Il Calderone di Severus

Ida59 - Cuore oscuro (Raccolta "Un cuore oscuro torna alla vita - 1 di 3), Genere: Romantico Drammatico Introspettivo Avvertimenti: Personaggo Originale - Epoca: HP 4^ anno - Pairing: Severus/Pers. Originale - Personaggi: Pers. Originale - Altri Personaggi: Nessuno

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 1/4/2017, 23:27
Avatar

I ♥ Severus


Potion Master

Group:
Administrator
Posts:
55,389
Location:
Da un dolce sogno d'amore!

Status:


0Cuore%20oscuroRID

Cuore oscuro



Autrice: Ida (Agosto 2003) – Revisione ottobre 2022
Beta Reader: Nessuno
Tipologia: racconto
Rating: Per tutti
Genere: Drammatico, Romantico, Introspettivo
Personaggi: C’è Severus Piton, ovvio, e Alhyssa (personaggio originale). Ma si parla anche di altre due donne.
Pairing: Difficile a dirsi. Ci sono solo due personaggi, quindi il dubbio non è fra chi sia, ma se c’è. Io dico di sì. E voi?
Epoca: HP4° anno
Battute-pagine: 38.585 - 14 pagine.
Avvertimenti: AU
Riassunto: La storia struggente di un amore che non può nascere perché, come afferma Severus, “troppe tenebre avvolgono ancora il mio cuore, e non posso permettere che la luce del tuo sorriso le dissolva.”
Disclaimer: I personaggi e luoghi presenti in questa storia non appartengono a me bensì a J.K. Rowling e a chi ne detiene i diritti. Il personaggio originale di Alhyssa, i luoghi non inventati da J.K. Rowling e la trama di questa storia sono invece di mia proprietà e occorre il mio esplicito e preventivo consenso per pubblicare/tradurre altrove questa storia o un suo estratto.
Questa storia non è stata scritta a scopo di lucro, ma per puro divertimento, nessuna violazione del copyright è pertanto intesa.
Nota 1: Questo racconto è nato in uno strano modo. Stavo cercando il titolo per la mia colossale FF, torturando chi mi capitava sottomano. Era Ferragosto e c’era solo il mio adorato maritino che, impossibilitato a fuggire, si è rassegnato cominciando a suggerire i titoli più disparati. È saltato fuori “Cuore di tenebra”. Sì, lo so che già l’ha usato Conrad (ma solo perché é nato un centinaio d’anni prima di me), ma ditemi voi come potevo ignorare un titolo così tenebroso e romantico al tempo stesso (che però non si adattava all’altra storia). Aggiungo che, prima di andare a dormire, lessi una bellissima e struggente FF sul mio adorato Severus, scritta da una amica (Melissa – Anima di Fuoco). La notte porta consiglio, e il mattino successivo l’idea era là, scolpita nella mente: il titolo l’ho rubato a Conrad, lo stile in prima persona a Melissa (e anche un paragrafetto, quello sui ricordi di scuola, ha trovato spunto in un paio di FF di Melissa) ma tutto il resto ce l’ho messo io. Poi, però, l’adorabile Melissa ha suggerito un titolo alternativo, che evitava problemi con i diritti d’autore, ed ecco qui “Cuore Oscuro”.
Nota 2: La strana presentazione grafica, a colonne affiancate, è un’idea di mio marito. Se non vi piace prendetevela con lui. Per il resto, liberi di scegliere il vostro modo di lettura: prima tutta una colonna e poi l’altra, oppure un paragrafo per colonna. Liberi di cominciare con quella di destra o di sinistra (se v’interessa, io ho scritto per prima quella di Alhyssa, e solo il giorno dopo mi è venuto in mente di aggiungere quella di Severus, che è subito diventata la mia preferita). Io, però, vi consiglio di cominciare da quella di Alhyssa.

Questa storia fa parte della Raccolta “Un cuore oscuro torna alla vita” composta da:
Cuore Oscuro
Only for your eyes
Ritorno alla vita.



Indice

Alhyssa e Severus (1)
Alhyssa e Severus (2)
Alhyssa e Severus (3)
Alhyssa e Severus (4)
Alhyssa e Severus (5)
Alhyssa (6)
Severus (6)
Alhyssa e Severus (7)



Edited by Ida59 - 23/7/2023, 17:16
 
Web  Top
view post Posted on 31/10/2017, 17:52
Avatar

I ♥ Severus


Potion Master

Group:
Administrator
Posts:
55,389
Location:
Da un dolce sogno d'amore!

Status:


 
Web  Top
view post Posted on 21/12/2017, 19:07
Avatar

I ♥ Severus


Potion Master

Group:
Administrator
Posts:
55,389
Location:
Da un dolce sogno d'amore!

Status:


Con questa storia inizia la mia prima raccolta: una trilogia.

"Un cuore oscuro torna alla vita"



Il lungo e doloroso percorso che il Cuore Oscuro di Severus Piton deve percorrere per il suo Ritorno alla Vita.
E’ la storia di un uomo che deve riuscire ad accettare ed amare se stesso, nonostante tutte le colpe che sente di avere commesso nel suo passato, prima di poter ammettere di avere ancora il diritto di amare e di essere felice.
Questa è la mia personale visione di Severus Piton, ciò che adoro di questo meraviglioso e profondamente umano personaggio: la sua redenzione ed il suo ritorno alla vita ed alla speranza, grazie all’amore di una donna che sa andare oltre alle barriere che lui ha eretto intorno a sé e che sa leggere fino in fondo nella sua anima, purissima nonostante il suo oscuro passato.


La breve raccolta è composta da tre storie:

Cuore Oscuro (racconto)
Only for your eyes (racconto)
Ritorno alla vita (Storia a capitoli, VM18)


 
Web  Top
view post Posted on 9/4/2023, 21:41
Avatar

Sfascia-calderoni

Group:
Member
Posts:
207

Status:


Ma è normale che sia su due colonne strettissime? Leggo prima quella di sinistra e poi quella di destra, suppongo, ma immaginando che avvengano insieme. Farle almeno un po' più larghe, no?

Aspetta: un paragrafo per parte, giusto?
Lo dico: idea anche simpatica, ma sarebbe meglio mettere istruzioni per poveri babbani.


Letto: bello, brava. Vincerai sicuramente il concorso "A modo mio". Ti do solo una dritta: occhio alle "d" eufoniche.

