Il Calderone di Severus

Come evitare i più comuni errori di grammatica, ortografia, punteggiatura

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view post Posted on 23/2/2008, 13:03
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I ♥ Severus


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Ecco una lista di errori Grammaticali, Ortografici e di Punteggiatura molto comuni.

(Ringrazio il Forum di AccioFanfiction che mi ha fornito il primo ed utile spunto per questa lista.)


- L’articolo “un” non si apostrofa mai davanti ad un sostantivo maschile che comincia per vocale. (Un uomo e non un’uomo; un albero e non un’albero.)

- Il "sì" affermativo va accentato.

- “Sta”, voce del verbo “stare” si scrive senza accenti o apostrofi. Es: Come sta Hermione?

- Il pronome "sé" va accentato salvo quando seguito da "stesso/a", "medesimo/a" e simili, caso in cui l’accento si può tralasciare.

- “Un po'" si scrive con l'apostrofo, non con l'accento. (E’ la forma apocopata di “un poco”.)

- Normalmente le tastiere prevedono un tasto per tutte le vocali accentate: usate quello invece di aggiungere l’apostrofo dopo la vocale.

- "In fondo" si scrive staccato, mentre “apposta”, "infine" e "incinta" si scrivono attaccati.

- L’aggettivo “dorata” non si scrive con l’apostrofo, altrimenti “luce d’orata” diventa una luce di proprietà di un pesce!

- Se non siete sicuri di come si scrive una parola (Word la sottolinea in rosso se è un errore di ortografia o in verde se è un errore di grammatica e vi propone sempre delle alternative corrette, anche se il programma non è infallibile) andate a guardare sul vocabolario.

- Dopo il punto, punto esclamativo e punto interrogativo va messa la maiuscola, anche all’interno dei dialoghi. La maiuscola va sempre usata con i nomi propri, mentre in italiano (a differenza dell’inglese) non si usa con i nomi dei mesi e dei giorni della settimana, né con i sostantivi di nazionalità.

- Tutti i termini inventati da JKRowling si scrivono con la lettera maiuscola anche se non sono nomi propri.

- Il punto va sempre a fine periodo, anche se all'interno di un dialogo.

- Ricordate di andare a capo ogni tanto, così il lettore tira il fiato e non si formano monoblocchi infiniti. Se siete all’interno di un dialogo, andate a capo quando cambia il personaggio che parla.

- Lo spazio va sempre inserito dopo il segno di punteggiatura e mai prima.
Fanno eccezione parentesi e virgolette: lo spazio va prima dell’apertura e dopo la chiusura, salvo sia seguita da un altro segno di punteggiatura.
Esempio: I puntini di sospensione (che vanno esclusivamente a gruppi di tre) sono spesso inutili.
Non esagerate con l’uso delle parentesi: spesso vengono erroneamente usate al posto di frasi incise.
Altri esempi: Harry, “il ragazzo sopravvissuto”, è mio amico; Harry è “il ragazzo sopravvissuto” perché… Nel primo caso non c’è lo spazio dopo la chiusura delle virgolette perché sono seguite da una virgola che non vuole mai lo spazio prima di sé.
Anche l’apostrofo fa eccezione: non vuole mai lo spazio, né prima né dopo se congiunge due parole (l’albero), mentre vuole lo spazio dopo se serve a troncare una parola (un po’).
Un’altra eccezione é data dal trattino che, se usato negli incisi, vuole lo spazio sia prima che dopo.

- I tre punti esclamativi/interrogativi di seguito ("!!!"), o loro mix vari (?!?!) non rappresentano un corretto uso della punteggiatura.

- I puntini di sospensione, che vanno esclusivamente a gruppi di tre, sono spesso inutili, tolgono il fiato a chi legge e possono essere meglio resi con altri segni di punteggiatura (“due punti”, “punto e virgola”, “virgola” e “punto”).

- I numeri di norma vanno scritti in lettere e non in cifre, soprattutto se sono “piccoli”. (Eccezioni: percentuali, orari su ventiquattr'ore, date: giorni e anni, ecc.)

