Deduzione #568 fornita da Ida & Niky
IN RELAZIONE ALLA LETTERA A (Premessa di Piton)
IN RELAZIONE ALLA LETTERA B (Dov'eri quando il Signore Oscuro è caduto?)
IN RELAZIONE ALLA LETTERA C (Perché non l'hai mai cercato quando è sparito?)
IN RELAZIONE ALLA LETTERA D (Che cos'hai fatto in tutti questi anni che hai passato sotto le sottane di Silente? )
IN RELAZIONE ALLA LETTERA E (Perché hai impedito che il Signore Oscuro si procurasse la Pietra Filosofale?)
IN RELAZIONE ALLA LETTERA F (Perché non sei tornato subito quando è risorto?)
IN RELAZIONE ALLA LETTERA G (Dov'eri qualche settimana fa, quando abbiamo combattuto per impossessarci della profezia per il Signore Oscuro?)
IN RELAZIONE ALLA LETTERA H (E perché, Piton, Harry Potter è ancora vivo, quando l'hai alla tua mercé da cinque anni?)
IN RELAZIONE ALLA LETTERA I (E già che parliamo dell'Ordine, sostieni ancora di non poter rivelare dove si trova il suo quartier generale?)
IN RELAZIONE ALLA LETTERA L (« E con tutto questo dovremmo credere che Silente non abbia mai sospettato di te? » chiese Bellatrix. « Non ha capito da che parte stai in realtà, si fida ancora incondizionatamente di te?»)
CONCLUSIONE
IN RELAZIONE ALLA LETTERA A (Premessa di Piton)
Il colloquio tra Piton e Bellatrix deve essere esaminato avendo ben in mente la seguente premessa: Bellatrix Lestrange è, senz’ombra di dubbio, la più fanatica e fedele Mangiamorte di Voldemort e non crede minimamente nella lealtà di Piton all’Oscuro Signore. Inoltre, nella stanza accanto c’è Codaliscia intento ad origliare (Lettera G della Prova 48 Imputazione 2).
Che Piton sia o non sia un Mangiamorte, si trova quindi a doversi difendere dalla accuse e dai sospetti di Bella.
Se Piton fosse un Mangiamorte, indubbiamente racconterebbe solo la veritàe si troverebbe in una situazione di vantaggio nei confronti delle due donne – che sono lì a chiedergli un favore – quindi, volendo potrebbe anche non rispondere (non dimentichiamo che, a detta di Bella stessa, Piton è il preferito di Voldemort).
Invece,
se Piton fosse una spia al servizio di Silente, non potrebbe che raccontare a Bella una marea di bugie, che devono però essere tutte estremamente credibili perché assolutamente necessarie a sostenere il suo ruolo e la sua copertura (che per altro egli sa che è messa in dubbio anche da altri Mangiamorte, magari anche semplicemente invidiosi). Piton potrebbe raccontare a Bellatrix la verità ma solo se questo fatto non mettesse a rischio la sua copertura di spia a favore di Silente.
Del resto, Piton stesso inizia a rispondere a Bella con un preciso scopo: che Bellatrix riferisca quanto le viene detto a tutti quelli che dubitano di Piton. Quindi,
l’evidente scopo di Piton è quello di convincere Bellatrix (ed i lettori) di essere un fedele Mangiamorte di Voldemort, indipendentemente dal fatto che ciò corrisponda o meno a verità.Piton specifica anche che ogni risposta è stata già fornita, in modo convincente, anche a Voldemort, ed è ragionevole presumere che Piton voglia approfittarne per rimarcare ancora una volta il concetto all’Oscuro Signore tramite Bella.
Infine,
Piton ironizza apertamente sul fatto che lui (Severus) non potrebbe mai mentire a Voldemort che è il miglior Legilimante al mondo (cosa di cui Bellatrix è già assolutamente convinta).(Menzogna n. 1) Ma noi sappiamo perfettamente che non è così in quanto Piton stesso ha dichiarato a Potter (nei confronti del quale non aveva certo alcun ragionevole motivo per raccontare una menzogna di questo genere) di essere in grado di mentire all’Oscuro Signore (Imputazione 2, Prova 94 Lettera A e relativa deduzione n. 294) Lo stesso Silente è ampiamente convinto della capacità di Piton di mentire a Voldemort (Imputazione 2, Prova 94 Lettera B e relativa deduzione n. 544) Del resto, tutto il colloquio con Bellatrix è permeato di ironia, a volte nemmeno troppo velata, tanto che Piton prende più volte apertamente in giro Bella a partire da quando dice a Narcissa:
“Credo che dovremmo ascoltare ciò che Bellatrix arde dalla voglia di dire; ci eviterà noiose interruzioni… “ (HP6; pag 31); oppure quando la schernisce addirittura per essere finita ad Azkaban
: “Sì certo, molto ammirevole” rispose Piton annoiato “Ovviamente non gli sei stata di grande aiuto in prigione, ma il gesto è stato senz’altro nobile… “ (HP6; pag. 33); nonché quando la sfotte pesantemente per il fiasco al Ministero:
“E… perdonami… parli di rischi… hai affrontato sei ragazzini, no?” (HP6; pag 35: per altro tutti sappiamo che è stato proprio Piton a mandare l’intero Ordine della Fenice al Ministero contro i Mangiamorte. Si vedano su questo argomento anche le deduzioni n. 477 - 458 - 457 della Prova n. 44 Imputazione 2).
La difesa è fermamente convinta che Piton menta ripetutamente a Bella, poiché esistono evidenti prove logico-deduttive di questo fatto. Ciò, come già detto, dimostra inequivocabilmente che Piton non è un Mangiamorte.Qui di seguito dimostreremo che l’imputato mente a Bella esaminando singolarmente le sue affermazioni (di cui alle lettere da B a L della prova 37). IN RELAZIONE ALLA LETTERA B (Dov'eri quando il Signore Oscuro è caduto?)
Dalla risposta di Piton si evince chiaramente che è stato Voldemort ad inviarlo a Hogwarts con il compito di fornirgli informazioni su Silente e tutti i Mangiamorte ne sono al corrente.
D’altro canto, però, sappiamo che anche Silente afferma che Piton è una sua spia e che, dopo il suo (di Piton) pentimento, il Preside ha approfittato della sua conosciuta posizione di Mangiamorte per mantenerlo infiltrato nell’organizzazione.