Anche se alcuni non parlano esattamente di errore, "ed io", "ed il", "ed i", "ed orgoglioso", "ed ho", "ed ha", "ed ore", "ed un", "ed intelligente", "ed Auror", "ed immobile", "ed insulti", "ed insultata", "Ed odiavo", "Ed alla fine", "Ed anche", "ed ancora", "ed ora", "ed abbracciati", "ed abbracciami", "ed aspettando", "ed antipatico", "ad ottenere", "ad insegnare" "ad essere"
stanno tutti meglio senza la "d".
ci sarebbe anche "ad ora", che però tende a fare eccezione (nel senso che di norma è accettato).

Edited by il_Babbano - 10/4/2023, 00:21
 
Web Contacts  Top
view post Posted on 10/4/2023, 10:11
Avatar

I ♥ Severus


Potion Master

Group:
Administrator
Posts:
55,389
Location:
Da un dolce sogno d'amore!

Status:


CITAZIONE (il_Babbano @ 9/4/2023, 22:41) 
Ma è normale che sia su due colonne strettissime? Leggo prima quella di sinistra e poi quella di destra, suppongo, ma immaginando che avvengano insieme. Farle almeno un po' più larghe, no?

Aspetta: un paragrafo per parte, giusto?
Lo dico: idea anche simpatica, ma sarebbe meglio mettere istruzioni per poveri babbani.

A dire il vero, le istruzioni di lettura per i poveri Babbani erano contenuti nella Nota 2 delle premesse alla storia:
CITAZIONE (Ida59 @ 2/4/2017, 00:27) 
Nota 2: La strana presentazione grafica, con le colonne affiancate, è un’idea di mio marito. Quindi, se non vi piace prendetevela con lui. Per il resto, liberi di scegliere il vostro personale modo di lettura: prima tutta una colonna e poi l’altra, oppure un paragrafo per ogni colonna. Liberi di cominciare con la colonna di destra o quella di sinistra (se v’interessa, io ho scritto per prima quella di Alhyssa, e solo il giorno dopo mi è venuto in mente di aggiungere quella di Severus, che però è subito diventata la mia preferita). Io, però, vi consiglierei di cominciare da quella di Alhyssa.

CITAZIONE (il_Babbano @ 9/4/2023, 22:41) 
Letto: bello, brava. Vincerai sicuramente il concorso "A modo mio". Ti do solo una dritta: occhio alle "d" eufoniche.

Grazie per i complimenti e per l'augurio.
Sulle "d" eufoniche hai perfettamente ragione: la storia è stata scritta ben 20 anni fa e quando l'ho rivista di recente ho tolto le "d" eufoniche, ma ancora non l'ho ripubblicata qui. Per altro, ritengo che anche "ed io" rientri nelle eccezioni dell'uso consolidato, per lo meno come dice Treccani
CITAZIONE
Fanno eccezione, perché ormai consolidate dall’uso, sequenze fisse come tu / lui / lei ed io, ad esempio, ad eccezione, fino ad ora, dare ad intendere.

Riguardo alle colonne strettissime, invece, è un bel problema. Sono sicura che quando l'ho pubblicato la prima volta le colonne erano molto più larghe. Poi è probabile che abbiamo modificato il codice HTML della skin e può darsi che qualcosa confligga. Visto che conosci bene i forum, non è che mi sai dare una dritta? Ti trascrivo il codice della tabella:
CODICE
<div align="center"><table width=" 100 %" border=" 1 " cellpadding=" 2 " cellspacing=" 0 "><tbody>
<tr>
<td class="ww" width="50%"> parte di Alhyssa</td>
<td class="ww" width="50%">parte di Severus</td>
</tr></tbody>
</table></div>


EDIT

No, come non detto, ho sistemato il codice con una modifica minimale
CODICE
<table width="100%" cellspacing="0" cellpadding="4" border="1">
<tbody><tr>
e ora le colonne sono tornate normali. L'allineamento dei paragrafi non è ancora perfetto, ma adesso non ho tempo di sistemarlo. Grazie per aver rilevato il problema.


Edited by Ida59 - 10/4/2023, 11:30
 
Web  Top
view post Posted on 10/4/2023, 12:16
Avatar

Sfascia-calderoni

Group:
Member
Posts:
207

Status:


Su "ed io", la motivazione per cui è meglio evitare è data dall'assonanza con "e Dio". È una questione "religiosa", insomma, non grammaticale, che giustamente alla Treccani è ignorata; ma non dai Bravi Autori: se pubblichi lì, tienine conto, perché come hanno da scriversi alcune cose lo decidono quelli che ti pubblicano.

Un esempio: in Anonimaia 2023 c'era il racconto intitolato: "Solo tu ed io". È stato corretto in "Solo tu e io".

CITAZIONE
A dire il vero, le istruzioni di lettura per i poveri Babbani erano contenuti nella Nota 2 delle premesse alla storia

Si capisce che, oltre a vari problemi di DISqualcosa, soffro anche di deficit dell'attenzione? Con iperattività, ovvio.

Edited by il_Babbano - 10/4/2023, 15:03
 
Web Contacts  Top
view post Posted on 29/5/2023, 13:41
Avatar

I ♥ Severus


Potion Master

Group:
Administrator
Posts:
55,389
Location:
Da un dolce sogno d'amore!

Status:


La storia è in fase di revisione e la ripubblicherò poco per volta.
 
Web  Top
view post Posted on 29/5/2023, 13:47
Avatar

I ♥ Severus


Potion Master

Group:
Administrator
Posts:
55,389
Location:
Da un dolce sogno d'amore!

Status:


Alhyssa (1)



Dopo oltre due ore, chiusa in questa stretta e bassa nicchia con Piton, c’è da diventare pazza. Un incubo, non ne posso più.
E deve trascorrere altrettanto tempo prima che la notte scenda e il sonno conquisti il campo, togliendo di mezzo ogni sgradito ospite in questo luogo maledetto.
Nelle due ore trascorse Severus non ha pronunciato una sola parola: è rimasto muto e immobile, rannicchiato nel suo angolo.
- Vuoi finalmente stare zitta e ferma, Alhyssa?
Ecco le sole parole maleducate che mi ha sputato addosso fino ad ora.
Che uomo strano!
Lo conosco da quando era il mio professore di Pozioni a Hogwarts, eppure non so nulla, davvero, di lui. Anche se lavoriamo insieme da più di un anno, a spiare Voldemort e i suoi Mangiamorte. Quando Moody me lo propose, quasi gli risi in faccia: Severus Piton che spia Voldemort? Era più facile credere che spiasse Silente per conto di Voldemort.
Invece, ho scoperto che era proprio così: Piton era passato dalla nostra parte molti anni prima ed era uno dei vecchi membri dell’Ordine della Fenice. Ero io la novellina, nell’Ordine da pochi mesi e Auror da nemmeno quattro. Però ero una dei migliori, nonostante la giovane età. Quando mi ci metto, ottengo sempre ciò che voglio, ed io volevo essere la più in gamba: lui lavora solo con i migliori, ammesso mai che si rassegni ad avere un compagno nelle sue missioni. Infatti, di solito è sempre da solo. Ma in quest’ultimo anno, quando ha dovuto scegliere, ha lavorato solo con me. Ed io ne sono molto orgogliosa! E’ da quando gli ho salvato la vita, quella notte…

