Il Calderone di Severus

Ida59 - Dignità, Genere: Drammatico - Avvertimenti: Nessuno - Epoca: HP 6^ anno - Pairing: Severus/Lily - Personaggi: Silente, Lily

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view post Posted on 14/4/2017, 19:29
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Dignità  


 
Titolo: Dignità
Autore/data: Ida59 – 26/3/10
Beta-reader: nessuno
Tipologia: Poesia in endecasillabi (più o meno)
Rating: per tutti
Genere: drammatico, introspettivo
Personaggi: Severus (Lily e Silente come riferimenti indiretti)
Pairing: Severus/Lily
Epoca: HP 6° anno
Avvertimenti: nessuno
Riassunto:  Dignità, un prezzo amaro per un valore vero.
Parole-Pagine: 105 -1
Nota: Scrittaper il Laboratorio Poetico: sette strofe per sette parole (frammenti, occhi, diamante, dignità, dovere, dolore, incubo). Questa volta ho voluto provare a vedere se riuscivo a rispettare la metrica e ho usato l’endecasillabo (più o meno, perché non conosco le regole dei “conteggi” sillabici e so che esistono elisioni e accorpamenti vari) come indicato da Peppe nella prima lezione di Poesia su MagieSinisterForum.
In fin dei conti, se sono riuscita a scrivere Haiku e Tanka rispettando la loro metrica, perché non provare ad affrontare anche il Mostro Endecasillabo?
Disclaimer: I personaggi ed i luoghi presenti in questa poesia non appartengono a me bensì, prevalentemente, a J.K. Rowling e a chi ne detiene i diritti. I luoghi non inventati da J.K. Rowling e la trama di questa poesia sono invece di mia proprietà ed occorre il mio esplicito e preventivo consenso per pubblicare/tradurre altrove questa poesia o una citazione da essa.
Questa poesia non è stata scritta a scopo di lucro, ma per puro divertimento, nessuna violazione del copyright è pertanto intesa.
 
 
 
 
 
 
 

Dignità  

 

Sbiaditi frammenti di felicità,
perduti in ricordi di purezza,
svaniscono alla luce dell’alba.
 
Occhi di nero, lucente diamante
dallo specchio osservano, immoti,
nel viso pallido e imperscrutabile.
 
E la maschera cala, ogni giorno,
gelida e marmorea, tremenda,
e cela labirinti di dolore.
 
Rosea alba, crepuscolo di vita,
rovente tramonto, rosso di sangue,
porti il dovere d’un lampo verde;
 
cala il nero incubo notturno
a cancellare il bianco candore
dell’innocenza da tempo perduta.
 
Resta il coraggio della dignità:
brilla nelle tenebre dei tuoi occhi
e arde furioso nel dolore della
 
tua anima solitaria, Severus;
è l’amaro prezzo delle tue colpe,
il valore vero dei tuoi rimorsi.

 

 

Edited by Ida59 - 13/7/2018, 23:52
 
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Raccolta "Poesie su Severus" per ora composta dalle seguenti poesie:

1. Diadema - marzo 2009
2. Diamante - maggio 2010
3. Dignità - marzo 2010
4. Estate 1980 - giugno 2015
5. Estate giungerà - giugno 2013
6. Frammenti - maggio 2010
7. Frammenti di diamante - maggio 2010
8. Silenzio - marzo 2016
9. Tempesta dell'anima - ottobre 2010
 
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CITAZIONE (Severus Ikari @ 7/2/2011, 22:28) 

CITAZIONE
Sbiaditi frammenti di felicità,

Questo verso è terribile perché tremendamente vero, questa effimera felicità, spezzata in questi frammenti che non combaciano, non si possono ricomporre, rimarranno pezzi inanimati nell’animo di chi li cela.
Ma non basta che la felicità sia ridotta in mille pezzi, no, sono anche schegge sbiadite, non si scorgono con precisione; quella felicità è quindi nebbia invisibile dissipata per sempre e il tempo scorre lento e inesorabile, quei cocci che prendiamo in mano si consumano, ci feriscono nell’anima perché siamo consapevoli che rimarranno sempre confusi…
CITAZIONE
perduti in ricordi di purezza,