Silente, a differenza di Voldemort, ha organizzato un vero e proprio doppio gioco.Infatti, mentre Voldemort ha solo mandato Piton a Hogwarts a fare il professore con il compito di tenere occhi e orecchie ben aperti, Silente, ha invece sempre voluto che Piton tenesse un comportamento ambiguo lasciando credere a tutti (perfino i membri dell’Ordine sono sempre stati lasciati quasi nel dubbio) di essere ancora un servo di Voldemort.
Un eventuale comportamento di Piton pro Silente porta Voldemort e i Mangiamorte a sospettare di lui, mentre un atteggiamento di Piton a favore di Voldemort rientra perfettamente nello schema previsto da Silente, pur se crea dubbi tra gli altri membri dell’Ordine.Questo dimostra quanto Silente (che non è uno stupido, bensì uno dei più grandi maghi del suo tempo ed il solo di cui Voldemort abbia timore) è assolutamente certo della fedeltà di Piton, al punto di non mettere neppure gli altri membri dell’Ordine al corrente delle fondamentali ragioni per le quali si fida di Piton, il quale, facendo il doppio gioco, per nessun motivo deve correre il rischio di essere bruciato da una “fuga di notizie”: ad esempio, un membro dell’Ordine, sotto tortura potrebbe far saltare la copertura di Piton se, oltre a rivelare che è una spia di Silente – cosa di cui Voldemort è ovviamente a conoscenza, naturalmente pensando che però Piton giochi effettivamente a suo favore - rivelasse anche i motivi basilari per i quali Silente crede fermamente in Piton, cosa questa che, invece, potrebbe realmente indurre Voldemort a sospettare seriamente di Piton. (Vedi deduzione 558 di Ida59 sulla Prova 32 dell’Imputazione 2)
La difesa ricorda ancora una volta che Piton sta parlando con una Mangiamorte molto sospettosa e che deve assolutamente riuscire a convincerla a fidarsi di lui, anche allo scopo di poter scoprire il motivo per cui Narcissa si è recata da lui, essendo più che evidente che ciò che Lady Malfoy vuol dirgli riguarda piani segretissimi di Voldemort.
Inoltre, se pur è vero che Piton implicitamente sta dicendo a Bella di essere una spia di Voldemort, questa è anche l’unica occasione in cui ciò viene affermato, mentre per sei libri, tutti i “buoni” hanno sempre affermato il contrario e Piton stesso orgogliosamente si vanta con Harry Potter di essere la spia di Silente che procura all’Ordine preziose informazioni (Prova 143 Imputazione 2).
In questo caso, Piton, nel rispondere a Bella, non mente nell’affermare di essere stato mandato a Hogwarts da Voldemort, semplicemente omette il fatto essenziale che tutto ciò era stato pre-concordato con Silente. (Verità con grave omissione n. 1, in pratica equiparabile ad una Menzogna)Del resto, se Silente gli fa fare il doppio gioco, non può che aver fatto sì che Voldemort credesse di aver avuto lui stesso l’idea di mandare Piton a Hogwarts.Sappiamo, a detta di Silente (Imputazione 2 Prova 32 Lettera A) che Piton è passato dalla parte dell’Ordine molto tempo prima della caduta di Voldemort (Imputazione 2 Prova 32 Lettera A) e, quindi, c’è stato tutto il tempo affinché Silente e Piton concordassero tra loro il piano del doppio gioco considerato che la Profezia è stata fatta poco prima della nascita di Harry (quindi circa a maggio-giugno 1980), che Piton passa con Silente anche a seguito dei rimorsi (Imputazione 2 Prova 32 Lettera L e M) che prova quando capisce come Voldemort ha interpretato la profezia stessa ( quindi circa fine estate/inizio autunno 1980), mentre Piton inizia ad insegnare solo il 1/9/81 e Voldemort scompare il 31/10/81
IN RELAZIONE ALLA LETTERA C (Perché non l'hai mai cercato quando è sparito?)
Abbiamo in questa risposta di Piton la prima menzogna certa al 100%.Infatti, Piton afferma di non aver mai cercato Voldemort, dopo la sua scomparsa, perché l’ha creduto morto, esattamente come tanti altri Mangiamorte.
Ma Piton non ha MAI realmente creduto che Voldemort fosse morto (Menzogna n. 2) a dire il vero NESSUNO nel mondo dei maghi credeva davvero che fosse così. Silente stesso ripete più volte, fin dal primo libro, che Voldemort non è morto e tornerà (HP1; pag. 283).
Perfino Hagrid lo afferma in diverse occasioni (HP1; pag. 58-59).
Lo stesso fatto che nessuno nella comunità magica, anche dopo la sua scomparsa, osi chiamare Voldemort per nome, dimostra che tutti si aspettano e temono il suo ritorno.
La stessa Pietra Filosofale, di proprietà di Nicolas Flamel, molto tempo prima che Voldemort risorgesse (siamo al primo anno di Potter a Hogwarts), venne ritirata dal sotterraneo della Gringott in cui era custodita e spostata a Hogwarts perché Silente e i membri dell’Ordine (Piton compreso) ritenevano, giustamente, che l’Oscuro Signore volesse impadronirsene per diventare immortale e volevano proteggerla personalmente.
Inoltre, essendo Piton la spia di Silente, è logico pensare che il Preside stesso gli avesse detto fin dal principio che Voldemort sarebbe tornato, dato che doveva prima o poi rimandarlo a spiare i Mangiamorte (infatti, quando Voldemort risorge, Silente gli invia Piton, come da precedenti accordi intercorsi tra Professore e Preside - Prova 32 Lettera E, imputazione 2)
Infine, Voldemort per primo si stupisce molto che i suoi servi non l’abbiano mai cercato, dato che, come lui stesso afferma, tutti loro sapevano dei suoi esperimenti per divenire immortale (HP4 pag. 555:
”Fui strappato via dal mio corpo, diventai meno che spirito, meno del più miserabile fantasma... eppure ero vivo. Che cosa fossi, nemmeno io lo so... Io, che mi sono spinto più in là di ogni altro sul sentiero che conduce all'immortalità. Conoscete il mio obiettivo: dominare la morte. E allora fui messo alla prova, e a quanto pare uno o più dei miei esperimenti funzionarono... perché non ero morto, anche se il maleficio avrebbe dovuto uccidermi.” Ed ancora, sempre HP4 pag. 551: “
E poi mi chiedo: ma come hanno potuto credere che non sarei risorto? Loro, che conoscevano le misure che ho preso, tempo fa, per proteggermi dalla morte dei mortali? Loro, che avevano visto le prove dell'immensità del mio potere, ai tempi in cui ero più grande di ogni altro mago vivente?”).