Severus (1)



Due ore, sono passate solo due misere ore. Come ho potuto essere tanto idiota da scegliere un nascondiglio così dannatamente scomodo?
Alhyssa non ne vuol sapere di stare ferma e continua ad agitarsi: vorrebbe anche fare conversazione. Invece dovremo rimanere qui almeno per altre due ore.
- Vuoi finalmente stare zitta e ferma Alhyssa?
Mi chiedo come fa a sopportarmi, con tutta la mia freddezza, la scortesia e il disprezzo che le dimostro sempre.
Ma non posso fare altrimenti e finisco per trattarla peggio di chiunque altro.
Conosco fin troppo bene il motivo: lei, invece, non dovrà mai avere alcun sospetto.
Perché è una donna… diversa da ogni altra.
E’ in gamba, molto in gamba, e lo era anche a scuola, quand’era solo una ragazzina.
Quando Malocchio me l’ha proposta come compagna nelle missioni, l’ho mandato al diavolo, quel vecchio pazzo!
Avevo già scartato ogni altro e, pur se a malincuore, devo ammettere che in qualche raro caso un compagno è indispensabile.
Malocchio era così sicuro e orgoglioso di lei, che mi sono rassegnato a provare a lavorare con quella pivellina.
È stata una inattesa e piacevole sorpresa: mai trovato prima una persona tanto affidabile, capace e intelligente.
E’ bello lavorare con Alhyssa, così piacevole, anche se lei non lo immagina nemmeno lontanamente.
E da quella notte, quando incontrammo Tracy, ho svolto missioni esclusivamente con lei.
Ed è già passato quasi un anno…
 
Web  Top
view post Posted on 4/6/2023, 17:23
Avatar

I ♥ Severus


Potion Master

Group:
Administrator
Posts:
55,389
Location:
Da un dolce sogno d'amore!

Status:


Alhyssa (2)



Ormai avevamo raggiunto l’obiettivo e stavamo tornando, quando il Mangiamorte si è materializzato all’improvviso davanti a noi. Come il solito, la sua reazione è stata immediata: nessuno può sperare di trovarlo impreparato, nessuno!
Stava per schiantarlo, ma quando nel cappuccio si sono intravisti lunghi capelli rossi ha esitato.
Anche la Mangiamorte sembrava stupita di vederlo. Poi gli ha urlato:
- Beryll… l’hai uccisa, maledetto! E’ stata solo colpa tua: lei ti amava!
E’ stato come se le parole l’avessero congelato: non respirava neppure più e il suo sguardo era del tutto assente.
La sua anima non era più là, chissà dov’era finita.
Lei gli ha scagliato una maledizione mortale e lui non ha neppure cercato di difendersi. Sarebbe morto se non fosse stato per me.
L’ho spinto a terra scagliando la mia maledizione: non mi ha neppure detto grazie.
Si è rialzato ed è corso da lei: le ha sollevato il cappuccio e l’ha guardata a lungo, in silenzio.
Mi faceva impressione, così nero e immobile, illuminato dalla luna, con il corpo esanime della Mangiamorte tra le braccia. Poi le ha chiuso delicato gli occhi e mi ha sibilato, con la solita durezza:
- Andiamo, siamo in ritardo.
E’ un uomo di poche parole. Imperscrutabile. Impossibile capire quali pensieri albergano nella sua mente.
Quella notte non ho avuto il coraggio di fare domande. È trascorso quasi un anno, ma non ho mai avuto il coraggio di chiedergli niente.

Severus (2)



Quella notte Tracy si è materializzata all’improvviso davanti a noi, mentre rientravamo dalla missione. La reazione di Alhyssa è stata perfetta, come sempre: era lì, al mio fianco, attenta e pronta alla lotta.
Poi ho intravisto i lunghi capelli rossi, e ho capito che il Mangiamorte davanti a me poteva essere solo lei: la sorella di Beryll. Mi sono sentito perduto quando ha urlato:
- Beryll… l’hai uccisa maledetto! E’ stata solo colpa tua: lei ti amava!
Il viso di Beryll era di nuovo davanti a me, per la prima volta dopo quindici anni, sempre con lo stesso disperato terrore negli occhi.
Tracy ha levato la bacchetta; non intendevo difendermi, volevo solo morire: era infine giunto anche il mio agognato turno.
Ma la sua maledizione non mi ha mai colpito. Alhyssa ha agito con la velocità di un fulmine: mi ha buttato a terra e l’ha uccisa al posto mio. Poi mi ha guardato. Forse si aspettava che la ringraziassi, ma non potevo.
Ho sollevato il cappuccio di Tracy e l’ho guardata a lungo: stessi occhi, stessi capelli. L’ho presa tra le braccia, come non avevo mai potuto fare con la mia Beryll e, finalmente, ho potuto chiuderle gli occhi.
Alhyssa mi guardava, impressionata: non poteva capire, non volevo che capisse.
- Andiamo, siamo in ritardo.
Poche parole, sibilate con la consueta e odiosa durezza, la mia sola protezione affinché continuasse a non capire e non osasse chiedermi spiegazioni.
Non mi ha mai chiesto nulla, da quella notte. Anche lei è strana, difficile comprendere i suoi pensieri.
 
Web  Top
view post Posted on 19/6/2023, 08:49
Avatar

Pozionista sofisticato

Group:
Administrator
Posts:
14,429

Status:


<3
 
Top
view post Posted on 21/6/2023, 15:20
Avatar

I ♥ Severus


Potion Master

Group:
Administrator
Posts:
55,389
Location:
Da un dolce sogno d'amore!