… ma ci basta, perché in una vita fatta di sofferenza e morte, anche quei vaghi ricordi ci tengono sulla terra, continuano a farci camminare, a farci andare avanti.
E il tutto si fa più triste, perché quei cocci non più componibili in quella felicità affievolitasi col tempo, sono del tutto perduti, annegati nel mare dei ricordi in cui l’innocenza è il candore avvolgevano il cuore, quando si era fanciulli su un altalena.
Ma ora, le sbiadite schegge…
CITAZIONE
svaniscono alla luce dell’alba

scompaiono con la luce, quando tutto è avvolto dalla consapevolezza che la realtà è dura, terribile, fatta di dolore e morte, non c’è spazio per i sogni, non c’è spazio per la felicità, e questo Severus Piton, lo sa fin troppo bene.
Neanche nella solitudine e nell’oscurità dei Sotterranei gli è concesso sognare o ricordare quegli attimi di felicità, seppur sbiadita e difficile da scorgere pienamente.
No, tra le ombre solamente gl’incubi affiorano, nient’altro, gli’incubi di un passato sbagliato, di un presente in cui la vita è vissuta a metà, di un futuro… quale futuro?
Non c’è futuro per Severus, non c’è speranza, non c’è felicità
CITAZIONE
Occhi di nero, lucente diamante
osservano immoti dallo specchio
nel viso pallido e imperscrutabile.

Cosa c’è di più prezioso dei suoi occhi, le sue nere iridi che tutto celano e tutto mostrano per chi sa guardarli a fondo, per chi sa andare al di là del velo.
Dal suo viso non traspare nulla, le sue espressioni non tradiscono nessuna emozione, tutto è nascosto, ma i suoi occhi… i suoi occhi parlano per chi sa ascoltare cosa dicono, sussurrano le sofferenze del suo cuore e i dolori che attanagliano la sua anima, sapientemente occultati dalla maschera che…
CITAZIONE
E la maschera cala, ogni giorno
gelida e marmorea, tremenda,
e cela labirinti di dolore.

… “alla luce dell’alba” aspetta di essere indossata nuovamente sul “viso pallido e imperscrutabile”, d’altronde è il suo dovere, il suo maledetto e doloroso dovere, dovere d’espiazione di colpe passate.
Non c’è spazio per le sofferenze di Severus, a nessuno importa se vivi di rimpianti e rimorsi, la vita è dura per tutti e lui merita la vita che ha.
Parafrasando Leoncavallo (non me ne voglia)
Tramuta in freddezza lo spasmo ed il pianto;
in ironia il singhiozzo e 'l dolor.
Ah!
Ridi Pagliaccio, sul tuo amore infranto!
Ridi del duol che t'avvelena il cor!
Della serie lo spettacolo deve continuare, indossa la maschera, Severus, si va in scena
CITAZIONE
Rosea alba, crepuscolo di vita,
rovente tramonto, rosso di sangue,
porti il dovere d’un lampo verde;

Bellissimi questi versi in cui ha giocato splendidamente coi colori, quel rosa, quasi candido e delicato si addensa e diventa rosso, rosso sanguigno che arde.
Tre versi in cui un’immagine, quasi un quadro si è formata davanti i miei occhi, quest’alba rosea in cui il giorno ha inizio, il sole fa capolino colorando delicatamente la natura, a tutto questo si contrappone il “crepuscolo di vita”.
Alba, crepuscolo.
Inizio, fine.
Con la luce del giorno, di quel maledetto giorno, sai che la sua vita finirà per sempre, e tu ne sarai l’artefice, sarei l’artefice della rottura definitiva della tua anima, già da tempo macchiata dal sangue di molti innocenti, in quel cielo “rosso di sangue”, rosso di morte, sangue già sgorgato che osserva la vita che sta per essere spezzata, per dovere.
L’essere ligio al dovere non ha risparmiato neppure quel lampo verde, il dovere di adempiere ad una promessa fatta ad un amico, il dovere di mantenere un patto, il dovere di proteggere l’animo di un ragazzo ancora non macchiato dal sangue e dalle colpe.
CITAZIONE
cala il nero incubo notturno
a cancellare il bianco candore
dell’innocenza da tempo perduta.

Ed ecco che scende la notte, portatrice di incubi che rinnovano la sofferenza di Severus.
Durante la notte si dovrebbe dare libero sfogo ai propri sogni, ma nel silenzio dell’oscurità si riflette, si pensa, i pensieri viaggiano liberi e si rimestano in testa cercando di trovare un ordine.
Ma Severus no, le sue notti non sono costellate di stelle, ma di incubi, le immagini delle colpe commesse, degli orrori compiuti in nome di uno stupido ideale di orgoglio, gli scorrono davanti gli occhi a ricordargli l’uomo che in realtà è, a ricordargli che “il bianco candore dell’innocenza” non esiste più.
Severus è un mostro e la notte serve solo a ricordarglielo
CITAZIONE
Resta il coraggio della dignità:
brilla nelle tenebre dei tuoi occhi
e arde furioso nel dolore della

tua anima solitaria, Severus;
è l’amaro prezzo delle tue colpe,
il valore vero dei tuoi rimorsi.

