Il Calderone di Severus

Rileggiamo e commentiamo insieme HP 5, I brani relativi a Piton in italiano e inglese

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view post Posted on 17/10/2017, 16:50
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Da troppo tempo siamo fermi sulla prima lezione di Occlumanzia e, prima o poi, vorrei finire e commentare i brani che riguardano Severus in tutti e sette i libri e gli otto film :lol: :lol: :lol:

Nei due brevi stralci che vi propongo oggi si parla ancora (e se ne parlerà ancora nei prossimi, diffusamente) di Occlumanzia.
Occlumanzia: l'arte che ha permesso a Severus Piton non solo di sopravvivevere prendendo in giro Voldemort, ma anche di svolgere egregiamente il suo compito di spia per conto dell'Ordine della Fenice e di Albus Silente.
Essere un Occlumante non è cosa facile, nè piacevole: occorre nascondere, sopprimere i propri sentimenti sotto una gelida apparenza e, nel caso di un eccezionale occlumante come Piton, creare false immagini nella mente ad uso e consumo del Legilimante. E se questo è Voldemort...
Qui vediamo come Potter cerca di imparare quest'arte faticosamente insegnata da Severus.


521-522 I soliti dubbi di Harry e Ron su Piton, tacitati dalla splendida Hermione.



Harry avrebbe dato molto per riuscire a fare in Occlumanzia i progressi di Neville in Difesa contro le Arti Oscure. Gli incontri con Piton, che già erano cominciati male, non miglioravano. Al contrario, Harry avvertiva di peggiorare a ogni lezione.
Prima di cominciare a studiare Occlumanzia, la sua cicatrice pizzicava ogni tanto, di solito di notte, o durante uno di quegli strani picchi dell'umore di Voldemort. Invece ora non smetteva mai di bruciare, e spesso Harry avvertiva un senso improvviso di fastidio o allegria che non aveva alcun legame con ciò che gli stava succedendo, accompagnato da una fitta particolarmente dolorosa alla fronte. Aveva l'orribile sensazione di essersi trasformato in una sorta di antenna sintonizzata sulle minime fluttuazioni d'umore di Voldemort, ed era certo di poter fare risalire l'inizio di questa sensibilità esasperata alla prima lezione di Occlumanzia con Piton. In più, sognava quasi ogni notte di camminare lungo il corridoio che portava all'Ufficio Misteri, e finiva sempre con lui che si fermava a guardare con desiderio la semplice porta nera.
«Forse è un po' come una malattia» disse Hermione preoccupata, quando Harry si confidò con lei e Ron. «Un'influenza, qualcosa del genere. Deve peggiorare prima di poter migliorare».
«Sono le lezioni di Piton che la fanno peggiorare» rispose Harry. «Non ne posso più di questo dolore alla cicatrice, e mi sono stufato di camminare lungo quel corridoio tutte le notti». Si strofinò la fronte con rabbia. «Vorrei solo che quella porta si aprisse, mi sono stufato di stare lì a guardarla...»
«Non scherzare» lo interruppe Hermione brusca. «Silente non vuole che tu sogni quel corridoio, o non avrebbe chiesto a Piton di insegnarti Occlumanzia. Devi solo impegnarti un po' di più».
«Io mi sto impegnando!» protestò Harry, punto sul vivo. «Provaci tu qualche volta... Piton che cerca di entrarti nella testa... non è proprio uno spasso, sai!»
«Forse...» cominciò Ron.
«Forse cosa?» sbottò Hermione.
«Forse non è colpa di Harry se non riesce a chiudere la mente» disse cupo Ron.
«In che senso?» chiese Hermione.
«Be', forse Piton non sta proprio cercando di aiutarlo...»
Harry e Hermione lo fissarono. Ron li ricambiò con uno sguardo gravido di significati.
«Forse» ripeté a voce ancora più bassa, «invece, cerca di aprire la mente di Harry un po' di più... per facilitare Voi-Sapete...»
«Taci, Ron» intervenne Hermione infuriata. «Quante volte hai sospettato di Piton, e quando mai hai avuto ragione? Silente si fida di lui, lavora per l'Ordine, e questo ci deve bastare».
«Era un Mangiamorte» insisté Ron. «E non abbiamo mai avuto la prova che abbia davvero cambiato bandiera».
«Silente si fida di lui» ripeté Hermione. «E se noi non possiamo fidarci di Silente, non possiamo fidarci di nessuno».