Status:


Alhyssa (3)



Da quella notte fa missioni solo con me.
Lo so che mi apprezza e rispetta, anche se non me lo dice mai.
Da lui ho sempre e solo ricevuto sgridate, e insulti, a volte. Parole sgarbate che mi hanno ferito, od occhiate tremende, quando non c’era tempo per le parole.
E’ sempre stato così, da quando me lo ricordo. Ormai mi sono abituata… e rassegnata.
Non ne sono sicura, e non so neppure il perché, ma credo che cerchi in ogni modo di farsi odiare: da tutti, e da me in particolare.
Ha cominciato quando era il mio professore di Pozioni.
E’ arrivato a Hogwarts quattordici anni fa, quando frequentavo il terzo anno.
Dava uno sguardo veloce alla mia pozione e sapeva sempre cosa avevo sbagliato.
- Sei distratta, signorina Keyleen, sempre troppo distratta. Non combinerai mai niente di buono in questo modo.
E mi girava le spalle con il suo malefico sorriso sghembo e beffardo sulle labbra sottili.
Lo odiavo, odiavo quel sorrisetto con tutte le mie forze. E odiavo lui e le sue stramaledette lezioni in quel sotterraneo orrendo.
Ma mi serviva un ottimo G.U.F.O in Pozioni se volevo diventare Auror.
E io lo volevo, con tutte le mie forze.
Così mi sono messa d’impegno, ho studiato come una pazza, ce l’ho messa proprio tutta.
E alla fine sono diventata la migliore!
Complimenti da lui? Figuriamoci!
Il massimo che potevo aspettarmi era che passasse di fianco alla mia pozione, la guardasse e proseguisse oltre, senza commenti sprezzanti e senza la sua solita espressione schifata stampata in volto.
Non ci ho messo molto a capire che, quanto più breve era lo sguardo dedicato alla mia pozione, quanto migliore sarebbe stato il voto.
Ho saputo subito che la mia pozione era assolutamente perfetta all’esame di M.A.G.O.: è passato oltre il mio calderone senza neppure soffermarsi un istante!

Severus (3)



Da allora lavoro sempre e solo con lei: anche quando, di solito, avrei scelto di andare solo, l’ho voluta sempre con me. Anche se non ho fatto altro che trattarla male, rimproverarla, addirittura insultarla. E lei zitta, a sopportare tutto, ostinata.
Sono sicuro che Alhyssa sa benissimo cosa penso di lei, anche quando i miei occhi la fulminano, solo per proteggere il mio cuore.
E’ sempre stata così, anche a Hogwarts. Frequentava il terzo anno quando ho cominciato a insegnare e, come tutti gli altri miei studenti, era un vero disastro.
Perennemente con la testa fra le nuvole, leggeva una riga sulla lavagna e ne saltava due. Non avevo neppure bisogno di guardare l’aspetto della sua pozione per sapere dove aveva sbagliato.
- Sei distratta, signorina Keyleen, sempre troppo distratta. Non combinerai mai niente di buono in questo modo.
Ero insopportabile, con lei come con gli altri studenti, e lo sapevo benissimo.
Avevo un assoluto bisogno di sentirmi odiato da tutti. Con lei, forse, mi comportavo anche peggio, ma solo perché era più in gamba d’ogni altro allievo. Inoltre voleva diventare Auror, quindi, per cominciare, doveva ottenere il massimo G.U.F.O e, con le buone o con le cattive, ma mi sentivo più predisposto con le cattive, l’avrei obbligata a tirare fuori tutta la sua grinta per diventare la migliore. E così è stato, perché la stoffa ce l’aveva eccome!
Quando passavo a guardare le pozioni nei calderoni, sapevo che la sua andava sempre bene. Anche lei ha presto capito che, più veloce era il mio passaggio accanto al suo paiolo, migliore sarebbe stato il voto. La sua pozione all’esame di M.A.G.O. era perfetta: sapevo che era inutile guardare il contenuto del suo calderone.
Però non le ho mai fatto neppure un minimo complimento, neanche quel giorno.
Di cosa mai avevo paura? Forse che mi sorridesse?
 
Web  Top
view post Posted on 25/6/2023, 16:36
Avatar

I ♥ Severus


Potion Master

Group:
Administrator
Posts:
55,389
Location:
Da un dolce sogno d'amore!

Status:


Alhyssa (4)



Dieci anni, sono ormai trascorsi dieci anni dal M.A.G.O., e solo da pochi mesi ho capito quanto mi stima per la mia bravura in Pozioni!
E’ stato quando ha avuto bisogno dell’antidoto.
Lupin gli aveva detto di non andare da solo, ma io non conosco uomo più testardo di Severus Piton!
E’ stato un miracolo che sia riuscito ad arrivare vivo fino al nostro avamposto: era il mio turno di guardia e ho capito subito che era lui, e cos’era successo.
Il veleno stava facendo effetto ormai da troppo tempo: era allo stremo delle forze e soffriva moltissimo.
- Devi preparare immediatamente l’antidoto! – mi ordinò in malo modo.
Gli sgranai gli occhi in faccia:
- Tu sei pazzo: è uno degli antidoti più difficili da preparare. Andrò a cercarlo.
- Non c’è tempo, devi prepararlo tu! – mi sibilò addosso.
- Ma non sono capace, a scuola avevi detto…
- Se c’è una persona capace di preparare questo antidoto, sei tu, Alhyssa, solo tu.
Dal modo in cui lo disse, sembrava più un insulto che un complimento.
- Non mi ricordo… - mormorai spaventata, fissando il suo viso pallido contorto dalla sofferenza.
- Ti darò io tutte le istruzioni. Ma sii veloce: non mi rimangono più di due ore.
Annuii. Sapevo di non avere alternative: la sua vita dipendeva da me.
E lui è la persona cui più tengo al mondo.
Parlava a fatica, tra una fitta di dolore e l’altra.
Non c’era la lavagna: ha scritto la lista degli ingredienti e le relative istruzioni direttamente nella mia memoria, mentre mi guardava fisso negli occhi.
Ora so che potrei preparare quell’antidoto per il resto della mia vita, senza avere la più piccola esitazione.
Ma quel giorno… è stato terribile!
Era pieno inverno, ma ero sudata fradicia per la tensione. Io preparavo l’antidoto e lui mi scrutava attento, semi disteso su un giaciglio malconcio, scosso di continuo dagli spasimi di dolore.
- Ho finito. – sussurrai quasi un’ora dopo.
- Dammelo! – ordinò.
- Guarda almeno l’aspetto della pozione… prima. - mormorai spaventata.
- Non ce n’è bisogno, sei sempre stata bravissima in Pozioni, da quando hai deciso che volevi quel G.U.F.O.!
Ecco: quello è stato il suo primo, e unico, complimento!
Ah… l’antidoto ha funzionato, naturalmente!
Era la seconda volta che gli salvavo la vita, e ancora ho avuto l’impressione che avrebbe preferito morire.

