Il Calderone di Severus

Interviste varie, (link, trascrizioni e traduzioni in italiano)

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cccpkobe78
view post Posted on 12/7/2012, 10:53




Non ci ho capito nulla perchè anche io faccio schifo con l'inglese, ma pure se l'avessi parlato bene sarebbe stato impossibile concentrarsi con quel ben di Dio davanti agli occhi. :super bava: :super bava:

Edited by cccpkobe78 - 13/7/2012, 23:21
 
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view post Posted on 13/7/2012, 22:19
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I ♥ Severus


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Ma dovevano riuscire a dire almeno mille parole in un minuto? Ammazza che velocità!
C'è stato un accenno iniziale a Snow Cake, mi pare, e poi hanno parlato a lungo di Rachel Corrie (compresi i retroscena con i genitori), quindi sono stati fatti i titoli di diversi suoi film (compreso Die Hard, Robin Hood, Sweeny Todd e poi hanno parlato anche di Harry Potter, ci sono state risate quando lui ha detto qualcosa sul non aver avuto tempo di leggere i libri, che poi sappiamo che, invece, li ha letti eccome) e sono tornati su Snow Cake e l'autismo.
 
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frc_coazze
view post Posted on 31/8/2012, 21:34




Evil elegance (TRADUZIONE italiana)
di John Lahr
Lear’s Magazine – 1992

Testo originale

"NON MI DISPIACE SEDURRE, fino a quando alla fine della seduzione c'è un'idea o un turbamento," dice Alan Rickman, uno degli attori più audaci ed abili d’Inghilterra. "Puoi cullare i clienti paganti finché vengono schiaffeggiati."
Le performance di Rickman colpiscono sempre. A personaggi complessi, come il visconte de Valmont in Les Liaisons Dangereuses, a cui ha dato vita a West End e a Broadway, Rickman apporta lo shock della nitidezza. E ad ai memorabili cattivi del suo repertorio, come lo sceriffo di Nottingham in Robin Hood: il principe dei ladrio il terrorista internazionale Hans Gruber in Die Hard, Rickman porta lo stupore dell'umanità. "La cosa migliore che qualcuno ha detto in merito a Die Hard era 'Volevamo davvero che tu la facessi franca.' Penso che sia fantastico. Voleva dire che un po' di ambiguità era stata introdotta nel buono/cattivo del film d'azione hollywoodiano. Mi piace il fatto che le persone abbiano provato confusione."

Rickman emana l’ironia che fornisce; gli dà un alone di mistero e di pericolo. Parlando nel backstage al Piccadilly Theatre di Londra, durante la replica dello spettacolo giapponese Tango at the End of Winter, Rickman misura le sue parole, che rimbombano lentamente dalla sua bocca in una voce tinta allo stesso tempo di autorità e monotonia. Sia il camerino angusto che Rickman sono anonimi e non lasciano concessioni al confort. "Mi piace ottenere risposte ambigue dalle persone", dice, godendo del dramma della sua suscettibilità. "Non sono lassù in una gabbia di vetro per essere ammirato e perché le persone rimangano incantate da me. Mi piace mischiarmi con loro. Il pubblico non dovrebbe essere una creatura passiva. Vengono per lavorare."

Sul palco e fuori, Rickman difficilmente si lascia andare. Non ha quello che Charlie Chaplin chiamava 'come-hither thing' (NdT: come-hither = vieni vicino; insomma quella cosa che fa avvicinare a te la gente). Invece, Rickman prende in giro il mondo con la sua intelligenza anticonformista. "Grazie Dio per averci dato Alan Rickman," ha scritto Anthony Lane domenica sul London’s Indipendent, paragonandolo a quel ristretto gruppo di attori inglesi - James Mason, Robert Donat e George Sanders - che sono "sensuali, senza fretta, trasformano tutti gli altri in persone nervose (NdT: jitterbug = ballo jazz sfrenato, persona nervosissima). I loro cattivi sono portati in scena come amanti, e viceversa; non puoi fidarti di loro per un istante, ma non ti permetteranno di distogliere lo sguardo per un minuto".

