Il Calderone di Severus

Incomprensione d'autore, Ovvero "Perchè diavolo, cara Rowling, dopo aver creato un personaggio stupendo come Piton hai cercato di distruggerlo nel finale e di seppellirlo poi con le tue stupidissime interviste?"

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Minervina
view post Posted on 8/6/2014, 12:06




[Piccola premessa: In questa seconda parte della mia risposta, io avevo approfondito la questione della “persecuzione letteraria” di Severus, non però nel merito dei fatti, bensì in relazione alle presunte motivazioni dell’autrice, seguendo lo spunto dato dal post introduttivo.
Ora però, anche alla luce di quanto mi ha spiegato Ida qui sopra riguardo al post di Jolie, mi chiedo se il mio intervento non sia in effetti più inerente al topic: “La sadica crudeltà di JKR verso Severus”. Forse sì. Buttandoci un occhio, mi pare che lì, a parte alcuni post, il grosso del dibattimento sia relativo più alla capillare ricognizione e discussione delle singole "coltellate" inferte dalla Rowling contro il personaggio che non all’esame delle ragioni che hanno spinto l’autrice al suo “sadismo”, ma è pur vero che qui si dovrebbe parlare delle interviste.
Vabbè, mi rimetto a voi: se leggendo il mio post lo riterrete più adatto all’altra sede, dirottatemi pure!]

***

Parlando invece della “persecuzione” del personaggio compiuta nei libri da parte della Rowling (perché credo sia il vero nodo della questione posta da Jolie) io sento di poter condannare questa scelta solo in parte.
Riconosco certamente che l’autrice avrebbe potuto fare di più per Severus (anche se lo ritengo molto difficile e su questo tornerò dopo), ma la persecuzione “letteraria” che attua nei confronti del professore è, a mio avviso, più che accettabile nel contesto della storia e serve proprio a conferire uno spessore ancora più grande non solo al personaggio in sé, ma anche e soprattutto al meritato schiaffone che riceve il pubblico (interno ed esterno al romanzo), che era stato in gran parte ostile o anche solo sospettoso nei suoi confronti, e che è costretto ora a ricredersi in modo inaspettato e violento, quasi vergognandosi per aver male interpretato con tanta facilità e per aver negato la propria fiducia ad un uomo che si trova su vette a cui la maggior parte del genere umano non può nemmeno aspirare! Del sano senso di colpa, ecco. Dopo che per tutta la storia Severus non ha mai smesso di tormentarsi, non riuscendo a perdonarsi, è ora che anche gli altri comincino a fare mea culpa. Il capovolgimento emotivo “post-capitolo 33”, si rende infatti ancor più intenso, a mio parere, proprio a causa di quella deplorevole persecuzione, perpetrata senza tregua e senza pietà, che percorre tutta la storia e alla fine si rivela clamorosamente ingiusta e disgustosa e costringe il lettore a venire a patti con il proprio rimorso.
Per questo motivo io continuo a pensare che, nonostante le capacità intuitive più o meno accentuate da parte di un lettore attento, Severus non ci viene “presentato” come un personaggio del tutto positivo che solo alla fine i disattenti riconoscono per quel che è, come dice Jolie, anzi: è bene che anche il lettore amante del personaggio conservi un filo di dubbio, affinché l’effetto finale si renda ancora più straordinario. O almeno è quello l’intento dell’autrice, secondo me, che si delinea meglio a partire da quando lei stessa capisce che il personaggio le sta sfuggendo e che promette molto meglio di quanto forse avrà immaginato in principio. Fino all’ultimo, anche per un lettore che studia Severus in profondità e ne è affascinato, nonostante la presenza degli indizi che in ultimo si riconnettono tutti alla sua vera lealtà, il tentativo della Rowling è quello di non lasciare spazio (con il Severus “ante-capitolo 33”) alla formulazione di giudizi benevoli assolutamente certi. Se restiamo su un livello personale e parliamo di speranze e del desiderio che lui sia diverso da ciò che sembra, sono d’accordo; se mi si dice però, per esempio, che dalla storia si poteva dedurre con sicurezza che lui si trovava dalla parte giusta dello schieramento, io qualche perplessità la esprimo.
Il tratto più caratteristico del Severus che conosciamo, fino al capitolo 33, è proprio l’ambiguità: un’ambiguità giocata appunto sul fatto che i suoi gesti “pro-causa” dovevano poter essere fraintesi, dovevano poter essere sempre in qualche modo suscettibili dell’interpretazione opposta. Non so se riesco a spiegarmi. Tutto quello che lui fa e che suscita il sospetto della sua bontà nel lettore attento, deve poter calzare anche con il suo contrario, allo scopo di creare un’incertezza irrisolvibile circa il vero movente delle sue azioni anche nella mente più intelligente. Questa necessaria ambiguità, in gran misura voluta per via della causa e anche per via del fatto che, nel profondo di sé stesso, il disprezzo e il sospetto altrui sono un modo per scontare una pena inestinguibile che si è autoinflitto da quando ha abbandonato la strada oscura, rende appositamente più difficile e più drammatico prendere posizione nei suoi confronti, perfino per un lettore ben disposto. Si verifica all’esterno, con il lettore, lo stesso dilemma che affligge i personaggi all’interno; cioè l’opportunità di fidarsi o no di Snape e, se sì, fino a che punto. Alla fine tutti quanti, proprio perché non si fidano e in mancanza di prove certe, decidono di basarsi sul giudizio di Silente per venire a capo del problema; il lettore, invece, che dall’esterno ha una visione più articolata anche del giudizio di Silente, fa affidamento alla propria indole e a quel che vuole vedere, usando sensibilità, esperienze e immaginazione personali.
La pottervisione c’entra in tutto questo? Sì, certo, ma non totalmente.
Severus e Silente devono tenere il massimo riserbo sui piani, sono costretti dalle circostanze. Il professore obbliga inoltre Silente a promettere che non rivelerà mai a nessuno la parte migliore di lui (Severus); lo fa per orgoglio, lo fa perché prova un dolore feroce, è vero, ma se anche Severus fosse stato un altro tipo di uomo e avesse acconsentito a mostrare quella parte di sé agli altri, non avrebbe potuto farlo comunque liberamente dato che, in tal caso, il suo importantissimo ruolo di infiltrato sarebbe andato a farsi benedire. Dunque non ci sono solo le impressioni distorte di Potter in ballo, ma tutto un delicatissimo equilibrio di sentimenti e di strategie che fanno leva proprio sulla potenza magica e umana di Severus e sulla sua tragica capacità di mascherare i propri sentimenti; dico tragica, perché è dovuta anche, come dicevo, al senso di colpa che prova e al suo disprezzo per sé stesso che Silente indirizza, forse anche lui con lo strazio nel cuore, verso la comune causa.
I lettori più intuitivi si accorgono subito che c’è qualcosa che non torna, è vero, che Severus non è quello che appare e, soprattutto, che nel suo disprezzo così accentuato per Harry e per tutti quelli che lo circondano, possono ben nascondersi un animo tormentato e complesso e delle ragioni solidissime. Ciò non toglie, tuttavia, che un uomo può avere mille motivi per essere tormentato e stare comunque dalla parte “sbagliata”: chi può dirlo con certezza? Lo scopo ultimo è quello di conservare ed alimentare il dubbio. Fino alla fine c’è chi nutre l’intima speranza di scoprire un Severus più intenso e più umano di quello che traspare dietro la maschera e che la sua lealtà vera e profonda vada a Silente e alla causa, ma i clamorosi indizi che la Rowling dissemina lungo il cammino e che potrebbero mettere sulla buona strada, pur se raccolti, non sono sufficienti a convincere in modo certo, e non soltanto perché sono visti chiaramente in ottica potteriana.
Faccio un esempio clamoroso tratto dal primo libro, ma che ritengo sia esemplificativo di quello che sarà il leitmotiv per tutti gli altri sette: il salvataggio di Harry a Quidditch.
Il fatto che Raptor riveli che Severus ha soccorso il protagonista nel primo libro (e che farà in incognito per i restanti volumi), non implicava per forza un capovolgimento immediato nella percezione del professore. Implicava il dubbio. Unicamente quello. È un dato determinante il fatto che il personaggio si adoperi per “salvare”, non lo nego, ma lo diventa solo a posteriori: all’epoca, come succederà in seguito in molti altri casi, poteva darsi benissimo che esistesse un piano diverso per eliminare il ragazzo e magari qualche altra macchinazione in atto per arrivare a Potter con mille altre modalità d’azione. Così come è utile a Silente che Severus sappia recitare bene, lo stesso potrebbe dirsi per Voldemort. Non c’è bisogno che intervenga l’antipatia di Harry a farci sembrare Severus il colpevole perfetto: è quello il ruolo che Severus deve interpretare. Il salvataggio momentaneo, magari utile ad attuare un altro tipo di piano d’azione in favore di Voldemort, così come le altre scelte di Severus, che sembrerebbero in modo inoppugnabile “pro-buoni”, sarebbero dovute essere plausibili di letture tra loro contrapposte, con o senza pottervisione.
Tutto quel che sappiamo, cioè, dopo l’episodio del salvataggio a Quidditch, è che su Harry pesa una minaccia concreta, che può nascondersi ovunque e che sta agendo nell’ombra. Non è affatto escluso, perciò, che nonostante si palesi infine la chiara colpevolezza di Raptor/Voldemort in quello specifico episodio, anche Snape, che lo ha salvato, potrebbe essere in qualche maniera implicato in un piano in cui la morte di Potter è prevista lo stesso, ma non in quel momento (e ciò vale fino al sesto/settimo libro).
Questa, tra l’altro, è parte dell’argomentazione che usa lo stesso Severus nel dialogo con Bellatrix per convincerla della propria (finta) lealtà: “ho fatto il possibile per farlo espellere da Hogwarts, luogo al quale credo non appartenga affatto, ma ucciderlo, o lasciare che venisse ucciso sotto i miei occhi? Sarei stato uno sciocco a rischiare, con Silente a un passo” (HP6, p. 41)
Insomma, non possiamo mai dire se un preciso episodio “pro-buoni” del comportamento di Severus debba potersi considerare il segno di un effettivo schieramento del personaggio, oppure no. Fa tutto parte integrante di una strategia e di un supplizio personale dietro cui Severus si barrica, che va ben oltre Potter. Severus, con la complicità di Silente (e di sé stesso), si rende sfuggente: non dimentichiamo che dopo la sua morte, dal proprio ritratto, il vecchio mago si raccomanda ancora con Severus di comportarsi in modo credibile con i Mangiamorte, nel caso in cui dovesse essere coinvolto nella Battaglia dei Sette Potter. Non è difficile immaginare che questa raccomandazione si sia ripetuta uguale per anni e anni.
Lì per lì, dunque, mentre la storia si svolge, è difficile dare un certo peso a certe indicazioni perché è l’effetto voluto; io stessa, per preferenza personale, ho preferito lasciarmi trasportare dal fatto che in Severus si potesse celare molto di più, a prescindere dagli input contraddittori che mi arrivavano dalla narrazione, ma con prudenza, prendendomi del tempo prima di emettere un qualsiasi giudizio e soppesando le possibilità. Andando avanti, certo, la mia convinzione sulla posizione “positiva” di Severus si è rafforzata fino a diventare praticamente una certezza, ma perché ero io ad immaginare e a volerlo. Convinzione che non mi ha comunque impedito di subire uno shock alla morte di Silente (ma magari se ne parlerà in un topic apposito).
Perciò, per tornare a bomba al discorso di partenza, vale a dire al fatto che Severus che ci venga mostrato in positivo, io penso che gli elementi più significativi della sua personalità, che giustamente Jolie ha messo in evidenza ed io ho sottolineato nel suo intervento d’apertura, come la capacità di amare incondizionatamente, non sono veramente presentati nel corso della storia, se non a livello meramente intuitivo e comunque totalmente “a carico”, per così dire, della sensibilità del lettore. Un lettore che ha pur sempre le mani legate.
La Rowling, per tornare all’esempio di prima, scagionando subito Severus attraverso Raptor, dà il via all’altalena di contraddizioni che il professore dovrà incarnare per tutti e sette i volumi, fino alla fine, allo scopo di proteggere la propria lealtà agli occhi di Voldemort e dei suoi seguaci. Con gli indizi “a favore” di Severus e persino con le reiterate professioni di fiducia di Silente, l’autrice non intende suscitare sicurezze su di lui, bensì alimentare un dubbio struggente che, in ultimo, scoperta la verità, si trasforma in un groppo alla gola per la disperazione di aver dubitato di lui, anche solo una volta.
Questo inganno "dai risvolti persecutori” verso Severus, può essere stato vano per qualche lettore profondamente convintosi (per inclinazione personale) della bontà del personaggio, ma non è condannabile. Nonostante le critiche e il dispiacere che può provocare, infatti, io questo tentativo di fuorviare il lettore lo trovo, al contrario, tutto volto a favore di Severus: la Rowling, usando questa tecnica, ce lo fa balzare prepotentemente in primo piano, perfino rispetto ad Harry, sia a livello razionale che, ancor di più, a livello emotivo.

[Fine seconda parte :P]
 
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Minervina
view post Posted on 8/6/2014, 12:21




Chiara, perdonami, ti leggo ora dopo aver inviato la seconda parte della mia pergamena e quindi ti rispondo a parte. ;)

CITAZIONE (chiara53 @ 8/6/2014, 12:43) 
Severus Piton poi... lei l'ha creato e con lui ha dovuto vedersela, perchè le sfaccettature e la complessità dell'opera (almeno dal terzo libro in poi) ruotano intorno alla figura di Severus, deus ex machina in mille situazioni e, rileggendo nei libri le parti che lo riguardano, discutendone e argomentando si ricava una scrittrice che è riuscita a gestire bene la trama e gli indizi finchè - pressata dalla fretta di pubblicare - la situazione le è in parte sfuggita di mano ( ti lascio il link Aula di Severus dove puoi trovare i brani in cui Severus è presente, agisce e le nostre relative considerazioni).

