Il Calderone di Severus

Prova #48 : "Rapporti di Piton con Voldemort"

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view post Posted on 19/5/2007, 12:53
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"Ero convinta che tu lo sapessi!" rispose Narcissa, respirando più liberamente "Si fida tanto di te, Severus..."
Da HP 6; pag. 38. Fornita da Giovanni. LETTERA A


"Mi dice una cosa,signore?' domandò Harry,accalorandosi di nuovo.' Perchè chiama Voldemort l'Oscuro Signore? Ho sempre sentito solo i Mangiamorte chiamarlo così'"
(Harry Potter e l'Ordine della Fenice, pag. 556) - fornita da Remus LETTERA B


..."Ti ho detto di non pronunciare il nome dell'Oscuro Signore!" Si guardarono storto. La cicatrice diede un'altra fitta, ma Harry non vi badò.........
(Harry Potter e l'Ordine della Fenice pag.507) - fornita da Astry LETTERA C


Ci fu una pausa e poi Piton mormorò: “Ah… zia Bellatrix ti insegna Occlumanzia, vedo. Quali pensieri stai cercando di nascondere al tuo signore, Draco?”
"Non sto cercando di nascondere niente a lui, e lei che non voglio che si intrometta"
(Harry Potter e il Principe Mezzosangue pag.297) - fornita da Niky LETTERA D


"Bugiardo" disse di nuovo la prima voce, ancor più intrisa di crudele divertimento. "Comunque non nego che le sue informazioni si sono rivelate di un valore incalcolabile. Senza di esse non avrei mai potuto architettare il nostro piano, e per questo avrai la tua ricompensa, Codaliscia. Ti permetterò di svolgere un compito che molti dei miei seguaci darebbero la mano destra per eseguire... "
"D-davvero , mio signore? Che cosa...?" Codaliscia era di nuovo terrorizzato.
"Ah, Codaliscia, non vorrai che ti sciupi la sorpresa? La tua parte verrà proprio alla fine... ma ti prometto che avrai l'onore di renderti utile come Berta Jorkins".
"Voi... voi... " la voce di Codaliscia si fece all'improvviso roca, come se gli si fosse seccata la gola. "Voi... volete... uccidere anche me?"
"Codaliscia, Codaliscia" disse la voce fredda in tono suadente, "perchè dovrei ucciderti? Ho ucciso Bertha perchè ho dovuto farlo. Non serviva più a niente dopo il mio interrogatorio, era praticamente inutile. E comunque, sarebbero circolate strane domande se fosse tornata al Ministero con la notizia che ti aveva incontrato durante le vacanze. I maghi ritenuti morti farebbero bene a non incrociare le streghe del Ministero della Magia in locande lontane... "
[CUT]
ma la voce fredda aveva ripreso a parlare, e Frank rimase dov'era, paralizzato, ad ascoltare con tutto se stesso.
"Un altro incantesimo... Il mio fedele servo ad Hogwarts... Harry Potter è praticamente già mio, Codaliscia. E' deciso. Non ci saranno altre discussioni."
(Harry Potter e il Calice di Fuoco, pag. 15-16) - fornita da Jeysi (Integrato dall'Ufficio GIP-GUP) LETTERA E


"…E qui abbiamo sei Mangiamorte assenti... tre morti per servirmi. Uno troppo vile per fare ritorno... la pagherà. Uno che credo mi abbia lasciato per sempre... verrà ucciso, naturalmente... e uno, il mio servo più fedele, che è già rientrato al mio sevizio..".
...CUT...
"…Si trova a Hogwarts, quel servo fedele, ed è stato grazie ai suoi sforzi che il nostro giovane amico è arrivato stasera..."
Da HP 4, pag. 554. Fornita da Letizia. LETTERA F



Piton alzò una mano per interromperla, poi puntò di nuovo la bacchetta contro la porta nascosta che dava sulle scale. Si udirono una forte esplosione ed uno squittio, seguiti dal rumore di Codaliscia che trotterellava su per le scale.
"Le mie scuse" disse Piton. "Negli ultimi tempi ha preso l'abitudine di origliare alle porte. Non so che intenzioni abbia ... Stavi dicendo, Narcissa?"
(Harry Potter e il Principe Mezzosangue pag.31) - fornita da Severus di Brescia LETTERA G


