Il Calderone di Severus

Severus Piton e le sue maschere, Ovvero, tutte le recite e finzioni di Severus e le sue più intime e vere motivazioni

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view post Posted on 12/9/2015, 17:45
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CITAZIONE (Ida59 @ 9/9/2015, 19:08) 
Ecco la seconda puntata.

E' un mio vecchio intervento sulla lista AR Italia del 22/11/04 che mira a dimostrare, citando diversi passi dei libri fino ad allora usciti (i primi 5, il 5° era uscito giugno 2003 in inglese e ottobre 2003 in italiano), che dietro la maschera del professore sgradevole c'è ben altro!!!
C'è l'utilizzo del cognome inglese perchè a quel tempo in quel gruppo era usato in modo predominante.



CITAZIONE
No, lo ripeto per la millesima volta (turatevi le orecchie voi che avete già sentito le precedenti 999 volte, ma qui ci sono delle nuove iscritte ed io cerco sempre di far proseliti): a me il personaggio di Snape non è piaciuto affatto per come era descritto, antipatico, odioso e chi più ne ha ne metta. Neppure per scherzo che mi attirava il fatto che sembrasse incapace di amare perchè nessuno aveva mai amato lui. Mi appariva stronzo punto e basta.

Visione mediocremente Potteriana, lo ammetto.

Che fosse insensibile al fascino femminile non mi toccava affatto: erano solo fattacci suoi se viveva male e solo in un freddo e buio sotterraneo. Mai neppure lontanamente pensato di andare a "redimere" e cambiare un essere disgustoso come quello: non sono proprio il tipo della masochista, io!
E poi era cattivo, in modo evidente, senza speranza e senza giustificazione.

Visione schifosamente Potteriana, lo ammetto di nuovo.

Poi, però, quella maledetta della Rowling stravolge tutto (siamo ormai alla fine del 4° libro) e mi trasforma un cattivo in ex-cattivo, ora diventato buono.
E qui... mi ha bellamente fregato, perchè all'improvviso ogni mio punto di riferimento è svanito, il nero era diventato bianco e ciò che appariva era in assoluto contrasto con ciò che era.
Ora non potevo più fermarmi alla superficiale visione Potteriana, ora dovevo cercare di capire cosa c'era dietro la maschera. Perchè, per me, a questo punto può trattarsi solo di una maschera, di una globale finzione, di un comportamento evidentemente duale.
Che logica c'è nell'odiare una persona e poi salvargli la vita? Cos'è Snape uno stronzo-santo? No, ci dev'essere qualche cosa di importante che sfugge, qualcosa di essenziale ancora da scoprire.
Così dietro ad una maschera può nascondersi qualsiasi cosa ed il fascino del mistero è assolutamente irresistibile per me: se lui è buono ma fa di tutto per essere considerato cattivo qualche motivo ci dovrà pur essere!
Così gli occhi e le orecchie di Potter diventano del tutto inaffidabili perché ciò che vede e ciò che sente (che è poi quello che il lettore vede e sente nei libri) è mediato dal suo essere bambino/ragazzo e non è più un dato di fatto obiettivo. Quindi ciò che diventa rilevante sono solo i fatti, perché le parole che Snape rivolge a Harry vengono da questo ultimo interpretate attraverso i suoi sentimenti ed emozioni.
Un piccolo esempio: nel 5° libro quando Harry scopre gli scherzi di cui Snape era oggetto, si identifica quasi totalmente con lui e finisce addirittura per sospettare di suo padre. In quel momento la figura di Snape perde qualsiasi connotazione negativa per assumere quella di martire. Poi, però, Sirius muore, prevalentemente per colpa di Harry che non si è ricordato né dello specchietto né che c'era ancora Snape ad Hogwarts che poteva aiutarlo. Harry è inizialmente sommerso dal senso di colpa ma poi, con un normale ed comprensibilissimo atteggiamento psicologico di difesa... cerca e trova un capro espiatorio per tutta la dolorosa vicenda. E chi mai sarà il cattivone, il colpevole, l'uomo nuovamente da odiare?! Ma Snape naturalmente... è tutta colpa sua!!! Come no! Ed il "martire" si trasforma nuovamente in demone. Ed i lettori tutti dietro come pecorelle ad Harry Potter (salvo le Snapiste che, a questo punto, avrebbero voglia di fare un bel discorsetto chiaro al ragazzino...)

Ora torniamo ai fatti, che sono più difficilmente alterabili (ma comunque possono esserlo).

In HP1 Snape sarà stronzo e odioso quanto volete, ma se non era per lui la storia finiva con Harry che precipitava dalla scopa durante la partita di Quidditch, alla faccia di Silente!
E nella partita successiva che fa Snape? Arbitraaaaaaaaaaaaaaaa!!! Cavoli, ma Snape che volteggia nel cielo azzurro, dolcemente illuminato dal sole, è assolutamente fuori canon!!! Ci può stare in una mia fictions (e naturalmente c'è...) ma non nei libri originari!!! Invece la Rowling ce lo mette. Perché non ci ha messo Madama Boomp, che era più credibile? No, ci mette proprio Snape, che il ragazzino dovrebbe odiarlo, e invece… E ci sarà bene un motivo se la Rowling ha scelto di forzare il personaggio, giusto?

In HP2 la scena del duello è favolosa, ma quanto canon è uno Snape che si espone davanti a tutti?! Ma Snape non è quello che si fa i cavoli suoi in mezzo a calderoni puzzolenti? Cosa ci fa in bella mostra davanti a tutta la scuola? Ma solo per non perdere l'occasione di dare una mano al PoveroPiccoloPotter alle prese con la viperella, ovvio, no?!

In HP3 che fa il caro Snape che tanto odia Lupin?! Ma gli prepara la pozioncina bella proprio con le sue manine d'oro!!! Poi però rompe le scatole tutto l'anno con Silente ritenendo comunque pericoloso Lupin e, alla fine, quando Lupin ha dimostrato di essere VERAMENTE pericoloso, lo sbugiarda davanti ai Serpeverde ed elimina, a modo suo, un problema per i ragazzi. Nella Stamberga ci va per salvare i ragazzi, perché se voleva vendicarsi di Sirius e Lupin il modo di farli fuori lo trovava di sicuro, invece di farsi "impallinare" dal trio. Poi, dopo la fuga di Sirius, è incavolato nero! Sfido io, ha tutte le ragioni di questo mondo e gli sono saltati i nervi. Peccato che questa cosa ad uno Snape canon non sarebbe proprio dovuta accadere. No, no, no, no… non ad un Occlumante controllatissimo come lui che sa mentire perfino a Voldemort. Quindi, anche qui, ci deve essere un motivo enorme se perde le staffe in quel modo…

In HP4 Snape resta sempre sullo sfondo, probabilmente messo in difficoltà dalla presenza di un Auror (da lui creduto tale) che di lui si fida poco. Harry non lo vede ballare al ballo del Ceppo bensì parlare con Karkaroff e tutti siamo stati indotti a credere che i due fossero amici (non facevano altro che parlarsi, a detta di Harry che, tanto per cambiare, non ha capito un tubo… e noi con lui!). Poi salta fuori che è stato un Mangiamorte ma che è passato a fare la spia per i “buoni”. Ad onor del vero Harry ci prova a farsi spiegare da Silente perché si fida di Snape (e lo fa più di una volta nel 4° e 5° libro), ma naturalmente Silente non parla. Già, non gli racconta le cose che lo riguardano direttamente, vuoi che gli racconti quelle che riguardano Snape??? Poi c’è la famosa scena del Marchio in cui Snape è disposto a sputtanarsi di fronte a tutti pur di collaborare con Harry (sì, proprio lui) e con Silente per convincere Caramell che Voldemort è tornato. Questa ultima scena la possiamo considerare canon? E’ da Snape fare quello che ha fatto? Secondo me no, non il solito e controllato Snape, per lo meno. Questo è uno Snape molto coinvolto emonzionalmente, non l'uomo gelido e sgradevole. Ok è vero, Voldemort è tornato e questo, forse, è un colpo difficile anche per Snape da assorbire. Ma lui lo sapeva quel che stava succedendo… no lo Snape che mostra il Marchio è il mio amore… ma non è per nulla lo Snape "in canone", quello che ci rifila sempre Potterino, tanto per dire. Quindi, forse, oltre gli occhiali appannati di Potter c'è di più, molto di più da capire e che la Rowling ci dà invece col contagocce!

In HP5 il povero Snape deve sorbirsi doppio Potter a causa dell’Occlumanzia. Non ha nessuna voglia di insegnargliela ma lo fa perché lo deve fare. Propina un falso Veritaserum alla Umbridge rischiando di farsi scoprire e buttar fuori dalla scuola, naturalmente sempre per proteggere Potter. Alla fine fa tutto quanto è necessario fare, contatta Sirius (che gli stia simpatico o meno) e va a cercare i ragazzi nella Foresta Proibita quando non li vede tornare ed è lui che ha intuito dove può essere andato Harry. Ma, si sa, Harry ha bisogno di un capro espiatorio per Sirius e Snape è un personaggio nato apposta per ricoprire quel ruolo.
A livello di Snape canon nel 5° libro abbiamo sorprese su sorprese, dal dito che passeggia sulle sue labbra, agli occhi che, da vuoti e bui come due tunnel nel 1° libro, sono continuamente scintillanti (cominciano a scintillare alla fine del 4°). Snape dagli occhi scintillanti che se la ride sotto i baffi (che fortunatamente non ha) chiaramente orgoglioso di se stesso mentre parla con Potter… ma questa è roba da fanfictions, non da JKR!
Per non parlare dell’affettuoso saluto a Minerva di cui ho già detto.

Ultima cosa, e sarà la decimillesima volta che la dico: Rickman non c’entra assolutamente nulla con Snape, nel senso che il mio amore per Snape è assolutamente indipendente da Alan ed è nato solo ed esclusivamente leggendo i libri. Certo, ormai non potrei immaginare od accettare che un altro attore impersoni Snape, ma Snape è Snape comunque. Posso non guardare i film se non c’è Alan, ma continuerò a leggere i libri ed amare Snape, salvo che la Rowling gli faccia fare il triplo gioco e passare nuovamente dalla parte di Voldemort. In questo caso, imbraccerò il fucile, impallinerò prima la Rowling e, a seguire, Snape.

Eeeh... sì, in effetti a quei tempi ero terrorizzata a tal punto da questa tragica eventualità, di aver fatto un mantra di queste parole: "Meglio morto che Mangiamorte". E la Roling mi ha accontentata... aggiungendo anche Lily nel pacchetto. :angry:

Rileggendoti sono rimasta stupita, basita, sorpresa, impressionata... basta aggettivi!

Ho sottolineato le parti (solo alcune) in cui Ida aveva intuito alla perfezione che c'era di più molto, ma molto di più in Severus.
Questo brano non lo avevo mai letto e mi accorgo di aver pensato anch'io più o meno le stesse cose, certo non avevo nessuno con cui condividerle, ma la scena del Marchio è stata la mia chiave di volta per capire che in Severus c'era davvero tanto di più.

Ah poter tornare indietro nel tempo e poter partecipare a quelle discussioni.

Dopo il sesto libro poi... :lovelove:
 
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view post Posted on 12/9/2015, 22:04
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CITAZIONE (chiara53 @ 12/9/2015, 18:45) 
Questo brano non lo avevo mai letto e mi accorgo di aver pensato anch'io più o meno le stesse cose, certo non avevo nessuno con cui condividerle, ma la scena del Marchio è stata la mia chiave di volta per capire che in Severus c'era davvero tanto di più.

Io sono stata piuttosto "tarda" a capire :wacko: che in Severus c'era molto di più del professore stronzo, ma la scena del Marchio... :o: Merlino, lì proprio non potevo non capire, anche se fino a quel momemto avevo avuto spesse fette di prosciutto potteriano :blush: davanti agli occhi!

CITAZIONE (chiara53 @ 12/9/2015, 18:45) 
Ah poter tornare indietro nel tempo e poter partecipare a quelle discussioni.
Dopo il sesto libro poi... :lovelove:

Puoi farlo, Chiara, qui ne hai la piena occasione! Basta tornare indietro con il tempo grazie alla preziosa Giratempo che è la tua memoria. Fai mente locale ai tuoi pensieri di allora (scrivo apposta la data dei miei interventi e quale libro era uscito) e lasciali correre esprimendoli in parole di adesso.

Naturalmente, l'invito vale per tutti. ;)

 
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view post Posted on 16/10/2015, 15:11
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1a parte
2a parte

Eccoci alla puntata n. 3.

Siamo ai tempi lontani (2005) della Lista Severus, una mailing list condivisa tra un certo gruppo di persone dove era davvero difficilissimo seguire i discorsi; per questo motivo, uscita da lì ho scelto la piattaforma informatica del forum, molto più "facile" da leggere e frequentare.

Il 6° libro uscì il 16 luglio 2005 (nel gennaio 2006 in italiano)
e la discussione da cui ho tratto questi brani deve essersi sviluppata in parte prima e in parte dopo l'uscita del 6° libro dato che vi sono dei riferimenti (per alcune fu un vero shock, mai realmente assorbito) all'assassinio di Silente da parte di Piton.

Comincio a riportare i miei interventi, di cui purtroppo non ho una data precisa, salvo l'anno 2005, e poi inserirò i brani delle altre persone nell'ordine in cui li ho trovati nel mio file di word in cui li avevo copiati, anche se non so qual era l'ordine originale nella discussione iniziata da una particolare domanda (non ricordo chi l'ha posta, probabilmente io):

Piton indossa una maschera?


Grassetti e sottolineature li ho aggiunti io adesso.

CITAZIONE
Ida1
Carissima Selma, forse tu non hai letto le mie fic, altrimenti dovresti sapere che io ritengo che Piton sappia benissimo comportarsi in modo "normale" con le persone, se solo queste dimostrano di saperlo accettare e non lo giudicano in base a pregiudizi. Anzi, il mio Severus sa essere dolcissimo, una volta che riesci a fargli togliere la maschera, e sa dimostrare tutta la passione nascosta dietro al protettivo gelo dei suoi occhi.
Piton non reagisce con sgradevolezza alle azioni altrui: Piton fa di tutto, a priori, per rendersi sgradevole ed essere evitato dagli altri. Se poi lo fa solo perché è un orso incivile, incapace di intrattenere rapporti umani normali, oppure lo fa perché non ritiene di meritarsi amicizia, rispetto e calore umano dagli altri, e quindi li tiene tutti a distanza… Ognuno è libero di pensarla come vuole. Io, ovviamente, sono per quest'ultima tesi.
Per me non è arrabbiato con il mondo, semplicemente odia se stesso, le azioni che ha compiuto, gli errori che ha commesso e di cui non riesce a perdonarsi. E, per punirsi, fa in modo di essere odiato da tutti quanti adottando comportamenti profondamente sgradevoli.
Se a questo aggiungi anche che recita costantemente la parte del Mangiamorte, per pararsi le spalle con Voldemort (e poter quindi sopravvivere), il gioco è fatto.
Ovvio che, a priori, non è che Piton avesse proprio un carattere dolce e aperto, solare ed espansivo. Era già un tipo probabilmente molto chiuso e introverso, con un'infanzia infelice e un'adolescenza difficile alle spalle, pieno di voglia di rivalsa un po' contro tutti, ma sono certa che un tempo è stato ben diverso e anche lui portava "orgogliosamente il cuore sul bavero" finchè, proprio per questo motivo, è rimasto facile preda di Voldemort.
E, da allora, il suo cuore lo ha nascosto in profondità dentro se stesso, quasi negando a se stesso di possederlo ancora, reprimendo ogni emozione e sentimento, ritenendoli solo umane debolezze che lo avevano un tempo portato alla mercé dell'Oscuro Signore. Da qui deriva anche la sua maestria in Occlumanzia, per la quale è necessario saper controllare alla perfezione le proprie emozioni e, addirittura, saper rendere false emozioni per sostenere le menzogne.
(da HP5: L'Oscuro Signore, per esempio, sa quasi sempre se qualcuno gli sta mentendo. Solo chi è abile in Occlumanzia è in grado di escludere i ricordi e le emozioni che contraddicono la bugia, e può così mentire in sua presenza senza essere scoperto)
Lo so perfettamente che questa è una interpretazione tragico-romantica del personaggio di Piton, ma questo mi permette di vederlo intimamente "buono e dolce" anche se la sua apparenza è completamente diversa. Però, in questo modo, riesco anche a spiegare perfettamente ogni contraddizione del suo personaggio.

