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Anticlimax (o Climax discendente)
Il terminel greco antico significa letteralmente contro scala. Questa figura retorica consiste nell’uso di una sequenza di termini o di frasi con intensità decrescente, tali da esprimere progressivamente una situazione finale di quiete.
Esempio
“Mangiò tre panini con la salsiccia, poi bevve mezzo bicchiere di vino, si strofinò il fazzoletto sulle labbra, si pulì, si voltò intorno, era stanco, si addormentò sull’erba.”
L’uso di questa figura retorica è usuale sia in poesia che nella narrativa. E' utile per esprimere la situazione che si modifica in maniera decrescente e la calma finale, quando tutto è finito. E' importante che l’intensità scemi, per attivare, nel lettore, l’aspettativa della fine di una tensione o di un’idea forte.
Va adoperata con gusto e moderazione, ma si consiglia di tenerne conto poichè è una forma con importante valenza in fase di descrizione gicchè crea immagini in chi legge.
Esempio che vede diminuire la tensione in un personaggio che ha ricevuto una cattiva notizia.
“Americo era sulla porta e si agitava con le mani sui fianchi, poi sugli stipiti, quindi sui capelli. Se li grattava. Le dita scivolarono sulle gote, trovarono la barba di pochi centimetri, accarezzarono il mento. Egli si guardò le spalle, rientrò e si sedette. Sorrise come se qualcuno lo stesse osservando, poi si convinse che a tutto c’è rimedio. Aveva accentuato inutilmente una situazione, era calmo e quasi pronto a lavorare di nuovo. La pialla fu accesa e poi spenta. Bevve due dita d’acqua fresca. Si fermò a pensare, qualche minuto dopo aveva dimenticato tutto, come conviene in questi casi.”
Qui una descrizione più lunga dimostra come un periodo articolato possa essere costruito, efficacemente, secondo la figura retorica dell’anticlimax.
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