Ossessione
Autore: Ida59 (3/19 ottobre 2008 + 3/10 settembre 2009)
Beta: nessuno
Tipologia: flash fic
Rating: per tutti
Genere: introspettivo, drammatico, romantico
Epoca: 7° anno HP
Personaggi: Severus Piton, Personaggio Originale
Pairing: Severus/ Personaggio Originale
Avvertimenti: AU
Riassunto: Ossessione: una sola parola per troppe emozioni.
Parole-Pagine: 197 - 1
Disclaimer: I personaggi ed i luoghi presenti in questa storia non appartengono a me bensì, prevalentemente, a J.K. Rowling e a chi ne detiene i diritti. Il personaggio originale, i luoghi non inventati da J.K. Rowling e la trama di questa storia sono invece di mia proprietà ed occorre il mio esplicito e preventivo consenso per pubblicare/tradurre altrove questa storia o una citazione da essa.
Raccolta: Lo scrigno dei sogni.Si tratta di 12 brevi storie scritte per rispondere alle domande di un intrigante test elaborato dalla mia cara amica Mariacarla (DamaVerde) sul suo Forum.
Questa è la quarta storia della raccolta e risponde alla domanda: Qual è la tua ossessione di lui, cosa in lui ti ossessiona? Qual è il tuo fetish quando si parla di lui?
Ecco l’elenco delle storie della raccolta.
1) Il vento della sera
2) Ovunque e in nessun luogo
3) Arcobaleno
4) Ossessione
5) Solo una promessa
6) Sogno di una notte di mezza estate (VM14)
7) L’impossibile magia
8) Inganno d’amore
9) Vapori scintillanti
10) Riflessi d’argento
11) Retrogusto
12) Delizie d’amore
Ossessione
Severus è la mia sola e vera ossessione!
Le scintillanti tenebre dei suoi occhi neri, ardenti, profonde, scure, infinite, affollate di lacrime mai piante e che mai lo saranno, piene di dolore bruciante e laceranti rimorsi per imperdonabili colpe.
Il suo amaro sorriso, dolcemente triste, lieve e impalpabile come l’ala di una farfalla invisibile, si affaccia timido nel pallore luminoso del suo viso sempre troppo stanco e teso.
Le sue labbra, morbide e sottili, tenere e dolci, sogno impossibile da fare mio. Le morde appena, resistendo a se stesso, negando i suoi umani desideri, e rimane zitto, ingoiando le parole.
Immobile, come una statua, ombra nera nell’oscurità della notte.
Le sue mani pallide, dalle dita lunghe e sottili, tremano appena mentre trattengono quelle carezze tanto desiderate.
Da lui. Da me.
Ma c’è l’ombra cupa del sangue, ancora, che ci separa. Che macchia le sue mani e la sua anima.
E’ nei suoi tristi occhi neri, è nel sorriso che si spegne, è nel desiderio negato d’un bacio, è nel suo cuore colmo d’amore e di dolore, è nei suoi ricordi e nei suoi rimorsi.
E’ in lui, nelle colpe che non può perdonarsi, ma solo amaramente espiare.