Rickman pensa in fretta, e ha la capacità di trasmettere il proprio pensiero, il che fa pendere dalle sue labbra sia il pubblico che le sue conoscenze personali. Alto, con i capelli rossicci brizzolati sulle tempie, un naso che aspira all’aquilino, e una fila merlata di denti inferiori che mordono duramente le consonanti per dare ai toni adulatori e impetuosi quella loro speciale piccantezza, Rickman ti sottomette con l'ardore della sua natura contraddittoria. "Sono un Pesci. In ogni aspetto della mia vita i due opposti lavorano sempre", dice. "Mi meraviglio di me stesso a volte. Chi è questa persona? Il 'tu' che non riesce ad organizzarsi per raccogliere il bucato – e tu conosci quel ‘tu’ molto bene - guarda l'altro durante una prova e dice: 'Chi è questa persona che ha tutte queste idee e tutta questa inventiva?' Ecco una persona molto, molto istintiva e una molto, molto pratica. Dipende da che ora del giorno è, credo."

Come tutti gli attori eccezionali, Rickman ha la capacità di essere adeguatamente straordinario. Ha un linguaggio ricco di amore e una voce risonante in grado di erogare divertimento verbale e fermento a parità di potenza musicale. "Io sono il mio strumento" dice. Rickman sa anche come sfruttare bene sia il suo aspetto irregolare che la sua voce per andare dritto al centro della scena e renderla memorabile - come ha fatto con quello che lui chiama il suo 'one-eyebow-raised, one-nostril-fraled' (NdT: un sopracciglio alzato, una narice dilatata) in Die Hard e Robin Hood. "Il vostro Mr. Takagi, tuttavia, non potrà unirsi a noi per il resto della sua vita" (NdT: perdono, non ricordo la battuta esatta in italiano), ha detto in un sibilo gelido al gruppo riunito per la festa aziendale di Natale in Die Hard – avendo appena giustiziato il loro capo. E nella parte del ribollente Sceriffo di Nottingham, Rickman ha avuto la possibilità di porre le sue labbra carnose su strali comici come "niente più decapitazioni misericordiose!"

Nel suo ultimo film, la satira politica Bob Roberts, Rickman è Lukas Hart III, venale responsabile della campagna dell’eponimo Roberts, un cantante folk reazionario che viene eletto al Senato. Roberts è interpretato da Tim Robbins, che ha anche diretto il film. "Le persone dietro i candidati tendono ad essere trasparenti", dice Robbins. "Ero interessato ad ingaggiare qualcuno che fosse un incrocio tra il dottor Stranamore e William Casey. Non mi piacciono gli attori sicuri, ed è per questo che ho scelto Alan, che ha il coraggio di fare scelte audaci e masticare un po’ lo scenario. Ha anche quel capriccio quando recita da cattivo che è molto seducente. Mi piacerebbe recitare con lui in un film su psicopatici concorrenti. Mi piacerebbe provare a de-psicopatizzare Alan Rickman." Il film ha fatto sensazione quest'anno al Festival di Cannes, dove il critico per il periodico Variety ha descritto Rickman come "ferocemente bravo".

Rickman si vede come "un attore molto serio a cui non dispiace essere ridicolmente comico", anzi, porta i suoi personaggi al limite della volgarità. In Les Liaisons, la volgarità è stata al centro del gioco di manipolazione sessuale. "Tutta l'essenza del gioco era superficie: lo sporco sotto le unghie lucide," dice Rickman. Il ruolo gli è valso una nomination ai Tony Award nel 1987 e ha portato un nuovo amperaggio alla sua stella e alla sua reputazione di minaccia intellettuale.

