Il Calderone di Severus

Ele Snapey - Un piccolo effetto indesiderato, Tipologia: one-shot - Rating: per tutti - Genere: umoristico - Personaggi: Severus Piton, Lucius Malfoy - Pairing: nessuno - Epoca: 5° anno - Avvertimenti: nessuno

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view post Posted on 25/11/2022, 01:24
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Titolo: Un piccolo effetto indesiderato
Autore/data: Ele Snapey - Novembre 2022
Beta reader: Arwen68
Tipologia: one-shot
Rating: per tutti
Genere: Umoristico
Personaggi: Severus, Lucius Malfoy
Pairing: nessuno
Epoca: 5° anno
Avvertimenti: AU

Riassunto: Per Severus stava diventando un problema trovare la soluzione a quanto richiesto dall'Oscuro Signore. Ma per fortuna, in quel particolare volume...

Nota: Storia scritta per la Sfida di Settembre, nell’ambito della “15 anni con Severus”.

Portatore delle Insegne della Scuola di Beauxbatons

Caratteri: 25.938

Disclaimer: I personaggi ed i luoghi presenti in questa storia non appartengono a me bensì, prevalentemente, a J.K. Rowling e a chi ne detiene i diritti. I personaggi originali, i luoghi non inventati da J.K. Rowling e la trama di questa storia sono invece di mia proprietà ed occorre il mio esplicito e preventivo consenso per pubblicare/tradurre altrove questa storia o una citazione da essa.
Questa storia non è stata scritta a scopo di lucro, ma per puro divertimento, nessuna violazione del copyright è pertanto intesa.