…Sotto di lui, in una radura già immersa nell'ombra, c'era Piton ritto in piedi, ma non da solo. C'era anche Raptor. Harry non distingueva l'espressione sul suo viso, ma balbettava peggio che mai. Dovette fare uno sforzo per sentire quello che i due si stavano dicendo.
"...N-non ca-capisco pe-pe-perché hai vo-voluto che ci ve-vedessimo qui, Se-severus, con ta-tanti altri po-posti che ci sono..."
"Oh, be', non volevo farlo sapere in giro" rispose Piton in tono gelido. "In fin dei conti, è bene che gli studenti non sappiano della Pietra Filosofale".
Harry si piegò in avanti. Raptor stava borbottando qualcosa, quando Piton lo interruppe.
"Hai scoperto come si fa a mettere fuori combattimento quella bestiaccia che Hagrid ha piazzato lì dentro?"
"M-ma Severus, io..."
"Guarda che non ti conviene avermi per nemico, Raptor" disse Piton facendo un passo verso di lui.
“ Faremo presto un'altra bella chiacchierata, quando avrai avuto il tempo di pensarci su e di decidere da che parte stai".
"No-non ca-capisco che-che cosa inte…
"Lo sai benissimo, quel che intendo dire".
In quella, un gufo lanciò un forte ululato e Harry quasi cadde dall'albero. Si riprese in tempo per udire Piton che diceva:
"... quei tuoi abracadabra da quattro soldi. Io resterò ad aspettare".
"M-ma i-io n-non so..."
"Benissimo" tagliò corto Piton. "Faremo presto un'altra bella chiacchierata, quando avrai avuto il tempo di pensarci su e di decidere da che parte stai".
E così dicendo, si gettò il mantello sul capo e si allontanò a gran passi dalla radura. Ormai era quasi buio, ma Harry riuscì a scorgere Raptor, che era rimasto lì, come pietrificato.
(Harry Potter e la Pietra Filosofale pag. 215) - fornita da Linda LETTERA H
 
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Deduzione #139 fornita da Astry Accusa

Lettera C

La cicatrice di Harry brucia e da fitte sempre quando sta per succedere qualcosa che ha a che fare con Voldemort, è come un campanello d’allarme che lo avverte del pericolo.
La presenza di Piton sembra risvegliarla in più di un’occasione. Come se Piton e Voldemort fossero legati e questo legame fosse riconosciuto dalla cicatrice.
In questo caso, reagisce allo scatto di rabbia di Piton.
Il dolore, infatti, non può essere legato al fatto che Potter chiama per nome Voldemort, perché lo fa spesso e la cicatrice non gli da fitte quando lo fa.
Harry la sente bruciare quando vede Piton per la prima volta al banchetto inaugurale (Accadde all'improvviso. L'insegnante dal naso adunco guardò dritto
negli occhi di Harry, oltre il turbante di Raptor, e un dolore acuto attraversò la cicatrice sulla fronte del ragazzo. - Libro I , pag. 122)
Il dolore coglie Harry all’improvviso appena incrocia lo sguardo di Piton.
Anche se in quel momento è presente il professor Raptor e con lui Voldemort, non si può collegare il dolore alla loro presenza, in quanto, Harry ha gia incontrato Raptor al Paiolo Magico e non ha provato nessun fastidio in quell’occasione.
Il dolore diviene più insistente durante le lezioni di Occlumanzia, i suoi amici Ron ed Hermione sospettano che siano addirittura le lezioni la causa
(“Hermione mi ha detto di seguirti” Mormorò Ron, aiutandolo a rialzarsi. “Dice che le tue difese sono deboli in questo momento, Dopo che Piton ha giocato con la tua mente... - Libro V, pag. 511)
e anche Harry ne è convinto.
(“Sono le lezioni di Piton che la fanno peggiorare” Rispose Harry. “Non ne posso più di questo dolore alla cicatrice” - Libro V, pag. 521)
Infatti non gli aveva fatto così male prima, nonostante Voldemort fosse tornato in carne ed ossa.
(Gli incontri con Piton, che già erano cominciati male, non miglioravano. Al contrario, Harry avvertiva di peggiorare ad ogni lezione. Prima di iniziare Occlumanzia, la sua cicatrice pizzicava ogni tanto, di solito di notte, o durante uno di quegli strani picchi dell’umore di Voldemort. Invece ora non la smetteva di Bruciare. - Libro V, pag. 521)
Lo scopo di Voldemort, sappiamo essere quello di entrare nella mente di Potter per poterla controllare. Mentre la cicatrice continua ad avvertire Harry del pericolo, Piton, che dovrebbe aiutarlo a chiudere la sua mente, invece la sta indebolendo permettendo a Voldemort di portare a termine il suo piano e condurlo alla profezia.





Deduzione #194 fornita da letizia Difesa

In riferimento alla deduzione dell' accusa #139 fornita da Astry:

Al primo anno, la fitta che Harry sente durante il banchetto innaugurale, è da imputarsi al "turbante di Raptor": Il fatto che al Paiolo magico non provi dolore durante l'incontro con Raptor è dovuto al fatto che in quell' occasione la nuca di raptor "non ospitava" ancora Lord Voldemort (che gli entra dentro solo dopo il fiasco alla Gringott). Inoltre si può notare che non succede niente quando lo ha di fronte, faccia a facca, mentre il problema si crea quando lo "incrocia" di spalle, cioè quando a fissarlo, a sua insaputa è Voldemort da dietro al turbante.
Inoltre durante le lezioni di pozioni si sprecano le volte in cui Piton ed Harry si scambiano sguardi cagneschi e non ci sono altre citazioni di improvvise fitte alla cicatrice relative a quegli episodi.
Quindi è solo il legame con Voldemort ad "infiammare" la cicatrice di Harry. per quanto concerne la prova di accusa vera e propria invece, all' inizio del sesto libro viene riportato un interessante dialogo tra Harry e Silente in cui Harry dice di non avere più avuto dolori e questa è la spiegazione che Silente da dell' accaduto: " Lord Voldemort ha finito per rendersi conto che godevi di un pericoloso accesso ai suoi pensieri e sentimenti. Pare che ora sia ricorso all' occlumanzia contro di te" (Libro VI Cap 4 Pag 61). Quindi Voldemort deve ricorrere all' Occlumanzia per chiudere la mente ad Harry e questo comporta che la cicatrice non gli dolga; allora, quello che può essere successo è che in preda all' "euforia" del momento, pensando ai suoi mangiamorte ad Hogwarts etc., L' Oscuro Signore abbia involontariamente abbassato le sue difese e subito Harry ne abbia avvertito lo stato d' animo, o ancora, può averlo fatto di proposito: "riaprire" momentaneamente il suo collegamento con la mente di Harry per poter capire, attraverso i suoi pensieri quello che stava succedendo. Quindi, in conclusione, quello che provoca dolore alla cicatrice di Harry non è lo scambio di sguardi con Piton ma il momentaneo calo, volontario o no, delle difese di Voldemort. Per quanto riguarda le lezioni di occlumanzia con Piton invece, è normale che dopo le lezioni Harry stesse peggio: L' unico modo che aveva Piton per testare i miglioramenti fatti da Harry era tentare di infrangere le sue difese e questo sicuramente lo indeboliva.





Deduzione #169 fornita da Bia Difesa

(contro deduzione 139)

E' falso che la reazione di Harry, durante il banchetto in sala grande, sia da imputare a Piton piuttosto che a Raptor. E', anzi, vero il contrario: la cicatrice fa male per la vicinanza di Voldemort (nel corpo di Raptor) e non per lo sguardo di Piton. Durante l'incontro al Paiolo Magico, avvenuto lo stesso giorno in cui Harry è andato alla Gringott, non c'è stata alcuna manifestazione perchè il Professor Raptor, all'epoca, non era ancora posseduto. Voldemort ha posseduto Raptor dopo il fallimento della rapina alla Gringott e, quindi, almeno un giorno dopo l'incontro con Harry ("Quando ho fallito il colpo alla Gringott lui ne è stato molto dispiaciuto. Mi ha punito... Ha deciso di tenermi sotto più stretta sorveglianza..."
La voce di Raptor si spense. A Harry tornò in mente la gita a Diagon Alley... Come aveva potuto essere tanto stupido? Era proprio lì che quel giorno aveva visto Raptor e scambiato una stretta di mano con lui al Paiolo magico.
CUT
La voce stridula parlò di nuovo.
"Fammi parlare con lui... faccia a faccia..."
"Padrone, ma voi non ne avete la forza!"
"Certo che sono abbastanza forte... per questo".
Harry provò la stessa sensazione di quando il Tranello del Diavolo lo aveva inchiodato dove si trovava. Non riusciva a muovere
un muscolo. Pietrificato, guardò Raptor che gli si avvicinava e incominciava a svolgersi il turbante. Che cosa voleva fare? Il turbante cadde a terra. Senza quel copricapo, la testa di Raptor sembrava stranamente piccola. Poi lentamente, Raptor fece dietro-front.
Harry avrebbe voluto urlare ma non riuscì a emettere alcun suono.
Nel punto dove normalmente avrebbe dovuto trovarsi la nuca del professore, c'era un volto, il volto più orrendo che Harry avesse mai visto. Libro 1, pag. 276-278)




Deduzione #168 fornita da Bia Difesa

Lettera C

Nell'episodio riportato come prova, la reazione di Harry non deve assolutamente essere imputata alla presenza di Piton. La cicatrice brucia in risposta ai sentimenti di gioia di Voldemort: é il momento dell'evasione dei Mangiamorte da Azkaban ma, questo Harry lo capirà solo il giorno dopo. Eppure, il ragazzo stesso, che aveva inizialmente collegato il dolore con le lezioni di occlumanzia, capirà che il dolore della cicatrice si fa più intenso quando condivide i pensieri di Voldemort. E comincerà a ritenere, con incrollabile fiducia, tale manifestazione un preavviso delle visioni sul Signore Oscuro. Sarà questa convinzione ad essere sfruttata per la trappola al Ministero.
 
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Deduzione #163 fornita da Niky Difesa

Lettera D

Il professor Piton sta discutendo con Draco Malfoy, quando si accorge che il ragazzo sta usando l’occlumanzia per nascondergli i propri pensieri e pronuncia questa frase. Si noti che l’imputato non dice: “al Padrone”, o “al nostro Padrone”, o semplicemente “a Lui”, oppure “al Signore Oscuro”. Tutti modi di dire volti ad includere egli stesso tra gli attuali i seguaci fedeli a Voldemort, indicando che quest’ultimo è anche il suo padrone.
No! L’imputato dice: “al TUO signore”, intendendo con tutta evidenza che Voldemort è il signore di Draco e solo di Draco.