RICKMAN, CHE VIVE A WEST LONDON con Rima Horton, professoressa di economia che si è recentemente candidata senza successo per il Parlamento, non si è fatto notare nel lavoro di una vita prima dell’età, relativamente tardi, di 26 anni. Si caratterizza come "un bambino sognante", secondo di quattro figli il cui padre - un decoratore - è morto di cancro quando lui aveva otto anni. In un primo momento Rickman aveva gravitato sulle arti visive. Dopo aver frequentato la Latymer Upper School di West London, in cui ha vinto una borsa di studio all'età di 11 anni, si iscrive alla Chelsea School of Art e quindi al Royal College of Art. Ha sfruttato i suoi studi d'arte come graphic designer di successo. Rickman si appoggia allo schienale del divano del grigio camerino e ricorda la cassetta delle lettere su Berwick Street fuori dal suo studio di design a Soho da cui ha spedito la domanda alla Royal Academy of Dramatic Arts (RADA). "La mia vita è cambiata il momento in cui ho inviato quella lettera," dice. “C'è una voce dentro di te che ti dice cosa dovresti fare. Avevo fatto un po' di teatro amatoriale. Il nostro gruppo di design ha avuto molto successo, ma cominciavo a vedere che si faceva ripetitivo. E poi quella voce venne fuori e disse: 'ora o mai più per cambiare.'"

Rickman ha fatto due anni al RADA, guadagnandosi la sua strada come camerinista per Sir Ralph Richardson e Nigel Hawthorne e vincendo il più alto riconoscimento per le prestazioni del RADA, la Bancroft Medal. Ma la vera ricompensa di Rickman è stata psicologica. "La maggior parte della nostra vita, andiamo avanti con un divario enorme tra qui e qui," dice, disegnando una linea immaginaria tra la testa e il busto. "Quando sono andato al RADA, il mio corpo stava dicendo: 'Era ora.' Lo stavo usando, e mi rendevo conto che ero dove dovevo essere, a fare quello che dovevo fare, e appena in tempo. Quando reciti, non puoi stare lì a tentennare troppo a lungo."

Rickman ha trascorso quattro anni lavorando lungo e in largo per l'Inghilterra facendo teatro di repertorio prima di entrare a far parte della Royal Shakespeare Company nel 1979. In quegli anni da “operaio”, oltre a patire l'imbarazzo di interpretare uno scoiattolo in una pantomima di Natale e di dover cantare "She’s Pooped Without Her Porridge", è apparso in una vasta gamma di ruoli rigorosi, in opere come Ubu Rex di Jarry e Man is Man di Brecht (al Bristol Old Vic), così come When We Dead Awaken di Ibsen (al Crucible Theatre, Sheffield).

Ora, nei suoi quaranta, Rickman è richiesto su entrambi i lati dell'Atlantico, e in un momento in cui l'industria dell'intrattenimento inglese è al suo apice, è pieno di offerte per lavori teatrali o sullo schermo. Ma la sua ascesa non è stata senza sforzo. "Alcuni attori si vedono dare opportunità e modelli. Non io", dice Rickman. "Ho dovuto guidare la mia carriera e cogliere tutte le opportunità che mi sono venute incontro." Infatti, il suo successo commerciale a Hollywood lo ha messo davanti ad un curioso bivio. "Lo Sceriffo e Hans Gruber erano divertenti da interpretare, ma sono personaggi dei cartoni animati. Si preme il pulsante quando è necessario, ma non è la somma di quello che ho fatto, o quello che posso fare." Come antidoto alla caratterizzazione e alla percezione che il pubblico ha di lui, Rickman è finito ad interpretare, lo scorso anno, un paio di molto ambiziosi film inglesi a basso budget. Era il sardonico fantasma violoncellista che infestava della sua amante in lutto, Juliet Stevenson, in Truly Madly Deeply di Anthony Minghella. E lo scrittore-regista Stephen Poliakoff ha scritto per Rickman il raffinato, intellettuale Sinclair in Close My Eyes, che è riuscito, in mezzo a questa surriscaldata storia di incesto, a mantenere l'attenzione del pubblico per la sua contenuta perplessità.

