Il Calderone di Severus

4.4. Liederistica. Die Schöne Müllerin (La bella mugnaia)

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view post Posted on 5/12/2014, 10:15
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Die Schöne Müllerin



Introduzione



Die Schöne Müllerin è un ciclo di venti Lieder, composto, nel 1823, da Franz Schubert, su testo di Wilhelm Müller, che sarà anche autore delle poesie della Winterreise.
Originariamente composto per voce di tenore, è stato, come tutti i Lieder, adattato anche ad altre voci (basta cercare su youtube e troverete molti baritoni cantare il seguente ciclo, così come, se cercherete un Lied qualsiasi di Schubert lo troverete cantato indifferentemente da voci femminili o maschili).
In un ciclo, però, il trasferimento ad un'altra voce, che prevede la trasposizione degli interi brani, ad altre note (ovviamente un tenore canta note più acute di un baritono, ma più gravi di un soprano), può "danneggiare" i rapporti armonici (non vi starò a stressare sui suddetti rapporti, se non quando è strettamente necessario) che esistono tra un Lied e un altro all'interno del ciclo. Si tratta ovviamente di qualcosa che è difficile sentire, se non in casi molto evidenti. Per esempio - e qui parlo di opera - per motivi tecnici (il cantante non riesce a cantare note troppo acute o troppo gravi) un'aria viene abbassata (così le note diventano meno acute) o alzata (così le note diventano meno gravi). Ecco, in alcuni di questi casi, si può avvertire qualcosa che stona con quello che è appena stato suonato avanti, semplicemente perché il compositore aveva previsto di andare da Do e Mi e invce improvvisamente si va da Do a Re bemolle. E' un po' come se in un racconto cambiassimo improvvisamente i tempi verbali, senza alcuna spiegazione legata all'anteriorità o alla posteriorità.
In un ciclo di Lieder non si avverte questa stonatura, ma, nel momento in cui si analizza il suddetto ciclo non si può fare altro che fare riferimento alla versione originale e far ascoltare, di conseguenza, una versione cantata da un tenore.

Un ciclo di Lieder racconta una storia - anche se esistono casi in cui questa è decisamente vaga e più sfumata - che, se fosse un fanfiction, potremmo ascrivere al genere introspettivo.
Die Schöne Müllerin è narrata dal protagonista, un giovane mugnaio, con l'eccezione dell'ultimo Lied.
Come già accennato nelle lezioni introduttive sui Lieder, incontreremo Lieder durchkomponiert (ovvero senza una struttura ben definita), Lieder strofici, Lieder con struttura ABA.

Di seguito vi riporto l'elenco dei venti Lieder, con accanto il loro tempo (allegro, moderato eccetera) e la loro tonalità (in alcuni casi, dovrò farvi un rapido cenno).

1. Das Wandern (Viaggiare), moderato veloce, si bemolle maggiore
2. Wohin ? (Verso dove?), moderato, sol maggiore
3. Halt ! (Sosta), non troppo veloce, do maggiore
4. Danksagung an den Bach (Ringraziamento al ruscello), un po' lento, sol maggiore
5. Am Feierabend (La sera, al momento del riposo), piuttosto veloce, la minore
6. Der Neugierige (Il curioso), lento, si maggiore
7. Ungeduld (Impazienza), un po' veloce, la maggiore
8. Morgengruß (Saluto al mattino), moderato, do maggiore
9. Des Müllers Blumen (I fiori del mugnaio), moderato, la maggiore
10. Tränenregen (Pioggia di lacrime), piuttosto lento, la maggiore
11. Mein! (Mia!), moderato veloce, re maggiore
12. Pause (Pausa), piuttosto veloce, si bemolle maggiore
13. Mit dem grünen Lautenbande (Con il verde nestro del liuto), moderato, si bemolle maggiore
14. Der Jäger (Il Cacciatore), veloce, do minore
15. Eifersucht und Stolz (Gelosia e fierezza), veloce, sol minore
16. Die liebe Farbe (Il colore amato), un po' lento, si minore
17. Die böse Farbe (Il colore odiato), piuttosto veloce, si maggiore/minore
18. Trockne Blumen (Fiori secchi), piuttosto lento, mi minore
19. Der Müller und der Bach (Il mugnaio ed il ruscello), moderato, sol minore
20. Des Baches Wiegenlied (La ninnananna del ruscello), moderato, mi maggiore


