Oh, eccoci qui a commentare finalmente le benedette interviste della Rowling. Grazie Chiara!
A dire il vero, considerando che siamo ancora all’anno 1999, io non avrei granché da aggiungere a quanto detto già da voi e, in particolar modo da Ania, cioè che a questo punto, con la storia appena cominciata, era comprensibile e perfino auspicabile che l’autrice parlasse in modo così squallido di Severus: nessun autore sano di mente vorrebbe rivelare troppo, o si lascerebbe persuadere dalle interviste a mettere i lettori sulla pista giusta in maniera deliberata. Se la Rowling avesse cominciato fin da subito a lanciare input a destra e a manca, i lettori avrebbero praticamente fatto piazza pulita di tutto il suo castello. Le parole dell’autrice, depistaggi e risatine comprese, servono a confondere le acque e su questo non ci piove.
Tuttavia noto anche alcuni elementi importanti del suo “non dire” o del suo “dire cose superflue”, che vale la pena sottolineare.
Il primo è che, fatta esclusione per l’intervista in cui confessa di essersi ispirata per Severus al suo vecchio professore (Amazon.co.uk), che è tutto sommato irrilevante ma non deve essere comunque sottovalutata, perché nel pubblico chiunque sa cosa vuol dire avere a che fare con insegnanti/genitori/capi odiosi e quindi già siamo dentro una precisa lettura faziosa del personaggio (un esempio di estensione non letteraria della “Potter-visione”), già però nella seconda intervista (Family Education Summer), alla domanda “qual’è il tuo personaggio preferito, a parte Harry”, la volpe risponde, pur non essendo affatto obbligata a nominarlo, con Snape. Dice, sì, certo, che è stato divertente scrivere di lui perché è una “persona profondamente orribile”, ma intanto ne parla lei di sua spontanea volontà; e ne parla, badate, per rispondere ad una domanda che non c’entrava niente con la risposta che lei poi ha dato: insomma, ti hanno chiesto qual è il tuo personaggio preferito, non quello più orribile, che però (come ci vuoi informare) la tua “vena scrittoria” trova in fondo divertente. Non era per nulla necessario menzionare il nome di Severus, se proprio non lo poteva soffrire. Poi, all’ultimo, forse conscia di aver inspiegabilmente condotto l’attenzione dove non doveva, aggiunge Hagrid che, così dice, è il tipo di persona che le
piacerebbe incontrare, e fa questa deviazione, secondo me, proprio perché si rende conto di non aver risposto (almeno esplicitamente) alla domanda “quale personaggio
ti piace”, avendo parlato di Severus in modo indegno e fuori asse rispetto all’interrogazione, per ovvi motivi di segretezza della trama. Questo è l’indizio (mastodontico) numero uno, a mio avviso.
L’indizio numero due, è racchiuso nello stralcio successivo (The Magical World Of J. K. Rowling), nel quale la scenetta di cui sopra si ripete quasi per filo e per segno nella stessa maniera: “mah è difficile scegliere tra i personaggi preferiti, sono divertenti anche quelli orribili…”, eccola che si prepara… “di sicuro ho odiato scrivere di Dudley” (che lo escluda di netto dai preferiti è un fatto significativo, perché la posizione è, per una volta, ben precisa e non svagata come con il professore), poi eccolo subito lì, appena un attimo dopo… Snape!
Di nuovo è bello scrivere della sua orribile persona. Ma pensa un po’.
Segue il già noto Hagrid, del quale qui la Rowling (capita l’antifona e dopo aver imparato la lezione dalla precedente intervista) parla più diffusamente e in termini perfino molto affettuosi per risultare convincente.
L’indizio numero tre (il più grande, forse, di questa
tranche di interviste) è contenuto nell’ultimo estratto (The Connection), in cui, come avete già fatto notare voi, stavolta si parla per la prima volta espressamente di Severus e la scrittrice, criptica come sempre, parte dal banale (l’ispirazione del suo vecchio professore, la questione del presunto abuso di potere) per poi approdare a quello che più le interessa, e cioè quel
CITAZIONE
However, everyone should keep their eye on Snape, I’ll just say that because there is more to him than meets the eye and you will find out part of what I am talking about if you read Book 4. No, I’m not trying to drum up more sales, go to the library and get it out. I’d rather people read it.
