Il Calderone di Severus

Il lato oscuro dell'Archeologia, Archeologia - lezione 8

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view post Posted on 12/7/2018, 11:12

Fondi-calderoni

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IL LATO OSCURO DELL'ARCHEOLOGIA



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Premessa




Nell’isola veneziana del Lazzaretto Nuovo, testimone di antiche e terribili epidemie di peste, sono stati effettuati tra il 2006 e il 2008 scavi archeologici nell’area del cimitero, che si trova al di fuori delle mura del lazzaretto, in cerca di tracce della pestilenza che tra il 1575 e il 1577 uccise circa un terzo degli abitanti di Venezia.
Centinaia di scheletri sono tornati alla luce e proprio da loro sono emersi preziosi indizi non solo sul tipo di morbo, ma anche dati che possono verosimilmente ricostruire lo stile di vita dell'epoca, perché le ossa parlano a chi sa porre loro le domande giuste, in questo caso non l’archeologo ma l’antropologo forense. Sulle nostre ossa non restano soltanto tracce di eventuali traumi, ma anche di malattie, del tipo di alimentazione, di lievi deformità dovute al lavoro svolto durante la vita, per non parlare del DNA, che non serve solo a scovare assassini, ma può dirci molto sulle migrazioni dei gruppi di individui che fin dalla preistoria si sono spostati in cerca di nuovi terreni di caccia, climi più miti e cibo più abbondante.
Nel caso delle fosse comuni nell’isola del lazzaretto però, tra i tanti scheletri "normali" ne è tornato alla luce uno piuttosto particolare: una donna seppellita con un mattone infilato in bocca.
Non esistendo nel XVI secolo la mafia, che usava questo trattamento a chi parlava troppo, c’è un’ipotesi ancora più sinistra, ossia che la signora in questione fosse un vampiro cui era stata tappata la bocca per l’eternità.
La notizia all’epoca ebbe spazio anche nei telegiornali, perché le foto di un ipotetico vampiro possono provocare un involontario brivido anche agli scettici, e spingerli a chiedersi il perché di un trattamento così brutale nei confronti di un cadavere.
Non si tratta di un caso isolato, ma di un fenomeno che in archeologia viene definito sepoltura anomala e spazia dalla preistoria al medioevo o forse anche più in là; l'archeologia è in continua evoluzione, come tutte le scienze, e non sappiamo mai cosa rivelerà il prossimo scavo.

Nell'antichità il metodo più comune di seppellire i morti era una fossa scavata nel terreno in cui veniva deposto il cadavere avvolto in un lenzuolo detto sudario, o anche in un mantello di cui rimangono in genere piccole decorazioni in bronzo che ornavano l'orlo.
Il corpo era deposto supino o girato su fianco o anche raggomitolato in posizione fetale, che fa pensare ad un ritorno simbolico nel grembo della Madre Terra.

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San Costanzo (PU) - tomba a fossa



Se si trattava di una persona di un certo rango era attorniato da un corredo composto da oggetti di ornamento personale, come collane, amuleti anelli, bracciali, orecchini e quant'altro e poi vasi di ceramica e di bronzo,coppe, calderoni, alari, spesso di fattura pregiata e anche vasellame da cucina e offerte di cibo.

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La tomba numero 100, della necropoli di Campovalano. Museo di Teramo



Tutto ciò per assicurare al defunto una vita comoda nell'aldilà. Gli uomini si portavano via le loro armi e i guerrieri sono forniti di elmo, schinieri, spada,scudo e lancia, la cui punta di solito viene ritrovata di fianco alla testa. Le sepolture definite "principesche" contengono anche uno o più carri e qualche volta anche ciò che resta dei cavalli.
In epoca romana va molto di moda il sarcofago, una bara di marmo che ricorda una vasca con coperchio, spesso decorata con bassorilievi rappresentanti scene mitologiche o di vita quotidiana referite al defunto.

