N. 5 - Ode al Bottoncino

Ci cruceranno in due, mio tesoro, anche la mia Ode è in prosa e slash!
La trovate tra le VM14.

Sage, lo sai vero che siamo incorreggibili? XDDDDD

Che coppia!

Coppia d'imbattibili autrici!
Quanto ho amato e addentato dolcemente le vostre storie, !
Al di là delle apparenze: storie sempre bellissime e indimenticabili, sempre oltre un significato apparente per immergersi nell'oceano del crepuscolo di emozioni sconfinate... ahhhhhhhhhhhhhh, mi colpite in pieno e affondate!


Ma quasi quasi vi dedico qualche altro versetto, va!



Silenzi.
Buio nell'anima priva di stelle.
Guardami,
e nel silenzio saprò
che ancora esisti per me.
Sentieri, scoscesi e diritti,
ci separano ai limiti dell'infinito:
bene e male,
cuore e cuore,
io contro di te e quel che ti ho dato.
Impossibile dimenticare
l'abisso illimitato nello sguardo...
voci e spazi emersi dal passato
a marchiare d'infamia la passione nostra:
non m'importa chi eri, chi sarai io non so.
Nel presenti sei tu,
fermo e immutabile
nell'estasi di slanci e abbandoni,
tu, fiera vita degna di sè.
Magie reali, magie spietate
che all'anima rubavan palpiti estremi:
a te donati attraverso le distese
che ci dividevano dall'unità,
che annullavamo venendoci incontro.
A te tutto donavo.
Senza fine, senza limiti,
e la luna brillò sulle nostre notti.
Grida ed echi maestosi
volando per le spiagge del nostro mondo.
Ora tradire è confine per te
della distruzione che hai disegnato
tra di noi, senza rimorso.
Così io credo e così ti distruggerò.
Ma dammi l'illusione delle verità andate
spegnendo l'incredulità nei nostri sensi:
i bottoncini saranno il tuo ritorno
segno che non mi hai lasciato.
Hai ucciso anche me dalla torre.
Torna: anelo a nuova vita.



Vediamo se sono chiari personaggi e collocazione temporale: sì capisce, dai!
Non mi sembrano mie queste parole: ultimamente è come se stessi distorcendo la visione e la maniera con cui la esprimo, riguardo a tutto.
Mah..

Edited by Earendil - 14/7/2007, 00:18

Uaaaahhh!
Messer Earendil: questa sera ci stai viziando a ritmo di sublimi poesie e memorabili Odi!
Ancora una volta...è così lirica e struggente da togliere il fiato....ebbene si: mi ha lasciato con il fiato sospeso!
E poi, quel: "Hai ucciso anche me dalla torre."
Divino.


E bravo il Cavaliere del Bottoncino nonchè strenuo difensore dello Slash!


Grazie per quel "Coppia d'imbattibili autrici!"
Sono davvero felice che la drabble ti sia piaciuta....

Cara Sage, mi riferivo più in generale a tutti i vostri lavori, tutti bellissimi!
Sapevo ti sarebbe piaciuta ghgh!Anche se mi viene difficile rispecchiarmi in questo stile... mah, ultimamente viene fuori così...
Grazie mille di essere sempre così rapida!

No, di essere sono tendenzialmente allegro nella realtà quotidiana.
Nelle poesie, invece, o sono romantico o triste-introspettivo senza mai cadere a terra (sempre punte, anche minime, di rinascita) e fino ad oggi mai composto nulla di senza speranza come A me stesso di Leopardi, per esempio. Speriam non accada mai!
Il periodo è un pò negativo, diciamolo, ed eccone i frutti.
Io in prima persona sono rimasto perplesso nello stile: troppo ermetico,contorto (mi viene quando mi sento così, vedi la prima poesia postata da me sul Forum e scritta subito dopo aver finito il quinto libro). Le parole vengono così, più liriche, meno traspaenti e in meno versi, complice anche lo stile di Sage!
Comunque passerà ghgh!
Grazie, Capa... a quando le tue odi?

Mio caro Cavaliere,
anche se i frutti che ne nascono sono magnifici, siamo tutti con te nella speranza che questo periodo negativo passi presto!

Bella, bella, bella e struggentissima. Sì che si capisce, perfettamente. Povero Harry cosa ha creduto e Severus che deve lasciarglielo credere...

Ti assicuro che anche questo tuo stile è adorabile.

Ma ora ti vorrei felice al punto da slanciarti in volo e scrivere, scrivere, solo di versi che rispecchino il tuo sorriso (quello che non ho mai visto, ma che conosco ugulamente attraverso i tuoi post passati e a volte anche presenti).

Sai cosa vorrei tanto? Un Peppe sereno e felice al punto di compormi una ballata Hobbit, di quelle allegre e scanzonate, anche se col loro lirico fondo di malinconia stemperata in serenità ottimista.
Lo faresti per me? Credo verrebbe stupenda e la conserverei gelosamente, come segno tangibile che sei tornato a specchiarti nel sole caldissimo che sa donare la tua terra.
Ci spero...

Certo, Nykyo, solo inserisci la richiesta in Imperio chiarendo meglio i dettagli!Chiaramente esaudirò la richiesta il prima possibile!

La inserirò senz'altro appena avrò un attimo di tempo. Mi ci vuole proprio una bella canzone Hobbit che scaldi il cuore

Per Nykyo, senza malevolenza alcuna...