Il succo è che deve screditare il personaggio per convenienza, ma non può rischiare che la gente non si interessi a lui, o lo odi
a tal punto da non poter vedere oltre. Queste parole, secondo me, sono proprio dettate dalla precisa volontà di tenere in equilibrio i piatti della bilancia e lo trovo un atteggiamento molto, molto scaltro.
Ma la parte più interessante viene con la corposa citazione che avete tutte già sottolineato, vale a dire la seguente:
CITAZIONE
One of our internet correspondents wondered if Snape is going to fall in love.
(JKR laughs) Who on earth would want Snape in love with them? That’s a very horrible idea.
There’s an important kind of redemptive pattern to Snape
He, um, there’s so much I wish I could say to you, and I can’t because it would ruin. I promise you, whoever asked that question, can I just say to you that I’m slightly stunned that you’ve said that and you’ll find out why I’m so stunned if you read Book 7. That’s all I’m going to say.
Ora, qui ci sono numerose osservazioni da fare, secondo me, ma andiamo per gradi.
Intanto partiamo col dire che concordo con Ania, la quale poneva l’attenzione sul tono della risata della Rowling e che, non lo nascondo, anch'io interpreto proprio come la risatina furba di quella che non vuole darlo a vedere, ma è rosa dall’ansia e pensa a come potrà mai arrivare viva, conservando i suoi colpi di scena, fino al settimo libro!
CITAZIONE (Severus Ikari @ 3/12/2014, 22:26)
CITAZIONE (Ida59 @ 3/12/2014, 22:19)
Concordo. Secondo me quando parla di Snape la sua risata è molto imbarazzata, esitante e guadagna-tempo. Ci sono interviste, molto più avanti, dopo il 6° libro, in cui mi sembra che la sua risata venga meglio specificata e questa è l'idea che io mi ero fatta.
Sì, perché leggere "JKR ride" è un conto, ma vedere come lei ride è un altro.
Se ride nel senso di "mo a questi che gli racconto?" vuol dire che tutto ciò che dice dopo riguardo alla domanda è falsità.
Ma se ride nel senso "Tu guarda che vanno a pensare questi, Snape che ama, inaudito!", allora quello che dice è la sua verità in quel momento, la verità di una scrittrice che in quel momento non aveva idea di ciò che sarebbe stato Severus stesso.
Ok, ho estremizzato perché mi auguro che invece lo sapeva il percorso di Snape, ma ho estremizzato per far capire che secondo me, leggere che la Rowling ride non da bene l'idea come invece la darebbe vedere le sue espressioni e come mutano al parlar di Severus.Sono d’accordissimo.
Per me, in quella, come forse in altre occasioni specifiche, la Rowling non ride affatto dell’idea che Severus possa essere capace di amare, ma del fatto che i lettori, nonostante le sue accurate strategie difensive (per citare l’Harry dei film), stanno mangiando la foglia con gran gusto. Severus, che all’inizio deve aver catturato i più con il fascino del cavaliere nero, non può non aver suscitato anche, negli animi più sensibili, il desiderio di scoprirne un lato diverso da quello che appariva e un segreto sottofondo di tormenti e angosce sconosciute e struggenti; è il minimo, secondo me, quando ci si trova di fronte ad un personaggio che ci viene presentato con un’aura così oscura e scontrosa e un animo chiaramente barricato dietro invalicabili bastioni.
Del resto, scusate, ma io proprio non riesco a credere che la Rowling non sia stata in grado di capire che i lettori, ragionando su un personaggio tanto sfaccettato, sarebbero prima o poi arrivati a concludere che in Severus potesse nascondersi qualcosa di umanamente più profondo e, forse, anche di commovente e romantico. “Amore e redenzione” è in pratica il binomio più usato in letteratura e più radicato proprio nelle coscienze: possibile che J.K. non lo abbia compreso? Ma cosa pensava, che davvero i lettori dei suoi libri “per ragazzi” indossassero ancora tutti grembiule e fiocco e si facessero “infinocchiare” fino in fondo dalla storia del professore antipatico? Certo che in molti si saranno fatti raccontare la storia da Harry, ma i dubbi, comunque, Severus li impone a tutti, amanti o non amanti del personaggio.