Dunque, in conclusione, il motivo per cui Piton non cercò Voldemort dopo la sua scomparsa la notte che uccise i Potter, di sicuro non è quello raccontato a Bellatrix: Piton sta mentendo spudoratamente alla Mangiamorte Bellatrix. IN RELAZIONE ALLA LETTERA D (Che cos'hai fatto in tutti questi anni che hai passato sotto le sottane di Silente? )
Anche in questo caso la menzogna di Piton è evidente.Silente nel corso dei sei libri ha sempre ribadito la sua totale fiducia in Piton e soprattutto, dopo la resurrezione di Voldemort, l’ha di nuovo inviato tra i Mangiamorte a fingersi uno di loro, il che significa obbedire almeno in parte a Voldemort e conseguentemente, all’occorrenza, utilizzare anche le Arti Oscure.
E’ quindi assolutamente ridicolo e impensabile che Silente non tema una ricaduta di Piton, mentre frequenta Voldemort e i Mangiamorte, ma abbia invece paura di una sua ricaduta solo a causa dell’insegnamento di Difesa contro le Arti Oscure. (Menzogna n. 3)Tutti sappiamo ormai benissimo il vero motivo per cui Silente non ha mai dato, fino al sesto anno, la cattedra a Piton: la cattedra, infatti, è maledetta e nessuno dei professori che l’ha detenuta è durato in carica per più di un anno (
Prova 161 Lettera A e
deduzione n. 565 di Niky) E’ quindi ovvio che Silente non abbia mai voluto mettere a rischio la sua spia, finché la situazione non si è evoluta in maniera tale da far sì che il rischio della maledizione passasse in secondo piano, rispetto al fatto che Piton avesse stipulato il Voto Infrangibile (vedi anche
deduzione n.550 di Ida59 sulla prova 51).
Il resto delle affermazioni fatte da Piton, in realtà, non è affatto una risposta ai quesiti posti da Bella. Piton si limita ad enunciare un’ovvietà (cioè che Voldemort non ha avuto di che lamentarsi per il fatto che Piton sia rimasto a Hogwarts), che per altro ha validità solo col senno di poi.
Inoltre, che Voldemort sia soddisfatto è certamente vero, ma non prova che Piton gli sia fedele, dato che, come abbiamo già detto, l’Oscuro Signore è convinto di aver mandato lui Piton a spiare Silente.
Piton mente ancora anche quando dice che resta con Silente per non finire in galera.(Menzogna n. 4) Sappiamo che Piton era stato assolto nel processo subito immediatamente dopo la caduta di Voldemort in quanto Silente lo aveva completamente scagionato (Imputazione 2 Prova 32 Lettera A) e che nessuno aveva più sospettato di lui da quel momento in poi (Imputazione 2 Prova 32 Lettera G): quindi Piton avrebbe tranquillamente potuto lasciare Silente senza che gli succedesse alcunché di male. Se è rimasto con lui è solo perché gli era fedele e aspettava il ritorno di Voldemort per riprendere il suo ruolo di spia. IN RELAZIONE ALLA LETTERA E (Perché hai impedito che il Signore Oscuro si procurasse la Pietra Filosofale?)
Ad onor del vero,
questa non è una domanda posta da Bellatrix, ma è Piton stesso a tirare in ballo l’argomento, prevedendo le obiezioni della Mangiamorte, cosa che dimostra, ancora una volta, che Piton ritiene essenziale dover proteggere il suo ruolo di spia a favore di Silente, convincendo in tutti i modi Bella della propria fedeltà a Voldemort, e, di conseguenza, cercando di convincere definitivamente Voldemort stesso.Ad ogni modo
anche questa risposata di Piton è una collezione di menzogne ed è anche molto evasiva.In primo luogo, tutto ciò che Piton afferma (cioè che dentro a Raptor c’era Voldemort, ma lui non poteva saperlo), ha potuto scoprirlo solo a posteriori, dunque non si può dire che siano quelli i motivi per cui ha ostacolato Voldemort, dato che a priori non li conosceva.
Piton, non sapeva che Voldemort si fosse impadronito del corpo di Raptor, altrimenti, che fosse stato o meno un Mangiamorte, avrebbe comunque tentato di ingraziarselo e aiutarlo: o perché era il suo caro padrone, o perché, essendo una spia per conto di Silente, non poteva rischiare la propria copertura.
Infatti, poco dopo,
Piton mente ancora una volta, quando afferma di aver visto in Raptor solo un mago avido e inetto che tentava di rubare la Pietra per sé (e la stessa bugia deve averla certamente rifilata anche a Voldemort, che, proprio dopo l’episodio della Pietra, riteneva di aver perso la lealtà di Piton. (Prova 48 Lettera F Imputazione 2).
Difatti, quando Piton affrontò Raptor nella foresta (Prova 48 Lettera H Imputazione 2), gli chiese apertamente di scegliere da che parte stare (se con Silente e con i professori che difendevano la Pietra oppure con Voldemort), il che ha senso solo se Piton, pur non sapendo che Voldemort era direttamente dentro Raptor, riteneva però che Raptor volesse la Pietra per consegnarla poi all’Oscuro Signore. (Menzogna n. 5)La stessa affermazione non avrebbe avuto alcun senso logico se Piton avesse creduto che Raptor voleva la Pietra solo per sé. Infatti, in quel caso sarebbe stato più logico dirgli soltanto che lo teneva d’occhio e che gli avrebbe impedito di appropriarsene.
Tutto quanto detto finora, d’altro canto, ci fornisce anche la spiegazione del perché Piton ci tenga tanto a dare questa giustificazione non richiesta a Bellatrix.
La bugia in esame è, forse, la più importante, dato che riguarda il punto focale dal quale sono sorti i maggiori sospetti di Voldemort sulla fedeltà di Piton nei suoi confronti (e a ragione). Si può addirittura presumere che, a suo tempo, questa sia stata la prima ed essenziale menzogna che Piton ha rifilato a Voldemort, tornando da lui (che era da poco risorto) con due ore di ritardo, proprio tentando di convincerlo a non ucciderlo ed a fidarsi ancora di lui. IN RELAZIONE ALLA LETTERA F (Perché non sei tornato subito quando è risorto?)