in inglese


Harry would have given a great deal to be making as much progress at Occlumency as Neville was making during the DA meetings. Harry's sessions with Snape, which had started badly enough, were not improving. On the contrary Harry felt he was getting worse with every lesson.
Before he had started studying Occlumency, his scar had prickled occasionally, usually during the night, or else following one of those strange flashes of Voldemort's thoughts or mood that he experienced every now and then. Nowadays, however, his scar hardly ever stopped prickling, and he often felt lurches of annoyance or cheerfulness that were unrelated to what was happening to him at the time, which were always accompanied by a particularly painful twinge from his scar. He had the horrible impression that he was slowly turning into a kind of aerial that was tuned in to tiny fluctuations in Voldemorts mood, and he was sure he could date this increased sensitivity firmly from his first Occlumency lesson with Snape. What was more, he was now dreaming about walking down the corridor towards the entrance to the Department of Mysteries almost every night, dreams which always culminated in him standing longingly in front of the plain black door.
"Maybe it's a bit like an illness," said Hermione, looking concerned when Harry confided in her and Ron. "A fever or something. It has to get worse before it gets better."
The lessons with Snape are making it worse," said Harry flatly. "I"m getting sick of my scar hurting and I"m getting bored with walking down that corridor every night." He rubbed his forehead angrily. "I just wish the door would open, I"m sick of standing staring at it -"
That's not funny," said Hermione sharply. "Dumbledore doesn't want you to have dreams about that corridor at all, or he wouldn't have asked Snape to teach you Occlumency. You're just going to have to work a bit harder in your lessons."
"I am working!" said Harry nettled. "You try it some time - Snape trying to get inside your head - it's not a bundle of laughs, you know!"
"Maybe…" said Ron slowly.
"Maybe what?" said Hermione, rather snappishly.
"Maybe it's not Harry's fault he can't close his mind," said Ron darkly.
"What do you mean?" said Hermione.
"Well, maybe Snape isn't really trying to help Harry…"
Harry and Hermione stared at him. Ron looked darkly and meaningfully from one to the other.
"Maybe," he said again, in a lower voice, "he's actually trying to open Harry's mind a bit wider… make it easier for You-Know—"
"Shut up, Ron," said Hermione angrily. "How many times have you suspected Snape, and when have you ever been right? Dumbledore trusts him, he works for the Order, that ought to be enough."
"He used to be a Death Eater," said Ron stubbornly. "And we've never seen proof that he really swapped sides."
"Dumbledore trusts him," Hermione repeated. "And if we can't trust Dumbledore, we can't trust anyone."


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Pagina 542 ancora sull'Occlumanzia...



Harry si infilò nel letto, ripensando alla partita. Era stato immensamente frustrante vederla dagli spalti. La prestazione di Ginny l'aveva abbastanza colpito, ma sapeva che, se avesse giocato lui, avrebbe potuto prendere il Boccino prima... c'era stato un momento in cui aveva svolazzato attorno alla caviglia di Kirke; se Ginny non avesse esitato, avrebbe potuto strappare la vittoria per Grifondoro.
La Umbridge era seduta poche file sotto Harry e Hermione. Una volta o due si era voltata a guardarlo, con la schiena rigida e con la larga bocca da rospo tirata in quello che a lui era parso un sorriso gongolante. Il ricordo lo fece avvampare di rabbia.
Dopo qualche minuto gli venne in mente che avrebbe dovuto svuotare la mente da ogni emozione prima di dormire, come Piton non mancava di ripetergli alla fine di ogni lezione di Occlumanzia.
Ci provò per un paio di istanti, ma il pensiero di Piton sommato al ricordo della Umbridge non fece che aumentare il suo astio ribollente, e si ritrovò invece a concentrarsi su quanto odiava quei due. Pian piano il russare di Ron sfumò, sostituito da un profondo respiro regolare. Harry impiegò di più a addormentarsi; il corpo era stanco, ma al cervello ci volle molto tempo per chiudersi.
Sognò che Neville e la professoressa Sprite ballavano il valzer nella Stanza delle Necessità, mentre la professoressa McGranitt suonava la cornamusa. Lui rimase a guardarli soddisfatto per un po', poi decise di andare a cercare gli altri membri dell'ES.
Però quando uscì dalla stanza si ritrovò davanti non l'arazzo di Barnaba il Babbeo, ma una torcia che bruciava nel suo sostegno sulla parete di pietra. Si voltò lentamente verso sinistra. Lì, alla fine del corridoio privo di finestre, c'era una semplice porta nera.
Si avvicinò con crescente eccitazione. Aveva la strana sensazione che stavolta avrebbe avuto fortuna, e avrebbe trovato il modo di aprirla... era a pochi centimetri, e con il cuore in gola vide una striscia di luce in basso a destra... la porta era socchiusa... tese la mano per spingerla e...
Ron russò in modo genuino e fragoroso, e Harry si svegliò di colpo, la mano destra tesa nel buio, pronta ad aprire una porta che era a centinaia di chilometri da lì. La lasciò ricadere con un misto di disappunto e senso di colpa. Sapeva che non avrebbe dovuto vedere quella porta, ma allo stesso tempo era così divorato dalla curiosità che non poteva fare a meno di arrabbiarsi con Ron... se solo avesse aspettato un altro minuto per mettersi a russare!