UN PICCOLO EFFETTO INDESIDERATO





Quartier generale di Villa Malfoy, ore 23:00

Un silenzio lugubre regnava negli ambienti accarezzati dalla penombra.
L’unico bagliore a rischiarare debolmente lo sfarzoso salone era quello che proveniva dalle braci morenti nel monumentale camino in marmo, sormontato da uno specchio con la cornice dorata.
Ad un tratto l’immobilità solenne venne profanata dal passaggio frettoloso e furtivo di una figura.
La sagoma scura, avvolta nel mantello, apparve riflessa per un istante nello specchio e attraversò silenziosamente i preziosi tappeti persiani posati sul pavimento.
Si diresse verso il maestoso arazzo che occupava quasi interamente la parete centrale.
Allungò la mano ne afferrò un lembo e lo scostò, rivelando l’elegante battente di una grossa porta in legno massiccio.
L’uscio si aprì in silenzio, come a comando. La figura si inoltrò con rapidità nel nuovo ambiente e l’uomo dalla lunga chioma platinata con indosso un'elegante giacca da camera di raso bordeaux, gli si precipitò incontro.
- Finalmente, sei arrivato. Non riuscivo più a placarlo… – Sussurrò al nuovo venuto, con fare pressante per l’agitazione.
Quindi, in modo ossequioso, si rivolse alla poltrona dall’alto schienale girata verso il camino acceso:
- Ehm… Mio Signore, Piton è qui!
- Oh, era ora. Benvenuto nel mio modesto e provvisorio alloggio, mio caro. – Sibilò una voce dal timbro gelido, proveniente da dietro il piccolo sofà.
Severus Piton tirò un lungo respiro, mentre i piedini a forma di zampa di leone della poltrona si staccavano pian piano dal terreno.
L’oggetto ruotò lentamente su sé stesso, e quando ebbe compiuto il giro per intero si posò di nuovo a terra, rivelando le fattezze dell’occupante.
- Mio Signore… - Mormorò il mago paludato di nero, avanzando con il capo chino. Voldemort lo osservò, ben disposto.
- Ti ringrazio per aver risposto alla mia convocazione, che sarebbe stata sicuramente più solerte se Lucius non avesse perso tempo inutile a cercarti nel posto sbagliato… – Flautò l’Oscuro Signore, guardando Malfoy con un misto di contrarietà e sufficienza. Quindi alzò regalmente la mano per indicare l’uscita.
- Devo discutere con Severus di una questione privata molto importante. Puoi lasciarci soli. – Decretò.
Malfoy accusò il colpo, ma cercò di mantenere una posa dignitosa esibendo la miglior faccia da poker. Si inchinò e raggiunse la porta.
L’Oscuro attese che fosse uscito, quindi lasciò trasparire un’aria decisamente inquietante che non tranquillizzò affatto Piton.
- Sai bene come mi fidi totalmente della tua competenza e della tua lealtà, Severus: è perciò che, ogni volta che ho bisogno di affidare a qualcuno un incarico delicato, mi rivolgo a te.
- Non chiedo altro che di servirvi, mio Signore. – E la consueta, subdola ansia da prestazione iniziò a serpeggiare lungo la spina dorsale gelida come un cubetto di ghiaccio.
“Che cosa diavolo gli sarà venuto in mente, adesso?” Pensò, molto attento a schermare la mente, mentre Voldemort si alzava dalla poltrona dirigendosi verso un tavolino di cristallo.
Lo osservò raccogliere dal ripiano qualcosa che sembrava una rivista, e tornare con la mano dietro la schiena.
Quando gli fu di nuovo di fronte fece scattare il braccio che teneva nascosto, piazzandogli a pochi centimetri dal naso un vecchissimo numero della rivista di tendenza Magic Fashion, recante in copertina il volto illuminato dal sorriso a trentasei denti di Gilderoy Allock.
– Ehm… quindi, mio Signore? – Azzardò Piton, inarcando cautamente il sopracciglio.
- Vedi questo idiota, Severus? - Crepitò l’altro, trafiggendolo con lo sguardo: - Ebbene, un’unica cosa gli ho sempre invidiato… e sono i capelli! Inoltre, a te posso confessarlo, per la stessa ragione mi sento pieno di acrimonia anche verso Lucius. Perciò voglio che tu prepari una pozione in grado di farmi crescere una capigliatura altrettanto folta e seducente, che possa offuscare qualsiasi altra chioma al mondo.
Piton rimase a fissarlo con la faccia cristallizzata in un’espressione attonita.
– Ma…
- Nessuna obiezione, Severus: io esigo una fluente chioma di capelli e l’avrò, a qualsiasi costo! – La furia che traspariva dai tratti del volto di Voldemort si trasformò all’improvviso in frustrazione: - Ho provato di tutto in questi ultimi mesi, tra lozioni e preparati miracolosi. Ma niente… non è spuntato neanche un pelo… Non posso continuare a reggere una situazione così umiliante.
Si diresse verso la poltrona e si chinò a raccogliere qualcosa da terra.
– Ho perfino cercato di rassegnarmi al fatto di non poter più riavere i miei, e mi sono deciso a ordinare questa… - Sventolò stizzito la parrucca di un improbabile color paglia che Severus, di primo acchito, aveva scambiato per uno yorkshire acciambellato accanto al camino, e se la calcò in testa.
Il giovane mago dovette fare un enorme lavoro su sé stesso per rimanere impassibile.
– Ma tu che dici? Sono improponibile, vero?
- In effetti, mio Signore… - Mormorò, contrito, sforzandosi di rimanere serio.
L’Oscuro si liberò della parrucca con un gesto rabbioso, gettandola tra le fiamme che scoppiettavano nel camino, e tornò a puntare gli occhi rossi come rubini, scintillanti di collera, nelle iridi nere del proprio servo.
– Sei il pozionista più abile e competente che io conosca, Severus… - Gli puntò contro il dito ossuto dalle lunghe unghie taglienti e sorrise, diabolico: - Sono certo che saprai inventarti qualcosa per soddisfare il mio volere.
Piton deglutì, ma non si scompose.
“Che poi i capelli sarebbero anche l’ultimo dei problemi.” Considerò, osservandogli il naso mancante, mentre faceva sempre estrema attenzione a occludere la mente.
- Mio Signore, ogni vostro desiderio è un ordine. – Dichiarò infine, in tono deferente, chinando lievemente il capo.
– Bene. Ora vai, mio fidato: non perdere altro tempo, portami prima possibile la Pozione che mi ridarà il fascino perduto!
Piton rinculò verso l’uscita, e prima di lasciare l’alloggio lo sentì ancora pronunciare in tono stridulo qualcosa come: - E mi raccomando: biondi… che siano biondi!