In questo caso l’affermazione di Piton corrisponde a verità, solo che l’imputato la utilizza in modo contorto (per non tradire la sua posizione di spia a favore di Silente), facendo credere a Bellatrix di aver ingannato Silente e, in un certo qual modo, di essere riuscito a indurlo a rimandarlo da Voldemort. (Verità parziale e manipolata n. 1 – in pratica assimilabile ad una Menzogna) In realtà, quando Voldemort risorse, Piton poteva sapere solo che l’Oscuro Signore aveva di nuovo un corpo ed aveva chiamato a raccolta i suoi Mangiamorte, ma non sapeva, e non aveva modo di sapere esattamente cosa stesse accadendo al cimitero.
Piton, però, sapeva benissimo quanto fosse pericoloso non rispondere immediatamente alla chiamata dell’Oscuro Signore, quindi, se lui fosse veramente stato un Mangiamorte, non avrebbe certo corso il rischio di aspettare l’ordine di Silente per tornare da Voldemort: è proprio a causa del suo ritardo che i dubbi di Voldemort su Piton crescono fino al punto di riferirsi a lui, tra i Mangiamorte assenti alla chiamata, come a
“Uno che credo mi abbia lasciato per sempre... verrà ucciso, naturalmente...” (Prova 48 Lettera F Imputazione 2).
Del resto,a Piton sarebbe stato oltremodo facile, approfittando della confusione del momento, accorrere da Voldemort e tornare puntuale da lui, senza incorrere nella sua pericolosa ira e, allo stesso tempo, senza che Silente se ne accorgesse, né Voldemort lo avrebbe poi trattenuto a lungo sapendo che Piton non doveva mettere in allarme Silente: si ricordi che l’Oscuro Signore è convinto che Piton spii Silente per suo conto.
Invece, Piton attese per ben due ore, nonostante avesse già concordato in precedenza con Silente il proprio ritorno da Voldemort (Prova 32 Lettera E Imputazione2).
Del resto, dal momento che Silente riteneva che Piton fosse la sua spia infiltrata tra i Mangiamorte, non avrebbe certo trovato strano che Piton rispondesse immediatamente al richiamo di Voldemort,
quindi non vi è alcun senso logico in quella pericolosa attesa di due ore: Piton avrebbe semplicemente potuto far notare a Silente che il Marchio pulsava a causa del richiamo dell’Oscuro Signore ed andarsene immediatamente.
L’unico logico e ragionevole motivo per quel pericoloso ritardo, è che lo stesso fosse stato artatamente concordato tra Silente e Piton proprio per fornire la massima credibilità all’operato di Piton (pur facendo notevolmente aumentare i rischi per la vita di Piton stesso) come se stesse realmente operando come fedele informatore di Voldemort.Infatti, è Piton stesso a spiegare a Bellatrix, così come precedentemente lo aveva spiegato a Voldemort riuscendo evidentemente a convincerlo, che
proprio quelle due ore di ritardo, apparentemente sintomo di infedeltà di Piton, ne dimostravano invece la piena affidabilità di informatore per Voldemort visto che era riuscito a tornare da lui proprio su ordine di Silente. Quale maggiore prova della propria fedeltà Piton poteva fornire a Voldemort, se non il rischiare addirittura la propria vita con quel ritardo, ben conoscendo la crudeltà dell’Oscuro Signore, ma dimostrandogli in tal modo la sua utilità di informatore visto che era riuscito (così fa credere a Voldemort) a mantenere il ruolo che l’Oscuro Signore gli aveva affidato sedici anni prima presso Silente?
Peccato però, per Voldemort almeno, che tutto ciò sia completamente falso e questo è dimostrato proprio dalle successive spiegazioni di Piton stesso.
Le ultime parole che Piton dice a Bellatrix
(“Ho avuto un sacco di tempo per pensare a cosa volevo fare, per progettare la mia mossa successiva, per fuggire come Karkaroff, no?”) sono, guarda a caso, molto simili a quelle che Piton stesso dice a Caramell quando gli mostra il Marchio
“E' dall’inizio dell'anno che questo Marchio ha cominciato a diventare più evidente. Anche quello di Karkaroff. Perche' crede che Karkaroff sia fuggito stanotte? Abbiamo sentito entrambi il marchio bruciare. Abbiamo capito entrambi che era tornato”. (Prova 1 Lettera A Imputazione 2)
Quel tempo a disposizione per pianificare le sue mosse, Piton l’ha condiviso pienamente con Silente, che era perfettamente al corrente di tutto fin dal principio (Prova 1 Lettera B Imputazione 2):
che senso avrebbe mai avuto, altrimenti, avvertire Silente che il Marchio stava tornando nitido già dall’inizio dell’anno, se non per allertarlo e predisporre con lui ogni successiva mossa? Ma questo non è certo un comportamento da Mangiamorte!Esaminando la frase con la quale Silente invia Piton da Voldemort (Prova 32 Lettera E Imputazione 2:
“Severus” disse Silente rivolto a Piton, “ sai cosa devo chiederti di fare. Se sei pronto… se sei in grado…”) emerge chiaramente che c’è un precedente e dettagliato accordo, e la preoccupazione di Silente (Prova 32 Lettera E Imputazione 2:
“Allora buona fortuna” disse Silente, e con una traccia di preoccupazione sul viso guardò Piton scomparire silenziosamente.) è dovuta proprio al fatto che sa che sta facendo correre a Piton un rischio enorme ma sa anche che, se il loro pericolosissimo gioco funziona, e Piton sopravvive, riuscirà senza dubbio a reinserirsi pienamente nelle grazie di Voldemort.
Sempre dalla frase di Silente appena citata, emerge anche che, dal momento che l’accordo tra loro era preesistente, Silente avrebbe potuto inviare Piton da Voldemort in qualsiasi momento successivo al richiamo del Marchio, ma ha appositamente lasciato intercorrere ben due ore proprio per creare un alibi a Piton permettendogli di raccontare a Voldemort la menzogna che era tornato da lui su incarico di Silente.
IN RELAZIONE ALLA LETTERA G (Dov'eri qualche settimana fa, quando abbiamo combattuto per impossessarci della profezia per il Signore Oscuro?)