CITAZIONE
Ida2
Questo è il punto essenziale del mio Piton: in un certo senso teme il giudizio altrui perche ha paura che sia un giudizio di terribile condanna come quello che si darebbe lui, perché ritiene che quello sia l'unico giudizio che si può dare su di lui. (Sempre la solita storia dei rimorsi)
Quindi fa in modo di evitare che le persone possano avvicinarglisi quel tanto necessario per conoscerlo meglio.
O, anche, fa conoscere una parte di sé che rimane solo in superficie, la mostra in modo negativo e si fa condannare su quello, ad esempio essere sgradevole e fazioso, che è un discorso che lo tocca molto meno di altri che scenderebbero ben più in profondità nel suo intimo.
Solo una persona come Silente, che ha saputo accettarlo per quello che è, senza esprimere Giudizi, può superare le sue barriere protettive.
L'accettazione di lui come persona, con tutti i suoi errori, colpe, scelte sbagliate, nonché con tutti i suoi difetti (e ne ha tanti), senza esprimere alcun giudizio, è l'unico modo per diventargli amico.
E dimostrare che non si ha paura di lui, di quello che è stato, dargli piena fiducia nell'aver compreso i suoi errori e nella sua capacità di non ripeterli più. Credo che lui odi far paura a una persona, che gli riporti alla mente terribili ricordi e, proprio per questo, finisce sempre e solo per far paura agli altri, quasi in un folle meccanismo di auto accusa.

CITAZIONE
Ida3
Tu (Astry) dici: "lui è stato escluso dal mondo e ora lui ha chiuso il mondo fuori dal suo cuore, è una reazione normale: tu non mi vuoi, vuol dire che non mi meriti, non sei abbastanza intelligente, non sei all'altezza di meritare la mia amicizia."
Per me, invece, il peso dei rimorsi è molto più elevato e lui non è che ha chiuso il mondo fuori dal suo cuore per un sentimento di rivalsa, bensì si comporta in modo da farsi rifiutare dal mondo perchè è lui il primo a rifiutare se stesso e i suoi sbagli.

Astry dice: “Solo che, secondo me, la sua è una reazione inconscia ed invece, se non ho capito male, tu intendi forse dire che lo fa volutamente, come se volesse punirsi.
No, è stato più un meccanismo inconscio, di difesa: almeno all'inizio ha semplicemente cercato di sfuggire all'altrui giudizio, che temeva molto, tenendo tutti lontano da sé.
Poi, secondo passaggio, non potendo più espiare le sue colpe combattendo contro Voldemort e rischiando la vita come spia, ha cercato, sempre abbastanza inconsciamente, ma comunque al solo scopo di punirsi, di far in modo che tutti lo odiassero, perché lui per primo si odiava e aveva, in un certo qual modo, bisogno della riprovazione altrui per poter espiare le sue colpe.
Poi, terzo passaggio, il rifiuto degli altri verso lui, provocato proprio da lui stesso, ha alimentato l'odio che lui provava per il mondo che l'aveva sempre rifiutato e, a causa del quale, aveva finito per rovinarsi del tutto passando al servizio di Voldemort.
Da qui, la sua ulteriore condanna, e motivo d'odio verso se stesso, per essere stato, lui tanto intelligente e superiore a tanti maghi, così cretino per essere caduto in quell'assurdo inganno di Voldemort.
Quindi, una spirale di odio verso sé e verso il mondo che si autoalimenta, gonfiandolo di rancore e creando i presupposti perché il suo comportamento sia, allo stesso tempo, finzione e realtà, come se la maschera tendesse a diventare sempre più il suo vero volto; atteggiamento consci ed inconsci, che si sovrappongono e si inseguono, creando tutte le contraddizioni del suo comportamento che ben conosciamo.
Insomma, il "mio" Piton è un uomo che non ha ancora imparato ad accettarsi per quello che è: è un uomo che cerca la perfezione ma che si giudica terribilmente imperfetto. Molto più imperfetto di chi gli sta intorno.

CITAZIONE
Ida4
Pienamente d'accordo sul detestarsi, sull'invidia... non saprei. Certo guarda alla vita normale degli altri con un certo desiderio, ma credo che non si permetta di "invidiarli" perché questo lo farebbe stare ancora peggio, ricordandogli che anche lui avrebbe potuto avere una vita normale se non avesse rovinato tutto. Così, in un certo qual modo, si impedisce anche il sentimento dell'invidia.
Sugli altri riversa odio, è vero, ma solo per averne indietro altrettanto. In fin dei conti, l'odio è l'unico sentimento che riesce a permettersi e che, probabilmente, lo aiuta anche davanti a Voldemort. Tutte le altre emozioni umane ormai le ha congelate dentro se stesso: soffrirebbe troppo, con la vita che ha, se quelle emozioni, quei normali sentimenti che tutti provano, anche l'invidia, uscissero fuori. Lo renderebbero totalmente fragile e dovrebbe ammettere la sua totale sconfitta di fronte al mondo. Però è tropo orgoglioso per fuggire, o per chiedere aiuto, quindi si trincera dietro la sua maschera di impassibile disgusto e resta a guardare, con aria di superiorità, che però non coincide con la reale sostanza, il resto del mondo che lo guardia con astio e paura.




[Continua]

4a parte
5a parte
6a parte
7a parte
8a parte
9a parte


Edited by Ida59 - 13/5/2017, 18:34
 
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view post Posted on 21/10/2015, 15:30
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1a parte
2a parte
3a parte


Puntata n. 4

Ecco l'altra parte dei tempi lontani (2005) della Lista Severus con gli interventi delle persone che allora la frequentavano ed alimentavano.
Grassetto e sottolineature sono aggiunti da me.
La domanda è sempre la stessa, ma le risposte sono variegate e ce n'è un po' per tutti i gusti. E soprattutto ricordate che questi interventi sono stati scritti a cavallo dell'uscita del 5° libro: 16 luglio 2005 in inglese e gennaio 2006 in italiano.

Piton indossa una maschera?




CITAZIONE
Selma1
Per me Snape sicuramente indossa una maschera. Intanto è intrappolato in una vita che non ha scelto, ed è circa 17 anni che è intrappolato in questa vita, se è rimasto ad Hogswart non è certo come ha detto a Bellatrix perchè aveva un lavoro comodo: è a Hogwarts perchè lui e Silente erano sicuri che Voldemort sarebbe tornato, e perchè sapevano che Voldemort in qualche modo vuole mettere le mani su Hogwarts (vedi la maledizione della cattedra di DADA).
Inoltre è presumibile che Snape sia la persona che è al corrente di tutti i segreti di Silente, abbiamo già discusso degli horcrux, ma secondo me il capolavoro è proprio la maledizione sulla cattedra di DADA; ogni anno Snape deve far finta di incavolarsi perchè Silente la affida a qualcun altro quando sa benissimo che non gliela può dare. Subisce anche la storiella che Silente non gli fa insegnare DADA perchè non ricada nel vizio.
In queste condizioni non può crearsi dei legami affettivi e ha in qualche modo dovuto rinunciare a quelli che già ha: ha tradito Lucius, se non avesse mandato L'ordine in aiuto ad harry in hp5, Lucius sarebbe ancora libero.
Può indossare una maschera 24 h su 24? No, e infatti ogni tanto vediamo un carattere passionale, vediamo persino della compassione (per Harry inseguito dal cane, per la Mcgrannitt che torna dall'ospedale).

CITAZIONE
Forla
La domanda non è tanto se Piton porta una maschera, visto che la risposta è ovvia, ma quanto questa maschera incida sul suo vero io e in che direzione lui voglia portare le persone usando questa maschera.
Io credo che sotto sotto, nonostante il coraggio, ci sia una forte componente di paura/insicurezza nel suo carattere, credo che il suo rimanere distaccato sia per evitare di soffrire, per evitare soprattutto di essere giudicato.
Perde immediatamente le staffe se qualcuno mette in dubbio il suo operato.
Teme molto di tornare ad essere lo zimbello del quartiere.
E poi ha un'altra maschera che gli serve per fare il doppiogioco.
Piton è un attore nato, dev'esserlo, altrimenti sarebbe morto molto tempo fa.
Giocare al mago oscuro gli serve per farsi rispettare e per continuare la sceneggiata del mangiamorte. Ed è probabilmente il modo nel quale gli piace apparire. Ognuno di noi ha un look, anche se non sempre rispecchia ogni lato del nostro carattere.

CITAZIONE
Selma 2
La sua dedizione totale alla causa è motivata dalla ‘ragione di ferro’ nota a Silente. Per chi vede in lui il criminale pentito, questo pentimento potrebbe esserne la causa, per me non basta da sola a spiegare una dedizione così totale.
Ci deve essere dietro qualcosa di ancora più forte; qualcosa che ha trasformato una persona sostanzialmente passionale, con sentimenti tanto forti da esplodere, in una persona sostanzialmente repressa, che deve sempre recitare una parte. L’amore e la vendetta, questa può essere secondo me l’unica ragione che ha convinto Snape a passare dalla parte di Silente. Da qui il timore di affezionarsi alle persone, il timore di farsi accettare, di crearsi dei legami e poi perdere, nel senso di vederle morire, le persone a cui tiene. Deve essere quello che lo spinge a maltrattare tutti gli altri.

CITAZIONE
Mortiana
Secondo me la maschera che indossa tutti i giorni Severus, quella del bastardo, insensibile, privo di emozioni, ecc... è un'autodifesa.
Ok, sono convinta che di base sia anche il suo carattere, ma questo muro che ha innalzato intorno a se ha peggiorato e amplificato questo carattere, diciamo anche un po' da lupo solitario.
Credo che con le poche persone che è riuscito ad aprirsi *non credo proprio fino in fondo, perché ahimè, dopo averne passate tante e avendo trasformato "il muro" nella tua faccia da mostrare ogni giorno, questa barriera ti fa sentire sicuro, perché nessuno ti vedrà più come sei veramente e quindi nessuno potrà più avere l'opportunità per ferirti; il tuo muro, non riesci mai a demolirlo del tutto...2 o 3 mattoni rimangono sempre in piedi* (qui sono partita un po' troppo per la tangente, scusate) gli ci sia voluto del tempo prima di sciogliersi.
Forse l'unica persona a cui ha permesso di vedere il vero Severus è Albus, magari mi sbaglio...
Comunque, le poche persone con cui si è sciolto, devono essere state in grado di andare oltre le apparenze, dandogli fiducia e vedendolo per come è in realtà: una persona buona.
A volte un gran bastardo, ma buono. In fondo a me piace anche per questo suo essere bastardo, fa parte del suo carattere.

CITAZIONE
Astry
Ovvio che finge ed è ambiguo, è rimasto intrappolato in mezzo, non fa parte del mondo che l'aveva rifiutato all'inizio e non è il servitore del più grande mago vivente come aveva sognato. E' un grande mago costretto stare dietro una cattedra a correggere gli strafalcioni dei suoi allievi, i cattivi dubitano di lui e i buoni anche, ci credo che è scorbutico, ma ha un senso del dovere non indifferente e credo che abbia anche la capacità di affezionarsi alle persone e di volergli bene, (come alla McGranitt o Silente) ma si mangerebbe la lingua pur di non mostrare quella che secondo me considera una debolezza.

CITAZIONE
Stefania
Senza voler analizzare ogni reazione di Snape, l'immagine che per me si é delineata durante i libri é quella di una persona tormentata e sofferta.
Uno dei pochi personaggi che secondo me sia stato sviluppato e ampliato dalla scrittrice a quel modo. Se all'inizio si poteva prenderlo per il classico docente frustrato che tiranizza gli alievi, durante la lettura dei seguenti libri si é sempre più definito ed ha acquistato spessore. Spesso in sordina e tramite piccole particine, ci é stato presentato sempre più di lui, un pezzo dopo l'altro. Ogn'uno ha la sua interpretazione, per qualcuno magari é rimasto il cattivo docente. Per altri invece no, c'é di piu' dietro la sua maschera.
Come ogni persona, anche Severus Snape tiene custoditi gelosamente alcuni segreti, molti nel suo caso. Come ogni persona porta una maschera, e la sua è molto spessa e difficilmente si riesce ad avvicinarsi a lui in modo di scoprire cosa realmente prova e pensa.

(CUT)
Durante la sua ardua vita ha dovuto appunto imparare a difendersi dalle ingiustizie subite e a sopravvivere. Il miglior risultato l'ha ottenuto nascondendo la sua vera persona, togliendo al nemico ogni appiglio sui cui accanirsi. Questa soluzione si è rivelata quella piu' in sintonia con il suo carattere schivo, e molto piu' facile da perpetrare negli anni. Ecco perché evita gli inviti e non si dichiara amico del cuore di nessuno.
Potrei pero' immaginarmi che con pazienza e molto tatto si potrebbe riuscire ad avvicinarlo e fargli allentare un poco il corsetto (in senso figurato, non la pancera di Alan) e guadagnare un pizzico di fiducia: a quanto pare Dumbledore ci è riuscito.
Qui è lecito dire che per Snape questo è stato altrettanto difficile che per il preside. Chi gli garantiva che l'anziano mago non volesse solo fare di lui una macchietta su cui divertirsi e prendere in giro? Deve essere successo in un momento di disperazione, momento in cui Snape si vedeva spacciato ed ha ammesso che il rischio di un eventuale delusione sarebbe stato il male minore contro l'ira di Voldemort dovuta al suo abbandono delle file dei Mangiamorte e quindi la sua condanna a morte.
Si è unito alle Forze del male credendo di venire finalmente accettato per quello che era, un brillante giovane assetato di sapere e pieno di interessi e progetti.
(CUT)
Un attimo di debolezza ed era marchiato, uno come gli altri del branco. Si è accorto di essere precipitato dal gradino superiore di mago perspicace a quello di molto inferiore di bestia sanguinaria. Ora era sullo stesso livello di sadici assassini attirati dalla licenza di uccidere appena ottenuta, pazzi ossessionati dal potere e dalle ricchezze, persone vuote interiormente e senza cuore.
Si' perché in fondo lui ha un cuore, non lo mostrera' mai sul bavero ma ce l'ha, sa amare a modo suo. Nelle situazioni piu' disperate ha dimostrato di soffrire in silenzio anche lui, o si è dato da fare mettendo in pericolo la sua vita pur di salvarne altre. Non si è tirato indietro nemmeno davanti alla morte, sua o di Albus, quando ha capito che quella era la via giusta da prendere.
(CUT)
Gli ideali iniziali erano sfumati e quello che rimaneva era solo il Marchio, a testimone della sua stupidita'. Il Marchio da liberazione si è trasformato nella sua condanna, per lui anche piu' doloroso che Azkaban. È li' e brucia quando meno te lo aspetti, ricordandogli quello che per breve è stato.
Questo lui lo sente come castigo meritato: si è lasciato imbrogliare ed ha commesso uno sbaglio dal risultato nefasto, e ora proprio il Marchio che tanto lo tormenta è per lui motivo di riscatto. Mai potra' dimenticare quello che ha fatto, non se lo perdonera' mai, ma cerca di riscattarsi almeno ai suoi occhi dandosi da fare per l'Ordine della Fenice. Ora che è adulto ha ordinato la confusione che aveva da giovane: sa bene chi è, da che parte sta e chi sta con lui, pochi ma sinceri.
Ha allentato un po' la guardia con le persone che conosce da anni, a che Minerva o altri professori nominati lo lasciano in pace e lo rispettano. Restano pero' gli allievi che si trovano in una pericolosa eta', periodo in cui i giovani si staccano dall'infanzia per avvicinarsi ed entrare nell'eta' adulta. Cosa c'è di piu' arduo per uno come lui, che dover tenere a bada orde di ragazzini agitati, disinteressati allo studio e piu' propensi ai contatti ravvicinati con i loro coetanei? Rigore e chiare linee, ecco cosa ci vuole! Ma per uno come Snape, che non ha mai ricevuto l'affetto necessario (ci sono forme diverse d'affetto, non solo l'abbraccio della mamma), è quasi impossibile applicare la giusta dose di rigore necessario, e si comporta quindi alla vista degli allievi da gran bastardo.
Qui si rimette la maschera: non quella di taciturno mago perennemente immusonito, non quella da freddo Mangiamorte ma quella di rigido insegnante. Effettivamente a volte gli scappa la mano, comunque non sottoforma di violenza fisica
. Ecco che non si accorge di esagerare con il sensibile Neville o altri ragazzini, ma come potrebbe d'altronde? Alla sua eta' questo trattamento era per lui probabilmente all'ordine del giorno, quando poi non finiva con gambe e pisellino all'aria! Altre volte pare che dimentichi di avere Harry davanti a sè e nell'inconscio si prende il dovuto riscatto su James Potter trattando male il ragazzo.
Davanti a certi ricordi ecco che la sua maschera si abbassa un po' e lascia purtroppo apparire prima di tutto il suo dolore e il suo rancore (con sé stesso ma anche un po' con la vita che non gli ha risparmiato sofferenze e problemi).
Di parte è sempre stato, necessita' di copione per servire l'Ordine.
Uno cosi' è chiaro che agli occhi del suo prossimo possa essere solo un Mangiamorte convinto e godere della fiducia di Malfoy & Co. Ma sotto sotto quando Hermione, ad esempio, dimostra la sua intelligenza e la sua bravura gli fa piacere. Ma nel suo copione non è scritto che un Mangiamorte debba essere gentile con una come lei.