Severus (4)



Quanto tempo è passato da allora: dieci anni! Poi è arrivato anche il momento in cui ha capito quanto apprezzassi la sua competenza in Pozioni.
Quella volta mi sono trovato davvero nei guai: Lupin mi aveva avvisato, ma io sono testardo.
Non so come sono riuscito, con tutto quel veleno in corpo, a tornare indietro. La forza della disperazione, forse. Dovevo comunicare le mie informazioni, poi avrei finalmente finito di soffrire. Ero felice di morire.
Ma il destino ha voluto che quel giorno, di guardia, ci fosse proprio Alhyssa: l’unica persona in grado di preparare il controveleno.
- Devi preparare immediatamente l’antidoto! – le ordinai sgarbato.
Mi guardò con gli occhi sbarrati:
- Tu sei pazzo: è uno degli antidoti più difficili da preparare. Andrò a cercarlo.
- Non c’è tempo, devi prepararlo tu! – sibilai irritato.
- Ma non sono capace, a scuola avevi detto…
- Se c’è una persona capace di preparare questo antidoto, sei tu, Alhyssa, solo tu.
Intendevo farle un complimento, ma dal tono usato suonò più come un insulto.
- Non mi ricordo… - mormorò spaventata, mentre guardava i segni della sofferenza sul mio viso.
- Ti darò io tutte le istruzioni. Ma sii veloce: non mi rimangono più di due ore.
Infine annuì, era senza alternative: la mia vita dipendeva solo da lei.
Ed io sapevo quanto tenesse a me.
Facevo fatica a parlare, le fitte di dolore erano tremende. Non c’era la lavagna, ma credo di averle inciso la lista degli ingredienti e le relative istruzioni nella mente, da quanto la guardavo in profondità negli occhi. Scommetto che potrebbe preparare l’antidoto per il resto della sua vita, senza avere la più piccola esitazione. Ma quel giorno, deve essere stata davvero dura per lei.
Era pieno inverno, ma era madida di sudore per la tensione e la paura di sbagliare anche la più piccola cosa. Io la osservavo, semi adagiato su un giaciglio sbrindellato, scosso dagli spasimi di dolore.
- Ho finito. – sussurrò quasi un’ora dopo.
- Dammelo! – ordinai.
- Guarda almeno l’aspetto della pozione… prima. - mormorò spaurita.
- Non ce n’è bisogno, sei sempre stata bravissima in Pozioni, da quando hai deciso che volevi quel G.U.F.O.!
Ecco: quello è stato il mio primo, e unico, complimento!
L’antidoto era perfetto: come se lo avessi distillato io.
Per due volte mi aveva salvato la vita, e non ero sicuro di esserne felice.
 
Web  Top
view post Posted on 2/7/2023, 17:41
Avatar

I ♥ Severus


Potion Master

Group:
Administrator
Posts:
55,389
Location:
Da un dolce sogno d'amore!

Status:


Alhyssa (5)




E ora siamo qui, stretti in uno spazio angusto da un sacco di tempo.
Ho male ovunque a stare così rannicchiata: ci deve pur essere una posizione più comoda. Ma certo che c’è! Se ci mettessimo nel senso del lato più lungo, distesi e abbracciati, almeno potremmo allungare le gambe! Ora glielo dico, sottovoce, sottovoce:
- Distendiamoci e abbracciami: è troppo scomodo così, non ce la faccio più!
- Zitta!
La sua voce è un sibilo tagliente.
Ma si sposta un po’ più in là e si rannicchia ulteriormente.
È alto un pezzo più di me, deve stare ancora più scomodo di quanto sto io.
Magra consolazione, però.
Per fortuna, almeno, c’è un po’ di luce e non fa caldo. Cambio posizione anch’io e ora è proprio di fronte a me.
Non è male come uomo: alto e vigoroso. Ma non è bello, con il viso sempre corrucciato, i lineamenti duri, come scolpiti nel marmo. Eppure, a volte, mi fa quasi tenerezza.
Vorrei potergli essere amica, ma non lo permette a nessuno. Eppure avrebbe proprio bisogno di amici e di amore. Invece, sembra esserci solo l’odio nella sua vita. E’ impossibile parlare con lui, stargli vicino.
Quelle sue labbra sottili, sempre contratte, perennemente silenziose. Non l’ho mai visto sorridere, salvo il suo sorrisetto beffardo: quanto lo odio!
Ma i suoi occhi, quelli sì che sono belli: fiamme nere che brillano nelle tenebre. E loro sanno dire tante cose, se sai ascoltarli. Ho imparato da un pezzo il loro muto linguaggio. Anche loro mi sgridano, quando non c’è posto per le parole, è la loro occupazione principale: a lui non va mai bene niente!
Ma a volte, di rado, quelle fiamme nere mi dicono anche altre cose: che mi ammira e mi stima, che ci tiene a me, che si preoccupa per me…



La posizione continua a essere troppo scomoda. Sbuffo e sto per parlare: mi precede fulminandomi con le sue fiamme nere. Non m’importa, parlo lo stesso:
- Avanti, distendiamoci e abbracciami che stiamo più comodi: non essere stupido, anche tu non ce la fai più.
Questa volta ho passato il limite.
Ora le sue fiamme nere mi bruceranno.
Sospira, si sposta, si distende, allunga un braccio e mi trae a sé stringendomi piano.
Un colpo al cuore: sono fra le sue braccia!
Come la volta in cui è venuto a tirarmi fuori dai guai: quante me ne ha dette, dopo, ma ha rischiato la sua vita per me. Mi ha portata via in braccio ed io ero messa proprio male.
Mi ha tenuta a lungo fra le sue braccia calde e delicate, tranquillizzandomi e attendendo il momento giusto per la fuga.
Non me la ricordavo più, quella sensazione di protezione, così forte… di sicurezza!
Il suo cuore batte calmo e lento.
Il mio no! Non posso essermi innamorata di lui: sarebbe assurdo!
No, no, che cosa assurdamente ridicola: chi mai s’innamorerebbe di Severus Piton? Io? Di quest’uomo odioso e antipatico, quest’orso incivile? No, sarebbe un amore impossibile, ed io non sono una da amori impossibili.
Lui non ama, non sa amare, non ha mai amato nessuno.
Beryll. Il nome pronunciato dalla Mangiamorte: aveva affermato che Beryll lo amava. Ma lui l’ha uccisa, quindi non l’amava, ovvio! Però, c’è rimasto secco a quelle parole, al punto che stava quasi per farsi ammazzare.
E questo, proprio, non è da lui. No, non è un comportamento consono all’uomo di ghiaccio che io conosco.
Allora, forse, un tempo ha saputo amare.
Quanto vorrei chiedergli chi è Beryll: no, non ne ho il coraggio, neppure stavolta.