Deduzione #271 fornita da Jeysi Accusa

Lettera D

AL TUO SIGNORE.
L'imputato si riferisce forse all'oscuro signore? La difesa (#163) ha colto un particolare interessante nell'aggettivo possessivo: "TUO".
Questo sembra indicare il fatto che l'Oscuro Signore è signore solo di Draco Malfoy.
Eppure non posso non farvi notare l'aggettivo che si da l'imputato: "PRINCIPE MEZZOSANGUE", e voglio sottolineare PRINCIPE, che non può essere dovuto solo al fatto che il ramo purosangue della ua famiglia fossero i Prince. È doveroso notare quale collegamento abbia tale "grado" che Severus Piton si è autoassegnato, con la vicinanze che egli ha con Lord Voldemort, probabilmente una vicinanza così grande e forte (entrambi mezzosangue che rinnegano le origini babbane e particolarmente dotati nella magia) da potersi affiancare a Lord Voldemort (egli sembra essere il suo "braccio destro"), e permettersi di considerarsi parte di esso.
Tale espressione era anche usata dagli "amici" più fidati nelle corti dei re, che potevano permettersi di rivolgersi alle persone di "rango" inferiore usando una frase che ricorda molto quella usata dall'imputato:
"Osi forse voltare le spalle al tuo sovrano?"
Con questo concludo e lascio a voi le riflessioni.






Deduzione #166 fornita da selvy Difesa

Lettera D

Piton si rivolge a Draco, come riportato dalla prova, dicendogli: 'TUO signore'. All'apparenza non è molto rilevante, potrebbe essere un semplice modo per far capire a Draco chi comanda, ma personalmente ritengo delinei un certo allontanamento dalla cosiddetta organizzazione criminale 'Mangiamorte'.






Deduzione #165 fornita da Niky Difesa

Lettera D

Si deve rilevare che Draco è l’ultima persona davanti alla quale l’imputato dovrebbe pronunciare una frase simile, perché il ragazzo potrebbe insospettirsi e comprenderne il vero significato, denunciando a Voldemort la vera natura di Piton. Da ciò, tale natura - che è quella di collaboratore leale di Silente e membro dell’Ordine della Fenice, con ruolo di agente infiltrato tra le file dei mangiamorte – risulta inequivocabilmente riaffermata. L’imputato è sincero nella sua affermazione, la quale non risulta condizionata o mirata ad alcun fine nascosto. Si tratta di una frase che egli pronuncia spontaneamente senza rendersi conto del pericolo in cui incorrerebbe se Draco ne comprendesse il vero significato. Se per tutto il resto della discussione Piton è teso a fingersi anche lui un Mangiamorte, onde ottenere informazioni da Draco, in questo momento specifico, irritato dal non aver potuto leggere nella mente del ragazzo, si lascia sfuggire ciò che realmente pensa.








Deduzione #164 fornita da Niky Difesa

Lettera D

La frase viene pronunciata da Piton al cospetto del solo Draco. La presenza di Harry in corridoio è del tutto irrilevante in quanto il ragazzo è nascosto sotto il mantello dell’invisibilità e, quindi, l’imputato non ha la minima idea che lui sia lì ed ascolti tutto (Gli fu facile, una volta fuori dalla festa, sfilarsi di tasca il Mantello dell’Invisibilità e gettarselo addosso, perchè il corridoio era deserto. da HP 6; pag. 297). Questo particolare ci prova inequivocabilmente la sincerità dell’imputato nel pronunciare la frase in esame. Infatti, se fosse stato presente qualcun’ altro oltre Draco, Piton avrebbe potuto usare quelle parole al solo scopo di non rivelare la propria natura di traditore dell’Ordine e mangiamorte.
Invece, è significativo che le utilizzi proprio parlando con Draco, il quale è già convinto del fatto che Piton sia una spia di Lord Voldemort. Che Malfoy sia convinto dell’appartenenza ai mangiamorte dell’imputato, ci da prova egli stesso affermando: “Che importanza ha?” Lo interruppe Malfoy. “Difesa contro le Arti Oscure… è tutto uno scherzo, no, una messinscena? Come se noi avessimo bisogno di protezione contro le Arti Oscure…”
(HP 6; pag. 299) . Draco include, infatti, anche l’imputato in quel “noi”. Tutto ciò è confermato da quanto detto in relazione alla prova n. 73 (accusa n.4)





