che brillava dell’innocenza che Severus alla sua età aveva già perduto per una tragica scelta sbagliata. Il figlio di Lucius ora si rivolgeva a lui come al proprio mentore, l’uomo cui affidarsi e confidarsi con totale fiducia. Era ben conscio, Draco, dello straziante dolore che Severus si era volontariamente inflitto per impedirgli di compiere gli stessi errori che da ragazzo l’avevano trascinato nel baratro dell’oscurità, tra le crudeli spire dell’Oscuro Signore.
Avevano parlato a lungo, più volte e a cuore aperto, per quanto al mago fosse stato difficile aprirsi – ma Elyn lo aveva molto aiutato in questo, con il suo incoraggiante sorriso – quando Draco era andato a trovarlo al San Mungo durante la sua convalescenza, per ringraziarlo di quel tremendo gesto, di quell’Avada che il giovane non sarebbe mai riuscito a pronunciare, di quell’orrenda maledizione che aveva graziato l’anima del ragazzo per dannare ancor di più quella del mago.
Severus sospirò profondamente, per un attimo rivedendo ancora tutti i volti che poco prima gremivano fino all’inverosimile la Sala Grande, con i loro sorrisi carichi di rincrescimento e di implicita richiesta di perdono.
Ma il mago non aveva nulla da perdonare, a nessuno di loro!
L’anno precedente aveva solo recitato al meglio la sua orribile parte di doppio e triplo giochista, riuscendo ad ingannare alla perfezione anche tutti coloro per i quali ancora e sempre lottava, ben conscio che la sua vita sarebbe valsa meno di quella d’un elfo domestico se davanti a Voldemort, anche solo per un istante, avesse abbassato le proprie difese lasciando la mente senza protezione davanti al suo sguardo d’ardente rubino.
Ma a loro, a tutti loro che adesso gli sorridevano cercando il suo perdono, Severus non aveva proprio nulla da perdonare: l’avevano odiato e disprezzato a fondo, avevano in qualsiasi modo mostrato il loro disgusto con lo sguardo tutte le volte che lo incrociavano nella scuola; quando erano stati costretti ad avere a che fare con lui, avevano lasciato che il ribrezzo verso la sua persona trapelasse dal loro tono di voce, talvolta anche dalle loro parole astiose, nel caso dei più arditi.
E il mago era sempre rimasto in silenzio, in apparenza freddo ed impassibile, accettando con dolorosa rassegnazione il loro odio, sorbendolo fino all’ultima goccia amara.
Sapendo di meritarlo.
Perché quell’odio era giusto: lo aveva pienamente meritato. Non per ciò che aveva fatto ad Albus, né per le sue azioni durante quel lungo e tremendo anno di difficile lotta in totale solitudine, ma per ciò che aveva fatto tanti anni prima…
In un attimo l’oscurità sembrò risorgere prepotente dal suo passato per assalirlo soffocante ed opprimente: nella penombra del corridoio, lontano dall’ultima torcia che riverberava la sua fiamma sul muro, Severus vide emergere gli spettri delle sue vittime in un’atroce processione, ne sentì gli urli disperati, vide gli occhi colmi di terrore implorare una pietà che non aveva potuto avere; sentì le proprie mani di nuovo imbrattate di sangue appiccicoso, ne percepì perfino l’odore acre nelle narici e il gusto ferroso in bocca.
Un violento conato di vomito lo fece ripiegare su se stesso.
- Severus!
La bacchetta della Guaritrice illuminò di colpo la figura tenebrosa del mago.
Era semi piegato su se stesso, con le spalle curve e la schiena appoggiate alla ruvida parete; il capo era chino sul petto e i lunghi capelli neri gli nascondevano il volto sofferente; le braccia penzolavano inerti ai lati del corpo, del tutto abbandonate, prive d’ogni energia vitale. Sembrava sfinito e disperato, di nuovo prigioniero delle crudeli spire insanguinate del suo passato.
Elyn volò dal mago, ben conscia di ciò che stava accadendo nei suoi pensieri affollati di tremendi ricordi; quelle immagini le aveva già viste nella sua mente quando lo avevano portato d’urgenza al San Mungo dopo l’attacco di Nagini, salvato all’ultimo istante dall’incanto delle lacrime di Fanny: aveva letto tutto l’orrore del suo passato in quegli occhi neri, spalancati nel delirio febbrile indotto dal veleno del serpente.
Non poteva lasciarlo di nuovo preda di quell’atroce sofferenza!
La Guaritrice lo strinse forte a sé, ricordandogli l’amore che illuminava adesso il suo presente:
- Ti amo, Severus!
Lo ripeté con dolce intensità, ancora ed ancora, tenendolo sempre stretto forte a sé, finché il mago, finalmente, cominciò a reagire al suo abbraccio.
Sembrava confuso, come se anche il suo corpo, oltre alla sua mente, fosse stato inghiottito nel gorgo agghiacciante delle memorie del passato. Sbatté con forza le palpebre un paio di volte, frastornato, ed infine tornò se stesso, nel presente, di nuovo preside di Hogwarts, ben accolto da tutti, professori e studenti.
Spalancò gli occhi neri nel sorriso di Elyn:
- Sei venuta ad illuminare le mie tenebre, - sussurrò con voce roca e commossa, - ancora una volta col tuo sorriso dolce e bello.
Un sospiro di sollievo rese più luminoso il sorriso della maga.
E Severus sorrise ad Elyn, alla donna che amava e che lo amava, che aveva conosciuto il suo orribile passato e aveva saputo perdonarlo; sorrise al suo sorriso che, insieme al perdono, lo aveva riportato in vita regalandogli finalmente un futuro da vivere fino in fondo, colmo d’amore.
 