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Il sarcofago del Museo Diocesanodi Cortona
raffigurante battaglia fra Dioniso e le Amazzoni davanti alle mura di Efeso



Per la forma furono spesso riutilizzati dopo la caduta dell'impero romano come fontane o abbeveratoi per gli animali.

Un tipo più modesto di tomba era quella denominata alla cappuccina, composta da grandi tegole di terracotta tenute insieme da coppi, che ricorda nella forma la tenda "canadese".

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Ricostruzione di una tomba alla cappuccina
formata con tegole e coppi sui due spioventi
(Cecina, Villa della Cinquantina)


Questo tipo di sepoltura venne usato fino a Medioevo inoltrato insieme alla sepoltura a fossa rivestita all'interno da lastre di pietra o tegole o, per le tombe più povere la fossa semplice.
Un altro tipo di sepoltura, tristemente famosa, è la fossa comune usata durante le epidemie, dove i cadaveri venivano accatastati il più in fretta possibile per contenere i focolai d'infezione. Non c'erano distinzioni sociali: la paura del morbo faceva ritrovare fianco a fianco, o meglio uno sull'altro, straccioni e nobili diventati improvvisamente senza nome, e qualche palata di terra ribadiva il concetto che il terrore della malattia era veramente una "livella", tanto per citare la famosissima poesia di Totò.

In una di quelle fosse finì la nostra vampira, probabilmente dopo essere stata ricoverata nel Lazzaretto. Il famoso sasso, che l'ha resa così diversa dai tanti sventurati come lei, le fu inserito in bocca post mortem perché probabilmente, quando la fossa fu riaperta per nuovi seppellimenti, qualcosa nel suo aspetto spaventò a morte i becchini che intervennero per impedirle di uscire dalla tomba e seminare malattie e morte.
Il sasso per gli appassionati di horror può sembrare strano, sanno bene che - Bram Stoker docet – i vampiri si “uccidono” con un paletto conficcato nel cuore, taglio della testa e riempimento della bocca con aglio: Dracula avrebbe tranquillamente sputato il mattone, prima di rimettersi a caccia al calar della notte.
Ma oltre alle invenzioni letterarie di Stoker, il mitico Conte è originario della Transilvania, mentre Venezia appartiene di fatto alla cultura mediterranea, anche se geograficamente vicina alla mittel Europa, e le usanze locali per neutralizzare i non-morti sono ovviamente diverse. Differenze culturali dunque, ma non solo. Ciò che accomuna Dracula alla donna del Lazzaretto Nuovo, e a chi ha deciso per lei quel tipo di sepoltura, è l’ancestrale paura dei morti.

Paura dei morti quindi, perché per quanto riguarda la morte in se stessa, nell’antichità era molto presente nella vita quotidiana, faceva paura ma veniva accettata e vissuta in modo diverso dal nostro. Nella Preistoria come nella Belle Epoque si moriva facilmente. Senza contare le guerre e la scarsa igiene, si moriva di malattie e traumi all’epoca incurabili, incidenti di ogni tipo, le donne morivano di parto e i bambini, ancora all’inizio del XX secolo in Europa, avevano un’aspettativa di vita di cinque anni per cento cause diverse, fame compresa.
L’ultima grande epidemia europea si scatenò alla fine della prima guerra mondiale, tristemente nota col nome di spagnola, perché le autorità per “evitare il panico” dichiararono che la malattia era circoscritta alla sola penisola Iberica, mentre in realtà fu presto chiaro che il morbo stava dilagando in tutto il continente e arrivò ben presto negli Stati Uniti, portata dai reduci di guerra. Eppure si trattava di un ceppo piuttosto aggressivo dell’ influenza che oggi raramente è fatale ma, essendo di là da venire gli antibiotici, provocò milioni di morti, sembra più della Peste Nera del 1348 e della guerra mondiale appena conclusa.

influenza1918

Corsia di ammalati di spagnola negli Stati Uniti



Così la morte era, si può dire, di casa in ogni comunità umana. Le famiglie erano in genere molto numerose: se un bambino moriva ne restavano altri e altri sarebbero nati per prendere il suo posto.
Se perdere familiari ed amici era un fatto accettato quasi con rassegnazione, tutt’altra cosa era il defunto stesso, anche dopo la sepoltura.