Severus (5)


Invece adesso siamo qui, in questa scomoda nicchia, da troppo tempo. Comincia davvero a farmi male dappertutto: anche lei, poverina, non ce la fa più.
So che ci sarebbe una posizione più comoda: potremmo distenderci l’uno a fianco dell’altra, potrei abbracciarla…
- Distendiamoci e abbracciami: è troppo scomodo così, non ce la faccio più! - mormora sottovoce.
- Zitta!
A volte mi stupisco di quanto sia tagliente la mia voce, quando voglio.
Alhyssa ha ragione, lo so.
Ma mi sposto solo un po’ più in fondo e mi rannicchio a fatica per lasciarle una manciata di centimetri in più a disposizione.
E’ meglio restare così: a una prudente distanza di sicurezza.
Si è spostata anche lei e ora è esattamente davanti a me.
Come è bella, anche adesso che mi sta guardando irritata. Mi piacciono i suoi lunghi capelli castani che volano nel vento, le labbra sempre dischiuse in quel sorriso felice.
Anche i suoi freschi occhi verdi sono sempre sorridenti, pieni d’ottimismo e di voglia di vivere.
A volte ho l’impressione che vorrebbe essermi amica, o, forse, ben più che amica…
Ma non posso permetterglielo: le tenebre che avvolgono il mio cuore non me lo consentono.
Ho bisogno di essere odiato, è l’unico sentimento che merito, il solo che sono in grado di fronteggiare e controllare.
Però so che, qualche volta, anche se di rado, la fiamma che ancora brucia nel mio cuore trova la via per giungere ai miei occhi, contro la mia volontà, per sussurrarle quanto è importante per me.
Ormai ho capito che ha imparato a leggere nelle mie iridi: quando avrà compreso il folle sentimento che si agita forsennato nel mio cuore, io l’avrò perduta per sempre.


Ecco, si sta di nuovo dimenando e sbuffa. Ora me lo chiederà ancora: è una richiesta più che logica. La fulmino con gli occhi per tentare di bloccarla, ma parla lo stesso.
- Avanti, distendiamoci e abbracciami che stiamo più comodi: non essere stupido, anche tu non ce la fai più!
Ha indubbiamente ragione.
Mi lascio sfuggire un sospiro, poi mi sposto e mi distendo, quindi la stringo a me, con delicato rispetto.
Non ricordavo più com’è bello averla tra le braccia, il suo corpo morbido e caldo così vicino al mio!
Come quella volta. Quando sono arrivato al quartier generale, quella sera, tutti la davano ormai per morta.
Ma non io!
Mi sarei recato fino all’inferno per riprendermela.
Così sono andato a strapparla dalle grinfie di Voldemort.
Era conciata davvero male. L’ho tenuta fra le braccia per ore, cercando di tranquillizzarla, dopo averle curato le ferite, in attesa del momento giusto per fuggire e portarla in salvo.
E quando è stata fuori pericolo, l’ho sgridata e insultata come non mai prima d’allora.
Sento il suo cuore battere all’impazzata: il mio rimane congelato, in fondo al baratro di tenebra in cui l’ho seppellito quindici anni fa.
Non posso amarti, Alhyssa, non voglio amarti, non devo amarti!
Eppure ti amo, disperatamente.
Ma ho già perso Beryll, non potrei sopportare di perdere anche te: se avessi saputo rinunciare a Beryll, lei ora sarebbe viva.
E per questo che sto rinunciando a te, perché ti amo più di quanto amassi lei.
Perché il tuo cuore batte così forte, Alhyssa?
Tu devi solo odiarmi…

 
Web  Top
view post Posted on 9/7/2023, 14:54
Avatar

I ♥ Severus


Potion Master

Group:
Administrator
Posts:
55,389
Location:
Da un dolce sogno d'amore!

Status:


Alhyssa (6)