Ed ecco che alla fine di tutto rimane solo la dignità, la dignità di un uomo che nonostante tutto si alza, nella fierezza affronta colpe e rimorsi, combatte dolori, sofferenze, in un doppio gioco vissuto costantemente sul filo di una lama affilatissima, un errore e la morte arriva inesorabile.
Finché quella fiamme arderanno impetuose “nelle tenebre dei tuoi occhi” nessuno riuscirà a spezzare il coraggio che l’accompagna ad ogni passo, perché nessuno lo ucciderà completamente se potrà sempre vivere nei nostri cuori e nei nostri sogni.


Edited by Ida59 - 16/2/2019, 18:55
 
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CITAZIONE (Ida59 @ 15/5/2010, 15:05) 
CITAZIONE (Severus Ikari @ 5/4/2010, 23:10)

Sbiaditi frammenti di felicità,


Questo verso è terribile perché tremendamente vero, questa effimera felicità, spezzata in questi frammenti che non combaciano, non si possono ricomporre, rimarranno pezzi inanimati nell’animo di chi li cela.
Ma non basta che la felicità sia ridotta in mille pezzi, no, sono anche schegge sbiadite, non si scorgono con precisione; quella felicità è quindi nebbia invisibile dissipata per sempre e il tempo scorre lento e inesorabile, quei cocci che prendiamo in mano si consumano, ci feriscono nell’anima perché siamo consapevoli che rimarranno sempre confusi…

Sì, il tempo scolorisce quelle schegge di felicità, le consuma, in questo rendendole aguzze, pungenti, laceranti brandelli di felicità che feriscono il cuore.

CITAZIONE

perduti in ricordi di purezza,



… ma ci basta, perché in una vita fatta di sofferenza e morte, anche quei vaghi ricordi ci tengono sulla terra, continuano a farci camminare, a farci andare avanti.
E il tutto si fa più triste, perché quei cocci non più componibili in quella felicità affievolitasi col tempo, sono del tutto perduti, annegati nel mare dei ricordi in cui l’innocenza è il candore avvolgevano il cuore, quando si era fanciulli su un altalena.

A dire il vero, io non ho scritto alcun riferimento all’altalena, ma era un’immagine che avevo nella mente, vivida, e, non so come, tu sei riuscita a coglierla.

CITAZIONE

svaniscono alla luce dell’alba



scompaiono con la luce, quando tutto è avvolto dalla consapevolezza che la realtà è dura, terribile, fatta di dolore e morte, non c’è spazio per i sogni, non c’è spazio per la felicità, e questo Severus Piton, lo sa fin troppo bene.
Neanche nella solitudine e nell’oscurità dei Sotterranei gli è concesso sognare o ricordare quegli attimi di felicità, seppur sbiadita e difficile da scorgere pienamente.
No, tra le ombre solamente gl’incubi affiorano, nient’altro, gli’incubi di un passato sbagliato, di un presente in cui la vita è vissuta a metà, di un futuro… quale futuro?
Non c’è futuro per Severus, non c’è speranza, non c’è felicità

Sì, la luce dell’alba, con il risveglio, annulla i sogni che, nonostante tutto, riescono ancora ad affiorare, seppure per pochi felici istanti, nell’oblio del sonno di Severus. Pioi rimane solo la consapevolezza della realtà, tremenda, proprio come tu l’hai descritta, dove non c’è più alcuno spazio, neppure per schegge di sogno.

CITAZIONE

Occhi di nero, lucente diamante
osservano immoti dallo specchio
nel viso pallido e imperscrutabile.



>Cosa c’è di più prezioso dei suoi occhi, le sue nere iridi che tutto celano e tutto mostrano per chi sa guardarli a fondo, per chi sa andare al di là del velo.
Dal suo viso non traspare nulla, le sue espressioni non tradiscono nessuna emozione, tutto è nascosto, ma i suoi occhi… i suoi occhi parlano per chi sa ascoltare cosa dicono, sussurrano le sofferenze del suo cuore e i dolori che attanagliano la sua anima, sapientemente occultati dalla maschera

Ooh…come è bello leggere i tuoi commenti, fine prosa d’amore per il nostro adorato Severus, dolci parole che cantano il suo dolore cui noi siamo vicine… ooh se solo potessimo abbracciarlo e consolarlo, noi che in quegli occhi leggiamo tutta la sofferenza della sua solitaria vita e sappiamo cogliere l’essenza della sua meravigliosa anima, pura e candida pur nelle lacerazioni delle sue tremende colpe, ormai sanata dal dolore dei rimorsi che sempre l’hanno accompagnato!

CITAZIONE

E la maschera cala, ogni giorno
gelida e marmorea, tremenda,
e cela labirinti di dolore.



… “alla luce dell’alba” aspetta di essere indossata nuovamente sul “viso pallido e imperscrutabile”, d’altronde è il suo dovere, il suo maledetto e doloroso dovere, dovere d’espiazione di colpe passate.
Non c’è spazio per le sofferenze di Severus, a nessuno importa se vivi di rimpianti e rimorsi, la vita è dura per tutti e lui merita la vita che ha.