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Sorrisi (8 gennaio/23 novembre 2013, 2014 fino ad agosto, settembre 2016)

52 brevi storie (flash fic e one-shot) scritte nell’ambito della sfida “Sette giorni per un sorriso” lanciata da “Il Calderone di Severus”per regalare ogni settimana un sorriso a Severus.
Sono tutte il seguito l’una dell’altra e lo spunto per l’idea del personaggio originale e del modo in cui si è innamorata di Severus viene dalla mia “Nero di morte, nero di vita”, una storia della raccolta “Le Parole del cuore”.
Successivamente si sono aggiunte altre 6 storie scritte nell’ambito della Severus House Cup, che ho inserito nell’elenco numerico con la dizione “bis”.

1. Per lui
2. Come il suo nome
3. Sempre
4. Stanco
5. Brivido
6. Inconcepibili
7. Non voglio morire
8. Comprensione
9. Il calderone della mente
10. Pensieri come parole
11. Maschera infranta
12. Sorriso tra le lacrime
13. Bella
14. Angelo del perdono
15. Capricci
16. Sorriso
17. Occlumanzia
18. Confusione
19. Elyn
20. Amore
21. Chiaro di luna
22. Sogno
23. Sussurri di futuro
24. Il futuro è già incominciato
25. Primi passi
26. Libero
27. L'attesa
28. La visita
29. Affetto
30. L'offerta
31. Dimissioni
32. La casa sulla scogliera
33. Notte d'amore
34. Risveglio
34 bis.Colazione nel sole
35. Tra passato e futuro
36. Conoscersi
37. Ritorno a Hogwarts
38. Severus Piton, preside di Hogwarts
39. Applauso
40. Sfilata di sorrisi
41. Ritorno al passato
42. Tempo di ricordi
42bis. Paterna consapevolezza
43. I sotterranei di Hogwarts
44. Un sorriso nel vento
45. La Foresta Proibita
45bis. Colori d'autunno
46. Neve a Hogwarts
47. Alba d'innocenza
47bis.Riflessi d'amore
48. Il regalo più desiderato
48bis.Rosso Vermiglio
49. Notte d'argento
49bis.Gioielli
50. Per tutta la vita
50bis.Tocco d'amore
51. Nuova vita
52. Le rughe del sorriso


Edited by Ida59 - 24/11/2018, 11:09
 
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CITAZIONE (chiara53 @ 17/10/2013, 09:03) 
CITAZIONE

Ritorno al passato


In questo capitolo sei stata capace di portarmi nella mente di Severus e mi è parso di accarezzare con dita evanescenti tutti i sorrisi dei suoi ragazzi.
Io li ho sentiti “suoi” in ogni parola che li racconta. E’ Severus che li ha cresciuti, plasmati, condotti prima ad odiarlo e poi ad amarlo e a stimarlo: a ritenerlo un eroe.
Severus davvero accarezza il ricordo lo fa con dolce amarezza consapevole delle sofferenze che ha patito, ma che anche loro hanno sofferto. E’ una carrellata di splendori, fino al sorriso più desiderato: quello del giovane tanto simile a lui, ma che Severus sa di aver salvato dal suo stesso destino e lì poteva anche finire questo racconto dolce e amaro, ma Severus non dimentica e la sua lucida mente torna al passato.
E’ stato un passaggio straziante e quasi ingiusto per il lettore sentire ancora il morso del ricordo di visi e urla e dolore. Mi piace usare una frase bellissima scritta da Ale in un altro contesto, ma vera e condivisibile perchè anche Severus non può fare l’impossibile, Ale dice: “ non si può dare un colpo di spugna sul passato, cancellarlo, anche se sarebbe bello. …. se si è fortunati, piano piano il nero sbiadisce, diventa grigio e un giorno, forse, senza neanche accorgersi, diventa un bianco-panna o un grigio chiaro, al limite.” Sono certa che anche Severus condivide.
Ma qui un piccolo miracolo si compie con Elyn che lo vede e capisce e noi accompagnate da te leggiamo una frase che ci riporta e riporta Severus al presente :
CITAZIONE
- Sei venuta ad illuminare le mie tenebre, - sussurrò con voce roca e commossa, - ancora una volta col tuo sorriso dolce e bello.
Un sospiro di sollievo rese più luminoso il sorriso della maga.