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in inglese


Harry got into bed, thinking about the match. It had been immensely frustrating watching from the sidelines. He was quite impressed by Ginny's performance but he knew if he had been playing he could have caught the Snitch sooner… there had been a moment when it had been fluttering near Kirke's ankle; if Ginny hadn't hesitated, she might have been able to scrape a win for Gryffindor.
Umbridge had been sitting a few rows below Harry and Hermione. Once or twice she had turned squatly in her seat to look at him, her wide toad's mouth stretched in what he thought had been a gloating smile. The memory of it made him feel hot with anger as he lay there in the dark. After a few minutes, however, he remembered that he was supposed to be emptying his mind of all emotion before he slept, as Snape kept instructing him at the end of every Occlumency lesson.
He tried for a moment or two, but the thought of Snape on top of memories of Umbridge merely increased his sense of grumbling resentment and he found himself focusing instead on how much he loathed the pair of them. Slowly, Ron's snores died away, to be replaced by the sound of deep, slow breathing. It took Harry much longer to get to sleep; his body was tired, but it took his brain a long time to close down.
He dreamed that Neville and Professor Sprout were waltzing around the Room of Requirement while Professor McGonagall played the bagpipes. He watched them happily for a while, then decided to go and find the other members of the DA.
But when he left the room he found himself facing, not the tapestry of Barnabas the Barmy, but a torch burning in its bracket on a stone wall. He turned his head slowly to the left. There, at the far end of the windowless passage, was a plain, black door.
He walked towards it with a sense of mounting excitement. He had the strangest feeling that this time he was going to get lucky at last, and find the way to open it… he was feet from it, and saw with a leap of excitement that there was a glowing strip of faint blue light down the right-hand side… the door was ajar… he stretched out his hand to push it wide and ."
Ron gave a loud, rasping, genuine snore and Harry awoke abruptly with his right hand stretched in front of him in the darkness, to open a door that was hundreds of miles away. He let it fall with a feeling of mingled disappointment and guilt. He knew he should not have seen the door, but at the same time felt so consumed with curiosity about what was behind it that he could not help feeling annoyed with Ron… if only he could have saved his snore for just another minute.

Edited by chiara53 - 17/10/2017, 18:06
 
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Perdono, perdono, perdono... ora lascio aperta la scheda di firefox su questa discussione e risponderò al più presto ai precedenti messaggi.
 
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CITAZIONE (Ida59 @ 17/10/2017, 18:04) 
Perdono, perdono, perdono... ora lascio aperta la scheda di firefox su questa discussione e risponderò al più presto ai precedenti messaggi.

:wub: :wub: :wub: :D
 
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CITAZIONE (chiara53 @ 4/12/2016, 17:37) 
Eccoci arrivati ad un lungo brano, da commentare per diversi motivi: la Pottervisione imperante, il disvelarsi dei concetti di Occlumanzia e Legilimanzia, l’evidenza del legame tra Harry e Voldemort collegato alla cicatrice e altri ancora.
Vi giganteggia un grande e sdegnoso Severus, solo lui sa quanto potrebbe costargli un’incursione di Voldemort nella mente di Potter, per questo è duro, sprezzante e quasi superbamente disinteressato al bene di Harry... che ne pensate?


497-507 La prima, memorabile lezione di Occlumanzia. (dalla quale, personalmente, ho tratto un infinito numero di informazioni su Piton e ho veramente capito che stava indossando una maschera e che faceva realmente la spia di Silente presso Voldemort perché era incredibilmente in grado di mentirgli.)

Ecco, finalmente ci sono. Intanto comincio a rileggermi questo brano che è uno tra i miei perferiti, quello che, una volta innamoratami del personaggio alla fine del 4° libro, mi ha infine svelato chi era davvero Seversu Piton. :lovelove:

A voi consiglio di leggere una discussione del processo a Piton ove mi sono dilungata sulle definizioni di Occlumanzia e Legilimanzia, arti magiche sulle quali spesso i Babbani hanno gravi lacune.
 
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CITAZIONE (chiara53 @ 4/12/2016, 17:37) 
497-507 La prima, memorabile lezione di Occlumanzia. (dalla quale, personalmente, ho tratto un infinito numero di informazioni su Piton e ho veramente capito che stava indossando una maschera e che faceva realmente la spia di Silente presso Voldemort perché era incredibilmente in grado di mentirgli.)

Harry passò gran parte del giorno seguente aspettando con terrore la sera. La doppia lezione di Pozioni del mattino non dissipò per nulla la sua trepidazione, visto che Piton fu più sgradevole che mai.
[….]
Alle sei, tuttavia, persino l'euforia di essere riuscito a invitare Cho Chang non poté alleviare i sinistri presagi che si addensavano a ogni passo verso l'ufficio di Piton. Si fermò un istante davanti alla porta, desiderando di essere in qualunque altro posto, poi trasse un profondo respiro, bussò ed entrò.
Le pareti della stanza in penombra erano occupate da scaffali carichi di centinaia di barattoli di vetro, in cui viscidi pezzi di animali e piante erano sospesi in pozioni di vari colori.
[...]
... e sobbalzò quando la fredda voce di Piton comandò dal buio: «Chiudi la porta, Potter».
Harry obbedì, con la terribile sensazione di chiudersi in trappola.