Ah… povero amore mio adorato! Già, il suo dovere, l’emblema di una vita alla ricerca di un’impossibile redenzione.

CITAZIONE
Parafrasando Leoncavallo (non me ne voglia )
Tramuta in freddezza lo spasmo ed il pianto;
in ironia il singhiozzo e 'l dolor.
Ah!
Ridi Pagliaccio, sul tuo amore infranto!
Ridi del duol che t'avvelena il cor!
Della serie lo spettacolo deve continuare, indossa la maschera, Severus, si va in scena

… sospiro… già, maschera il tuo volto, Severus, freddo distacco e crudele ironia (nelle parole dell’oprea) a celare le tue emozioni per continuare la triste recita di una vita non vissuta.
Aah… i tuoi commenti mi fanno piangere, Anastasia, quindi vedi di continuare a farli!

CITAZIONE

Rosea alba, crepuscolo di vita,
rovente tramonto, rosso di sangue,
porti il dovere d’un lampo verde;



Bellissimi questi versi in cui ha giocato splendidamente coi colori, quel rosa, quasi candido e delicato si addensa e diventa rosso, rosso sanguigno che arde.
Tre versi in cui un’immagine, quasi un quadro si è formata davanti i miei occhi
, quest’alba rosea in cui il giorno ha inizio, il sole fa capolino colorando delicatamente la natura, a tutto questo si contrappone il “crepuscolo di vita”.
Alba, crepuscolo.
Inizio, fine.
Con la luce del giorno, di quel maledetto giorno, sai che la sua vita finirà per sempre, e tu ne sarai l’artefice, sarei l’artefice della rottura definitiva della tua anima, già da tempo macchiata dal sangue di molti innocenti, in quel cielo “rosso di sangue”, rosso di morte, sangue già sgorgato che osserva la vita che sta per essere spezzata, per dovere.
L’essere ligio al dovere non ha risparmiato neppure quel lampo verde, il dovere di adempiere ad una promessa fatta ad un amico, il dovere di mantenere un patto, il dovere di proteggere l’animo di un ragazzo ancora non macchiato dal sangue e dalle colpe.

Splendidi complimenti, questi, soprattutto se vengono da te che sei maestra nell’usare le parole come pennelli che sapientemente spargono colori, talvolta vividi e sgargianti, altre volte tenui e sfumati, per dipingere quadri grandiosi che esaltano le emozioni dei tuoi personaggi trasmettendole direttamente al cuore dei lettori. E la tua bravura è confermata dalle parole con cui ancora, dalle mie, crei il movimento dei colori trasformando il rosa in rosso in un ardente rogo di dolore.

CITAZIONE

cala il nero incubo notturno
a cancellare il bianco candore
dell’innocenza da tempo perduta.



Ed ecco che scende la notte, portatrice di incubi che rinnovano la sofferenza di Severus.
Durante la notte si dovrebbe dare libero sfogo ai propri sogni, ma nel silenzio dell’oscurità si riflette, si pensa, i pensieri viaggiano liberi e si rimestano in testa cercando di trovare un ordine.
Ma Severus no, le sue notti non sono costellate di stelle, ma di incubi, le immagini delle colpe commesse, degli orrori compiuti in nome di uno stupido ideale di orgoglio, gli scorrono davanti gli occhi a ricordargli l’uomo che in realtà è, a ricordargli che “il bianco candore dell’innocenza” non esiste più.
Severus è un mostro e la notte serve solo a ricordarglielo

Tremenda la tua conclusione, ma terribilmente vera per la povera anima di Severus. Ma lo sai che leggere la mia poesia, resa esplicita dai tuoi commenti, diventa fonte di sofferenza condivisa con il nostro povero, adorato amore?

CITAZIONE

Resta il coraggio della dignità:
brilla nelle tenebre dei tuoi occhi
e arde furioso nel dolore della

tua anima solitaria, Severus;
è l’amaro prezzo delle tue colpe,
il valore vero dei tuoi rimorsi.



Ed ecco che alla fine di tutto rimane solo la dignità, la dignità di un uomo che nonostante tutto si alza, nella fierezza affronta colpe e rimorsi, combatte dolori, sofferenze, in un doppio gioco vissuto costantemente sul filo di una lama affilatissima, un errore e la morte arriva inesorabile.
Finché quella fiamme arderanno impetuose “nelle tenebre dei tuoi occhi” nessuno riuscirà a spezzare il coraggio che l’accompagna ad ogni passo, perché nessuno lo ucciderà completamente se potrà sempre vivere nei nostri cuori e nei nostri sogni.
(Nemmeno tu, cara JK Rowling! )

Aah… tu mi vuoi morta, Anastasia (no, meglio se uccidiamo la Rowling, mi sa!), se dici queste cose! Hai ragione, Severus vive in noi, nel nostro amore per lui, nei nostri sogni, e continuerà a vivere, alla faccia di JKR, perché così noi vogliamo.
Grazie, Anastasia, per le tue splendide parole, per quelle che hai dedicato alla mia poesia ma, soprattutto, per il sofferto amore per Severus che dalle tue pèarole emerge prepotente ed incrollabile ad incontrare e sorreggere il mio!
Ancora grazie!