Dev'essere proprio logorante insegnare nella stessa scuola che da ragazzo frequentava. Chissa' quanti ricordi, quanti dispiaceri gli ricordano le pietre consumate di Hogwarts. E allora per non soffrire ancor di piu' si chiude in sé stesso e cerca protezione dietro alla maschera che non lo ha mai tradito.

[Continua]


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Puntata n. 5


Ecco arrivato il momento di attingere al "Processo a Severus Piton" tenuto tra febbraio e ottobre 2006 (vi ricordo che il 7° libro è uscito nel luglio 2007) sul Sotterraneo di Piton, e poi trasposto nel Severus Piton Forum nella sezione Il processo a Severus Piton severus_processo_rid2

Vi propongo di rileggere integralmente tre prove e le relative deduzioni e vi ricordo che sono state scritte oltre un anno PRIMA che uscisse il 7° libro, quindi quando ancora nessuno sapeva con certezza del doppio gioco di Severus… anche se già ne eravamo tutti convinti!

Cominciamo qui con la prima prova (le altre seguiranno in successivi messaggi).

Prova #2 : "Piton aiuta i buoni"

Tramite le prove portate (brani dei libri) e le relative deduzioni (argomentazioni tratte dalle prove) si evidenzia in modo molto chiaro che le azioni di Piton, al di là dell'apparenza delle sue parole, nella realtà sono tutte motivate dall'aiutare Harry e gli studenti e, in generale, i "buoni", sottolinenando così la sua "maschera" con relativa recita :


- come quando (HP5) cerca di salvare Paciock dal soffocamento di Tiger e, contemporaneamente, rifiuta di dare il Veritaserum alla Umbridge (prendendola deliziosamente in giro) per interrogare Harry e lo "copre", fingendo indifferenza quando invece ha capito benissimo, quando parla di Felpato rischiando di scoprire le carte.
CITAZIONE
…”Voleva vedermi signora Preside?” chiese Piton. Il suo sguardo scivolò indifferente sulle coppie di studenti che continuavano ad azzuffarsi.
“Ah, professor Piton”. La Umbridge si alzò sorridendo. “Sì, gradirei avere al più presto un’altra bottiglia di Veritaserum”.
“Ha usato l’ultima che avevo per interrogare Potter” rispose lui, osservandola gelido attraverso la cortina unticcia di capelli neri. “Non l’avrà consumato tutto? Le avevo spiegato che tre gocce sarebbero bastate”.
La Umbridge arrossì.
“Ma può prepararne dell’altro, no?” insisté; la sua voce, come sempre quand’era furibonda, diventò ancora più leziosa.
“Certo” rispose Piton arricciando le labbra. “Dato che serve un intero ciclo lunare perché sia pronto, dovrei poterglielo consegnare più o meno fra un mese”.
“Un mese?” gracidò la Umbridge, gonfiandosi come un rospo. “Un mese? A me serve adesso, Piton! Ho appena sorpreso Potter che usava il mio camino per comunicare con una o più persone sconosciute!”
“Ma davvero?” commentò Piton, mostrando il primo vago segno di interesse mentre si voltava a guardare Harry “Be’, non mi stupisce. Potter non ha mai avuto un’eccessiva inclinazione a seguire le regole della scuola”.
I suoi freddi occhi scuri trafissero Harry, che sostenne il suo sguardo, concentrandosi sulla visione avuta in sogno, desiderando che Piton gli leggesse la mente, che capisse…
“Voglio interrogarlo ora!” urlò la Umbridge e Piton distolse lo sguardo da Harry per fissarlo sulla grassa faccia tremolante di collera. “Desidero che lei mi fornisca subito una pozione che lo costringa subito a dire la verità!”
“Gliel’ho spiegato” replicò imperturbabile Piton. “La mia provvista di Veritaserum è finita. A meno che non voglia avvelenare Potter - e le assicuro che in tal caso avrebbe tutta la mia simpatia – non posso aiutarla. Purtroppo la maggior parte dei veleni agisce troppo in fretta e non lascia alla vittima il tempo di dire la verità” […]
“Lei è in verifica, se lo ricordi!” strillò la professoressa Umbridge e Piton si voltò nuovamente verso di lei, inarcando appena le sopracciglia. “Mi sta ostacolando deliberatamente! Mi aspettavo di meglio: Lucius Malfoy parla sempre così bene di lei! Ora esca dal mio ufficio!”
Piton le rivolse un inchino ironico e fece per andarsene…
(Harry Potter e l'Ordine della Fenice, pp. 692-693)
[…]
Tiger, per favore, allenta quella presa. Se Paciock soffoca, ci toccherà riempire una montagna di noiose scartoffie e temo che dovrei farne cenno nelle tue referenze, se mai tu cercassi lavoro."
(Harry Potter e l'Ordine della Fenice, pag. 694)

- Non parliamo, poi, della Pozione antilupo, di difficile preparazione, che Severus prepara diligentemente per Lupin, nonostante lo creda amico di Sirius, il traditore che (secondo la verità che Piton conosce) ha causato la morte di Lily.
CITAZIONE
Guardò Lupin dritto negli occhi. « ... sinceramente, a te piace Piton? »
«Non lo odio e non lo amo» rispose Lupin. «No, Harry, dico la verità» aggiunse, perché Harry aveva assunto un'espressione scettica. «Non saremo mai amici, forse; dopo tutto quello che è successo tra James, Sirius e Severus c'è troppo rancore. Ma non dimentico che, durante l'anno in cui ho insegnato a Hogwarts, Severus ha preparato la Pozione Antilupo per me tutti i mesi, alla perfezione, perché non soffrissi durante la luna piena ».
« Ma si è lasciato sfuggire 'per caso' che sei un lupo mannaro, e così sei dovuto andar via! » sbottò Harry arrabbiato.
Lupin scrollò le spalle.
« La notizia sarebbe trapelata comunque. Sappiamo tutti e due che voleva il mio posto, ma avrebbe potuto danneggiarmi molto di più manomettendo la pozione. Mi ha mantenuto in salute. Devo essergli grato».
«Forse non ha osato perché Silente lo teneva d'occhio! » ribatté Harry.
«Tu sei deciso a detestarlo, Harry ». Lupin sorrise debolmente. «E capisco che con James come padre e Sirius come padrino tu abbia ereditato un vecchio pregiudizio.
Da Harry Potter e il principe Mezzosangue, pag. 307
Fornita da Ida59 LETTERA N

- o quando, tra i tanti, Severus ha salvato Katie Bell grazie alle sue conoscenze sulle Arti Oscure (questo, tra l'altro, è un chiaro indizio della capacità di Piton di bloccare la maledizione anche nella mano "bruciata" di Silente):
CITAZIONE
(Parla Silente) «Hai passato giorni intensi mentre io ero via » esordi. «Mi risulta che tu abbia assistito l'incidente di Katie ».
«Sissignore. Come sta? »
«Ancora molto male, anche se è stata abbastanza fortunata. Pare che abbia sfiorato la collana con una piccolissima zona di epidermide: aveva un buchetto nel guanto. Se l'avesse indossata, se anche solo l'avesse presa a mani nude, sarebbe morta, forse all'istante. Per fortuna il professar Piton è riuscito a evitare la rapida diffusione della fattura... »
«Perché lui? » chiese subito Harry. «Perché non Madama Chips? »
CUT
« Il professar Piton è molto più esperto delle Arti Oscure di Madama Chips, Harry. Comunque, il personale del San Mungo mi manda un bollettino ogni ora e spero che col tempo Katie si riprenderà del tutto».
Da Harry Potter e il principe Mezzosangue, pag. 239-240 Fornita da Ida59 LETTERA O

- oppure quando Severus alla fine del 3° libro, nonostante creda ancora che Sirius abbia tradito Lily causandone la morte, salva tutti, Sirius compreso, dal pericolo dei Dissennatori riportandoli al castello.
CITAZIONE
"Io terrò il Lupo Mannaro.Forse i Dissennatori vorranno baciare anche lui.....".
Senza perdere tempo a riflettere, Harry attraversò la stanza in tre passi e bloccò la porta. "Levati di torno, Potter, sei già abbastanza nei guai" sibilò Piton. "Se non fossi stato qui a salvarti..."
... CUT...
"Dammi solo una scusa" sussurò. "Dammi solo una scusa per farlo, e giuro che lo farò"
[...]Qualche scintilla sprizzò dalla punta della sua bacchetta, che era ancora puntata verso il volto di Black. [...] "La vendetta è dolcissima" sibilò Piton a Black. "quanto ho sperato di essere io a catturarti"
...CUT...
Piton era tornato in sè. Aveva fatto apparire delle barelle e vi sistemava i corpi inanimati di Harry ,Hermione e Black.Una quarta barella,senza dubbio di Ron, fluttuava già al suo fianco. Poi, con la bacchetta tesa davanti a se, la fece partire a mezz'aria in direzione del castello.
(Harry Potter e il Prigioniero di Azkaban, cap. 19 .pag. 306 e pag.347-348) Inserita da Aurora92, Francesca di Milano ed integrata dall'Ufficio Gip-Gup LETTERA B

Riporto qualche deduzione:

CITAZIONE
Deduzione #208 fornita da Laura di Rimini Difesa

Lettera A
Questa frase, inserita nel suo contesto, sembra svolgere diverse funzioni:
1) da una parte aggiunge un po' di humor alla scena, cosa che la Rowling fa spessoi. E' divertenete infatti leggere che il professor Piton cerchi di salvare dalla morte per soffocamento uno studente, solo per non dover riempire un mucchio di scartoffie! Divertente ma anche assurdo... anzi divertente proprio perché assurdo!
2) inoltre evita che Neville venga soffocato da Tiger (anche se non credo che l'ottuso studente sarebbe arrivato a tanto!).
3) infine, la frase di Piton serve a distogliere l'attenzione da qualcosa di molto più pericoloso: l'avvertimento incomprensibile di Harry.
Infatti, non appena Harry dice: "Ha preso felpato! ... Ha portato felpato nel posto dov'è nascosta!" ("Harry Potter e l'ordine della Fenice", p. 693), la Umbridge si butta a pesce su questo indizio e chiede: "Che cosa significa, Piton?" (sempre p. 693). A questo punto il professore si trova in una situazione davvero imbarazzante e rischia di essere messo nelle condizioni di non poter più aiutare Harry e l'Ordine della Fenice.
Che fare? Piton risponde: "Non ne ho la minima idea... Potter, se mai mi venisse voglia di sentirmi urlare delle assurdità, ti somministrerò una Pozione Tartagliante" (pp. 693-694), poi cerca di spostare l'attenzione su qualcos'altro ed ecco che interviene in favore di Neville.

Grande Piton! Con una frase riesce a togliersi d'impaccio e a "salvare" Neville senza insospettire i serpeverde!

CITAZIONE
Deduzione #404 fornita da Aurora92 Difesa

LETTERA B
"Piton era tornato in sè. Aveva fatto apparire delle barelle e vi sistemava i corpi inanimati di Harry ,Hermione e Black.Una quarta barella,senza dubbio di Ron, fluttuava già al suo fianco. Poi, con la bacchetta tesa davanti a se, la fece partire a mezz'aria in direzione del castello."
Voglio sottolineare il fatto che Piton non sapeva che Sirius era innocente e che quindi pensava di dover salvare Harry. E' forse una colpa questa? L'accusa potrebbe obiettare che è soltanto un tentativo di farsi credere buono. Se avesse voluto davvero fare ciò, avrebbe potuto lasciarli lì nella foresta (con un Lupo mannaro in circolazione), fingendo poi di non sapere dove fossero. Silente gli avrebbe certamente creduto e... invece non l'ha fatto. Perchè? Perchè era ed è tuttora, secondo me, dalla loro parte! Agli occhi di Harry Piton è cattivo perchè tutte le persone che gli sono antipatiche devono essere cattive. Se Piton è davvero cattivo, lo deciderete, voi giuria e Giudice.

CITAZIONE
Deduzione #582 fornita da Ida59 Difesa

Lettera N
Con queste affermazioni Lupin dimostra con ragionevolezza ed obiettività la correttezza del comportamento di Piton nei suoi confronti ed ammette che, anche senza la “soffiata” dell’imputato, la sua natura di lupo mannaro sarebbe comunque stata scoperta ed avrebbe in ogni caso dovuto lasciare la scuola.
Piton, quindi, non lo ha realmente danneggiato ma, al contrario, lo ha sempre aiutato preparando alla perfezione la difficile pozione Antilupo.
Lupin sottolinea che Piton avrebbe avuto modo di danneggiarlo molto di più se avesse manomesso la pozione, cosa che Piton, invece, non ha mai fatto.

Harry, ovviamente obietta che Piton l’ha fatto solo perché Silente lo controllava ma, ancora una volta con giusta obiettività, Lupin fa notare a Harry che il ragazzo vuole a tutti i costi detestare Piton e fa riferimento addirittura all’ereditarietà dei pregiudizi che anche James e Sirius avevano contro Piton.
Lupin è quindi convinto che la visione di Piton da parte di Harry sia tutt’altro che obiettiva e sia invece distorta e annebbiata dall’odio che Harry prova per il professore e che è più volte dimostrato dalle molte lettere della prova 5 dell’Imputazione 3. [cioè la Potter-visione!]
Questo fatto è molto importante perché dimostra che tutte le informazioni di cui la giuria dispone su Piton risultano quindi alterate dall’odio che Harry prova nei suoi confronti e forniscono perciò una visione distorta e ben peggiorativa della figura dell’imputato, trasmettendo ai giurati degli ingiusti pregiudizi sulla persona che si apprestano a giudicare. Questa tesi è dimostrata anche dal fatto che Harry ha invece sempre parole di grande ammirazione e riconoscimento verso il Principe Mezzosangue, per la sua intelligenza e capacità magica e per tutte le cose che ha saputo insegnargli attraverso il suo libro. Ammirazione che però svanisce all’improvviso, non appena Harry scope che il Principe Mezzosangue è Piton. Così, ogni cosa che prima Harry aveva giudicato positivamente, assume inopinatamente un aspetto negativo e viene conseguentemente rifiutata. (Si veda su tale argomento anche la prova 173 dell’imputazione 2 e la relativa deduzione 581).

CITAZIONE
Deduzione #583 fornita da Ida59 Difesa

Lettera O
Ancora una volta un tempestivo e valido intervento del professor Piton salva la vita ad un’allieva.
Un intervento che avviene in assenza di Silente e che, quindi, Piton non era affatto tenuto a fare solo per “tenerselo buono” come sostiene l’accusa.
Ma c’è un’altra affermazione importante nelle parole di Silente che riconosce che Piton è molto più esperto di Madama Chips nelle Arti Oscure, e quindi molto più efficace nell’intervenire per bloccare la maledizione, cosa che, tra l’altro, Piton aveva già fatto proprio a favore di Silente salvandogli la vita (imputazione 4, prova 51 Lettera C).
Non vi sembra che salvare le vite altrui, principalmente e ripetutamente quella di Harry Potter (si vedano la prove 89 dell’imputazione 4, le diverse lettere della prova 10 dell’imputazione 3 e tutte quelle della presente prova 2 dell’imputazione 2), sia uno strano passatempo per questo Piton supposto Mangiamorte?

Inoltre, in quale modo Piton usa ora le sue profonde conoscenze in materia di Arti Oscure? Solo per fare del bene, alleviare il dolore e proteggere. Anche questo non è proprio un atteggiamento da Mangiamorte!
Ma la frase di Silente ci rivela anche un’altra cosa: il preside non ha affatto timore che l’interesse di Piton per le Arti Oscure lo porti ancora verso il male, infatti non si preoccupa né a lasciargliele usare mandandolo a fare la spia tra i Mangiamorte di Voldemort, né per salvare la propria vita o quella di Katie Bell. Non è quindi per tenerlo lontano dalle Arti Oscure che Silente non aveva mai voluto dargli la cattedra di Difesa Contro le Arti Oscure, ma solo per proteggerlo dalla maledizione che Voldemort aveva lanciato su quella cattedra (si veda la prova 162 dell’Imputazione 2 e le relative deduzioni n. 552-566-573)




[Continua]

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Continuo ad attingere al "Processo a Severus Piton" tenuto tra febbraio e ottobre 2006 (vi ricordo che il 7° libro è uscito nel luglio 2007) sul Sotterraneo di Piton, e poi trasposto nel Severus Piton Forum nella sezione Il processo a Severus Piton severus_processo_rid2

La questione inerente la "recita di Piton" era così evidente, dalla lettura dei libri, che una delle prove del processo (la n. 112) si intitola addirittura "La recita di Piton" a dimostrazione di quanto è importante, nella corretta disamina del personaggio, l'aspetto recita, menzogna e, quindi, maschera indossata da Severus.