Con tutta evidenza, il brano comincia con una totale immersione nella Potter-visione, visto addirittura il terrore di Harry, che certo non promette bene, così come il sotterraneo di Pozioni non si presenta nel migliore dei modi, pur se è molto funzionale alla distillazione delle pozioni, ovviamente.
Ma il terrore ottenebra la mente del ragazzo, cosa che di per sè non è che abbia poi un gran senso, visto che è Silente che ha voluto che Harry prendesse queste lezioni da Piton. E di Silente Harry (e i lettori) dovrebbero fidarsi completamente, no? E invece no, pare che la fiducia nei confronti di Silente vada ad elastico, e svanisce come neve al sole se Piton è nelle vicinanze. Mah... e sì che per paraganore Piton al sole che ne vuole... :lol:

CITAZIONE
«Tu non hai acume, Potter» rispose Piton, con i neri occhi che scintillavano. «Non capisci le sfumature. È uno dei difetti che ti rendono un pozionista così scadente».

Posso dirlo? :) Secondo me questa è una delle migliori battute di Piton. Può anche sembrare un insulto ma, in effetti, è solo una constatazione dei fatti... e un grosso suggerimento che il ragazzo, ovviamente, non comprende. Come del resto è sua abitudine con Piton visti i suoi pregiudizi ormai troppo radicati. E sì che una giovane mente dovrebbe essere più aperta e flessibile...
E poi, attenzione. Gli occhi di Piton scintillano!
Niente più tunnel oscuri, dalla fine del 4° libro, ma occhi che scintillano. E qualcosa vorrà ben dire, no? Ci sarà ben un motivo se, dopo quattro libri, la descrizione cambia, al punto che perfino Harry se ne accorge.
No, non scintillano per l'insulto che Harry crede di aver ricevuto. Scintillano di orgoglio, quei meravigliosi occhi neri. Perchè Severus sa benissimo qual è il proprio valore di Occlumante. :lovelove:


Edited by Ida59 - 21/10/2017, 14:56
 
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CITAZIONE (chiara53 @ 4/12/2016, 17:37) 
«Solo i Babbani parlano di 'lettura del pensiero'. I pensieri non sono un libro che si possa aprire ed esaminare a piacimento. Non sono incisi all'interno del cranio in modo che qualunque intruso possa leggerli. La mente è qualcosa di complesso e stratificato, Potter... o perlomeno, la maggior parte delle menti lo sono». Sorrise, beffardo.

Be'... beffardo... è Harry che lo pensa e quello che Severus dice, astrattamente parlando, è corretto. In ogni caso, è delizioso!

CITAZIONE
«È comunque vero che chi padroneggia la Legilimanzia è in grado, in condizioni particolari, di scavare nella mente delle sue vittime e interpretare correttamente ciò che vi trova. L'Oscuro Signore, per esempio, sa quasi sempre se qualcuno gli sta mentendo. Solo chi è abile in Occlumanzia è in grado di escludere i ricordi e le emozioni che contraddicono la bugia, e può così mentire in sua presenza senza essere scoperto».