 
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CITAZIONE (BeaT_GeNeraTioN @ 26/3/2010, 22:29) 
Ed ora, tadààààn, veniamo alla tua poesia! Tu, al contrario di me, a quanto pare il Mostro Endecasillabo l'hai affrontato, combattuto e pure sconfitto! E' veramente bellissimo quello che hai tirato fuori - ma tirerai mai fuori qualcosa di brutto? Mmm... non credo!
CITAZIONE
Sbiaditi frammenti di felicità,
perduti in ricordi di purezza,
svaniscono alla luce dell’alba.

Cioè, cavolo, hai fatto un capolavoro di costruizione qui! Tre parole che rammentano così fortemente la perdita e la distruzione di qualcosa nell'incipit dei versi e, a fare da contraltare in excipit, tre parole che, al contrario, sono riconducibili ad una sfera semantica di serenità e leggerezza.
E l'unione delle due cose è veramente devastante. Mi lascia proprio l'amaro in bocca, un senso forte di "inevitabiltà".
CITAZIONE
Occhi di nero, lucente diamante
osservano immoti dallo specchio
nel viso pallido e imperscrutabile.

Molto belli anche questi tre versi, con l'immobilità dello sguardo di Severus che lo rende imperscrutabile, un'immobilità forzata, un'immobilità fisica che non corrisponde all'immobilità dell'anima.
CITAZIONE
E la maschera cala, ogni giorno
gelida e marmorea, tremenda,
e cela labirinti di dolore.

E crea una maschera. Una maschera di freddezza e glacialità, una maschera che è costretto a portare tutti i giorni, in ogni luogo, per celare con giusto pudore e grande dignità i "labirinti di dolore". E' bellissima questa immagine, perchè mi dà l'idea di qualcosa di complesso e ramificato, di qualcosa che all'esterno appare quasi come normale, ma più ci si addentra e più ci si rende conto che niente è facile come si pensava. Il dolore di Severus non è un dolore comune, non è un dolore che si può comprendere facilmente. E' un dolore che va percorso, esplorato e, solo alla fine, capito.
CITAZIONE
Rosea alba, crepuscolo di vita,
rovente tramonto, rosso di sangue,
porti il dovere d’un lampo verde;

ç_____ç Ecco, qui è proprio una pugnalata al cuore. Associo questi versi all'"assassinio" di Silente, al servigio che Severus gli compie nel nome del "bene superiore", a quel compito che mai avrebbe voluto portare a termine - un momento che segna anche la fine di un'epoca di relativa "tranquillità". Non solo la consapevolezza di aver ucciso un amico, un mentore, qualcuno che credeva in lui, ma anche l'ignominia del tradimento, e l'inizio di un tormento ancora più grande.
CITAZIONE
cala il nero incubo notturno
a cancellare il bianco candore
dell’innocenza da tempo perduta.

Molto intensi e sentiti anche questi tre versi. Angoscianti, pregnanti. Si avverte anche qui un senso di inevitabilità - una specie di valanga di eventi che lo travolgono e cancellano anche le ultime tracce di un'innocenza che ha perduto da molto (forse da quando ha voltato le spalle a Lily? O da ancor prima?)
CITAZIONE
Resta il coraggio della dignità:
brilla nelle tenebre dei tuoi occhi
e arde furioso nel dolore della

tua anima solitaria, Severus;
è l’amaro prezzo delle tue colpe,
il valore vero dei tuoi rimorsi
.

Stavo ingrassettando delle parole, ma poi mi sono resa conto che stavo lasciando fuori solo congiunzioni e preposizioni, quindi ho ingrassettato tutto!
La fine è... wow, non ho parole :stupore: ogni parola è al posto giusto, è al suo posto e non potrebbe essere altrimenti. Il coraggio della dignità, dignità e coraggio, due qualità che lo contraddistinguono, che lo rendono un uomo incredibile, un uomo che è andato oltre l'io, oltre la singolarità, un uomo che ha abbandonato se stesso per riscattarsi con una determinazione invidiabile - e sono proprio quegli stessi occhi - così inespressivi alle volte - a rivelare quel che si cela all'interno della maschera, quel che "arde furioso" fino a scioglierla, questa maschera.
"è l’amaro prezzo delle tue colpe/il valore vero dei tuoi rimorsi." :stupore: non so neanche come commentarli questi due versi. Sono splendidi, meravigliosi. Ma perentori, ineluttabili com'è tutto il resto della poesia - tremendamente drammatici :cry:
Bellissima, veramente.
:applauso:
 
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CITAZIONE (Ida59 @ 30/3/2010, 13:00) 
CITAZIONE (BeaT_GeNeraTioN @ 26/3/2010, 22:29)
CITAZIONE
Sbiaditi frammenti di felicità,
perduti in ricordi di purezza,
svaniscono alla luce dell’alba.

