Il Calderone di Severus

Arringa 98 di Salvatore (Difesa)

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view post Posted on 25/4/2007, 18:26
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I ♥ Severus


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Ecco l'arringa, completa ed accurata, di Salvatore.


Poichè non è più possibile scaricare il file con l'arringa di Salvatore, l'ho trascritta in chiaro nel messaggio successivo.

Edited by Ida59 - 10/10/2015, 22:20
 
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view post Posted on 10/10/2015, 21:14
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Nel difendere il professor Piton dall’accusa di “avere, con intenzione criminosa e premeditazione, ed espressamente di sua propria volontà, attaccato Albus Silente con l’intento di causare, tramite mezzi magici, la morte o gravi danni corporei :
a.   usando la Maledizione che Uccide, o, alternativamente
b.   provocando la caduta del suddetto Albus Silente dalla Torre di Astronomia della Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts
il tutto espressamente contro la volontà di Albus Silente ed abusando della fiducia da quest'ultimo riposta nello stesso imputato e dell'incapacità della vittima di difendersi pienamente essendo quest'ultimo privo della propria bacchetta e, quindi, disarmato", vorrei innanzitutto iniziare ponendovi una domanda: Severus Piton è fedele a Silente ed all’Ordine della Fenice o a Lord Voldemort ed ai Mangiamorte? Considerato il presunto omicidio del prof. Silente da parte del prof. Piton, questa domanda, a mio parere, è fondamentale.
Vorrei iniziare da alcune considerazioni personali. Mi ha colpito profondamente ciò che Piton dice a Bellatrix: “Non ha voluto darmi il posto di insegnante di Difesa contro le Arti Oscure, lo sai. A quanto pare pensava che potesse causarmi una, diciamo, ricaduta… che avrei avuto la tentazione di riprendere le vecchie abitudini.”[1]. Non mi spiego come mai il prof. Silente abbia dato al prof. Piton la cattedra di Difesa contro le Arti Oscure proprio quest’anno, sapendo da quanto tempo il prof. Piton la desidera[2], e soprattutto sapendo che è maledetta[3]. Non è giustificabile, a mio avviso, l’ipotesi di una difficoltà nel trovare un nuovo docente preparato in materia. Tali difficoltà, per quanto è possibile sapere, le ha sempre avute[4], soprattutto alla luce della “maledizione” lanciata da Lord Voldemort al titolare di tale cattedra.
Ciò mi ha portato a pormi un’altra domanda: qual è la visione del prof. Silente rispetto alla morte? Mi spiego meglio: potrebbe, il Preside, essere un fautore della massima “il fine giustifica i mezzi”, massima intesa nella sua accezione più positiva? Ovverosia intendendo il fine come la sconfitta definitiva dell’Oscuro Signore tramite alcuni mezzi, come, ad esempio, sacrificare se stesso, in ragione, appunto, di uno scopo encomiabile? A mio modesto parere, si. Analizziamo, ad esempio, la prova 18, lettera A e C[5]. Questo due dialoghi, fra Silente ed Harry prima e Lord Voldemort poi, il primo dei quali in tempi assolutamente non sospetti, ci dimostrano chiaramente, come quest'ultimo intenda la morte. Se la morte di Nicholas Flamel, suo intimo amico (erano entrambi colleghi alchimisti), e della moglie non è nient'altro che una nuova, grande avventura, appare lecito desumere che il prof. Silente non abbia alcun timore di abbandonare questo mondo. Figuriamoci, poi, idealista qual è, se debba aver timore di morire quando, con la sua dipartita, otterrebbe scopi più che nobili ed utili allo scopo dell’Ordine della Fenice, da lui fondato e di cui è l’anima:
a.    corroborare la copertura di una spia dell'Ordine della Fenice all'interno dei Mangiamorte;
b.   contribuire a salvare la vita di Harry Potter, l'unico che può uccidere Lord Voldemort in base alla ben nota profezia di Sibilla Cooman[6].
Inoltre, il prof. Silente, nel suo colloquio con Lord Voldemort, afferma che ci sono cose peggiori della morte, come, ad esempio - aggiungerei io – vivere con il rimorso di aver preferito salvare se stessi, favorendo così la vittoria del male, piuttosto che immolarsi per la vittoria del bene. Il fatto, inoltre, che i due dialoghi siano avvenuti a distanza di anni non fa che portarci a due conclusioni: la convinzione di Silente risulta ben radicata nel suo intimo ed il fatto di essereestremamente sicuro del destino che lo attende.
Le affermazioni del prof. Silente, dunque, mi fanno pensare,come detto precedentemente, che è disposto a qualunque mezzo, addirittura a sacrificare la sua vita, pur di raggiungere uno scopo a cui tutti noi aneliamo: la vittoria del bene. E la vittoria del bene può essere raggiunta, come appena specificato, facendo di tutto pur di salvare Harry, il “prescelto”, l’unico in grado di sconfiggere l’Oscuro Signore in base alla profezia di Sibilla Cooman. Più volte, nel corso dell’ultimo anno, dopo aver sottolineato il fatto che, per tale motivo, la vita dello stesso Harry è molto più importante anche della sua[7], lo prepara alla battaglia finale contro Lord Voldemort parlandogli della sua famiglia e degli horcruxes, istruendolo personalmente[8] sui modi per sconfiggerlo e dicendogli chiaramente di non avere dubbi in proposito allo scontro finale[9].
Ma, a mio avviso, c’è di più. Ci sono ulteriori prove che ci fosse una sorta di "piano premeditato" tra il Preside ed il prof. Piton. Il prof. Silente sapeva di essere in procinto di morire; questo appare chiaro. Ha ben tenuto testa a Voldemort nel Ministero alla fine del 5° libro, ma ne è uscito provato, senza contare le ferite riportate al braccio destro per la distruzione dell'Horcrux. Il Preside, inoltre, si rende conto che tutto quello che poteva dare per la causa della guerra contro Voldemort è già stato dato;
  1. ha protetto e vegliato Harry per 16 anni;
  2. ha protetto Hogwarts fin da quando Voldemort ha fatto domanda per insegnare;
  3. ha ricostituito e riorganizzato l'Ordine della Fenice;
  4. ha scoperto come Voldemort ha guadagnato l'immortalità e quindi come distruggerlo;
oltre ad aver, appunto, istruito Harry su come fare a sconfiggerlo. Ma non può più fare altro, la sua vita e le sue forze stanno giungendo al termine. Sa però che per identificare gli Horcruxes rimasti e dove sono nascosti occorre stare vicini alla sola persona che sa dove sono: Lord Voldemort! Ed una delle persone a lui più vicine è senz’altro il prof. Piton. Il Preside, inoltre, sa che è ora che il prof. Piton faccia qualcosa di eclatante per fugare i dubbi da tutti i Mangiamorte e convincere definitivamente Voldemort. In questo modo l'Ordine avrà un suo "uomo" come braccio destro di Voldemort, il quale potrà cercare di scoprire dove si trovano gli altri Horcruxes e comunicarlo in qualche modo a Harry. Altrimenti come potrebbe Harry, senza  alcun aiuto, scoprire dove sono e così sconfiggere definitivamente l’Oscuro Signore?
