Il Calderone di Severus

4.4. Liederistica. Die Schöne Müllerin (La bella mugnaia)

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view post Posted on 9/12/2017, 16:08
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I ♥ Severus


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CITAZIONE (Alaide @ 9/12/2017, 15:42) 
Ma ascoltare più volte JK non è di certo un sacrificio :P

Se mi occorrono ripetizioni, dimmelo e non mi ribellerò! :D

Indipendentemente dalla bellezza del Lied, e della voce di JK, le tue spiegazioni, profonde e chiare, contengono sempre un gran fascino che denota il profondo amore con cui parli della musica.


E' strano. O fose è merito delle tue spiegazioni del testo e del contesto. Al primo ascolto ho seguito solo il testo in tedesco, senza prima ver letto la traduzione, ma devo dire che, nonostante comprendessi solo poche parole, il senso, inteso come spirito del personaggio, era ugualmente molto chiaro.


Edited by Ida59 - 9/12/2017, 16:29
 
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view post Posted on 9/12/2017, 17:02
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L'ascolto guidato mi piace e riesco ad apprezzare le sfumature.
Ho ripetuto l'ascolto sia perchè la bella voce di Jonas mi piace, sia perchè si apprezza di più il senso delle ripetizioni e l'andamento della musica.
Il mugnaio sembra stanco e deluso alla fine, resta comunque un senso di sconfitta nell'aria.

Non so se tutti i Lieder sono così, ma questo voglio riascoltarlo per intero, mi è piaciuto moltissimo.
Grazie Leonora!
 
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view post Posted on 11/5/2019, 09:24
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Sesto Lied
Der Neugierige (Il Curioso)


Dato che sono veramente secoli che non aggiorno la discussione, vi propongo un breve riassunto delle puntate precedenti:
Il ciclo di Lieder vede al centro un giovane mugnaio (o meglio un garzone di mulino), che parte per un viaggio per poi fermarsi, seguendo un ruscello, che diviene il suo confidente, ad un mulino. Qui vede la mugnaia – immaginiamo figlia del proprietario del mulino – di cui si innamora. Nell’ultimo Lied vorrebbe che lei, gentile con tutti, avesse un occhio di riguardo per lui.
Nel sesto Lied di struttura bipartita A A1 – B C B1, troviamo il nostro mugnaio intento a interrogarsi circa i sentimenti della mugnaia. Lo fa in maniera molto ingenua… chiedendo al ruscello. Appare quindi chiaro che il nostro protagonista sia un solitario, una persona timida, che non ha il coraggio di parlare direttamente con l’amata (ma possiamo dire il suo un vero amore, considerando che non ha mai parlato, che noi sappiamo, personalmente con la mugnaia? O è piuttosto un’idealizzazione della mugnaia?). Di certo il suo unico amico è il ruscello ed è a lui che chiede se la mugnaia lo ami.
Ovviamente non c’è risposta.
Andando con ordine e cercando di seguire il disegno musicale:
A. (bb. 1- 12; 0:00-0:34) La prima sezione musicale corrisponde alla prima strofa. Il mugnaio non vuole chiedere nulla ai fiori, né alle stelle. La melodia è tranquilla. Non v’è alcuna inquietudine.

Ich frage keine Blume,
Ich frage keinen Stern,
Sie können mir [alle]1 nicht sagen,
Was ich erführ so gern.

Non chiedo a nessun fiore,
non chiedo a nessuna stella;
mai potrebbero dirmi
quello che tanto vorrei sapere.



A1 (bb. 12 – 20, 0:35-0:56). La seconda sezione corrisponde alla seconda strofa. Si tratta di una variazione sulla musica della prima strofa. Il mugnaio interroga finalmente il ruscello. È a questo punto che il ritmo si modifica leggermente (0:47), preparando la transizione alla seconda parte del Lied.

Ich bin ja auch kein Gärtner,
Die Sterne stehn zu hoch;
Mein Bächlein will ich fragen,
Ob mich mein Herz belog.

Ma io non sono un giardiniere,
e le stelle sono troppo alte;
domanderò al mio ruscello,
se il mio cuore m’ha ingannato.