Cioè, cavolo, hai fatto un capolavoro di costruizione qui! Tre parole che rammentano così fortemente la perdita e la distruzione di qualcosa nell'incipit dei versi e, a fare da contraltare in excipit, tre parole che, al contrario, sono riconducibili ad una sfera semantica di serenità e leggerezza.
E l'unione delle due cose è veramente devastante. Mi lascia proprio l'amaro in bocca, un senso forte di "inevitabiltà".

Ecco, qui sono rimasta veramente di sasso perchè ho scoperto di avere fatto... una cosa molto bella! Ma ammetto che è venuta così, da sola, senza affatto pensarci. Insomma, quei tre incipit opposti agli excipit (termine, e concetto, di cui non conoscevo l'esistenza) sono frutto di un puro caso!

CITAZIONE (BeaT_GeNeraTioN @ 26/3/2010, 22:29)
CITAZIONE
Occhi di nero, lucente diamante
osservano immoti dallo specchio
nel viso pallido e imperscrutabile.

Molto belli anche questi tre versi, con l'immobilità dello sguardo di Severus che lo rende imperscrutabile, un'immobilità forzata, un'immobilità fisica che non corrisponde all'immobilità dell'anima.

Qui mi piace quel tuo riuscire a vedere il contrasto (Ale dice che io scrivo SEMPRE descrivendo un sacco di contrasti, ma qui certo non lo avevo reso minimamente esplicito!) tra l'immobilità forzata dello sguardo, come preparazione per la maschera che dovrà indossare, e l'anima che, invece, si dibatte disperata nei "labirinti di dolore", sapendo già in anticipo ciò che l'attende.

CITAZIONE
E crea una maschera. Una maschera di freddezza e glacialità, una maschera che è costretto a portare tutti i giorni, in ogni luogo, per celare con giusto pudore e grande dignità i "labirinti di dolore". E' bellissima questa immagine, perchè mi dà l'idea di qualcosa di complesso e ramificato, di qualcosa che all'esterno appare quasi come normale, ma più ci si addentra e più ci si rende conto che niente è facile come si pensava. Il dolore di Severus non è un dolore comune, non è un dolore che si può comprendere facilmente. E' un dolore che va percorso, esplorato e, solo alla fine, capito.

Il merito dell'immagine dei "labirinti di dolore" va a Earendil, che per primo ha usato questo termine mentre, alcuni anni fa, commentava la mia "Luci e ombre del Cristallo": mi era piaciuta moltissimo, proprio per il significato che tu hai esposto e che anche io vi avevo letto, così da allora mi è capitato più volte di usarla.

CITAZIONE (BeaT_GeNeraTioN @ 26/3/2010, 22:29)
CITAZIONE
Rosea alba, crepuscolo di vita,
rovente tramonto, rosso di sangue,
porti il dovere d’un lampo verde;

ç_____ç Ecco, qui è proprio una pugnalata al cuore. Associo questi versi all'"assassinio" di Silente, al servigio che Severus gli compie nel nome del "bene superiore", a quel compito che mai avrebbe voluto portare a termine - un momento che segna anche la fine di un'epoca di relativa "tranquillità". Non solo la consapevolezza di aver ucciso un amico, un mentore, qualcuno che credeva in lui, ma anche l'ignominia del tradimento, e l'inizio di un tormento ancora più grande.

Sì, intendevo proprio evocare alla mente del lettore "l'assassinio" di Silente. Ma intendevo anche "giocare" con i colori (come è così brava a fare Anastasia), inserendone uno in ogni verso.

CITAZIONE (BeaT_GeNeraTioN @ 26/3/2010, 22:29)
CITAZIONE
Resta il coraggio della dignità:
brilla nelle tenebre dei tuoi occhi
e arde furioso nel dolore della

tua anima solitaria, Severus;
è l’amaro prezzo delle tue colpe,
il valore vero dei tuoi rimorsi
.