Se il pubblico americano non ha ancora compreso appieno le capacità di Rickman, questi ha la misura dell’America, il che lo rende euforico. "Quando scendi dall’aereo in Inghilterra, devi alzare le spalle e stringerti più forte nel tuo cappotto", dice. "Invece, posso tenere le spalle alte quando sono a Los Angeles. É qualcosa che dipende da come noi inglesi veniamo cresciuti, e da quello che ci è stato detto dobbiamo aspettarci. Forse è per questo che guido la macchina a Los Angeles, ma non qui. Mi sento più responsabile di me stesso. Non mi sognerei mai di andare là fuori come attore in cerca di lavoro. Per dire: 'OK, ho intenzione di piantare la tenda qui e sventolare una bandiera con su scritto ASSUMETEMI' – non potrei farlo. Ma mi piace essere là: è disgustoso e meraviglioso. Come andare da Dunkin' Donuts a pranzo tutti i giorni.”

LO STILE É NEL METABOLISMO, e il fascino tagliente di Rickman riflette la curiosa miscela di repressione e di rabbia che filtra sotto la superficie della sua fredda facciata. "Oh, sì, sono arrabbiato", dice Rickman, che attribuisce la sua boriosità al suo dna celtico, una miscela di irlandese e gallese. "Sono arrabbiato con passione di questo paese. Dodici anni di un governo conservatore hanno lasciato il teatro a brandelli. L'infrastruttura è stata erosa. Dove sono i nuovi autori? I teatri di periferia nuovi? Le commedie serie a West End? Non ci sono grandi drammaturghi in arrivo, per quanto posso vedere. Voglio che l'Inghilterra si svegli."

I contributi di Rickman al teatro comprendono l’interpretazione di un benigno Svengali per la comica americana Ruby Wax, di cui ha diretto il one-woman show (NdT: spettacolo con una sola attrice), la scorsa primavera, a West End. La Wax, una bocca sfacciata e caustica, ha al suo attivo diverse popolari serie TV inglesi (quattro speciali tratte da una recente di queste sono attualmente in onda in questo Paese sulla A&E, canale via cavo). Ha incontrato Rickman nel 1977 al Crucible Theatre di Sheffield, ed è stato lui ad aiutarla a creare e modellare il suo personaggio comico. "Il suo senso della commedia è eccezionale", dice lei. "Lui mi ha dato quella specie di classe che non mi sarei mai sognata di avere." Prevedibile quello che a Rickman piace di lei: "Ruby è così sconsiderata", dice con ammirazione, "e così audace."

Dopo un assenza di quattro anni dal palco, Rickman stesso sembra essere attratto dal passato. Nel mese di settembre, esordirà nell’Hamlet ai Riverside Studios di Londra, il prossimo anno, spera di collaborare con Isabelle Huppert in una produzione della Miss Julie di Strindberg, e ci sono voci su una sua partecipazione nel Peer Gynt di Ibsen. "Voglio solo grandi sfide", dice, "per toccare quella parte sconosciuta dove non sei solo un insieme di preconcetti degli altri."



Spero la traduzione sia all'altezza delle vostre aspettative e abbia reso giustizia all'originale.
Porca la peppa! Parole un po’ più semplici no, eh? Mannaggia ai giornalisti... :D

Edited by frc_coazze - 1/9/2012, 15:00
 
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view post Posted on 1/9/2012, 07:01
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Io ti dico grazie dal profondo del cuore :wub: :wub: :wub:
 
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view post Posted on 1/9/2012, 09:54
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CITAZIONE (frc_coazze @ 31/8/2012, 22:34) 
Spero la traduzione sia all'altezza delle vostre aspettative e abbia reso giustizia all'originale.
Porca la peppa! Parole un po’ più semplici no, eh? Mannaggia ai giornalisti... :D

Avevo cercato di leggere questo articolo, lungo e complicato, un po' di tempo fa, e appunto per la complessità del contenuto ci avevo rinunciato perchè ci avrei messo un giorno intero nel tentativo di tradurlo! Adesso ho potuto finalmente godermelo fino all'ultima parola: grazie infinite, Fede, sei stata abbondantemente all'altezza delle nostre aspettative! :lol:
 
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halfbloodprincess78
view post Posted on 1/9/2012, 10:45




Grazie mille Fede, è una traduzione perfetta.
 