È vero, ci sono dei dubbi sul fatto che il prof. Piton sia veramente fedele al prof. Silente ed all’Ordine della Fenice. L’accusa obietta che vi sono numerose prove che dimostrano, in maniera inconfutabile, la fedeltà del prof. Piton a Lord Voldemort ed ai Mangiamorte. A tal proposito, mi riporto integralmente all’arringa difensiva da me scritta in merito all’imputazione 2 ed inserita nel sito in data 02/06/06 per confutare tali accuse inique, oltre a portare alla vostra attenzione la prova 92 dell’imputazione 4[10]. Inoltre, ad ulteriore supporto del fatto che il prof. Piton sia fedele all’Ordine della Fenice ed al prof. Silente, nonché del fatto che vi sia un piano preordinato fra loro due, vorrei analizzare con voi la prova n° 42 dell’imputazione 4, facendo alcune considerazioni personali. Innanzitutto, se il prof. Piton non avesse voluto che Lord Voldemort avesse dubbi sulla sua fedeltà, perché non ha ucciso prima il prof. Silente? Ha lavorato per lui e con lui 15 anni, le occasioni non gli sono certo mancate. L’ultima occasione utile è anche recente nel tempo[11]. Se il prof. Piton voleva ammazzare Silente, perchè l'ha salvato quando è tornato ferito alla mano dopo la distruzione dell'Horcrux? Se avesse voluto fugare ogni dubbio dell’Oscuro Signore sulla sua fedeltà, quale occasione migliore di questa? Vorrei portare poi alla vostra attenzione il Voto Infrangibile, stipulato fra il prof. Piton e Narcissa Malfoy[12]. L’accusa basa l’aggravante della premeditazione nell’omicidio di Silente sul solo fatto che, in base a sue personalissime considerazioni e non supportate da fatti oggettivi, il Preside ed il prof. Piton non potrebbero essersi messi d’accordo su tale evento poiché, temporalmente, ha prima stretto il Voto Infrangibile con Narcissa Malfoy e poi ha litigato con Silente sull’omicidio. Questo mero dato temporale, a mio avviso, non significa niente. Sembra per lo meno improbabile che Silente e Piton abbiano discusso dei loro piani e dell’omicidio in una sola occasione, durante il litigio nella foresta. È un piano troppo articolato, non solo per la mera organizzazione dell’evento, ma anche per analizzare le possibili alternative e tutti gli effetti che ne sarebbero conseguiti, per poterne discutere, litigando peraltro, in una sola notte. Non dimentichiamo che sia il Preside che il prof. Piton sono persone molto meticolose e che dal loro operato, buono o cattivo che sia, possono derivare conseguenze per l’intero mondo dei maghi. Da una non perfetta organizzazione potrebbe derivare la vittoria di Lord Voldemort e la conquista, da parte sua, del potere sul mondo. Non è quindi plausibile che si siano organizzati alla svelta, in una notte, ma che l’omicidio di Silente sia stato organizzato da tempo. L’elemento che dovrebbe farci sospettare una lunga organizzazione del piano è innanzitutto l’apparente ritorno del prof. Piton fra i Mangiamorte avvenuto molto tempo fa. Ritorno che, risulta evidente, serve a permettergli di spiare meglio Lord Voldemort per conto dell’Ordine della Fenice, ruolo che, giova ribadirlo, ha già svolto in passato e per cui è stato assolto dall’accusa di essere un Mangiamorte. Vi sono, poi, le dichiarazioni di Silente, precedentemente analizzare, in merito alla morte. Dal che si deduce il fatto che non tema la morte, soprattutto se può servire a contribuire a salvare la vita di Harry Potter, l'unico che può uccidere Lord Voldemort in base alla ben nota profezia di Sibilla Cooman, ed a dare maggiore copertura al ruolo di spia all’interno dei Mangiamorte a Piton, l’unico, fra l’altro, in grado di scoprire le mosse dei Mangiamorte con un certo anticipo ed a potersi, quindi, regolare di conseguenza per salvarlo. Infatti, il Voto Infrangibile, che obbliga Piton a uccidere Silente nel caso che Draco fallisca, spiegherebbe bene la scelta di Silente di morire per mano di Piton. Infatti se Piton non agisse così, morirebbe comunque per colpa del vincolo contratto con tale voto[13]. E Silente non è tipo da lasciar morire la gente che lavora per lui, ma soprattutto con la morte di Piton verrebbe meno la spia insospettabile che Voldemort ha accanto e che potrebbe, appunto, risultare vitale per la salvezza di Harry. È vero, infatti, che è difficile immaginare che chi sta dalla parte di Silente lo aiuti... ammazzandolo! Però se Piton non avesse scagliato l'Avada Kedavra contro Silente:
a) Silente sarebbe morto comunque, per mano di Amycus, Alecto oppure - più probabilmente – Grayback
b) E anche Piton sarebbe morto! Infatti, chi non adempie al Voto Infrangibile muore: Severus si era impegnato a portare a termine la missione di Draco, se questi non ci fosse riuscito, missione che consiste appunto nell'uccidere Silente.
Dunque l'alternativa era o la morte di entrambi (Silente e Piton) oppure la morte solamente di Silente...Se voi foste stati nei panni del Preside di Hogwarts, cosa avreste preferito? Almeno così Piton è vivo e ha una possibilità di aiutare Harry nello scontro con Voldemort(e poco importa che Harry creda a Piton oppure no, ci sono anche altri modi per aiutarlo!!!).
Inoltre, a sostegno del fatto che vi sia un piano preordinato fra il Preside ed il prof. Piton, vi sono ulteriori prove a dimostrazione di ciò.Innanzitutto, questo litigio, o discussione, è stato l’ultimo di una lunga serie, stante la  riluttanza del prof. Piton ad uccidere quello che, probabilmente, è il suo migliore amico nonché mentore. C’è stata, infatti, un’altra discussione fra i professori Piton e Silente, avvenuto durante il quarto anno, quando ormai risulta evidente il ritorno di Lord Voldemort[14]. Nel quarto libro, il Preside chiede al prof. Piton, che accetta, anche se a malincuore, di fare qualcosa per lui. Ma cosa? Pensiamo, poi, al litigio fra loro due nella foresta, due anni più tardi[15]. Cos’è che il prof. Piton aveva già accettato di fare in Harry Potter e il Calice di Fuoco, ma poi non ha più intenzione di eseguire? Vorrei portare alla vostra attenzione il fatto che, nel primo scambio di battute, il prof. Silente non specifica nella maniera più assoluta cosa il prof. Piton debba fare e che quest’ultimo non ha bisogno di alcuna delucidazione in merito: comprende al volo e va via, dando inizio al piano, evidentemente precedentemente messo a punto. Alla luce degli eventi che hanno portato alla morte di Silente, è possibile ritenere che Piton si stesse rifiutando di uccidere il Preside, qualora ciò fosse risultato necessario, secondo il piano prestabilito con Albus.