Discutevamo con Ida di questo, quando ci siamo viste al Sabba la settimana scorsa e l'opinione comune è che JKR avrebbe dovuto scrivere il sesto e il settimo libro con maggiore tempo e soppesando meglio l'uso dei personaggi.
Insomma, gli ultimi due libri li ha un po' "buttati via" per fare in fretta e sono appunto gli ultimi libri quelli letti con maggiore attenzione da un pubblico adulto. :lovelove:

Eh sì, pur non avendo probabilmente la vostra conoscenza approfondita della trama, perché è solo da pochi mesi (come sapete) che ho letto la saga, ho avuto la stessa impressione. Verso la fine la Rowling si è affrettata e la fretta non è stata l'unica "cattiva consigliera"; gran parte del disastro lo ha giocato la paura, perché Severus si è innalzato troppo. Non era più nemmeno questione di colpi di scena: era proprio difficile immaginare un "finale" per un personaggio così. Nella terza parte, infatti, parlo anche di questo. ;)

P.S. Grazie per i link! Vado a dare subito un occhio!
 
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Ale85LeoSign
view post Posted on 8/6/2014, 12:25




CITAZIONE (Minervina @ 7/6/2014, 22:23) 
Rileggendo appunto il periodo in questione, mi resta il dubbio che si intenda contestare la “persecuzione da intervista” da parte della Rowling (di cui non si parla), portando a sostegno della tesi degli argomenti che attengono invece alla “persecuzione letteraria”, vale a dire tutta quella costruzione ingenerosa nei confronti di Severus descritta dall’autrice prima dello svelamento (lo Snape untuoso, il naso adunco, l’antipatia, i sospetti e la sfiducia in lui da parte del Mondo Magico ecc.) e quindi relativa a quell’arco di tempo durante il quale la persecuzione era giustificata, perché né i personaggi della storia né il lettore sapevano chi era veramente Severus e dovevano essere “ingannati”, affinché il grande piano funzionasse.
Dunque l’attacco di Jolie non mi appare rivolto tanto alle parole sghembe e terrificanti dell’autrice, pronunciate dopo l’uscita dei libri e citate ad inizio post, quanto proprio alle scelte narrative della Rowling, che ha decisamente maltrattato l’immagine Severus nel corso della storia nella maniera che Jolie stessa evidenzia con ammirevole precisione (;)). Ecco, credo sia questo il punto. Stiamo parlando di due “persecuzioni” diverse che hanno, a mio parere, un segno opposto.
Il problema della demolizione di Severus da parte della Rowling nel vasto caos delle interviste, qui non c’entra. La persecuzione “letteraria” ha una giustificazione e un senso (per quanto sgradevole possa sembrare, giustamente, a chi ama Severus), mentre quella “da intervista”, a cui si richiama la citazione della Rowling ad inizio post, rientra proprio nel campo dell’assurdo e dell’illogico.
Essere costretti a rispondere ad un’autrice che afferma che Severus “non è un grand’uomo”, dopo che proprio lei ci ha regalato, ne sono convinta, uno dei personaggi più belli della letteratura contemporanea, è una cosa a dir poco paradossale.

Se ho capito ciò che hai detto, e correggimi se sbaglio, tu dici che la mal rappresentazione di Severus in corso d'opera è corretta perchè occorreva alla Rowling per ingannare i lettori, mentre la demolizione a fine saga durante le interviste è una cosa assurda.
Ho capito giusto?

CITAZIONE
CITAZIONE (frc_coazze @ 5/12/2012, 14:28) 
Questa famosa farse: "Piton è vendicativo, crudele. Non è un grand'uomo" insiste la Rowling. "Ma sa amare. Mi piace, ma vorrei anche prenderlo a schiaffi", non rivela forse a grandi linee la stessa visione che abbiamo noi di Piton? Non è un accettare i lati negativi del personaggio e amare i suoi lati positivi? Tutti gli uomini vengono apprezzati e qualche volta si vorrebbe prenderli a schiaffi. É una cosa umana e Severus è umano.

CITAZIONE
Definire Severus “vendicativo” si poteva accettare, forse, in relazione al suo passato, a quando era stato un ragazzo vessato dai compagni e poi un Mangiamorte, ma al momento attuale e considerando come si sono evoluti i fatti, non è più corretto affermare una cosa del genere.

Sicuramente riguarda il passato, ma, a mio modo di vedere, anche il presente.
Io credo che il suo agire contro Voldemort non sia stato soltanto un modo per redimersi ma, da buon Serpeverde, credo che Severus abbia cercato anche una vendetta. Non dico totalmente, ma in buona parte sì. E questo per me non è un giudizio, e, anzi, la trovo una cosa più che plausibile e naturale.
Tengo anche conto che Severus non è rimasto immobile sulla riva del fiume ad aspettare pazientemente che passasse il cadavere del nemico (che purtroppo non ha mai potuto vedere...) ma ha agito col preciso scopo che ciò avvenisse.


CITAZIONE
Lo stesso dicasi per l’aggettivo “crudele”, che io peraltro trovo del tutto inappropriato, perché sono convinta che anche da Mangiamorte Severus fosse ben diverso da quelle bestie assatanate da cui era circondato.

Neanche di questo sono del tutto convinta. La vita con lui è stata crudele e di conseguenza, quando ciò accade, lascia un'impronta, un segno, anche dentro di noi.
A sprazzi Severus a me è apparso crudele e credo che lo possa essere stato in quei frangenti mangiamortiani che non vedremo/sapremo mai perchè DOVEVA esserlo. E in parte lo era diventato.
Ancora una volta questo non è un giudizio, è un'accettazione del personaggio nella sua integrità, nelle sue sfumature di grigio in mezzo al bianco e al nero. E' accettare la sua umana imperfezione.


CITAZIONE
Affermare poi, sempre col presente indicativo, che Severus “non è un grand’uomo” è così superficiale e insensato che l’unica cosa che mi viene da pensare è che l’autrice non si sia soffermata a spiegarsi come si deve.

Io, se fossi stata presente a quell'intervista, invece di indispettirmi, avrei chiesto alla Rowling cosa intende per "grand'uomo" e qual'è il suo concetto di grand'uomo. Chi nella saga di HP è stato un grand'uomo secondo i suoi canoni?
Silente?
Lupin?
Sirius?
James?

CITAZIONE
Ripeto: è un’affermazione, quella della Rowling, talmente assurda, che l’unica ipotesi plausibile è che non si sia saputa spiegare o che, per pudore o per un inconfessabile, profondo amore e un grande rispetto per il suo personaggio, si sia trovata impacciata nell’affrontare la manifestazione di un esplicito trasporto nei suoi confronti.

Non sono certa di condividere quest'ipotesi.
 
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Minervina
view post Posted on 8/6/2014, 14:24




CITAZIONE (Ale85LeoSign @ 8/6/2014, 13:25) 
Se ho capito ciò che hai detto, e correggimi se sbaglio, tu dici che la mal rappresentazione di Severus in corso d'opera è corretta perchè occorreva alla Rowling per ingannare i lettori, mentre la demolizione a fine saga durante le interviste è una cosa assurda.
Ho capito giusto?

Sì, esatto.

CITAZIONE (Ale85LeoSign @ 8/6/2014, 13:25) 
CITAZIONE (frc_coazze @ 5/12/2012, 14:28) 
Questa famosa farse: "Piton è vendicativo, crudele. Non è un grand'uomo" insiste la Rowling. "Ma sa amare. Mi piace, ma vorrei anche prenderlo a schiaffi", non rivela forse a grandi linee la stessa visione che abbiamo noi di Piton? Non è un accettare i lati negativi del personaggio e amare i suoi lati positivi? Tutti gli uomini vengono apprezzati e qualche volta si vorrebbe prenderli a schiaffi. É una cosa umana e Severus è umano.

CITAZIONE
Definire Severus “vendicativo” si poteva accettare, forse, in relazione al suo passato, a quando era stato un ragazzo vessato dai compagni e poi un Mangiamorte, ma al momento attuale e considerando come si sono evoluti i fatti, non è più corretto affermare una cosa del genere.

Sicuramente riguarda il passato, ma, a mio modo di vedere, anche il presente.
Io credo che il suo agire contro Voldemort non sia stato soltanto un modo per redimersi ma, da buon Serpeverde, credo che Severus abbia cercato anche una vendetta. Non dico totalmente, ma in buona parte sì. E questo per me non è un giudizio, e, anzi, la trovo una cosa più che plausibile e naturale.
Tengo anche conto che Severus non è rimasto immobile sulla riva del fiume ad aspettare pazientemente che passasse il cadavere del nemico (che purtroppo non ha mai potuto vedere...) ma ha agito col preciso scopo che ciò avvenisse.

Preciso che sono d’accordo con te sul fatto che Severus, al fianco di Silente, non è stato a guardare e si è reso parte attiva. Vero. Ma non sono certa che uno degli ingredienti di questa nuova azione, nella seconda parte della sua vita, sia stata la vendetta.
Certo, può darsi che la sua attività contro Voldemort, da buon Serpeverde come dici tu, sia stata anche motivata da un recondito desiderio di vendetta nei confronti dell’uomo che era stato suo “padrone” (gran bella macchia per l’orgoglio di Severus) e causa della morte di Lily. Ma il disegno più grande della sconfitta di Voldemort Severus non lo ha perseguito del tutto consciamente, io credo, se non da quando Silente gli rivela che Harry deve morire. Lì, secondo me, arriva ad accettare in modo definitivo e crudo che la sua azione porti a conseguenze ben più grandi del singolo (Lily/Harry) nel Mondo Magico. Fino a quel momento, certo, era chiaro a Severus che proteggendo Harry avrebbe contribuito alla sconfitta di Voldemort, ma lui partiva da un dramma personale (la perdita di Lily), che solo progressivamente, con un percorso fatto di una lenta e dolorosa presa di coscienza, si estende a tutto il resto. Quando accetta di collaborare con Silente per la protezione di Harry, secondo me, Severus si fa parte attiva di un agire nuovo, diverso da quello che, da Mangiamorte, aveva probabilmente mosso tutte le sue azioni. L’evoluzione profonda di Severus, voglio dire, non risiede solo nello scopo ultimo dell’azione, ma anche in come la svolge e nello spirito con cui finalmente si consente di animarla (leggi: finalmente agisce per amore e per il mondo, facendo leva sui sentimenti “corretti”, per quanto poi sia costretto, da sé stesso e dal piano, a tenerli ben nascosti).
La vendetta è una cosa umana, è vero, ma lui ha conosciuto dove porta: per rivalsa, lui stesso ha abbracciato una strada che poi ha abbandonato, accorgendosi di aver recitato, sì, in quell’arco di tempo, nei panni dell’uomo che non era. Crudele lo è stato da Mangiamorte, su questo siamo d’accordo: è stato costretto a torturare, uccidere e fare chissà cos’altro. Ma un conto è essere crudeli perché si deve, perché c’è un Marchio che inchioda alla scelta fatta, un conto è dire, come mi dici, “in parte perché lo era diventato”. Questo non lo condivido. Io penso che Severus non lo fosse, che non lo sia mai stato. Penso che uno dei grandi drammi della sua esistenza sia stato il fatto di aver dovuto sempre vivere di azioni in contraddizione con i suoi pensieri e i suoi sentimenti.
Penso che, se davvero è apparso crudele (e da Mangiamorte è stato così di sicuro) ciò è avvenuto perché ha avuto sempre il coraggio folle e disperato di continuare a compiere il proprio dovere anche quando si è accorto che era un errore e anche, ad un certo stadio, perché deve aver provato disprezzo per quello che stava fingendo di essere e ha riversato quell’odio per sé stesso sugli altri. Ha agito in modo crudele, secondo me, non essendolo. Altrimenti non sarebbe mai stato in grado di fare quel che ha fatto, non sarebbe tornato sui suoi passi portandosi dietro tutta la fragilità dei suoi diciotto/vent’anni, affidandosi a Silente e, in particolare, offrendo al Preside, come motivazione per la prima vera Scelta della sua vita, lo strazio per un perduto amore che avrebbe potuto facilmente dimenticare e accantonare con rabbia.
No, penso che crudele non lo sia stato mai. Ha ucciso, ferito, sconvolto, non lo metto in dubbio, più perché questo era un modo per “uccidere” il disgusto che il suo errore gli suscitava, fingendo di crederci, e quindi anche lì, come succede nei libri, non era l’uomo che sembrava.

CITAZIONE (Ale85LeoSign @ 8/6/2014, 13:25) 

A sprazzi Severus a me è apparso crudele e credo che lo possa essere stato in quei frangenti mangiamortiani che non vedremo/sapremo mai perchè DOVEVA esserlo. E in parte lo era diventato.
Ancora una volta questo non è un giudizio, è un'accettazione del personaggio nella sua integrità, nelle sue sfumature di grigio in mezzo al bianco e al nero. E' accettare la sua umana imperfezione.