Laboratorio del Quartier generale di Villa Malfoy, ore 2 del mattino

Nella greve quiete notturna del Laboratorio di Pozioni, approntato nella taverna della villa, Severus Piton era concentrato sulla consultazione di grossi tomi.
Al momento aveva trovato solo ciò che riguardava la preparazione delle più comuni Tricopozione Lisciariccio, Pozione Drizzacapelli, e di qualche Filtro per infoltire capigliature già esistenti.
Nulla insomma che potesse aiutarlo a farsi venire anche solo un’idea; iniziava ad avvertire stanchezza, palpebre pesanti e testa dolente.
Prese in mano il volume che aveva lasciato per ultimo. Lo sfogliò ormai privo di fiducia, ma la sua attenzione quasi sopita si risvegliò all’istante quando lesse l’intestazione di uno dei capitoli.
Come ottenere risultati straordinari grazie alla Pozione Tricorigenerante.
Di botto il torpore lo abbandonò e si mise a scorrere il testo con estremo interesse: veniva garantita una ricrescita eccezionale anche là dove non ci fossero state più speranze, e tutto grazie al magico preparato contenente estratto fresco di Mandragola, gocce di Acqua di Miele, Coda di Topo, Corteccia di Sorbo Magico, un capello di Banshee e un ciuffo di capelli dello stesso colore di cui si sarebbe voluta la zazzera: fin qui, tutto nella norma. Era la realizzazione della pozione, semmai, che avrebbe potuto far sorgere qualche difficoltà.
La ricetta indicava infatti che, per una perfetta riuscita, la sua preparazione avrebbe dovuto essere effettuata in una notte di primo quarto di luna, a mezzanotte in punto, e su luogo consacrato.
Se dunque il procurarsi gli ingredienti non sarebbe stato un problema, era tutto ciò che riguardava la parte relativa al trasferimento dell’occorrente che lo preoccupava.
Decise che ci avrebbe dormito sopra qualche ora; ripose i libri sugli scaffali e uscì dal laboratorio accompagnato dal fruscio del mantello.
Intanto aveva continuato a rimuginare su come avrebbe potuto ovviare a quella complicazione. E all’improvviso gli venne un’idea…


Quartier generale di Villa Malfoy, ore 9:00

– Perciò, riassumendo: dovrei aiutarti a preparare una pozione per il Signore Oscuro, in un cimitero, di notte, sacrificando una preziosa ciocca dei miei capelli? Ho capito bene? – L’espressione tra l’annoiato e lo schifato di Lucius Malfoy era quanto di più eloquente avesse potuto far seguito alla esposizione dei fatti.
– Direi che sei in possesso di una perfetta capacità di sintesi.
- Non è che la cosa mi convinca a pieno, Severus. – Replicò l’altro, con il solito tono strascicato, muovendosi verso il piano bar. Versò dello Scotch in due bicchierini di cristallo e ne offrì uno al compagno.
- Beh, non è che la cosa ti debba convincere, Lucius: è da fare, punto… - Il tono del professore suonò asciutto e suadente al tempo stesso: - A meno che tu non voglia andare a spiegare al Signore Oscuro il motivo per cui non potrà avere mai la folta chioma a cui anela. – Concluse, inarcando le sopracciglia con aria innocente.
Le palpebre si abbassarono leggermente sugli occhi di ghiaccio, chiara manifestazione del gelido disappunto di Malfoy.
– E va bene… mi hai convinto. – Mormorò, a denti stretti, buttando giù in un’unica sorsata lo Scotch.
– Sapevo che avrei potuto contare su di te, Lucius caro. – Toccò con il proprio bicchierino quello del compare e i due cristalli produssero un allegro tintinnio, mentre sulle labbra appariva un breve sogghigno.
- A Hogwarts mi procurerò gli ingredienti che mancano. Tu intanto preparerai il resto… - Allungò a Malfoy una piccola lista di oggetti che sarebbero serviti a setacciare, tagliare, mescolare e bollire i componenti utili alla preparazione della pozione: - Tornerò qui in serata. Il primo quarto di luna è previsto per questa notte stessa: sarà il momento perfetto per raggiungere il cimitero di Godric’s Hollow.
Malfoy lesse con sufficienza la lista. Poi esalò un piccolo sospiro.
– Come vuoi, Severus… - Annuì, rassegnato: - Ma sappi che io continuo a non essere del tutto convinto!


Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts, ore 14:00

Severus Piton si diresse in fretta verso le Serre.
In una mattinata che si era rivelata piuttosto impegnativa si era potuto concedere solo una veloce pausa pranzo, ma adesso gli occorreva dell'Estratto di Mandragola fresco, e lì lo avrebbe trovato sicuramente più fresco rispetto a quello che conservava in dispensa.
La Mandragola era ingrediente importante per molti antidoti e pozioni, così sembrava che anche per la Tricorigenerante fosse imprescindibile.
Passando davanti all’entrata della Biblioteca volse meccanicamente lo sguardo verso la bacheca scolastica affissa appena fuori dalla porta.
La maggior parte delle volte lanciava solo un’occhiata distratta ai vari avvisi fissati alla teca da Puntine Crepitanti, che scoppiettavano a seconda dell’importanza o dell’urgenza del comunicato; questa volta però si fermò, attirato da un foglio color pastello, fermato da una puntina che scoppiettava più insistentemente rispetto alle altre.
Si avvicinò al foglietto su cui risaltava la foto di un palpitante batuffolo viola su cui spiccavano un paio di occhietti brillanti e vivaci. Incuriosito lesse il messaggio allegato.

Smarrita Puffola Pigmea, due giorni fa.
Risponde al nome di Arnold; è molto delicata e diffidente.
Chi dovesse individuarla non provi a catturarla, ma mi contatti subito.
Ginny W.

- Pfui… - Commentò a mezza voce: se avesse saputo in anticipo di cosa si trattava non avrebbe certo sacrificato quei pochi secondi alla lettura dello stupido appello di Ginevra Weasley.
Giunse alla Serra numero tre e si diresse senza indugio verso il dispensario della Sprite. Era sicuro che lì avrebbe trovato l’occorrente.
Andò dritto a guardare dove erano conservate numerose fiale contenenti gli estratti di tutte le piante, e iniziò a passare in rassegna le etichette.
Trovò quello di Mandragola che recava la data del giorno prima, lo ripose con cura nella sacca in cui aveva già sistemato gli altri ingredienti, ripromettendosi che, quanto prima, avrebbe provveduto a mettere al corrente Pomona del piccolo prelievo.
Quindi imboccò la corsia, tra piante di Asfodelo, Artemisia e Bubotuberi, e marciò verso l’uscita, senza rendersi conto della palla pelosa viola nascosta tra le foglie rosso cupo del Carpino che aveva sfiorato al suo passaggio.
Soprattutto non si accorse di come il batuffolo, dopo aver rotolato fin sul bordo dalla foglia su cui era annidato, fosse riuscito a lasciarsi cadere dentro la sacca con i flaconcini; poi, infilatosi in una confortevole tasca interna della borsa, poco dopo, sfinito, si addormentò…