La paura diffusa dall’antichità più remota era il ritorno del morto, come fantasma o come revenant, un non-morto non proprio simpatico. Evitare sgraditi ritorni sembra essere stata una preoccupazione che ha attraversato il tempo e lo spazio, perché pratiche utili ad impedire ai morti di uscire dalla tomba sono state riscontrate in epoche e luoghi diversi in tutto il mondo.
Può sembrare singolare, ma alcuni rituali, come quello della legatura del cadavere, si ripetono quasi identici a migliaia di chilometri di distanza, in culture diverse che non hanno mai avuto contatti fra loro. Niente di magico e niente interventi alieni, ma semplicemente il senso pratico comune a tutti gli esseri umani: il sistema più facile per immobilizzare animali o uomini è proprio una corda robusta e ben annodata.

Così, per non ritrovarsi alla porta di casa un morto che avrebbe potuto solo fare del male ai vivi, alcune salme venivano sottoposte ad una seconda sepoltura in cui venivano introdotti nella fossa oggetti dal potere scaramantico, oppure veniva cambiata la posizione del corpo, o esso veniva mutilato: tutto ciò perché al defunto venisse impedito per l’eternità di uscire dalla tomba.
Possiamo solo immaginare il terrore superstizioso che esplodeva vedendo un cadavere putrescente o uno scheletro che sembrava essersi mosso dentro la sepoltura, sicuramente per tentare di uscirne e tornare fra i vivi, furibondo per essersi ritrovato all’improvviso sotto terra. Si rimediava allora con rituali magico-religiosi per convincerlo a restare dov’era.

Non tutti i cari estinti venivano sottoposti a tali pratiche ma solo quelli che, dissepolti per vari motivi (ad esempio la riapertura di una tomba di famiglia per un’altra deposizione o la riapertura di una fossa comune durante un’epidemia), venivano ritrovati in posizione scomposta rispetto alla norma.
Anche la cattiva fama di un individuo durante l’esistenza, i legami con la magia veri o presunti, la morte violenta in combattimento o per un’esecuzione capitale, tutto ciò che poteva comunque renderlo inviso alla comunità in cui aveva vissuto, ne facevano temere il ritorno.
Ma c'erano anche creature cui si doveva assolutamente negare il ritorno fra i vivi perché accusati di essere causa di epidemie e malefici plurimi: Streghe, Vampiri, Revenant e Nachzerer.
(Continua)


Bibliografia

www.focus.it/cultura/storia/il-vampiro-di-venezia-2902191746
https://it.wikipedia.org/wiki/Influenza_spagnola
www.oltrefano.it


a215-3-2



(indice in costruzione)

In questa discussione verranno trattati i seguenti argomenti:

Creature sepolte in modo anomalo - Streghe
Creature sepolte in modo anomalo - Vampiri
Creature sepolte in modo anomalo - Revenant e Nachzerer



Edited by chiara53 - 25/3/2023, 18:52
 
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view post Posted on 12/7/2018, 16:56
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Interessante e con una buona dose di horror. Molto dark!

Se la premessa mantiene ciò che promette (cosa di cui io sono certa) ogni capitolo ci farà venire i brividi e a me piacciono un sacco :lol:

Il richiamo alla poesia di Totò è particolarmente adatto: la morte pareggia i conti e toglie di mezzo ogni differenza sociale o economica.

Mi è piaciuta molto questa tua idea di indagare la parte più oscura e curiosa dell'archeologia: un luogo dove la magia si mescola allo studio e alle supposizioni confortate da prove oggettive.
 