No, io credo che lei sapesse bene che sarebbe stato impossibile arginare fino all’ultimo tutte le piene delle domande e delle curiosità dei lettori, sempre più legittime e sempre più perspicaci, ed ha quindi cercato in ogni modo, con il tempo, di svolazzare sulle questioni più spinose usando mezzi leciti e illeciti, arrivando fin quasi a sfiorare la menzogna, per sviare la gente dalle proprie reali intenzioni e dalla sostanza della trama.
Beh, non posso dire di biasimarla; non certo in questa fase.
CITAZIONE (Ida59 @ 3/12/2014, 15:31)
PARTE 2CITAZIONE (Arwen68 @ 1/12/2014, 17:42)
Ok, qua c'è da sbellicarsi dal ridere perché contro ogni previsione della sua creatrice, Severus ha conquistato milioni di cuori!
A parte la considerazione di Manu, sicuramente verissima, io però credo che qui inizi il primo depistaggio riguardo a Severus.
Siamo dopo l'uscita del 3° libro e di Severus si sa ancora ben poco, salvo che è un "orribile" professore. Però ha già salvato una volta Harry nel 1° libro e gli ha insegnato l'Expelliarmus nel 2°, incantesimo che divenetrà il segno distintivo di Harry e gli permetterà di farla franca più volte con Voldemort stesso. Si sa inoltre del suo malanimo contro gli eroici Malandrini e che Sirius lo avrebbe volentieri fatto fuori (e anche da adulto continua a pensarla così) mandandolo tra le fauci di un lupo mannaro trasformato solo perchè ficcava il naso nei loro affari.
In tutto questo, ancora non era immaginabile una storia d'amore tra Severus e Lily. E diventava anche difficile immaginare (e chiedere) se Snape poteva essere tipo da innamorarsi.
Allora, per cominciare, tanto di cappello a chi ha fatto la domanda. Ok, ok, scommetto che era una donna, adulta e già "innamorata" del personaggio.
Ma la risposta della Rowling è un capolavoro di falsità. Per prima cosa ride. Per guadagnare tempo e pensare a cosa diavolo rispondere, direi, visto che se rispondesse con sincerità si brucerebbe il personaggio. Infatti la risposta corretta è: sì, Piton è un uomo che può benissimo innamorarsi, anzi, a dire il vero è perdutamente innamorato, da quando non aveva neppure 10 anni, di una donna che è morta per causa sua e che lui continuerà sempre ad amare e per il cui figlio sacrificherà la vita.
No, è evidente che in qualche modo doveva cominciare a depistare i lettori. E secondo me da quel momento ha cominciato a sudare freddo (e a ridere, perchè vedrete che la risatina - d'imbarazzo - è una costante nelle sue risposte su Snape) ogni volta che gli intervistatori parlavano di Severus.
per non mentire che fa la geniale JKR? Evita la domanda e, anzi, la rigira al contrario. Le chiedono se Piton si innamorerà e lei risponde che nessuno amerebbe mai uno come lui, che la sola idea che questo possa accadere è davvero orribile.
E poi, invece, alla fine dei giochi, pubblicati tutti i libri, non esclude nemmeno che lily avrebbe potuto amarlo se severus non fosse scivolato lungo il sentiero dell'oscurità...
Eeeh sì, cara JKR: questa è la prima intervista in cui cominci a depistare i lettori, quelli intelligenti. Gli altri, invece, continuano a ridacchiare e a ritenere che Piton sia "orribile".
Continua... Condivido appieno la prospettiva, Ida.
Sulla questione di quanto fosse in grado di rivelare già il terzo libro su Severus, io avrei moltissimo da dire e, per aiutarmi, mi riallaccio all’intuizione di Cla, a dire il vero più unica che rara:
CITAZIONE (halfbloodprincess78 @ 3/12/2014, 22:13)
CITAZIONE (Ida59 @ 3/12/2014, 22:06)
E tu come ci sei arrivata al 3° libro? Come e dove hai capito chi era Severus?