Prova #112 : "La recita di Piton"

Tramite le prove portate (brani dei libri) e le relative deduzioni (argomentazioni tratte dalle prove) si evidenzia in modo molto chiaro (e il finale dell'ultimo libro lo ha reso esplicito anche a chi non lo aveva compreso da solo) che Piton sta attuando una complessa recita, un doppio gioco molto sottile e pericoloso che, al di là dell'apparenza delle sue parole da finto Mangiamorte con Draco, è invece teso, sempre e solo ad aiutare Harry, sottolinenando così la "maschera" di Severus con la sua relativa recita che inganna proprio Harry (e con lui i lettori vittime della Potter-visione).


CITAZIONE (Ida59 @ 19/5/2007, 12:31) 
“Che importanza ha?” Lo interruppe Malfoy. “Difesa contro le Arti Oscure… è tutto uno scherzo, no, una messinscena? Come se noi avessimo bisogno di protezione contro le Arti Oscure…”
“È una messinscena cruciale per ottenere il successo, Draco!” Ribattè Piton. “Dove credi che sarei stato, in tutti questi anni, se non avessi saputo fingere?”
(Harry Potter e il Principe Mezzosangue pag. 299 Inserita da Niky LETTERA A



« Racconterai a Silente di Piton e Malfoy e delle cose che si sono detti? »
« Certo» rispose Harry. «Lo dirò a chiunque possa fermarli e Silente è il primo della lista. Forse ne parlerò ancora anche a tuo padre ».
« Peccato che tu non abbia capito cosa combina Malfoy ».
« E come facevo a capirlo? Era quello il problema, che si è rifiutato di dirlo a Piton ».
Calò il silenzio per qualche istante, poi Ron riprese: «Naturalmente lo sai che cosa diranno tutti? Mio padre e Silente e tutti quanti? Diranno che Piton non vuole davvero aiutare Malfoy, ma stava solo cercando di scoprire il suo piano ».
«Perché non l'hanno sentito» rispose Harry. «Nessuno può recitare così bene, nemmeno Piton».
« Già... Però lo diranno ».
Harry si voltò a guardarlo, accigliato.
« Ma tu mi credi? »
« Certo! » replicò Ron frettolosamente. « Davvero, io sì! Ma loro sono tutti convinti che Piton faccia parte dell'Ordine, no?»
Harry non rispose. Gli era già venuto in mente che quella sarebbe stata l'obiezione più probabile alle sue nuove prove. Gli pareva già di sentire Hermione: 'Ma è ovvio, Harry, faceva finta perché Malfoy gli rivelasse che cosa sta facendo...'
(Harry Potter e il Principe Mezzosangue pag. 299 Inserita da Ida59 LETTERA B

Per dirla con le parole di Niky (Deduzione n. 585), "Questa è la vera e sola recita di Piton: fingersi un Mangiamorte, una volta di più, per convincere Draco Malfoy a rivelare i propri piani e poterli rivelare (come sempre ha fatto con ogni altra informazione) a Silente e poterli sventare."

Molto nteressante anche la Deduzione #115 fornita da Niky- Difesa, che sottolinea le intricate, contorte e continue menzogne di Piton, che dice una cosa ma ne pensa un'altra, afferma una cosa ma solo per perseguire lo scopo opposto a quello apparente.

CITAZIONE
L’imputato afferma di aver recitato per anni, ma non dice a chi fosse rivolta la sua finzione. Non possiamo comprendere, sulla sola base delle sue parole, se Piton per anni abbia finto con i mangiamorte o con Silente.
Però, Piton pronuncia queste parole parlando con persone, leali a Voldemort, che credono che anche lui sia un mangiamorte. Proprio perché lui non è un mangiamorte, per non scoprirsi, deve parlare con loro in modo ambiguo e mentire.
E’ l’imputato per primo a dire che se non avesse finto sarebbe stato incarcerato ad Azkaban, ma si deve tener conto della situazione in cui pronuncia tale affermazione.
In particolare, quando dichiara: “Non hai capito? Solo la protezione di Silente mi ha tenuto fuori da Azkaban” (HP 6; pag. 36) e ancora “Ho recitato bene la mia parte” rispose Piton. (HP 6, pag. 37), Severus Piton sta parlando con Bellatrix Lestrange, la più fedele a Voldemort tra tutti i mangiamorte ( “Sarei rimasta io!” esclamò Bellatrix con passione. “Io, che ho trascorso molti anni ad Azkaban per lui!” (HP 6; pag. 33) e ancora “Lui mi dice tutto!” ribatté Bellatrix, infiammandosi. “Dice che sono la sua più leale, più fedele… “ (HP 6; pag. 35) )
Soprattutto, ricordiamoci che Bellatrix non si fida affatto di Piton ( “Certe persone?” ripeté Piton sardonico. “E che cosa dovrei dedurne, Bellatrix?”
“Che non mi fido di te, Piton, lo sai benissimo”

“… Perché non ti fidi di me?”
“Per un centinaio di ragioni!” rispose lei ad alta voce
Da dove comincio! Dove eri quando il Signore Oscuro è caduto? Perché non l’hai mai cercato quando è sparito? Che cosa hai fatto in tutti questi anni che hai passato sotto le sottane di Silente? Perché hai impedito che il Signore Oscuro si procurasse la Pietra Filosofale? Perché non sei tornato subito quando è risorto? Dove eri qualche settimana fa, quando abbiamo combattuto per impossessarci della profezia per il Signore Oscuro? E perché, Piton, Harry Potter è ancora vivo, quando l’hai alla tua mercè da cinque anni?” (HP 6; pag. 31-32) ).
Piton non essendo un mangiamorte deve per forza di cose mentire a Bellatrix per fugare i suoi dubbi. Altrettanto dicasi per tutte le altre risposte che Piton fornisce a Bellatrix (HP 6; da pag. 32 a pag. 37), esortandola, tra l’altro, a riferire tali risposte ad ogni altro mangiamorte che non si fidi di lui. Piton intende evidentemente eliminare ogni sospetto sul proprio conto per non rischiare di farsi smascherare da Voldemort.
Si ricordi anche che, in quel momento, Severus parla alla presenza di altri due mangiamorte – Narcissa Malfoy e Codaliscia – ed anche davanti a loro non può rivelare la sua vera natura di spia dell’Ordine. In particolare, non può farlo davanti a Codaliscia che tenta persino di origliare la conversazione per poterne riferire a Voldemort ( “Le mie scuse” disse Piton “Negli ultimi tempi ha preso l’abitudine di origliare alle porte. Non so che intenzioni abbia… Stavi dicendo Narcissa?” da HP 6; pag. 31).
Ovviamente, Piton ripete le stesse parole a Draco Malfoy. Non potrebbe fare altrimenti: primo, perché anche Draco lo crede un mangiamorte; secondo, perché Draco è il nipote di Bellatrix e potrebbe riferire la conversazione a sua zia, la quale noterebbe la differenza nelle risposte di Severus; terzo, perché Piton deve convincere Draco di essere dalla sua parte per carpirgli le informazioni che desidera.




[Continua]

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Puntata n. 7


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Credo che la Rowling abbia superato se stessa descrivendo in modo superlativo le maschere di Severus Piton nel secondo capitolo del 6° libro: Spinner's End, quando Narcissa e Belltarix vanno a casa di Piton, Narcissa gli chiede aiuto per Draco e Severus finisce per sottoscrivere il Voto Infrangibile sotto gli occhi di Bella. La recita di Piton in quel capitolo è condotta con sublime maestria: inganna spudoratamente Bellatrix prendendosi perfino gioco di lei (e di Minus) in modo delizioso ma, allo stesso tempo, inganna anche i lettori meno attenti che si fermano all'apparenza e non vanno alla sostanza.
Insieme a Niky scrissi una lunghissima deduzione nell'estate del 2006: "Le giustificazioni di Piton a Bellatrix", che tra noi scherzosamente chiamavamo "Le balle di Bella" e che trascrivo qui sotto.
Da quanto da noi scritto emergono con chiarezza le pochissime verità riferite da Piton e tutte le sue incredibili e ben articolate menzogne, per altro comprensibili e confutabili con un po' di attenzione se la mente non è ottenebrata dalla Pottervisione.
Quanto scritto dalla Rowling è finalizzato a convincere Bellatrix (e i lettori disattenti) della completa fedeltà di Piton a Voldemort; per i lettori attenti, invece, tra le righe emerge trionfale la sua totale lealtà a Silente. Ovviamente, occorre poi tenere in conto che quando Severus sigla il Voto Infrangibile sa benissimo di giurare di uccidere Silente (a cui ha già promesso la stessa cosa, per altro). La voce esita e la mano trema... ma Severus, eroico, non si tradisce. :lovelove: :cry: :Streghetta:
Buona lettura.

-----------------------------


Deduzione #568 fornita da Ida & Niky





 
IN RELAZIONE ALLA LETTERA A  (Premessa di Piton)
IN RELAZIONE ALLA LETTERA B (Dov'eri quando il Signore Oscuro è caduto?)
IN RELAZIONE ALLA LETTERA C (Perché non l'hai mai cercato quando è sparito?)
IN RELAZIONE ALLA LETTERA D  (Che cos'hai fatto in tutti questi anni che hai passato sotto le sottane di Silente? )
IN RELAZIONE ALLA LETTERA E (Perché hai impedito che il Signore Oscuro si procurasse la Pietra Filosofale?)
IN RELAZIONE ALLA LETTERA F (Perché non sei tornato subito quando è risorto?)
IN RELAZIONE ALLA LETTERA G (Dov'eri qualche settimana fa, quando abbiamo combattuto per impossessarci della profezia per il Signore Oscuro?)
IN RELAZIONE ALLA LETTERA H (E perché, Piton, Harry Potter è ancora vivo, quando l'hai alla tua mercé da cinque anni?)
IN RELAZIONE ALLA LETTERA I (E già che parliamo dell'Ordine, sostieni ancora di non poter rivelare dove si trova il suo quartier generale?)
IN RELAZIONE ALLA LETTERA L (« E con tutto questo dovremmo credere che Silente non abbia mai sospettato di te? » chiese Bellatrix. « Non ha capito da che parte stai in realtà, si fida ancora incondizionatamente di te?»)
CONCLUSIONE


 

IN RELAZIONE ALLA LETTERA A  (Premessa di Piton)

 
Il colloquio tra Piton e Bellatrix deve essere esaminato avendo ben  in mente la seguente premessa: Bellatrix Lestrange è, senz’ombra di dubbio, la più fanatica e fedele Mangiamorte di Voldemort e non crede minimamente nella lealtà di Piton all’Oscuro Signore. Inoltre, nella stanza accanto c’è Codaliscia intento ad origliare (Lettera G della Prova 48 Imputazione 2).
Che Piton sia o non sia un Mangiamorte, si trova quindi a doversi difendere dalla accuse e dai sospetti di Bella.
Se Piton fosse un Mangiamorte, indubbiamente racconterebbe solo la veritàe si troverebbe in una situazione di vantaggio nei confronti delle due donne – che sono lì a chiedergli un favore – quindi, volendo potrebbe anche non rispondere (non dimentichiamo che, a detta di Bella stessa, Piton è il preferito di Voldemort).
Invece, se Piton fosse una spia al servizio di Silente, non potrebbe che raccontare a Bella una marea di bugie, che devono però essere tutte estremamente credibili perché assolutamente necessarie a sostenere il suo ruolo e la sua copertura (che per altro egli sa che è messa in dubbio anche da altri Mangiamorte, magari anche semplicemente invidiosi). Piton potrebbe raccontare a Bellatrix la verità ma solo se questo fatto non mettesse a rischio la sua copertura di spia a favore di Silente.
Del resto, Piton stesso inizia a rispondere a Bella con un preciso scopo: che Bellatrix riferisca quanto le viene detto a tutti quelli che dubitano di Piton. Quindi, l’evidente scopo di Piton è quello di convincere Bellatrix (ed i lettori) di essere un fedele Mangiamorte di Voldemort, indipendentemente dal fatto che ciò corrisponda o meno a verità.
Piton specifica anche che ogni risposta è stata già fornita, in modo convincente, anche a Voldemort, ed è ragionevole presumere che Piton voglia approfittarne per rimarcare ancora una volta il concetto all’Oscuro Signore tramite Bella.
Infine, Piton ironizza apertamente sul fatto che lui (Severus) non potrebbe mai mentire a Voldemort che è il miglior Legilimante al mondo (cosa di cui Bellatrix è già assolutamente convinta).(Menzogna n. 1) Ma noi sappiamo perfettamente che non è così in quanto Piton stesso ha dichiarato a Potter (nei confronti del quale non aveva certo alcun ragionevole motivo per raccontare una menzogna di questo genere) di essere in grado di mentire all’Oscuro Signore (Imputazione 2, Prova 94 Lettera A e relativa deduzione n. 294) Lo stesso Silente è ampiamente convinto della capacità di Piton di mentire a Voldemort (Imputazione 2, Prova 94 Lettera B e relativa deduzione n.  544) Del resto, tutto il colloquio con Bellatrix è permeato di ironia, a volte nemmeno troppo velata, tanto che Piton prende più volte apertamente in giro Bella a partire da quando dice a Narcissa: “Credo che dovremmo ascoltare ciò che Bellatrix arde dalla voglia di dire; ci eviterà noiose interruzioni… “ (HP6; pag 31); oppure quando la schernisce addirittura per essere finita ad Azkaban: “Sì certo, molto ammirevole” rispose Piton annoiato “Ovviamente non gli sei stata di grande aiuto in prigione, ma il gesto è stato senz’altro nobile… “ (HP6; pag. 33); nonché quando la sfotte pesantemente per il fiasco al Ministero: “E… perdonami… parli di rischi… hai affrontato sei ragazzini, no?” (HP6; pag 35: per altro tutti sappiamo che è stato proprio Piton a mandare l’intero Ordine della Fenice al Ministero contro i Mangiamorte. Si vedano su questo argomento anche le deduzioni n. 477 - 458 - 457 della Prova n. 44 Imputazione 2).
La difesa è fermamente convinta che Piton menta ripetutamente a Bella, poiché esistono evidenti prove logico-deduttive di questo fatto. Ciò, come già detto, dimostra inequivocabilmente che Piton non è un Mangiamorte.
Qui di seguito dimostreremo che l’imputato mente a Bella esaminando singolarmente le sue affermazioni (di cui alle lettere da B a L della prova 37).
 
 

IN RELAZIONE ALLA LETTERA B (Dov'eri quando il Signore Oscuro è caduto?)