Eccola qui, infine, l'essenza di Severus svelata dalle sue stesse parole.
Solo chi è abile in Occlumanzia. E lui non solo è abile in Occlumanzia, lui è il maggiore esperto, il migliore in assoluto. Perchè sulla sua bravura in Occlumanzia lui ci scommette la vita ogni volta che Voldemort lo guarda negli occhi (infatti, come Severus ha appena spiegato a Harry, il contatto visivo è essenziale).
Ma se Voldemort lo guarda negli occhi, Severus non può certo distogliere lo sguardo. No, deve rimanere a fissarlo, lasciarlo entrare nella propria mente.
E ingannarlo.
Come solo Severus sa fare. Perchè Severus è perfettamente in grado di escludere i ricordi e le emozioni che contraddicono la bugia, e può così mentire in sua presenza senza essere scoperto.
Ecco, solo che la cosa non è così semplice altrimenti chiunque potrebbe mentire a Voldemort, ma è evidente che nessun altro, oltre a Severus, sa farlo!
Credo che Severus si sia allenato anni e anni, dapprima con Silente e poi da solo, notte dopo notte, per imparare ad avere il pieno controllo della propria mente. E controllare la propria mente vuol dire, soprattutto, controllare le proprie emozioni.
Leggendo questo brano ho capito perchè JKR descrive dli occhi di Severus come tunnel bui la prima volta che incrocia lo sguardo con Harry. Con quale altra persona Severus ha più bisogno di tenere sotto controllo le proprie emozioni se non con il figlio della donna amata? col bambino che è rimasto orfano per colpa sua sua? col ragazzo che assomiglia come una goccia d'acqua all'uomo che gli ha portato via Lily?
Svuotare la mente dalle emozioni per poterle controllare.
Povero Severus, una vita passata a controllare le proprie emozioni, ad annullarle, a negarle. E con loro a negare la propria fragile umanità.
Vi segnalo il brano che ho scritto per la mia visione di Severus: Le maschere di Severus.
Anni e anni trascorsi a mentire a Voldemort, percorrendo il filo sottile di una lama sospesa su un baratro. E poi quella stronza della sua creatrice l'ha obbligato a morire in silenzio, invece di sputare in faccia a Voldemort la sua strepitosa verità. Era in un altro modo che dovevano finire le cose... :lovelove:
CITAZIONE
Forza e resistenza del Cristallo (giugno - novembre 2007)
Già lo pregusto con orgoglioso piacere, ma arriverà anche per me il momento in cui potrò finalmente togliermi dal viso questa impassibile maschera di spia e soffiare in faccia a Voldemort tutto il mio odio e la sprezzante soddisfazione per essere sempre riuscito a raggirare il più grande Legilimante del mondo.
Solo pochi instanti, per i quali sono fin d’ora pronto a morire, ma, in quel momento, voglio vedere il suo volto sbiancare del tutto ed i suoi occhi rossi, che troppo a lungo hanno violato la mia mente senza alcun rispetto, dilatarsi enormemente nello stupore per poi, all’improvviso, capire e comprendere il mio complesso imbroglio.
Ed allora sì che gli permetterò di leggere tra i miei pensieri tutto il rovente odio e l’infinito disprezzo che provo per lui.

Ecco il riassunto del mio pensiero su Severus-Occlumante.
CITAZIONE
Severus è l’uomo che impone a Silente di non rivelare mai, a nessuno, la parte migliore di se stesso; è l’uomo che per tutta la vita recita una parte che lo separa da se stesso, dalla sua vera identità ed intima essenza; è la spia che per anni si prepara ad affrontare Voldemort e diventa maestro insuperabile nell’arte dell’Occlumanzia per riuscire a mentire al miglior Legilimante del mondo magico.
Mentire all’Oscuro Signore significa però saper controllare in modo perfetto pensieri e ricordi e dominare le proprie emozioni; significa anche imparare a negarle, a diventare l’uomo gelido e imperturbabile, dallo sguardo nero e vuoto, che Severus dimostra di saper essere alla perfezione; significa saper controllare i propri ricordi celandoli nel profondo dell’anima, modificarli per sostenere la verità della bugia, deturparli e infangarli per ingannare perfino se stesso.
Questa è l’Occlumanzia che Severus deve applicare per riuscire a mentire all’Oscuro Signore.
Ma per far questo Severus deve rinunciare alla sua umanità, rischiando di perdere i suoi ricordi e perfino se stesso.
Per compiere il suo dovere ed espiare le sue colpe anelando ad un inarrivabile perdono.

Il resto lo trovate nel mio messaggio Severus Occlumante, compresi gli estratti delle mie fiction che esprimono al meglio e più diffusamente e in profondità il mio pensiero. Severus è l'Occlumanzia: non potrebbe esistere un Severus spia senza l'Occlumanzia.
Ricordo che nei tre lunghi anni trascorsi tra l'uscita del 4° e del 5° libro vi era una grossa discussione nel fandom. Che cosa era andato a fare Severus, su ordine di Silente, quando, pallido e teso, aveva affermato di essere pronto? Pronto a fare cosa?
Io ho sempre pensato che fosse tornato da Voldemort per spiarlo per conto di Silente, ma la maggior parte dei fan diceva che era impossibile, che nessuno sarebbe riuscito a mentire a Voldermort! Così nel fandom si favoleggiava di un Severus Animagus (sotto forma di... pippistrello, naturalmente! :D ), tanto, di Animagus irregolari già ce n'erano tanti in giro... Ma io, invece, ero sicura del fatto mio: Severus era un uomo in grado di un controllo estremo di sè ed ero certa che, in qualche modo, potesse riuscire a fare la spia per Silente. In fondo, non lo aveva fatto anche quando era solo poco più di un ragazzo? Una piccola minoranza nel fandon riteneva che Severus spiasse Voldemort da lontano, magari tramite i Mangiamorte con i quali era rimasto in contatto (Lucius tra tutti). Ma erano davvero pochi quelli che come me pensavano che Severus fosse tornato in ritardo da Voldemort nella notte in cui aveva ripreso sembianze umane. Sì, sfidando coraggiosamente la morte. Infatti era più pallido del solito mentre rispondeva "Lo sono." alla richiestadi Silente. E i suoi occhi erano animati da uno strano scintillio.
Immaginatevi i miei salti di gioia quando, all'inizio del 5° libro, è confermato che Severus faceva il doppio gioco e spiava Voldemort per conto di Silente!