Deduzione #188 fornita da Niky Difesa


Le parole di Piton possono essere riferite solo a Voldemort.
Non è sostenibile la tesi dell'accusa, secondo la quale Piton nel dire "Quali pensieri stai cercando di nascondere al tuo signore, Draco?”, intenda parlare di se stesso.
E' indubbio che il professor Piton pretenda che tutti i suoi allievi, indipendentemente dalla Casa di appartenenza, lo chiamino "signore".
"Signore", infatti è un appellativo che gli studenti di Hogwarts utilizzano con i propri professori quando vogliono mostrare loro particolare deferenza o rivolgersi loro in tono particolarmente formale.
Il professor Piton pretende di essere chiamato "signore" dagli alunni,proprio perchè tiene molto al rispetto della forma e delle regole, durante le sue lezioni.
Per lo stesso motivo, come sappiamo, si rivolge spesso a loro usando il medesimo termine (ad esempio, chiama Hermione "signorina Granger").
Ciò accade in tutti e sei i libri.
Ma, mai, in nessun libro, Piton pretende che uno dei suoi
studenti,nemmeno tra i Serpeverde, lo chiami "mio signore", nè mai un allievo lo chiama così.
Se proprio Piton desiderasse essere chiamato con un appellativo particolare dai Serpeverde, allora si farebbe chiamare direttore, essendo a capo della loro Casa.
Non è poi affatto vero che Draco, per il solo fatto di essere a conoscenza del Voto, consideri Piton come un "comandante in carica" o sia disposto a considerarlo tale in futuro.
Lungi dall'obbedire a Piton, Draco fa di tutto per nascondergli i propri piani e gli intima di non immischiarsi.
In tale occasione, anzi, Draco per la prima volta in sei anni, tratta il professore in modo irrispettoso ( Harry premette l'orecchio contro la serratura... Che cosa era successo perchè Malfoy si rivolgesse a Piton in quel modo... Piton verso il quale aveva sempre mostrato rispetto e perfino ammirazione? HP 6; pag. 297-298).
E' impensabile che, in una situazione simile, Piton intenda indicare se stesso dicendo "al tuo signore".
Se tutto ciò non bastasse, è Draco in persona a dirci che Piton sta parlando di Voldemort.Il giovane Malfoy, infatti, risponde alla domanda del professore con le seguenti parole: "Non sto cercando di nascondere niente a lui, è lei che non voglio che si intrometta" (HP 6; pag.297).
Chiarito ogni dubbio a questo riguardo, rimane quanto meno curioso che Piton utilizzi "tuo" al posto di "nostro".






Deduzione #263 fornita da Fabrizio, modificata da Ufficio Gip-Gup (S) Difesa

Il professor Piton utilizza l'aggettivo possessivo tuo riferito a Draco, non nostro.
Nel rinnegare apertamente Voldemort come padrone, dimostra chiaramente di volersi allontanare dai Mangiamorte e da ciò che rappresentano. E' evidente che non vi aderisca pienamente ed incondizionatamente come da giovane. Tuttavia il suo passato da Mangiamorte non deve portarci ad avere pregiudizi nei suoi confronti e dobbiamo analizzare il suo comportamento con più razionalità, valutando tutti gli elementi a carico e a difesa, liberi da pregiudizi.






Deduzione #179 fornita da Laurien Accusa

Lettera D

La frase è irrilevante. Si presta, infatti, a molteplici interpretazioni. Il "tuo signore" può benissimo non essere Voldemort, bensì Piton stesso.
L'imputato può infatti aver inteso dire che Draco non doveva tenergli nascosto nulla, perchè lui era incaricato di gestire la Casa di Serpeverde a Hogwarts. Il fatto che successivamente i due abbiano parlato del Voto (di cui Malfoy già sapeva) rafforza ancor di più l'evidenza che Piton si fosse già posto a Draco come una specie di comandante in carica. In ogni modo, la molteplicità di interpretazioni annulla la validità della prova.
 
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Deduzioni relative alle lettere E e F


Deduzione #269 fornita da Jeysi Accusa

La deduzione fornita dalla difesa, non prende atto di un piccolo particolare:
Malocchio Moody viene catturato DOPO la finale della coppa del mondo di Quidditch, quindi si presume che Lord Voldemort non sia ancora certo dell'entrata di Barty Crouch Junior a Hogwarts.
Egli è appena riapparso (seppur in un "quasi" corpo), e sembra sollevato dal fatto di avere un servitore in una posizione favorevole, ad Hogwarts.
Come può egli esprimere sollievo, senza nemmeno avere la certezza che Barty Crouch riuscirà a prendere le sembianze di Malocchio Moody ed introdursi nella sorvegliatissima scuola?
Appare chiaro il fatto che c'è già qualcuno sul luogo: l'imputato, Severus Piton, che gode della più completa fiducia di Albus Silente.





Deduzione #372 fornita da Francesca Difesa

A proposito della Deduzione #269 fornita da Jeysi per l'accusa.

Voldermort sa già da Bertha Jorkins che ci sarebbe stata la coppa del mondo e che Barty Crouch JR non vede l'ora di far vedere la suo padrone quanto gli sia fedele. Ricordo che per fare la pozione polisucco ci vuole un mese ("Bertha jorkins è sparita da più di un mese, Calice di Fuoco, pg 58) e quindi Voldermort ha tutto il tempo per mettere a punto il suo piano.
Aggiungerei una considerazione personale: data l'età di Moody egli è l'obiettivo più facile da soprendere.
Inoltre Voldemort alla fine del Calice di Fuopco elenca i Mangiamorte assenti: "uno troppo vile per fare ritorno...(la pagherà). uno che credo mi abbia lasciato per sempre..verrà ucciso, naturlamente (è Piton - Voldemort non sa che egli è passato dalla parte del bene, ma non vedendolo pensa che non sia più un Mangiamorte) e uno, il mio servo più fedele, che è già rientrato al mio servizio (noi sappiamo che Piton tornerà da Voldemort per ordine di Silente solo DOPO che Voldemort ha riacquistato il suo corpo, e che dovrà faticare un bel po', perciò con questa frase Voldemort NON si riferisce a Piton, ma a Crouch Jr.
Piton rischia la morte tornando da Voldemort, ricordiamo le parole di Silente: "Severus, sai cosa devo chiederti di fare. Se sei pronto...se sei in grado..." "allora buona fortuna, disse Silente, e con una traccia di preoccupazione sul viso guardò Piton scomparire silenziosamente."(Calice di fuoco pg. 606)