In quest’ultimo brano, in cui Hagrid ci riferisce solo una minima parte della conversazione fra i due, il prof. Silente appare molto duro, sembra quasi arrabbiato, e il prof. Piton parla di una cosa che non sapeva se sarebbe riuscito a fare. Alla luce di quanto detto finora, appare estremamente plausibile che il prof. Silente stia sottolineando al prof. Piton l’importanza della morte del Preside, così importante per l'obiettivo comune. Ricordiamoci, infatti, che il prof. Silente non ha paura della morte, ed è disposto a morire per un bene superiore, per qualcosa in cui crede. A questo proposito si collega la frase che il Preside rivolge al prof. Piton poco prima che egli scagli la Maledizione:  “Severus, ti prego ..[16]. Non sono disposto a credere che Silente stia “implorando” di essere risparmiato. Sembra quasi una preghiera che sottintende “Severus, ti prego, ne abbiamo già parlato, sai che lo devi fare, che è la cosa giusta”; sembra, insomma, che lo stia pregando di non desistere, di non vacillare. Il prof. Silente, infatti, sarebbe morto in ogni caso di lì a poco, per effetto del veleno bevuto nella caverna. In tale occasione disse infatti ad Harry che sarebbe morto comunque come effetto della pozione bevuta[17] .
Analizziamo, poi, la prova n°51 dell’imputazione 4. Nel suo lungo dialogo con Silente sulla Torre di Astronomia[18], Draco Malfoy ci dice una cosa molto importante: Fanny, la fenice del Preside, quella notte era a Hogwarts ed è intervenuta nella battaglia (“Dovevo aspettare quassù il suo ritorno, solo che la sua fenice si è intromessa”). Anche Silente dice una cosa importante: «Sì, hanno questa abitudine». Dunque le fenici hanno l'abitudine di intervenire in caso di pericolo per il loro padrone. Del resto, la fenice di Silente intervenne perfino al Ministero a salvare il Preside proprio da un anatema che uccide: l'Avada Kedavra scagliato da Voldemort in persona. Un maleficio presumibilmente più potente di quello lanciato da Piton, che Fanny assorbe come se nulla fosse[19]. Sappiamo poi che, dopo aver rallentato Draco, Fanny non si è allontanata da Hogwarts. Eccola, infatti, poco dopo, intenta a cantare nel parco[20]. Dunque, Fanny interviene per bloccare Malfoy, ma non si fa viva, appena qualche minuto dopo, per fermare l'Avada Kedavra di Piton. Perchè un comportamento tanto illogico? Forse perchè Silente voleva sì fermare Draco, ma non anche Piton. Perché, forse, con Piton era già un accordo in tal senso. Per questo, Fanny interviene rispetto al vero pericolo (Draco), ma non fa assolutamente nulla per ostacolare il prof. Piton, che verosimilmente sta portando a compimento il piano concordato fra il Preside ed il prof. Piton. Draco Malfoy confessa poi di aver teso una trappola a Silente e si vanta con quest'ultimo del fatto che il suo piano ha funzionato[21]. La risposta di Silente, per quanto criptica, è emblematica: “Bè... si e no...”. Dunque, il piano di Draco Malfoy non ha funzionato del tutto. Non sappiamo cosa esattamente volesse dire il Preside, ma di sicuro non era stupito di quel che stava accadendo, né eccessivamente preoccupato e non riteneva di essere caduto in trappola. Abbiamo, dunque, un ulteriore indizio non solo del fatto che fra Silente e Piton vi fosse un preventivo accordo su come affrontare la situazione, ma anche del fatto che il prof. Silente fosse stato preventivamente avvisato del piano di Draco. Da chi potrebbe aver avuto tale informazione? La risposta, a mio avviso, appare scontata: il prof Piton. Abbiamo, dunque, un ulteriore indizio della fedeltà di quest’ultimo alla causa dell’Ordine della Fenice e che stia svolgendo il ruolo di spia per conto di Silente all’interno dei Mangiamorte.
Analizziamo, infine, l’espressione del prof. Piton nel momento in cui scaglia la Maledizione Senza Perdono: sul volto del prof. Piton vediamo profondo odio e disgusto poco prima di scagliare l’Avada Kedavra su Silente[22]. Queste sono esattamente le stesse parole che J. K. Rowling usa per descrivere lo stato d'animo di Harry mentre obbliga il Preside a bere il veleno nella caverna[23], perché glielo aveva precedentemente promesso[24], anche se Harry non vorrebbe farlo. Il parallelismo e l'analogia sono evidenti, soprattutto nella versione inglese[25]. Appare dunque evidente come quel "Severus... ti prego...". debba intendersi come un "Ti prego, mantiene fede agli impegni, uccidimi se questo significa rimanere tra i Mangiamorte, vai fino in fondo". Ed ecco perché poi il prof. Piton è così pieno di odio verso se stesso e verso gli altri, ecco perché reagisce così di fronte a Harry in maniera inconsulta[26]. Il prof. Piton non sopporta infatti, soprattutto da parte di Harry, l’unico che dovrebbe comprenderlo per aver vissuto una situazione analoga, l’accusa di vigliaccheria, mentre si è trovato in una situazione particolarmente difficile: portare a termine la sua missione per l'Ordine, anche a costo di distruggersi la vita, di apparire come un traditore e di perdere tutte le persone che aveva all'interno della Scuola e dell'Ordine stesso. Questa secondo me è la verità dietro ai fatti che la Rowling ci ha messo davanti agli occhi.
Vorrei spendere, infine, qualche parola a proposito della maledizione “Avada Kedavra”, usata dal prof. Piton e, soprattutto, sui suoi effetti[27]. Vi sono, a mio parere, delle discrepanze:
-                fra come bisogna utilizzare questa maledizione, gli effetti che questa maledizione produce - così come ci vengono spiegati dal falso Alastor Moody -  e come la vediamo applicata nella realtà, e
-                come la vediamo applicata dal prof. Piton contro il prof. Silente e gli effetti che si manifestano in questo singolo caso.