Primo Lied
Das Wandern



Il primo Lied ha struttura strofica, ovvero tutte le strofe si ripetono con la stessa musica, allo scopo di rendere evidente, il viaggiare senza meta del mugnaio protagonista.
E' un viaggio spensierato, dove il mugnaio esprime il suo desiderio innato per il viaggio, un viaggio che al giovane protagonista sembra essere proprio della sua professione.
Farei notare come il desiderio del viaggio, è riecheggiato negli elementi del mulino.
Fra tutti il più importante - e lo si vedrà proseguendo, nel dialogo incessante che il mugnaio instaurerà con un ruscello - è di certo l'acqua. Con l'acqua inizia il viaggio del mugnaio e con l'acqua finirà.

Das Wandern ist des Müllers Lust,
Das Wandern!
Das muß ein schlechter Müller sein,
Dem niemals fiel das Wandern ein,
Das Wandern.

Vom Wasser haben wir's gelernt,
Vom Wasser!
Das hat nicht Rast bei Tag und Nacht,
Ist stets auf Wanderschaft bedacht,
Das Wasser.

Das sehn wir auch den Rädern ab,
Den Rädern!
Die gar nicht gerne stille stehn,
Die sich mein Tag nicht müde drehn,
Die Räder.

Die Steine selbst, so schwer sie sind,
Die Steine!
Sie tanzen mit den muntern Reihn
Und wollen gar noch schneller sein,
Die Steine.

O Wandern, Wandern, meine Lust,
O Wandern!
Herr Meister und Frau Meisterin,
Laßt mich in Frieden weiterziehn
Und wandern.

Traduzione:
Viaggiare è il piacere del mugnaio,
viaggiare!
Deve essere un pessimo mugnaio,
quello che non ha mai pensato a viaggiare,
viaggiare!

Dall'acqua noi abbiamo appreso,
dall'acqua!
Essa non ha riposo né il giorno, né la notte,
essa è sempre desideroso del viaggio,
l'acqua!

Lo vediamo anche con le ruote,
le ruote!
Esse non amano per niente stare tranquilli,
esse girano tutto il giorno,
le ruote!

Anche le piedre, benché siano pesanti,
le pietre!
Esse danzano nel giro gioioso
esse vogliono essere sempre più rapide,
le pietre!

O viaggiare, viaggiare, mio piacere,
o viaggiare!
Signor mio e mia signora,
lasciate andare in piace
e viaggiare.



Ascolto: Jonas Kaufmann

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Edited by Alaide - 3/11/2021, 18:36
 
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view post Posted on 5/12/2014, 12:15
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Ho ascoltato subito Kaufmann e già per me è una gioia, prima dovevo aspettare quando tornavo a casa, invece adesso posso farlo quando mi pare. Ma tralasciamo le considerazioni personali, la spiegazione iniziale è chiara e mi è piaciuta, pur non conoscendo la musica, il parallelo che hai espresso con le forme verbali rende perfettamente l'idea, è qualcosa che all'oreccho si sente e istintivamente stona. Tuttavia - come hai spiegato nell'apposita lezione - i Lieder nascono per essere cantati da voci diverse e quindi... ascoltare per capire.
Kaufmann ha una voce piuttosto scura pur essendo un tenore e il brano cantato è gioioso, ripetitivo e la sonorità rende perfettamente l'idea del viaggio, anzi del piacere del viaggio.
Bello!
Grazie Leonora.
 
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view post Posted on 9/12/2014, 09:28
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CITAZIONE (chiara53 @ 5/12/2014, 12:15) 
Ho ascoltato subito Kaufmann e già per me è una gioia, prima dovevo aspettare quando tornavo a casa, invece adesso posso farlo quando mi pare. Ma tralasciamo le considerazioni personali, la spiegazione iniziale è chiara e mi è piaciuta, pur non conoscendo la musica, il parallelo che hai espresso con le forme verbali rende perfettamente l'idea, è qualcosa che all'oreccho si sente e istintivamente stona. Tuttavia - come hai spiegato nell'apposita lezione - i Lieder nascono per essere cantati da voci diverse e quindi... ascoltare per capire.