Edited by Ida59 - 21/10/2017, 14:54
 
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Come al solito sono senza parole nel leggere le vostre riflessioni, sembra quasi che Severus l'abbiate creato voi, tanto lo sviscerate bene.
Io mi prendo ancora un pochettino di tempo per riordinare idee ed appunti, prima di dire la mia, visto che è uno dei pezzi centrali del personaggio e di tutta la vicenda.
Ci sono anche parti del pezzo precedente, posso commentare anche quello? *w*
 
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view post Posted on 21/10/2017, 13:45
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CITAZIONE (PandaNemo @ 21/10/2017, 00:12) 
Ci sono anche parti del pezzo precedente, posso commentare anche quello? *w*

Puoi commentare liberamente e in tutta tranquillità ogni cosa che desideri e, soprattutto, non devi mai sentirti inadeguata perchè qui, nel Calderone di Severus, ogni voce che parla di lui con amore e rispetto è la benvenuta.
 
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CITAZIONE (chiara53 @ 4/12/2016, 17:37) 
«Be', allora perché devo imparare l'Occlumanzia?» Piton guardò Harry, passandosi un lungo dito magro sulle labbra.
[...]
Piton fissò Harry per qualche istante, sempre passandosi il dito sulle labbra.

Se ci ripenso adesso, mi vien da ridere. O da piangere, a secondo della prospettiva.
Mi riferisco alle parole in grassetto e a tutte le elucubrazioni che noi fan di Piton, infatuate anche del compianto Alan Rickman, avevamo fatto allora su quel particolare gesto, immaginandoci Alan che si passava sensualmente il dito sulle labbra.
Ovviamente, a regista e sceneggiatore nemmeno è passato per l'anticamera del cervello di farglielo fare... :cry:


Edited by Ida59 - 29/10/2017, 10:56
 
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view post Posted on 29/10/2017, 10:55
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CITAZIONE (chiara53 @ 4/12/2016, 17:37) 
«Perché vedevo con gli occhi del serpente se condivido i pensieri di Voldemort?»
«Non pronunciare il nome dell'Oscuro Signore!» sbottò Piton. Calò un silenzio sgradevole. I due si scambiarono un'occhiataccia sopra il Pensatoio. «Il professor Silente lo pronuncia» disse Harry piano. «Silente è un mago di grande potere» mormorò Piton. «Se lui si sente sicuro a usare quel nome... il resto di noi...» Si strofinò l'avambraccio sinistro, a quel che pareva inconsciamente, nel punto dove Harry sapeva che il Marchio Nero era impresso a fuoco nella pelle.

Questo è un altro elemento su cui i fan si sono incartati... e ancora sono incartati su quel punto.
Perchè Piton si sente a disagio a pronunciare il nome di Voldemort? Anche lui è un mago molto potente, ora lo sappiamo con certezza, ma perchè lo chiama sempre e solo "Oscuro Signore"?
A suo tempo avevamo sviluppato la tesi che Piton lo chiamasse sempre "Oscuro Signore", anche con chiunque altro, perchè in quanto Mangiamorte doveva forzatamente rivolgersi così a Voldemort, quindi per non correre il rischio di sbagliare, si atteneva sempre a quel particolare modo di chiamarlo.
Mi sa che dobbiamo accontentarci di questa tesi, visto che JKR non ha rivelato nulla su questo fatto.
Infatti, non ritengo dirimente per la nostra questione il fatto che nel 7° libro si è saputo che c'era una "traccia" sul nome di Voldemort e che quando qualcuno lo pronunciava l'Oscuro Signore riusciva a sapere dove si trovava la persona che aveva detto il suo nome. Secondo me questo è un incantesimo che è stato attivato solo molto più tardi, all'epoca del 7° libro, appunto, e che non esisteva anche prima. Però, esistendo questo particolare incanto, non posso neppure escludere che esistesse anche prima, Severus lo sapesse e, per tale motivo, evitasse di pronunciarne il nome. Il fatto, però, che Silente se ne sbattesse e facesse il suo nome, mi fa pensare che prima della fine del 6° libro l'incanto-traccia sul nome di Voldemort NON esistesse.
Voi che ne pensate?

Ora mi viene un dubbio: nella "Maledizione dell'erede" Piton fa riferimento diretto a Voldemort? Come lo chiama?
Devo andare a controllare.

 
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view post Posted on 30/10/2017, 18:02
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Ho cercato nel testo teatrale.

Scorpius cita Voldemort più di una volta, lo chiama per nome e Piton non lo corregge, tuttavia quando Piton chiede come sia morto a Scorpius le battute sono le seguenti.
Piton : Sono morto presumo. Eri un po' troppo sorpreso di vedermi. Come?
Scorpius: Valorosamente.
Piton: Chi?
Scorpius: Voldemort.
Piton: Molto irritante. Suppongo ci sia una certa gloria nell'essere uccisi dal Signore Oscuro in persona.