Il falso Moody ci spiega che, per poterla utilizzare correttamente, è necessario saperla fare, provare sentimenti di odio, bisogna voler uccidere o provocare determinati effetti, anche se non necessariamente verso la persona/essere vivente contro cui è diretta la maledizione, o Moody/Crouch non avrebbe mai potuto scagliarla contro i poveri ragni durante la sua prima lezione di Difesa contro le arti Oscure[28] (personalmente non credo potesse odiare quei ragni). Le maledizioni senza perdono hanno effetto, cioè, solo se si ha l'intenzione di compiere tale atto! Questo concetto viene ribadito anche nello scontro nella sede del Ministero da Bellatrix Lestrange[29]. È sufficiente provare odio e cattiveria in generale, che poi, con grande abilità magica e autocontrollo, possono essere indirizzati per scagliare la maledizione a chiunque. Quindi Piton potrebbe aver detto "Avada Kedavra" senza la giusta dose di magia e "volontà di uccidere" e potrebbe aver "pensato" qualche altro incantesimo che ha portato Silente fuori scena il tempo necessario a far credere a tutti che sia morto. Inoltre gli incantesimi non verbali sono uno dei punti più importanti del libro. Secondo me Piton ha sì detto Avada Kedavra ma potrebbe aver fatto un altro incantesimo. Riflettiamo, infatti, sugli effetti dell’Avada Kedavra, così come possiamo vederli nel corso della saga, e poi compariamoli con gli effetti dell’incantesimo usato dal prof. Piton. Finora abbiamo assistito a tre morti tramite la maledizione che uccide: il custode di casa Riddle, Frank,[30] il campione dei Tassorosso, Cedric Diggory[31], ed una volpe[32]. In tutti i casi in cui è stato utilizzato tale incantesimo, una volta colpiti da un lampo di luce verde, si sono semplicemente afflosciati al suolo, morti prima di toccare il suolo. Nel caso di Silente invece, quando viene colpito dall'Avada Kedavra di Piton, viene proiettato in aria e quindi ricade al di là della torre. Ora, perché mai il corpo di Albus Silente si è addirittura alzato in volo quando è stato maledetto? L’unica risposta plausibile è la seguente: l’incantesimo che Piton gli ha scagliato contro non è in realtà una maledizione, ma probabilmente un diverso incantesimo. Possiamo solo supporre che ciò sia stato possibile mediante l’utilizzo degli incantesimi non  verbali (purtroppo il testo non chiarisce se il comando dato alla bacchetta con la mente possa contraddire in qualche modo quello espresso con la voce). E comunque non è tutto. È già capitato infatti che Silente sia stato sul punto di essere colpito da un Avada Kedavra, ma in quel caso “… dalla bacchetta di Voldemort uscì un altro getto di luce verde contro Silente, e il serpente scattò… Fanny calò davanti a Silente, spalancò il becco e inghiottì lo zampillo verde: esplose in fiamme e cadde a terra, implume e raggrinzita”. (Harry Potter e l’Ordine della Fenice, pag. 755). Per quanto concerne, infine, gli effetti dell’incantesimo utilizzato contro il Preside, vorrei invitarvi a rileggere la descrizione della morte di Sirus Black ad opera di Bellatrix Lestrange[33]. Come potete notare, si possono notare delle somiglianze fra gli effetti dell’incantesimo usato contro Sirius e quelli dell’incantesimo utilizzato contro il prof. Silente. In entrambi i casi, le vittime vengono sbalzate all’indietro e l'incantesimo che colpisce le vittime fa volare le vittime all’indietro e causa un rallentamento nella caduta (sembra quasi l’incantesimo Levicorpus, peraltro inventato dallo stesso prof. Piton, o l’incantesimo Mobilicorpus), al contrario della Maledizione Senza Perdono, in cui le vittime si afflosciano semplicemente a terra, morendo prima di toccare il suolo. Inoltre, nel caso di Sirius, è il passaggio oltre al velo a ucciderlo, non l'incantesimo in sé[34]. Diverso è il caso dell’Avada Kedavra, il cui scopo è quello di uccidere ed i suoi effetti sono molto diversi dal sollevare qualcuno e farlo cadere lentamente. L'incantesimo utilizzato da Bellatrix contro Sirius causa sicuramente un rallentamento del corpo nel toccare terra, dopo averlo fatto levitare. Molto simile a quello che succede al corpo di Silente, che cade lentamente all'indietro, dopo essere stato scagliato in aria. Sembra quasi che il prof. Piton esegua su Silente lo stesso incantesimo che Bellatrix esegue su Sirius. Il prof. Piton, dunque, potrebbe anche non aver utilizzato l’Avada Kedavra contro il prof. Silente, ma un altro incantesimo che, associato ad una pozione, sia in grado di simulare la morte del Preside. Potrebbe aver utilizzato uno stratagemma analogo per aggirare il Voto Infrangibile. Vorrei, infatti, ricordarvi cosa può fare un esperto di Pozioni quale il prof. Piton:“Non mi aspetto che comprendiate a fondo la bellezza del calderone che bolle a fuoco lento, con i suoi vapori scintillanti, il delicato potere dei liquidi che scorrono nelle vene umane,ammaliando la morte, stregando i sensi…. Io posso insegnarvi a imbottigliare la fama, la gloria, addirittura la morte…”[35]. Potrebbe, ad esempio, aver utilizzato l’incantesimo Confundus per stregare i sensi di chi debba “vegliare” sulla corretta applicazione del Voto ed il Distillato della Morte Vivente per simulare la morte di Silente[36]
Il prof. Piton, dunque, come il Preside, per la realizzazione di un fine, la sconfitta definitiva dell’Oscuro Signore, utilizza determinati mezzi, come, ad esempio, sacrificare se stesso, in ragione, appunto, di uno scopo encomiabile? Esiste, dunque, un parallelo fra il comportamento del Prof. Silente ed il comportamento del prof. Piton? Sì, a mio avviso. Il Preside, per raggiungere un determinato fine – la sconfitta di Lord Voldemort – non esita a sacrificare se stesso pur di salvare Harry, l’unico in grado di sconfiggerlo. Il prof. Piton, pur di raggiungere il medesimo scopo:
1.   non esita a rischiare la sua stessa vita, tradendo Lord Voldemort e lavorando come spia dell’Ordine della Fenice all’interno dei Mangiamorte;
2.   non esita ad obbedire agli ordini del prof. Silente: lo uccide, pur sapendo che sarà per sempre bollato come traditore e che, probabilmente, non potrà mai più essere riabilitato. Nessuno, infatti, ad ora, sembra aver compreso che l’uccisione di Silente non è altro che un modo per raggiungere meglio l’unico scopo per cui opera l’Ordine della Fenice: uccidere l’Oscuro Signore;
3.   non esita, infine, a collaborare con il prof. Silente nel tentativo di salvare Harry, “il prescelto”, l’unico in grado di sconfiggere Lord Voldemort
Alla luce, dunque, di un’attenta lettura degli avvenimenti che hanno portato alla presunta morte del prof. Silente, non possiamo fare altro che assolvere con formula piena il prof. Piton dall’accusa ingiustamente mossagli.






[1]
Prova 37, imputazione 2, LETTERA D Harry Potter e il Principe Mezzosangue, pag. 31.
[2]
“Quattordici anni,”rispose Piton. La sua espressione era indecifrabile. Harry, senza smettere di guardarlo, aggiunse qualche goccia alla sua pozione; quella sibilò minacciosa e da turchese divenne arancione. “So che prima aveva fatto domanda prima per la cattedra di Difesa Contro le Arti Oscure... “disse la Umbridge. “Sì,” rispose piano Piton. “Ma non ha avuto successo?”. Piton fece una smorfia. “Evidentemente”. La professoressa Umbridge prese nota.
“E tutti gli anni, da quando è arrivato qui a scuola, ha fatto regolarmente domanda per quel posto, se non sbaglio”“Sì,” confermò Piton, muovendo appena le labbra. Sembrava furibondo”.