 
Dalla risposta di Piton si evince chiaramente che è stato Voldemort ad inviarlo a Hogwarts con il compito di fornirgli informazioni su Silente e tutti i Mangiamorte ne sono al corrente.
D’altro canto, però, sappiamo che anche Silente afferma che Piton è una sua spia e che, dopo il suo (di Piton) pentimento, il Preside ha approfittato della sua conosciuta posizione di Mangiamorte per mantenerlo infiltrato nell’organizzazione.
Silente, a differenza di Voldemort, ha organizzato un vero e proprio doppio gioco.Infatti, mentre Voldemort ha solo mandato Piton a Hogwarts a fare il professore con il compito di tenere occhi e orecchie ben aperti, Silente, ha invece sempre voluto che Piton tenesse un comportamento ambiguo lasciando credere a tutti (perfino i membri dell’Ordine sono sempre stati lasciati quasi nel dubbio) di essere ancora un servo di Voldemort.
Un eventuale comportamento di Piton pro Silente porta Voldemort e i Mangiamorte a sospettare di lui, mentre un atteggiamento di Piton a favore di Voldemort rientra perfettamente nello schema previsto da Silente, pur se crea dubbi tra gli altri membri dell’Ordine.
Questo dimostra quanto Silente (che non è uno stupido, bensì uno dei più grandi maghi del suo tempo ed il solo di cui Voldemort abbia timore) è assolutamente certo della fedeltà di Piton, al punto di non mettere neppure gli altri membri dell’Ordine al corrente delle fondamentali ragioni per le quali si fida di Piton, il quale, facendo il doppio gioco, per nessun motivo deve correre il rischio di essere bruciato da una “fuga di notizie”: ad esempio, un membro dell’Ordine, sotto tortura potrebbe far saltare la copertura di Piton se, oltre a rivelare che è una spia di Silente – cosa di cui Voldemort è ovviamente a conoscenza, naturalmente pensando che però Piton giochi effettivamente a suo favore -  rivelasse anche i motivi basilari per i quali Silente crede fermamente in Piton, cosa questa che, invece, potrebbe realmente indurre Voldemort a sospettare seriamente di Piton. (Vedi deduzione 558 di Ida59 sulla Prova 32 dell’Imputazione 2)
La difesa ricorda ancora una volta che Piton sta parlando con una Mangiamorte molto sospettosa  e che deve  assolutamente riuscire a convincerla a fidarsi di lui, anche allo scopo di poter scoprire il motivo per cui Narcissa si è recata da lui, essendo più che evidente che ciò che Lady Malfoy vuol dirgli riguarda piani segretissimi di Voldemort.
Inoltre, se pur è vero che Piton implicitamente sta dicendo a Bella di essere una spia di Voldemort, questa è anche l’unica occasione in cui ciò viene affermato, mentre per sei libri, tutti i “buoni” hanno sempre affermato il contrario e Piton stesso orgogliosamente si vanta con Harry Potter di essere la spia di Silente che procura all’Ordine preziose informazioni (Prova 143 Imputazione 2).
In questo caso, Piton, nel rispondere a Bella, non mente nell’affermare di essere stato mandato a Hogwarts da Voldemort, semplicemente omette il fatto essenziale che tutto ciò era stato pre-concordato con Silente. (Verità con grave omissione n. 1, in pratica equiparabile ad una Menzogna)
Del resto, se Silente gli fa fare il doppio gioco, non può che aver fatto sì che Voldemort credesse di aver avuto lui stesso l’idea di mandare Piton a Hogwarts.Sappiamo, a detta di Silente (Imputazione 2 Prova 32 Lettera A) che Piton è passato dalla parte dell’Ordine molto tempo prima della caduta di Voldemort (Imputazione 2 Prova 32 Lettera A) e, quindi, c’è stato tutto il tempo affinché Silente e Piton concordassero tra loro il piano del doppio gioco considerato che la Profezia è stata fatta poco prima della nascita di Harry (quindi circa a maggio-giugno 1980), che Piton passa con Silente anche a  seguito dei rimorsi (Imputazione 2 Prova 32 Lettera L e M) che prova quando capisce come Voldemort ha interpretato la profezia stessa ( quindi circa fine estate/inizio autunno 1980), mentre Piton inizia ad insegnare solo il 1/9/81 e Voldemort scompare il 31/10/81
 
 

IN RELAZIONE ALLA LETTERA C (Perché non l'hai mai cercato quando è sparito?)

 
Abbiamo in questa risposta di Piton la prima menzogna certa al 100%.
Infatti, Piton afferma di non aver mai cercato Voldemort, dopo la sua scomparsa, perché l’ha creduto morto, esattamente come tanti altri Mangiamorte.
Ma Piton non ha MAI realmente creduto che Voldemort fosse morto (Menzogna n. 2) a dire il vero NESSUNO nel mondo dei maghi credeva davvero che fosse così.
Silente stesso ripete più volte, fin dal primo libro, che Voldemort non è morto e tornerà (HP1; pag. 283).
Perfino Hagrid lo afferma in diverse occasioni (HP1; pag. 58-59).
Lo stesso fatto che nessuno nella comunità magica, anche dopo la sua scomparsa, osi chiamare Voldemort per nome, dimostra che tutti si aspettano e temono il suo ritorno.
La stessa Pietra Filosofale, di proprietà di Nicolas Flamel, molto tempo prima che Voldemort risorgesse (siamo al primo anno di Potter a Hogwarts), venne ritirata dal sotterraneo della Gringott in cui era custodita e spostata a Hogwarts perché Silente e i membri dell’Ordine (Piton compreso) ritenevano, giustamente, che l’Oscuro Signore volesse impadronirsene per diventare immortale e volevano proteggerla personalmente.
Inoltre, essendo Piton la spia di Silente, è logico pensare che il Preside stesso gli avesse detto fin dal principio che Voldemort sarebbe tornato, dato che doveva prima o poi rimandarlo a spiare i Mangiamorte (infatti, quando Voldemort risorge, Silente gli invia Piton, come da precedenti accordi intercorsi tra Professore e Preside - Prova 32 Lettera E, imputazione 2)
Infine, Voldemort per primo si stupisce molto che i suoi servi non l’abbiano mai cercato, dato che, come lui stesso afferma, tutti loro sapevano dei suoi esperimenti per divenire immortale (HP4 pag. 555: ”Fui strappato via dal mio corpo, diventai meno che spirito, meno del più miserabile fantasma... eppure ero vivo. Che cosa fossi, nemmeno io lo so... Io, che mi sono spinto più in là di ogni altro sul sentiero che conduce all'immortalità. Conoscete il mio obiettivo: dominare la morte. E allora fui messo alla prova, e a quanto pare uno o più dei miei esperimenti funzionarono... perché non ero morto, anche se il maleficio avrebbe dovuto uccidermi.” Ed ancora, sempre HP4 pag. 551: “E poi mi chiedo: ma come hanno potuto credere che non sarei risorto? Loro, che conoscevano le misure che ho preso, tempo fa, per proteggermi dalla morte dei mortali? Loro, che avevano visto le prove dell'immensità del mio potere, ai tempi in cui ero più grande di ogni altro mago vivente?”). 
Dunque, in conclusione, il motivo per cui Piton non cercò Voldemort dopo la sua scomparsa la notte che uccise i Potter, di sicuro non è quello raccontato a Bellatrix: Piton sta mentendo spudoratamente alla Mangiamorte Bellatrix.
 
 

IN RELAZIONE ALLA LETTERA D  (Che cos'hai fatto in tutti questi anni che hai passato sotto le sottane di Silente? ) 

 
Anche in questo caso la menzogna di Piton è evidente.Silente nel corso dei sei libri ha sempre ribadito la sua totale fiducia in Piton e soprattutto, dopo la resurrezione di Voldemort, l’ha di nuovo inviato tra i Mangiamorte a fingersi uno di loro, il che significa obbedire almeno in parte a Voldemort e conseguentemente, all’occorrenza, utilizzare anche le Arti Oscure.
E’ quindi assolutamente ridicolo e impensabile che Silente non tema una ricaduta di Piton, mentre frequenta Voldemort e i Mangiamorte, ma abbia invece paura di una sua ricaduta solo a causa dell’insegnamento di Difesa contro le Arti Oscure. (Menzogna n. 3)
Tutti sappiamo ormai benissimo il vero motivo per cui Silente non ha mai dato, fino al sesto anno, la cattedra a Piton: la cattedra, infatti, è maledetta e nessuno dei professori che l’ha detenuta è durato in carica per più di un anno (Prova 161 Lettera A e deduzione n. 565 di Niky) E’ quindi ovvio che Silente non abbia mai voluto mettere a rischio la sua spia, finché la situazione non si è evoluta in maniera tale da far sì che il rischio della maledizione passasse in secondo piano, rispetto al fatto che Piton avesse stipulato il Voto Infrangibile (vedi anche deduzione n.550 di Ida59 sulla prova 51).
Il resto delle affermazioni fatte da Piton, in realtà, non è affatto una risposta ai quesiti posti da Bella. Piton si limita ad enunciare un’ovvietà (cioè che Voldemort non ha avuto di che lamentarsi per il fatto che Piton sia rimasto a Hogwarts), che per altro ha validità solo col senno di poi.
Inoltre, che Voldemort sia soddisfatto è certamente vero, ma non prova che Piton gli sia fedele, dato che, come abbiamo già detto, l’Oscuro Signore è convinto di aver mandato lui Piton a spiare Silente.
Piton mente ancora anche quando dice che resta con Silente per non finire in galera.(Menzogna n. 4) Sappiamo che Piton era stato assolto nel processo subito immediatamente dopo la caduta di Voldemort in quanto Silente lo aveva completamente scagionato (Imputazione 2 Prova 32 Lettera A) e che nessuno aveva più sospettato di lui da quel momento in poi (Imputazione 2 Prova 32 Lettera G): quindi Piton avrebbe tranquillamente potuto lasciare Silente senza che gli succedesse alcunché di male. Se è rimasto con lui è solo perché  gli era fedele e aspettava il ritorno di Voldemort per riprendere il suo ruolo di spia.
 
 

IN RELAZIONE ALLA LETTERA E (Perché hai impedito che il Signore Oscuro si procurasse la Pietra Filosofale?)

 
Ad onor del vero, questa non è una domanda posta da Bellatrix, ma è Piton stesso a tirare in ballo l’argomento, prevedendo le obiezioni della Mangiamorte, cosa che dimostra, ancora una volta, che Piton ritiene essenziale dover proteggere il suo ruolo di spia a favore di Silente, convincendo in tutti i modi Bella della propria fedeltà a Voldemort, e, di conseguenza, cercando di convincere definitivamente Voldemort stesso.
Ad ogni modo anche questa risposata di Piton è una collezione di menzogne ed è anche molto evasiva.
In primo luogo, tutto ciò che Piton afferma (cioè che dentro a Raptor c’era Voldemort, ma lui non poteva saperlo), ha potuto scoprirlo solo a posteriori, dunque non si può dire che siano quelli i motivi per cui ha ostacolato Voldemort, dato che a priori non li conosceva.
Piton, non sapeva che Voldemort si fosse impadronito del corpo di Raptor, altrimenti, che fosse stato o meno un Mangiamorte, avrebbe comunque tentato di ingraziarselo e aiutarlo: o perché era il suo caro padrone, o perché, essendo una spia per conto di Silente, non poteva rischiare la propria copertura.
Infatti, poco dopo, Piton mente ancora una volta, quando afferma di aver visto in Raptor solo un mago avido e inetto che tentava di rubare la Pietra per sé (e la stessa bugia deve averla certamente rifilata anche a Voldemort, che, proprio dopo l’episodio della Pietra, riteneva di aver perso la lealtà di Piton. (Prova 48 Lettera F Imputazione 2).
Difatti, quando Piton affrontò Raptor nella foresta (Prova 48 Lettera H Imputazione 2), gli chiese apertamente di scegliere da che parte stare (se con Silente e con i professori che difendevano la Pietra oppure con Voldemort), il che ha senso solo se Piton, pur non sapendo che Voldemort era direttamente dentro Raptor, riteneva però che Raptor volesse la Pietra per consegnarla poi all’Oscuro Signore. (Menzogna n. 5)
La stessa affermazione non avrebbe avuto alcun senso logico se Piton avesse creduto che Raptor voleva la Pietra solo per sé. Infatti, in quel caso sarebbe stato più logico dirgli soltanto che lo teneva d’occhio e che gli avrebbe impedito di appropriarsene.
Tutto quanto detto finora, d’altro canto, ci fornisce anche la spiegazione del perché Piton ci tenga tanto a dare questa giustificazione non richiesta a Bellatrix. La bugia in esame è, forse, la più importante, dato che riguarda il punto focale dal quale sono sorti i maggiori sospetti di Voldemort sulla fedeltà di Piton nei suoi confronti (e a ragione). Si può addirittura presumere che, a suo tempo, questa sia stata la prima ed essenziale menzogna che Piton ha rifilato a Voldemort, tornando da lui (che era da poco risorto) con due ore di ritardo, proprio tentando di convincerlo a non ucciderlo ed a fidarsi ancora di lui.
 
 

IN RELAZIONE ALLA LETTERA F (Perché non sei tornato subito quando è risorto?)

 
In questo caso l’affermazione di Piton corrisponde a verità, solo che l’imputato la utilizza in modo contorto (per non tradire la sua posizione di spia a favore di Silente), facendo credere a Bellatrix di aver ingannato Silente e, in un certo qual modo, di essere riuscito a  indurlo a rimandarlo da Voldemort. (Verità parziale e manipolata n. 1 – in pratica assimilabile ad una Menzogna)
In realtà, quando Voldemort risorse, Piton poteva sapere solo che l’Oscuro Signore aveva di nuovo un corpo ed aveva chiamato a raccolta i suoi Mangiamorte, ma non sapeva, e non aveva modo di sapere esattamente cosa stesse accadendo al cimitero.
Piton, però, sapeva benissimo quanto fosse pericoloso non rispondere immediatamente alla chiamata dell’Oscuro Signore, quindi, se lui fosse veramente stato un Mangiamorte, non avrebbe certo corso il rischio di aspettare l’ordine di Silente per tornare da Voldemort: è proprio a causa del suo ritardo che i dubbi di Voldemort su Piton crescono fino al punto di riferirsi a lui, tra i Mangiamorte assenti alla chiamata, come a Uno che credo mi abbia lasciato per sempre... verrà ucciso, naturalmente...” (Prova 48 Lettera F Imputazione 2). Del resto,a Piton sarebbe stato oltremodo facile, approfittando della confusione del momento, accorrere da Voldemort e tornare puntuale da lui, senza incorrere nella sua pericolosa ira e, allo stesso tempo, senza che Silente se ne accorgesse, né Voldemort lo avrebbe poi trattenuto a lungo sapendo che Piton non doveva mettere in allarme Silente: si ricordi che l’Oscuro Signore è convinto che Piton spii Silente per suo conto.
Invece, Piton attese per ben due ore, nonostante avesse già concordato in precedenza  con Silente il proprio ritorno da Voldemort (Prova 32 Lettera E Imputazione2).
Del resto, dal momento che Silente riteneva che Piton fosse la sua spia infiltrata tra i Mangiamorte, non avrebbe certo trovato strano che Piton rispondesse immediatamente al richiamo di Voldemort, quindi non vi è alcun senso logico in quella pericolosa attesa di due ore: Piton avrebbe semplicemente potuto far notare a Silente che il Marchio pulsava a causa del richiamo dell’Oscuro Signore ed andarsene immediatamente.
L’unico logico e ragionevole motivo per quel pericoloso ritardo, è che lo stesso fosse stato artatamente concordato tra Silente e Piton proprio per fornire la massima credibilità all’operato di Piton (pur facendo notevolmente aumentare i rischi per la vita di Piton stesso) come se stesse realmente operando come fedele informatore di Voldemort.Infatti, è Piton stesso a spiegare a Bellatrix, così come precedentemente lo aveva spiegato a Voldemort riuscendo evidentemente a convincerlo, che proprio quelle due ore di ritardo, apparentemente sintomo di infedeltà di Piton, ne dimostravano invece la piena affidabilità di informatore per Voldemort visto che era riuscito a tornare da lui proprio su ordine di Silente. Quale maggiore prova della propria fedeltà Piton poteva fornire a Voldemort, se non il rischiare addirittura la propria vita con quel ritardo, ben conoscendo la crudeltà dell’Oscuro Signore, ma dimostrandogli in tal modo la sua utilità di informatore visto che era riuscito (così fa credere a Voldemort)  a mantenere il ruolo che l’Oscuro Signore gli aveva affidato sedici anni prima presso Silente?
Peccato però, per Voldemort almeno, che tutto ciò sia completamente falso e questo è dimostrato proprio dalle successive spiegazioni di Piton stesso.
Le ultime parole che Piton dice a Bellatrix (“Ho avuto un sacco di tempo per pensare a cosa volevo fare, per progettare la mia mossa successiva, per fuggire come Karkaroff, no?”) sono, guarda a caso, molto simili a quelle che Piton stesso dice a Caramell quando gli  mostra il Marchio “E' dall’inizio dell'anno che questo Marchio ha cominciato a diventare più evidente. Anche quello di Karkaroff. Perche' crede che Karkaroff sia fuggito stanotte? Abbiamo sentito entrambi il marchio bruciare. Abbiamo capito entrambi che era tornato”. (Prova 1 Lettera A Imputazione 2)
Quel tempo a disposizione per pianificare le sue mosse, Piton l’ha condiviso pienamente con Silente, che era perfettamente al corrente di tutto fin dal principio (Prova 1 Lettera B Imputazione 2): che senso avrebbe mai avuto, altrimenti, avvertire Silente che il Marchio stava tornando nitido già dall’inizio dell’anno, se non per allertarlo e predisporre con lui ogni successiva mossa? Ma questo non è certo un comportamento da Mangiamorte!
Esaminando la frase con la quale Silente invia Piton da Voldemort (Prova 32 Lettera E Imputazione 2: “Severus” disse Silente rivolto a Piton, “ sai cosa devo chiederti di fare. Se sei pronto… se sei in grado…”)  emerge chiaramente che c’è un precedente e dettagliato accordo, e la preoccupazione di Silente (Prova 32 Lettera E Imputazione 2: “Allora buona fortuna” disse Silente, e con una traccia di preoccupazione sul viso guardò Piton scomparire silenziosamente.) è dovuta proprio al fatto che sa che sta facendo correre a Piton un rischio enorme ma sa anche che, se il loro pericolosissimo gioco funziona, e Piton sopravvive, riuscirà senza dubbio a reinserirsi pienamente nelle grazie di Voldemort.
Sempre dalla frase di Silente appena citata, emerge anche che, dal momento che l’accordo tra loro era preesistente, Silente avrebbe potuto inviare Piton da Voldemort in qualsiasi momento successivo al richiamo del Marchio, ma ha appositamente lasciato intercorrere ben due ore proprio per creare un alibi a Piton permettendogli di raccontare a Voldemort la menzogna che era tornato da lui su incarico di Silente.
 