Godric’s Hollow, ore 23:15

Due losche figure raggiunsero furtive l’entrata del cimitero del paese.
La notte, debolmente rischiarata dalla falce di luna che brillava in un cielo nero solcato da poche nubi, profumava di erba umida.
Le due sagome incappucciate armeggiarono per un po’ davanti alle inferriate bloccate da un catenaccio; la quiete irreale venne turbata dal richiamo di una civetta e dal mormorio di un paio di imprecazioni pronunciate a mezza voce. Infine ci fu un breve lampo, seguito dallo stridio del cancello che si apriva.
Le due figure, rapide e sempre più guardinghe, si inoltrarono tra le lapidi silenziose.
– Dovevi proprio portarlo il bastone da passeggio… - Bisbigliò Piton, tra i denti, impegnato a reggere la sacca degli ingredienti, un piccolo calderone, diversi ceppi per il fuoco, mestoli, taglierini e provette.
- Certo che sì: è parte irrinunciabile della mia immagine. Non vorrai mica che mi si appanni! – Ribattè piccato l’altro, stringendo in una mano l’elegante asta nera ornata dalla testa di serpente in argento, e nell’altra il volume contenente ricetta e formula magica da enunciare durante il rito di preparazione: - L’immagine, intendo…
Piton alzò gli occhi al cielo e allungò il passo, procedendo spedito tra le tombe immerse nella nebbiolina che saliva dal terreno.
- Brrrr… Mi domando quale motivo mi abbia spinto a seguirti in questo posto da brividi. – Bofonchiò Lucius.
- Forse il pensiero di come potrebbe in...disporsi l’Oscuro Signore se non otterrà quello che ha richiesto? – Rispose il professore, giunto nel frattempo in un’esigua radura a ridosso di un grosso albero.
Posò a terra tutto quello che aveva in mano, mentre l’altro assestava rapidi colpetti alla giacca in velluto con il bavero guarnito di pelliccia.
- Guarda che disastro: pelucchi e polvere dappertutto… Comunque sarebbe semplicemente bastato dirgli che la sua era una richiesta impossibile.
- Certo, e potevi semplicemente andare a dirglielo tu… Per cortesia, puoi aiutarmi? – Sbottò Piton in tono seccato, e Malfoy smise di guardarsi con aria disgustata la suola infangata delle scarpe in pelle di Drago.
Iniziarono ad approntare un piccolo treppiede per sostenere il calderone e sotto sistemarono la legna. Poi trovarono un grosso sasso piatto e vi disposero gli strumenti necessari.
- Manca poco a mezzanotte, il momento preciso in cui bisognerà avviare la pozione. – Puntualizzò Piton, e prese a sminuzzare rapidamente gli ingredienti sul piano da lavoro improvvisato, mentre l’assistente, dietro sue indicazioni, cominciava a disporre i flaconi e a preparare l'occorrente per il fuoco.
Quando i dodici rintocchi iniziarono a echeggiare nell’oscurità, il Maestro di Pozioni puntò la bacchetta magica sulla piccola pila di ramoscelli accatastati sotto il paiolo.
- Incendio. - Pronunciò, facendo scaturire le fiamme.
Quindi versò tutto nel calderone e iniziò a rimestare, borbottando a bassa voce la formula magica che riportava il libro.
Dopo circa mezz’ora sulla superficie verdastra del composto iniziarono a comparire timide bollicine.
– Ecco la prima ebollizione. Presto, prendi il coltello con la lama d’argento e tagliati un ciuffo di capelli!
– Devo proprio?
– Se non lo fai tu dovrò pensarci io, e non credo che la cosa ti piacerà. – Sibilò Piton, rivolgendogli un’occhiata pericolosa.
Malfoy afferrò il coltello con aria contrariata e recise una minuscola porzione di chioma platinata.
– Spero sia sufficiente. Aguzzino… - Mormorò, cercando di contenere il tono rancoroso.
L’altro squadrò il ciuffo striminzito, arricciando le labbra, ma decise di non innescare una polemica che avrebbe fatto perdere attimi preziosi. I tempi di preparazione dovevano essere rispettati alla lettera, la ricetta parlava chiaro: i capelli dovevano essere incorporati al preparato non appena le prime bolle fossero apparse.
Prese tra le dita la ciocca e la aggiunse al composto, il cui colore virò subito su una tonalità di verde più scuro.
Proseguì a mescolare in senso antiorario, mentre Malfoy iniziava a lamentarsi per il freddo. Quindi spense il fuoco: la pozione doveva raffreddarsi e rimanere a riposare per un po’ di tempo, prima di essere completata.
Calò il silenzio e nei minuti che seguirono Severus rimuginò sull’opportunità di andare a fare una capatina da Lily; la presenza di Lucius lo aveva dissuaso fino a quell’istante, ma poi si era detto che non avrebbe dovuto necessariamente chiarirgli la sua intenzione, e non approfittare di quella occasione sarebbe stato davvero un peccato.
- Mi allontanerò per una decina di minuti… Tu non ti preoccupare: controlla solo che la pozione mantenga intatti colore e densità. Dovesse raffreddarsi completamente prima del mio ritorno, dovrai prendere l’Estratto di Mandragola dalla sacca e versare tutto il contenuto della fiala. – Gli spiegò, in tono puntiglioso.
Una smorfia di altero disappunto passò sul volto algido dell’altro.
– Ti confesso che il pensiero di rimanere qui, da solo, non mi entusiasma. – Mugugnò, un po’ risentito.
– Hai il tuo bastone animato: se qualche fantasma dovesse assalirti saprai come difenderti… - Gli fece di rimando il professore, sarcastico, e mentre si allontanava nella bruma, rimarcò: - Mi raccomando l’Estratto di Mandragola!
Piton raggiunse in pochi attimi la tomba che sorgeva accanto alla cappella del cimitero. Vide che erano stati deposti crisantemi freschi: qualcuno era stato lì di recente, e il pensiero gli scaldò il cuore.
Evocò quindi uno splendido giglio bianco e lo aggiunse ai fiori già presenti. Un’atmosfera di pace regnava benefica in quell’angolo appartato; chiuso nel proprio dolore rimase in contemplazione del nome e della data scolpiti sulla lapide lambita dalla bruma, senza rendersi conto del tempo che scorreva.
All’improvviso la quiete fu squarciata da un suono acuto che non aveva nulla di umano, seguito quasi subito da un grido strozzato.
Trasalì, con il cuore in gola, e si voltò di scatto a guardare nella direzione da cui provenivano: Malfoy!
Con uno scatto degno di un centometrista risalì il percorso e in due secondi piombò nella radura dove aveva lasciato Lucius a controllare la pozione.
