Allora, premetto che ho spostato i pezzi del tuo post per rispondere meglio.
CITAZIONE (twinsouls @ 13/9/2007, 12:53)
A parte gli scherzi, qui, IMHO, ci sono da fare una serie di distinguo... Il primo dei quali è quello fra la saga (cioé la letteratura, la fiction) e la realtà, e l'altro che, soprattutto nella realtà, le cose sono molto più "fuzzy" di quel che sembrano: in effetti, tutto è "una miscela", una sfumatura, composta in vario grado da tutte (o almeno molte) delle cause che si tende ad identificare come "uniche".
Che si debba fare un distinguo, in linea generale, non c'é dubbio.
CITAZIONE (twinsouls @ 13/9/2007, 12:53)
Nella realtà, invece, i casi in cui si può onestamente dire che qualcuno sia "nato malvagio" sono pochissimi, e dovuti, per quanto ne so, essenzialmente a fattori derivanti da lesioni o malformazioni neurologiche. Poiché non c'è modo di avere una SPECT Scan di Tom Riddle, temo che l'interrogativo su di lui resterà senza "risposta strumentale"...
Diciamo che, nella vita reale, a parte quei rari casi a cui accennavo, le persone nascono "nè buone né cattive". Sono gli input e gli imprinting che ricevono, soprattutto nei primi tre anni (personalmente ritengo che molti dei postulati sul mondo, sui valori e sulle convinzioni di base siano impiantate nel primo anno... del tutto inconsciamente, tramite le esperienze che il bambino ha nella sua interazione col mondo esterno).
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Anche nella saga, in fondo, c'è: il pentimento e il rimorso, il rendersi pienamente conto di ciò che si è fatto. Ma questa opzione è resa, nella narrazioe, inaccessibile a Tom Riddle, come lo è di fatto per molti psicopatici "reali": Voldy E' uno psicopatico, ne ha tutte le caratteristiche.
Ora, SE Tom Riddle fosse stato una personareale...
E' ovvio che nella realtà nessuno nasce buono o cattivo.
Sono le circostanze che influenzano il carattere e dunque, agendo con esso, ci fanno diventare ciò che siamo. Detto in parole povere, è inutile che ripeta ciò che hai detto tu.
Se Tom Riddle fosse stato una persona reale, sarebbe stato uno psicopatico. Probabilmente un serial killer o uno stile Hitler. Tant'é che l'unica cosa che interessa agli psicopatici che commettono reati (siano omicidi o meno) è di non essere presi. Del resto non gli importa nulla. E, guarda un po', Tom con Silente, come non il personale dell'orfanotrofio, nega ogni responsabilità.
Ma qui si parla di una Saga, non della realtà.
CITAZIONE
Giny, questa cosa che dici secondo me non tiene conto di alcune cose. Primo, di cosa può essere un orfanotrofio, e in particolare un orfanotrofio inglese di quel periodo storico... Secondo, che a Tom è mancato QUALSIASI imprinting amorevole. Non ha MAI avuto un esempio su cui costruirsi una idea, un concetto, di amore che non fosse legato alla "debolezza" e alla morte, che infatti lui teme oltre ogni altra cosa. Come teme l'amore: teme di esserne vittima lui stesso. Secondo me è anche per questo che straccia a brandelli la propria anima... Solo un'ipotesi, per carità. Ma con l'anima così sbrindellata non ha nemmeno una piccolissima possibilità di amare... Serve un'anima integra, per quello.
Ma, poiché lui lo fa perché glie lo fa fare JKR, bisognerebbe chiederlo a lei...
Insomma, anche Tom Riddle è come Jessica Rabbit: non è cattivo... è che lo disegnano così!
No, è cattivo perché è cattivo.
Qui, a questo punto, bisogna fare un altro distinguo: punto di vista esterno alla storia e punto di vista interno alla storia.
Perché è ovvio che se usiamo il primo allora "Riddle non è cattivo è che lo disegnano così", ma a che cosa ci serve? Fa morire tutte le possibili discussioni.
Se, invece, usiamo il secondo, il gioco è molto più divertente. E, in base al secondo, Riddle è cattivo perché è cattivo.
A parte questo.