Non te lo so dire il punto preciso, è una cosa che resta tra le righe ma si capisce perfettamente nelle parti dove c'è lui che era innamorato di Lily e che stava facendo qualcosa per Silente e non contro Harry. Pensavo di aver magari visto io troppo o di aver visto quello che volevo vedere, perché a me Severus innegabilmente piaceva già dal primo libro, ma poi lei stessa ha ammesso che quel terzo libro dice troppo e che riscrivendolo ci avrebbe messo di meno.
Non è una frase, è più una sensazione in mezzo alle parole, ti direi di provare se hai tempo a rileggerlo ma ormai sapendo come va a finire quella sensazione si è persa. Me lo ricordo come se fosse ieri perché lo stavo leggendo in contemporanea con un mio amico e ricordo che gli ho detto che Severus amava la mamma di Harry e che era un personaggio con un passato e con un percorso che lo aveva portato lì e lui mi disse che se fosse stato così era troppo prevedibile il seguito e che fare intuire già lì quella cosa era da scrittrice anche mediocre, perché era troppo presto e lui, ovviamente, riteneva la Rowling un premio Pulitzer.
Alla fine però avevo ragione e quel terzo libro dice troppo.Sì, senza dubbio il terzo libro dice troppo, Cla, è vero.
Nonostante io fossi già molto affascinata dal Severus dei primi due volumi, devo ammettere che il terzo è stato per me la scossa decisiva e determinante nella direzione dell’apprezzamento e poi dell’amore per il personaggio. Una scossa, però, non propriamente nel senso che suggerisci tu.
Secondo me, stando agli ultimi tuoi interventi qui nel topic, sei stata fin troppo acuta e fantasiosa nel comprendere qualcosa che io non ritenevo possibile e che fatico ancora oggi a ritenere possibile da capire a quello stadio della storia, partendo dagli elementi forniti dalla sola autrice.
Credo che, nelle primissime fasi (libri 1-3), giochi molto quello che ci si vuole attendere, l’intervento dell’estro personale e che a quel punto, solo mettendoci molto condimento, forse l’idea che Severus amasse la mamma di Harry, avrebbe potuto essere concepita alla lontana (magari perfino da una mente allenata alla lettura di intricati libri gialli!), per via della dichiarata contrapposizione tra Severus e James. Ma il terzo libro, sempre a mio avviso, ancora non orienta verso un qualsivoglia coinvolgimento sentimentale di Severus dei confronti di Lily, bensì, più nel concreto, offre invece, per come l’ho vissuto io, uno spaccato assai significativo sulla personalità dell’uomo che è Severus in quel momento della vicenda (e del ragazzo che è stato); una personalità tormentata che sì, all’epoca mi fece riflettere a lungo e mi portò molto in profondità, fino a giungere alle conclusioni che poi avrei consolidato e conservato sempre su di lui, andando ad incastrarci alla perfezione quel che man mano si scopriva.
Il profilo del personaggio, prima ragazzo isolato e maltrattato dai compagni (fino all’estremo atroce dello “scherzo” del mannaro nella Stamberga, che, nella sua crudeltà, mi pareva proprio l’apice di un una serie di abituali vessazioni) e poi adulto distante e apparentemente gelido, mi suggeriva quasi per certo l’idea di trovarmi di fronte ad una persona sola, emarginata, divenuta “fredda” per difendersi dalla mancanza (o dal tradimento) d’amore e perciò ne percepivo l’animo angosciato, portatore di terribili segreti, errori inconfessabili e colpe su cui il suo cupo isolamento si chiudeva in tacite recriminazioni, sancendole così, per come lo sentivo io, in maniera inequivocabile; beh, per quello sì, il terzo libro mi ha detto tantissimo, anche troppo. Ed è stato a partire da lì che ho compreso che Severus, al di là dell’innamoramento per Lily, era un uomo
ferito, che in qualche modo
soffriva intensamente, che era in lotta con qualcosa (sé stesso?) e si muoveva nell’ombra non ancora risolta del suo passato. Quella è stata la base necessaria, appunto, per concepire
anche, in seguito, l’idea che lui potesse aver provato un amore non corrisposto e intuirne infine le fattezze in Lily, a partire dall’episodio del “peggior ricordo”, quando mi è parsa davvero più chiara la portata della “questione sentimentale” e i pezzi sono andati a combaciare tutti alla perfezione nel mio personale disegno.