Deduzione #277 fornita da Lunastorta Accusa

Ritengo che la prova non sia da considerarsi valida, in quanto prova semplicemente che Voi-sapete-chi aveva un servo fedele ad Hogwarts e che questo non era Severus Piton ma, come tutti sappiamo, Barty Crouch Jr. Ciò prova semplicemente che Voi-sapete-chi non era a conoscenza della fedeltà dell'imputato ma non lo scagiona dalle accuse di essere ritornato, o addirittura non aver mai abbandonato, l'organizzazione criminale dei "Mangiamorte".






Deduzione #312 fornita da Camille Accusa

Lettera F

Ora, dalle parole di Lord Voldemort possiamo riconoscere con semplicità che questi afferma "il mio fedele servo a Hogwarts". Non può pertanto riferirsi a Barty Crouch Jr.: si tratta di un fedele servo. Uno che è a Hogwarts da molto.






Deduzione #331 fornita da letizia Difesa

Lettera D


Con la presente si andrà a dimostrare come “il fedele servo” presente ad Hogwarts cui fa riferimento più volte Voldemort sia da identificarsi assolutamente con Barthy Crouch e quindi, di conseguenza, ad invalidare questi riferimenti come prova d’ accusa per l’ imputato Severus Piton.

LIBRO IV Cap 1
‘ “…Quanto alla protezione di cui gode, sono convinto che il mio piano funzionerà….”
“…‘Per tutto il viaggio ci ho pensato e ripensato... Mio signore, la scomparsa di Bertha Jorkins non passerà a lungo inosservata, e se andiamo avanti, se faccio un incantesimo...’
Se? Se seguirai il piano, Codaliscia, il Ministero non dovrà mai sapere che qualcun altro è scomparso (qui si riferisce chiaramente all' intenzione di rapire Moody).Lo farai con calma, senza creare scompiglio… “.
A questo punto quindi, è vero che Moody non è ancora stato rapito, ma Voldemort ha già escogitato il piano che prevede di rapirlo e di sostituirlo con il suo “fedele servo”, Barthy Crouch ; per questo dice:
‘ “ .. Non ti sto chiedendo di farlo da solo. Per allora, il mio fedele servo ci avrà raggiunto…”.

e ancora:
LIBRO IV Cap 33
‘ “…’Allora, come fare per catturarlo?Be'... ma usando le informazioni di Bertha Jorkins, naturalmente. Usando il mio fedele Mangiamorte, di stanza a Hogwarts, per assicurarmi che il nome del ragazzo venisse inserito nel Calice di Fuco…”.
Da quest’ ultima citazione poi, si capisce chiaramente, perché è Voldemort stesso a dircelo, che il “fedele mangiamorte” a cui fa riferimento è colui a cui era stato affidato il compito di inserire il nome di Harry nel Calice di Fuoco e noi sappiamo, per sua stessa ammissione, che tale persona è Barthy Crouch
“ …Chi ha messo il tuo nome nel Calice di Fuoco, sotto il nome di una scuola diversa? Io...”(LIBRO IV Cap 35)

A conferma di ciò altre due citazioni:
LIBRO IV Cap 35
‘1. “…‘Nessuno ha mai scoperto che eri ancora vivo?’ chiese piano Silente. ‘Nessuno lo sapeva tranne tuo padre e l' elfa domestica?’
‘Sì’ rispose Crouch, sbattendo di nuovo le palpebre. ‘Una strega dell 'ufficio di mio padre. Bertha Jorkins. …”.
LIBRO IV Cap 33
‘2. “…E Bertha Jorkins, che avrebbe potuto rovinare tutto, si rivelò invece un dono superiore ai miei più folli sogni...
‘Mi disse che il Torneo Tremaghi si sarebbe tenuto a Hogwarts quest' anno. Mi disse che sapeva di un Mangiamorte fedele che avrebbe avuto una gran voglia di aiutarmi (vd. Cit.1- sapeva di Barthy), se solo fossi riuscito a mettermi in contatto con lui….”

Bertha aveva scoperto che Barthy Jr era ancora vivo: poi viene catturata da Codaliscia ed il Signore Oscuro, lavorando sulla sua memoria, riesce a sapere sia di Barthy che del torneo Tre Maghi. A questo punto incomincia a progettare il piano che prevede il rapimento di Moody e l' inserimento del suo fedele servo ad Hogwarts







Deduzione #391 fornita da letizia Difesa

Prova 48 - LETTERA F

HP 4, cap 33.
"…E qui abbiamo sei Mangiamorte assenti... tre morti per servirmi. Uno troppo vile per fare ritorno... la pagherà. Uno che credo mi abbia lasciato per sempre... verrà ucciso, naturalmente... e uno, il mio servo più fedele, che è già rientrato al mio sevizio..".
CUT
"…Si trova a Hogwarts, quel servo fedele, ed è stato grazie ai suoi sforzi che il nostro giovane amico è arrivato stasera..."