La liederistica è una questione a parte. Nel ciclo di Lieder oggetto della lezione è forse ideale la voce di tenore, considerando la giovinezza del protagonista, che invece non può essere estesa al viaggiatore della Winterreise (ma di questo ciclo si parlerà quando sarà il momento).
Alla fine, però, l'importante è che sia cantato bene, anche perché i Lieder cantati male o senza una buona interpretazione diventano incredibilmente noiosi.

CITAZIONE
Kaufmann ha una voce piuttosto scura pur essendo un tenore e il brano cantato è gioioso, ripetitivo e la sonorità rende perfettamente l'idea del viaggio, anzi del piacere del viaggio.
Bello!
Grazie Leonora.

Avviso subito che sarà gioia di breve durata... d'altronde i Lieder allegri e gioiosi sono una rarità.
 
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view post Posted on 13/12/2014, 14:20
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Sentire la voce di Kaufmann è sempre un piacere, raro se canta brani gioiosi. Del resto, la sua voce così scura, e la sua bravura interpretativa, lo rendono perfetto per cose più tragiche... e da quanto ho capito presto lo vedremo cimentarsi anche in queste...
 
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view post Posted on 16/10/2017, 09:44
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Secondo Lied

Wohin?



Dato che è un po’ (per essere eufemistici) che non aggiorno faccio un breve riassunto. Die Schöne Müllerin è un ciclo di venti Lieder musicato da Franz Schubert su testo di Mueller.
Nel primo Lied il giovane mugnaio, protagonista e narratore della vicenda, ha intrapreso un viaggio e sta cantando le gioie del girovagare. Si trattava di un Lied di struttura strofica.

Il secondo Lied, intitolato Wohin?, riprende il tema del viaggio: il nostro giovane mugnaio si sta chiedendo dove andare. Il titolo stesso del Lied significa Dove?. Emerge chiaramente, in questo Lied, uno dei personaggi del ciclo: il Ruscello. Il giovane protagonista sente mormorare un ruscello e decide di seguirlo. Ma non solo, parla con il ruscello stesso: gli chiede dove debba andare, se quella che sta seguendo sia la sua strada. Il dialogo con il ruscello è fondamentale nell’ambito del ciclo di Lieder (lo si noterà soprattutto nel finale). La presenza rilevante di un elemento naturale rientra appieno nella concezione romantica della natura, per quanto, nel caso di questo ciclo, ci troviamo di fronte ad una natura benevola, tranquilla e non a quella ben più avversa dell’altro grande ciclo di Scubert: Winterreise.
Il Lied è in forma durchkomponiert, quindi non segue alcuna “regola” (non è strofico, né ternario o bipartito), scelta non casuale considerando che si tratta di un testo e di un momento di transito verso una scelta, che verrà specificata nel Lied successivo.
Credo sia interessante notare come la musica si faccia più spezzata (grazie a dei cambiamenti armonici) sui versi:

Ist denn meine Strasse?
O Bächlein, sprich, wohin?
(E’ questa la mia strada?
O ruscello, parla, dove si va?)



Il mugnaio appare dubbioso del futuro. Oppure è un modo per far entrare nella mente dell’ascoltatore che forse quella non era la sua strada, che forse sarebbe stato meglio se non avesse seguito il ruscello.

Ich hört' ein Bächlein rauschen
Wohl aus dem Felsenquell,
Hinab zum Tale rauschen
So frisch und wunderhell.

Ich weiss nicht, wie mir wurde.
Nicht wer den Rat mir gab,
Ich musste auch hinunter
Mit meinem Wanderstab.

Hinunter und immer weiter
Und immer dem Bache nach,
Und immer frischer rauschte
Und immer heller der Bach.

Ist das denn meine Strasse?
O Bächlein, sprich, wohin?
Du hast mit deinem Rauschen
Mir ganz berauscht den Sinn.

Was sag ich denn vom Rauschen?
Das kann kein Rauschen sein:
Es singen wohl die Nixen
Tief unten ihren Reihn.

