Il Calderone di Severus

Lonely_Kate: Aurora Boreale, Genere: generale, drammatico - Personaggi: S. Piton, M. McGranitt, Personaggio originale, altri p.- Rating: per tutti - Pairing: Severus/Pers. Orig.- Epoca: post HP7 - Avvertimenti: AU

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view post Posted on 20/9/2022, 18:58
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Dalla terra dove s'intrecciano misteri, magie e leggende.

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Autore: Lonely_Kate
Titolo: Aurora Boreale
Data: settembre 2022.
Beta: /
Previewer: Chiara53, Mitsuki91
Tipologia: racconto one-shot
Genere: generale, drammatico
Rating: per tutti
Personaggi: Severus Piton, Minerva McGranitt, personaggio originale, Argus Gazza.
Pairing: Severus / Personaggio originale
Epoca: post HP7
Avvertimenti: AU
Riassunto: La fortuna fu dalla loro parte quella notte. L’aria pungente si infilava sotto i mantelli degli studenti e le lunghe vesti delle streghe presenti alla cerimonia. Il cielo sulla Torre di Astronomia si apriva limpido e terso al cospetto degli astanti.

Disclaimer: I personaggi ed i luoghi presenti in questa storia non appartengono a me bensì, prevalentemente, a J.K. Rowling ed a chi ne detiene i diritti. I luoghi non inventati da J.K. Rowling e la trama di questa storia sono invece di mia proprietà ed occorre il mio esplicito e preventivo consenso per pubblicare/tradurre altrove questa storia o una citazione da essa. Questa storia non è stata scritta a scopo di lucro, ma per puro divertimento, nessuna violazione del copyright è pertanto intesa.

Scritto per la Sfida dei “15 anni con Severus” del Calderone di Severus; sfida di settembre 2022: Minerva McGranitt, Torre di Astronomia, Avversaspecchio, Mrs Purr

Ruolo: Portatore di Insegne, Scuola di Hogwarts Battute: 34530 Punti lunghezza: 4


I


Grosse nubi minacciose si affollavano in un cielo squarciato dai lampi che, fugaci, illuminavano la terra.
Visto da lontano l’imponente castello di Hogwarts si stagliava nella notte indifferente al turbinio degli agenti atmosferici. Al suo interno, il silenzio dominava sale, corridoi, alloggi: una calma solo apparente.
Tutta la scuola, da giorni ormai, era in pieno subbuglio.

Un’anziana donna guardava rapita la pioggia incessante dalle piccole finestre delle sue stanze private, alle spalle della presidenza; un brivido le percorse il corpo, si strinse addosso la vestaglia di sottile flanella scozzese e sospirò, allontanandosi poi verso la dispensa segreta dove si versò una generosa dose di un pregiato Brandy invecchiato: un modo per distendere i nervi tanto efficace quanto effimero.
Anche quella sera, Piton non si era presentato in Sala Grande per la cena.
Anche quella sera, aveva raggiunto la nuova insegnante sulla Torre di Astronomia per il solito appuntamento; si tenevano compagnia e con lei i discorsi erano scivolati ancora nei ricordi difficili e dolorosi degli anni dopo la sua partenza da Hogwarts: gli anni di Harry Potter, gli anni del ritorno di Voldemort.
Ora una nuova minaccia incombeva sulla scuola di Magia e Stregoneria.
Il caldo aroma del liquore alleviò un po’ l’angoscia che l’attanagliava: si sentiva di nuovo isolata come durante il suo ultimo anno da insegnante di Trasfigurazione, quei pochi mesi con Piton Preside.
Minerva si soffermò a pensare al mago: entrambi si erano impegnati al massimo per recuperare, dopo la Guerra, la serena complicità che da sempre aveva contraddistinto il loro rapporto. Ora Severus si era di nuovo rinchiuso in un inespugnabile silenzio che pareva imposto da altre motivazioni più che dall’apprensione per gli ultimi eventi e dal desiderio di porvi rimedio. L’anziana donna aveva molte primavere alle spalle e i moti del cuore non le erano del tutto sconosciuti; si era accorta che qualcosa era cambiato in Piton dopo l’arrivo della giovane insegnante, la cui radiosa luce negli occhi verde ambra si offuscava fugace quando sentiva pronunciare il nome del Maestro di Pozioni.
L’anziana donna sospirò ancora: preoccupazioni su preoccupazioni.