Posto che fu proprio il Professor Piton a inviare i membri dell’Ordine al Ministero, l’argomento è già stato diffusamente trattato anche nelle deduzioni n.477 – 458 – 457 Prova 44, Imputazione 2, cui si fa rinvio, dove si dimostra che:
Piton mente spudoratamente a Bellatrix, ben sapendo che tanto lei non può rinfacciargli di aver avvisato l’Ordine e che, quindi non può contraddirlo. (Menzogna n. 6) Ancora una volta, le mente per conquistare la sua fiducia e giustificarsi ai suoi occhi, dato che la Mangiamorte (molto vicina a Voldemort) lo sospetta di tradimento.
La bugia è del tutto evidente addirittura nelle parole usate da Piton
: “forse credi che Silente non se ne sarebbe accorto se mi fossi unito ai Mangiamorte per combattere l'Ordine della Fenice?”.Quel che dice Piton, infatti, avrebbe senso (comunque solo a posteriori) solo se ci fosse stata la possibilità che Silente intervenisse al Ministero anche senza essere stato avvisato da lui (Piton). Solo in quel caso, giungendo direttamente per suo conto al Ministero e vedendo Piton battersi tra i Mangiamorte, Silente avrebbe potuto pensare che il Professore l’aveva tradito.
Ma è già stato ampiamente dimostrato (si veda sempre la deduzione 477 Prova 44 Imputazione 2 già citata) che questa possibilità non esiste, perché Silente era all’oscuro della trappola.
Silente andò al Ministero (e così gli altri membri dell’Ordine) solo perché ce lo mandò Piton.Bellatrix non lo sa e non può saperlo, ma noi ne siamo certi perché lo afferma Silente (si veda la prova 44, lettere C e E, imputazione 2).
A questo punto, essendo stato mandato all’Ufficio Misteri proprio da Piton, Silente addirittura non avrebbe sospettato dell’imputato nemmeno se l’avesse visto combattere contro i membri dell’Ordine. Per Silente sarebbe stato normale pensare che, così facendo, Piton stava solo tentando di non insospettire i Mangiamorte visto che, intanto, Piton gli aveva già fornito l’informazione essenziale che aveva permesso a Silente e all’Ordine di intervenire tempestivamente al Ministero per proteggere la profezia e la vita di Harry Potter..
Allora, che senso ha la giustificazione che Piton da a Bellatrix? Nessuna. E’ solo un modo evasivo di risponderle ed è una bugia che dà per scontato l’intervento dell’Ordine. Cosa, invece, niente affatto scontata a priori, ma certa solo a posteriori e risaputa da Piton perché è lui l’artefice di questo intervento.La bugia è talmente evidente che, parlando come se l’intervento di Silente fosse scontato, Piton rischia persino di tradirsi, rivelando troppo a Bellatrix, la quale potrebbe facilmente capire che Piton già sapeva che l’Ordine sarebbe accorso al Ministero. E anche Bellatrix sa fare due più due, tanto da capire che Piton poteva saperlo in anticipo solo se era stato lui a dare l’allarme.
Infatti, l’imputato capisce di aver parlato troppo e il suo tono si fa esitante, mentre cambia discorso per distrarre la Mangiamorte.
Questo è importante, perché dimostra quanto lampante sia la menzogna che Piton dice a Bella.
Ma se Piton mente su questo argomento è solo perché NON è un Mangiamorte! IN RELAZIONE ALLA LETTERA H (E perché, Piton, Harry Potter è ancora vivo, quando l'hai alla tua mercé da cinque anni?)
A questa domanda di Bellatrix Piton risponde in più modi, ma, anche in questo caso, non fa che mentirle ogni volta.La prima affermazione di Piton non è nemmeno una vera risposta(tanto è vero che poi Bella gli ripropone la stessa domanda).
(Risposta evasiva n.1)Piton, infatti, afferma che Voldemort è stato ben contento che Harry fosse sopravvissuto, dal momento che così ha potuto usare il suo sangue per risorgere. Che l’Oscuro Signore sia stato lieto di poter utilizzare il sangue di Harry è senza dubbio vero, ma Piton ha potuto saperlo solo a posteriori, perché (come Bellatrix stessa gli rimarca) nessuno poteva sapere in anticipo che l’Oscuro Signore avrebbe riacquistato un corpo grazie anche al sangue di Potter.
Nemmeno Voldemort stesso poteva prevederlo inizialmente, tanto è vero che al primo anno tentò di uccidere Harry facendo, tra l’altro, (tramite Raptor) il malocchio alla scopa del ragazzo.
In quella occasione, fu proprio Piton a salvare Harry, pronunciando la contro-fattura sulla scopa e questo, addirittura, fu un ulteriore motivo per cui Voldemort sospettò che Piton l’avesse tradito. (Imputazione 2 Prova 43 Lettera B)
Dunque, in principio, Voldemort voleva Potter morto e non era affatto contento che Piton l’avesse salvato.
Fra l’altro, Piton afferma perfino che Voldemort è divenuto invincibile, grazie al sangue di Harry, ma nemmeno questo è vero. Voldemort non è affatto divenuto invincibile; l’unico effetto del sangue di Harry su di lui è che l’Oscuro Signore, dopo l’incantesimo con cui è risorto, è nuovamente in grado di toccare Harry.
La palese bugia di Piton non soddisfa Bellatrix, che, infatti, ripete la propria domanda.La successiva risposta di Piton non è meno menzognera. (Menzogna n. 7)Intanto Piton riferisce di presunte voci secondo le quali Harry poteva essere lui stesso un grande Mago Oscuro sotto le cui bandiere i Mangiamorte avrebbero potuto riunirsi nuovamente e dice che proprio per questo all’arrivo di Potter a Hogwarts (cioè al primo anno) lui temporeggiò, e non fece del male al ragazzo aspettando di verificare le dicerie su di lui.
Ma noi tutti sappiamo benissimo che, in realtà, simili voci su Harry si sparsero (tra gli studenti, non tra i Mangiamorte) solo durante il secondo anno quando si scoprì che parlava Serpentese e fu sospettato d’essere l’Erede di Salazar Serpeverde.