Prova 161, imputazione 4, LETTERA B Harry Potter e il principe Mezzosangue, pag. 348 – 349.

[3]
“Vedi, non siamo mai riusciti a trattenere un insegnante di Difesa contro le Arti Oscure per più di un anno da quando rifiutai quel posto a Lord Voldemort”.
Prova 51, imputazione 4, LETTERA E Harry Potter e il Principe Mezzosangue, pag. 408.
[4]
Cfr., ad esempio:  “Ci servirà un nuovo insegnante di Difesa contro le Arti Oscure. Poveri noi! Li perdiamo uno dopo l'altro, non ti pare?”. Harry Potter e la Camera dei segreti, pag. 300; “Davvero?’ disse Madama Chips in tono d'approvazione. ‘Vuol dire che finalmente abbiamo un insegnante di Difesa contro le Arti Oscure che conosce il suo mestiere?”. Harry Potter ed il Prigioniero di Azkaban, pag. 78.
[5]
“Per uno giovane come te, sono sicuro che tutto questo sembrerà incredibile, ma per Nicolas e Petronella è proprio come andare a dormire dopo una giornata molto, molto lunga. In fin dei conti, per una mente ben organizzata, la morte non è che una nuova, grande avventura. Sai, la Pietra non era poi una cosa tanto prodigiosa. Si, certo: tutti i soldi e tutta la vita che uno può volere …. Sono le due cose che la maggior parte degli esseri umani desidera più di ogni altra …. Ma il guaio è che gli uomini hanno una particolare abilità nello scegliere proprio le cose peggiori per loro”.Harry Potter e la Pietra filosofale, pag. 283LETTERA A
“Sei stato sciocco a venire qui stanotte, Tom,” disse calmo Silente. “Gli Auror sono per strada”.“Per allora io me ne sarò andato, e tu sarai morto!” sibilò Voldemort. Sparò contro Silente un’altro incantesimo mortale, ma lo mancò e colpì invece il tavolo del guardiamago, che prese fuoco. Silente mosse appena la bacchetta: ne scaturì un incantesimo che al suo passaggio Harry, benché protetto dal suo guardiano dorato, si sentì rizzare i capelli; stavolta per respingerlo Voldemort fu costretto a evocare dal nulla uno scintillante scudo argenteo. L’incantesimo, quale che fosse, non provocò danni visibili allo scudo, ma ne trasse un rintocco profondo simile a un gong: un suono stranamente agghiacciante. “Non vuoi uccidermi, Silente?” gridò Voldemort, gli occhi scarlatti socchiusi appena visibili oltre il bordo dello scudo. “Sei superiore a tanta brutalità, vero?”.“Sappiamo entrambi che ci sono altri modi di distruggere un uomo, Tom” replicò tranquillo Silente, ed avanzò verso di lui come se non avesse paura alcuna, come se nulla fosse successo ad interrompere la sua passeggiata nell’Atrium. “Ammetto che non mi darebbe soddisfazione toglierti soltanto la vita...”.“Niente è peggio della morte, Silente!” ringhiò Voldemort. “Ti sbagli”, replicò Silente, continuando ad avvicinarsi e parlando in tono leggero come se stessero facendo due chiacchiere davanti a un bicchierino. Vedendolo camminare così indifeso, privo di scudo, Harry ebbe timore; avrebbe voluto gridare un avvertimento, ma il suo guardiano senza testa continuava a tenerlo contro la parete, bloccando ogni suo tentativo di liberarsi. “In verità, l'incapacità di capire che esistono cose assai peggiori della morte è sempre stata la tua più grande debolezza...”
Harry Potter e l'Ordine della Fenice, pag. 754.LETTERA C
[6]
Ecco giungere il solo col potere di sconfiggere l’Oscuro Signore… nato da chi lo ha tre volte sfidato, nato sull’estinguersi del settimo mese… L’oscuro Signore lo designerà come suo eguale, ma egli avrà un potere a lui sconosciuto… e l’uno dovrà morire per mano dell’altro, perché nessuno dei due può vivere… se l’altro sopravvive… il solo col potere di sconfiggere l’Oscuro Signore nascerà all’estinguersi del settimo mese…”).
Prova 19, imputazione 4, LETTERA C Harry Potter e l'Ordine della Fenice, pag. 777.<
[7]
"Un pedaggio?" chiese Harry. "Dobbiamo pagare la porta?"."Si" rispose Silente. "Con il sangue se non mi sbaglio". "Sangue?"……"Professore!" protestò Harry, correndo verso Silente che levava già il pugnale. "Lo faccio io,io sono..."……"Sei molto gentile, Harry" rispose Silente passandosi sul braccio la punta della bacchetta. Il profondo taglio si rimarginò all'istante, come le ferite di Malfoy guarite da Piton. "Ma il tuo sangue vale più del mio."
Prova 19, imputazione 4 LETTERA BHarry Potter e il Principe Mezzosangue pag. 507-508
"Perché non posso berla io, la pozione?" chiese Harry, disperato."Perché io sono molto più vecchio, molto più capace e molto meno prezioso di te" rispose Silente.
Prova 19, imputazione 4 LETTERA CHarry Potter e il Principe Mezzosangue pag. 517
[8]
Harry non disse nulla, ma Silente non sembrò aspettare una risposta. Continuò, “Passando ad un altro argomento, sebbene collegato, è un mio desiderio che tu prenda lezioni private con me quest’anno.”“Private… con lei?” disse Harry, sorpreso fuori dal suo silenzio preoccupato.“Si. Penso che è tempo che io dia una mano più grande alla tua istruzione.”. “Cosa mi insegnerà, Signore?”.“Oh, un po’ di questo e un po’ di quello,” disse Silente con leggerezza. Harry Potter e il Principe Mezzosangue,  pagg. 78-79
[9]
“Devi?” chiese Silente. “Certo che devi! Ma non a causa della profezia! Perché tu, tu stesso, non sarai mai in pace finché non avrai tentato!...”. Harry Potter e il Principe Mezzosangue, pag. 465.
[10]
"C'è ancora il fatto che Silente si fida di Piton, e io so che Silente si fida là dove molte altre persone non lo farebbero, ma non ce lo vedo a permettere che Piton faccia l'insegnante a Hogwarts se avesse mai lavorato per Voldemort".
Harry Potter e il Calice di Fuoco, pag. 453.LETTERA A
"Taci, Ron" intervenne Hermione infuriata. "Quante volte hai sospettato di Piton, e quando mai hai avuto ragione? Silente si fida di lui, lavora per l'Ordine, e questo ci deve bastare"."Era un Mangiamorte" insisté Ron. "E non abbiamo mai avuto la prova che abbia davvero cambiato bandiera"."Silente si fida di lui" ripeté Hermione. "E se noi non possiamo fidarci di Silente, non possiamo fidarci di nessuno".