 

IN RELAZIONE ALLA LETTERA G (Dov'eri qualche settimana fa, quando abbiamo combattuto per impossessarci della profezia per il Signore Oscuro?)

 
Posto che fu proprio il Professor Piton a inviare i membri dell’Ordine al Ministero, l’argomento è già stato diffusamente trattato anche nelle deduzioni n.477 – 458 – 457 Prova 44, Imputazione 2,  cui si fa rinvio, dove si dimostra che: Piton mente spudoratamente a Bellatrix, ben sapendo che tanto lei non può rinfacciargli di aver avvisato l’Ordine e che, quindi non può contraddirlo. (Menzogna n. 6) Ancora una volta, le mente per conquistare la sua fiducia e giustificarsi ai suoi occhi, dato che la Mangiamorte (molto vicina a Voldemort) lo sospetta di tradimento.
La bugia è del tutto evidente addirittura nelle parole usate da Piton: “forse credi che Silente non se ne sarebbe accorto se mi fossi unito ai Mangiamorte per combattere l'Ordine della Fenice?”.
Quel che dice Piton, infatti, avrebbe senso (comunque solo a posteriori) solo se ci fosse stata la possibilità che Silente intervenisse al Ministero anche senza essere stato avvisato da lui (Piton). Solo in quel caso, giungendo direttamente per suo conto al Ministero e vedendo Piton battersi tra i Mangiamorte, Silente avrebbe potuto pensare che il Professore l’aveva tradito.
Ma è già stato ampiamente dimostrato (si veda sempre la deduzione 477 Prova 44 Imputazione 2 già citata) che questa possibilità non esiste, perché Silente era all’oscuro della trappola. Silente andò al Ministero (e così gli altri membri dell’Ordine) solo perché ce lo mandò Piton.
Bellatrix non lo sa e non può saperlo, ma noi ne siamo certi  perché lo afferma Silente (si veda la prova 44, lettere C e E, imputazione 2).
A questo punto, essendo stato mandato all’Ufficio Misteri proprio da Piton, Silente addirittura non avrebbe sospettato dell’imputato nemmeno se l’avesse visto combattere contro i membri dell’Ordine. Per Silente sarebbe stato normale pensare che, così facendo, Piton stava solo tentando di non insospettire i Mangiamorte visto che, intanto, Piton gli aveva già fornito l’informazione essenziale che aveva permesso a Silente e all’Ordine di intervenire tempestivamente al Ministero per proteggere la profezia e la vita di  Harry Potter..
Allora, che senso ha la giustificazione che Piton da a Bellatrix? Nessuna. E’ solo un modo evasivo di risponderle ed è una bugia che dà per scontato l’intervento dell’Ordine. Cosa, invece, niente affatto scontata a priori, ma certa solo a posteriori e risaputa da Piton perché è lui l’artefice di questo intervento.
La bugia è talmente evidente che, parlando come se l’intervento di Silente fosse scontato, Piton rischia persino di tradirsi, rivelando troppo a Bellatrix, la quale potrebbe facilmente capire che Piton già sapeva che l’Ordine sarebbe accorso al Ministero. E anche Bellatrix sa fare due più due, tanto da capire che Piton poteva saperlo in anticipo solo se era stato lui a dare l’allarme.
Infatti, l’imputato capisce di aver parlato troppo e il suo tono si fa esitante, mentre cambia discorso per distrarre la Mangiamorte.
Questo è importante, perché dimostra quanto lampante sia la menzogna che Piton dice a Bella.
Ma se Piton mente su questo argomento è solo perché NON è un Mangiamorte!
 
 

IN RELAZIONE ALLA LETTERA H (E perché, Piton, Harry Potter è ancora vivo, quando l'hai alla tua mercé da cinque anni?)

 
A questa domanda di Bellatrix Piton risponde in più modi, ma, anche in questo caso, non fa che mentirle ogni volta.
La prima affermazione di Piton non è nemmeno una vera risposta(tanto è vero che poi Bella gli ripropone la stessa domanda). (Risposta evasiva n.1)
Piton, infatti, afferma che Voldemort è stato ben contento che Harry fosse sopravvissuto, dal momento che così ha potuto usare il suo sangue per risorgere. Che l’Oscuro Signore sia stato lieto di poter utilizzare il sangue di Harry è senza dubbio vero, ma Piton ha potuto saperlo solo a posteriori, perché (come Bellatrix stessa gli rimarca) nessuno poteva sapere in anticipo che l’Oscuro Signore avrebbe riacquistato un corpo grazie anche al sangue di Potter.
Nemmeno Voldemort stesso poteva prevederlo inizialmente, tanto è vero che al primo anno tentò di uccidere Harry facendo, tra l’altro, (tramite Raptor) il malocchio alla scopa del ragazzo.
In quella occasione, fu proprio Piton a salvare Harry, pronunciando la contro-fattura sulla scopa e questo, addirittura, fu un ulteriore motivo per cui Voldemort sospettò che Piton l’avesse tradito. (Imputazione 2 Prova 43 Lettera B)
Dunque, in principio, Voldemort voleva Potter morto e non era affatto contento che Piton l’avesse salvato.
Fra l’altro, Piton afferma perfino che Voldemort è divenuto invincibile, grazie al sangue di Harry, ma nemmeno questo è vero. Voldemort non è affatto divenuto invincibile; l’unico effetto del sangue di Harry su di lui è che l’Oscuro Signore, dopo l’incantesimo con cui è risorto, è nuovamente in grado di toccare Harry.
La palese bugia di Piton non soddisfa Bellatrix, che, infatti, ripete la propria domanda.
La successiva risposta di Piton non è meno menzognera. (Menzogna n. 7)
Intanto Piton riferisce di presunte voci secondo le quali Harry poteva essere lui stesso un grande Mago Oscuro sotto le cui bandiere i Mangiamorte avrebbero potuto riunirsi nuovamente e dice che proprio per questo all’arrivo di Potter a Hogwarts (cioè al primo anno) lui temporeggiò, e non fece del male al ragazzo aspettando di verificare le dicerie su di lui.
Ma noi tutti sappiamo benissimo che, in realtà, simili voci su Harry si sparsero (tra gli studenti, non tra i Mangiamorte) solo durante il secondo anno quando si scoprì che parlava Serpentese e fu sospettato d’essere l’Erede di Salazar Serpeverde.
Piton mente ancora quando afferma che Harry non possiede alcun talento particolare ma è sempre e solo stato fortunato ed aiutato da amici più in gamba di lui. Ciò non è assolutamente vero(Menzogna n. 8) infatti:
-       al primo anno, Ron ed Hermione lo aiutano a superare le varie prove poste a difesa della Pietra Filosofale, ma è Harry che affronta direttamente Raptor/Voldemort e recupera la Pietra;
-       al secondo anno,quando ormai i suoi amici sono fuori gioco, Harry scopre e apre la Camera dei Segreti, affronta e uccide il Basilisco, distruggendo altresì il primo Horcrux di Voldemort;
-       al terzo anno,Harry impara ad evocare un potente Patronus in grado di tenere a bada i Dissennatori e salva Sirius Black, ma noi sappiamo, dalle stesse parole di Lupin (HP3 pag. 202) che si tratta di una magia di livello avanzato, addirittura al di sopra del livello di GUFO.
-       al quarto anno, Harry è il solo che riesce a resistere alla Maledizione Imperius di cui il falso Moody fornisce l’esempio in classe, ma riesce a resistere, addirittura, anche all’Imperius di Voldemort (HP4 pag 563) e, alla fine, quando Harry affronta da solo Voldemort in un duello diretto, riesce perfino a sfuggirgli;
-       al quinto anno, Harry scampa all’Avada Kedavra di Voldemort solo grazie a Silente, però si dimostra in grado di resistere all’Oscuro Signore quando quest’ultimo tenta di impadronirsi di lui come aveva fatto con Raptor.
Di tutto questo Piton è perfettamente al corrente, quindi, mente spudoratamente affermando che Potter non ha alcun talento.
Poi, Piton aggiunge un’ulteriore bugia, dicendo che ha più volte tentato di far espellere Harry da Hogwarts.(Menzogna n. 9)
Al secondo anno, Piton scopre Ron e Harry quando giungono a scuola con la Ford Anglia volante di Arthur Weasley, ma lascia che sia Minerva McGranitt a decidere cosa fare di loro.
Soprattutto, al terzo anno, Piton ha più che mai l’opportunità di far espellere Harry: gli basterebbe rivelare a tutti che Potter (insieme a Hermione e Ron) l’ha aggredito nella Stamberga Strillante, disarmandolo con l’Expelliarmus: invece, Piton difende i ragazzi, sminuendo molto l’aggressione subita da loro e dichiarandosi invece sicuro che Harry, Ron e Hermione fossero state vittime di un incantesimo Confundus pronunciato da Sirius Black  (cosa che sappiamo che è assolutamente falsa) e che non erano quindi responsabili delle loro azioni e, conseguentemente, non erano neppure punibili. (HP3 pag 327)
Inoltre, perfino dopo aver parlato con Bella, quindi nel corso del sesto anno di scuola, Piton potrebbe far espellere Harry per aver lanciato il Sectumsempra su Draco, cosa gravissima che avrebbe potuto comportare la morte di Draco e, in questo caso, anche la morte di Piton stesso a causa del Voto, eppure non lo fa e si limita ad affibbiargli una punizione.
Infine, anche l’ultima affermazione di Piton è una spudorata bugia. (Menzogna n. 10)
L’imputato afferma che non poteva certo uccidere Potter sotto gli occhi di Silente, né lasciare che qualcun altro lo uccidesse.
Certo, anche se Piton fosse un Mangiamorte, sarebbe stato certamente folle se avesse tentato di ammazzare Potter sotto il naso del Preside, ma la verità, come tutti sappiamo, è che Piton avrebbe potuto benissimo uccidere Harry di nascosto, o, ancor più semplicemente, lasciare che lo uccidesse qualcun altro, nonostante affermi il contrario.
Silente non avrebbe mai potuto rimproverarlo se Harry fosse stato ucciso da qualcun altro (del resto, sappiamo benissimo tutti che  Harry ha il brutto vizio di cacciarsi da sé nei guai).
Tra l’altro, tanto per facilitare le cose a Piton, se lui avesse veramente voluto far del male a Harry, va sottolineato il fatto che Silente non è quasi mai presente quando Potter si trova in pericolo.
Ma, al contrario, invece di cercare di uccidere Harry, Piton interviene sempre per salvarlo e proprio quando Silente è assente e non può aiutare direttamente il ragazzo.
-        Al primo anno, durante la partita di Quidditch, Silente non c’è e Raptor, che siede alle spalle di Piton, getta il malocchio sulla scopa di Harry. Piton (che evidentemente stava all’erta per proteggerlo e comprende tutto pur non avendo gli occhi anche sulla nuca) se ne accorge ugualmente e pronuncia il contro-incantesimo (Imputaz. 2 Prova 43 Lett. B). Piton è’ l’unico dei professori ad aiutare Harry, mentre avrebbe tranquillamente potuto lasciare che la scopa lo disarcionasse, fingendo di non essersi accorto dell’incantesimo di Raptor. Del resto, se perfino Hagrid capisce che si tratta dell’opera di una potente Magia Nera (HP1 pag 182), così come è confermato anche da una semplice studentessa (pur se si tratta della studiosissima Hermione), questo significa che certamente anche Minerva e Vitious devono aver capito quello che stava succedendo. Eppure non sono intervenuti: dobbiamo forse sospettare che anche loro siano dei crudeli Mangiamorte? Nella partita successiva, Piton addirittura fa da arbitro per poter essere vicino a Harry ed aiutarlo in caso di pericolo (Imputaz. 2 Prova 43 Lett. B);
-        Al terzo anno, ancora una volta, Silente non è presente quando Harry rischia la vita, e Piton, invece di rimanersene comodamente al castello, corre alla Stamberga Strillante a salvare i ragazzi da Sirius Black (che, in base a quello che TUTTI affermano, vuol uccidere Harry) e da Lupin, dato che c’è luna piena e che quest’ultimo, come Piton sa benissimo, considerato che è lui a prepararla, ha scordato di bere la pozione anti-lupo;
-        Al quarto anno, invece di approfittare del trambusto per accorrere al richiamo di Voldemort che è appena risorto (e sappiamo quanto Piton rischi pesantemente la vita nel tardare a presentarsi all’Oscuro Signore – si veda quanto precedentemente esposto in relazione alla lettera F), si precipita, insieme a Silente e Minerva McGranitt a salvare Harry da Barty Crouch Jr. (e l’Avversaspecchio del Mangiamorte lo mostra distintamente tra i nemici di Barty – Imputazione 2 Prova n. 15 Lettera C e relativa deduzione  n.397);
-        Al quinto anno, Silente, una volta tanto, è presente al Ministero proprio al momento giusto, ma vi arriva soltanto perché Piton avvisa l’Ordine della Fenice della trappola in cui Harry è caduto: anzi, addirittura, Piton avvisa l’Ordine preventivamente, senza nemmeno essere certo al 100% che Potter sia davvero in pericolo (Imput. 2 Prova 44 e relative deduzioni 477-458-457);
-        Al sesto anno, anche se né Piton né Bellatrix possono ancora saperlo, l’imputato salverà ancora una volta Harry, quando uno dei Mangiamorte tenterà di torturarlo con la Cruciatus. (Imputazione 2 Prova n. 71 Lettera A)    Ed è pur vero che in quell’occasione Piton afferma di non poter uccidere Potter perché Voldemort vuole che il ragazzo sia lasciato a lui, ma è altrettanto vero che l’Oscuro Signore sarebbe felicissimo se i suoi Mangiamorte gli consegnassero Harry vivo. Potter è disarmato, stordito e indifeso e Piton potrebbe facilmente schiantarlo, catturarlo e smaterializzarsi con lui per portarlo a Voldemort, invece, non lo fa, e impedisce ai Mangiamorte di fargli del male.
Dunque, se Piton non ha mai fatto del male a Harry non è certo per i motivi che l’imputato dichiara a Bellatrix ed è anzi vero tutto il contrario: Piton ha sempre protetto e difeso Harry Potter.
 
 

IN RELAZIONE ALLA LETTERA I (E già che parliamo dell'Ordine, sostieni ancora di non poter rivelare dove si trova il suo quartier generale?)

 
Riguardo all’Ordine e alla sua sede, Piton risponde con una sola verità e molte menzogne.
Solo una cosa è decisamente vera: Piton non è il Custode Segreto, quindi non può rivelare l’ubicazione della sede in Grimmauld Place 12.(Verità n. 1)
Ma, se la casa è invisibile ai Mangiamorte grazie all’Incanto Fidelius, non lo sono i vari membri dell’Ordine ogni volta che si materializzano davanti alla soglia per le riunioni e Piton, durante tutto il 5° anno, avrebbe potuto tranquillamente indicare a Voldemort e ai Mangiamorte l’orario e la data delle riunioni perché potessero catturare o uccidere i membri dell’Ordine quando si presentavano davanti all’invisibile sede dell’Ordine.
Inoltre, per i primi tempi dopo la morte di Black, poiché la sua casa è contesa in eredità da Bellatrix, non viene più usata, almeno temporaneamente, come sede dell’Ordine, ma Piton non rivela neppure questa informazione.
Rendendosi però conto che Bellatrix non è stata affatto convinta dalle sue scuse, Piton afferma di aver comunque passato a Voldemort importanti informazioni.
Riguardo a Emmeline Vance non abbiamo modo di sapere se sia vero quel che dice Piton (Risposta dubbia n. 1), ma, se è pur vero che l’imputato, per mantenere la sua copertura, deve pur passare ogni tanto qualche informazione a Voldemort, è altrettanto vero che finora Piton non ha fatto che mentire a Bellatrix ed è quindi altamente probabile che lo faccia anche in questo caso, anche perché la Mangiamorte non ha alcun modo di controllare la veridicità della sua affermazione (del resto viene detto chiaramente che Bella, dopo il fallimento del Ministero, non è più nelle grazie di Voldemort al punto da ricevere le sue confidenze).
A supporto della tesi che anche questa volta Piton mente vi è il fatto che, subito dopo, l’imputato si vanta anche della morte di Sirius Black, rivendicandone il merito proprio perché dovuta anche alle informazioni da lui passate a Voldemort.
Questa è una doppia menzogna. (Menzogna n. 11)
Intanto, sappiamo benissimo che la morte di Sirius non ha nulla a che fare con qualunque informazione Piton possa aver fornito all’Oscuro Signore (anzi è proprio Bellatrix, per altro per pura fortuna, ad ucciderlo, scagliando oltre il velo, quindi, già che c’è, Piton ne sta anche approfittando per prenderla ulteriormente in giro).
Inoltre, siamo anche certi (si veda anche la deduzione n. 477 della prova 44 Lettera C, Imputazione 2, cui si fa rinvio) che Piton si preoccupò che Black non corresse pericoli e gli intimò di rimanere a Grimmauld Place ad attendere Silente, mentre gli altri membri dell’Ordine correvano al Ministero a salvare Harry Potter.
Quindi, non solo Piton non ha nulla a che fare con la morte di Black, ma ha fatto tutto il possibile per salvarlo.
 