Piton mente ancora quando afferma che Harry non possiede alcun talento particolare ma è sempre e solo stato fortunato ed aiutato da amici più in gamba di lui. Ciò non è assolutamente vero(Menzogna n. 8) infatti:
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al primo anno, Ron ed Hermione lo aiutano a superare le varie prove poste a difesa della Pietra Filosofale, ma è Harry che affronta direttamente Raptor/Voldemort e recupera la Pietra;
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al secondo anno,quando ormai i suoi amici sono fuori gioco, Harry scopre e apre la Camera dei Segreti, affronta e uccide il Basilisco, distruggendo altresì il primo Horcrux di Voldemort;
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al terzo anno,Harry impara ad evocare un potente Patronus in grado di tenere a bada i Dissennatori e salva Sirius Black, ma noi sappiamo, dalle stesse parole di Lupin (HP3 pag. 202) che si tratta di una magia di livello avanzato, addirittura al di sopra del livello di GUFO.
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al quarto anno, Harry è il solo che riesce a resistere alla Maledizione Imperius di cui il falso Moody fornisce l’esempio in classe, ma riesce a resistere, addirittura, anche all’Imperius di Voldemort (HP4 pag 563) e, alla fine, quando Harry affronta da solo Voldemort in un duello diretto, riesce perfino a sfuggirgli;
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al quinto anno, Harry scampa all’Avada Kedavra di Voldemort solo grazie a Silente, però si dimostra in grado di resistere all’Oscuro Signore quando quest’ultimo tenta di impadronirsi di lui come aveva fatto con Raptor.
Di tutto questo Piton è perfettamente al corrente, quindi, mente spudoratamente affermando che Potter non ha alcun talento.Poi, Piton aggiunge un’ulteriore bugia, dicendo che ha più volte tentato di far espellere Harry da Hogwarts.(Menzogna n. 9)Al secondo anno, Piton scopre Ron e Harry quando giungono a scuola con la Ford Anglia volante di Arthur Weasley, ma lascia che sia Minerva McGranitt a decidere cosa fare di loro.
Soprattutto,
al terzo anno, Piton ha più che mai l’opportunità di far espellere Harry: gli basterebbe rivelare a tutti che Potter (insieme a Hermione e Ron) l’ha aggredito nella Stamberga Strillante, disarmandolo con l’Expelliarmus: invece, Piton difende i ragazzi, sminuendo molto l’aggressione subita da loro e dichiarandosi invece sicuro che Harry, Ron e Hermione fossero state vittime di un incantesimo Confundus pronunciato da Sirius Black (cosa che sappiamo che è assolutamente falsa) e che non erano quindi responsabili delle loro azioni e, conseguentemente, non erano neppure punibili. (HP3 pag 327)
Inoltre, perfino dopo aver parlato con Bella, quindi nel corso del
sesto anno di scuola, Piton potrebbe far espellere Harry per aver lanciato il Sectumsempra su Draco, cosa gravissima che avrebbe potuto comportare la morte di Draco e, in questo caso, anche la morte di Piton stesso a causa del Voto, eppure non lo fa e si limita ad affibbiargli una punizione.
Infine, anche l’ultima affermazione di Piton è una spudorata bugia. (Menzogna n. 10)L’imputato afferma che non poteva certo uccidere Potter sotto gli occhi di Silente, né lasciare che qualcun altro lo uccidesse.
Certo, anche se Piton fosse un Mangiamorte, sarebbe stato certamente folle se avesse tentato di ammazzare Potter sotto il naso del Preside, ma la verità, come tutti sappiamo, è che Piton avrebbe potuto benissimo uccidere Harry di nascosto, o, ancor più semplicemente, lasciare che lo uccidesse qualcun altro, nonostante affermi il contrario.
Silente non avrebbe mai potuto rimproverarlo se Harry fosse stato ucciso da qualcun altro (del resto, sappiamo benissimo tutti che Harry ha il brutto vizio di cacciarsi da sé nei guai).
Tra l’altro, tanto per facilitare le cose a Piton, se lui avesse veramente voluto far del male a Harry, va sottolineato il fatto che Silente non è quasi mai presente quando Potter si trova in pericolo.
Ma, al contrario, invece di cercare di uccidere Harry, Piton interviene sempre per salvarlo e proprio quando Silente è assente e non può aiutare direttamente il ragazzo.-
Al primo anno, durante la partita di Quidditch, Silente non c’è e Raptor, che siede alle spalle di Piton, getta il malocchio sulla scopa di Harry. Piton (che evidentemente stava all’erta per proteggerlo e comprende tutto pur non avendo gli occhi anche sulla nuca) se ne accorge ugualmente e pronuncia il contro-incantesimo (Imputaz. 2 Prova 43 Lett. B). Piton è’ l’unico dei professori ad aiutare Harry, mentre avrebbe tranquillamente potuto lasciare che la scopa lo disarcionasse, fingendo di non essersi accorto dell’incantesimo di Raptor. Del resto, se perfino Hagrid capisce che si tratta dell’opera di una potente Magia Nera (HP1 pag 182), così come è confermato anche da una semplice studentessa (pur se si tratta della studiosissima Hermione), questo significa che certamente anche Minerva e Vitious devono aver capito quello che stava succedendo. Eppure non sono intervenuti: dobbiamo forse sospettare che anche loro siano dei crudeli Mangiamorte? Nella partita successiva, Piton addirittura fa da arbitro per poter essere vicino a Harry ed aiutarlo in caso di pericolo (Imputaz. 2 Prova 43 Lett. B);
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Al terzo anno, ancora una volta, Silente non è presente quando Harry rischia la vita, e Piton, invece di rimanersene comodamente al castello, corre alla Stamberga Strillante a salvare i ragazzi da Sirius Black (che, in base a quello che TUTTI affermano, vuol uccidere Harry) e da Lupin, dato che c’è luna piena e che quest’ultimo, come Piton sa benissimo, considerato che è lui a prepararla, ha scordato di bere la pozione anti-lupo;
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Al quarto anno, invece di approfittare del trambusto per accorrere al richiamo di Voldemort che è appena risorto (e sappiamo quanto Piton rischi pesantemente la vita nel tardare a presentarsi all’Oscuro Signore – si veda quanto precedentemente esposto in relazione alla lettera F), si precipita, insieme a Silente e Minerva McGranitt a salvare Harry da Barty Crouch Jr. (e l’Avversaspecchio del Mangiamorte lo mostra distintamente tra i nemici di Barty – Imputazione 2 Prova n. 15 Lettera C e relativa deduzione n.397);
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Al quinto anno, Silente, una volta tanto, è presente al Ministero proprio al momento giusto, ma vi arriva soltanto perché Piton avvisa l’Ordine della Fenice della trappola in cui Harry è caduto: anzi, addirittura, Piton avvisa l’Ordine preventivamente, senza nemmeno essere certo al 100% che Potter sia davvero in pericolo (Imput. 2 Prova 44 e relative deduzioni 477-458-457);
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Al sesto anno, anche se né Piton né Bellatrix possono ancora saperlo, l’imputato salverà ancora una volta Harry, quando uno dei Mangiamorte tenterà di torturarlo con la Cruciatus. (Imputazione 2 Prova n. 71 Lettera A) Ed è pur vero che in quell’occasione Piton afferma di non poter uccidere Potter perché Voldemort vuole che il ragazzo sia lasciato a lui, ma è altrettanto vero che l’Oscuro Signore sarebbe felicissimo se i suoi Mangiamorte gli consegnassero Harry vivo. Potter è disarmato, stordito e indifeso e Piton potrebbe facilmente schiantarlo, catturarlo e smaterializzarsi con lui per portarlo a Voldemort, invece, non lo fa, e impedisce ai Mangiamorte di fargli del male.