B. (bb. 20-32; 0:56-1:50). Il ritmo si fa più lento, nel dialogo del mugnaio con il ruscello. Nella prima sezione, molto cullante, vi invito a notare la lieve dissonanza al minuto 1:15-1:17 sulle parole wie bist (come sei) che introducono la frase in cui il mugnaio si rende conto che il ruscello è silenzioso, a preludere la domanda finale del mugnaio, una domanda che rimane senza risposta.

O Bächlein meiner Liebe,
Wie bist du heut so stumm?
Will ja nur eines wissen,
Ein Wörtchen um und um.

O ruscello del mio amore,
come sei taciturno oggi!
Solo questo vorrei sapere,
una sola paroletta.



C. (bb. 33-41, 1:51-2:27). La parte C, l’unica che non si ripete musicalmente nel Lied è quella psicologicamente forse più interessante. Il ragazzo anticipa le due possibili rispose (sì o no). In questo contesto, gli ultimi due versi vengono ripetuti. A livello musicale, nella ripetizione (2:20) è presente una scala cromatica discendente. Non scendo nei particolari, ma se pensate alla parola discendente, potrete forse immaginare quale possa essere la possibile risposta – sempre che ce ne sia una – del ruscello (e conseguentemente della mugnaia).

Ja heißt das eine Wörtchen,
Das andre heißet Nein,
Die beiden Wörtchen
Schließen die ganze Welt mir ein.

“Sì” è la prima paroletta,
l’altra invece è “no”;
queste due parolette
racchiudono per me tutto il mondo.



B1. (bb. 41-55, 2:27-fine). Ritorna il tema B, leggermente variato, sia nella sua componente ritmica, che nella sua lunghezza. La domanda finale “dimmi, ruscello, lei mi ama?”, che rimane senza risposta, viene ripetuta due volte. Nella prima enunciazione la voce si ferme (3:13) su mich. Per poi riprendere subito dopo con fare quasi dimesso.

O Bächlein meiner Liebe,
Was bist du wunderlich!
Will's ja nicht weitersagen,
Sag, Bächlein, liebt sie mich?

O ruscello del mio amore,
come sei bizzarro!
Non lo dirò a nessuno:
dimmi, ruscello, lei mi ama?



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view post Posted on 11/5/2019, 09:40
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Bentornata!!!
 
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view post Posted on 11/5/2019, 16:31
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Ascoltare Jonas è sempre un piacere e il riassunto è stato davvero utile: grazie!
 
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view post Posted on 15/5/2019, 16:28
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Bentornata, Leonora! :wub:
Il grande Jonas è sempre un piacere da ascoltare, la parte B mi ha fatto pensare ad una ninna nanna: è dolcissima e melodiosa!

CITAZIONE
A livello musicale, nella ripetizione (2:20) è presente una scala cromatica discendente. Non scendo nei particolari, ma se pensate alla parola discendente, potrete forse immaginare quale possa essere la possibile risposta – sempre che ce ne sia una – del ruscello (e conseguentemente della mugnaia).

Quindi la risposta sarà no?
Interessanti come sempre le tue spiegazioni per anime indegne come la mia :D
 
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view post Posted on 3/11/2021, 18:28
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Settimo Lied
Ungeduld (impazienza)



Prima di introdurre il nuovo Lied, vorrei scusarmi per essermi eclissata per tutto questo tempo… per farmi perdonare vi invito a riascoltare Jonas che canta di Schöne Müllerin. Avevo pensato di fargli fare una serenata sotto le vostre finestre, ma il nostro è troppo impegnato.

Al di là di questo, breve riassunto del ciclo: un giovane mugnaio parte per un viaggio, accompagnato dalla voce di un ruscello, con cui diventerà “amico”. Il mugnaio arriva a un mulino dove inizia a lavorare. Qui incontra la bella mugnaia di cui si innamora, anche se non ha il coraggio di parlarle.

Il settimo Lied, si pone in linea con il Lied precedente, nel quale il mugnaio pone la domanda fondamentale (lei mi ama?) al ruscello e non alla mugnaia, come vorrebbe la logica.
Anche in questo Lied il nostro protagonista agisce in maniera simile: immagina tutti i modi per poter rivelare il suo amore, senza però che faccia alcunché.