Grazie Ida è stata bellissima questa “indigestione” di sorrisi, anche noi, poveri umani, forse dovremmo sorriderci sempre di più per trovare la vera serenità.
;)

CITAZIONE (Ida59 @ 17/10/2013, 15:25) 

Sì, assolutamente sì: quelli sono proprio i “suoi” ragazzi, tutti, non solo i Serpeverde. È per tutti loro che ha combattuto, e nessuno più di lui può saperlo, e anche ricordarlo con composta amarezza.
Per il suo rapporto con Draco, che è sicuramente molto rilevante, ci sarà invece una storia tutta per loro due, più avanti.
Straziante e ingiusto, il ritorno al passato, dici? Già, ma la vita non è mai giusta, come Severus sa fin troppo bene. Liberarsi del suo passato non sarà cosa facile, e Severus condivide; e spera in un bianco-panna, illuminato dal magico sorriso di Elyn.
 
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CITAZIONE (Ida59 @ 20/10/2013, 14:19) 
CITAZIONE (Alaide @ 19/10/2013, 19:02) 
Ritorno al passato di Ida

Dopo aver immaginato l'illuminazione della scena ed una musica in pianissimo, mi sono immersa nel racconto, ritornando ancora una volta in Sala Grande, al sorriso di Neville (che è personaggio che ho sempre amato), ai ricordi che questo sorriso porta con sé (momenti che mi sarebbe piaciuto leggere nel libro, dove sono solo sottesi), sono ricordi che portano con sé la dolorosa amarezza con cui Severus ha sorriso a Neville, portando ad altri ricordi che riportano nell'oscurità della scena attuale (ecco adesso sto parlando come una studiosa di drammaturgia... e pensando ad un'aria costruita con un intreccio di motivi già ascoltati in precedenza per rendere l'intreccio dei pensieri di Severus).

Già, sarebbe piaciuto a tutti noi leggere qualcosa di più di Severus in quel tremendo anno, ma la Rowling è stata davvero tirchia, così possiamo solo immaginare da come sappiamo che si sono svolti i fatti e conoscendo la reale essenza di Severus. Sì, la musica in pianissimo è perfetta per l’inizio di questa scena in cui la luce c’è, però è lontana, quasi irraggiungibile, perché tra Severus e la luce c’è il gorgo del passato che, inesorabile, lo attrae a sé.
L’intreccio di motivi già ascoltati per rendere i pensieri di Severus è un’idea davvero bella.
Posso lanciare un’idea suggerimento? E se tu aprissi una discussione in cui “musichi” fiction a tua scelta, che ti ispirano particolarmente? Sarebbe davvero bellissimo! E un’esperienza unica per le fortunate autrici! ;)
CITAZIONE
Una menzione - e non mi stancherò mai di dirlo - alla perizia con cui ogni parola viene meditata e scelta, per poter condurre il lettore, con naturalezza, da un pensiero all'altro, dal momento presente, al passato recente, al passato più lontano.

Grazie. Soprattutto e sempre per la conferma d’essere riuscita a far sembrare naturale il passaggio dai pensieri su un personaggio all’altro che, invece, è ovviamente costruito a tavolino con faticosa attenzione.
CITAZIONE
L'arrivo a Ginny avviene quindi in maniera assolutamente naturale, e con Ginny tornano i ricordi di quel terribile anno, ricordi che si fanno più cupi rispetto a quanto avvenuto qualche riga più sopra, con Neville, in uno sprofondare sempre più deciso nel passato, quel passato che fa di ognuno di noi ciò che si è, che non si può cancellare, né ignorare, ma dal quale ci si può rialzare, si può imparare.

L’atmosfera con Ginny ti sembra più cupa di quella con Neville? Strano. Per me è l’opposto.
CITAZIONE
Il sopraggiungere di Luna è stato orchestrato benissimo e devo farti un complimento veramente sentito per come sei riuscita a gestire la Corvonero (ammetto di non aver mai osato prendere in mano la ragazza, per quanto sia un bel personaggio), a farmi toccare con mano (con l'adeguata melodia) tutto ciò che di enigmatico c'è in Luna.