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view post Posted on 1/9/2012, 12:47
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I ♥ Severus


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Veramente grazie, Fede: era una traduzione davvero complessa e te ne sono grata.

CITAZIONE
Sono un Piscan.

Con Piscan si intende il segno dei pesci?
 
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frc_coazze
view post Posted on 1/9/2012, 13:59




CITAZIONE (Ida59 @ 1/9/2012, 13:47) 
Con Piscan si intende il segno dei pesci?

L'ho lasciato in inglese? :blink: Perdono. Vado subito a correggere.

In realtà, il caro giornalista ha sbagliato a scrivere. Avrebbe dovuto essere "Piscean" non "Piscan" :lol:. Comunque, sì: intende dire che è del segno dei Pesci.
 
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frc_coazze
view post Posted on 23/9/2012, 21:22




Good Morning America – Intervista (TRADUZIONE)

(Giugno 1991)

Qui il testo originale

Joan Lunden: Ora dopo 45 minuti. In questi giorni in cui Hollywood ha bisogno di un vero cattivo, un cattivo su scala epica, è probabile che Alan Rickman riceverà la chiamata. Gli appassionati di cinema, naturalmente, lo ricordano come l'arci-terrorista nel classico d’azione "Die Hard" con Bruce Willis. Bene, ora, frammento di un cast perfetto, è l'acerrimo nemico di Kevin Costner in “Robin Hood, Principe dei Ladri”: il malvagio e sgradevole Sceriffo di Nottingham. (Inserire clip sul cast qui)

JL: Ha! Ha! E Alan Rickman si unisce a noi questa mattina. Non vedo l'ora. Naturalmente, avendo bambini, non posso aspettare ancora per vederlo! Cosa, voglio dire, in tutte le, si sa, prime piccole recensioni, è stato detto: "Hai rubato il film." Cosa significa avere tutte le battute epiche? Lei ha alcune delle migliori battute di questo film!

Alan Rickman: Beh, probabilmente ho passato le ore migliori a fare figura perché, uh, mentre tutti gli altri sono fuori al freddo, quando interpreti lo Sceriffo di Nottingham devi stare al chiuso.

JL: Mi pare di aver letto che, per cercare di ridurre i tempi del programma delle riprese e anche, uh, gli elementi della location, il lavoro era diventato davvero estenuante, davvero, come, credo che Kevin sia caduto in un fiume gelido ad un certo punto?

AR: Penso che abbia trascorso circa tre giorni in un fiume gelido -

JL: Ohi!

AR: - ma questo è il brutto di fare riprese in Inghilterra, vede, ti ritrovi con quattro stagioni in un solo giorno e, uh, hai pochissime ore di luce e non si può mai prevedere come sarà il tempo.

JL: Ed è interessante che lei abbia detto che ha avuto poco tempo a disposizione, che non c'era la possibilità di fare molte prove, e che in un certo senso, la cosa ha giocato a suo vantaggio. In che senso? Può spiegarmelo?

AR: Beh, sì, voglio dire, idealmente, le prove sono una buona cosa, ma se non hai la possibilità di farle, credo diventi necessario utilizzare le circostanze che si hanno e tirarne fuori il meglio, e credo che ci sia un po’ di incoscienza nello Sceriffo di Nottingham e, uh, se non si può dedicare troppo tempo alle prove, si può essere un po' più coraggiosi nel manovrare l’intera cosa. Abbattere la porta.

JL: É andato là fuori ed è stato incosciente!

AR: Già.

JL: E questo volge a suo favore.

AR: Beh, se il regista lo permette. E lo ha permesso.

JL: Va bene. Stavamo parlando prima di come, voglio dire, di come lei abbia appena terminato di interpretare un eroe romantico, riguardo al quale ho intenzione di parlare tra un minuto, ma qui lei è il cattivo, ed è per il fatto che lei ha partecipato ad un simile film epico che tutti pensano a lei come il detto cattivo, quindi, voglio dire, è bello lei abbia preso parte ad un film di tale successo, ma dall’altro lato, lei ha detto che è come costruirsi una prigione intorno, perché questo suo interpretare sempre lo stesso ruolo limita l’idea che la gente ha di lei.