 

IN RELAZIONE ALLA LETTERA L (« E con tutto questo dovremmo credere che Silente non abbia mai sospettato di te? » chiese Bellatrix. « Non ha capito da che parte stai in realtà, si fida ancora incondizionatamente di te?»)

 
Ancora una volta, Piton mente spudoratamente a Bellatrix. (Menzogna n. 12)
Intanto, Piton afferma che Silente non dubita di lui per via della propria indole troppo fiduciosa.
Ma non è vero che Silente vuol sempre e solo vedere il meglio delle persone.
E’ vero invece che il Preside è una persona ottimista e che effettivamente, essendo carico d’esperienza, nonché un gran conoscitore dell’animo umano, si è sempre mostrato in grado di scorgere le doti positive delle persone meritevoli.Ad esempio, ha gran stima di Remus Lupin, nonostante sia un lupo mannaro e mostra di aver compreso perfettamente l’animo di Draco Malfoy, prevedendo che il ragazzo non lo ucciderebbe mai e che è solo disorientato e terrorizzato da Voldemort.
Silente è però anche decisamente in grado di riconoscere il lato negativo delle persone e non fidarsi di loro.
Ad esempio, Silente stesso dice a Harry (Imputazione 2, Prova 32, lettera P) di non essersi mai veramente fidato di Voldemort, nemmeno quando quest’ultimo era ancora un bambino. Addirittura, Silente afferma che Voldemort non ha mai avuto nulla di buono in sé, che è cattivo per natura e non ha mai avuto la minima possibilità di redimersi.
Questo non è il solo caso in cui Silente mostra la sua grande capacità di valutare correttamente le persone.
Giusto per fare un altro esempio: ai tempi in cui la Camera dei Segreti venne aperta per la prima volta, all’epoca della morte di Mirtilla Malcontenta, tutti pensarono che la colpa della morte della ragazza fosse addebitabile al ragno Aragog e, di conseguenza, a Hagrid che l’aveva introdotto a scuola, ma Silente non smise mai di fidarsi di lui e alla fine si scoprì che aveva ragione.
Ancora, ma in senso contrario, ricordiamo la poca fiducia che, giustamente, Silente ha sempre riposto in Cornelius Caramell.
Dunque, non solo Piton mente spudoratamente nell’affermare che Silente è facile da ingannare perché eccessivamente fiducioso, ma pare assai difficile che Silente, che ha sempre avuto ragione nel giudicare le persone, si sbagli ora proprio sull’imputato.
E’, invece, logico pensare che il Preside abbia avuto ragione anche su Piton e che quest’ultimo gli sia sempre stato fedele, perfino nell’ucciderlo proprio per ordine di Silente stesso.
Poi, Piton mente ancora, dicendo che Silente l’ha sempre tenuto lontano dalle Arti Oscure. (Menzogna n. 13)
Come abbiamo visto, questo non è vero. Silente non ha dato la cattedra di Difesa contro le Arti Oscure a Piton (abbiamo già spiegato perché in relazione alla lettera D), ma l’ha inviato a infiltrarsi tra i Mangiamorte, il che è l’esatto contrario del “tenerlo lontano dalle Arti Oscure”.
Inoltre, proprio appena dopo il dialogo tra Piton e Bellatrix, Silente assegnerà perfino la cattedra a Piton a totale e finale dimostrazione che, fino ad ora, la cattedra non gliela ha mai assegnata solo perché era stata maledetta da Voldemort. (vedi anche Imputazione Prova 162 deduzione n.552 di Ida59).
Infine, Piton propina a Bellatrix un ultima e molto significativa bugia.(Menzogna n. 14)
Dice che Silente è invecchiato e non ha più i riflessi pronti: analizziamo nel dettaglio questa affermazione.
Prima di tutto, domandiamoci perché Piton dice una cosa simile a Bella. Il fatto che Silente abbia riflessi meno pronti non ha, in verità, nulla a che fare col fatto che il Preside si fidi o meno di Piton.
Sembra quasi che Piton voglia dare alla Mangiamorte l’impressione di offrirle un’informazione molto utile su Silente, per dimostrarle ulteriormente la propria utilità per Voldemort e la propria lealtà al comune padrone.
Dunque, un'altra giustificazione per convincerla più che mai a fidarsi di lui.
Nel farlo, però, Piton utilizza stranamente quasi esattamente le medesime parole con cui Silente stesso si rivolgerà in seguito ai Mangiamorte sulla Torre di Astronomia (Imput. 4 Prova 51 Lettera A); questo, unito al fatto che, invece, quando il Preside parla con Harry si vanta di avere ancora riflessi prontissimi (Imput. 4 Prova 51 Lettera C), porta a ritenere che Piton e Silente si siano accordati su questa versione, proprio allo scopo di depistare Voldemort e i suoi servitori.
Inoltre, vi è da notare una cosa assai interessante: nella versione originale inglese del libro (che differisce da quella italiana a cura di Salani), secondo una traduzione letterale, Piton dice a Bellatrix che Silente ha riportato la ferita alla mano durante il duello con Voldemort al Ministero.
Tutti sappiamo che non è affatto vero. Silente ha riportato la ferita alla mano a causa della maledizione posta a difesa di uno degli Horcrux (l’anello di Orvoloson) e Piton lo sa benissimo, dato che è stato proprio lui a curare il Preside. (Imput. 4 Prova 51 Lettera C)
Perché raccontare anche questa bugia apparentemente inutile? (Menzogna n. 15)
Per sviare l’attenzione di Bellatrix e Voldemort (che di sicuro verranno a sapere della ferita  di Silente tramite Draco) dalla vera modalità del ferimento di Silente, di modo che non possano sospettare che qualcuno sta cercando e distruggendo gli Horcrux. Non esiste altro logico motivo per una simile menzogna, altrimenti del tutto immotivata.  (Imput. 2 Prova 37 Lett. L e relativa deduzione n. 28) Come più diffusamente spiegato nella deduzione citata, Piton non sta affatto rivelando preziose informazioni contro Silente alle due Mangiamorte: sta soltanto riferendo a Bellatrix e Narcissa una notizia che presto apprenderanno da Draco. In questo modo, Piton intende rendere più realistiche, e quindi più credibili, le giustificazioni fornite a Bellatrix che ancora non crede nella sua fedeltà a Voldemort. Piton sa che Bellatrix cercherà di accertare la veridicità delle sue parole: trovando piena conferma del ferimento di Silente ciò porterebbe indurla a credere anche alle altre giustificazioni ricevute, quindi a dubitare meno di lui e, infine, a stargli in modo meno opprimente alle costole per controllarlo.
 
 

CONCLUSIONE

 
Ora possiamo procedere ad un facile calcolo matematico: Piton fa 20 affermazioni in relazione a 10 diversi argomenti (lettere da A a L) e mente in modo evidente per ben 15 volte.
Piton dice la verità solo una volta (Lettera I - riguardo al fatto di non essere il Custode Segreto della sede dell’Ordine) senza reticenze o manipolazioni, ma solo perché in questo caso la verità pura e semplice non lo danneggia e non può essere inficiata o contestata da Bella.
In altri due casi (lettere B e F), Piton racconta una verità gravemente inficiata da omissioni, oppure appositamente distorta e manipolata per convincere Bellatrix di cose non vere, dunque, è come se Piton mentisse anche in questi due casi.
Infine, Piton fornisce una risposta evasiva e insoddisfacente (lettera H) ed una risposta dubbia, per la quale non esistono elementi obiettivi in base ai quali verificarne la veridicità (lettera I) ma, considerato che Piton, in pratica, mente, oppure omette importanti parti di verità o distorce seriamente la verità in ben 18 casi su 19, è ragionevole ritenere che anche la risposta dubbia sia, alla fine, una menzogna.
In pratica, Piton mente quindi alla Mangiamorte (e a Codaliscia che origlia dietro la porta) per ben 19 volte su 20.
Un simile comportamento non avrebbe il benché minimo senso logico se Piton fosse un vero Mangiamorte, di conseguenza possiamo ragionevolmente affermare che Piton è davvero la fedelissima spia al servizio di Silente ed è anche una spia molto abile che è riuscita ad ingannare con successo Bellatrix e Voldemort.
 
 


8a parte
9a parte

[Continua]

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Puntata n. 8



Ecco alcuni estratti, infine, da questo stesso forum, da fine 2006 fino alla metà del 2007, in ogni caso prima dell'uscita del 7° libro: Piton indossa una maschera?

Una piccola ed interessante collezione di citazioni assortite tratte dalla discussione Piton indossa una maschera? e scritte PRIMA dell'uscita del 7° libro, quindi quando ancora non si aveva alcuna certezza su chi fosse in realtà Severus Piton.

CITAZIONE (Ida59 @ 24/12/2006, 15:46) 
Secondo voi Piton è esattamente quello che appare a prima vista, cioè un uomo di base sgradevole, scontroso ed incapace di provare sentimenti, oppure recita una parte e, dietro al suo aspetti freddo e scostante, si cela una persona molto diversa?
Se ritenete che indossi una maschera e, quindi, che reciti una parte, perchè pensate che lo faccia?
Per farsi credere ancora un Mangiamorte?
Perchè odia il mondo?
Per proteggersi dal mondo?
Altre ipotesi?

CITAZIONE (Nykyo @ 27/12/2006, 15:56) 
Mmmmhh io credo che abbia davvero un caratteraccio tremendo (a causa di un sacco di fattori) ma ritengo anche che lo accentui volutamente per tenere il mondo a distanza, un pò perchè come spia non può che fingere di fraternizzare solo con i "cattivi" e di detestare i "buoni", e molto perchè ha paura dei sentimenti e delle delusioni che li concernono (nonchè paura di non essere all'altezza dei legami e degli altri).
Insomma, ci è, ma nel contempo ci fa anche.

CITAZIONE (boll11 @ 2/1/2007, 23:39) 
Io sono più o meno d'accordo con Ny...
Severus è ostinatamente chiuso e intrattabile, per una serie di ragioni.
Quando uno vive una vita in in certo modo è difficile venirne fuori.
Ti si incolla addosso come un guanto.
Io credo che non sappia più vivere che così. :unsure:
Quindi, forse la maschera la indossa, ma non per nascondere il doppio gioco, ma per celare qualcosa di sè che è troppo fragile e di cui ha paura.
Ed è per questo che lo vedo straordinariamente umano.
Ed è per questo che lo amo. :wub:

CITAZIONE (Ida59 @ 9/7/2007, 23:32) 
E' più che evidente per tutti, credo, che io sono convinta che Piton indossi una maschera e che reciti una parte.
Lo fa per svolgere al meglio il suo compito di spia a favore di Silente, in quanto deve essere in grado di reprimere perfettamente ogni emozione (come spiega a Harry nel 5à libro) per poter essere il fantastico occlumante che è e riuscire quindi ad ingannare Voldemort.
Sono pienamente convinta che quando Piton parla di coloro che portano "con orgoglio il cuore sul bavero" e che, proprio per questo motivo, sono "facili prede" di Voldemort, lui si sta riferendo a se stesso, quando era giovane, e ben diverso da adesso, ed è diventato schiavo di Voldemort.
Aggiungiamo poi tutti i suoi rimorsi per i crimini commessi in passato, la sua scelta sbagliata e tutto ciò che ne è derivato, e ci troviamo con un uomo che, non solo è capace di reprimere le proprie emozioni e di controllare perfettamente i suoi sentimenti, ma che è addirittura arrivato al punto di ritenere di non aver più diritto a vivere emozioni e sentimenti positivi.
A questo punto, indossare la maschera della persona odiosa diventa molto facile, soprattutto se è se stessi che si odia, ed il comportamento sgradevole attuato nei confronti degli altri diventa solo il modo più facile per farsi odiare anche dagli altri, non ritenendo di aver diritto al loro afetto/approvazione.
Inoltre, un tale comportamento odioso, alimenta la sua fama di "cattivo" che gli rende più facile recitare la parte del mangiamorte.
Ad ogni buon conto, per capire bene come la penso su Piton e la sua maschera, e la parte che recita, basta leggere le mie fic dove tutto è spiegato con dovizia di particolari.

CITAZIONE (Stella notturna @ 10/7/2007, 23:24) 
Io sono sicura al 100% che quella che Piton porta addosso ogni giorno sia una maschera.Certo, non è mai stato un ragazzo molto socievole e allegro, ma credo che le sue esperienze di vita lo abbiano portato a costruirsi una corazza che lo proteggesse dal dolore e dalla sofferenza!Fin da piccolo ha vissuto in un ambiente "ostile", conteso tra un nonno che lo voleva far diventare un piccolo voldemort, e la madre che invece voleva educarlo ad avere rispetto per le sue origini babbane.Ha dovuto assistere inerme a numerosi litigi, poi quando è diventato un ragazzo, e non aveva una figura di riferimento,si è lasciato "plasmare"da voldemort, divenuto Mangiamorte si è macchiato di orrendi crimini...credo che la sua bella dose di delusione e sofferenza dalla vita gli sia toccata.E' normale che poi crescendo abbia sentito l'esigenza di proteggersi nel solo modo che conosceva, cioè diventando ancora più introverso e guardingo, prediligendo la solitudine!Non si fida della gente perchè ha paura di soffrire nuovamente, e secondo me non permette a nessuno di avvicinarlo perchè non vuole che altre persone possano soffrire.Dentro di sè però, a parer mio, vorrebbe gettare la maschera e provare nuovamente a fidarsi del mondo, solo che il suo ruolo di spia e gli impegni nell'ordine della Fenice, per ora non glielo consentono!Spero tanto che alla fine di HP ci possa essere finalmente spazio per il vero Severus Piton... :lovelove:

CITAZIONE (selmacausi @ 14/7/2007, 15:54) 
certo che indossa una maschera! Non è “naturale” rinunciare ad avere una vita come fa lui.
Non ha affetti, non ha amici, non ha neanche collezioni ...
Una persona passionale come lui può adattarsi ad una vita del genere solo per un motivo 'passionale' come la vendetta.
Ricordatevi che per me Severus è innocente.

9a parte

[continua]


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Puntata n. 9



Arriviamo infine a tempi più recenti, qui sul forum nel 2013, quando ormai il 7° libro era uscito da un pezzo.
Di seguito trovate gli inserti organizzati da Chiara per l'iniziativa "I nostri Severus, Confronto tra le nostre visioni di Severus: uno, nessuno, centomila", sul tema della maschera di Severus


CITAZIONE (chiara53 @ 20/4/2013, 16:10) 
UNA MASCHERA COME SCUDO

La maschera è un tema delicato e scottante quando si parla dell’anima di Severus.
Mi auguro che qualcuno abbia voglia di discutere a questo proposito. La maschera che si è obbligato a portare è il perno intorno al quale gira tutta la vita e gli eventi che lo coinvolgono.

Questi due brani di Ida sono talmente belli ed esplicativi che non posso fare a meno di citarli come premessa alle frasi che ciascuna di noi ha scritto sull’argomento Maschera.


Le maschere di Severus


Sono tante le maschere che Severus indossa e da così lungo tempo che il suo stesso volto è diventato una maschera di gelido pallore impenetrabile, che nega ogni sua umana emozione e cela la sua incessante sofferenza impedendo a chiunque di avvicinarsi a lui.
È una maschera che lo difende dal mondo, forgiata dall’Occlumanzia e da una ferrea determinazione a compiere il proprio dovere espiando imperdonabili colpe, ma che lo relega nella fredda, buia e silenziosa solitudine del suo sotterraneo.
V’è la maschera dell’odio e del disgusto che, rendendolo sgradito agli altri, scava una trincea di rifiuto intorno a lui, attirandogli lo stesso odio e disprezzo che sembra voler riversare sugli altri, ma che, invece, riserva solo a se stesso.
È l’odio per sé che rende cupo e profondo il nero dei suoi occhi; è il disgusto per i propri errori che stringe le sue labbra sottili in una smorfia perenne; è il disprezzo per sé che lo spinge a rifuggire ogni calore umano, che non ritiene di meritare.
La maschera del Mangiamorte è di freddo e scintillante argento: inchioda il dovere sul suo volto pallido e trasforma lacrime non piante in acuminati cristalli che straziano la sua carne.
La maschera dell’inganno, della menzogna dell’Occlumanzia, dello scherno verso tutti si intercambiano con le altre dando vita ad una recita terribile ed infinita in cui Severus è irrimediabilmente intrappolato e rischia di perdere la propria umanità.
(E anche qui le sottolineature sono essenziali...)