Harry Potter e l’Ordine della Fenice, pag. 522.LETTERA B
Silente non parlò per un attimo; sembrava che cercasse di prendere una decisione. Infine rispose: "Ne sono sicuro. Ho PIENA FIDUCIA in Severus Piton". Harry respirò a fondo per qualche istante, tentando di calmarsi. Inutile. "Bè, io no!" gridò come prima. "Sta tramando qualcosa con Draco Malfoy in questo stesso momento, proprio sotto il suo naso, e lei continua...""Ne abbiamo già parlato, Harry" ribatté Silente, di nuovo inflessibile. "Ti ho detto la mia opinione"….…"Non desidero discuterne oltre"
Harry Potter e il Principe Mezzosangue, pagg. 498-499.LETTERA C
 ““Ma lui è un ottimo Occlumante, vero Signore?” lo interruppe Harry, con al voce tremante per lo sforzo di mantenerla calma. “E Voldemort non è forse convinto che Piton stia dalla sua parte, anche adesso? Professore… come fa a essere sicuro che Piton stia con noi?”Silente non parlò per un attimo; sembrava che cercasse di prendere una decisione. Infine rispose: “Ne sono sicuro. Ho piena fiducia in Severus Piton”.
Harry Potter e il Principe Mezzosangue, pagg. 494-5 e 497-8.LETTERA E
Harry tacque, agitato, guardando torvo Silente. Che cosa stava succedendo? Silente aveva davvero ordinato a Piton di scoprire le intenzioni di Malfoy, e dunque aveva già saputo da Piton tutto quello che Harry gli aveva appena detto? O era davvero preoccupato da quanto aveva sentito ma fingeva di non esserlo? «Allora, signore» riprese, in quello che sperava essere un tono educato e tranquillo, «lei continua a fidarsi...? »« Sono stato già abbastanza tollerante da rispondere a questa domanda» disse il Preside, che non sembrava più tanto tollerante. La mia risposta non è cambiata».
Harry Potter e il Principe Mezzosangue, pag. 330.LETTERA F
Ho provato, Draco.Il Professor Piton ti tiene d'occhio per mio ordine... ""Non esegue i suoi ordini, ha promesso a mia madre... ""Naturalmente è quello che ha detto a te Draco, ma...". "Fa il doppio gioco, stupido vecchio, non lavora per lei!""Dobbiamo rassegnarci a dissentire su questo punto, Draco. Si da il caso che io mi fidi del Professor Piton... ".
Harry Potter e il Principe Mezzosangue, pagg. 532-533.LETTERA G
«No!» urlò Karkaroff, tendendo le catene che lo legavano alla sedia. «Ve lo assicuro! Severus Piton è un Mangiamorte!»Silente si alzò. «Ho già deposto a questo proposito» disse chiaramente. «Severus Piton è stato un Mangiamorte, è vero. Però è tornato dalla nostra parte prima della caduta di Voldemort e ha fatto la spia per noi, a suo rischio e pericolo. Ora non è un Mangiamorte più di quanto lo sia io»
Harry Potter e il Calice di Fuoco, pag. 503.LETTERA H
"Non è affar nostro" intervenne Lupin inaspettatamente, Si era girato a guardare Harry, la schiena verso il camino. "Sono affari di Silente. Lui si fida di Severus, e questo dovrebbe bastare a tutti noi"."Ma" interloquì Harry, "mettiamo che... mettiamo che Silente si sbagli su Piton..."."L'hanno detto in tanti, tante volte. Tutto si riduce ad avere o non avere fiducia nel giudizio di Silente. Io ce l'ho e quindi mi fido di Severus".
Harry Potter e il Principe Mezzosangue, pagg. 306-307.LETTERA I
"Ha sempre lasciato intendere che aveva una ragione inoppugnabile per fidarsi di lui"mormorò la McGranitt, premendosi gli angoli degli occhi traboccanti di lacrime con un fazzoletto scozzese."Voglio dire...con la storia che aveva...chiunque avrebbe dubitato...ma Silente mi disse a chiare lettere che il pentimento di Piton era sincero...e non voleva sentire nulla contro di lui!".
Harry Potter e il Principe Mezzosangue, pag. 555.LETTERA M
«Si dà il caso che Silente si fidi di me» disse Piton a denti stretti. «Mi rifiuto di credere che ti abbia dato ordine di perquisire il mio ufficio!». «Ma certo che Silente si fida di te» ringhiò Moody. «E un uomo fiducioso, vero? È convinto che a tutti sia dovuta una seconda possibilità. Ma io... io dico che ci sono macchie che non vengono via, Piton. Macchie che non vengono mai via, capisci quello che voglio dire?».Piton all'improvviso fece una cosa molto strana. Si afferrò convulsamente il braccio sinistro con la mano destra, come se gli facesse male.
Harry Potter e il Calice di Fuoco, pagg. 402-403-404.LETTERA N
Harry rimase ancora una volta seduto in silenzio, gli occhi fissi al turbolento contenuto del Pensatoio. C'erano altre due domande che moriva dalla voglia di fare... ma riguardavano le colpe di persone viventi...«Ehm» disse, «il signor Bagman...». «... non è mai stato accusato di attività Oscure da allora» concluse tranquillo Silente.«Bene» disse Harry in fretta, tornando a scrutare il contenuto del Pensatoio, che vorticava più lentamente ora che Silente aveva smesso di riversarvi altri pensieri. «E... ehm...». Ma il Pensatoio parve formulare la domanda al suo posto. Il volto di Piton affiorò di nuovo. Silente gli gettò un'occhiata, poi alzò lo sguardo verso Harry. «E nemmeno il professor Piton» disse.Harry scrutò gli occhi azzurro chiaro di Silente, e la domanda cruciale gli sfuggì di bocca prima che riuscisse a fermarsi. «Che cosa le ha fatto credere che avesse davvero smesso di sostenere Voldemort, professore?»Silente sostenne lo sguardo di Harry per qualche secondo, e poi rispose: «Questa, Harry, è una faccenda tra il professor Piton e me».
Harry Potter e il calice di fuoco, pag. 514. LETTERA O
[11]
Prova 51, imputazione 4, LETTERA C:"L'anello, Harry. L'anello di Orvoloson. Una terribile maledizione lo proteggeva. Se non fosse stato - perdonami la mancanza di modestia - per la mia straordinaria abilità, e per l'intervento tempestivo del professor Piton quando sono tornato a Hogwarts terribilmente ferito, forse non sarei qui a raccontarlo").
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Prova 42, imputazione 4, LETTERA B: “Severus, vuoi tu vegliare su mio figlio Draco, nel suo tentativo di adempiere i voleri del Signore Oscuro?”. “Lo voglio,” rispose Piton. Una lingua sottile di fiamma scivolò dalla bacchetta e si avvolse intorno alle loro mani come un filo incandescente. “E vuoi tu, al massimo delle tue capacità, proteggerlo da ogni pericolo?”. “Lo voglio.” disse Piton. Una seconda lingua di fiamma scaturì dalla bacchetta e si intrecciò alla prima, formando una sottile catena ardente. “E, se dovesse rendersi necessario… se Draco dovesse fallire…” sussurrò Narcissa (la mano di Piton si mosse nella sua, ma lui non la ritrasse), “Vuoi tu portare a compimento l’impresa che il Signore Oscuro ha ordinato a Draco di eseguire?”Ci fu un attimo di silenzio. Bellatrix li guardava, la bacchetta sopra le loro mani intrecciate, gli occhio spalancati. “Lo voglio” disse Piton.