Scusami, non voglio fraintendere: tu credi che le parole usate dalla Rowling nell’intervista siano corrette? Che riflettano cioè una visione a tutto tondo del personaggio, comprendendo i suoi lati chiari e lati oscuri?
La mia contestazione degli aggettivi usati dall’autrice non voleva essere un modo per mettere la testa sotto la sabbia ed evitare di ammettere che c’è stato un tempo in cui Severus ha avuto le sue colpe. Tutt’altro. La questione è un po’ diversa.
Primo: Severus era davvero convinto di quello che faceva, quando lo ha fatto, o eseguiva solo perché doveva, come tu stessa dici? Secondo: dopo averci mostrato il cammino di un uomo che si è mosso principalmente per amore, in difesa e in protezione di qualcuno (non solo Harry) è ancora corretto affermare che sia “crudele” e che abbia conservato degli intenti piattamente “vendicativi”? Il discorso è tutto qui.
Io ti rispondo, in ordine, che accetto che Severus sia stato crudele e vendicativo, in passato, come Mangiamorte, benché comunque io sia convinta che quella non fosse affatto la sua natura. Tuttavia non lo definirei, parlando al presente e in modo così monocorde, né "vendicativo” né “crudele”, proprio alla luce dell’evoluzione che ha compiuto, non solo agendo in pratica a favore della causa di Silente, ma riportando lentamente alla luce la sua vera essenza dietro l’azione e dandole un altro spirito, in contrasto con quello per cui si era dannato.
Il fatto che a volte appaia perfido con chi lo circonda e che nutra molto rancore per il male che gli ha fatto la vita, lo condivido, ma penso anche che, proprio in quanto segnato, non si è lasciato trasformare in una macchina e non si è permesso, secondo me, di ricadere nello stesso errore di diventare un esecutore dei piani di Silente nel modo ugualmente vendicativo e rancoroso che aveva tenuto con Voldemort. Se l'avesse fatto, io credo, avrebbe ucciso sul nascere la presa di coscienza della sua "ragione di ferro", avrebbe di nuovo negato la sua più profonda verità e, in definitiva, tutto quello per cui aveva deciso di correre il rischio di allontanarsi dal cammino oscuro e di diventare la spia di Silente. Un allontanamento, intendo dire, non solo materiale.

CITAZIONE (Ale85LeoSign @ 8/6/2014, 13:25) 
CITAZIONE
Affermare poi, sempre col presente indicativo, che Severus “non è un grand’uomo” è così superficiale e insensato che l’unica cosa che mi viene da pensare è che l’autrice non si sia soffermata a spiegarsi come si deve.

Io, se fossi stata presente a quell'intervista, invece di indispettirmi, avrei chiesto alla Rowling cosa intende per "grand'uomo" e qual'è il suo concetto di grand'uomo. Chi nella saga di HP è stato un grand'uomo secondo i suoi canoni?
Silente?
Lupin?
Sirius?
James?

Si, sono d’accordo. Tra l’altro hai citato qualcuno che proprio mi cozza del tutto con quella definizione!
 
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view post Posted on 8/6/2014, 14:52
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I ♥ Severus


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CITAZIONE (Minervina @ 8/6/2014, 13:06) 
La Rowling, per tornare all’esempio di prima, scagionando subito Severus attraverso Raptor, dà il via all’altalena di contraddizioni che il professore dovrà incarnare per tutti e sette i volumi, fino alla fine, allo scopo di proteggere la propria lealtà agli occhi di Voldemort e dei suoi seguaci. Con gli indizi “a favore” di Severus e persino con le reiterate professioni di fiducia di Silente, l’autrice non intende suscitare sicurezze su di lui, bensì alimentare un dubbio struggente che, in ultimo, scoperta la verità, si trasforma in un groppo alla gola per la disperazione di aver dubitato di lui, anche solo una volta.
Questo inganno "dai risvolti persecutori” verso Severus, può essere stato vano per qualche lettore profondamente convintosi (per inclinazione personale) della bontà del personaggio, ma non è condannabile. Nonostante le critiche e il dispiacere che può provocare, infatti, io questo tentativo di fuorviare il lettore lo trovo, al contrario, tutto volto a favore di Severus: la Rowling, usando questa tecnica, ce lo fa balzare prepotentemente in primo piano, perfino rispetto ad Harry, sia a livello razionale che, ancor di più, a livello emotivo.

Un bellissimo intervento, molto ben costruito, ma solo in parte condivisibile per chi ha seguito passo passo l'uscita dei libri e l'evoluzioni delle ipotesi su Piton.
Come potrai vedere leggendo le prove-deduzioni-arringhe ne "Il processo a Severus Piton", noi eravamo profondamente convinte da che parte Severus stesse... e sapevamo anche che c'era di mezzo Lily, e questo non ci piaceva affatto, perchè temevamo (come poi in buon parte è stato) che la Rowling buttasse il carico da mille tutto su quell'amore immpossibile e sull'ossessione del rimorso per riuscire a destabilizzare e poi conquistare i lettori, mentre il suo personaggio era già meraviglioso così, camminava benissimo da solo senza bisogno di quella ulteriore aggiunta che, invece, agli occhi di molti lettori sprovveduti non ha fatto altro che sminuire Severus rendendolo bidimensionale in quando tutto ciò che ha fatto... "l'ha fatto per amore di Lily"! E se questo è ciò che per molti lettori ha ottenuto la Rowling, ebbene, è quasi peggio di ciò che dice ora nelle interviste!
La sadica crudeltà di JKR, quindi, va vista non astrattamente dal punto di vista letterario e di trama (perchè lì ciò che tu hai scritto non fa una grinza), ma da parte di chi nel corso degli anni (per me a partire dall'inizio del 2003) ha passato il suo tempo a discutere da che parte stava Severus e che negli indizi disseminati da JKR aveva trovato una risposta precisa, quella che poi il 7° libro ha confermato in pieno, amore per Lily compreso, anche se fino all'ultimo abbiamo pregato che si fermasse solo all'amicizia.
Tu capisci che per chi era convinta da che parte stesse Severus, e lo amava anche, e soprattutto, per i suoi errori, le sue colpe ed i suoi rimorsi, vederlo morire così, dopo tutte le sofferenze che gli aveva inflitto la sua creatice, è stato davvero tremendo e, esigenze letterarie e di trama a parte, perfettamente comprensibili alla mente, era il nostro cuore innamorato del personaggio che gridava contro quella crudeltà.
 
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Ale85LeoSign
view post Posted on 8/6/2014, 15:08




CITAZIONE (Minervina @ 8/6/2014, 15:24) 
CITAZIONE (Ale85LeoSign @ 8/6/2014, 13:25) 
Se ho capito ciò che hai detto, e correggimi se sbaglio, tu dici che la mal rappresentazione di Severus in corso d'opera è corretta perchè occorreva alla Rowling per ingannare i lettori, mentre la demolizione a fine saga durante le interviste è una cosa assurda.
Ho capito giusto?

Sì, esatto.

Ok, grazie per la conferma.

CITAZIONE
Preciso che sono d’accordo con te sul fatto che Severus, al fianco di Silente, non è stato a guardare e si è reso parte attiva. Vero. Ma non sono certa che uno degli ingredienti di questa nuova azione, nella seconda parte della sua vita, sia stata la vendetta.
Certo, può darsi che la sua attività contro Voldemort, da buon Serpeverde come dici tu, sia stata anche motivata da un recondito desiderio di vendetta nei confronti dell’uomo che era stato suo “padrone” (gran bella macchia per l’orgoglio di Severus) e causa della morte di Lily. Ma il disegno più grande della sconfitta di Voldemort Severus non lo ha perseguito del tutto consciamente, io credo, se non da quando Silente gli rivela che Harry deve morire. Lì, secondo me, arriva ad accettare in modo definitivo e crudo che la sua azione porti a conseguenze ben più grandi del singolo (Lily/Harry) nel Mondo Magico. Fino a quel momento, certo, era chiaro a Severus che proteggendo Harry avrebbe contribuito alla sconfitta di Voldemort, ma lui partiva da un dramma personale (la perdita di Lily), che solo progressivamente, con un percorso fatto di una lenta e dolorosa presa di coscienza, si estende a tutto il resto. Quando accetta di collaborare con Silente per la protezione di Harry, secondo me, Severus si fa parte attiva di un agire nuovo, diverso da quello che, da Mangiamorte, aveva probabilmente mosso tutte le sue azioni. L’evoluzione profonda di Severus, voglio dire, non risiede solo nello scopo ultimo dell’azione, ma anche in come la svolge e nello spirito con cui finalmente si consente di animarla (leggi: finalmente agisce per amore e per il mondo, facendo leva sui sentimenti “corretti”, per quanto poi sia costretto, da sé stesso e dal piano, a tenerli ben nascosti).
La vendetta è una cosa umana, è vero, ma lui ha conosciuto dove porta: per rivalsa, lui stesso ha abbracciato una strada che poi ha abbandonato, accorgendosi di aver recitato, sì, in quell’arco di tempo, nei panni dell’uomo che non era. Crudele lo è stato da Mangiamorte, su questo siamo d’accordo: è stato costretto a torturare, uccidere e fare chissà cos’altro. Ma un conto è essere crudeli perché si deve, perché c’è un Marchio che inchioda alla scelta fatta, un conto è dire, come mi dici, “in parte perché lo era diventato”. Questo non lo condivido. Io penso che Severus non lo fosse, che non lo sia mai stato. Penso che uno dei grandi drammi della sua esistenza sia stato il fatto di aver dovuto sempre vivere di azioni in contraddizione con i suoi pensieri e i suoi sentimenti.
Penso che, se davvero è apparso crudele (e da Mangiamorte è stato così di sicuro) ciò è avvenuto perché ha avuto sempre il coraggio folle e disperato di continuare a compiere il proprio dovere anche quando si è accorto che era un errore e anche, ad un certo stadio, perché deve aver provato disprezzo per quello che stava fingendo di essere e ha riversato quell’odio per sé stesso sugli altri. Ha agito in modo crudele, secondo me, non essendolo. Altrimenti non sarebbe mai stato in grado di fare quel che ha fatto, non sarebbe tornato sui suoi passi portandosi dietro tutta la fragilità dei suoi diciotto/vent’anni, affidandosi a Silente e, in particolare, offrendo al Preside, come motivazione per la prima vera Scelta della sua vita, lo strazio per un perduto amore che avrebbe potuto facilmente dimenticare e accantonare con rabbia.
No, penso che crudele non lo sia stato mai. Ha ucciso, ferito, sconvolto, non lo metto in dubbio, più perché questo era un modo per “uccidere” il disgusto che il suo errore gli suscitava, fingendo di crederci, e quindi anche lì, al contrario dei libri, non era l’uomo che sembrava.

Che avrebbe potuto facilmente dimenticare e accontonare con rabbia?
No, totalmente contraria.

Bene, dopo essere partita dalla fine torno all'inizio, alla vendetta, dove secondo me rientrano ulteriori sfumature. Un conto è una vendetta per un fine "sbagliato" ed "emotivo", che di fatto ha portato ad una scelta sbagliatissima e un conto è una vendetta per un fine giusto. Nella sua ottica, Severus meritava la sua vendetta e Voldemort meritava di morire. La vendetta, in fondo, è una forma di giustizia personale, e Severus era mosso da dei principi non soltanto dall'amore per Lily (di fatto cita tutti coloro che non è riuscito a salvare) e perseguire ciò che per lui era giusto per me resta plausibile.
Ma è cosa ben diversa dire che "Severus si era mosso solo per vendetta" da "Severus non si era mosso solo per redimersi."

Prendo atto di ciò che hai detto ma resto della mia idea perchè non ho una visione così "purista" del personaggio. In determinati frangenti a me è parso che emergesse una vena (o un capillare, ma non una balena a livello di dosaggio) di crudeltà (cioè mancanza di sensibilità nei confronti del dolore altrui e riallacciandomi a questa definizione rimango della mia idea.)
Faccio un esempio:



‘Malfoy ha colpito Hermione!’ intervenne Ron. ‘Guardi!’
Costrinse Hermione a mostrare i denti a Piton - lei stava facendo del suo meglio per nasconderli con le mani, anche se era difficile, visto che ormai avevano superato il colletto della divisa. Pansy Parkinson e le altre di Serpeverde erano piegate in due dalle risate silenziose e additavano Hermione da dietro le spalle di Piton. Piton guardò con freddezza Hermione, poi disse: ‘Non vedo nessuna differenza’.
Hermione emise un gemito; gli occhi le si riempirono di lacrime, girò sui tacchi e corse via su per il corridoio fino a sparire.
Fu una fortuna, forse, che sia Harry che Ron cominciassero a gridare contro Piton nello stesso momento; fu una fortuna che le loro voci rimbombassero così tanto nel corridoio di pietra, perché nel confuso clamore Piton non riuscì a sentire esattamente quali epiteti gli scagliavano contro. Comunque, se ne fece un'idea.
‘Vediamo’ disse con voce quanto mai suadente. ‘Cinquanta punti in meno a Grifondoro e una punizione per Potter e Weasley. Ora entrate, o la punizione durerà una settimana’.

Questa dal mio punto di vista è un sarcasmo crudele contro chi non può difendersi. Un paradosso, tenendo conto che lui stesso ne era stato vittima (in una situazione ugualmente impari, 3 contro 1 e qui adulto contro ragazzina). E forse per questo non è un paradosso, tornando a ciò che dicevo sopra.

CITAZIONE
CITAZIONE (Ale85LeoSign @ 8/6/2014, 13:25) 

A sprazzi Severus a me è apparso crudele e credo che lo possa essere stato in quei frangenti mangiamortiani che non vedremo/sapremo mai perchè DOVEVA esserlo. E in parte lo era diventato.
Ancora una volta questo non è un giudizio, è un'accettazione del personaggio nella sua integrità, nelle sue sfumature di grigio in mezzo al bianco e al nero. E' accettare la sua umana imperfezione.

Scusami, non voglio fraintendere: tu credi che le parole usate dalla Rowling nell’intervista siano corrette?
Che riflettano cioè una visione a tutto tondo del personaggio, comprendendo i suoi lati chiari e lati oscuri?

Non c'è possibilità di fraintendimento perchè io non ho mai affermato questo nel mio precedente intervento. Mi sono proprio astenuta dal fare affermazioni assolutistiche.
Ho ragionato con la mia testa valutando sia il suo pensiero che il vostro ed è quindi uscito il mio. rimarcato dal fatto di essere soggettivo e tranquillamente opinabile.