- Soggetto e verbo non vanno mai separati dalla virgola (salvo che non ci sia una frase incisa).

- Il vocativo deve sempre essere separato dal resto della frase da un inciso, con le virgole (che non possono essere tralasciate)
Esempio: "Ascolta, Severus."
Esempio 2: "Draco, dimmi la verità!"
Esempio 3: "Quello che devi scoprire, Harry, è dove si trovano gli Horcrux."

- Ricordate le concordanze maschile/femminile, anche nei pronomi. “Gli ho detto”, se è un maschio, ma “le ho detto” se è una femmina e “ho detto loro” se sono più di uno.

- Ricordate di non cambiare il tempo verbale all’interno della stessa frase (e in generale nel paragrafo, capitolo, storia) se non ci sono dei motivi ben precisi.

- Evitate di usare sempre le stesse parole o di fare ripetizioni utilizzando la stessa radice nel sostantivo/verbo/aggettivo: nella lingua italiana esistono moltissimi sinonimi e il Thesaurus di Word può esservi molto utile (tasto destro del mouse per un aiuto rapido).



Edited by Ida59 - 23/5/2015, 16:24
 
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view post Posted on 11/8/2016, 22:10
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Ecco gli errori più "gettonati" sui social network!

http://seiosarei.com/15-orrori-grammatical...nti-sui-social/



Con la speranza che l’uso corretto della grammatica si diffonda il più possibile, almeno per le regole più semplici di base, lasciamo stare i congiuntivi che la storia si fa lunga, abbiamo riassunto qui di seguito i 15 errori più frequenti che si trovano su internet:

Ne voglio un po’ si scrive con l’apostrofo, pò non significa nulla e il fiume si scrive Po. Po’ è l’abbreviazione della parola “poco”, l’apostrofo in questo caso è una troncatura.
Si scrive sono d’accordo, e non sono daccordo.
“Qual è” non si apostrofa, rappresenta un troncamento e non un’elisione.
Dopo ogni segno di punteggiatura si inserisce lo spazio. Dopo il punto va la lettera maiuscola.
I puntini di sospensione sono TRE…
“Su qui e su qua l’accento non va, su lì e su là l’accento ci va.”
Su “va” l’accento non va mai.
“Sta” (del verbo stare) e “fa” (del verbo fare) non vogliono l’accento.
“Sì” come particella affermativa si accenta sempre.
“Affianco” è la prima persona singolare del presente indicativo del verbo affiancare. Per esprimere qualcosa che è al lato di qualcosa, si scrive “a fianco”.
“Apposto“è la forma del participio passato del verbo apporre (es.: “Ho apposto la mia firma per la petizione”). Se vogliamo intendere “tutto in ordine”, dobbiamo scrivere tutto a posto staccato.
Se invece dobbiamo dire “L’ho fatto apposta” ricordatevi che non si scrive “a posta” staccato come spesso, purtroppo, si legge su facebook (e non perché si rifanno alla lingua antica ormai in disuso, ma solo perché sono ignoranti 😀 )
“Accelerare” si scrive con una sola elle.
“Uscire” è un verbo intransitivo per cui non regge il complemento oggetto. In parole semplici, non puoi “uscire le cose dalla borsa”, ma puoi uscire da un ingorgo o uscire con Lucia. Per cui, “esci le valigie” evitatelo come la peste!
Usare la K al posto della Ch non fa figo, fa “sciatto” 😉
…Per non parlare di quelli che scrivono “non C’É la posso fare”. NOI non “ce” la possiamo fare!

Concludendo

Una frase ben scritta, in buon italiano è più bella, più comprensibile e darà un’immagine di te migliore. Gli sbrodolamenti di punti di sospensione e punti esclamativi, gli errori gratuiti e sistematici, parleranno di te “male”. Pensaci al tuo prossimo post su Facebook, un secondo di pensiero in più può cambiare completamente la tua immagine online e la tua efficacia comunicativa.