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Prova 42, imputazione 4, LETTERA A:“"Sì, sono sicuro" rispose Harry. "Perché, cosa vuol dire?""Bè, non si può infrangere un Voto Infrangibile...""Che strano, ci ero arrivato da solo. Ma allora che cosa succede se lo infrangi?""Muori").
[14]
‘Severus’ disse Silente rivolto a Piton, ‘sai che cosa devo chiederti di fare. Se sei pronto... se sei in grado...”Lo sono’ disse Piton. Era un po' più pallido del solito e i suoi freddi occhi neri erano animati da uno strano scintillio. ‘Allora, buona fortuna’ disse Silente, e con una traccia di preoccupazione sul viso guardò Piton scomparire silenziosamente. Passarono parecchi minuti prima che Silente parlasse di nuovo.
Prova 92, imputazione 4 LETTERA D Harry Potter e il Calice di Fuoco, pag 606
[15]
“Non lo so, Harry, non dovevo nemmeno sentirla, quella roba lì! Io… bè, veramente litigavano. Non volevo attirare l’attenzione, allora mi sono nascosto e ho provato a non ascoltare, ma non era mica tanto facile… Era una… bè, una discussione di quelle toste”.“Allora?” lo incalzò Harry, mentre Hagrid scalpicciava, imbarazzato.
“Allora… ho solo sentito Piton che diceva che Silente dà tutto per scontato e che forse lui – Piton – non voleva farlo più…”“Fare cosa?”. “Non lo so, Harry, era come se Piton era un po’ stanchino, ecco… comunque Silente ci ha detto chiaro e tondo che aveva accettato di farlo e basta. È stato molto deciso. E poi ha detto qualcosa di Piton che doveva fare delle indagini nella sua casa, Serpeverde. Bè non c’e mica niente di strano in questo” aggiunse in fretta, quando Harry e Hermione si scambiarono sguardi eloquenti. “Tutti i direttori delle Case hanno dovuto indagare sulla storia della collana…”.
Prova 75, imputazione 4 Harry Potter e il Principe Mezzosangue" - pag: 372-373
[16]
“Abbiamo un problema, Piton,” disse il goffo Amycus, senza distogliere da Silente lo sguardo e la bacchetta. “Il ragazzo non sembra in grado...”. Ma qualcun’altro aveva pronunciato il nome di Piton, con dolcezza. “Severus...”. Quel suono atterrì Harry più di ogni altra cosa che aveva vissuto quella sera. Per la prima volta, Silente supplicava. Piton non rispose. Avanzò e spinse rudemente Malfoy di lato. I tre Mangiamorte si ritrassero senza una parola. Persino il lupo mannaro era intimorito. Piton scrutò per un attimo Silente, e incisi nei suoi duri lineamenti c'erano disgusto e odio.Severus... ti prego...”.. Piton levò la bacchetta e la puntò contro Silente. “Avada Kedavra!”. Uno zampillo di luce verde schizzò dalla punta della bacchetta di Piton e colpì Silente in pieno petto. L’urlo di orrore non uscì mai dalla bocca di Harry; silenzioso e immobile, fu costretto a guardare Silente scagliato in aria: per un istante parve restare sospeso sotto il teschio lucente, e poi cadde lentamente all’indietro, oltre le merlature, come una enorme bambola di pezza, e scomparve.
Harry Potter e il Principe Mezzosangue, pagg. 538-539.LETTERA A
[17]
"Si, credo di si: solo bevendola posso vuotare il bacile e vedere cosa c'è sul fondo". "Ma se...se la ucciderà?". "Ne dubito" rispose Silente, tranquillo. "lord Voldemort non può voler uccidere la persona che riesce a raggiungere quest'isola".....…. "Scusa, Harry, intendevo dire che non può volerla uccidere subito" si corresse Silente. "Vorrà mantenerla in vita abbastanza a lungo da scoprire come sia riuscita a superare le sue difese e, cosa più importante di tutte, perchè sia tanto decisa a vuotare il bacile”.
Harry Potter e il principe Mezzosangue, pagg. 515 – 516.
[18]
«Qualcuno è morto» rispose Malfoy, e la sua voce salì di un'ottava. «Uno dei suoi... non so chi, era buio... Ho scavalcato il corpo... Dovevo aspettare quassù il suo ritorno, solo che la sua fenice si è intromessa... ». « Sì, hanno questa abitudine».
Harry Potter e il Principe Mezzosangue, pag. 535.LETTERA G
[19]
"Attento!" gridò Harry, ma non aveva ancora finito di urlare che dalla bacchetta di Voldemort uscì un altro getto di luce verde contro Silente, e il serpente scattò...Fanny calò davanti a Silente, spalancò il becco e inghiottì lo zampillo verde: esplose in fiamme e cadde a terra, implume e raggrinzita.
Harry Potter e l’ordine della Fenice,  pag. 755. LETTERA D
[20]
"Sono arrivati altri Mangiamorte... e poi Piton... È stato Piton. Con l'Avada Kedavra". Harry non riuscì a continuare. Madama Chips scoppiò in lacrime. Nessuno le fece caso a parte Ginny che sussurrò: "Ssst! Ascoltate!". Madama Chips deglutì, si premette le dita sulla bocca, gli occhi dilatati. Da qualche parte, fuori nella notte, una fenice cantava in modo che Harry non aveva mai sentito prima: un doloroso lamento di terribile bellezza.
Harry Potter e il Principe Mezzosangue,  pag. 555.LETTERA H
[21]
"Abbiamo deciso di mettere il Marchio Nero sopra la Torre e di costringerla a tornare subito per scoprire chi era stato ucciso" ribattè Malfoy. "E ha funzionato!"«Bè... sì e no... » replicò Silente. «Ma devo dunque dedurre che non è stato assassinato nessuno? »
Harry Potter e il Principe Mezzosangue,  pag. 534-535. LETTERA F
[22]
Piton non rispose. Avanzò e spinse rudemente Malfoy di lato. I tre Mangiamorte si ritrassero senza una parola. Perfino il lupo mannaro era intimorito. Piton scrutò per un attimo Silente, e incisi nei suoi duri lineamenti c'erano disgusto e odio. «Severus... ti prego... » Piton levò la bacchetta e la puntò contro Silente. «Avada Kedavra!»
Prova 39, imputazione 4 LETTERA A Harry Potter e il Principe Mezzosangue  pag: 538-539
[23]
“….basta…..voglio smettere…” si lamentò Silente. “Lei…lei  non può smettere, professore” ribattè Harry. “Deve continuare a bere, ricorda? Mi ha detto che doveva continuare a bere. Ecco…” . Odiandosi per quanto stava facendo, Harry spinse ancora il calice verso le labbra di Silente e lo inclinò per vuotarglielo in gola. “No...” gemette il mago, mentre Harry immergeva il calice nel bacile e lo riempiva un’altra volta. “Non voglio... Non voglio… Lasciami …”. “Va tutto bene, professore” replicò Harry, con la mano che tremava. “ Va tutto bene, sono qui…”.