Su ciò che ha detto la Rowling riguardo a Severus, premettendo che è lei l'autrice e soggettivamente è lei che conosce meglio di chiunque altro il suo personaggio, da un lato ho rilevato del vero nelle sue parole per quella che è la mia visione del personaggio (ugualmente inquinata dal mio soggettivismo) e dall'altra non escludo che una serie di cose (reazione dei fans, contatto con Alan, ecc...) abbia potuto influenzare o determinare alcune sue affermazioni che purtroppo non ha sviluppato in un modo sufficientemente chiaro e che quindi può essere soggetto ad ulteriori interpretazioni. Come stiamo facendo noi.


CITAZIONE
La mia contestazione degli aggettivi usati dall’autrice non voleva essere un modo per mettere la testa sotto la sabbia ed evitare di ammettere che c’è stato un tempo in cui Severus ha avuto le sue colpe.

Non ho neanche affermato o sottointeso questo.

CITAZIONE
Primo: Severus era davvero convinto di quello che faceva, quando lo ha fatto, o eseguiva solo perché doveva, come tu stessa dici? Secondo: dopo averci mostrato il cammino di un uomo che si è mosso principalmente per amore, in difesa e in protezione di qualcuno (non solo Harry) è ancora corretto affermare che sia “crudele” e che abbia conservato degli intenti piattamente “vendicativi”? Il discorso è tutto qui.

Cogliendo le sfumature, così come Severus non si è mai mosso solo per vendetta, non si è nemmeno mai mosso solo per amore. Io parlo di sfumature non di comparti stagni.
Temo che non ci siamo capite.


CITAZIONE
Il fatto che a volte appaia perfido con chi lo circonda e che nutra molto rancore per il male che gli ha fatto la vita, lo condivido, ma penso anche che, proprio in quanto segnato, non si è lasciato trasformare in una macchina e non si è permesso, secondo me, di ricadere nello stesso errore di diventare un esecutore dei piani di Silente nel modo ugualmente vendicativo e rancoroso che aveva tenuto con Voldemort. Se l'avesse fatto, io credo, avrebbe ucciso sul nascere la presa di coscienza della sua "ragione di ferro", avrebbe di nuovo negato la sua più profonda verità e, in definitiva, tutto quello per cui aveva deciso di correre il rischio di allontanarsi dal cammino oscuro e di diventare la spia di Silente. Un allontanamento, intendo dire, non solo materiale.

Ok, non ci siamo capite e hai interpretato cose che io non ho detto.
Accantonanto visioni monocorde (che non contemplo minimamente) parlando semplicemente, io penso che Severus sia stato mosso per più di una ragione e con più di un modo di essere. L'eroe dalla scintillante armatura mosso solo per amore e con buoni propositi non riesco a vederlo, altrimenti crollerebbe tutta quella realistica consistenza umana di cui è così squisitamente fatto e in cui è così facile rispecchiarsi e, per questo, amare il personaggio.
 
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CITAZIONE (Minervina @ 8/6/2014, 13:06) 
Tutto quel che sappiamo, cioè, dopo l’episodio del salvataggio a Quidditch, è che su Harry pesa una minaccia concreta, che può nascondersi ovunque e che sta agendo nell’ombra. Non è affatto escluso, perciò, che nonostante si palesi infine la chiara colpevolezza di Raptor/Voldemort in quello specifico episodio, anche Snape, che lo ha salvato, potrebbe essere in qualche maniera implicato in un piano in cui la morte di Potter è prevista lo stesso, ma non in quel momento (e ciò vale fino al sesto/settimo libro).
Questa, tra l’altro, è parte dell’argomentazione che usa lo stesso Severus nel dialogo con Bellatrix per convincerla della propria (finta) lealtà: “ho fatto il possibile per farlo espellere da Hogwarts, luogo al quale credo non appartenga affatto, ma ucciderlo, o lasciare che venisse ucciso sotto i miei occhi? Sarei stato uno sciocco a rischiare, con Silente a un passo” (HP6, p. 41)
Insomma, non possiamo mai dire se un preciso episodio “pro-buoni” del comportamento di Severus debba potersi considerare il segno di un effettivo schieramento del personaggio, oppure no. Fa tutto parte integrante di una strategia e di un supplizio personale dietro cui Severus si barrica, che va ben oltre Potter. Severus, con la complicità di Silente (e di sé stesso), si rende sfuggente: non dimentichiamo che dopo la sua morte, dal proprio ritratto, il vecchio mago si raccomanda ancora con Severus di comportarsi in modo credibile con i Mangiamorte, nel caso in cui dovesse essere coinvolto nella Battaglia dei Sette Potter. Non è difficile immaginare che questa raccomandazione si sia ripetuta uguale per anni e anni.

E' vero, Severus deve restare ambiguo, fino in fondo, ai fini di trama della Rowling. E Severus è rimasto ambiguo. Per molti, ma non per tutti.
Riguardo allo stupendo 2° capitolo del 6° libro e le giustificaziioni di Severus, ti invito a leggere ciò che abbiamo scritto davvero tanti anni fa e che abbiamo intitolato "le balle di Bella" cioè tutte le menzogne che Severus ha rifilato a Bellatix. E dalle sue parole abbiamo "provato" da che parte stava. E non abbiamo sbagliato di una virgola!


CITAZIONE (Minervina @ 8/6/2014, 15:24) 
Quando accetta di collaborare con Silente per la protezione di Harry, secondo me, Severus si fa parte attiva di un agire nuovo, diverso da quello che, da Mangiamorte, aveva probabilmente mosso tutte le sue azioni. L’evoluzione profonda di Severus, voglio dire, non risiede solo nello scopo ultimo dell’azione, ma anche in come la svolge e nello spirito con cui finalmente si consente di animarla (leggi: finalmente agisce per amore e per il mondo, facendo leva sui sentimenti “corretti”, per quanto poi sia costretto, da sé stesso e dal piano, a tenerli ben nascosti).
La vendetta è una cosa umana, è vero, ma lui ha conosciuto dove porta: per rivalsa, lui stesso ha abbracciato una strada che poi ha abbandonato, accorgendosi di aver recitato, sì, in quell’arco di tempo, nei panni dell’uomo che non era. Crudele lo è stato da Mangiamorte, su questo siamo d’accordo: è stato costretto a torturare, uccidere e fare chissà cos’altro. Ma un conto è essere crudeli perché si deve, perché c’è un Marchio che inchioda alla scelta fatta, un conto è dire, come mi dici, “in parte perché lo era diventato”. Questo non lo condivido. Io penso che Severus non lo fosse, che non lo sia mai stato. Penso che uno dei grandi drammi della sua esistenza sia stato il fatto di aver dovuto sempre vivere di azioni in contraddizione con i suoi pensieri e i suoi sentimenti.
Penso che, se davvero è apparso crudele (e da Mangiamorte è stato così di sicuro) ciò è avvenuto perché ha avuto sempre il coraggio folle e disperato di continuare a compiere il proprio dovere anche quando si è accorto che era un errore e anche, ad un certo stadio, perché deve aver provato disprezzo per quello che stava fingendo di essere e ha riversato quell’odio per sé stesso sugli altri. Ha agito in modo crudele, secondo me, non essendolo. Altrimenti non sarebbe mai stato in grado di fare quel che ha fatto, non sarebbe tornato sui suoi passi portandosi dietro tutta la fragilità dei suoi diciotto/vent’anni, affidandosi a Silente e, in particolare, offrendo al Preside, come motivazione per la prima vera Scelta della sua vita, lo strazio per un perduto amore che avrebbe potuto facilmente dimenticare e accantonare con rabbia.
No, penso che crudele non lo sia stato mai. Ha ucciso, ferito, sconvolto, non lo metto in dubbio, più perché questo era un modo per “uccidere” il disgusto che il suo errore gli suscitava, fingendo di crederci, e quindi anche lì, come succede nei libri, non era l’uomo che sembrava.

[...]

Primo: Severus era davvero convinto di quello che faceva, quando lo ha fatto, o eseguiva solo perché doveva, come tu stessa dici? Secondo: dopo averci mostrato il cammino di un uomo che si è mosso principalmente per amore, in difesa e in protezione di qualcuno (non solo Harry) è ancora corretto affermare che sia “crudele” e che abbia conservato degli intenti piattamente “vendicativi”? Il discorso è tutto qui.
Io ti rispondo, in ordine, che accetto che Severus sia stato crudele e vendicativo, in passato, come Mangiamorte, benché comunque io sia convinta che quella non fosse affatto la sua natura. Tuttavia non lo definirei, parlando al presente e in modo così monocorde, né "vendicativo” né “crudele”, proprio alla luce dell’evoluzione che ha compiuto, non solo agendo in pratica a favore della causa di Silente, ma riportando lentamente alla luce la sua vera essenza dietro l’azione e dandole un altro spirito, in contrasto con quello per cui si era dannato.
Il fatto che a volte appaia perfido con chi lo circonda e che nutra molto rancore per il male che gli ha fatto la vita, lo condivido, ma penso anche che, proprio in quanto segnato, non si è lasciato trasformare in una macchina e non si è permesso, secondo me, di ricadere nello stesso errore di diventare un esecutore dei piani di Silente nel modo ugualmente vendicativo e rancoroso che aveva tenuto con Voldemort. Se l'avesse fatto, io credo, avrebbe ucciso sul nascere la presa di coscienza della sua "ragione di ferro", avrebbe di nuovo negato la sua più profonda verità e, in definitiva, tutto quello per cui aveva deciso di correre il rischio di allontanarsi dal cammino oscuro e di diventare la spia di Silente. Un allontanamento, intendo dire, non solo materiale.

Posso citare tutto, senza commentare, solo per il piacere di leggere ancora , scritte molto bene, le cose che penso?
Di nuovo meriti un caloroso applauso da Severus. :applauso:
 
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Minervina
view post Posted on 8/6/2014, 17:28




CITAZIONE (Ale85LeoSign @ 8/6/2014, 16:08) 
CITAZIONE
Ha agito in modo crudele, secondo me, non essendolo. Altrimenti non sarebbe mai stato in grado di fare quel che ha fatto, non sarebbe tornato sui suoi passi portandosi dietro tutta la fragilità dei suoi diciotto/vent’anni, affidandosi a Silente e, in particolare, offrendo al Preside, come motivazione per la prima vera Scelta della sua vita, lo strazio per un perduto amore che avrebbe potuto facilmente dimenticare e accantonare con rabbia.
No, penso che crudele non lo sia stato mai. Ha ucciso, ferito, sconvolto, non lo metto in dubbio, più perché questo era un modo per “uccidere” il disgusto che il suo errore gli suscitava, fingendo di crederci, e quindi anche lì, al contrario dei libri, non era l’uomo che sembrava.

Che avrebbe potuto facilmente dimenticare e accontonare con rabbia?
No, totalmente contraria.

In merito a questo volevo solo aggiungere che, con la frase che hai messo in corsivo, intendevo dire: "lo strazio per un perduto amore che avrebbe potuto facilmente dimenticare e accantonare con rabbia, nel caso in cui questo amore non avesse davvero significato nulla per lui".

CITAZIONE (Ale85LeoSign @ 8/6/2014, 16:08) 

Bene, dopo essere partita dalla fine torno all'inizio, alla vendetta, dove secondo me rientrano ulteriori sfumature. Un conto è una vendetta per un fine "sbagliato" ed "emotivo", che di fatto ha portato ad una scelta sbagliatissima e un conto è una vendetta per un fine giusto. Nella sua ottica, Severus meritava la sua vendetta e Voldemort meritava di morire. La vendetta, in fondo, è una forma di giustizia personale, e Severus era mosso da dei principi non soltanto dall'amore per Lily (di fatto cita tutti coloro che non è riuscito a salvare) e perseguire ciò che per lui era giusto per me resta plausibile.
Ma è cosa ben diversa dire che "Severus si era mosso solo per vendetta" da "Severus non si era mosso solo per redimersi.”

Credo che la nostra incomprensione su questo punto si spieghi con le frasi che ho sottolineato.
Io non credo che il tentativo di raggiungere un fine giusto prenda il nome di vendetta e non ritengo quest'ultima una forma di giustizia personale: la giustizia è giustizia. Punto. La vendetta, io credo, è per definizione volta ad un fine "sbagliato" ed "emotivo". Voldemort meritava di morire, vero, ed era giustizia, non vendetta. La vendetta ha, a mio giudizio, un'accezione sempre negativa e un po' perversa, quindi io sono del parere che il termine non possa essere usato per indicare un’azione di giustizia. Spero di averlo chiarito.

CITAZIONE (Ale85LeoSign @ 8/6/2014, 16:08) 
Prendo atto di ciò che hai detto ma resto della mia idea perchè non ho una visione così "purista" del personaggio. In determinati frangenti a me è parso che emergesse una vena (o un capillare, ma non una balena a livello di dosaggio) di crudeltà (cioè mancanza di sensibilità nei confronti del dolore altrui e riallacciandomi a questa definizione rimango della mia idea.)
Faccio un esempio:


‘Malfoy ha colpito Hermione!’ intervenne Ron. ‘Guardi!’
Costrinse Hermione a mostrare i denti a Piton - lei stava facendo del suo meglio per nasconderli con le mani, anche se era difficile, visto che ormai avevano superato il colletto della divisa. Pansy Parkinson e le altre di Serpeverde erano piegate in due dalle risate silenziose e additavano Hermione da dietro le spalle di Piton. Piton guardò con freddezza Hermione, poi disse: ‘Non vedo nessuna differenza’.
Hermione emise un gemito; gli occhi le si riempirono di lacrime, girò sui tacchi e corse via su per il corridoio fino a sparire.
Fu una fortuna, forse, che sia Harry che Ron cominciassero a gridare contro Piton nello stesso momento; fu una fortuna che le loro voci rimbombassero così tanto nel corridoio di pietra, perché nel confuso clamore Piton non riuscì a sentire esattamente quali epiteti gli scagliavano contro. Comunque, se ne fece un'idea.
‘Vediamo’ disse con voce quanto mai suadente. ‘Cinquanta punti in meno a Grifondoro e una punizione per Potter e Weasley. Ora entrate, o la punizione durerà una settimana’.