…e ricordati che:

Una virgola salvala vita! “Vado a mangiare nonna” è diverso da “Vado a mangiare, nonna”

…ma anche che:

le persone che vogliono correggere gli errori grammaticali altrui ad ogni costo sono affette da Disturbo Ossessivo Compulsivo 😉

 
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view post Posted on 11/8/2016, 23:53
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E non ci scordiamo il famoso "quello che hai detto non centra nulla", dove il verbo non è "centrare" nel senso di fare centro al bersaglio (che pure potrebbe avere una sua valenza), ma è "entrare dentro, entrarci".

Perciò la frase corretta è: "quello che hai detto non c'entra nulla". Vediamo chi se lo ricorda... ;)
 
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http://libreriamo.it/a/9393/gli-8-errori-g...-italiani.aspx/

Gli 8 errori grammaticali più frequenti commessi dagli italiani


Qual è o qual’è? Da o Dà? Sapete la risposta? Benissimo, allora voi siete promossi a pieni voti. Ma non tutti, purtroppo (o pultroppo?), scrivono in italiano corretto anche se l’italiano è la lingua madre. Ci sono errori che tutti gli italiani (o quasi) commettono regolarmente quando scrivono un testo, un messaggio o una lettera. Sapete quali sono? Ecco i più comuni emersi dalla nostra indagine.

L’apostrofo (73%) – In cima alla classifica, ovviamente, c’è l’apostrofo. Davvero uno degli amici più antipatici della lingua italiana. Quando si mette? Semplice, con tutte le parole femminili, quindi: un’amica sì, un amico no. E quindi apostrofo? Si tratta di elisione: non si può dire lo apostrofo, diventa quindi l’apostrofo. Infine c’è anche il troncamento: un po’ vuole l’apostrofo, perché si tratta del troncamento della parola ‘poco’. (leggete la nostra discussione sull'APOSTROFO/ELISIONE/TRONCAMENTO nell'Aula di Scrittura)


Qual è (68%) – Un altro degli errori più comuni commessi dagli italiani. Qui, l’apostrofo ci vuole oppure no? Assolutamente no. Qual è si scrive senza. Sempre. (leggete la nostra discussione sull'APOSTROFO/ELISIONE/TRONCAMENTO nell'Aula di Scrittura)


L’uso del congiuntivo (61%) – E qui di sicuro si alzerà un boato. Il congiuntivo, il vero tallone d’Achille di moltissimi studenti e non. Quanti strafalcioni sentiamo ogni giorno anche, e soprattutto, in televisione? “L’importante è che hai superato l’esame”, seppur molto usata questa è una formula grammaticale scorretta perché in questo caso bisogna usare il congiuntivo: “L’importante è che tu abbia superato l’esame”. (leggete la nostra discussione sul CONGIUNTIVO nell'Aula di Scrittura)


Purtroppo è proprio così (55%) – Se state storcendo già il naso davanti a questi errori di grammatica, fateci l’abitudine perché “pultroppo è propio così”. Avete notato qualcosa di strano? Esatto, queste due paroline sono un altro grande scoglio degli italiani. Non sempre si scrivono in maniera corretta. Ma anche se la lettera ‘r’ nella pronuncia non si sente poi molto, bisogna però metterla per iscritto.
Entusiasto o entusiasta? (51%) – Anche se ci si riferisce a un soggetto maschile, la forma corretta di quest’aggettivo è entusiasta. Questo vale solo quando si parla al singolare perché invece quando ci si riferisce a più soggetti si distingue nuovamente tra maschile e femminile. Quindi si avrà entusiasti per il maschile e entusiaste per il femminile, mentre la forma entusiasto è assolutamente incorretta.
(leggete la nostra discussione sull'ORTOGRAFIA nell'Aula di Scrittura)


E o ed? A o ad? (47%) – Sicuramente, almeno una volta nella vita, anche voi avete avuto il dubbio su quale congiunzione usare nel vostro messaggio. Semplice l’aggiunta della ‘d’ eufonica deve essere fatta solo nel caso in cui la parola che segue cominci con una vocale. Quindi: vado ad Amburgo; Era felice ed entusiasta. (leggete la nostra discussione sui MONOSILLABI nell'Aula di Scrittura)