Al loro posto, fermi e spenti
- un riflesso perso nei miei silenzi -
una fila di sbarre nere e allineate,
questi bottoncini: mai più
uno li scioglierà alla libertà
intima e fiera essenza di un canto
dell'anima che dai ghiacci si leva silente,
il lamento di una speranza mai svelata,
svanita là dove mi è impossibile raggiungerti.
Nessuna voce tra la neve che cade
e fuori, il mio io è corso via
esplorando il buio colmo di vuoto
senza luce e senza respiro,
e corre e corre fuggendo da sè
alla ricerca di una salvezza dannata.
Ti ho lasciato giocare con la mia tenebra,
ti ho lasciato volare altissimo
cavalcando nei nostri cieli
per brillarti di stella
scavare il miracolo della passione
in quel volto scavato dall'assenza.
Nessuno, ormai, vi slaccerà più.

Specchio, guardami nell'essenza:
ah, non avrò più ali per svanire in te
e labbra per gridare feroci soli
e membra per afferrare calore
danzando e gloriandoti,
degne movenze di sogno
per ammaliarti coi sensi
per gettarti nel mio immenso.
Avvinto
per sempre alle catene del cuore
adesso le hai infrante,
e in esse si confondono i frammenti
di sogni, mai realizzati, mai più verranno
a me nella musica dei nostri spazi
e dei nostri ardori pieni di nostalgia.
Adesso
sei andato per sempre
lì dove mi è impossibile raggiungerti,
la nostalgia degli anni giovani
perduti a odiarci
mai più tornerà a tormentarmi.

Disprezzo e amore
di luci e ombre dentro noi,
strisciavo da te e mi odiavo.
Amando il ruvido assalto alle tue fortezze
senza posa, senza ritmo,
una corsa sfrenata ad accarezzare
l'ultimo spasimo.
Ti ho amato dagli abissi
e continuerò a cercarti nei deserti,
stella atroce e splendente
al tramonto oltre il velo dell'oblio.
Non potevo essere lì, non dovevo.
Ed ora sei andato
lì dove mi è impossibile raggiungerti.
M'inchiodo alla polvere,
qui a guardarmi nel riflesso di chi è solo
e senza ragione per rendere il mondo
una prigione più ampia da godere con qualcuno,
un'ombra da cui mi lasciavo tormentare volentieri.
Senza ragione grido e una lacrima è la risposta
ai silenzi, ancora e ancora assordanti,
ma incapaci di dipingere risposte esatte,
le vie di scampo che cerco.

Una nota di malinconia
la sola eco che catturo qui
innanzi a me, troppo ordinato nella veste:
chi, chi verrà a distruggermi ormai
sotto la candida forma di un diavolo nero?
Sei andato lì dove mi è impossibile
dirti che le mie verità saranno compagne
fin oltre ogni orizzonte
certo di non trovarti mai più.
Lasciami venire da te.
Mi sfioro slacciando via
quel che era tuo fiero possesso,
lo faccio come avendoti ancora davanti
nella tua selvaggia bellezza,
nella grazia distorta di chi ha sconfitto
la follia dei rimorsi e di falsa prigionia.
Fingo
di giocarti ancora qui
svanendo l'antico odio nell'incanto
volgendo a tempesta il mio controllo
che ormai non ha più un senso.
Io ho smarrito la via per essere ancora qui:
eri tu l'unica ragione a intrappolarmi ancora
ai miei doveri, a darmi la forza di essere da solo.
Sei stato per me vicinanza di meraviglia e amore
ed ora non posso più sfiorarti,
nè dirti senza posa
il passato è passato.
Ad un futuro non remoto,
stella che hai compiuto il tuo giro.
E canta l'anima,
canta le musiche della sua solitudine,
ed io resto qui fermo e intatto,
consacrato alla condanna di morire da solo
un giorno che sarà non remoto.
Canta, anima
e saremo uno, ora e sempre,
soli, nella forza del rimpianto e dell'abbandono.

O pifferi! Pifferi! Pifferi! Quant'è bella!
E' perfetta, ci sono pezzi e frasi che mi fanno ammattire per quanto sono splendide.
E... non ho parole ma è favolosa.
Alcune scelte di stile, il ritmo, e il significato.
Troppo bella.
Non so scegliere cosa citare, ti citerei tutto. Forse, con una pistola alla tempia per costringermi a scegliere una sola strofa indicherei questa:
"la nostalgia degli anni giovani
perduti a odiarci
mai più tornerà a tormentarmi".

Ma poi, no, ce ne sono mille altre. Davvero impossibile citartele tutte.
E contiene ogni cosa, di tutti e due. Ci si legge l'amore, la passione, il rimorso, il tormento, la disperazione, la nostalgia struggente ed infine perfino un pò di speranza, per questo Severus che è così mio: ama una volta e una volta sola, una sola persona al mondo e nessun altro.
Fedele a costo della più cupa solitudine. Solo ma appassionato.
E questo Sirius che hai descritto...

Peppe, ti adoro, non posso che dirti mille volte grazie (ed è poco) e stringerti forte.
E' il più bel regalo che tu potessi farmi in questo momento.
Conoscerti e volerti bene è un tutt'uno con la sensibilità che ti ritrovi.

Acc... mi sono commossa...

Caspita...Cavaliere!
Diventi sempre più bravo ogni giorno che passa (e ti assicuro che eri già bravissimo)!
Terrore, orrore e speranza...solitudine che si frantuma in mille echi, sfumando.