| Dopo un lunghissimo intervallo di tempo, eccomi di nuovo ad aggiornare la mia "raccolta di bottoncini" tratta da "Trasparenza e purezza del cristallo" che ne è la vera apoteosi.
Cap. 5 – Nere Perle di desiderio
Il mago ora si era avvicinato e, nel primo piano del cristallo nero, davanti a lei, il raso dei piccoli bottoni neri brillava quanto gli occhi di Severus, mentre il mago, languidamente, ne sfiorava la lunga fila con la punta delle dita, sussurrando ancora, prima di svanire nelle profondità nere del cristallo: - Ti amo, Crystal, aspettami!
* Severus era lì, materializzato a pochi passi da lei, all’altro lato del ponticello, la lunga casacca nera chiusa dai severi bottoni, ormai divenuti simbolo del suo desiderio, e l’ampio mantello nero che ondeggiava elegante nell’aria del mattino.
* La pelle della maga, scura ambra scintillante, risaltava contro il nero cupo del suo impeccabile abito, mentre il corpo nudo e sinuoso si arcuava sotto le sue carezze appassionate, le dita che s’intrufolavano ardite in un già umido regno, la bocca ad omaggiare, golosa, i seni floridi e sodi. S’interruppe solo un istante, per liberarsi dagli abiti con la magia, ma lei se ne accorse e lo fermò con un rapido gesto, agitata ed ansante: - No, lasciami slacciare quei bottoncini… - implorò con un filo di voce, cercando di riprendere fiato e lucidità, - ti prego, uno ad uno, lentamente. E‘ da così tanto tempo che voglio farlo! – sussurrò mordendosi piano il labbro inferiore e strusciandosi languidamente contro il corpo eccitato del mago che gemette piano. – Tu respiri e quelle piccole perle nere di desiderio tirano sul tuo petto, creando mille piegoline che mi fanno impazzire. - mormorò in un lento sospiro, mentre le sue dita s’intrufolavano tra le asole, giocando lievi con i bottoni di raso, percorrendo piano il torace del mago e lisciando le morbide pieghe dell’abito. Il primo bottone si aprì, ed il secondo rivelò la strada al terzo, in una progressione inarrestabile, seppure estenuantemente lenta. La piccola mano sciolse lieve le preziose gemme nere lungo il petto ansante del mago, rubandogli ripetuti gemiti, mentre scendeva verso il suo ventre. La notte profondamente nera degli occhi di Severus era incatenata al fulgore azzurro di quelli di Crystal, le braccia abbandonate inerti lungo i fianchi, i pugni chiusi stretti ad impedirsi di toccare la sua donna che, nuda, scivolava con il bel corpo sul suo petto e poi giù, verso il bacino sempre più teso, i seni turgidi a marcare la scia infiammata del desiderio. Le mani della maga terminarono infine di carezzare, aprendola con tormentosa lentezza, la fila infinita, eppure troppo corta, di quei sensuali bottoni. Poi s’insinuarono sotto la casacca, frementi di incontrollato desiderio, per fargliela scivolare via dalle spalle, e corsero quindi in soccorso della bocca che, golosa ed impotente, aveva incontrato l’interminabile fila dei minuti bottoni della candida camicia di seta. Crystal per un attimo alzò il viso, una dolce ed urgente malizia innamorata negli occhi, cielo azzurro in cui splendevano dorati i lampi di voluttà: la sciarpa nera, strettamente avvolta intorno al collo di Severus, le impediva di attaccare il nuovo baluardo che ancora separava la pelle del mago dalle sue labbra ardenti. Cominciò ad armeggiare con le dita cercando di allentare e sciogliere il sottile nastro di seta, ma invano. Il mago le sorrise piano, con tenero amore, inclinando appena il capo di lato, gli occhi come nere braci ardenti: le sue dita, calme e posate, carezzarono delicatamente quelle frettolose ed impacciate di Crystal, poi si sostituirono loro e, con studiata sicurezza, allentarono senza fatica la lunga sciarpa, sfilandola lentamente dal collo. Sollevò il braccio di lato, mentre la seta nera si svolgeva frusciando verso terra, ogni suo movimento seguito dagli occhi incantati della maga, quindi allargò le dita lasciando che il nastro scendesse sul pavimento, in volute leggere. Il collo di Severus, ora, era libero, l’alto colletto bianco senza più alcuna difesa, le due punte appena allargate. Le mani determinate di Crystal divaricarono bene il colletto, quindi, con un gesto pieno d’esuberante energia, la maga diede uno strappo deciso aprendo d’un colpo la camicia, mentre i minuscoli bottoncini cedevano uno dopo l’altro, compiacenti vittime dell’assalto di quella rovente bramosia che sembrava non poter più attendere. Severus sussultò e spalancò per un istante gli occhi, la bocca semi aperta in una O di stupore, mentre la maga s’immergeva di nuovo in lui, la bocca avida finalmente ad incontrare la sua pelle candida, che affiorava dal bianco tessuto strappato fremendo di piacere e brillava, ora, come neve sotto le mani abbronzate della maga. Appoggiò le labbra impazienti, assetate di quella inviolata neve, e Severus gemette piano, il capo reclinato all’indietro e gli occhi chiusi per meglio godere di quel tanto sospirato sogno che finalmente diventava realtà, mentre lei assaporava la sua pelle, si inebriava del suo profumo e godeva dei suoi fremiti, le dita che vagavano sul suo petto a tracciare con appassionato amore sensuali arabeschi, la lingua calda e morbida che gli lambiva i capezzoli in un deliziosa e lenta tortura, le labbra voluttuose a carezzargli la pelle con il loro rovente respiro. Edited by Ida59 - 19/7/2015, 11:20
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