La punteggiatura (43%) – Non negatelo. Qui tutti sono caduti almeno una volta. Virgole, punti e virgola, due punti, non vanno mai usati a casaccio. Ogni segno di punteggiatura ha la propria regola. La funzione principale della virgola è quella di dare una cadenza precisa a periodi lunghi e complessi. I due punti invece si usano, per esempio, per introdurre un discorso diretto oppure per presentare una spiegazione o un elenco. (leggete la nostra discussione sulla PUNTEGGIATURA nell'Aula di Scrittura)


Gli e le (38%) – Sembra facile, ma non lo è. I pronomi sono un altro grande errore commesso dagli italiani. “Gli ho detto che era molto bella”. In questo caso, riferendoci ad una persona di sesso femminile, bisogna usare il pronome “le”: “Le ho detto che era molto bella”. (leggete la nostra discussione sugli articoli QUI e QUA nell'Aula di Scrittura)

Edited by Ida59 - 7/1/2017, 16:19
 
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www.eroicafenice.com/notizie-curios...atica-italiana/

Prontuario brevissimo della grammatica italiana

Po’ si scrive con l’apostrofo, pò accentato NON è italiano e il fiume si scrive Po. In particolare, Po’ è l’abbreviazione della parola “poco”, basta ricordare che l’apostrofo è come una lacrima: si mette quando qualcosa va via. (leggete la nostra discussione sull'ORTOGRAFIA DEI MONOSILLABI nell'Aula di Scrittura)

– “Perché” si scrive con l’accento acuto: ci vuole poco, devi solo premere shift. (leggete la nostra discussione sull'ACCENTO nell'Aula di Scrittura)

– “Qual è” non si apostrofa, rappresenta un troncamento e non un’elisione. (leggete la nostra discussione su APOSTROFO-ELISIONE-TRONCAMENTO nell'Aula di Scrittura)

Dopo ogni segno di punteggiatura si inserisce lo spazio. Dopo il punto va la lettera maiuscola. Lo spazio va sempre dopo il segno di punteggiatura, mai prima, tranne per il trattino. Lo spazio – per indicare gli incisi – serve prima e dopo. (leggete la nostra discussione sulla GUIDA ALLA PUNTEGGIATURA E AI RELATIVI SPAZI)

– I puntini di sospensione sono TRE… (leggete la nostra discussione sui PUNTINI DI SOSPENSIONE nell'Aula di Scrittura)

– “Su qui e su qua l’accento non va, su lì e su là l’accento ci va.” (leggete la nostra discussione sugli ACCENTI nell'Aula di Scrittura)

– Su “va” l’accento non va MAI, su “da” va solo quand’è terza persona singolare dell’indicativo presente, per distinguerlo dalla preposizione “da”, e si apostrofa solo per indicare l’imperativo. (leggete la nostra discussione sull'ORTOGRAFIA DEI MONOSILLABI nell'Aula di Scrittura)

– “Sta” (del verbo stare) e “fa” (del verbo fare) non vogliono l’accento. (leggete la nostra discussione sull'ORTOGRAFIA DEI MONOSILLABI nell'Aula di Scrittura)

– “” come particella affermativa si accenta sempre. (leggete la nostra discussione sull'ORTOGRAFIA DEI MONOSILLABI nell'Aula di Scrittura)

– Quando il se è retto da stesso, l’accento non è necessario, quindi si scrive se stesso. Quando invece troviamo solo il se in posizione non ipotetica, bisogna mettere l’accento, sé. (leggete la nostra discussione sull'ORTOGRAFIA DEI MONOSILLABI nell'Aula di Scrittura)

– “Affianco” è la prima persona singolare del presente indicativo del verbo affiancare. Per esprimere qualcosa che è al lato di qualcosa, si scrive “a fianco”. (leggete la nostra discussione sull'ORTOGRAFIA nell'Aula di Scrittura)

– “Accelerare” si scrive SEMPRE con una sola L. (leggete la nostra discussione sull'ORTOGRAFIA nell'Aula di Scrittura)

– “Uscire” è un verbo intransitivo che viene usato in maniera transitiva, per cui non regge il complemento oggetto. Non puoi uscire le cose dalle tasche, dal frigo e dalla borsa, ergo #escile evitatelo.