D’un tratto si senti chiamare a gran voce dalla presidenza. Pochi passi e si trovò di fronte un Argus Gazza trafelato e agitatissimo; ai suoi piedi la gatta Mrs Purr sbatteva stizzita la coda lunga e flessuosa e, a tratti, voltava il muso soffiando verso un sacco poggiato poco distante.
Appena scorse la Preside, il custode attaccò con un concitato racconto: tutti conoscevano l’attitudine della sua gatta che pattugliava da sola i corridoi di notte, in cerca di studenti trasgressori, e proprio pochi minuti prima l’aveva udita soffiare e vista inarcare la schiena, rizzando anche i peli della coda: in uno sgabuzzino delle scope aveva scovato una delle creature più strane che il custode avesse mai visto; Mrs Purr l’aveva puntata ferina, bloccandola, così per l’uomo non fu difficile acciuffarla e infilarla in un sacco.
E non era finita! Quella notte Mrs Purr si era dimostrata di nuovo infallibile: Gazza, mettendosi impettito, annunciò di aver risolto il mistero che affliggeva la scuola; si voltò con fare teatrale e dal fondo buio della stanza tre studenti, che indossavano divise di Case diverse, avanzarono a testa bassa verso la zona illuminata dell’ufficio.
“Questi studenti, Preside, si dedicavano alla magia oscura” berciò il Magonò, “una magia più nera della più tenebrosa notte senza stelle! Recitavano una lugubre litania leggendo da questo libro”
Minerva notò solo in quel momento che l’uomo stringeva un testo dall’aria antica: la versione magica, più terribile e pericolosa, del Malleus Maleficarum Babbano del XV secolo.
La donna sfogliò incredula le pagine del volume all’altezza del segno lasciato all’interno.
“Come ve lo siete procurato? Cosa credevate di fare? Siete voi allora i responsabili delle trasformazioni degli studenti?”
I ragazzi non osarono replicare né sollevarono lo sguardo.
“Guardatemi e rispondete quando interrogati!” proruppe adirata la strega.
L’unica ragazza del trio si vece avanti e parlò con una vocina sottile:
“La prego, Preside, non l’abbiamo fatto con cattive intenzioni. Volevamo scoprire come diventare Animagi, ma… non volevamo sperimentare la magia su noi stessi”
“Ascoltatemi bene” ordinò la donna incollerita, “C’è stato solo un allievo in questa scuola che abbia osato praticare Magia Oscura per arrecare danno ad altri studenti. Questo mago era Voldemort e voglia Merlino che nessuno di voi abbia solo per un momento immaginato di cadere nelle stesse perversioni malvage di quel mostro! All’epoca fu commesso un grosso errore non cacciandolo da Hogwarts e io, oggi, non ripeterò lo stesso sbaglio!” Minerva era fuori di sé dalla rabbia e a nulla valsero per calmarla i sommessi gemiti che si levarono dal piccolo gruppetto di studenti.
Gazza, col petto gonfio di soddisfazione, aggiunse schiarendosi la gola:
“Su una scrivania c’erano vari oggetti, Preside, penne, quaderni e anche ciocche di capelli o scampoli di mantelli. Credo che appartengano agli studenti colpiti dalla maledizione”
Minerva, sempre più sbalordita, si rivolse di nuovo ai ragazzi con sguardo gelido:
“Avete coinvolto ignari compagni senza il loro consenso?” Domandò retorica. “Non provate vergogna di voi stessi? Chi sono i ragazzi a cui avete sottratto questi oggetti? Avanti, parlate!”
“Non lo ricordiamo più, signora” squittì il più piccolo dei tre, che teneva di nuovo lo sguardo basso, intimidito e colpevole.
“Non siamo in grado di risalire ai proprietari di quelle cose” intervenne la ragazzina. “Dopo averle raccolte ci abbiamo messo settimane prima di deciderci a usarle”.
Minerva arrestò il tremore delle mani sforzandosi di recuperare l’autocontrollo, poi risoluta sbottò:
“Toglierò cinquanta punti a ognuna delle vostre Case e provvederò immediatamente a scrivere ai vostri genitori. Ogni permesso è revocato; non vi sarà consentito frequentare tutte le Sale Comuni, e verrete posti sotto la diretta custodia di Gazza. Lui vi scorterà ai pasti e alle lezioni!”
Il Magonò ebbe un sussulto ed emise un grugnito; Mrs Purr miagolò in approvazione.
“Gazza, portali via, adesso. Devo pensare” si ritrasse la McGranitt. “Lasciami il sacco e il libro”.