Per andare più nel particolare, vi faccio notare l’anafora di ich nei primi versi (il testo lo trovate in fondo al commento), seguito da un verbo al condizionale. D’altronde il condizionale è presente in ogni strofa, che viene chiusa dalle parole dein ist mein Herz und soll es ewig bleiben (il mio cuore è tuo, e così rimanga per sempre).

Soltanto l’ultima strofa appare diversa dalle altre, con la convinzione, delusa, del mugnaio: egli infatti credeva che la mugnaia potesse leggere il suo amore per lei attraverso il suo volto e il suo sguardo, ma la fanciulla non si è accorta di nulla.

A livello musicale, si tratta di un Lied strofico, in cui il mugnaio ripete, ossessivamente quasi, le sue parole. Vi faccio notare che Schubert costruisce l’ultimo verso in questo modo:dein ist mein Herz, dein ist mein Herz und soll es ewig, ewig bleiben, sottolineando, con note di lunghezza maggiore, in particolare le parole: dein; Herz; dein; ewig; ewig (tuo; cuore; tuo; per sempre; per sempre).
Il compositore, inoltre, dilata volutamente l’ultimo verso a livello musicale (vengono cantate ogni volta 19 battute, di cui 8 dedicate all’ultimo verso e 11 ai 5 versi precedenti), spostando tutto il baricentro tematico sulla dichiarazione di amore eterno del mugnaio.

Ich schnitt es gern in alle Rinden ein,
Ich grüb es gern in jeden Kieselstein,
Ich möcht es sä'n auf jedes frische Beet
Mit Kressensamen, der es schnell verrät,
Auf jeden weißen Zettel möcht ich's schreiben:
Dein ist mein Herz und soll es ewig bleiben.

Ich möcht mir ziehen einen jungen Star,
Bis daß er spräch die Worte rein und klar,
Bis er sie spräch mit meines Mundes Klang,
Mit meines Herzens vollem, [heißen]1 Drang;
Dann säng er hell durch ihre Fensterscheiben:
Dein ist mein Herz und soll es ewig bleiben.

Den Morgenwinden möcht ich's hauchen ein,
Ich möcht es säuseln durch den regen Hain;
Oh, leuchtet' es aus jedem Blumenstern!
Trüg es der Duft zu ihr von nah und fern!
Ihr Wogen, könnt ihr nichts als Räder treiben?
Dein ist mein Herz und soll es ewig bleiben.

Ich meint, es müßt in meinen Augen stehn,
Auf meinen Wangen müßt man's brennen sehn,
Zu lesen wär's auf meinem stummen Mund,
Ein jeder Atemzug gäb's laut ihr kund,
Und sie merkt nichts von all dem bangen Treiben:
Dein ist mein Herz und soll es ewig bleiben.

Vorrei intagliarlo in ogni corteccia,
vorrei inciderlo in ogni pietra,
vorrei seminarlo in ogni terra fresca,
insieme al crescione, che cresce veloce,
su ogni foglio bianco vorrei scrivere:
"tuo è il mio cuore, e così rimanga per sempre!"

Vorrei allevare un giovane storno,
finché sapesse parlare bene e chiaramente,
fin che dicesse, col suono della mia voce,
con l'impeto agitato e focoso del mio cuore,
cantando forte attraverso la sua finestra:
"tuo è il mio cuore, e così rimanga per sempre!"

Alle brezze del mattino vorrei sospirarlo,
vorrei sussurrarlo per tutto il boschetto,
oh, se potesse rifulgere in ogni corolla,
e ne porti a lei, da ogni parte, il profumo!
E voi onde, non sapete muovere altro che le ruote?
"tuo è il mio cuore, e così rimanga per sempre!"

Pensavo che fosse scritto nei miei occhi,
che si vedesse dalle mie guance ardenti,
che si leggesse sulla mia bocca muta,
che glielo dicesse, forte, ogni respiro:
e lei non nota nulla di questa mia turbata agitazione:
"tuo è il mio cuore, e così rimanga per sempre!"