Edited by Ida59 - 7/1/2017, 16:21
 
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Estratto da www.studentville.it/blog/scuola-3/c...vitare-2256.htm


ERRORI DA EVITARE. Scopriamo allora insieme quali errori bisogna evitare per riuscire a scrivere bene

Un' amica o un amica? Un amico o un'amico? Secondo una statistica uno degli errori di ortografia più diffusi riguarda l'uso dell'apostrofo davanti ad "un". Un si apostrofa solo davanti ai nomi femminili che iniziano per vocale. Scriveremo quindi un'amica e un amico.
(leggete la nostra discussione su APOSTROFO-ELISIONE-TRONCAMENTO nell'Aula di Scrittura)

Po, pò, o po'? Si tratta di un troncamento della parola poco. Quindi scrivere pò e po è scorretto. La forma giusta è invece po', con l'apostrofo.
Qual'è o Qual è? Errore gravissimo e altrettanto diffuso: scrivere qual'è. Si tratta di un troncamento e non di un' elisione. Il modo giusto di scrivere è qual è, senza apostrofo!
Fà o fa? Regola generale: fà, con l'accento, non esiste. Si scrive fa, sia come indicativo presente, terza persona singolare, che come particella temporale ad esempio " tanto tempo fa".
Dò o do? Anche do non vuole l'accento. La forma corretta è do.
Da o dà? In questo caso invece dobbiamo ricordare la duplice grafia. Da: preposizione semplice, senza accento. Es: Vado da Mario Dà: verbo dare, terza persona presente, singolare. Es: Mio padre mi dà la pagnetta.
Se o sè? Il se nelle frasi ipotetiche non ha l'accento. Es: Se pioverà, non uscirò. Quando lo usiamo come pronome riflessivo, diventa sè . Es: Viene da sè. Nel caso in cui il se è seguito da "stesso" possiamo dire che se stesso e sè stesso vengono considerate entrambe forme corrette.
(leggete la nostra discussione su ORTOGRAFIA DEI MONOSILLABI nell'Aula di Scrittura)

C'entra o Centra? Si scrive c'entra, quando ci riferiamo al verbo "entrare". Es: Non c'entra niente -colloquiale- Si scrive centra, se è una forma del verbo centrare.
Tuttora o tutt'ora? Si scrive tutto attaccato: tuttora. Sono invece forme corrette: tutt'altro, tutt'oggi, ecc...
Daccordo o d'accordo? Si scrive staccato: d'accordo!
(leggete la nostra discussione su APOSTROFO-ELISIONE-TRONCAMENTO nell'Aula di Scrittura)

Stesse o stasse? Desse o Dasse? Che gli italiani abbiano qualche problemino con il congiuntivo è risaputo. Ma se devi scrivere un buon tema, non puoi scrivere stasse e dasse! Si scrive e si dice: Che egli stesse/desse.
(leggete la nostra discussione sul CONGIUNTIVO nell'Aula di Scrittura)

Entusiasto o entusiasta? Entusiasta, sia al maschile che al femminile, è la forma corretta.
Ha piovuto o è piovuto? Entrambe le forme sono considerate corrette.
A me mi piace Non si dice, nè si scrive! Si è diffuso il falso mito che "a me mi piace", visto l'uso comune nel parlato può essere accettato. Errore! L'unica forma accettata nello scritto è "a me piace"

Proprio o propio? Errore tipico delle regioni meridionali, ma diffuso anche nelle parlate del nord: l'uso di propio. La forma corretta è proprio.
Accelerare o accellerare? La forma corretta è accelerare, senza la doppia ll.
Aeroporto o aereoporto? Ingegnere o ingegniere? Si scrive ingegnere senza “i” e aeroporto (così come si dice aeroplano).
A fianco o affianco? A fianco si usa per dire "a lato di". Affianco è la prima persona singolare del presente indicativo del verbo affiancare.
Capro espiatorio o capo espiatorio? La persona a cui si attribuiscono le colpe immeritate è il capro espiatorio, con la R!(
leggete la nostra discussione sull'ORTOGRAFIA IN PILLOLE nell'Aula di Scrittura)
 
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Manuale di Stile



Quelle che seguono sono le norme redazionali di BookTribu.