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view post Posted on 12/7/2018, 17:15

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Prometto parecchi brividi :aiuto:è l'argomento più dark che sono riuscita a trovare finora! :P
 
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view post Posted on 12/7/2018, 20:10
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CITAZIONE (Sewa @ 12/7/2018, 12:12) 

IL LATO OSCURO DELL'ARCHEOLOGIA


Non esistendo nel XVI secolo la mafia, che usava questo trattamento a chi parlava troppo,

Grandioso commento, Annamaria!
CITAZIONE
Non si tratta di un caso isolato, ma di un fenomeno che in archeologia viene definito sepoltura anomala e spazia dalla preistoria al medioevo o forse anche più in là;

Waaaaooooo!
CITAZIONE
o anche raggomitolato in posizione fetale, che fa pensare ad un ritorno simbolico nel grembo della Madre Terra.

Che pensiero tenero!
CITAZIONE
Per la forma furono spesso riutilizzati dopo la caduta dell'impero romano come fontane o abbeveratoi per gli animali.

Oooooh!
CITAZIONE
Un altro tipo di sepoltura, tristemente famosa, è la fossa comune usata durante le epidemie, dove i cadaveri venivano accatastati il più in fretta possibile per contenere i focolai d'infezione. Non c'erano distinzioni sociali: la paura del morbo faceva ritrovare fianco a fianco, o meglio uno sull'altro, straccioni e nobili diventati improvvisamente senza nome, e qualche palata di terra ribadiva il concetto che il terrore della malattia era veramente una "livella", tanto per citare la famosissima poesia di Totò.

E anche Manzoni ci ha aggiunto del suo con Don Rodrigo, e la peste Deus ex machina per risolvere la questione di Renzo e Lucia.
CITAZIONE
Il famoso sasso, che l'ha resa così diversa dai tanti sventurati come lei, le fu inserito in bocca post mortem perché probabilmente, quando la fossa fu riaperta per nuovi seppellimenti, qualcosa nel suo aspetto spaventò a morte i becchini che intervennero per impedirle di uscire dalla tomba e seminare malattie e morte.

Ooooh! La paura è paura!
CITAZIONE
L’ultima grande epidemia europea si scatenò alla fine della prima guerra mondiale, tristemente nota col nome di spagnola, perché le autorità per “evitare il panico” dichiararono che la malattia era circoscritta alla sola penisola Iberica, mentre in realtà fu presto chiaro che il morbo stava dilagando in tutto il continente e arrivò ben presto negli Stati Uniti, portata dai reduci di guerra. Eppure si trattava di un ceppo piuttosto aggressivo dell’ influenza che oggi raramente è fatale ma, essendo di là da venire gli antibiotici, provocò milioni di morti, sembra più della Peste Nera del 1348 e della guerra mondiale appena conclusa.

L'epidemia di Spagnola è molto famosa, ma non avevo mai immaginato che fosse stata così tragicamente letale! Alla fine, era solo un'influenza! Tremendo!
CITAZIONE
Così la morte era, si può dire, di casa in ogni comunità umana. Le famiglie erano in genere molto numerose: se un bambino moriva ne restavano altri e altri sarebbero nati per prendere il suo posto.

Già... com'è diverso, oggi il valore della vita... e di un figlio.
CITAZIONE
Può sembrare singolare, ma alcuni rituali, come quello della legatura del cadavere, si ripetono quasi identici a migliaia di chilometri di distanza, in culture diverse che non hanno mai avuto contatti fra loro. Niente di magico e niente interventi alieni, ma semplicemente il senso pratico comune a tutti gli esseri umani: il sistema più facile per immobilizzare animali o uomini è proprio una corda robusta e ben annodata.

Mi viene in mente il libro dei vampiri di cui avevo inserito alcune appendici (anche sulle modalità di sepoltura) sul forum. Se le ritrovo le collego a questa discussione.

Sono curiosissima di leggere la continuazione: questa prima parte mi è piacuta moltissimo, interessante e affascinante!

Grazie Annamaria!
 
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view post Posted on 12/7/2018, 20:48

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Grazie dell'apprezzamento Ida, :wub: :wub: :wub: sono tanto contenta di essere riuscita a far partire questo progetto che spazia in diversi campi ed ero preoccupata del risultato :ph34r:
PS: il collegamento con i tuoi post sui vampiri è molto interessante, ne riparleremo!
 