Il coraggio della dignità, dignità e coraggio, due qualità che lo contraddistinguono, che lo rendono un uomo incredibile, un uomo che è andato oltre l'io, oltre la singolarità, un uomo che ha abbandonato se stesso per riscattarsi con una determinazione invidiabile - e sono proprio quegli stessi occhi - così inespressivi alle volte - a rivelare quel che si cela all'interno della maschera, quel che "arde furioso" fino a scioglierla, questa maschera.
"è l’amaro prezzo delle tue colpe/il valore vero dei tuoi rimorsi." :stupore: non so neanche come commentarli questi due versi. Sono splendidi, meravigliosi. Ma perentori, ineluttabili com'è tutto il resto della poesia - tremendamente drammatici :cry:

Sono stupende le parole con cui definisci Severus (e per questo sono sempre più curiosa di leggere la tua personale visione del personaggio), fino ad arrivare a quella bellissima immagine (che nella mia poesia era molto "nascosta" e che solo chi ama il personaggio è in grado di vedere, oltre ogni apparente inespressività degli occhi di Severus) in cui è il dolore stesso che arde nella sua anima a trasparire dai suoi occhi, fino a sciogliere la sua maschera, come argento che si fonde tra le fiamme.

Grazie, Lucrezia, per i tuoi bellissimi commenti.
 
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CITAZIONE (halfbloodprincess78 @ 29/3/2010, 21:18) 
Vabbè comincio col commentare questa bellissima poesia di Ida, poi penserò ai commenti.

CITAZIONE (Ida59 @ 26/3/2010, 16:40)
Ed ecco infine anche la mia poesia: sette strofe per sette parole (frammenti, occhi, diamante, dignità, dovere, dolore, incubo)

Questa volta ho voluto provare a vedere se riuscivo a rispettare la metrica e ho usato l’endecasillabo (più o meno, perché non conosco le regole dei “conteggi” sillabici e so che esistono elisioni e accorpamenti vari) come indicato da Peppe nella prima lezione di Poesia.
In fin dei conti, se sono riuscita a scrivere Haiku e Tanka rispettando la loro metrica, perché non provare ad affrontare anche il Mostro Endecasillabo?

Sei stata bravissima, un giorno proverò anch'io ad usare la metrica, ma ammetto che tutte queste regole, regoline e regolucce mi fanno girare la testa, e quando scrivo preferisco non avere limiti. :P

CITAZIONE
Sbiaditi frammenti di felicità,
perduti in ricordi di purezza,
svaniscono alla luce dell’alba.

Che triste questo risveglio, l'inizio di un nuovo giorno per Severus è anche l'inizio di nuovi tormenti.

CITAZIONE
Occhi di nero, lucente diamante
osservano immoti dallo specchio
nel viso pallido e imperscrutabile.

che belli questi occhi come diamanti che osservano cristalizzati il volto che li ospita anch'esso immobile e sempre attento a non tradire alcuna emozione.

CITAZIONE
E la maschera cala, ogni giorno
gelida e marmorea, tremenda,
e cela labirinti di dolore.

Questi versi mi fanno pensare alla vestizione di un soldato, questa maschera che ogni giorno cala sul volto per nascondere il dolore, per impedire al dolore di trasparire e anche per dare in un certo senso a Severus la forza di affrontare quello che è il suo terribile compito.

CITAZIONE
Rosea alba, crepuscolo di vita,
rovente tramonto, rosso di sangue,
porti il dovere d’un lampo verde;

E' paradossale associare l'alba al crepuscolo eppure per Severus è così.
Il tramonto porta con sè il dovere di rispettare una promessa che conduce inevitabilmente ad una definitiva morte interiore.

CITAZIONE
cala il nero incubo notturno
a cancellare il bianco candore
dell’innocenza da tempo perduta.

La notte porta con sè l'incubo e cancella per sempre quell'innocenza già perduta, ma forse mai del tutto, ora invece il candore si perde definitivamente in quello spettrale bagliore.

CITAZIONE
Resta il coraggio della dignità:
brilla nelle tenebre dei tuoi occhi
e arde furioso nel dolore della

tua anima solitaria, Severus;
è l’amaro prezzo delle tue colpe,
il valore vero dei tuoi rimorsi.

Bellissimi questi ultimi versi da cui traspare tutto il tuo profondo amore per Severus.
La dignità di non mostrare mai dolore, la dignità che tenuta per mano dal coraggio lo porta a fare il suo dovere fino in fondo pagando a caro prezzo le proprie colpe.
Meravigliosa Poesia, triste e meravigliosa.
 
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CITAZIONE (Ida59 @ 14/5/2010, 10:22) 
CITAZIONE (halfbloodprincess78 @ 29/3/2010, 21:18)
CITAZIONE
Sbiaditi frammenti di felicità,
perduti in ricordi di purezza,
svaniscono alla luce dell’alba.

Che triste questo risveglio, l'inizio di un nuovo giorno per Severus è anche l'inizio di nuovi tormenti.