Lass singen. Gesell, lass rauschen
Und wandre fröhlich nach!
Es gehn ja Mühlenräder
In jedem klaren Bach.

Sentivo mormorare un ruscelletto
dalla sorgente nella roccia,
mormorava fin giù nella valle,
così fresco e limpido.

Non so come mi venne in mente,
né chi mi consigliò;
anch'io dovetti scendere a valle,
col mio bastone da viandante.

Giù e sempre avanti,
sempre dietro al ruscello,
che sempre più fresco mormorava
e sempre più chiaro diventava.

È questa la mia strada?
O ruscelletto, parla, dove si va?
Con questo tuo mormorio
m'hai annebbiato la mente.

Ma che dico del tuo mormorio?
Non può essere soltanto mormorio:
è il canto delle ondine
che danzano laggiù.

Lascia cantare, mormorare, amico,
e segui lieto!
Si muovono le ruote dei mulini
In ogni chiaro ruscelletto!



Video

Nota: la traduzione del Lied è presa dal sito dell’Accademia di Santa Cecilia
 
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view post Posted on 16/10/2017, 18:22
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Ma che gradevole musica, il cantante non lo commento nemmeno... :wub:
Brillante , sembra di sentire l'acqua che scorre e il fruscio allegro di un rivo di montagna.
Gradevole e orecchiabile, inoltre comprensibile nel senso e nel significato per merito tuo, Leonora.
Ma i lied non erano tristi storie d'amore?

Il nostro pronuncia il tedesco che sembra quasi nato in Germania... a Monaco :lol: :lol: :lol:
 
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view post Posted on 16/10/2017, 20:52
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In effetti è da un pochino che manchi su questi schermi... :lol:

Il tono parte vagamente allegro, mi sembra, ma si fa poi più titubante, in effetti. Sarà quella la strada giusta? Il dubbio è lecito...

La voce di JK, però, è favolosa! :)
 
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view post Posted on 17/10/2017, 10:07
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CITAZIONE (chiara53 @ 16/10/2017, 19:22)
Ma che gradevole musica, il cantante non lo commento nemmeno...
Brillante , sembra di sentire l'acqua che scorre e il fruscio allegro di un rivo di montagna.
Gradevole e orecchiabile, inoltre comprensibile nel senso e nel significato per merito tuo, Leonora.
Ma i lied non erano tristi storie d'amore?

Il nostro pronuncia il tedesco che sembra quasi nato in Germania... a Monaco

Mai lasciarsi ingannare dai primi Lieder di un ciclo... per lo meno in questo caso. Winterreise - che sarà il prossimo ciclo analizzato, appena finirò con Die Schoene Muellerin - parte subito in maniera triste. Ma, per esempio, Dictherliebe di Schumann inizia in maniera idilliaca per poi finire in maniera tutt'altro che idilliaca.
E' un caso ben presente anche nel melodramma: tutte le opere che iniziano in maniera positiva finiscono generalmente male. Basti pensare a Otello: il Moro e Desdemona sono felici e innamorati nel duetto iniziale, poi tutto precipita in tragedia. La stessa Sonnambula, pur arrivando a un lieto fine, ci inganna all'inizio con il fidanzamente tra Elvino e Amina per poi precipitare in una lunga fase larmoyante prima della ricoponsizione finale.

CITAZIONE (Ida59 @ 16/10/2017, 21:52) 
In effetti è da un pochino che manchi su questi schermi...

Il tono parte vagamente allegro, mi sembra, ma si fa poi più titubante, in effetti. Sarà quella la strada giusta? Il dubbio è lecito...

La voce di JK, però, è favolosa!

Il tono di questo secondo Lied è premonitore di quello che avverrà in seguito, tanto che quella figura musicale che si trova in corrispondenza della titubanza ritornerà nell'ultimo Lied.
 