DEDUZIONE:
Quello "troppo vile per fare ritorno" è indubbiamente Karkaroff e qui ne porto le prove:
L4 C35
‘Io so chi è il Mangiamorte disse piano.
‘Karkaroff?’ esclamò Harry agitato. ‘Dov'è? L'avete preso? E' prigioniero?’
‘Karkaroff?’ disse Moody con una strana risata. ‘Karkaroff è
fuggito stasera, quando ha sentito il Marchio Nero bruciargli il braccio. Ha tradito troppi fedeli seguaci del Signore Oscuro per avere voglia di incontrarli... ma dubito che andrà lontano. Il Signore Oscuro ha i suoi metodi per scovare i suoi nemici.
L6 C6
"... Ed è stato scoperto il corpo di Igor Karkaroff in una capanna, su a nord. Ci avevano messo il Marchio Nero…"
Si vede appunto che alla fine del IV anno, quando Voldemort ritorna, Karkaroff ha paura e fugge, ma all' inizio del VI viene trovato ed ucciso, come "promesso" dal Signore Oscuro.

"Il mio servo più fedele", come già dimostrato (vd. Prova n° 48 - deduzione n° 331) è Barthy Crouch.

Allora, andando semplicemente per esclusione Severus Piton deve essere quello "che credo mi abbia lasciato per sempre"
A riprova di ciò:
L6 C2
"… Si, il Signore Oscuro credeva che io l’avessi abbandonato per sempre, ma si sbagliava”.
Come si può notare, Severus Piton usa addirittura le stesse parole adoperate solo un anno prima da Voldemort per l' ultimo Mangiamorte assente, è quindi chiaro che in quell' occasione fossero state rivolte a lui..





Deduzione #378 fornita da Silvia Accusa

LETTERA E

Silente era un grande uomo con il difetto di credere troppo nell'amore. Si fidava pienamente di Piton per un motivo ancora a noi sconosciuto. Ma purtroppo sbagliava, Voldemort stesso (HP4 pag 557) ha letto nella mente di Bertha Jorkins che un "suo" fedele Mangiamorte attendeva un suo cenno per tornare a servirlo. E chi se non Piton? Pertanto questa è una prova che Silente aveva riposto la propria fiducia nella persona sbagliata.






Deduzione #387 fornita da Venzurelli di Bergamo Difesa

Vorrei confutare la deduzione #378 fatta da Silvia, che evidentemente non ha letto molto bene HP 4.

Difatti il "fedele Mangiamorte" di cui parla Voldemort è sicuramente Barty Crouch Junior, e non Piton, perchè innanzitutto è lui che viene usato da Voldemort per portare Harry nel cimitero, perchè lo stesso Signore Oscuro non si fidava di Piton, o meglio credeva che lo avesse abbandonato:"E qui abbiamo sei Mangiamorte assenti... tre morti per servirmi.Uno troppo vile per fare ritorno... la pagherà-(Karkaroff)-Uno che credo mi abbia lasciato per sempre-(Piton)-verrà ucciso naturalmente... e uno, il mio servo più fedele, che è già rientrato al mio servizio-(Crouch J.)"
(HP4, pag.554)
Da qui si capisce che il servo fedele è non Piton ma uno già rientrato al servizio di Voldemort, e capiamo che ovviamente non può essere Piton , perchè alla fine della storia è lo stesso Crouch J. a confessarsi colpevole.

Quindi la deduzione # 378 non è affatto sufficiente a provare una relazione tra Voldemort e Piton.


Deduzione #301 fornita da Filippo Accusa

Lettera G

Come riferito da Piton stesso in quel capitolo, Voldemort non si fida di nessuno. E' quantomeno logico che metta Codalisca alle spalle di Piton, figura centrale nella guerra quale spia sospettato di essere un doppiogiochista. Inoltre la "sfiducia" generica di Voldemort si è accentuata dalla conferma avuta dopo la sua "apparente morte", quando ha visto i suoi fedelissimi seguaci rinnegarlo, dunque nulla di strano che faccia controllare la sua spia.







Deduzione #602 fornita da Salvatore e Ida Difesa


Varie lettere della prova

Passiamo ora dall’altra parte dello schieramento e vediamo come è posizionato Piton nei confronti di Voldemort: a prima vista sembra essere il suo “prediletto”, come sostengono Narcissa e Draco (rispettivamente Lettera A Prova 15 Imputazione 2 e Lettera G Prova 92 Imputazione 4).
Ma le cose stanno veramente così o, ancora una volta, la realtà è ben diversa dall’apparenza?
Se Voldemort si fida così tanto di Piton da farne “il suo consigliere più fidato” (Lettera A Prova 15 Imputazione 2), come mai gli mette alle costole Codaliscia che lo spia in modo stupidamente evidente? (Lettera G, prova 48 Imputazione 2).
Se Voldemort ha fiducia completa in Piton, perché non lo informa quando i Mangiamorte attaccano Harry ed i suoi amici al Ministero alla fine del 5° libro, o quando i Mangiamorte entrano a Hogwarts tramite gli Armadi Svanitori?