Prova 51, imputazione 4, LETTERA I Harry Potter e il principe mezzosangue, pag. 518.
[24]
Harry si rimangiò la replica, timoroso di essersi spinto troppo in là, di essersi bruciato la possibilità di accompagnare Silente, ma il Preside continuò: «Desideri venire con me stasera? ». « Sì» rispose subito Harry. «Molto bene, allora: ascolta ». Silente si erse in tutta la sua altezza. « Ti porto con me a una condizione: che tu obbedisca all'istante a qualunque mio ordine, senza discutere ». «Certo». «Cerca di comprendermi, Harry. Intendo dire che devi eseguire anche ordini  come 'fuggi', 'nasconditi' o 'torna indietro'. Ho la tua parola? ». «lo... Sì, certo». « Se ti dirò di nasconderti, lo farai? ». «Sì ». « Se ti dirò di fuggire, obbedirai? ». «Sì ».. « Se ti dirò di abbandonarmi e metterti in salvo, farai come ti dico? ». « lo... ».« Harry? ». Si guardarono per un attimo. «Sì, signore ». « Molto bene. Allora desidero che tu vada a prendere il tuo Mantello e ti  trovi nella Sala d'Ingresso tra cinque minuti».
Prova 51, imputazione 4, LETTERA I Harry Potter e il Principe Mezzosangue, pag.   499 - 500
[25]
Prova 51, imputazione 4, LETTERA I  Harry Potter and the Halfblood Prince, pag. 534 ed. Bloomsbury: “Hating himself, repulsed by what he was doing,Harry forced the goblet back towards Dumbledore’s mouth and tipped it, so that Dumbledore drank the remainder of the potion inside”.
Odiando se stesso, disgustato per quanto stava facendo, Harry inclinò e spinse il calice di nuovo verso la bocca di Silente, così che potesse bere il rimanente della pozione
Harry Potter and the Halfblood Prince, pag. 556 ed. Bloomsbury:“Snape gazed for a moment at Dumbledore, and there was revulsion and hatred etched in the harsh lines of his face.”
Piton scrutò per un attimo Silente, e incise nei suoi duri lineamenti c’erano disgusto e odio
[26]
" NON.." urlò Piton, e il suo viso si fece all'improvviso folle, disumano, come se provasse tanto dolore quanto il cane che guaiva e ululava rinchiuso nella casa incendiata alle loro spalle,"CHIAMARMI VIGLIACCO!".
Prova 50 imputazione 4 Harry Potter e il Principe Mezzosangue – pag. 546
[27]
Piton levò la bacchetta e la puntò contro Silente. “Avada Kedavra!”. Uno zampillo di luce verde schizzò dalla punta della bacchetta di Piton e colpì Silente in pieno petto. L’urlo di orrore non uscì mai dalla bocca di Harry; silenzioso e immobile, fu costretto a guardare Silente scagliato in aria: per un istante parve restare sospeso sotto il teschio lucente, e poi cadde lentamente all’indietro, oltre le merlature, come una enorme bambola di pezza, e scomparve.
Prova 39, imputazione 4 LETTERA AHarry Potter e il Principe Mezzosangue, pag. 539.
[28]
" Avada Kedavra è una maledizione che ha bisogno di essere sostenuta da un grande potere magico: potreste estrarre tutti le vostre bacchette adesso, puntarle contro di me, e pronunciare le parole, e dubito che mi fareste uscire anche solo il sangue dal naso”.
Harry Potter e il Calice di Fuoco, pag 189.
[29]
“Non avevi mai usato una Maledizioni Senza Perdono, vero, ragazzo?” sbraitò. Aveva abbandonato la vocetta infantile. “Devi volerlo, Potter! Devi voler provocare dolore … goderne…una giusta collera non può farmi male per molto… ma ti insegnerò io come si fa, d’accordo? Ti darò una lezione …”
Harry Potter e l’Ordine della fenice, pag. 751
[30]
“Ci fu un lampo di luce verde, un rumore improvviso, e Frank Bryce si afflosciò. Era morto prima ancora di toccare il pavimento.”
Harry Potter e il Calice di Fuoco, pag. 19.
[31]
“Un lampo di luce verde saettò attraverso le palpebre di Harry, e sentì qualcosa di pesante cadere a terra accanto a lui; […] Cedric era disteso a terra al suo fianco, a braccia aperte. Era morto.”
Harry Potter e il Calice di Fuoco,  pagg. 542-543.
[32]
Il grido rauco spaventò la volpe appiattita tra gli arbusti, che balzò fuori  dal suo nascondiglio e risalì la sponda. Ci fu un lampo verde, un uggiolio, e la volpe ricadde a terra, morta.
Harry Potter e il Principe Mezzosangue, pag. 26.
[33]
Soltanto due continuavano a combattere, a quel che pareva ignari del nuovo arrivo. Harry vide Sirius schivare il fiotto di luce rossa di Bellatrix e deriderla. “Avanti, puoi fare di meglio”, le gridò la voce echeggiante nella vastissima sala. Il secondo getto luminoso lo colpì in pieno petto. La risata non si era ancora spenta sul viso, ma il colpo gli fece sgranare gli occhi. Senza rendersene conto, Harry lasciò andare Neville. Scese  di nuovo a balzi i gradini ed estrasse la bacchetta, mentre anche Silente si voltava verso la piattaforma. Sirius parve impiegare un’eternità a toccare terra: il suo corpo si piegò con grazia e cadde all’indietro oltre il velo logoro appeso all’arco.
Harry Potter e l’Ordine della fenice, pag. 746..
[34]
Harry colse un misto di paura e stupore sul suo volto sciupato, un tempo così attraente, mentre varcava l’antica soglia e spariva dietro il velo, che per un momento ondeggiò come scosso da un forte vento, poi ricadde immobile.
Harry Potter e l’Ordine della Fenice, pagg. 746 – 747.
“SIRIUS” urlò. “SIRIUS!”. “Non può tornare, Harry” disse Lupin con voce spezzata, mentre lottava per trattenerlo. “Non può tornare perché è m…”.
Harry Potter e l’Ordine della Fenice, pag. 748.
Era insopportabile, non riusciva a pensarci, non poteva … avvertiva dentro di sé un vuoto tremendo che si rifiutava di riconoscere o di esaminare, un buco nero là dov’era stato Sirius, dove Sirius era svanito; non voleva restare solo con quella vastità silenziosa, la trovava intollerabile…
Harry Potter e l’Ordine della Fenice, pag. 759 – 760.
[35]
Harry Potter e la Pietra Filosofale, pag. 132
[36]
“Per tua norma e regola, Potter, asfodelo ed artemisia insieme fanno una pozione soporifera talmente potente da andare sotto il nome di Distillato della Morte Vivente”.
Harry Potter e la Pietra Filosofale, pag. 133
 
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