La nostra missione si è conclusa, con pieno successo, ovvio. E’ sempre così con lui.
Come il solito cammina veloce ed io fatico a stargli dietro. Se oso lamentarmi ottengo solo uno sbuffo rabbioso E non rallenta per nulla. Quindi, ho imparato a non lagnarmi più.
Ormai siamo vicini al luogo dove abbiamo nascosto le scope. Un volo rapido nella notte e atterriamo nei sobborghi di Londra, dove c’è una delle nostre basi.
- Vai a dormire. Trasmetto io le informazioni.
Il solito tono freddo e tagliente, per scoraggiare chiunque a far conversazione.
Ma io non ho sonno. Non ho voglia di distendermi vestita sul divano, come sempre, mentre lui si sistema, scomodamente, sulla vecchia poltrona ammuffita.
- Vuoi un tè?
Oddio, come mi è saltata fuori questa assurda domanda? Mi viene da ridere.
Chissà se qualcun altro, prima di me, ha mai osato offrirgli un tè?
- Vai a dormire, ho detto. Domattina ho lezione a Hogwarts e ti sveglierò prestissimo.
Non mi ha neppure degnato di uno sguardo ed è andato a inviare il messaggio.
Questa notte mi sento strana: il mio cuore sta ancora battendo troppo forte! Così preparo il tè. Voglio proprio vedere.
Sta ritornando.
- Vuoi un tè?
Ora il malefico sorrisetto beffardo è sul mio viso.
Silenzio.
Lampi e fulmini dai tuoi occhi neri: se solo potessi mi ridurresti in cenere per il mio ardire, vero Severus?
Gli porgo gentilmente la tazza fumante, mentre sostengo decisa il suo sguardo.
- Grazie.
Prende la tazza, sedendosi sul divano.
Grazie? Caspita, non credevo che le sue corde vocali fossero in grado di produrre questo suono. Devo occludere con attenzione: se leggesse nella mia mente sarei morta!
Mi siedo al suo fianco e beviamo in silenzio il nostro tè.
- Chi era… Beryll?
No, non posso essere stata io a sussurrare piano la domanda. Le sue mani tremano e quasi la coppetta gli cade a terra. Non avrei dovuto chiederglielo. Mi dispiace.
Ora si è ripreso, meno male. Adesso arriverà la solita ramanzina e questa volta sarà anche peggio delle precedenti.
Invece non parla e rimane a fissare il tappeto sgualcito. Gli tolgo la tazza dalle mani e la poso sul pavimento, di fianco alla mia. Sono terribilmente in imbarazzo e non so più cosa fare. Non riesco a sopportare questo silenzio carico di dolorosa tensione.
- Severus?
Ho sussurrato il suo nome così piano che non sono sicura mi abbia sentito.
Alza adagio la testa, e mi guarda.
Le sue fiamme nere sono vuote, la sua anima è di nuovo andata da qualche altra parte, come quella notte.
- Ti prego, dì qualcosa - lo imploro scuotendolo per le spalle. – Mandami al diavolo, insultami. Quello che vuoi, ma torna in te, ti supplico.
Mi rendo conto di stare piagnucolando. Non riesco a sopportare quel suo sguardo vuoto. Ha chiuso gli occhi e sospira. Perché non sono andata a dormire come mi aveva ordinato?
- Beryll era la donna che amavo.
Se mi avesse pugnalato alla schiena, sarebbe stato meglio. Occhi di ghiaccio, voce gelida. Forse ho capito male. Lei lo amava, lui l’amava: perché l’ha uccisa allora?
Questa domanda, però, non gliela faccio.
Ha chiuso di nuovo gli occhi. Si morde le labbra. No, no: fai che non succeda. Cosa faccio se piange?
Ha ricacciato indietro le lacrime ed emesso un gran sospiro. Ora deglutisce, a fatica. Riapre di nuovo gli occhi: fiamme nere che bruciano di dolore. Per colpa mia. E non riesco neppure a chiedergli scusa. Vorrei fuggire via.
- Non l’ho mai detto a nessuno. Non ho mai più pronunciato il suo nome da quella notte: quindici anni fa.
E ora cosa faccio? Ero io quella che voleva essergli amica, e adesso che siamo al dunque? Non riesco a trovare nulla da dire, vorrei solo abbracciarlo stretto. Ora provo a farlo. Me lo impedisce.
- No. Ora mi starai ad ascoltare. Fino in fondo. Così capirai.
Come fa a dirmi queste parole, in un tono così piatto, mentre le fiamme dei suoi occhi bruciano vorticose?
- Beryll aveva un anno meno di me ed era una Serpeverde purosangue. I suoi genitori erano Mangiamorte, tutti erano Mangiamorte nella sua famiglia. Tu hai ucciso sua sorella Tracy. Eravamo giovani e innamorati, avevo perso la testa per lei, al punto da diventare anch’io un Mangiamorte. Per amore suo.
Sospira cupo, poi prosegue:
- Ho commesso atti orribili, per circa due anni, insieme a lei. Cose che hanno quasi distrutto il nostro amore. Non potevo continuare a fare ciò che Voldemort pretendeva, ne avevo ormai orrore. Ma non potevo lasciarla, non ci riuscivo. Non potevo vivere senza di lei.
Un nuovo, sofferto sospiro:
- Infine, dopo mesi di tentativi, discussioni e litigi, la convinsi a lasciare Voldemort. I suoi genitori erano stati uccisi pochi giorni prima dagli Auror: non voleva abbandonare sua sorella senza provare prima a convincerla. Così le rivelò le sue intenzioni. Ma non fece mai il mio nome.
Nuova interruzione. Abbassa il capo:
- Il marito di Tracy sentì tutto e la denunciò a Voldemort. Lui sospettò subito anche di me, ma non aveva prove. La sorte di chi tradisce Voldemort è terribile: lui volle che io fossi presente e partecipassi attivamente alla “cerimonia” per provargli la mia fedeltà.
Trema appena al tremendo ricordo:
- Sapevo di non avere alcuna possibilità di salvare Beryll. Autodenunciarmi era inutile: saremmo solo morti insieme tra mille torture. Ma, se fossi stato tra i suoi torturatori, avrei potuto fare l’unica cosa utile per lei: ucciderla senza farla soffrire.
Gli occhi di Severus sono gonfi di lacrime e la sua voce è diventata un sussurro angosciato:
- Diedi avvio alla cerimonia. Tutti sapevano che era la mia donna, così nessuno si stupì quando la baciai. Le passai una capsula in bocca. C’era un terrore enorme nei suoi begli occhi, ma comprese subito e la ruppe con i denti. Un veleno istantaneo, indolore. Non so se fece in tempo a sentire: le dissi che… l’amavo. Poi sollevai il pugnale e glielo conficcai a fondo nel cuore.
Ora è muto. Mi guarda con i suoi meravigliosi occhi, colmi di sconfinato dolore. Piange. Ed io con lui.
- Ero sicuro che Voldemort avrebbe messo me al posto della vittima, nell’orrenda cerimonia di tortura. Volevo soffrire. Era solo colpa mia se Beryll era morta, volevo soffrire e morire. Invece interruppe la cerimonia e mi tolse il pugnale di mano. Non ho mai saputo se ha capito ciò che feci e perché. Ma credette alla mia fedeltà.
La lacrima scende lenta sulla sua guancia:
- Pochi giorni dopo lasciai Voldemort per recarmi da Silente e cominciai la mia carriera di spia, dopo aver raggiunto l’apice di quella da assassino.
Ora non piange più e, rabbioso, asciuga le lacrime. Il tono di voce è di nuovo duro, pieno di disprezzo per se stesso, così come duro è il viso e freddi sono gli occhi.
Ed io ho capito, ho davvero compreso tutto.
Alla fine posso ammettere con me stessa che lo amo.
Ma lui non accetterà mai il mio amore. Ho capito anche questo.
- Ecco chi sono, Alhyssa, ora lo sai. Da domani non faremo altre missioni insieme. Non voglio vederti mai più. E credo che tu conosca perfettamente il motivo.
Annuisco e abbasso lo sguardo. Sto ancora piangendo, ma lui no. Non so se potrò mai vedere il suo sorriso, ammesso che sappia ancora sorridere.
Però ora so che Severus è ancora capace di amare… e che mi ama, oltre ogni limite.
 
Web  Top
view post Posted on 16/7/2023, 17:32
Avatar

I ♥ Severus


Potion Master

Group:
Administrator
Posts:
55,389
Location:
Da un dolce sogno d'amore!

Status:


Severus (6)