Dunque, se Piton non ha mai fatto del male a Harry non è certo per i motivi che l’imputato dichiara a Bellatrix ed è anzi vero tutto il contrario: Piton ha sempre protetto e difeso Harry Potter. IN RELAZIONE ALLA LETTERA I (E già che parliamo dell'Ordine, sostieni ancora di non poter rivelare dove si trova il suo quartier generale?)
Riguardo all’Ordine e alla sua sede, Piton risponde con una sola verità e molte menzogne.Solo una cosa è decisamente vera: Piton non è il Custode Segreto, quindi non può rivelare l’ubicazione della sede in Grimmauld Place 12.(Verità n. 1)Ma, se la casa è invisibile ai Mangiamorte grazie all’Incanto Fidelius, non lo sono i vari membri dell’Ordine ogni volta che si materializzano davanti alla soglia per le riunioni e Piton, durante tutto il 5° anno, avrebbe potuto tranquillamente indicare a Voldemort e ai Mangiamorte l’orario e la data delle riunioni perché potessero catturare o uccidere i membri dell’Ordine quando si presentavano davanti all’invisibile sede dell’Ordine.
Inoltre, per i primi tempi dopo la morte di Black, poiché la sua casa è contesa in eredità da Bellatrix, non viene più usata, almeno temporaneamente, come sede dell’Ordine, ma Piton non rivela neppure questa informazione.
Rendendosi però conto che Bellatrix non è stata affatto convinta dalle sue scuse, Piton afferma di aver comunque passato a Voldemort importanti informazioni.
Riguardo a Emmeline Vance non abbiamo modo di sapere se sia vero quel che dice Piton
(Risposta dubbia n. 1), ma, se è pur vero che l’imputato, per mantenere la sua copertura, deve pur passare ogni tanto qualche informazione a Voldemort, è altrettanto vero
che finora Piton non ha fatto che mentire a Bellatrix ed è quindi altamente probabile che lo faccia anche in questo caso, anche perché la Mangiamorte non ha alcun modo di controllare la veridicità della sua affermazione (del resto viene detto chiaramente che Bella, dopo il fallimento del Ministero, non è più nelle grazie di Voldemort al punto da ricevere le sue confidenze).
A supporto della tesi che anche questa volta Piton mente vi è il fatto che, subito dopo, l’imputato si vanta anche della morte di Sirius Black, rivendicandone il merito proprio perché dovuta anche alle informazioni da lui passate a Voldemort.Questa è una doppia menzogna. (Menzogna n. 11)Intanto, sappiamo benissimo che la morte di Sirius non ha nulla a che fare con qualunque informazione Piton possa aver fornito all’Oscuro Signore (anzi è proprio Bellatrix, per altro per pura fortuna, ad ucciderlo, scagliando oltre il velo, quindi, già che c’è, Piton ne sta anche approfittando per prenderla ulteriormente in giro).
Inoltre, siamo anche certi (si veda anche la deduzione n. 477 della prova 44 Lettera C, Imputazione 2, cui si fa rinvio) che Piton si preoccupò che Black non corresse pericoli e gli intimò di rimanere a Grimmauld Place ad attendere Silente, mentre gli altri membri dell’Ordine correvano al Ministero a salvare Harry Potter.
Quindi, non solo Piton non ha nulla a che fare con la morte di Black, ma ha fatto tutto il possibile per salvarlo. IN RELAZIONE ALLA LETTERA L (« E con tutto questo dovremmo credere che Silente non abbia mai sospettato di te? » chiese Bellatrix. « Non ha capito da che parte stai in realtà, si fida ancora incondizionatamente di te?»)
Ancora una volta, Piton mente spudoratamente a Bellatrix. (Menzogna n. 12)Intanto, Piton afferma che Silente non dubita di lui per via della propria indole troppo fiduciosa.
Ma non è vero che Silente vuol sempre e solo vedere il meglio delle persone.
E’ vero invece che il Preside è una persona ottimista e che effettivamente, essendo carico d’esperienza, nonché un gran conoscitore dell’animo umano, si è sempre mostrato in grado di scorgere le doti positive delle persone meritevoli.Ad esempio, ha gran stima di Remus Lupin, nonostante sia un lupo mannaro e mostra di aver compreso perfettamente l’animo di Draco Malfoy, prevedendo che il ragazzo non lo ucciderebbe mai e che è solo disorientato e terrorizzato da Voldemort.
Silente è però anche decisamente in grado di riconoscere il lato negativo delle persone e non fidarsi di loro.Ad esempio, Silente stesso dice a Harry (Imputazione 2, Prova 32, lettera P) di non essersi mai veramente fidato di Voldemort, nemmeno quando quest’ultimo era ancora un bambino. Addirittura, Silente afferma che Voldemort non ha mai avuto nulla di buono in sé, che è cattivo per natura e non ha mai avuto la minima possibilità di redimersi.
Questo non è il solo caso in cui Silente mostra la sua grande capacità di valutare correttamente le persone.
Giusto per fare un altro esempio: ai tempi in cui la Camera dei Segreti venne aperta per la prima volta, all’epoca della morte di Mirtilla Malcontenta, tutti pensarono che la colpa della morte della ragazza fosse addebitabile al ragno Aragog e, di conseguenza, a Hagrid che l’aveva introdotto a scuola, ma Silente non smise mai di fidarsi di lui e alla fine si scoprì che aveva ragione.