Questa dal mio punto di vista è un sarcasmo crudele contro chi non può difendersi. Un paradosso, tenendo conto che lui stesso ne era stato vittima (in una situazione ugualmente impari, 3 contro 1 e qui adulto contro ragazzina). E forse per questo non è un paradosso, tornando a ciò che dicevo sopra.

Hai detto bene: è sarcasmo. Io non aggiungerei "crudele". È una bruttissima forma di sarcasmo, a dire il vero. Ed è anche corretto rilevare che Severus per primo ne è stato vittima e ciò lo ha segnato e forse la Rowling qui ha maneggiato con poca cura il personaggio, secondo me. Io, quindi, non intendo sminuire la gravità del fatto: semplicemente, sempre secondo il mio punto di vista, non userei la parola crudeltà. Non lo so, forse dipende da me, ma continuo a trovarla eccessiva, troppo forte anche per l’episodio che tu hai citato e che è uno di quelli in cui la reazione di Severus è più ingiustificabile. Insomma, io la crudeltà l'associo alla malvagità, alla disumanità, e sono cose che non trovo adatte al contesto, che pure è pesantissimo e condannabile.

CITAZIONE (Ale85LeoSign @ 8/6/2014, 13:25) 
CITAZIONE
La mia contestazione degli aggettivi usati dall’autrice non voleva essere un modo per mettere la testa sotto la sabbia ed evitare di ammettere che c’è stato un tempo in cui Severus ha avuto le sue colpe.

Non ho neanche affermato o sottointeso questo.

No no, scusami se ti ho dato quest’impressione, io non mi riferivo a te: allargavo solamente il discorso, esponendoti il mio pensiero. Perché, contestando le parole dell’autrice interpretate come un tentativo di mettere in luce pregi e difetti di Severus, si poteva pensare che io volessi escludere l’idea della colpa. Ecco, tutto qui.

CITAZIONE (Ale85LeoSign @ 8/6/2014, 13:25) 
CITAZIONE
Primo: Severus era davvero convinto di quello che faceva, quando lo ha fatto, o eseguiva solo perché doveva, come tu stessa dici? Secondo: dopo averci mostrato il cammino di un uomo che si è mosso principalmente per amore, in difesa e in protezione di qualcuno (non solo Harry) è ancora corretto affermare che sia “crudele” e che abbia conservato degli intenti piattamente “vendicativi”? Il discorso è tutto qui.

Cogliendo le sfumature, così come Severus non si è mai mosso solo per vendetta, non si è nemmeno mai mosso solo per amore. Io parlo di sfumature non di comparti stagni.
Temo che non ci siamo capite.

Infatti, l'incomprensione è quella di prima.
Per me, lo ripeto, la vendetta proprio non c'entra. Si può dire, per esempio, che si è mosso per molte motivazioni, per amore, per i suoi principi, per la giustizia. È il discorso della vendetta che trovo fuori luogo e superficiale (sempre parlando al presente).
Perciò, quando parlo di “piattamente vendicativo”, rimando ancora a quel che ho detto sopra, sempre in questo post: io non ce la vedo la vendetta nel Severus del “presente”, semplicemente perché non credo che questo sentimento descriva correttamente l’intento di giustizia e i principi che lo muovono.

CITAZIONE (Ale85LeoSign @ 8/6/2014, 13:25) 
CITAZIONE
Il fatto che a volte appaia perfido con chi lo circonda e che nutra molto rancore per il male che gli ha fatto la vita, lo condivido, ma penso anche che, proprio in quanto segnato, non si è lasciato trasformare in una macchina e non si è permesso, secondo me, di ricadere nello stesso errore di diventare un esecutore dei piani di Silente nel modo ugualmente vendicativo e rancoroso che aveva tenuto con Voldemort. Se l'avesse fatto, io credo, avrebbe ucciso sul nascere la presa di coscienza della sua "ragione di ferro", avrebbe di nuovo negato la sua più profonda verità e, in definitiva, tutto quello per cui aveva deciso di correre il rischio di allontanarsi dal cammino oscuro e di diventare la spia di Silente. Un allontanamento, intendo dire, non solo materiale.

Ok, non ci siamo capite e hai interpretato cose che io non ho detto.
Accantonanto visioni monocorde (che non contemplo minimamente) parlando semplicemente, io penso che Severus sia stato mosso per più di una ragione e con più di un modo di essere. L'eroe dalla scintillante armatura mosso solo per amore e con buoni propositi non riesco a vederlo, altrimenti crollerebbe tutta quella realistica consistenza umana di cui è così squisitamente fatto e in cui è così facile rispecchiarsi e, per questo, amare il personaggio.

Ripeto, mi scuso se ti ho dato l’impressione di volerti “interpretare” perché ti assicuro che la mia unica intenzione era quella di inserirmi nel dialogo. :)
Ora, io non vedo Severus come l’eroe nella scintillante armatura che agisce solo per amore; è necessario chiarirlo. Dico soltanto che, nella sua evoluzione, profondamente, tragicamente umana, ha percorso un cammino. Dagli errori e dal tempo in cui ha abbracciato un’ideologia che non gli apparteneva, piena di controvalori, ha poi intrapreso una via differente. Questo non comporta la cancellazione del passato, né nega il fatto che Severus sia un cavaliere “macchiato abbastanza”, per così dire. Significa solo che ha fatto un percorso e che, pur conservando tratti immensamente sgradevoli (come quello dimostrato nell’episodio dei denti di Hermione) causati dalle sue ferite, non è più possibile però definirlo “vendicativo” e “crudele”: secondo me, se così fosse, ci sarebbe poco da amare.

CITAZIONE (Ida59 @ 8/6/2014, 15:52) 
Tu capisci che per chi era convinta da che parte stesse Severus, e lo amava anche, e soprattutto, per i suoi errori, le sue colpe ed i suoi rimorsi, vederlo morire così, dopo tutte le sofferenze che gli aveva inflitto la sua creatice, è stato davvero tremendo e, esigenze letterarie e di trama a parte, perfettamente comprensibili alla mente, era il nostro cuore innamorato del personaggio che gridava contro quella crudeltà.

Lo capisco eccome, Ida, decisamente. Ti dirò di più: la sfumatura su cui mi appuntavo nel mio discorso, facendo riferimento all’”inclinazione personale”, era proprio pensata in considerazione di questa cosa che tu mi dici. Il fatto cioè, come dicevo, che chi è perdutamente innamorato di Severus sceglie di leggere gli input contraddittori dell’autrice in chiave “pro” e non in chiave “contro”, fermo restando che gli input sono volutamente e marcatamente contraddittori per tutto il corso della storia e mirano a costruire il dubbio anziché condurre verso una certezza (che sia essa positiva o negativa).
A questo punto però, mi domando, stando a quanto mi dici e a quanto ho appena sbirciato nella sezione del Processo: è davvero possibile giungere, solo attraverso quello che i libri oggettivamente narrano, ad una interpretazione che metta Severus con assoluta certezza fra i “buoni”? Io sono d’accordo con voi in tutto, perfettamente; io stessa ho seguito questo iter nei confronti del personaggio, con l'unica differenza che non sono mai riuscita ad arrivare alla prova incontrovertibile. Ho letto gli indizi lanciati dalla Rowling e l'ho interpretati come mi piaceva. :P
Quindi io sono convintissima che chi ha amato alla follia il personaggio si sia persuaso della sua bontà interpretando i segnali dell'autrice nella maniera che poi si è confermata nel settimo libro, e sono d’accordo anche sulla questione Lily, perché era intuibile lo sfondo della storia dell’amore impossibile già al quinto volume (per quanto non sono sicura di volerla considerare una ragione tanto malvagia!), ma quel che mi stupisce e mi intriga davvero è l’idea che il testo, così com’è, mettendo da parte ogni personale modo di sentire, possa confermare senza ombra di dubbio la lealtà di Severus a Silente. Perché, ecco, se davvero lo avete dimostrato vi giuro che vi faccio il monumento!
Ok, mi sa che devo proprio andare a leggere nella sezione del Processo, c'è poco da fare. :P

CITAZIONE (Ida59 @ 8/6/2014, 15:52) 
Riguardo allo stupendo 2° capitolo del 6° libro e le giustificaziioni di Severus, ti invito a leggere ciò che abbiamo scritto davvero tanti anni fa e che abbiamo intitolato "le balle di Bella" cioè tutte le menzogne che Severus ha rifilato a Bellatix. E dalle sue parole abbiamo "provato" da che parte stava. E non abbiamo sbagliato di una virgola!

Idem, come sopra!

CITAZIONE (Ida59 @ 8/6/2014, 15:52) 
Posso citare tutto, senza commentare, solo per il piacere di leggere ancora , scritte molto bene, le cose che penso?
Di nuovo meriti un caloroso applauso da Severus. :applauso:

Grazie... davvero troppo onore. :blush: D'altra parte scrivere quel che penso è il minimo che possa fare per lui. :lovelove:

Edited by Minervina - 8/6/2014, 19:12
 
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view post Posted on 8/6/2014, 18:20
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CITAZIONE (Minervina @ 8/6/2014, 18:28) 
A questo punto però, mi domando, stando a quanto mi dici e a quanto ho appena sbirciato nella sezione del Processo: è davvero possibile giungere, solo attraverso quello che i libri oggettivamente narrano, ad una interpretazione che metta Severus con assoluta certezza fra i “buoni”? Io sono d’accordo con voi in tutto, perfettamente; io stessa ho seguito questo iter nei confronti del personaggio, con l'unica differenza che non sono mai riuscita ad arrivare alla prova incontrovertibile. Ho letto gli indizi lanciati dalla Rowling e l'ho interpretati come mi piaceva. :P
Quindi io sono convintissima che chi ha amato alla follia il personaggio si sia persuaso della sua bontà interpretando i segnali dell'autrice nella maniera che poi si è confermata nel settimo libro, e sono d’accordo anche sulla questione Lily, perché era intuibile lo sfondo della storia dell’amore impossibile già al quinto volume (per quanto non sono sicura di volerla considerare una ragione tanto malvagia!), ma quel che mi stupisce e mi intriga davvero è l’idea che il testo, così com’è, mettendo da parte ogni personale modo di sentire, possa confermare senza ombra di dubbio la lealtà di Severus a Silente. Perché, ecco, se davvero lo avete dimostrato vi giuro che vi faccio il monumento!
Ok, mi sa che devo proprio andare a leggere nella sezione del Processo, c'è poco da fare. :P

Eeh sì, mi sa che devi proprio andare a leggere.
Diciamo così: noi leggendo i libri ci siamo costruiti un'idea molto precisa del personaggio e lo abbiamo sicuramente interpretato "anche" con la nostra sensibilità (e amore) se vuoi. E siamo arrivati a dire esattamente ciò che poi è emerso dall'ultimo libro.
Però abbiamo anche provato a fare l'esatto contrario, cioè abbiamo interpretato i vari indizi in modo "cattivo" per vedere se l'intrepretazione "è ancora un Mangimaorte" stava in piedi. E, in modo oggettivo, abbiamo rilevato che certe cose non stavano in piedi, che certe azioni, parole, gesti di Piton (magari anche minimali) cozzavano contro la logica.
C'è anche da dire che abbiamo avuto diversi anni per pensarci, per scervellarci, per fare le ipotesi più strampalate (abbiamo valutato anche l'ipotesi Piton è ancora più cattivo di Voldemort ed è lui che tira le fila del male, ma anche l'opposto: Piton è sempre stato buono e fin dall'inizio è diventato Mangiamorte su ordine di Silente come spia fin dall'inizio), per provare e riprovare. Ma alla fine solo un'ipotesi non entrava mai in conflitto con se stessa, ed era ovviamente quella giusta. Diciamo che l'Occlumanzia è stato il tassello più rilevante di tutti, che ci ha dato la spiegazione che ci mancava. Oltre a Lily, ovviamente, anche se non era assolutamente necessario un fatto così eclatante per fare stare in piedi ugualmente le nostre ipotesi. Lily era un di più, un rafforzativo, ma anche se erano solo amici sarebbe stato un impulso più che sufficiente, a nostro modo di vedere.
 
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Ale85LeoSign
view post Posted on 8/6/2014, 19:12




CITAZIONE (Minervina @ 8/6/2014, 18:28) 
In merito a questo volevo solo aggiungere che, con la frase che hai messo in corsivo, intendevo dire: "lo strazio per un perduto amore che avrebbe potuto facilmente dimenticare e accantonare con rabbia, nel caso in cui questo amore non avesse davvero significato nulla per lui".

Ecco, detto così lo condivido.

CITAZIONE
Credo che la nostra incomprensione su questo punto si spieghi con le frasi che ho sottolineato.
Io non credo che il tentativo di raggiungere un fine giusto prenda il nome di vendetta e non ritengo quest'ultima una forma di giustizia personale: la giustizia è giustizia. Punto. La vendetta, io credo, è per definizione volta ad un fine "sbagliato" ed "emotivo". Voldemort meritava di morire, vero, ed era giustizia, non vendetta. La vendetta ha, a mio giudizio, un'accezione sempre negativa e un po' perversa, quindi io sono del parere che il termine non possa essere usato per indicare un’azione di giustizia. Spero di averlo chiarito.