- Che succede? – Lo scorse, agitato, puntare l’indice contro qualcosa che si muoveva sul terreno in modo frenetico.
- E’ lì… non so cosa diavolo sia… so solo che è uscito dalla sacca quando ho infilato la mano per prendere l’Estratto di Mandragola e ha iniziato a strillare come un ossesso!
Mentre Severus dirigeva lo sguardo verso il punto indicato, partì un secondo strillo talmente acuto da aprire un varco nella foschia.
In due falcate raggiunse lo spiazzo e la vide: una piccola palla di pelo scura, con gli occhietti terrorizzati e la boccuccia spalancata da cui sgorgava ancora quel suono insopportabile.
- Per tutti i Gargoyle, come si fa a spegnere questa cosa? – Imprecò, abbassandosi, con le mani allungate in avanti nel tentativo di acchiapparla; la bestiolina riuscì a sottrarsi alla presa, iniziando a rotolare impazzita in ogni direzione, mentre ombre e nebbia le consentivano di mimetizzarsi nell’erba.
– Aiutami a trovarla! – Ordinò a Malfoy, che controvoglia si mise a sua volta a carponi.
I due uomini presero a tastare il terreno nella speranza di stanarla, ma il silenzio che era ripiombato sulla radura sembrava suggerire come la Puffola fosse riuscita in qualche modo a sparire.
– E adesso, dove si sarà cacciata?
– Non importa dove si sia cacciata, maledizione: bisogna aggiungere subito l’Estratto di Mandragola, prima che la preparazione si addensi troppo.
Piton si rialzò fulmineo, andò a frugare con urgenza nella sacca alla ricerca dell’ingrediente e, dopo averlo trovato, si volse subito verso il calderone.
– Che c’è, Lucius? Hai visto spuntare qualcosa sulla mia testa? – Domandò, brusco, notando come Malfoy stesse fissandogli con sguardo perplesso la sommità del capo.
– Direi di sì, a meno che tu non mi garantisca di aver sempre avuto due graziosi occhietti tra i capelli…
Severus si immobilizzò, e trattenne il respiro.
- Prendila… - Sussurrò, abbassandosi con estrema cautela per permettere a Malfoy, che si stava avvicinando con passo felpato, di catturarla.
Ma quando le sue mani morbide e curate scattarono in avanti, la Puffola con un sussulto rotolò sulle spalle di Piton per poi spiccare un breve volo come da un trampolino e, sotto gli occhi inorriditi di Lucius, andare a tuffarsi nella pozione.
– Oh no… merda! – Gemette Malfoy, arrotolandosi velocemente la manica della giacca.
– Allora, ce l’hai fatta? – Domandò Severus, ancora leggermente flesso sulle gambe.
- Ehm… c’ero quasi ma mi è sfuggita… - Rispose l’altro, evasivo, e già pronto a immergere il braccio nel composto per provare a recuperarla.
Cosa ti salta in mente? Fermo! – Ruggì Severus, quando vide cosa stava per fare: - Spostati…
Senza dargli il tempo di spiegare cos’era successo, rovesciò l’Estratto di Mandragola nel preparato.
Malfoy osservò di sottecchi il volto cereo del Maestro di Pozioni, chino sul calderone: decise che aveva un’espressione troppo seria e concentrata per confessargli l'accaduto e abbandonò il proposito.
Intanto la pozione, che aveva assunto una tonalità verde smeraldo, iniziò a gorgogliare e a sfrigolare.
Piton si voltò per andare a recuperare le provette dalla sacca; fu allora che qualcosa di molto simile a una palla di pelo platinata venne espulsa dal calderone come un proiettile, compì un piccolo volo, tracciando una breve traiettoria ad arco, e andò a ricadere accanto all’albero con un paio di rimbalzi.
- Che cos’era? – Chiese Severus, insospettito dal plop prodotto dalla creaturina sparata in orbita.
- Niente: una bolla più grossa delle altre… - Mentì Lucius, fiondandosi verso l’albero dopo aver afferrato un recipiente vuoto di vetro. Quindi si avventò sulla Puffola e la intrappolò sotto il barattolo.
– Presa! – Esclamò, scrutandola con una smorfia di spietata soddisfazione: ma l’esserino fradicio e tremante, che aveva assunto una bella nuance proprio dello stesso colore dei suoi capelli, lo fissò dalla prigione trasparente con aria tenera e smarrita.
Impietosito decise quindi di rinunciare ai progetti di vendetta: cavò la bacchetta magica dalla giacca, toccò un paio di volte il barattolo e la Puffola tornò, asciutta, a sfoggiare il colore originale.
- Dunque questa dovrebbe essere una Puffola Pigmea... – Dichiarò, con studiata noncuranza, tornando da Piton che nel frattempo era impegnato a dare un’ultima rimescolata. Gli mostrò il contenitore di vetro in cui si agitava la creatura: - Draco mi ha mostrato un paio di foto, ma per fortuna non mi ha mai chiesto di acquistargliene una.
- I miei complimenti: sei riuscito ad acciuffarla! – Considerò il professore, senza staccare lo sguardo dalla pozione in fase di ultimazione.
Malfoy lanciò a sua volta un’occhiata al composto e tirò un impercettibile sospiro di sollievo: densità, colore e odore sembravano inalterati. Inoltre, il fatto che Severus non mostrasse alcuna preoccupazione era buon segno.
Dal campanile vicino provennero due rintocchi cupi. Dovevano affrettarsi.
Piton si stava apprestando a distribuire il contenuto del calderone nelle provette quando, ad un tratto, appena fuori dai cancelli, comparvero i bagliori traballanti di diverse lanterne dietro le quali era possibile distinguere alcune ombre in movimento.
– Che succede?... Chi è là?
Piton e Malfoy si guardarono in faccia per una frazione di secondo: le voci appartenevano con tutta probabilità a coloro che erano stati svegliati dal trambusto proveniente dal cimitero.
Senza proferire parola iniziarono a raccogliere tutto quello che era distribuito per l’area alla velocità della luce, mentre voci e lanterne si approssimavano.
Riuscirono miracolosamente a far sparire ogni traccia del loro passaggio e a correre dalla parte opposta rispetto all’entrata, prima che i locali giungessero sul posto.
- C’è un’uscita secondaria nascosta dietro alla cappella. Presto, Lucius, di qui!
Si infilarono, non senza qualche difficoltà, attraverso il varco per gran parte ostruito dai rampicanti. Infine riuscirono a districarsi dal fogliame e a guadagnare la strada.
Erano trascorse le due del mattino, quando due losche figure si allontanarono in fretta dal cimitero, dileguandosi nell’oscurità.


