Ovunque e in nessun luogo
Autore: Ida59 (3/19 ottobre 2008 + 3/10 settembre 2009)
Beta: nessuno
Tipologia: flash fic
Rating: per tutti
Genere: introspettivo, romantico
Epoca: Post 7° anno HP
Personaggi: Severus Piton, Personaggio Originale
Pairing: Severus/ Personaggio Originale
Avvertimenti: AU
Riassunto: Un lungo viaggio, un luogo sconosciuto, sensazioni intense… e Severus.
Parole-Pagine: 271 - 1
Disclaimer: I personaggi ed i luoghi presenti in questa storia non appartengono a me bensì, prevalentemente, a J.K. Rowling e a chi ne detiene i diritti. Il personaggio originale, i luoghi non inventati da J.K. Rowling e la trama di questa storia sono invece di mia proprietà ed occorre il mio esplicito e preventivo consenso per pubblicare/tradurre altrove questa storia o una citazione da essa.
Raccolta: Lo scrigno dei sogni.Si tratta di 12 brevi storie scritte per rispondere alle domande di un intrigante test elaborato dalla mia cara amica Mariacarla (DamaVerde) sul suo Forum.
Questa è la seconda storia della raccolta e risponde alla domanda: E se lui fosse un viaggio lontano, un Paese Straniero, una sensazione lontana? Racconta e descrivi...
Ecco l’elenco delle storie della raccolta.
1) Il vento della sera
2) Ovunque e in nessun luogo
3) Arcobaleno
4) Ossessione
5) Solo una promessa
6) Sogno di una notte di mezza estate (VM14)
7) L’impossibile magia
8) Inganno d’amore
9) Vapori scintillanti
10) Riflessi d’argento
11) Retrogusto
12) Delizie d’amore
Ovunque e in nessun luogo
Un profumo intenso, forte e aromatico, d’incensi e spezie, annebbia i miei sensi mentre annego in questo languido tramonto, rosso riflesso di sangue sull’acqua che lenta lambisce il mio corpo, mentre le sue braccia mi avvolgono, dolci e protettive.
Gli ardenti raggi del sole impietoso di questo Paese hanno bruciato intensamente la mia pelle, per tutto il giorno, ed ora il suo fresco respiro viene a lenire il dolore soffiando sul mio corpo stanco l’acqua appena tiepida.
I rami e i rovi di questa intricata foresta hanno arrecato piccole ferite alle mie mani e insidiose radici hanno fatto incespicare i miei passi, graffiando le mie ginocchia. Ma le sue mani, infine dimentiche del sangue, con dolce e deliziosa magia sanno alleviare ogni mia sofferenza.
Mi guarda: nel riflesso dei suoi lucenti occhi neri vedo il profilo scuro delle montagne lontane, forse orlate di neve, e la macchia cupa della foresta che abbiamo faticosamente attraversato mentre ci allontanavamo da un mondo che non sa riconoscere i veri eroi.
Mi sorride, schiudendo appena le labbra sottili, il pallore del suo viso acceso dal sole morente: siamo alla fine del nostro viaggio, siamo arrivati alla meta, io e lui.
Solleva la mano a coppa e l’acqua scorre sull’avambraccio nudo, pelle candida incisa dal ricordo sfocato d’un antico vincolo ormai spezzato dalla morte.
Scorre in lenti rivoli contorti, seguendo velenose spire che non lo incatenano più.
Scorre e scende sulla mia pelle fremente.
Le sue labbra sulle mie.
Mi bacia, mi stringe a sé, e tutto scompare.
Dove siamo?
All’inizio, o alla fine del viaggio?
Ma è poi così importante il luogo, se c’è Severus?