Già, ogni giorno è un nuovo tormento, per lui, perché tale è la condanna della sua vita, come gliela ha inflitta la sua maledetta creatrice.

CITAZIONE (halfbloodprincess78 @ 29/3/2010, 21:18)
CITAZIONE
Occhi di nero, lucente diamante
osservano immoti dallo specchio
nel viso pallido e imperscrutabile.

che belli questi occhi come diamanti che osservano cristalizzati il volto che li ospita anch'esso immobile e sempre attento a non tradire alcuna emozione.

Già, belli e dannati, nel senso di condannati a dover celare ogni emozione.

CITAZIONE (halfbloodprincess78 @ 29/3/2010, 21:18)
CITAZIONE
E la maschera cala, ogni giorno
gelida e marmorea, tremenda,
e cela labirinti di dolore.

Questi versi mi fanno pensare alla vestizione di un soldato, questa maschera che ogni giorno cala sul volto per nascondere il dolore, per impedire al dolore di trasparire e anche per dare in un certo senso a Severus la forza di affrontare quello che è il suo terribile compito.

Sì, questa era proprio la mia intenzione, quella di rendere l’idea di un obbligo, un dovere da compiere ma, allo stesso tempo, quella maschera lo aiuta ad andare avanti, quasi gli permettese di celare il dolore anche a se stesso.

CITAZIONE (halfbloodprincess78 @ 29/3/2010, 21:18)
CITAZIONE
Rosea alba, crepuscolo di vita,
rovente tramonto, rosso di sangue,
porti il dovere d’un lampo verde;

E' paradossale associare l'alba al crepuscolo eppure per Severus è così.
Il tramonto porta con sè il dovere di rispettare una promessa che conduce inevitabilmente ad una definitiva morte interiore.

Sì, interpretazione perfetta, perché in quel crepuscolo, che già lui anticipa col pensiero all’alba del giorno che in quel modo di concluderà, Severus dovrà uccidere Silente.

CITAZIONE (halfbloodprincess78 @ 29/3/2010, 21:18)
CITAZIONE
cala il nero incubo notturno
a cancellare il bianco candore
dell’innocenza da tempo perduta.

La notte porta con sè l'incubo e cancella per sempre quell'innocenza già perduta, ma forse mai del tutto, ora invece il candore si perde definitivamente in quello spettrale bagliore.

Qui ho voluto giocare con i colori, con la duplice associazione del bianco a Silente e all’innocenza, e del nero alla notte e alla colpa.

CITAZIONE (halfbloodprincess78 @ 29/3/2010, 21:18)
CITAZIONE
Resta il coraggio della dignità:
brilla nelle tenebre dei tuoi occhi
e arde furioso nel dolore della

tua anima solitaria, Severus;
è l’amaro prezzo delle tue colpe,
il valore vero dei tuoi rimorsi.

Bellissimi questi ultimi versi da cui traspare tutto il tuo profondo amore per Severus.
La dignità di non mostrare mai dolore, la dignità che tenuta per mano dal coraggio lo porta a fare il suo dovere fino in fondo pagando a caro prezzo le proprie colpe.
Meravigliosa Poesia, triste e meravigliosa.

Grazie, Claudia, ma direi che dai tuoi commenti traspare un amore per Severus altrettanto grande, perché anche le tue parole non fanno altro che esaltare il suo personaggio e renderlo vivo nei suoi tratti distintivi, in quelle sue caratteristiche intrinseche di coraggio, dignità, dolore ed amore che meglio lo rappresentano
 
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view post Posted on 29/11/2020, 13:30
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CITAZIONE (Ale85LeoSign @ 23/10/2010, 16:38) 

Versi che si lasciano andare alla delicatezza dei sentimenti, al peso del dolore, a languide tristezze, e intanto rubano ai sogni un po’ di libertà. Un riassunto di questa “dignità” che, a mio avviso, le rende giustizia molto bene. Il giorno scorre, immagine sbiadita rimirata da occhi che sembrano bramare la notte, l’oscurità, un momento di respiro, quando il fardello delle proprie maschere si può togliere. Tutto l’arco della giornata sembra tendersi e scoccare il suo vero significato: l’incubo che segna ogni notte, con le sue tinte verdi, di quella speranza perduta in ricordi d’infanzia e di innocenza, lasciati in un mondo d’ombra e dovere.
Il quadro è immobile e silenzioso, scandito unicamente dallo scorrere lento di pensieri trasformati in immagini dal significato immediato. Del resto, non si può pretendere di gridare al silenzio sperando di farlo tacere. E Severus è così: stando tra il desiderio e il rimpianto ha trovato il modo di guarire ferendosi.
Una rivincita verso quel mondo che l’ha chiuso dietro una maschera.

 
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8 replies since 14/4/2017, 19:29   122 views
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