Quartier generale di Villa Malfoy, tarda mattinata del giorno dopo


Severus Piton fissò l’alto schienale della poltrona rivolta verso il camino.
L’Oscuro Signore lo aveva riconvocato, e lui si era presentato al suo cospetto non appena libero dagli impegni che si erano susseguiti in mattinata.
Il primo dei quali era stato appunto quello di portargli da bere la Pozione Tricorigenerante.
Poi si era recato a Hogwarts per tenere una lezione, approfittandone anche per riconsegnare Arnold a quella sventata di Ginevra Weasley, non senza prima averle intimato di prestare estrema attenzione alle proprie cose.
Ed ora, in attesa di vedere il risultato del duro lavoro di una notte trascorsa pressoché in bianco, sentiva un fastidioso formicolio nelle gambe.
– Vieni avanti, mio fidato… - La voce fredda di Voldemort non lasciò trapelare alcunché:- La pozione ha funzionato…
I piedini a forma di zampa di leone si staccarono da terra e la poltrona prese a ruotare lentamente su sé stessa.
- Però…
Il Lord fece una pausa in cui aleggiò una nota di incertezza, mentre lo scranno si posava di nuovo per terra dopo aver completato il giro.
Quindi aggiunse, mentre Piton rimaneva paralizzato dallo sgomento alla vista della nube vaporosa di capelli viola germogliata là dove prima regnava incontrastata la calvizie:
– Non si era rimasti d’accordo che li volevo biondi?


