| Grazie, Swin, per questi bellissimi ed appassionati commenti.
CITAZIONE (Swindle @ 11/3/2010, 12:17) Il modo in cui l'hai gestita è davvero magistrale: letto il pezzo di Alhyssa, mi sono trovata con i suoi stessi dubbi e la curiosità di andare a vedere cosa ne pensasse Severus, per chiudere i buchi che si lasciavano l'un l'altra. Il rileggere, così, lo stesso pezzo di storia, non è risultato affatto pesante, anzi! Perfetto, Swin, perché era proprio quello che mi ero proposta io: far nascere dubbi e curiosità che potevano trovare la loro risposta leggendo la versione di Severus, sperando che la “ripetizione” non risultasse noiosa. Se non ricordo male, solo un commento esprimeva lamentele e suggeriva che avrei fatto meglio a trattare “fatti” diversi nelle due visioni, invece di dare le due versioni sullo stesso fatto. Ma a me, invece, premeva proprio mostrare i pensieri dei due personaggi sullo stesso fatto per renderlo, in tal modo, più completo.
CITAZIONE Bellissimo il fatto che le loro due menti vadano praticamente all'unisono: stretti e scomodi, pensano alle stesse cose, agli stessi avvenimenti, cosa che ci permette di sbrogliare a poco a poco il gomitolo della storia fra i due, e ci fa capire quali sono i reali sentimenti di entrambi... più di mille parole. Sì, esatto, hai colto il punto fondamentale: i due pensano alle stesse cose perché tra loro, seppure mai dichiarato, da parte di Severus, e ancora non del tutto percepito, da parte di Alhyssa, esiste già un legame molto forte ed è proprio quello che spinge i loro pensieri in una direzione univoca… e permette a me di dare le due versioni dello stesso fatto, come ho detto sopra.
CITAZIONE Ritroviamo così un Severus pieno di dubbi, sofferenze e rimorsi dolorosi, più oscuro e misterioso che mai, lacerato dalla consapevolezza di amare la giovane donna e di non poterla avere, di doverla allontanare per metterla al sicuro da sè stesso. Quando avrai letto un po’ di mie storie di tipo “romantico” scoprirai che questo è lo stereotipo di “tutti” i miei Severus innamorati…
CITAZIONE Tra lei che ricorda episodi in cui lo ha salvato, e lui che si tormenta per lo stesso motivo, arriviamo a toccare da vicino la verità (con un Severus molto più fragile di quel che vorrebbe far credere) con il nome di Beryll che ci viene sussurrato nelle orecchie. […] E allora vediamo un Severus tremare, un Severus deciso che inizia a raccontare la sua terribile storia, lo vediamo piangere, vediamo anche lei piangere, e quasi vorremmo piangere con loro, per l'intensità del dolore che scaturisce dalle parole scritte nero su bianco. Il Severus interiore, quello “privato” di cui dico sotto è molto strano: è fragile, è vero, ma è anche molto forte e forse è proprio quella fragilità che è la sua forza. Ma tutto questo e poi spiegato molto meglio in “Ritorno alla vita”, che è la long-fic seguito di questa storia.
CITAZIONE Quando il racconto finisce, non abbiamo tempo di capire, perchè lui appare di nuovo il Severus di sempre, freddo e distaccato, almeno agli occhi di Alhyssa, ma non ai nostri, a quelli del lettore che può sapere i suoi pensieri. Qui sottolinei una cosa molto importante, un trucco per mantenere in canone il personaggio, che ho compreso proprio scrivendo questa storia e che ho poi messo a punto in “Ritorno alla Vita”, evitando così l’OOC presente in alcuni punti di “Antica Magia”. Piton ha sempre una doppia, a volte tripla apparenza: c’è l’apparenza di ciò che dice, che può essere molto diverso da ciò che pensa, poi c’è l’apparenza delle azioni che compie, che, di volta in volta, possono realizzare le sue aspirazioni o esserne la piena negazione e, infine, c’è la realtà data dai suoi pensieri, con il suo tormento interiore, i suoi rimorsi e i suoi dolorosi ricordi, ma anche la sua passione e capacità di amare. Nella versione di Alhyssa si vede solo l’apparenza delle parole e delle azioni, e “quel” Piton può tranquillamente ricalcare il personaggio canone di JKR. Ma poi ci sono i suoi pensieri che svelano la realtà del personaggio, che sembra distaccarsi da quello canone di JKR, ma nessuno può realmente affermarlo, perché la sua autrice non ci ha mai rivelato com’è Piton in amore, ma il fatto che dopo vent’anni ancora ami la donna che non ha mai avuto e pianga su una sua fotografia, direi che la dice molto lunga sull’immensa capacità di mare che ha Severus, il Severus canone di JKR. Ecco, il trucco consiste proprio nel tenere separati i piani in cui agisce il Piton “pubblico”, quello di JKR, quello di cui si vede solo la falsa apparenza data dalle parole e dalle azioni, da quello privato, quello vero, interiore, dato dai suoi pensieri. Si tratta di sganciare i due personaggi e, mentre lo si fa parlare e agire in modo canone, si forniscono al lettore i suoi pensieri per dargli la giusta chiave di lettura del personaggio nel suo insieme.
CITAZIONE E quasi ci viene male quando leggiamo il verdetto finale di Severus, deciso a non rivederla mai più, e il contrasto con i suoi pensieri, con tutto l'amore e il dolore che essi rivelano. Così rimaniamo impotenti, beandoci solo dell'ultimo passo, di infinita dolcezza, in cui Severus si concede un ultimo sollievo: un bacio a fior di labbra, il primo e quello che lui pensa essere l'ultimo (ma che nessuno si augura sia così!) e una dichiarazione d'amore, semplice e sincera. Entrambi gesti che lei, addormentata, non saprà mai. Ho di nuovo sottolineato i contrasti che sono poi quelli che danno luogo alla separazione tra il Piton pubblico e quello privato, che può permettersi di sfiorarle le labbra solo perché lei non lo verrà mai a sapere.
CITAZIONE CITAZIONE "E mi è così facile piangere per te." Con questa splendida frase, Severus non mi è mai parso più Severus di così. Grazie Swin, con tutto il cuore! Ora che sappiamo, dopo HP7, che Severus sa piangere per amore, e lo fa ancora dopo ben vent’anni, tutto è più facile. Ma quando scrissi questa storia, nell’estate del 2003, quando ancora non era uscito il 5° libro in italiano, non sai quanto sono stata criticata per questo Severus capace di piangere per amore!
Edited by Ida59 - 13/6/2015, 23:02
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