CITAZIONE (Ida59 @ 3/12/2014, 15:53)
PARTE 3
CITAZIONE
There’s an important kind of redemptive pattern to Snape
He, um, there’s so much I wish I could say to you, and I can’t because it would ruin. I promise you, whoever asked that question, can I just say to you that I’m slightly stunned that you’ve said that and you’ll find out why I’m so stunned if you read Book 7. That’s all I’m going to say.
Ecco, qui io santificherei chi ha fatto la domanda, che per me è davvero un genio.
Ma come diavolo gli è venuto in mente, dopo aver letto solo il terzo libro, che in Snape c'è un importante modello di redenzione? Io ancora neppure m'ero innamorata del personaggio... [vergognati, Ida!]
Nella sua risposta, incredibilmnete, la Rowling ha detto poco, però almeno non ha mentito. Probabilmente è stata davvero sorpresa dalla domanda, che era davvero inaspettata e, venendo dopo quella che s'informamva se Piton si sarebbe innamorato, deve aver pensato che il suo gioco fosse stato scoperto. Quindi ha cominciato ad andarci con i piedi di piombo ma ha però ammesso il suo grande stupore. In pratica non ha risposto, ma nel non farlo ha dato un indizio invece ancora più chiaro.
Ha detto che ci sarebbero state un mucchio di cose da dire, ma che non poteva farlo altrimenti avrebbe rovinato tutto. E già da qui si capisce che la domanda ha colto pienamente nel segno. Poi ha aggiunto d'essere davvero stupita dall'argoemnto della domanda e che solo leggendo il 7° libro si potrà capire il motivo del suo stupore. Sfido io, la domanda coglieva nel segno che di più non si poteva visto che poneva sotto agli occhi di tutti il percorso di redenzione compiuto da Snape e svelato proprio nel 7° libro. E, di nuovo, la mancata risposta della Rowling ed il suo grande stupore fanno capire che non solo la domanda ha colto nel segno, ma che quel segno è anche qualcosa di fondamentale dato che verrà svelato solo nel settimo libro.
Ricapitolando su questa ultima intervista: rileggendola col senno di poi, in pratica dice che Piton non è quello che sembra, che sa amare nonostante le avverse apparenze, e che ha seguito un profondo processo di redenzione, molto importante ai fini della trama finale dei libri.
Non male, per sole tre piccole domande quando ancora si era solo al 3° libro! Ti quoto per intero, perché questo è esattamente ciò che credo io.
Come dicevo prima, infatti, l’idea dell’interessamento amoroso di Severus per Lily era difficilmente intuibile, ma il piano di redenzione previsto per il personaggio, beh… quello poteva avere forse più campo, trattandosi di una classica e prevedibile evoluzione dell’intreccio nell’immaginazione dei lettori amanti di personaggi che rivestono (anche in apparenza) il ruolo di “cattivi”: chi li apprezza, a meno che non ami proprio i “cattivi” duri e puri (ma questo è un caso del tutto diverso), spesso in fondo desidera che si redimano o che, comunque, alla fine si mostrino diversi da quello che sembrano e nascondano dentro un fondo di luce. A me, per esempio, succede di frequente. È un pensiero comune che poteva benissimo farsi strada a questo punto della vicenda e uscito il terzo libro (1999), benché ancora non si sappia con certezza che Severus era stato un Mangiamorte e quindi, di conseguenza, non si conoscano i retroscena dei suoi errori, ancora fermi nel campo delle ipotesi.
Il fatto, poi, che la Rowling ammetta di non poter dire di più per non rovinare la sorpresa, beh, sono d’accordo: qui fa capire davvero troppo. In pratica è come se ammettesse “sì, avete ragione, è un buono vero e più avanti lo scoprirete”. Un lettore attento (che segue anche con attenzione le interviste) lo capisce eccome e fa due più due. L’unica cosa che resta da accertare è il
come questo percorso si svolga e il
perché, cioè la “ragione di ferro” che sostiene tutto l’agire del personaggio e, con l’andare del tempo, va detto che l’impresa della Rowling di mantenere il riserbo anche su questi altri due punti è andata gradualmente a farsi friggere per una buona parte dei lettori “pro-Severus”.