Ancora, ma in senso contrario, ricordiamo la poca fiducia che, giustamente, Silente ha sempre riposto in Cornelius Caramell.
Dunque, non solo Piton mente spudoratamente nell’affermare che Silente è facile da ingannare perché eccessivamente fiducioso, ma pare assai difficile che Silente, che ha sempre avuto ragione nel giudicare le persone, si sbagli ora proprio sull’imputato.E’, invece, logico pensare che il Preside abbia avuto ragione anche su Piton e che quest’ultimo gli sia sempre stato fedele, perfino nell’ucciderlo proprio per ordine di Silente stesso.
Poi, Piton mente ancora, dicendo che Silente l’ha sempre tenuto lontano dalle Arti Oscure. (Menzogna n. 13)Come abbiamo visto, questo non è vero. Silente non ha dato la cattedra di Difesa contro le Arti Oscure a Piton (abbiamo già spiegato perché in relazione alla lettera D), ma l’ha inviato a infiltrarsi tra i Mangiamorte, il che è l’esatto contrario del “tenerlo lontano dalle Arti Oscure”.
Inoltre, proprio appena dopo il dialogo tra Piton e Bellatrix, Silente assegnerà perfino la cattedra a Piton a totale e finale dimostrazione che, fino ad ora, la cattedra non gliela ha mai assegnata solo perché era stata maledetta da Voldemort. (vedi anche Imputazione Prova 162 deduzione n.552 di Ida59).
Infine, Piton propina a Bellatrix un ultima e molto significativa bugia.(Menzogna n. 14)Dice che Silente è invecchiato e non ha più i riflessi pronti: analizziamo nel dettaglio questa affermazione.
Prima di tutto, domandiamoci perché Piton dice una cosa simile a Bella. Il fatto che Silente abbia riflessi meno pronti non ha, in verità, nulla a che fare col fatto che il Preside si fidi o meno di Piton.
Sembra quasi che Piton voglia dare alla Mangiamorte l’impressione di offrirle un’informazione molto utile su Silente, per dimostrarle ulteriormente la propria utilità per Voldemort e la propria lealtà al comune padrone.
Dunque, un'altra giustificazione per convincerla più che mai a fidarsi di lui.
Nel farlo, però, Piton utilizza stranamente quasi esattamente le medesime parole con cui Silente stesso si rivolgerà in seguito ai Mangiamorte sulla Torre di Astronomia (Imput. 4 Prova 51 Lettera A); questo, unito al fatto che, invece, quando il Preside parla con Harry si vanta di avere ancora riflessi prontissimi (Imput. 4 Prova 51 Lettera C), porta a ritenere che Piton e Silente si siano accordati su questa versione, proprio allo scopo di depistare Voldemort e i suoi servitori. Inoltre, vi è da notare una cosa assai interessante: nella versione originale inglese del libro (che differisce da quella italiana a cura di Salani), secondo una traduzione letterale, Piton dice a Bellatrix che Silente ha riportato la ferita alla mano durante il duello con Voldemort al Ministero.
Tutti sappiamo che non è affatto vero. Silente ha riportato la ferita alla mano a causa della maledizione posta a difesa di uno degli Horcrux (l’anello di Orvoloson) e Piton lo sa benissimo, dato che è stato proprio lui a curare il Preside.
(Imput. 4 Prova 51 Lettera C)Perché raccontare anche questa bugia apparentemente inutile? (Menzogna n. 15)Per sviare l’attenzione di Bellatrix e Voldemort (che di sicuro verranno a sapere della ferita di Silente tramite Draco) dalla vera modalità del ferimento di Silente, di modo che non possano sospettare che qualcuno sta cercando e distruggendo gli Horcrux. Non esiste altro logico motivo per una simile menzogna, altrimenti del tutto immotivata. (Imput. 2 Prova 37 Lett. L e relativa deduzione n. 28) Come più diffusamente spiegato nella deduzione citata, Piton non sta affatto rivelando preziose informazioni contro Silente alle due Mangiamorte: sta soltanto riferendo a Bellatrix e Narcissa una notizia che presto apprenderanno da Draco. In questo modo, Piton intende rendere più realistiche, e quindi più credibili, le giustificazioni fornite a Bellatrix che ancora non crede nella sua fedeltà a Voldemort. Piton sa che Bellatrix cercherà di accertare la veridicità delle sue parole: trovando piena conferma del ferimento di Silente ciò porterebbe indurla a credere anche alle altre giustificazioni ricevute, quindi a dubitare meno di lui e, infine, a stargli in modo meno opprimente alle costole per controllarlo.
CONCLUSIONE
Ora possiamo procedere ad un facile calcolo matematico:
Piton fa 20 affermazioni in relazione a 10 diversi argomenti (lettere da A a L) e mente in modo evidente per ben 15 volte.Piton dice la verità solo una volta (Lettera I - riguardo al fatto di non essere il Custode Segreto della sede dell’Ordine) senza reticenze o manipolazioni, ma solo perché in questo caso la verità pura e semplice non lo danneggia e non può essere inficiata o contestata da Bella.
In altri due casi (lettere B e F), Piton racconta una verità gravemente inficiata da omissioni, oppure appositamente distorta e manipolata per convincere Bellatrix di cose non vere, dunque, è come se Piton mentisse anche in questi due casi.
Infine, Piton fornisce una risposta evasiva e insoddisfacente (lettera H) ed una risposta dubbia, per la quale non esistono elementi obiettivi in base ai quali verificarne la veridicità (lettera I) ma, considerato che Piton, in pratica, mente, oppure omette importanti parti di verità o distorce seriamente la verità in ben 18 casi su 19, è ragionevole ritenere che anche la risposta dubbia sia, alla fine, una menzogna.
In pratica, Piton mente quindi alla Mangiamorte (e a Codaliscia che origlia dietro la porta) per ben 19 volte su 20.Un simile comportamento non avrebbe il benché minimo senso logico se Piton fosse un vero Mangiamorte, di conseguenza possiamo ragionevolmente affermare che Piton è davvero la fedelissima spia al servizio di Silente ed è anche una spia molto abile che è riuscita ad ingannare con successo Bellatrix e Voldemort. Edited by Ida59 - 8/5/2016, 18:38