Ho modificato la premessa inserendo AU negli avvertimenti.

Edited by Ele Snapey - 1/2/2023, 16:08
 
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view post Posted on 4/12/2022, 18:41
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Ele, Dio ti benedica!!!
Sto ridendo come una scema :XD: :lol: :lol: :lol:
Grazie, cara! Ne avevo bisogno.
Ah, storia fantastica!!!!
 
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view post Posted on 5/12/2022, 01:17
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CITAZIONE (chiara53 @ 4/12/2022, 18:41) 
Ele, Dio ti benedica!!!
Sto ridendo come una scema :XD: :lol: :lol: :lol:
Grazie, cara! Ne avevo bisogno.
Ah, storia fantastica!!!!

E io sono strafelice di averti regalato un sorriso! :*: :*: :*: <3 <3 <3
 
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view post Posted on 18/12/2022, 16:04
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Dalla terra dove s'intrecciano misteri, magie e leggende.

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Ele sei la maestra indiscussa del genere humor e la migliore nello gestire le creature magiche di questa Sfida: hai dimostrato di destreggiarti alla perfezione in trame divertenti e, in più di un’occasione, nell’umanizzare gli animali della saga, che diventano personaggi spalla a tutti gli effetti in ogni tuo racconto. Difficile trattenere (e perché poi?) le risate davanti all’impassibilità di Severus che resiste alle ridicole elucubrazioni dì Voldemort e trascina un riottoso (e un tantino effeminato :lol: ) Malfoy nell’avventura del Cimitero. Mi sono divertita moltissimo e avrei proprio voluto vederlo il signore Oscuro coi capelli viola!
 
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view post Posted on 18/12/2022, 23:02
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CITAZIONE (Lonely_Kate @ 18/12/2022, 16:04) 
Ele sei la maestra indiscussa del genere humor e la migliore nello gestire le creature magiche di questa Sfida: hai dimostrato di destreggiarti alla perfezione in trame divertenti e, in più di un’occasione, nell’umanizzare gli animali della saga, che diventano personaggi spalla a tutti gli effetti in ogni tuo racconto. Difficile trattenere (e perché poi?) le risate davanti all’impassibilità di Severus che resiste alle ridicole elucubrazioni dì Voldemort e trascina un riottoso (e un tantino effeminato :lol: ) Malfoy nell’avventura del Cimitero. Mi sono divertita moltissimo e avrei proprio voluto vederlo il signore Oscuro coi capelli viola!

Ma grazie mille, Cate <3 sono contenta di averti regalato qualche minuto di relax e divertimento =) Confesso che mi diverto molto io per prima a immaginare situazioni comiche e a descriverle: in questo caso una Puffola più i nostri due eroi si prestavano molto! =)
 
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view post Posted on 9/1/2023, 11:25
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Una storia davvero divertente e godibilissima, con tutti i reauisiti rispettati: brava.
Se un difetto posso trovarle, è che c'è poco uso della magia al di fuori di pozione e relativo incantesimo. Tutto viene fatto come se la magia non esistesse, mentre qualche tocco di bacchetta sarebbe stato indicato.
 
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view post Posted on 9/1/2023, 16:45
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CITAZIONE (Ida59 @ 9/1/2023, 11:25) 
Una storia davvero divertente e godibilissima, con tutti i reauisiti rispettati: brava.
Se un difetto posso trovarle, è che c'è poco uso della magia al di fuori di pozione e relativo incantesimo. Tutto viene fatto come se la magia non esistesse, mentre qualche tocco di bacchetta sarebbe stato indicato.

Ma grazie, Ida, felice ti sia piaciuta! 3_3 un tocchetto di bacchetta però c'è, suvvia, ed è quello di Lucius quando riconverte il colore della Puffola da platinato a viola ;P ^U^
 
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view post Posted on 9/1/2023, 21:10
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CITAZIONE (Ele Snapey @ 9/1/2023, 16:45) 
Ma grazie, Ida, felice ti sia piaciuta! 3_3 un tocchetto di bacchetta però c'è, suvvia, ed è quello di Lucius quando riconverte il colore della Puffola da platinato a viola ;P ^U^

Con calma puoi aggiungere altri tocchi di bacchetta, ad esempio quando portano/preparano/spreparano l'occorrente per la pozione. ;)
 
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7 replies since 25/11/2022, 01:24   195 views
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