Più che incomprensione, da quel che leggo, secondo me corriamo su due binari opposti.
E al di là della pignoleria nei termini, torno a parlare di sfumature che secondo me nel personaggio restano, proprio a sottolineare sia le sue luci che le sue ombre che non hanno un distacco netto ma, appunto, sfumato.
Se Severus fosse rimasto in vita sarebbe stato contento della fine di Voldermort? Ne avrebbe tratto piacere?
Secondo me sì, e anche molta soddisfazione. Poi sarebbe indubbiamente prevalso l'eroe romantico e tragico con le sue colpe e i suoi errori, ma questa vena vendicativa un pochino si sarebbe scoperta.
Le parole della Rowling, giuste, sbagliate, influenzate o lucide che siano, in ogni caso confermano parte di questa visione, anche se la vedono molto più rigida di quanto l'abbia espressa io fin'ora.


CITAZIONE
Hai detto bene: è sarcasmo.
Io non aggiungerei "crudele". È una bruttissima forma di sarcasmo, a dire il vero. Ed è anche corretto rilevare che Severus per primo ne è stato vittima e ciò lo ha segnato e forse la Rowling qui ha maneggiato con poca cura il personaggio, secondo me. Io, quindi, non intendo sminuire la gravità del fatto: semplicemente, sempre secondo il mio punto di vista, non userei la parola crudeltà. Non lo so, forse dipende da me, ma continuo a trovarla eccessiva, troppo forte anche per l’episodio che tu hai citato e che è uno di quelli in cui la reazione di Severus è più ingiustificabile. Insomma, io la crudeltà l'associo alla malvagità, alla disumanità, e sono cose che non trovo adatte al contesto, che pure è pesantissimo e condannabile.


Bè, tra il dire "una bruttissima forma di sarcasmo" e "sarcasmo crudele" direi che la linea di demarcazione tra i due termini è veramente sottile...
Del resto un adulto che fa del sarcasmo su una ragazzina in un palese momento di difficoltà/fragilità con attorno un bel branco di ragazzini che già le ridono dietro per me è crudele in quel momento ed essendo un'autorità legittima l'azione sbagliata del gruppo. Ferisce i sentimenti di Hermione sapendo perfettamente di farlo, facendo coscientemente quella battuta.
La Rowling, in questi caso, conferma in parte le sue interviste e le parole dure rivolte al personaggio di Severus che voleva che avesse dei lati oscuri, dei lati che non solo possono toccare i personaggi di HP ma anche i lettori del mondo di fuori a contatto con realtà che possono essere state o che sono molto simili a quelle che lei descrive.
Le prese in giro a scuola sono una prassi, ma prendere in giro chi è diverso o chi è in un momento di difficoltà è crudele, a mio modo di vedere.

E lo ribadisco un'ultima volta, la Rowling l'ha scritto e quindi Severus l'ha oggettivamente fatto, quindi per me è inutile dire "ha maneggiato male il personaggio", pure io a volte ceno a base di uova, se mi cascano a terra, sì, le ho maneggiate male, ma intanto la frittata è fatta e non si può riparare.
Questo per dire che, sì, non sempre Severus è giusto, eroico e amabile, ma non per questo gli vogliamo meno bene.



CITAZIONE
No no, scusami se ti ho dato quest’impressione, io non mi riferivo a te: allargavo solamente il discorso, esponendoti il mio pensiero. Perché, contestando le parole dell’autrice interpretate come un tentativo di mettere in luce pregi e difetti di Severus, si poteva pensare che io volessi escludere l’idea della colpa. Ecco, tutto qui.

Ok, ora è chiaro.

CITAZIONE
Infatti, l'incomprensione è quella di prima.
Per me, lo ripeto, la vendetta proprio non c'entra. Si può dire, per esempio, che si è mosso per molte motivazioni, per amore, per i suoi principi, per la giustizia. È il discorso della vendetta che trovo fuori luogo e superficiale (sempre parlando al presente).
Perciò, quando parlo di “piattamente vendicativo”, rimando ancora a quel che ho detto sopra, sempre in questo post: io non ce la vedo la vendetta nel Severus del “presente”, semplicemente perché non credo che questo sentimento descriva correttamente l’intento di giustizia e i principi che lo muovono.

Ri-prendo atto del tuo parere e resto placidamente del mio ;)

CITAZIONE
Ora, io non vedo Severus come l’eroe nella scintillante armatura che agisce solo per amore; è necessario chiarirlo. Dico soltanto che, nella sua evoluzione, profondamente, tragicamente umana, ha percorso un cammino. Dagli errori e dal tempo in cui ha abbracciato un’ideologia che non gli apparteneva, piena di controvalori, ha poi intrapreso una via differente. Questo non comporta la cancellazione del passato, né nega il fatto che Severus sia un cavaliere “macchiato abbastanza”, per così dire. Significa solo che ha fatto un percorso e che, pur conservando tratti immensamente sgradevoli (come quello dimostrato nell’episodio dei denti di Hermione) causati dalle sue ferite, non è più possibile però definirlo “vendicativo” e “crudele”: secondo me, se così fosse, ci sarebbe poco da amare.


La vendetta e la crudeltà fanno parte del suo modo di essere, secondo me, che la cosa piaccia o meno e, al di là di tutto, non credo che la Rowling abbia buttato lì dei termini a caso per "demolire" il suo personaggio.
Può aver esagerato, può essersi non spiegata bene, ma l'ultima parola è la sua.
Poi per molte cose concordo di prenderla con le pinze (di fatto ciò che dice per me non è il Vangelo-secondo-Rowling, ma osservazioni su cui riflettere fatte, tra l'altro, a posteriori) ma negare totalmente le sue affermazioni secondo me non è giusto.
Poi sono la prima che conserva gelosamente la sua idea del personaggio, sapendo che è influenzata dal mio vissuto e dalla mia soggettività e, in particolar modo, da ciò che questo personaggio mi ha trasmesso ed insegnato.


Detto tutto ciò, chiudo qui i miei interventi, lasciando spazio a visioni più affini e quindi più facilmente conciliabili dall'instaurazione di un dialogo e da applausi stregati.
 
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view post Posted on 8/6/2014, 19:52
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CITAZIONE (Ale85LeoSign @ 8/6/2014, 20:12) 

La vendetta e la crudeltà fanno parte del suo modo di essere, secondo me, che la cosa piaccia o meno e, al di là di tutto, non credo che la Rowling abbia buttato lì dei termini a caso per "demolire" il suo personaggio.
Può aver esagerato, può essersi non spiegata bene, ma l'ultima parola è la sua.
Poi per molte cose concordo di prenderla con le pinze (di fatto ciò che dice per me non è il Vangelo-secondo-Rowling, ma osservazioni su cui riflettere fatte, tra l'altro, a posteriori) ma negare totalmente le sue affermazioni secondo me non è giusto.

I motivi per i quali la Rowling può cercare di "demolire" il suo personaggio sono tanti, primo tra tutti il fatto che Severus oscuri Harry, e questo ovviamente non può piacerle. Inoltre, lo ripeto, lei teme che molti lettori (lettrici sarebbe più preciso) amino il personaggio in modo sbagliato, seguendo in modo immaturo il fascino del male. E, come madre, non può permettere neppure questo, perchè si sentirebbe colpevele di averle portate sulla cattiva strada. E lei questo discorso, in questi precisi termini, l'ha più volte fatto.
Poi, io non sono nella testa della Rowling, quindi non so perchè ha usato quei termini. Del resto sono tante le sue affermazioni su Piton, praticamente tutte, che non mi sono piaciute e che trovo (io soggettivamente) siano in contraddizione più o meno palese con i libri.
Sta di fatto che la penso come Nadia e trovo contraddittorio l'uso di quei termini rapportati a Piton dopo tutto ciò che i libri hanno rivelato essere la vera essenza di Severus. Questo non significa negare le sue affermazioni, cosa che ovviamente è impossibile, ma solo non condividerle e contestarle nel modo logico e supportato dai fatti (dei libri) condotto da Nadia. Del resto, tu mi conosci bene, Ale, e se Piton fosse crudele e vendicativo non mi piacerebbe come personaggio. E se così invece fosse, in ogni mia storia dovrei mettere l'avviso OOC perchè il mio Severus è tutto meno che crudele e vendicativo. Nè, per altro, mi è mai parso che Severus nella tua visione (o nelle tue fiction) fosse particolarmente crudele o vendicativo (se non con se stesso). O forse ti ho sempre interpretata male?
Ad ogni modo, per concludere, per me, personalmente, affermare senza mezzi termini che Piton è crudele e vendicativo significa distruggerlo ai miei occhi, significa che io non ho capito nulla di lui, che tutto nella mia visone di lui è sbagliato. E' come dire che ho letto libri che parlavano di un altro personaggio.
Oppure, molto più probabilmente, che la Rowling si è spiegata molto male, in modo sbrigativo e senza dare il giusto peso ai necessari distinguo e senza curarsi delle sfumature. In ogni caso, ha reso un pessimo servigio per il personaggio migliore che ha creato.


Un'ultima cosa.
Secondo me vendetta e crudeltà sono impulsi istintivi, qualcosa che uno ha dentro e che non può controllare. La vendetta può anche essere ben ragionata, ma viene da un impulso interiore che nulla ha di logico, significa restituire il male che si è ricevuto ed è guidata da una incontrollabile rabbia. Crudeltà è gioire del male altrui, fisico o psicologico che sia. Ed in entrambe le cose l'odio conduce il gioco.
E tutto questo, nella mia visione di Severus, l'uomo del controllo per eccellenza, nonchè l'uomo dall'indomita forza di volontà per compiere il suo dovere, l'uomo che ha votato la sua vita all'espiazione delle sue colpe alla ricerca di un'impossibile redenzione, no, mi dispiace ma per me vendetta e crudeltà proprio non possono convivere con l'intima essenza dell'uomo che, parlando con Silente, dimostra di aver sofferto ogni volta che ha dovuto assistere impotente alla morte di qualcuno. O dell'uomo che si preoccupa per la sua anima. No, sarebbe una contraddizione interiore troppo forte. Del tutto illogica a mio modo di vedere.
 
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Ale85LeoSign
view post Posted on 8/6/2014, 20:52




CITAZIONE (Ida59 @ 8/6/2014, 20:52) 

I motivi per i quali la Rowling può cercare di "demolire" il suo personaggio sono tanti, primo tra tutti il fatto che Severus oscuri Harry, e questo ovviamente non può piacerle. Inoltre, lo ripeto, lei teme che molti lettori (lettrici sarebbe più preciso) amino il personaggio in modo sbagliato, seguendo in modo immaturo il fascino del male. E, come madre, non può permettere neppure questo, perchè si sentirebbe colpevele di averle portate sulla cattiva strada. E lei questo discorso, in questi precisi termini, l'ha più volte fatto.
Poi, io non sono nella testa della Rowling, quindi non so perchè ha usato quei termini. Del resto sono tante le sue affermazioni su Piton, praticamente tutte, che non mi sono piaciute e che trovo (io soggettivamente) siano in contraddizione più o meno palese con i libri.
Sta di fatto che la penso come Nadia e trovo contraddittorio l'uso di quei termini rapportati a Piton dopo tutto ciò che i libri hanno rivelato essere la vera essenza di Severus. Questo non significa negare le sue affermazioni, cosa che ovviamente è impossibile, ma solo non condividerle e contestarle nel modo logico e supportato dai fatti (dei libri) condotto da Nadia. Del resto, tu mi conosci bene, Ale, e se Piton fosse crudele e vendicativo non mi piacerebbe come personaggio. E se così invece fosse, in ogni mia storia dovrei mettere l'avviso OOC perchè il mio Severus è tutto meno che crudele e vendicativo. Nè, per altro, mi è mai parso che Severus nella tua visione (o nelle tue fiction) fosse particolarmente crudele o vendicativo (se non con se stesso). O forse ti ho sempre interpretata male?
Ad ogni modo, per concludere, per me, personalmente, affermare senza mezzi termini che Piton è crudele e vendicativo significa distruggerlo ai miei occhi, significa che io non ho capito nulla di lui, che tutto nella mia visone di lui è sbagliato. E' come dire che ho letto libri che parlavano di un altro personaggio.
Oppure, molto più probabilmente, che la Rowling si è spiegata molto male, in modo sbrigativo e senza dare il giusto peso ai necessari distinguo e senza curarsi delle sfumature. In ogni caso, ha reso un pessimo servigio per il personaggio migliore che ha creato.


Un'ultima cosa.
Secondo me vendetta e crudeltà sono impulsi istintivi, qualcosa che uno ha dentro e che non può controllare. La vendetta può anche essere ben ragionata, ma viene da un impulso interiore che nulla ha di logico, significa restituire il male che si è ricevuto ed è guidata da una incontrollabile rabbia. Crudeltà è gioire del male altrui, fisico o psicologico che sia. Ed in entrambe le cose l'odio conduce il gioco.
E tutto questo, nella mia visione di Severus, l'uomo del controllo per eccellenza, nonchè l'uomo dall'indomita forza di volontà per compiere il suo dovere, l'uomo che ha votato la sua vita all'espiazione delle sue colpe alla ricerca di un'impossibile redenzione, no, mi dispiace ma per me vendetta e crudeltà proprio non possono convivere con l'intima essenza dell'uomo che, parlando con Silente, dimostra di aver sofferto ogni volta che ha dovuto assistere impotente alla morte di qualcuno. O dell'uomo che si preoccupa per la sua anima. No, sarebbe una contraddizione interiore troppo forte. Del tutto illogica a mio modo di vedere.

Ho detto il mio parere precisando più e più volte che non era "tagliato con l'accetta", ovvero, che andavo a parlare di sfumature non, come ha fatto la Rowling, di incasellare il personaggio in comparti stagni.
Per me Severus non è crudele o vendicativo, ma in certi casi lo è stato. Questi episodi, però, non fanno di lui un personaggio incentrato su questi aspetti.
Spero che ora sia chiaro cosa volevo intendere.