Concordo con la tesi esposta da Ida.
CITAZIONE (Ida59 @ 29/10/2017, 10:55) 
A suo tempo avevamo sviluppato la tesi che Piton lo chiamasse sempre "Oscuro Signore", anche con chiunque altro, perchè in quanto Mangiamorte doveva forzatamente rivolgersi così a Voldemort, quindi per non correre il rischio di sbagliare, si atteneva sempre a quel particolare modo di chiamarlo.
Mi sa che dobbiamo accontentarci di questa tesi, visto che JKR non ha rivelato nulla su questo fatto.
 
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view post Posted on 14/11/2017, 18:10

Buca-calderoni

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QUOTE (Ida59 @ 29/10/2017, 10:55) 
Questo è un altro elemento su cui i fan si sono incartati... e ancora sono incartati su quel punto.
Perchè Piton si sente a disagio a pronunciare il nome di Voldemort? Anche lui è un mago molto potente, ora lo sappiamo con certezza, ma perchè lo chiama sempre e solo "Oscuro Signore"?
A suo tempo avevamo sviluppato la tesi che Piton lo chiamasse sempre "Oscuro Signore", anche con chiunque altro, perchè in quanto Mangiamorte doveva forzatamente rivolgersi così a Voldemort, quindi per non correre il rischio di sbagliare, si atteneva sempre a quel particolare modo di chiamarlo.
Mi sa che dobbiamo accontentarci di questa tesi, visto che JKR non ha rivelato nulla su questo fatto.
Infatti, non ritengo dirimente per la nostra questione il fatto che nel 7° libro si è saputo che c'era una "traccia" sul nome di Voldemort e che quando qualcuno lo pronunciava l'Oscuro Signore riusciva a sapere dove si trovava la persona che aveva detto il suo nome. Secondo me questo è un incantesimo che è stato attivato solo molto più tardi, all'epoca del 7° libro, appunto, e che non esisteva anche prima. Però, esistendo questo particolare incanto, non posso neppure escludere che esistesse anche prima, Severus lo sapesse e, per tale motivo, evitasse di pronunciarne il nome. Il fatto, però, che Silente se ne sbattesse e facesse il suo nome, mi fa pensare che prima della fine del 6° libro l'incanto-traccia sul nome di Voldemort NON esistesse.
Voi che ne pensate?

Ora mi viene un dubbio: nella "Maledizione dell'erede" Piton fa riferimento diretto a Voldemort? Come lo chiama?
Devo andare a controllare.

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Può essere anche che Severus provasse comunque un po' di soggezione verso Voldemort e verso lo stesso Silente? Mi spiego meglio. Ovviamente, ha dimostrato più e più volte di non temerlo abbastanza da fuggire o da sottrarsi ai suoi doveri di spia; e ha anche dimostrato più volte di essere in grado di batterlo in diversi campi, come quello dell'Occlumanzia/Legilimanzia. Però Voldemort è comunque quello che di fatto ha in pugno la sua vita. Ogni volta che Severus lo vede, potrebbe essere l'ultima, e lui lo sa. E non tiene in pugno solo la sua vita, ma quella di molte altre persone, senza contare il fatto che è il pericolo numero uno per Harry, che Severus ha giurato di proteggere. Tutto questo può causare una sorta di condizionamento, che spinge Severus a rivolgersi a lui in quel modo, anche quando non si trova in presenza di Voldemort.
Stessa cosa per Silente: ha affermato che Silente chiama Voldemort per nome perché lui è "un mago molto potente". Sappiamo benissimo che anche Severus lo è, visto che tutto quello che fa e come è in grado di ingannare Voldemort con l'Occlumanzia. Eppure, lui non si ritiene abbastanza potente da poter chiamare Voldemort per nome. Potrebbe essere, di nuovo, una sorta di condizionamento dovuto ai sensi di colpa che prova, che lo impediscono di apprezzarsi fino in fondo per quello che fa?
Non so, forse è un po' troppa psicologia per la Rowling :D
 
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view post Posted on 16/11/2017, 22:21
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Fondi-calderoni

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anche io ho pensato che la spiegazione del libro 7 fosse limitata a quell'ambito e non si allargasse alle situazioni precedenti...

Credo che nella reazione di Severus ci sia un misto di molte cose...

Severus è certamente orgoglioso, e pienamente consapevole delle proprie capacità, ma non si considererebbe mai un mago potente come invece lo consideriamo noi (...! :lovelove: ) dall'esterno, nel senso che purtroppo vive (e mantiene vivo) un disprezzo di sé profondo, doloroso e incessante. Quindi a prescindere non si metterebbe mai sullo stesso piano di Silente e Voldemort. E nello specifico non può aderire alla scioltezza che si prende Albus con il nome d'arte di Riddle.