Qui, Twin, si sta di nuovo sconfinando nella realtà. L'orfanotrofio deve essere un'esperienza terribile, anche venendo trattati bene. E sicuramente più torniamo indietro negli anni, peggio doveva o poteva essere.
Ma, di nuovo, a cosa ci serve? Nel senso: a cosa ci serve sottolineare che all'epoca era (o poteva essere) peggio di com'é ora?
Qui non si parla della realtà, ma di una storia.
E sta di fatto che, pur nella tristissima realtà dell'orfanotrofio, ci viene presentatto un istituto dove i bambini vengono trattati bene e curati. Cosa che io, francamente, non mi aspettavo, quando lessi quel ricordo. Aspettavo di vedere un ambiente tristissimo e quasi crudele. Forse per trovare una spiegazione a ciò che è Riddle. Ma la spiegazione non c'é. Anzi, c'é l'opposto. Ed il motivo è ben preciso.
Dunque Riddle non subisce maltrattamenti, si limita a farli subire agli altri.
E, ovviamente secondo me, è questo che conta.
Lui viene trattato bene, probabilmente prima che cominci a manifestare quel carattere agghiacciante gli viene riservato lo stesso affetto dato agli altri.
Che non può sostituire l'amore di una madre (e anche di un padre), ma è comunque affetto. L'impressione (magari mi sbaglio, certo) che ho ricavato da quel ricordo è di un ambiente sereno, per quanto sia possibile in un orfanotrofio.
E dunque torniamo sempre allo stesso punto: lui non ha avuto l'amore di una madre, quantomeno, ma non ha subito maltrattamenti. Severus ed Harry si. Severus dal suo stesso padre.
Inoltre all'orfanotrofio ci sono tanti altri bambini, che come Riddle non hanno avuto l'amore di almeno un genitore, però non sono come lui.
E allora? Come la si mette?
Perché lui, appena è in grado, comincia a compiere azioni orrende, traendone piacere, per di più?
Perché è malvagio.
CITAZIONE (twinsouls @ 13/9/2007, 12:53)
Nella saga, ci sta che Tom Riddle sia "nato malvagio". E' un simbolo, il simbolo del Male Assoluto, e come tale la caratteristica del "nato malvagio" ci sta tutta. E poi c'è il fatto della nascita senza amore, né da parte del padre, vittima di un incantesimo (la pozione usata da Merope)
....
Ecco, è questo che intendevo.
CITAZIONE (twinsouls @ 13/9/2007, 12:53)
Simo, qui devo dissentire. Chiamare "amore" quello di Bellatrix è totalmente fuorviante. Dedizione, anche assoluta, sì. Fascinazione. Quello che vuoi. Ma amore... beh, amore proprio no.
Si fa un sacco di confusione, al proposito. Si accettano (e si designano) come "amore" cose che con l'amore poco o nulla hanno a che fare. "Amore" è solo una parola... e come tale ha tanti significati, nel linguaggio, quante sono le persone che la usano, e probabilmente anche di più. Ma nella vita reale, questo equivale a firmare una cambiale in bianco per un sacco di rogne e quintali di sofferenza. Quello di Bellatrix, anche a volerlo chiamare amore, non è un amore sano. Anche lei, IMHO, non sa nemmeno da lontano cosa sia, l'amore.
E, ti dirò... da un po' ho cominciato a sospettare che anche JKR ne abbia un'idea alquanto "strana".
Ah, ma è così
dal tuo punto di vista.
(Faccio l'Obi-Wan della situazione, nel mio piccolo
).
Io sono d'accordo che sia una forma insana di amore. Che sia una deformazione dell'amore, una sua depravazione, se preferisci.
Ma Bellatrix è innamorata di Voldemort. Così è.
Non mi riferivo, però, solo a questo. E' evidente che Bellatrix vuole bene a Narcissa. Probabilmente fino a quando quest'ultima resta dalla loro parte, visto ciò che sappiamo di Andromeda, ma comunque è così. Alle sue condizioni, Bellatrix è capace di voler bene. Il punto è che le condizioni sono sbagliate.
Perché è Bellatrix ad essere "sbagliata". Che possieda una vena di pazzia, accentuata dal soggiorno-premio ad Azkaban, è innegabile.