AR: Sì ... beh è, suppongo, è un po 'come dire, "Joan Lunden, bionda”, mi capisce? É vero, ma non è l'intero quadro.

JL: Non è l'intero quadro, sì. Beh, in ogni caso, è stato il protagonista di “Truly, Madly, Deeply”, giusto? Li ho detti nell’ordine giusto?

AR: Truly, Madly, Deeply o qualsiasi avverbio tu voglia usare. Sì, è una storia d'amore, um...

JL: E lei è il protagonista romantico.

AR: Sì, ma ha un problema: è morto...

JL: Oh cavolo. Lei è il protagonista romantico ed è un fantasma. Vediamo ora un breve duetto, con una stonatura, mi hanno detto, leggermente contagiosa, ascoltiamo.

AR: OK. (Inserire clip duetto romantico stonato qui)

JL: Ok, com’è passare da questo piccolo film romantico ad una pellicola epica da 50 milioni di dollari? Passando dall’uno all’altro?

AR: Io sono la stessa persona ed ho lo stesso, um, approccio con il lavoro, sa, leggi il copione e speri di star guardando un altro attore che ti guarda di rimando e recita le battute. In uno sono stati investi molti più soldi –

JL: - già-

AR: -ma l’altro era particolarmente un piacere perché Juliet Stevenson ed io abbiamo lavorato molto insieme a teatro e quindi è stata una possibilità di lavorare insieme in un film, uh, e ci conosciamo molto bene, quindi non è possibile sfuggire...

JL: Aiuta? Ritiene sia d’aiuto il fatto di conoscersi? Non so mai se questo è un bene o...

AR: Beh, recitando in una storia d'amore, aiuta di certo, perché puoi osare, non ci sono giochetti da fare -

JL: Porta via un po' di imbarazzo-

AR: - e questa storia aveva davvero bisogno di un’interpretazione onesta, um, ...

JL: Quindi escono entrambi nello stesso periodo, “Truly, Madly, Deeply” e, naturalmente, questo fine settimana, “Robin Hood: Principe dei Ladri”. So che deve andare a Londra per uno spettacolo, grazie per averci dedicato il suo tempo.

AR: Il piacere è mio, grazie.


Sono secoli che non metto una traduzione qui, perdonatemi. :unsure:
Ho lasciato il titolo originale di "Truly, madly, deeply" perchè quello italiano non c'azzecca nulla. E lo so che non è una delle interviste più recenti, ma l'avevo finita e mi sembrava stupito non metterla. Scusatemi anche per questo :(

Edited by halfbloodprincess78 - 23/9/2012, 23:34
 
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view post Posted on 23/9/2012, 22:22
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Cla, ci stai pensando tu a mettere il link a tutte le traduzioni di Fede?

Grazie mille Fede, sei fantastica!
 
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halfbloodprincess78
view post Posted on 23/9/2012, 22:33




CITAZIONE (Ida59 @ 23/9/2012, 23:22) 
Cla, ci stai pensando tu a mettere il link a tutte le traduzioni di Fede?

Grazie mille Fede, sei fantastica!

Sì, lo faccio io! ;)
Grazie Fede!
 
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frc_coazze
view post Posted on 24/9/2012, 21:06




Prego. Sono felice di essere utile ^_^
 
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view post Posted on 25/9/2012, 07:34
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Che gioia per chi non capisce un tubo d'inglese poter godere della traduzione in italiano: grazie Fede!
 
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view post Posted on 1/10/2012, 19:41

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Esatto, e io sono una di quelli che di inglese non ci capisce una mazza!. grazie per le traduzioni!!!.
 
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view post Posted on 17/10/2012, 21:20

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Ho trovato questa intervista su You Tube. Non sapevo dove andasse, ma penso questo sia il posto giusto. Se eventualmente sbaglio non esitate a correggermi.
Spero possa piacervi.

Video

La fine è qualcosa di unico!!!. Ascoltate.
 
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