Severus Occlumante



Severus è l’uomo che impone a Silente di non rivelare mai, a nessuno, la parte migliore di se stesso; è l’uomo che per tutta la vita recita una parte che lo separa da se stesso, dalla sua vera identità ed intima essenza; è la spia che per anni si prepara ad affrontare Voldemort e diventa maestro insuperabile nell’arte dell’Occlumanzia per riuscire a mentire al miglior Legilimante del mondo magico.
Mentire all’Oscuro Signore significa però saper controllare in modo perfetto pensieri e ricordi e dominare le proprie emozioni; significa anche imparare a negarle, a diventare l’uomo gelido e imperturbabile, dallo sguardo nero e vuoto, che Severus dimostra di saper essere alla perfezione; significa saper controllare i propri ricordi celandoli nel profondo dell’anima, modificarli per sostenere la verità della bugia, deturparli e infangarli per ingannare perfino se stesso.
Questa è l’Occlumanzia che Severus deve applicare per riuscire a mentire all’Oscuro Signore.
Ma per far questo Severus deve rinunciare alla sua umanità, rischiando di perdere i suoi ricordi e perfino se stesso.
Per compiere il suo dovere ed espiare le sue colpe anelando ad un inarrivabile perdono.


E' una sottolineatura unica, lo so, ma credo che questa sia l'essenza più vera e importante del mio "Severus delle Maschere": l'uomo che per il dovere e l'espiazione delle colpe riesce a negare se stesso e la propria umanità. L'eroe dall'infinito coraggio che sa distruggere se stesso per il bene superiore perseguito da Silente.

di Ida59

**************************



Non ho voluto o potuto fare un collage delle frasi, ciascuna esprime, in modo diverso e con diversa prospettiva, questo tema drammatico che rende Severus ancora più caro al nostro cuore. E l'amore ciascuno lo manifesta a suo modo. Le parole sono tutte vostre, io ho soltanto scelto le frasi adatte all'argomento.



Per dovere indossa la maschera che nega la sua umanità e cela la sua sofferenza: per mentire all’Oscuro Signore controlla in modo perfetto le proprie emozioni, arrivando a negarle, rinunciando alla propria umanità per diventare gelido e imperscrutabile. (Ida59)

Si isola dal mondo superficiale, costretto a convivere con terribili fantasmi, capace di sentimenti forti, da eroe romantico ma costretto a reprimerli. (Earendil)

Severus si costringe a non far trapelare nulla. Non una sola volta si svela, nella convinzione che mai sarebbe compreso: maschera la sua anima e i suoi sentimenti.(chiara53)

Per conoscerti bisogna strapparti lembi di pelle fino ad arrivare all’anima che tanto bene nascondi. (KnightOfCydonia)

Severus è il gelo del suo sguardo e della sua anima sigillata al mondo intero.(Ellyson)

Il suo aspetto dark, essere nero nell'anima, in realtà è solo una maschera con cui ha dovuto convivere da sempre: la maschera è la sua forza, il suo modo di difendersi da una realtà che lo ha sempre respinto e ferito.
E’ un uomo meraviglioso con indosso una maschera orribile, che usa per tenere a distanza le relazioni umane per paura di poter nuocere ancora a qualcuno. Se qualcuno la facesse cadere Severus apparirebbe per quello che in realtà è. (Stella notturna)

Tra le righe, potrete scovare meglio il suo animo, che a noi è sempre stato chiuso e impossibile da penetrare. (Charlie)

Sono convinta che Severus si emoziona per le cose più semplici, anche se non lo lascia trasparire.(Ailinen)

Ha rivestito la sua corazza, per conservare dentro di sé la giusta percezione del suo valore, isolandosi.(Helèna Velèna)

Severus è incompreso, ma in un certo modo vuole rimanere tale per proteggersi dagli altri.(cccpKobe78)

[Continua]


Edited by Ida59 - 13/5/2017, 18:46
 
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PUNTATA N. 10

Riprendo in mano questa discussione abbandonata da troppo tempo. :(
Inserisco alcuni brani di altri utenti del forum, di tempi molto più recenti, che sottolinenano in modo compiuto e circostanziato l'esistenza delle maschere di Severus.
Sottolineature e neretti li ho aggiunti io.



CITAZIONE (Minervina @ 7/3/2015, 22:08) 
Cercare di spacciare Severus (con l’aiuto della Rowling, della quale peraltro non conosciamo bene le reali motivazioni) per uno che, “sì, amava Lily, ma ha fatto quel che ha fatto solo per lei e alla fine dei conti è rimasto pur sempre un uomo crudele e spietato per tutta la sua vita”, è un po’ triste.
Ecco, io direi: fermi tutti per favore, ragioniamo.
È davvero possibile conciliare nello stesso tempo, nella stessa persona che pensa e agisce, una sensibilità profondissima e l’infinita capacità di amare, offrire e sacrificare tutto senza ricevere niente in cambio, con comportamenti che attengono alla sfera della malvagità, tipo crudeltà e vendetta, che non sono classificabili come normali “difetti” che tutti possiedono? Io mi permetto di dire che la convivenza nello stesso individuo, allo stesso tempo, di queste cose insieme, è assurda da credere. Queste io non le chiamo “umane contraddizioni”: li chiamo disturbi dissociativi.
Se vivi per uno scopo, non puoi vivere contemporaneamente per un altro del tutto contrario; se è un tipo di “agire” e di “sentire” che ti muove nella vita, non puoi essere mosso anche dal suo completo opposto, anche nelle azioni quotidiane. Se vivi per Amore, non puoi comportarti da bastardo senza cuore… a meno che tu non abbia messo su una maschera e la necessità di fingere qualcosa che non sei, per proteggere la tua verità, da te stesso e dagli altri.
Il dramma di Severus è proprio questo, secondo me, ed è qui che io vedo la sua lacerazione: per lungo, lunghissimo tempo, mente a sé stesso e affossa con ferocia i suoi sentimenti (da Mangiamorte) mentre più avanti, per altre esigenze, continua sì a mentire, non più a sé stesso ma agli altri (da alleato di Silente): una lacerazione interiore (prima), seguita da una lacerazione esteriore (dopo) di un’anima che è stata però, nel profondo, sempre coerente, rivolta verso valori che né le frustate e le ferite di un’esistenza poco generosa, né gli anni trascorsi fra le atrocità commesse con Voldemort, riescono a eradicare. Un’anima che, casomai, ha sbagliato, in passato, proprio perché non ha accettato la propria verità e la propria vulnerabilità.
Severus finge per tutta la sua vita e, quando anche vive in modo autentico la sua Scelta, mettendosi accanto a Silente e proteggendo Harry, pur conoscendo ed accettando infine la verità di sé stesso, continua a nascondere dietro una corazza i suoi sentimenti, non essendo mai davvero l’uomo che mostra di essere davanti agli altri; non è mai l’individuo cinico, freddo, arrogante, crudele, beffardo e malvagio che vuole apparire e la sua corazza sembra tanto più spessa e ruvida, quanto più sono delicati i suoi sentimenti e fragili le emozioni che lui ha bisogno di tenere al sicuro, sia per via della sua indole personale sia per conservarsi intatto il ruolo di spia per l’Ordine, anche se questo gli costa un enorme dolore e una ferita sempre aperta e sanguinante, dietro quella facciata sarcastica odiata cordialmente da sé stesso e da tutti quelli che gli stanno intorno.

[CONTINUA]

Edited by Ida59 - 6/10/2018, 19:29
 
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I ♥ Severus


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PUNTATA N. 11

Altri brani di utenti del forum, di tempi più recenti, e mie risposte che evidenziano con la logica l'esistenza delle maschere di Severus.
Sottolineature e neretti li ho aggiunti io.


CITAZIONE (Minervina @ 15/2/2015, 20:38) 
Come si fa a pensare, mi chiedo, ovviamente senza polemica, che sia più logico essere veramente dei farabutti fatti e finiti, nell’apparenza e nella sostanza, ma dedicarsi al contempo ad una buona causa essendo capaci (non si sa come) di sacrificarsi per un amore (che non sai dove stia di casa), che non invece saper ingannare con il proprio comportamento esteriore e passare una vita intera fingendo di essere dei bastardi senza cuore per nascondere e proteggere (per necessità e per pudore) i propri veri sentimenti e le proprie motivazioni?

CITAZIONE (Minervina @ 15/2/2015, 20:38) 
E poi, soprattutto, si può davvero pensare che Severus abbia agito per Lily e basta? Come poteva nascere del rimorso per aver rivelato la Profezia e poi l’impulso di andare da Silente sulla collina, senza che nel cuore di quest’uomo non vi fosse già spazio per quel rimorso?
Come si fa a pensare, mi chiedo, ovviamente senza polemica, che sia più logico essere veramente dei farabutti fatti e finiti, nell’apparenza e nella sostanza, ma dedicarsi al contempo ad una buona causa essendo capaci (non si sa come) di sacrificarsi per un amore (che non sai dove stia di casa), che non invece saper ingannare con il proprio comportamento esteriore e passare una vita intera fingendo di essere dei bastardi senza cuore per nascondere e proteggere (per necessità e per pudore) i propri veri sentimenti e le proprie motivazioni? Una cosa del genere è francamente pazzesca, per come la vedo io.

CITAZIONE (Ida59 @ 13/7/2015, 16:14) 
Già sarebbe pura ed illogica follia, eppure molti continuano a pensarla in tale modo, sicuramente istigati dalle (altrettanto folli) dichiarazioni della Rowling nelle interviste, secondo cui Severus avrebbe fatto tutto ciò solo per Lily.
Eppure, dal punto di vista prettamente logico tutto ciò è del tutto assurdo, come Nadia ha ben argomentato. Perché è assurdo credere che possa esiste un uomo mosso solo ed esclusivamente dall’amore, un grande e purissimo amore, perché solo un amore di tal fatta potrebbe dargli l’impulso, che però rimane gretto e bastardo nell’animo, colmo di odio. Un uomo che sa provare un sentimento purissimo d’amore e un enorme rimorso, che però rimane guidato dall’odio nelle sue azioni di tutti i giorni, relegando la guida dell’amore solo alle cose fondamentali della sua vita, fino al sacrificio della vita stessa! Ma che senso ha un simile, illogico pensiero??? Se l’amore e il rimorso lo guidano nei fondamenti della sua vita, significa che è di amore e rimorso che Severus è intriso, e non di odio!!! Come potrebbe essere guidato dall’amore e pensare solo odio? Non ha alcun senso!!!
E’ davvero così difficile comprendere lo schermo della finzione che Severus frappone tra se stesso e il mondo? L’amore lo guida, come vera e reale motivazione, ma lui finge l’odio, lo recita perfino (come in effetti racconta anche a Draco nel sesto libro, in quel dialogo che raggiunge l’apice dell’ambiguità, che fa il pari con tutte le balle che racconta a Bellatrix proprio all’inizio del 6° libro stesso), perché quel falso schermo gli permette di recitare la sua parte, di far dubitare di se stesso tutti coloro per i quali combatte, di farsi credere il Mnagiamorte che non è più, di conquistare la fiducia di Voldemort con un’azione tremenda (il comandato assassinio di Silente) che gli lacera l’anima, quell’anima cui Severus tiene, eccome se ci tiene, e lo dice lui stesso a Silente. E se quest’uomo alla sua anima ci tiene, non è che, forse, è l’amore e il vero e profondo pentimento e cambiamento, che sono la sua realtà e non l’odio recitato?

[CONTINUA]
 
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PUNTATA N. 12

CITAZIONE (Minervina @ 15/2/2015, 20:38) 
Non si può valutare l’atteggiamento di Severus nei confronti degli altri mettendolo sullo stesso piano della sua effettiva convinzione interiore, come se fosse il primo fosse espressione diretta della seconda: perché alla fin fine la "questione Lily" pone proprio questo problema. La convinzione di aiutare Harry non è quella davvero profonda, secondo questa visione delle cose, è piuttosto una svolta di piccolo calibro nella sua vita, mediata solo dal senso di colpa (scusate se è poco) generato da circostanze infauste (rivelazione Profezia, morte della donna amata): per il resto Severus odia tutto e tutti e non ha interesse per nient'altro.

CITAZIONE (Ida59 @ 13/7/2015, 16:14) 
Proprio così, come se non fosse evidente, chiarissimo, eclatante il fatto che Severus parla in un modo ma agisce in un altro. Di esempi ce ne sono a bizzeffe, a partire dal caro Harry, così tanto odiato da un Severus che dedica la sua intera esistenza a proteggerlo e alla fine sacrifica la propria vita per il ragazzo. Questo da solo dovrebbe bastare come esempio, no? Ma Severus è generoso: così fa di tutto per salvare anche il tanto odiato lupo mannaro e si dispiace profondamente per tutte le persone che non ha potuto salvare. E mentre tutti lo odiano in modo esplicito, Severus si dà invece da fare per proteggere gli studenti dai Mangiamorte che sono nella scuola, proprio come ha promesso a Silente.
Già, Silente. Anche Silente ha proprio l’aria del vecchietto pazzo se si fida di uno che è rimasto un Mangiamorte nell’animo, non vi sembra? La sola fiducia di Silente per Severus, che tutti ormai sappiamo essere ben riposta, già dovrebbe dimostrare la realtà vera su Severus e sulle sue forti motivazioni interiori che sono ciò che davvero lo spinge, oltre l’amore ed il rimorso e ben oltre le apparenze della finzione.
[…]
La vera essenza di Severus è nei fatti, nelle grandi azioni che compie, non nelle sue finte parole. Severus ripete più volte che vuol far espellere Harry da scuola, ma ora noi sappiamo benissimo che in realtà questo era l’ultimo desiderio che Severus potesse avere, perché a Hogwarts Harry è protetto, è Severus stesso a proteggerlo, dagli abracadabra di Raptor, dai Dissennatori o da qualsiasi altra cosa che possa minacciare il ragazzo che, in apparenza, sembra odiare, ma per il quale sacrifica la vita.
Ma per apparire in un modo ed essere invece in un altro, ci vuole una seria intenzione di finzione, ci vogliono motivazioni profonde per recitare una parte orribile e per farsi odiare da tutti. Ci vuole qualcosa di più che l’amore e il rimorso. Ci vuole ben altro che un “amore per Lily” che lascierebbe invariata l’anima per cambiare così profondamente. Ci vuole una autentica e profonda convinzione per sacrificare se stessi agli altri, ci vuole un coraggio infinito per uccidere il proprio mentore, ci vuole un inflessibile senso del dovere e sapere molto bene per che cosa si combatte per riuscire ad ingannare i nemici tramite l’inganno indotto negli amici. Ci vuole una encomiabile determinazione a proteggere coloro da cui ti sei fatto odiare per poter ingannare i veri nemici.

[CONTINUA]
 
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PUNTATA N. 13
CITAZIONE (Ida59 @ 13/7/2015, 16:14) 
CITAZIONE (Minervina @ 15/2/2015, 20:38) 
Ma è possibile, dico io, non vedere quale assurdo, atroce, inestinguibile, inesprimibile dolore si nasconda dietro questo atteggiamento di rifiuto di mostrarsi agli altri, anche ai suoi alleati, per quello che veramente è, per l’uomo stupendo che nasconde e che non ritiene mai di avere il diritto di credersi?
Severus inganna volontariamente e vuole ingannare, vuole farsi odiare e disprezzare, è un dato evidente non solo a chi lo ama da fuori, leggendo, a chi lo ha capito già prima della conclusione della storia, ma è restituito con sufficiente chiarezza dall'autrice, anche proprio attraverso le parole dello stesso Silente che, ad un Severus dal volto "feroce e addolorato" (cacchio!) gli dice: “Vuoi la mia parola, Severus, che non rivelerò mai la parte migliore di te?”
Più chiaro e sfacciato di così!

Cito solo per il piacere di rileggere queste inestimabili parole, dove il dolore si coniuga con l’amore, e dove l’odio di Severus è diretto solo a se stesso, ai suoi errori ed alle sue colpe. Perché lui è diverso, molto diverso dalla maschera che porta, così come i suoi pensieri, che in realtà muovono le sue meravigliose azioni, sono immensamente diversi dalle sue parole.

[FINE]
 
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