Abbreviazioni

Nel caso si usino singole lettere puntate conseguenti, tra di esse non va messo alcuno spazio (es: a.C., d.C.).
Nelle abbreviazioni relative alle misure non va mai messo il punto finale e devono essere inserite dopo la misura (2 kg e non kg 2).

Accenti

Di solito nella lingua italiana si utilizzano soprattutto l'accento grave (è) e quello acuto (finché).
Vengono usati sui monosillabi omografi, parole cioè che hanno la stessa grafia ma origine, significato e a volte pronuncia differenti. (da e dà, né e ne, sì e si, sé e se, li e lì, la e là). Gli accenti vanno messi anche sui composti di tre (ventitré, trentatré), re (viceré) e blu (rossoblù) e sulle parole composte il cui secondo membro è un monosillabo (autogrù).

Non vanno messi gli accenti su qui, quo e qua e sulle note musicali.

Attenzione: mai mettere l'apostrofo al posto dell'accento.

Apostrofo

Nelle parole con l'apostrofo non devono esserci spazi né prima né dopo (l'apostrofo e non l ' apostrofo). L'apostrofo viene usato in caso di elisione, ma non vanno mai elisi gli articoli plurali gli e le (si scrive gli indiani, non gl'indiani)
L'apostrofo si utilizza:

nelle parole tronche (be', mo', po')
in alcuni imperativi (di', da', fa', sta', va', ecc.)
per segnalare la caduta di una sillaba iniziale ('sto per dire questo).

Iniziale maiuscola o minuscola

L'iniziale maiuscola si usa:

dopo il punto interrogativo ed esclamativo
dopo i tre puntini di sospensione se hanno valore di punto fermo
per la prima parola tra virgolette caporali (« ») introdotte dai due punti
nelle parole Bibbia, Corano, Vangelo, Antico, Vecchio e Nuovo Testamento
nei nomi propri di persona e di cosa
per i soprannomi e gli appellativi di personaggi reali (Alessandro Magno, Riccardo Cuor di Leone) o di personaggi di finzione all'interno del testo (il Grande Vecchio)
nelle espressioni antonomastiche (la Pulzella d'Orléans, la Grande Guerra)
per le ere preistoriche e geologiche (Neolitico, Pleistocene)
per avvenimenti storici o epoche di particolare importanza (il Medioevo, la Resistenza), ma l'aggettivo che eventualmente accompagna la prima parola va minuscolo (la Rivoluzione industriale)
per i nomi di popoli antichi (i Greci, i Fenici)
per i nomi di origine religiosa (Gesù, Allah, Buddha, Visnu, Dio)
per le festività religiose e civili (Natale, Primo maggio)
con gli aggettivi sostantivati che indicano zone geografiche (il Pavese, il Varesotto)
per i termini di origine psicologica (Io, Es, Sé, Super-io)
per i nomi usati in contesto astronomico (Luna, Terra, Sole) ma non se usati in un contesto generale (la luna stanotte brilla nel buio)

per i primi termini della classificazione botanica e zoologica (Homo erectus, Matricaria Chamomilla)
per i termini geografici composti da sostantivo e aggettivo, scrivendo maiuscolo solo il sostantivo se l'aggettivo segue (America latina), entrambi se l'aggettivo precede (Medio Oriente)
per i punti cardinali che stanno a indicare la regione geografica (il Nord, l'Oriente, la Corea del Sud, il polo Nord) mentre quando vengono usati in modo generico vanno minuscoli (a nord di Bologna, proviene da oriente).