Poi "Oscuro Signore" è la dizione distintiva del "lessico familiare" dei Mangiamorte, e certo c'è anche la questione della maschera, ma io credo che in realtà qui, più che una strategia di simulazione, valga il fatto che Snape si sa Mangiamorte, sempre per l'odio di sé che prova, per la responsabilità che sente provenire dalle sue scelte di vita e dai suoi errori.
La sua esistenza è definita dall'essere (stato, mi piacerebbe scrivere: ma qui ai suoi occhi non rileva) un Mangiamorte.
La maschera si sfila e si ripone, ma il Marchio non si lava. Scommetto che Severus non si sente in fondo troppo diverso dai suoi commilitoni del Lato Oscuro: ci sono intorno a lui compagni, rivali, nemici. Non si ritiene certo migliore degli altri. Non si stima probabilmente degno di dissociarsi da questa pratica lessicale, fingendo una superiorità rispetto a Voldemort che non prova.

E poi nello specifico di questa scena c'è la diversità di vissuto e di percezione rispetto ad Harry.
Il giovane Grifondoro reagisce alla tragicità della situazione che sta diventando sempre più cupa con un eccesso di spavalderia, che trae la sua mini ragion d'essere dall'imitazione automatica di un atteggiamento di Silente.
Snape che vive la lacerazione di stare sui due fronti, che vede l'orrore di prima mano, che ha il presentimento (ammettendo che con Silente possa ancora avere, nel quinto libro, la speranza di un rapporto di amicizia o comunque di vicinanza vera) di essere uno strumento prezioso nelle mani di due potenti signori, non può giocare con questo nome. Non può fingere disinvoltura rispetto alla paura che "Voldemort" porta e genera dentro chi ne sente l'appellativo, né tanto meno stigmatizzare il comportamento degli altri che ne hanno timore: perché ne ha fatto parte di questa paura, ne è (stato) agente, ne conosce il peso e la responsabilità.
 
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view post Posted on 21/11/2017, 20:43

Buca-calderoni

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QUOTE (chiara53 @ 9/2/2016, 17:00) 
Pagg, 489-494 Piton va a Grimmauld Place per comunicare a Potter che gli farà lezioni di Occlumanzia. Ha uno scontro con Sirius.


«Sì» rispose Harry. «Chi mi insegnerà?»
Piton inarcò un sopracciglio.
«Io» disse.
Harry ebbe l'orribile sensazione che le sue viscere si sciogliessero. Lezioni supplementari con Piton... che cosa aveva fatto per meritare questo? Si voltò in fretta verso Sirius in cerca di appoggio.
«Perché non può farlo Silente?» chiese Sirius, aggressivo. «Perché tu?»
«Perché il Preside ha il privilegio di delegare i compiti meno piacevoli, immagino» rispose Piton, suadente. «Ti aspetto lunedì alle sei del pomeriggio, Potter. Nel mio ufficio. Se qualcuno te lo chiede, stai prendendo ripetizioni di Pozioni. Nessuno che ti abbia visto durante le mie lezioni potrebbe dubitare che ne hai bisogno».


In inglese

"Yes," said Harry. "Who's going to be teaching me?"
Snape raised an eyebrow.
"I am," he said.


Harry had the horrible sensation that his insides were melting.
Extra lessons with Snape - what on earth had he done to deserve this? He looked quickly round at Sirius for support.
"Why can't Dumbledore teach Harry?" asked Sirius aggressively. "Why you?"
"I suppose because it is a headmaster's privilege to delegate less enjoyable tasks," said Snape silkily. "I assure you I did not beg for the job." He got to his feet. "I will expect you at six o'clock on Monday evening, Potter. My office. If anybody asks, you are taking remedial Potions. Nobody who has seen you in my classes could deny you need them."

Dalla traduzione italiana manca una frase. Dopo che Harry chiede chi gli insegnerà, e Piton risponde che sarà lui, Sirius chiede perché non può farlo Silente. In inglese è così: "I suppose because it is a headmaster's privilege to delegate less enjoyable tasks," said Snape silkily. "I assure you I did not beg for the job."

In italiano è così: «Perché il Preside ha il privilegio di delegare i compiti meno piacevoli, immagino» rispose Piton, suadente. «Ti aspetto lunedì alle sei del pomeriggio, Potter.

Manca la fras "I assure you I didnt beg for the job".

Secondo voi perché succedono queste cose? Solo colpa dei traduttori che sbagliano? Non vedo motivi particolari per cancellare quella frase.
 
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view post Posted on 22/11/2017, 00:22
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I ♥ Severus


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Brava Stella che hai beccato la dimenticanza.
Io credo proprio che si tratti solo di un errore materiale, una mera dimenticanza: non c'è alcun senso a "censurare" la frase.

Da qualche parte (forse su HPForum) abbiamo anche una discussione sugli errori di traduzione.
 
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