Crudeltà vuol dire essere indifferenti alla sofferenza altrui e molto spesso c'è una supremazia della persona crudele sull'altra, ed è ciò che Severus mostra nei confronti di Hermione nell'episodio che ho citato, ma io la vedo anche, al di là dell'immagine esteriore che mostra al mondo (e qui sicuramente influisce una mia personale visione del personaggio) dietro c'è un ricordo passato di quella stessa sofferenza inflitta a lui da altri e una barriera esteriore che serve per non lasciarla trapelare.
Citando i vulcaniani, io credo che a volte i sentimenti di Severus siano radicati a fondo proprio al fine di disciplinarli ed evitare che prevalgano di nuovo, come un tempo e questo può comportare un'immagine esteriore sgradevole e apparentemente indifferente e poco empatica verso gli altri.

Lily con lui è stata crudele, gli ha sbattuto la porta in faccia sapendo benissimo di ferirlo a morte, ma lo ha fatto e, forse, dal suo punto di vista, l'ha dovuto fare per compiere una scelta. O lui o James (sto minimizzando. Spero.) e sulla torre spesso c'è posto solo per uno...

La vendetta può essere una cosa molto ben studiata, calcolata e controllata, sì, e credo che ci sia una linea di demarcazione sottile tra vendetta e giustizia; di fatto la seconda è nata, assieme alle sue regole, sulle basi della prima.
A me viene da dire che Severus avrebbe voluto vendicare Lily consegnando Sirius ai Dissennatori quando credeva che fosse stato lui a tradire i Potter (di fatto, quando Sirius fugge, la sua rabbia esplode in carattere tutto maiuscolo, addirittura, e qui prevalgono proprio i suoi sentimenti).
E' molto sottile la cosa e parlando di sentimenti che sono morti (l'amore per Lily) e che con Sirius tornano in vita, non escludo che il legame sentimentale porti vendetta anche se è stato seguito un percorso di giustizia (invece di uccidere Sirius all'istante, Severus lo consegna ai Dissennatori, sottolineando quanto sia irresistibile il loro bacio...).
Ma se il suo fosse stato un sentimento di vendetta sarebbe poi così tremendo?
Dal suo punto di vista era più che giusto e giustificabile: quello, per lui, era l'uomo che aveva determinato la morte della persona che amava! Poi, qualche parola di Silente, e Severus si ricompone, ma ciò che ci mostra non è solo controllo, rimane quella sfumatura di rabbia, seppur di nuovo perfettamente controllata.

Detto tutto questo, Severus resta indubbiamente l'uomo del controllo, un eroe romantico e un personaggio indimenticabile, ma profondamente umano con le sue colpe e i suoi errori e, come tale, coi suoi lati oscuri che, almeno per me, ogni tanto emergono.
Anche la persona più controllata del mondo ha, prima o poi, un momento di cedimento in cui i sentimenti prevalgono sulla ragione. E questo non sempre è un errore, a mio modo di vedere, proprio perchè non possiamo avere sempre il controllo di tutto e meno che mai dei nostri sentimenti.

Sarò strana, o semplicemente Grifondoro, ma io personalmente preferisco che i sentimenti vengano mostrati, "ti saltino letteralmente al collo", piuttosto che trattenuti e poi nascosti sotto il tappeto con trame oscure e losche :P (che non capisco -_- ).



Edited by Ale85LeoSign - 8/6/2014, 21:56
 
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Minervina
view post Posted on 8/6/2014, 20:55




CITAZIONE (Ale85LeoSign @ 8/6/2014, 20:12) 

Se Severus fosse rimasto in vita sarebbe stato contento della fine di Voldermort? Ne avrebbe tratto piacere?
Secondo me sì, e anche molta soddisfazione. Poi sarebbe indubbiamente prevalso l'eroe romantico e tragico con le sue colpe e i suoi errori, ma questa vena vendicativa un pochino si sarebbe scoperta.
Le parole della Rowling, giuste, sbagliate, influenzate o lucide che siano, in ogni caso confermano parte di questa visione, anche se la vedono molto più rigida di quanto l'abbia espressa io fin’ora.

Certo, indubbiamente la Rowling delle interviste sembra più vicina alla posizione che hai espresso tu.
Io dico che, secondo me, nel corso della sua azione accanto a Silente, Severus non ha agito mosso dalla vendetta e anche dopo la morte di Voldemort, pur ipotizzando che potesse provare (forse) una certa soddisfazione a posteriori, resta il fatto che, io credo, non avrebbe agito per quello. Il fine si può raggiungere con mezzi diversi e, soprattutto, con spirito diverso, e lo spirito di "vendetta" io non glielo attribuisco più al presente. È una visione personalissima, sono d’accordo, ma a me pare che tradisca l’immagine che ci ha dato la Rowling stessa.

CITAZIONE (Ale85LeoSign @ 8/6/2014, 20:12) 
CITAZIONE
Hai detto bene: è sarcasmo.
Io non aggiungerei "crudele". È una bruttissima forma di sarcasmo, a dire il vero. Ed è anche corretto rilevare che Severus per primo ne è stato vittima e ciò lo ha segnato e forse la Rowling qui ha maneggiato con poca cura il personaggio, secondo me. Io, quindi, non intendo sminuire la gravità del fatto: semplicemente, sempre secondo il mio punto di vista, non userei la parola crudeltà. Non lo so, forse dipende da me, ma continuo a trovarla eccessiva, troppo forte anche per l’episodio che tu hai citato e che è uno di quelli in cui la reazione di Severus è più ingiustificabile. Insomma, io la crudeltà l'associo alla malvagità, alla disumanità, e sono cose che non trovo adatte al contesto, che pure è pesantissimo e condannabile.


Bè, tra il dire "una bruttissima forma di sarcasmo" e "sarcasmo crudele" direi che la linea di demarcazione tra i due termini è veramente sottile...
Del resto un adulto che fa del sarcasmo su una ragazzina in un palese momento di difficoltà/fragilità con attorno un bel branco di ragazzini che già le ridono dietro per me è crudele in quel momento ed essendo un'autorità legittima l'azione sbagliata del gruppo. Ferisce i sentimenti di Hermione sapendo perfettamente di farlo, facendo coscientemente quella battuta.
La Rowling, in questi caso, conferma in parte le sue interviste e le parole dure rivolte al personaggio di Severus che voleva che avesse dei lati oscuri, dei lati che non solo possono toccare i personaggi di HP ma anche i lettori del mondo di fuori a contatto con realtà che possono essere state o che sono molto simili a quelle che lei descrive.
Le prese in giro a scuola sono una prassi, ma prendere in giro chi è diverso o chi è in un momento di difficoltà è crudele, a mio modo di vedere.

E lo ribadisco un'ultima volta, la Rowling l'ha scritto e quindi Severus l'ha oggettivamente fatto, quindi per me è inutile dire "ha maneggiato male il personaggio", pure io a volte ceno a base di uova, se mi cascano a terra, sì, le ho maneggiate male, ma intanto la frittata è fatta e non si può riparare.
Questo per dire che, sì, non sempre Severus è giusto, eroico e amabile, ma non per questo gli vogliamo meno bene.

Questo è un punto davvero spinoso, in effetti. Volevo già approfondirlo prima, ma ho pensato che forse non era la discussione giusta. Scusami, perciò, se ti cito e ti rispondo ancora dopo che hai scritto di voler chiudere gli interventi, ma la questione merita un approfondimento. Specie quel che ho sottolineato in grassetto.
Quello che tu dici è il motivo per cui accennavo, nel mio post precedente, al fatto che mi sembrava che la Rowling avesse maneggiato male il personaggio. Perché un adulto che compie un gesto del genere verso una ragazzina, umiliandola come è stato fatto con lui in passato, non trova giustificazioni di sorta, cascasse il mondo, e quasi “tradisce” (passatemi il termine) l’evoluzione che sembra compiere nei libri. Oltretutto, indirettamente, il tema mi è molto caro, quindi sfondiamo una porta aperta.
La mia perplessità nasceva dal fatto che, secondo me, in coerenza con quanto ho detto prima, far compiere al personaggio lo stesso errore che è stato fatto nei suoi confronti in passato dai Malandrini è un gesto molto più potente e assurdo rispetto a quello di limitarsi a mostrare ombre e luci umane in Severus: è, credo, far scricchiolare un impianto che si sta costruendo in modo molto preciso verso una nuova direzione, chiara e comprovata alla fine. Severus, nonostante tutto l’astio, mette da parte anche i rancori con Sirius in favore della causa e poi, che fa? Con una bambina, si comporta da carogna? Voglio dire: se l’autrice voleva sottolineare la sua umanità facendogli conservare tutti i suoi difetti anche dopo essere venuto a patti con le colpe e i comportamenti più gravi, non sarebbe bastato farlo agire come ha sempre fatto, con sgradevolezza ed acidità, evitando di renderlo protagonista di episodi così gravi? Lo ribadisco: non perché Severus sia un angelo, o lo sia diventato al cento percento, ma perché, per me, tra essere sgradevoli, o antipatici, o talvolta ingiusti (e dunque umani) ed essere crudeli, ferire e fare del male consapevolmente, c’è una differenza notevole. Questo è quello che intendo, quando dico che la Rowling, secondo me, non lo ha “maneggiato bene”; ha esagerato con la sgradevolezza finendo per farla diventare qualcosa d’altro che a Severus, a mio modo di vedere, non appartiene più.
Che poi l’autrice abbia deliberatamente voluto dipingere Severus così, io non ho l’autorità di contestarlo, ci mancherebbe. Il personaggio è suo, sono d’accordo e io, come voi, esprimo soltanto la mia posizione. Ho detto e confermo che quegli aggettivi mi sono sembrati superficiali e poco riflettuti proprio in virtù di quel che lei stessa ci ha mostrato e non solo perché me lo dettava la mia personale visione. O meglio, la mia personale visione si è costruita, ovviamente, partendo dagli spunti che lei ci ha dato, e a me francamente sembrano di tutt’altro segno.
Mi riallaccio quindi a quel che dici qui:

CITAZIONE (Ale85LeoSign @ 8/6/2014, 20:12) 

Può aver esagerato, può essersi non spiegata bene, ma l'ultima parola è la sua.
Poi per molte cose concordo di prenderla con le pinze (di fatto ciò che dice per me non è il Vangelo-secondo-Rowling, ma osservazioni su cui riflettere fatte, tra l'altro, a posteriori) ma negare totalmente le sue affermazioni secondo me non è giusto.

Ripeto: non intendo negare. Ho argomentato la mia opinione, cioè il motivo per cui considero quelle parole troppo superficiali.

Detto ciò mi scuso di nuovo per averti tirata nella discussione, ma ritenevo giusto mettere i puntini sulle “i”.

CITAZIONE (Ida59 @ 8/6/2014, 20:52) 
I motivi per i quali la Rowling può cercare di "demolire" il suo personaggio sono tanti, primo tra tutti il fatto che Severus oscuri Harry, e questo ovviamente non può piacerle. Inoltre, lo ripeto, lei teme che molti lettori (lettrici sarebbe più preciso) amino il personaggio in modo sbagliato, seguendo in modo immaturo il fascino del male. E, come madre, non può permettere neppure questo, perchè si sentirebbe colpevele di averle portate sulla cattiva strada. E lei questo discorso, in questi precisi termini, l'ha più volte fatto.
Poi, io non sono nella testa della Rowling, quindi non so perchè ha usato quei termini. Del resto sono tante le sue affermazioni su Piton, praticamente tutte, che non mi sono piaciute e che trovo (io soggettivamente) siano in contraddizione più o meno palese con i libri.
Sta di fatto che la penso come Nadia e trovo contraddittorio l'uso di quei termini rapportati a Piton dopo tutto ciò che i libri hanno rivelato essere la vera essenza di Severus. Questo non significa negare le sue affermazioni, cosa che ovviamente è impossibile, ma solo non condividerle e contestarle nel modo logico e supportato dai fatti (dei libri) condotto da Nadia. Del resto, tu mi conosci bene, Ale, e se Piton fosse crudele e vendicativo non mi piacerebbe come personaggio. E se così invece fosse, in ogni mia storia dovrei mettere l'avviso OOC perchè il mio Severus è tutto meno che crudele e vendicativo. Nè, per altro, mi è mai parso che Severus nella tua visione (o nelle tue fiction) fosse particolarmente crudele o vendicativo (se non con se stesso). O forse ti ho sempre interpretata male?
Ad ogni modo, per concludere, per me, personalmente, affermare senza mezzi termini che Piton è crudele e vendicativo significa distruggerlo ai miei occhi, significa che io non ho capito nulla di lui, che tutto nella mia visone di lui è sbagliato. E' come dire che ho letto libri che parlavano di un altro personaggio.
Oppure, molto più probabilmente, che la Rowling si è spiegata molto male, in modo sbrigativo e senza dare il giusto peso ai necessari distinguo e senza curarsi delle sfumature. In ogni caso, ha reso un pessimo servigio per il personaggio migliore che ha creato.

Condivido pienamente.

CITAZIONE (Ida59 @ 8/6/2014, 20:52) 

Un'ultima cosa.
Secondo me vendetta e crudeltà sono impulsi istintivi, qualcosa che uno ha dentro e che non può controllare. La vendetta può anche essere ben ragionata, ma viene da un impulso interiore che nulla ha di logico, significa restituire il male che si è ricevuto ed è guidata da una incontrollabile rabbia. Crudeltà è gioire del male altrui, fisico o psicologico che sia. Ed in entrambe le cose l'odio conduce il gioco.
E tutto questo, nella mia visione di Severus, l'uomo del controllo per eccellenza, nonchè l'uomo dall'indomita forza di volontà per compiere il suo dovere, l'uomo che ha votato la sua vita all'espiazione delle sue colpe alla ricerca di un'impossibile redenzione, no, mi dispiace ma per me vendetta e crudeltà proprio non possono convivere con l'intima essenza dell'uomo che, parlando con Silente, dimostra di aver sofferto ogni volta che ha dovuto assistere impotente alla morte di qualcuno. O dell'uomo che si preoccupa per la sua anima. No, sarebbe una contraddizione interiore troppo forte. Del tutto illogica a mio modo di vedere.