Luna è un personaggio difficilissimo da gestire insieme a Severus, però mi piace moltissimo, così ogni tanto ci provo. Sono felice se ti è piaciuto il pezzo, dove il suo essere enigmatico è ciò che credo colpisca a fondo anche Severus che non riesce proprio a incasellarla.
Se trepidazione significa anche coinvolgimento, sono contentissima. Il rapporto di Severus è così particolare che, come ho già detto, ho riservato loro una intera storia.
CITAZIONE
Ho letto con estrema attenzione e partecipazione il corso dei pensieri di Severus, quei pensieri che portano con sé, lentamente, ma inesorabilmente, le tenebre del passato, di quel passato che si riaffaccia nella mente di Severus, portando con sé il volto delle sue vittime ed il malessere fisico. È un momento di assoluto realismo ed io ho una predilezione per l'assoluto realismo, anche quando questo vuol dire sofferenza.

Attenzione e partecipazione: sì, questo dovrebbe proprio essere coinvolgimento! :)
Sì, amo anche io i momenti di realismo, infatti cerco sempre di immedesimarmi a fondo nei miei personaggi, per provare le loro emozioni e razioni fisiche, per poi cercare di renderle ai meglio ai lettori. In questo caso ho proprio visto Severus quasi rannicchiarsi su se stesso, oppresso da quel passato che ancora lo schiaccia col rimorso della colpa.
CITAZIONE
L'arrivo di Elyn - la sua voce - è un ottimo colpo di teatro (io ero troppo immersa nella lettura per poter pensare ad un possibile intervento della donna). Bellissimo il modo in cui Elyn riesce a riportare Severus nel presente, un momento prezioso!

Felicissima di averti sorpresa trovandoti così immersa nella lettura da non riuscire a ragionare e prevedere gli avvenimenti: è un bellissimo complimento!
 
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view post Posted on 20/12/2023, 09:20
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CITAZIONE (Ida59 @ 21/12/2014, 17:57) 

41 – Ritorno al passato




CITAZIONE (Severus Ikari @ 1/9/2014, 15:38) 
Bellissimo il ricordo di questi sorrisi, ne hai scelti tre che più di altri emergono, tre ragazzi che nel bene e nel male sono stati quasi condotti per mano da Severus, nel silenzio e nell’ombra e decisamente a modo suo, verso la crescita, forse avvenuta troppo in fretta, ma una crescita necessaria per sopravvivere, e li ha spinti a combattere, a reagire, a non lasciarsi inghiottire dalle tenebre.

Sì, ho scelto quelli che mi sono sembrati più esemplificativi, ma ciò che Severus ha fatto per loro lo ha fatto anche (o lo avrebbe fatto se fosse stato necessario) per tutti gli altri.

CITAZIONE
E qui sembra rinascere finalmente la sua vita, ormai uomo accettato e compreso, e invece in un attimo lo riporti al passato (bella l’immagine degli spettri delle vittime in processione, mi piace (che ovvietà XD), a quel dolore e a quel rimorso che hanno caratterizzato tutto il suo essere.

Bé, non crederai che liberi Severus dal suo passato così facilmente eh? E poi, quale posto migliore del suo sotterraneo per farlo assalire dagli spettri delle sue vittime in processione? Sì, è un’immagine che piace molto anche a me, infatti l’ho ormai scritto un sacco di volte!!!

CITAZIONE

Poi arriva lei, meravigliosa donna alla quale basta un sorriso e poche parole per dissipare il buio dal cuore di Severus.

In effetti, Elyn è lo spirito protettore di tutti questi “Sorrisi” per Severus.

CITAZIONE
Un brano che mi è molto piaciuto, una linea del presente che si curva verso il basso, verso il passato, ma subito ritorna su, di nuovo nel presente e, soprattutto, verso un luminoso futuro (solo 11 sorrisi, quindi se c’è ancora da penare, si pena poco XD), una linea dal sapore dolce e amaro che sarebbe stata perfetta se solo la mente di Severus non fosse ritornata laggiù, ma in fondo lo amiamo anche per questo, no?

Avere Severus solo felice non credo che ci basti. Non è da lui, in fin dei conti, la felicità assoluta. Ma è anche vero che la felicità è più bella e intensa da assaporare se la si può confrontare con il dolore. E Severus ne ha di confronti da fare… per cui nei restanti 11 sorrisi, sì, ci sarà ancora anche del dolore.
 
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