La nostra missione è finita. Cammino veloce, come il solito, così non rimane spazio per le parole. Un tempo si lamentava sempre, ora ha imparato e mi segue rassegnata.
Dopo aver ripreso le nostre scope, con un rapido volo nella notte torniamo alla lurida base, nei sobborghi di Londra.
- Vai a dormire. Trasmetto io le informazioni
La mia solita voce odiosa per impedirle, ancora una volta, di scambiare due parole.
Se lo facesse adesso, so che crollerei: il suo profumo è ancora troppo intenso sulla mia pelle.
- Vuoi un tè?
Non riesco a credere alle mie orecchie, ma non devo girarmi a guardarla.
- Vai a dormire, ho detto. Domattina ho lezione a Hogwarts e ti sveglierò prestissimo.
Non credo di riuscire a rendere la mia voce ancora più gelida di così.
Vado ad inviare il messaggio. Quando tornerò lei sarà addormentata sul divano, come sempre.
Ed io potrò avvolgerla nella logora coperta e sfiorarle il viso con le dita, in una delicata carezza che lei non sentirà mai.
Poi rimarrò a guardarla fino a quando il sonno non riuscirà a vincermi. Forse.
E’ questo il motivo per il quale lavoro sempre con lei: per quella dolce carezza che non esiste. Ma le nostre missioni stanno diventando sempre più pericoloso, e quella mia carezza proibita potrebbe costarle la vita.
Dopo quindici anni, alla fine, ho imparato a rinunciare.
Ho trasmesso il messaggio e sono tornato. Ma lei è ancora sveglia e ha davvero preparato due tazze di tè.
- Vuoi un tè?
Riconosco quel perfido sorrisetto beffardo che in questo momento aleggia sul suo bel viso.
Vorrei sculacciarla. Vorrei stringerla a me. Vorrei sentire ancora il suo profumo sulla mia pelle.
Mi porge gentile una tazza, senza mai abbandonare il mio sguardo.
- Grazie.
La prendo tra le mani, calda e fumante, e mi accomodo sul divano.
La parolina di ringraziamento l’ha sconvolta più di un insulto. Non mi aveva mai sentito pronunciarla.
Si siede di fianco e beviamo in silenzio il nostro tè.
- Chi era… Beryll?
Le mie mani tremano: non riesco a controllarle. Sapevo che questo momento, alla fine, sarebbe arrivato. Eppure non sono pronto. Non sarò mai pronto, davvero, per affrontare il mio passato.
Mi limito a fissare il tappeto liso, mentre lei mi toglie la tazza dalle mani e l’appoggia a terra, di fianco alla sua.
Le immagini della notte di quindici anni fa si rinnovano vivide intorno a me, con tutta la disperazione e il dolore di allora.
- Severus?
Le sue labbra sussurrano piano il mio nome.
La guardo, ma non la vedo: sono avvolto dalle tenebre del passato.
- Ti prego dì qualcosa… - mi implora, scuotendomi per le spalle. – Mandami al diavolo, insultami. Quello che vuoi, ma torna in te, ti supplico.
Sta quasi piangendo.
Chiudo gli occhi e mi sfugge un sospiro. Perché non sei andata a dormire come ti avevo ordinato?
Ora non ho più scelta: devo rivelartelo.
- Beryll era la donna che amavo.
Quindici anni che non pronuncio il suo nome, e la mia voce è solo un gelido sussurro.
Non riesco più neppure a guardarti negli occhi, Alhyssa, ma grazie per essere riuscita a costringermi a ripetere ancora il suo nome.
Chissà se, finalmente, riuscirò a piangere per la mia piccola Beryll.
- Non l’ho mai detto a nessuno. Non ho mai più pronunciato il suo nome da quella notte: quindici anni fa.
Vuole abbracciarmi.
Devo assolutamente impedirglielo.
- No. Ora mi starai ad ascoltare. Fino in fondo. Così capirai.
Capirai tutto, ed io sarò definitivamente perduto.
- Beryll aveva un anno meno di me ed era una Serpeverde purosangue. I suoi genitori erano Mangiamorte, tutti erano Mangiamorte nella sua famiglia. Tu hai ucciso sua sorella Tracy. Eravamo giovani e innamorati, avevo perso la testa per lei, al punto da diventare anch’io un Mangiamorte. Per amore suo.
Quale insensata follia, il primo passo della nostra rovina. E della mia perdita.
- Ho commesso atti orribili, per circa due anni, insieme a lei. Cose che hanno quasi distrutto il nostro amore. Non potevo continuare a fare ciò che Voldemort pretendeva, ne avevo ormai orrore. Ma non potevo lasciarla, non ci riuscivo. Non potevo vivere senza di lei.
In quel tempo, il mio egoismo è stato più forte del mio amore. Credevo di non poter fare a meno di lei: quanto mi sbagliavo!
Invece sono passati quindici anni, anche se non ho mai più veramente vissuto.
- Infine, dopo mesi di tentativi, discussioni e litigi, la convinsi a lasciare Voldemort. I suoi genitori erano stati uccisi pochi giorni prima dagli Auror: non voleva abbandonare sua sorella senza provare prima a convincerla. Così le rivelò le sue intenzioni. Ma non fece mai il mio nome.
Il ricordo è tremendo. Chino il capo, distrutto:
- Il marito di Tracy sentì tutto e la denunciò a Voldemort. Lui sospettò subito anche di me, ma non aveva prove. La sorte di chi tradisce Voldemort è terribile: lui volle che io fossi presente e partecipassi attivamente alla “cerimonia” per provargli la mia fedeltà.
Un tremito mi scuote:
- Sapevo di non avere alcuna possibilità di salvare Beryll. Autodenunciarmi era inutile: saremmo solo morti insieme tra mille torture. Ma, se fossi stato tra i suoi torturatori, avrei potuto fare l’unica cosa utile per lei: ucciderla senza farla soffrire.
Beryll… Beryll… perdonami!
Non ho neppure potuto chiederti perdono, ma è stato il mio ultimo, disperato gesto d’amore per te.
- Diedi avvio alla cerimonia. Tutti sapevano che era la mia donna, così nessuno si stupì quando la baciai. Le passai una capsula in bocca. C’era un terrore enorme nei suoi begli occhi, ma comprese subito e la ruppe con i denti. Un veleno istantaneo, indolore. Non so se fece in tempo a sentire: le dissi che… l’amavo. Poi sollevai il pugnale e glielo conficcai a fondo nel cuore.
Un bacio d’amore e di morte.
Ecco, Beryll, infine riesco a piangere la tua inutile morte.
Lacrime d’amore e di dolore.
- Ero sicuro che Voldemort avrebbe messo me al posto della vittima, nell’orrenda cerimonia di tortura. Volevo soffrire. Era solo colpa mia se Beryll era morta, volevo soffrire e morire. Invece interruppe la cerimonia e mi tolse il pugnale di mano. Non ho mai saputo se ha capito ciò che feci e perché. Ma credette alla mia fedeltà.
Lacrime impossibili sulla mia guancia:
- Pochi giorni dopo lasciai Voldemort per recarmi da Silente e cominciai la mia carriera di spia, dopo aver raggiunto l’apice di quella da assassino.
Ecco, ora sono tornato al presente.
Basta lacrime.
Sono tornato a odiarmi e a farmi odiare, soprattutto da te, Alhyssa, amore mio.
- Ecco chi sono, Alhyssa, ora lo sai. Da domani non faremo altre missioni insieme. Non voglio vederti mai più. E credo che tu conosca perfettamente il motivo.
Piangi mio dolce amore, ma, soprattutto, odiami! Non amarmi, ti prego, devi dimenticarmi: il mio solo modo di amarti è saper rinunciare a te.
Vorrei sorriderti, almeno per una volta.
Ma non ricordo più come si fa.
Troppe tenebre avvolgono ancora il mio cuore, e non posso permettere che la luce del tuo sorriso le dissolva.
 
Web  Top
16 replies since 1/4/2017, 23:27   384 views
  Share