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view post Posted on 11/11/2017, 11:17
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Terzo Lied

Halt




Il terzo Lied è una tappa fondamentale nella vicenda psicologica e umana del nostro giovane mugnaio. Si tratta del momento in cui decide di fermarsi, di concludere il suo viaggio. È in fin dei conti la risposta al Wohin? (Dove?) del Lied precedente.
Rispetto agli altri due Lieder finora analizzati, Halt inizia con una lunga introduzione strumentale (il lungo è relativo alla lunghezza del brano di 60 battute, di cui 10 occupate dal pianoforte solo) che richiama la ruota del mulino e lo scorrere dell’acqua del ruscello.
Anche Halt è un Lied di forma durchkomponiert, quindi uno scorrere libero del pensiero del mugnaio che ode il dolce canto del mulino. Descrive la casa accogliente e si sofferma sulle finestre. Vorrei far notare la lunga pausa sulla parola Fenster (finestra): si tratterà di un elemento importante per il proseguo della vicenda del mugnaio, un elemento simbolico all’interno della sua permanenza al mulino.
Ancora una volta, sul finire del Lied, il giovane protagonista si rivolge al suo interlocutore primario, ovvero sia il ruscello. Credo che sia piuttosto palese che il mugnaio sia a tutti gli effetti se non un disadattato, quanto meno un giovane solitario (diciamo che non è usuale avere come unico confidente un ruscello) e questa sua introversione è fondamentale per comprendere il suo percorso psicologico.
Nel rivolgersi al ruscello, ritorna il motivo già presente in Whoin se questa sia la sua strada, se sia quello il luogo in cui è destinato a vivere.
Chiede, infatti, con insistenza (la domanda è ripetuta 4 volte, per un totale di 13 battute su un totale di 60, di cui 10 di introduzione stumentale): Oh ruscelletto, caro ruscelletto, questo dunque intendevi?.

Eine Mühle seh ich blinkenAus den Erlen heraus.
Durch Rauschen und Singen
Bricht Rädergebraus.

Ei willkommen, ei willkommen,
Süsser Mühlengesang!
Und das Haus, wie so traulich!
Und die Fenster, wie blank!

Und die Sonne, wie helle
Vom Himmel sie scheint!
Ei, Bächlein, liebes Bächlein,
War es also gemeint?

Vedo spuntare un mulino
fra questi ontani;
fra mormorio e canti,
risalta un frastuono di ruote.

Oh benvenuto, benvenuto,
dolce canto del mulino!
E la casa, quant'è accogliente!
Le finestre, come sono linde!

E il sole, come chiaro
nel cielo risplende.
Oh ruscelletto, caro ruscelletto,
questo dunque intendevi?



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view post Posted on 11/11/2017, 17:06
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CITAZIONE
Oh ruscelletto, caro ruscelletto,
questo dunque intendevi?

Ascoltare la musica dopo aver letto le spiegazioni diventa un esercizio di riconoscimento, tanto che ho ascoltato per tre volte questo brano, trovandolo molto gradevole.
Il mugnaio disadattato... ma povero!
Solitario sì, di sicuro, ma l'acqua è così limpida (almeno io la immagino così) il sole brilla e la voce di JK è melodia.
Attendo una cupa disgrazia, trattandosi di un Lied.
Grazie Leonora! :wub:
 
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view post Posted on 12/11/2017, 11:24
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CITAZIONE (Alaide @ 11/11/2017, 11:17) 
(diciamo che non è usuale avere come unico confidente un ruscello)

Sempre deliziose le tue dissacranti considerazioni! :D

Per il resto, sono sempre stupita dalla capacità di Jonas di rendere, quando necessario, la sua voce così "sottile" e "sussurrata".
 
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view post Posted on 27/11/2017, 15:03
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Quarto Lied
Danksagung an den Bach (Ringraziamento al ruscello)