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view post Posted on 12/7/2018, 21:40
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Bello bello, bello tutto!
Mi piace il modo in cui hai trattato l'argomento, soprattutto perché mi piace l'argomento! :woot:
Scienza e superstizione, studio e paure, tutto così tremendamente e affascinatamente legato e non posso non essere curiosa di continuare questo percorso che hai iniziato.
In fondo la paura della morte e della non-morte ha sempre fatto parte dell'uomo, ed è così interessante vedere che cambiano i luoghi, le civiltà, le estrazioni sociali, ma questo rimane lo stesso, stessa paura come, appunto, è la stessa morte quella che ci attende, e Lei non guarda mica in faccia a nessuno.
Very dark and gothic! :super bava: :sbava:
 
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view post Posted on 12/7/2018, 23:02

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Ogni promessa è debito, l'avevo detto il giorno del mio compleanno ed ecco qui il mio post de paura :aiuto:. Sono contenta che ti sia piaciuto :wub:, trovo anch'io che sia un argomento molto affascinante perché è un misto di archeologia, antropologia culturale e antropologia forense che racconta un lato veramente oscuro dell'essere umano che abbiamo ancora dentro. Alla prossima puntata! :woot:
 
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view post Posted on 14/7/2018, 14:34
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Anch'io mantengo le mie promesse: ecco quindi due collegamenti alla discussione dei vampiri.

Si tratta di Relazione scientifica sui Vampiri di Gerard Van Swieten, Archiatra di Sua Maestà l'Imperatrice Maria Teresa. La relazione è tratta da "Considerazione intorno alla pretesa Magia postuma per servire alla storia de' Vampiri presentata al Supremo Direttorio di Vienna dal Signor Barone Gerardo Van Swieten, Archiatra delle Cesaree Maestà e Prefetto della loro Biblioteca, dal francese nell'italiano recata. Napoli, 1781".

Altro lungo brano tartto dal Dictionnaire Infernal di Jacques Collin de Plancy, pubblicato per la prima volta nel 1818, che tratta del vampirismo in Europa e risale fino ai greci.
 
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view post Posted on 15/7/2018, 10:42

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Grazie per questo diluvio di materiale, :pioggia: lo leggerò (con calma) :read: ma è davvero prezioso, anche perché la relazione di Van Swieten l'avevo trovata come citazione ma il testo non lo conoscevo. Grazie ancora! flowers2
 
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view post Posted on 18/7/2018, 17:59
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I ♥ Severus


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Prego, lieta di essere utile. :)

Intanto, spulciando ho trovato uno stralcio di Pierre-Daniel Huet: celebre Vescovo di Avranches, morto nel 1721. Nella raccolta dei suoi scritti, pubblicata col titolo Huetiana (Parigi, 1722), si trova un intero paragrafo dedicato ai Brucolachi dell'arcipelago ellenico. Ci sono riferimenti anche a Sofocle, Virgilio e Svetonio.
E' il secondo brano del messaggio linkato.
 
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view post Posted on 19/7/2018, 12:30

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Grazie ancora, continuerò a farmi una cultura, anche se in questi giorni batto un po'la fiacca, tra caldo e zanzare e lavoro. Ma mi rifarò presto, promesso! :blink:
 
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view post Posted on 25/3/2023, 18:55
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Assaggiate la Premessa e prometto di continuare questo argomento tra storia, archeologia e horror.


Vi lascio qualche link dal Calderone: Club Nere Fanwriter.


Vampiri


Tutte le immagini ripristinate



Edited by chiara53 - 11/4/2023, 18:35
 
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view post Posted on 25/3/2023, 19:08

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Letta. Molto interessante e anche un po' inquietante!
 
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view post Posted on 25/3/2023, 20:13
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E questo è ancora niente! :lol: :lol:
 
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view post Posted on 25/3/2023, 21:48

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CITAZIONE (chiara53 @ 25/3/2023, 20:13) 
E questo è ancora niente! :lol: :lol:

🫣😁
 
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