Soprattutto in quest’ultimo caso la presenza di Piton poteva rivelarsi essenziale per la buona riuscita del piano, ma è evidente che Piton è stato tenuto all’oscuro di tutto. Questo, però, non è avvenuto per volontà di Draco, come si potrebbe supporre, visto che non è stato il ragazzo a scegliere i Mangiamorte che lo avrebbero aiutato (HP6 pag. 537 “E sì, mi sconcerta un po' che il nostro Draco abbia portato proprio te nella scuola dove vivono i suoi amici... » «Non sono stato io» esalò Malfoy. Non guardò Greyback; sembrava che non volesse nemmeno sfiorarlo con lo sguardo. « Non sapevo che sarebbe venuto... » “.Piton sembrerebbe quindi essere il prediletto e fidato consigliere di Voldemort, ma alla prova dei fatti non viene mai informato delle cose importanti e ha Codaliscia alle costole che lo spia quando non è a Hogwarts.
Forse, allora, Voldemort non si fida del tutto di Piton e pensa ancora, come al momento del suo ritorno, che Piton possa essere quello “che credo mi abbia lasciato per sempre” (Lettera F Prova 48 Imputazione 2) e lo tiene con sé solo e fintanto che pensa che gli possa essere magari ugualmente utile in qualche modo, forse solo per passargli informazioni sbagliate da trasmettere all’altra parte.
Del resto ci sono anche parecchi altri Mangiamorte che ancora non credono alla lealtà di Piton (Lettera A Prova 37 Imputazione 2), prima fra tutte Bellatrix, cui Piton snocciola una lunga serie di bugie (vedi l’interessante e dettagliata Deduzione 568 alla Prova 37 Imputazione 2 che dimostra, con una ragionevole logica, che Piton mente spudoratamente a Bellatrix) che ha già raccontato a Voldemort, probabilmente senza riuscire a convincerlo del tutto. Del resto, Voldemort è cattivo e crudele, ma non è anche stupido!

Occorrerebbe ora affrontare tutto il lungo discorso dell’Occlumanzia, di cui Piton a detta di tutti è il massimo esperto, ma il discorso verrebbe troppo lungo. Rinvio quindi alle parole di Piton stesso (lettera A prova 94 Imputazione 2) che, con Harry, sembra essere molto orgoglioso della sua capacità e non sembra avere alcun motivo per mentire al ragazzo in quel frangente: “L’Oscuro Signore, per esempio, sa quasi sempre se qualcuno gli sta mentendo. Solo chi è abile in Occlumanzia è in grado di escludere i ricordi e le emozioni che contraddicono la bugia, e può così mentire in sua presenza senza essere scoperto” nonché alle dettagliate spiegazioni della Deduzione 294 della prova 94 Imputazione 2 di cui riassumo brevemente i punti principali e la conclusione.
Occlumanzia di livello elevato: un ottimo occlumante è in grado di mentire davanti ad un ottimo legilimante perché "è in grado di escludere i ricordi e le emozioni che contraddicono la bugia, e può così mentire in sua presenza senza essere scoperto." Ciò significa che, in questo particolare caso, il Legilimante non si accorge che l'altra persona gli si oppone, anzi, crede di "leggere" liberamente nella sua mente e, conseguentemente, è sicuro che l'altro stia dicendo la verità proprio perché ne riceve conferma controllandogli nella mente.
E' questo che fa Piton con Voldemort: dice la menzogna e permette a Voldemort di verificare nella sua mente, dove Voldemort troverà conferma che la "bugia" corrisponde alla "verità", nel senso che è correttamente supportata dai giusti ricordi e dalle appropriate emozioni.
Voldemort, a torto o a ragione, è convinto d’essere il migliore Legilimante del mondo e che nessuno può resistergli: è quindi sicuro di aver letto nella mente di Piton, che è invece riuscito a mentirgli con pieno successo.
Questo non significa ancora, però, che Voldemort ora si fidi completamente e ciecamente di Piton (del resto non è proprio nello stile di Voldemort fidarsi), ma nella mente di Piton non ha nemmeno mai potuto trovare prove di un supposto tradimento. Se le avesse trovate, infatti, Piton non sarebbe più vivo “E qui abbiamo sei Mangiamorte assenti… tre morti per servirmi. Uno troppo vile per fare ritorno… la pagherà. Uno credo mi abbia lasciato per sempre… verrà ucciso naturalmente…”, (Lettera F prova 48 Imputazione 2) esattamente come ricorda Piton a Bellatrix “Credi davvero che il Signore Oscuro non mi abbia rivolto tutte queste domande una per una? E credi davvero che se non fossi riuscito a dargli delle risposte soddisfacenti sarei qui seduto a parlare con te?” (Lettera A prova 37 Imputazione 2).
Voldemort non riesce a trovare nella mente di Piton le prove del suo tradimento, ma continua a non fidarsi del tutto di lui, tanto è vero che lo fa spiare da Codaliscia e non gli fornisce le informazioni importanti.
 
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3 replies since 19/5/2007, 12:53   1638 views
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