Anche qui, con queste ultime parole, mi trovo in totale ed assoluta sintonia. In grassetto ho evidenziato proprio il cardine della questione della vendetta, per come io la vedo: l’odio. La vendetta è declinata in negativo, c’è poco da fare, e la spiegazione successiva di Ida, che ho anche sottolineato, chiarisce ancora meglio quel che penso. Non c'è bisogno di ribadire.

***

Mi edito e aggiungo piccola cosuccia, perché vedo ora che ci siamo accavallate nella risposta. ;)

CITAZIONE (Ale85LeoSign @ 8/6/2014, 21:52) 
A me viene da dire che Severus avrebbe voluto vendicare Lily consegnando Sirius ai Dissennatori quando credeva che fosse stato lui a tradire i Potter (di fatto, quando Sirius fugge, la sua rabbia esplode in carattere tutto maiuscolo, addirittura, e qui prevalgono proprio i suoi sentimenti).
E' molto sottile la cosa e parlando di sentimenti che sono morti (l'amore per Lily) e che con Sirius tornano in vita, non escludo che il legame sentimentale porti vendetta anche se è stato seguito un percorso di giustizia (invece di uccidere Sirius all'istante, Severus lo consegna ai Dissennatori, sottolineando quanto sia irresistibile il loro bacio...).
Ma se il suo fosse stato un sentimento di vendetta sarebbe poi così tremendo?
Dal suo punto di vista era più che giusto e giustificabile: quello, per lui, era l'uomo che aveva determinato la morte della persona che amava! Poi, qualche parola di Silente, e Severus si ricompone, ma ciò che ci mostra non è solo controllo, rimane quella sfumatura di rabbia, seppur di nuovo perfettamente controllata.

Ecco, esatto.
Severus avrebbe potuto consegnare Sirius e non l'ha fatto. Avrebbe potuto prendersi la sua vendetta e non l'ha fatto, pur se lacerato dalla voglia, probabilmente, di dare il suo “benvenuto” al presunto assassino di Lily appena evaso. Prova rabbia e un gran desiderio di farlo fuori con le sue mani: questo è quel che intendo per capacità di mostrare l'ombra in Severus e i suoi lati negativi, pur senza ricacciarlo nella colpa. Le colpe ce le ha belle grosse e non si cancellano, ma fanno parte del passato: macchiarsi ancora, sarebbe incoerente con le scelte che ha fatto e con l'uomo che è.
Ok ora taccio, lo giuro. :P

Edited by Minervina - 8/6/2014, 22:21
 
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Ale85LeoSign
view post Posted on 8/6/2014, 21:14




Non so voi, ma dal mio punto di vista un dialogo si insaporisce quando non si è tutti perfettamente d'accordo e si trova così modo di esporre i propri punti di vista e di parlarne ulteriormente proprio per rendere più solide le proprie motivazioni/argomentazioni. Questo ovviamente rispettando l'opinione altrui pur mantenendo, eventualmente, le proprie idee.
Se fossimo tutti d'accordo ok, ognuno quota l'altro, evidenzia, sottolinea, e la storia, dopo un po', muore lì. Negli spettacoli di solito gli applausi segnano proprio la fine dell'opera.
Insomma, permettetemi di stipendiare la mia voce fuori dal coro che, se poi è reputata di troppo o fastidiosa, può benissimo telare in qualunque momento. Tutto dipende dallo scopo di questi topic.


Detto ciò, e ripreso quindi il microfono tra le zampe.


CITAZIONE (Minervina @ 8/6/2014, 21:55) 
Certo, indubbiamente la Rowling delle interviste sembra più vicina alla posizione che hai espresso tu.
Io dico che, secondo me, nel corso della sua azione accanto a Silente, Severus non ha agito mosso dalla vendetta e anche dopo la morte di Voldemort, pur ipotizzando che potesse provare (forse) una certa soddisfazione a posteriori, resta il fatto che, io credo, non avrebbe agito per quello.

E io dico che non avrebbe agito SOLO per quello, che è diverso.
CITAZIONE
Il fine si può raggiungere con mezzi diversi e, soprattutto, con spirito diverso, e lo spirito di "vendetta" io non glielo attribuisco più al presente. È una visione personalissima, sono d’accordo, ma a me pare che tradisca l’immagine che ci ha dato la Rowling stessa.

E' una tua idea e io la rispetto, pur non condividendola :)

CITAZIONE (Ale85LeoSign @ 8/6/2014, 20:12) 
Questo è un punto davvero spinoso, in effetti. Volevo già approfondirlo prima, ma ho pensato che forse non era la discussione giusta. Scusami, perciò, se ti cito e ti rispondo ancora dopo che hai scritto di voler chiudere gli interventi, ma la questione merita un approfondimento. Specie quel che ho sottolineato in grassetto.
Quello che tu dici è il motivo per cui accennavo, nel mio post precedente, al fatto che mi sembrava che la Rowling avesse maneggiato male il personaggio. Perché un adulto che compie un gesto del genere verso una ragazzina, umiliandola come è stato fatto con lui in passato, non trova giustificazioni di sorta, cascasse il mondo, e quasi “tradisce” (passatemi il termine) l’evoluzione che sembra compiere nei libri. Oltretutto, indirettamente, il tema mi è molto caro, quindi sfondiamo una porta aperta.
La mia perplessità nasceva dal fatto che, secondo me, in coerenza con quanto ho detto prima, far compiere al personaggio lo stesso errore che è stato fatto nei suoi confronti in passato dai Malandrini è un gesto molto più potente e assurdo rispetto a quello di limitarsi a mostrare ombre e luci umane in Severus: è, credo, far scricchiolare un impianto che si sta costruendo in modo molto preciso verso una nuova direzione, chiara e comprovata alla fine. Severus, nonostante tutto l’astio, mette da parte anche i rancori con Sirius in favore della causa e poi, che fa? Con una bambina, si comporta da carogna? Voglio dire: se l’autrice voleva sottolineare la sua umanità facendogli conservare tutti i suoi difetti anche dopo essere venuto a patti con le colpe e i comportamenti più gravi, non sarebbe bastato farlo agire come ha sempre fatto, con sgradevolezza ed acidità, evitando di renderlo protagonista di episodi così gravi? Lo ribadisco: non perché Severus sia un angelo, o lo sia diventato al cento percento, ma perché, per me, tra essere sgradevoli, o antipatici, o talvolta ingiusti (e dunque umani) ed essere crudeli, ferire e fare del male consapevolmente, c’è una differenza notevole. Questo è quello che intendo, quando dico che la Rowling, secondo me, non lo ha “maneggiato bene”; ha esagerato con la sgradevolezza finendo per farla diventare qualcosa d’altro che a Severus, a mio modo di vedere, non appartiene più.
Che poi l’autrice abbia deliberatamente voluto dipingere Severus così, io non ho l’autorità di contestarlo, ci mancherebbe. Il personaggio è suo, sono d’accordo e io, come voi, esprimo soltanto la mia posizione. Ho detto e confermo che quegli aggettivi mi sono sembrati superficiali e poco riflettuti proprio in virtù di quel che lei stessa ci ha mostrato e non solo perché me lo dettava la mia personale visione. O meglio, la mia personale visione si è costruita, ovviamente, partendo dagli spunti che lei ci ha dato, e a me francamente sembrano di tutt’altro segno.

Ecco, su questo punto ho pure io i miei dubbi se risponderti qui o shiftare ad un altro post.
Per il momento svizzero, ma il discorso è sicuramente intrippante da sviluppare.
 
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Minervina
view post Posted on 8/6/2014, 21:33




CITAZIONE (Ale85LeoSign @ 8/6/2014, 22:14) 
Non so voi, ma dal mio punto di vista un dialogo si insaporisce quando non si è tutti perfettamente d'accordo e si trova così modo di esporre i propri punti di vista e di parlarne ulteriormente proprio per rendere più solide le proprie motivazioni/argomentazioni. Questo ovviamente rispettando l'opinione altrui pur mantenendo, eventualmente, le proprie idee.
Se fossimo tutti d'accordo ok, ognuno quota l'altro, evidenzia, sottolinea, e la storia, dopo un po', muore lì. Negli spettacoli di solito gli applausi segnano proprio la fine dell'opera.
Insomma, permettetemi di stipendiare la mia voce fuori dal coro che, se poi è reputata di troppo o fastidiosa, può benissimo telare in qualunque momento. Tutto dipende dallo scopo di questi topic.

Guarda, era quello che volevo scriverti io nel post precedente, e cioè che in questo modo il dialogo si stava facendo interessante, ma non ho osato perché magari avresti voluto chiudere davvero con gli interventi.
Invece sono contenta che tu lo dica, perché sono d'accordissimo con te. ;)
In più, io non ti vedo proprio come una voce fuori dal coro: non siamo fazioni contrapposte, ci siamo tutti dentro al dialogo, ognuno con le sue battute e le sue note. Io le discussioni non le vedo come un'arena, non mi piace l'idea del contraddittorio: mi piace invece il confronto, e nessuno mi infastidisce se esprime la propria opinione. Anzi.

CITAZIONE (Ale85LeoSign @ 8/6/2014, 22:14) 
CITAZIONE (Minervina @ 8/6/2014, 21:55) 
Certo, indubbiamente la Rowling delle interviste sembra più vicina alla posizione che hai espresso tu.
Io dico che, secondo me, nel corso della sua azione accanto a Silente, Severus non ha agito mosso dalla vendetta e anche dopo la morte di Voldemort, pur ipotizzando che potesse provare (forse) una certa soddisfazione a posteriori, resta il fatto che, io credo, non avrebbe agito per quello.

E io dico che non avrebbe agito SOLO per quello, che è diverso.

Rispetto ma non condivido l'opinione, come ormai si sarà compreso. :)

CITAZIONE (Ale85LeoSign @ 8/6/2014, 22:14) 
CITAZIONE
Il fine si può raggiungere con mezzi diversi e, soprattutto, con spirito diverso, e lo spirito di "vendetta" io non glielo attribuisco più al presente. È una visione personalissima, sono d’accordo, ma a me pare che tradisca l’immagine che ci ha dato la Rowling stessa.

E' una tua idea e io la rispetto, pur non condividendola :)

Idem, come sopra!

CITAZIONE (Ale85LeoSign @ 8/6/2014, 20:12) 
CITAZIONE
Questo è un punto davvero spinoso, in effetti. Volevo già approfondirlo prima, ma ho pensato che forse non era la discussione giusta. Scusami, perciò, se ti cito e ti rispondo ancora dopo che hai scritto di voler chiudere gli interventi, ma la questione merita un approfondimento. Specie quel che ho sottolineato in grassetto.
Quello che tu dici è il motivo per cui accennavo, nel mio post precedente, al fatto che mi sembrava che la Rowling avesse maneggiato male il personaggio. Perché un adulto che compie un gesto del genere verso una ragazzina, umiliandola come è stato fatto con lui in passato, non trova giustificazioni di sorta, cascasse il mondo, e quasi “tradisce” (passatemi il termine) l’evoluzione che sembra compiere nei libri. Oltretutto, indirettamente, il tema mi è molto caro, quindi sfondiamo una porta aperta.
La mia perplessità nasceva dal fatto che, secondo me, in coerenza con quanto ho detto prima, far compiere al personaggio lo stesso errore che è stato fatto nei suoi confronti in passato dai Malandrini è un gesto molto più potente e assurdo rispetto a quello di limitarsi a mostrare ombre e luci umane in Severus: è, credo, far scricchiolare un impianto che si sta costruendo in modo molto preciso verso una nuova direzione, chiara e comprovata alla fine. Severus, nonostante tutto l’astio, mette da parte anche i rancori con Sirius in favore della causa e poi, che fa? Con una bambina, si comporta da carogna? Voglio dire: se l’autrice voleva sottolineare la sua umanità facendogli conservare tutti i suoi difetti anche dopo essere venuto a patti con le colpe e i comportamenti più gravi, non sarebbe bastato farlo agire come ha sempre fatto, con sgradevolezza ed acidità, evitando di renderlo protagonista di episodi così gravi? Lo ribadisco: non perché Severus sia un angelo, o lo sia diventato al cento percento, ma perché, per me, tra essere sgradevoli, o antipatici, o talvolta ingiusti (e dunque umani) ed essere crudeli, ferire e fare del male consapevolmente, c’è una differenza notevole. Questo è quello che intendo, quando dico che la Rowling, secondo me, non lo ha “maneggiato bene”; ha esagerato con la sgradevolezza finendo per farla diventare qualcosa d’altro che a Severus, a mio modo di vedere, non appartiene più.
Che poi l’autrice abbia deliberatamente voluto dipingere Severus così, io non ho l’autorità di contestarlo, ci mancherebbe. Il personaggio è suo, sono d’accordo e io, come voi, esprimo soltanto la mia posizione. Ho detto e confermo che quegli aggettivi mi sono sembrati superficiali e poco riflettuti proprio in virtù di quel che lei stessa ci ha mostrato e non solo perché me lo dettava la mia personale visione. O meglio, la mia personale visione si è costruita, ovviamente, partendo dagli spunti che lei ci ha dato, e a me francamente sembrano di tutt’altro segno.

Ecco, su questo punto ho pure io i miei dubbi se risponderti qui o shiftare ad un altro post.
Per il momento svizzero, ma il discorso è sicuramente intrippante da sviluppare.

Concordo e attendo! ;)
 
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