​L'iniziale minuscola si usa:

per i nomi dei mesi e dei giorni della settimana
per i termini stradali come via, piazza, viale e simili e i corrispondenti francesi rue, place, ecc. (per quelli inglesi e tedeschi si usa la maiuscola Avenue, Street, se vengono dopo il nome: Madison Avenue)
per le cariche amministrative, religiose, militari e i corpi militari (re, principe, papa, generale, fanteria, aereonautica)
per i termini san, santo, santa quando accompagnano il nome della persona; in maiuscolo quando indicano il nome di un edificio, di una città ecc. (San Francisco, San Petronio, San Siro)
per i movimenti politici, religiosi e filosofici (leninismo, islamismo, epicureismo)
per le parole di "cortesia" come signore, signora, don, dottore, professore, ecc.
per i nomi mitologici diventati termine di uso comune (musa, centauro, sirena).

Numeri

I numeri cardinali (uno, due, tre) si scrivono in lettere salvo quando la parola diventerebbe troppo lunga (novemilaquattrocento meglio scriverlo 9400), o nel caso di date, riferimenti a numeri di pagina, numeri civici, quando seguono un sostantivo (l'appartamento 6), nei riferimenti orari precisi (alle 16.25, però si scrive alle quattro e trenta). Da diecimila in su le cifre si separano con un punto (11.276).

I numeri ordinali (primo, secondo, terzo) si scrivono in lettere.
I numeri romani (I, II, III, IV) si usano per i sovrani, i papi, i secoli e nelle indicazioni bibliografiche.

Parole straniere

Le parole straniere vanno sempre scritte al singolare anche quando le si usa al plurale (gli hobby e non gli hobbies, i fan e non i fans).
I nomi geografici stranieri che hanno forma italianizzata vanno in questa forma (Dublino, Tamigi, Urali).

Punteggiatura

Lo spazio si mette solo dopo il segno di interpunzione, mai prima.
Nel caso di due segni di interpunzione successivi, non va messo lo spazio (nel 1145 a.C., quando il regno).

Puntini di sospensione

I tre puntini (...) si usano per segnalare una sospensione della frase e vanno usati con parsimonia.
Se sono all'inizio della frase, vanno separati con uno spazio dalla parola che segue. Se sono alla fine sono attaccati alla parola che precede e staccati dall'eventuale parola che segue. Se coincidono con la fine della frase non va aggiunto il punto fermo. L'iniziale è sempre maiuscola quando la frase riprende.

Punto

Il punto va messo dopo la parentesi e dopo le virgolette di chiusura.

Trattino

I trattini si possono usare per precedere e concludere un inciso e vanno distanziati con uno spazio (il sole - che trapelava dalle persiane - era caldissimo).

Non si mettono gli spazi prima e dopo del trattino nei seguenti casi:

per unire due termini correlati (part-time; dizionario Tedesco-Spagnolo)
tra due cifre (biennio 2014-2015).

Non si usa il trattino con i prefissi ex, anti, capo, contro, filo, vice, ma si scrivono le parole unite (vicedirettore, filosovietico, controriforma)

Virgola

La virgola va messa:

nei vocativi: Chiara, perché piangi?
ad inizio e fine di un inciso (oggi, visto che piove, andrò al lavoro in auto) • negli elenchi (per la torta mi servono farina, zucchero, uova e latte).

Virgolette

Le virgolette caporali (« ») si usano nei dialoghi.

Le virgolette alte doppie (“ ”) si usano:

per le parole utilizzate in accezione non comune o quando si vuole evidenziare una parola
per la traduzione di termini o brevi espressioni in lingua straniera
quando bisogna mettere tra virgolette una o più parole che già sono all'interno di virgolette («Hai detto: “Ti odio”»).

Gli apici (' ') si usano molto raramente quando serve un terzo tipo di virgolette.
 
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Molto, molto utile.
Io a proposito di maiuscole e minuscole ho sempre dei dubbi. :unsure:
 
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