Ed ecco che al quarto Lied il nostro mugnaio sta parlando ancora una volta con il ruscello per ringraziarlo di averlo condotto a quel mulino, dove immaginiamo che il protagonista abbia intravisto la bella mugnaia del titolo.
E se ne è subito innamorato.
Il Lied è punteggiato di continue domande al ruscello e si fa strada nel giovane l'idea che sia stata proprio la mugnaia a mandargli il ruscello per farlo giungere da lei. È l’inizio di un percorso che porterà all’undicesimo Lied (Mein!) fulcro della vicenda psicologica e interiore del protagonista.
Ringraziamento al ruscello è un Lied di andamento cullante, di struttura tripartita A B A1. Esiste una prima linea melodica che copre la prima strofa. Il passaggio alla sezione B è quasi impercettibile. Un piccolo cambiamento melodico, discreto, quasi che i pensieri del mugnaio seguano un percorso che si arrotola su se stesso. La sezione B, che si sviluppa sulla seconda e terza strofa, si apre con le parole Zur Müllerin. Ed è proprio sulla parola Müllerin che appare una quinta diminuita. Non entrerò a spiegare cosa sia una quinta diminuita, ma è qualcosa di leggermente stridente, come se, in una frase perfettamente scritta, comparisse un errore di grammatica che a prima vista quasi non si vede, tanto che il lieve senso di inquietudine lo si sente soltanto ad un terzo o quarto ascolto. La linea melodica, procede con altre piccole note inquiete, di cui il mugnaio, preso dal suo interrogare il ruscello, sembra quasi non accorgersene. Infine la melodia torna su sé stessa sull’ultima strofa, riprendendo parzialmente la melodia iniziale, con qualche piccola variazione. Eppure riascoltando il Lied, la struttura tripartita quasi sembra trascolorare nel cerchio dei pensieri del mugnaio.

War es also gemeint,
Mein rauschender Freund?
Dein Singen, dein Klingen,
War es also gemeint?

Zur Müllerin hin!
So lautet der Sinn.
Gelt, hab' ich's verstanden?
Zur Müllerin hin!

Hat sie dich geschickt?
Oder hast mich berückt?
Das möcht ich noch wissen,
Ob sie dich geschickt.

Nun wie's auch mag sein,
Ich gebe mich drein:
Was ich such', hab' ich funden,
Wie's immer mag sein.

Nach Arbeit ich frug.
Nun hab ich genug
Für die Hände, fürs Herze
Vollauf genug!

Questo dunque intendevi,
o mio spumeggiante amico?
Il tuo canto, la tua voce,
questo dunque intendevano?

Avanti, dalla mugnaia!
Questo è il significato.
Vero, che l'ho capito?
Avanti, dalla mugnaia!

È lei che ti ha mandato?
O tu m'hai sedotto?
Ma vorrei sapere,
Se t'ha inviato lei.

Ma, comunque sia,
mi va benissimo:
ho trovato quel che cercavo,
comunque sia.

Cercavo lavoro,
ora ho trovato,
per le mani, per il cuore,
più che abbastanza



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view post Posted on 27/11/2017, 18:59
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Ascoltata tre volte, gradevole; la voce di Jonas è fantastica, penso che anche se cantasse l'elenco del telefono riuscirebbe a dargli un senso :lol: :lol:
Hai ragione (ovvio!) ma al primo ascolto non me ne sono accorta, c'è come un titubare, un momento di difficoltà leggero, quasi evanescente.
Bello che tu riesca a spiegare come e dove ascoltare.
Grazie, davvero!
 
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view post Posted on 2/12/2017, 17:56
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Posso cominciare, del tutto fuori tema, dicendo che Kaufmann è giovanissimo e bellissimo nell'immagine del video? :wub:

Per il resto, il mio orecchio musicale è pessimo, anche se mi è parso (sforzandomi) di sentire qualcosa "di strano" sullo stacco Müll- e la ripartenza con -erin.
Però, ho compreso bene la spiegazione della quinta diminuita: sei stata molto brava ad esemplificare.

Mi è piaciuta anche tutta l'approfondita spiegazione psicologica relativa al mugnaio sovrapposta all'andamento musicale.
sei davvero un'ottima insegnante che sa come coinvolgere e intrigare gli allievi. :)
 
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view post Posted on 9/12/2017, 15:42
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Quinto Lied
Am Feierabend (A sera, dopo il lavoro)



Prima di lanciarmi nell'analisi di questo fondamentale Lied del ciclo, ringrazio le mie allieve. Uno degli scopi di queste lezioni è anche di allenare l'orecchio a riconoscere piccole particolarità musicali, che si acquistano con il tempo e con molti ascolti. Ma ascoltare più volte JK non è di certo un sacrificio :P

Nel quinto Lied viene per la prima volta nominata la mugnaia del titolo: ci appare come una ragazza gentile che augura la buona notte ai vari garzoni che lavorano per il padre.
Il nostro protagonista vorrebbe farsi notare maggiormente da lei. Non vuole sentirla salutare tutti allo stesso modo. Desidera piuttosto che il suo saluto sia rivolto unicamente a lui. E, per la prima volta dall’inizio del ciclo, il mugnaio non parla più al ruscello, ma al suo animo, mettendo maggiormente a nudo i suoi desideri.
Si tratta di un Lied tripartito (A B A1), ma di una tripartizione ben visibile e non soltanto accennata come nel caso precedente.
La tripartizione risulta possibile perché Schubert sceglie di ripetere interamente la prima strofa.
Abbiamo quindi una prima sezione (A, bb. 1-24), in cui il nostro protagonista si propone di compiere azioni iperboliche. Il ritmo è mosso, il mugnaio ci appare ben più agitato rispetto a come ci può essere sembrato nei precedenti Lieder. Gli ultimi versi, ripetuti, esprimono il desidero che la bella mugnaia possa vedere la sua dedizione, il suo amore silenzioso.
Il ritmo si modifica nella seconda sezione (B, bb. 25-59), in cui il mugnaio nota, forse con una lieve nota rabbiosa, di essere troppo debole, di non riuscire a fare nulla per farsi notare. Fa, in definitiva, quello che tutti gli altri garzoni sanno fare. Il padrone non lo nota. Ma soprattutto non lo nota la fanciulla che augura a tutti buonanotte. Quest’ultima parte – la presa di coscienza del proprio anonimato di fronte all’amata e al padre di questa – mostra un rallentamento nelle parole del mugnaio, una certa stanchezza frutto della delusione (o forse è meglio parlare di disillusione).
Ed ecco che ritorna la volontà di compiere gesti impossibili (A1, bb. 60-89), ma la ripetizione della musica non è uguale a se stessa. La delusione, la consapevolezza di non essere stato notato dall’amata porta ad una maggiore sottolineatura dei versi Così che la bella mugnaia / notasse la mia dedizione. La prima volta che compare la parola merkte (notasse) la voce sale al sol acuto, toccato in precedenza soltanto sulla parola allen (a tutti) detta dalla mugnaia (A tutti buona notte). Non si tratta di una scelta casuale: la mugnaia saluta tutti, quindi non nota il protagonista. Subito dopo il sol acuto su merkte, il mugnaio ripete due volte la parola meinen (mia), per poi concludere su treuen (fedeli… la traduzione letterale di treuen Sinn sarebbe fedeli sentimenti, che in italiano è meglio rendere come dedizione) che occupa un’intera battura e risulta quindi maggiormente evidenziata. Essenzialmente, se nella parte A, l’ultimo verso della prima strofa occupava 2 battute, nella parte A1 ne occupa 3. L’accorato desiderio di essere notato dall’amata viene ripetuto altre due volte. E l’ultima ripetizione risulta spezzata, quasi che il mugnaio non abbia più la forza di ripetersi che la fanciulla non l’ha ancora notato in mezzo agli altri garzoni del mulino.

Hätt ich tausend Arme zu rühren!
Könnt ich brausend die Räder führen!
Könnt ich wehen durch alle Haine!
Könnt ich drehen alle Steine!
Dass die schöne Müllerin
Merkte meinen treuen Sinn!

Ach, wie ist mein Arm so schwach!
Was ich hebe, was ich trage,
Was ich schneide, was ich schlage,
Jeder Knappe tut mir's nach.
Und da sitz ich in der grossen Runde,
In der stillen kühlen Feierstunde,
Und der Meister spricht zu allen:
Euer Werk hat mir gefallen;
Und das liebe Mädchen sagt
Allen eine gute Nacht.

Oh, se avessi mille braccia da muovere!
Se potessi girare le ruote scroscianti!
Se potessi volare per tutti i boschetti!
Se potessi girare tutte le mole!
Così che la bella molinara
notasse le mie intenzioni.

Ahimè, com'è debole il mio braccio!
Posso sollevare, trasportare,
tagliare, abbattere,
ma qualunque garzone è capace.
Ed ora qui siedo all'appello,
nella sera quieta e fresca,
e il padrone dice a tutti:
Avete fatto un buon lavoro,
e la cara fanciulla dice
a tutti... buona notte.



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