Rimasta sola, Minerva si rivestì rapidamente, afferrò le prove e uscì diretta alla Torre di Astronomia dove sapeva avrebbe trovato una donna ancora sveglia a scrutare le stelle.

II



Nel castello, diversi piani più in basso, il frastuono della tempesta giungeva ovattato.
Il freddo e la pioggia esterni si scontravano col calore delle mura dei sotterranei creando una condensa umida e fumosa che si spandeva come una fine nebbia colorata nell’ampio locale del laboratorio di Pozioni.
Sul solido banco da lavoro, tre grossi calderoni fumavano da giorni senza sosta, emettendo vaporosi sbuffi.
In quell’aria fredda e umida si muoveva Severus Piton. Si era rinchiuso lì smettendo di consumare i pasti in Sala Grande, di frequentare le riunioni con i colleghi e annullando anche le lezioni, per poter lavorare a tempo pieno su uno dei preparati più difficili che avesse mai studiato: una pozione che, se assunta in tempo, bloccava il processo delle mutazioni fisiche degli studenti colpiti dall’ignoto sortilegio. Ancora nulla si poteva fare per gli allievi già trasformati.
Nonostante l’urgenza di risolvere il problema, Severus era consapevole che le motivazioni che guidavano il suo agire erano ben altre. Non era mai fuggito da ciò che lo turbava: interiorizzava le emozioni, anche quelle più travolgenti, le analizzava, le filtrava col potere della ragione e queste prendevano inevitabilmente a sedimentare dentro il suo cuore fino a sopirsi… senza, tuttavia, mai spegnersi. Senza queste capacità non sarebbe mai sopravvissuto alle indicibili vicissitudini della sua esistenza, ed erano così passati troppi anni da che aveva dovuto strappare via il suo cuore dal bavero, relegarlo al ruolo di mero muscolo, dai battiti controllati e cadenzati, col solo scopo di tenerlo in vita. Eppure, ancora una volta, quel grumo pulsante di carne e sangue aveva accelerato il ritmo ricordandogli la sua natura di essere umano, il desiderio, mai del tutto cancellato, di amare ed essere amato. Ecco che la maledizione che stava imperversando nella scuola era divenuta la scusa perfetta per rifugiarsi nella sicurezza del suo laboratorio, ed evitare così gli incontri indesiderati che, da settimane, avevano preso a turbargli il sonno.

D’un tratto un sonoro toc-toc risuonò come un frastuono nel silenzio in cui era immerso il laboratorio. Mentre si accingeva a spalancare l’uscio con un colpo di bacchetta, Piton si chiese come mai la donna ci avesse messo tanto a raggiungerlo. Sull’uscio la figura snella della Preside di Hogwarts irradiava furia da tutti i pori; reggeva in una mano un informe piccolo fagotto che ogni tanto si muoveva; sotto l’altro braccio spuntava un vecchio libro.
“Minerva, cara, ti manca solo un rivoletto di bava, Poppy non avrebbe difficoltà a diagnosticare un’idrofobia di quelle inguaribili”. Soffiò Piton dopo averle rivolto una rapida occhiata in tralice e tornando subito a concentrarsi su un calderone fumante.
“Non sei divertente, Severus! Sprezzante e acido come sempre, ma divertente neanche un po’! Sono furiosa con te!”. Minerva McGranitt si fiondò nella stanza impettita, tesa come una corda di violino; dai suoi occhi azzurri sprizzavano lampi che avrebbero potuto incenerire l’uomo che aveva di fronte.
“Prego, accomodati, il mio studio è casa tua”. Il mago aveva intuito che non fosse il caso di tirare troppo la corda, ma quell’invasione a tarda ora lo aveva infastidito.
“Come? Vuoi prendermi in giro? Non stai permettendo a nessuno di venire qui! Le lezioni sospese? Non è mai successa una cosa del genere ad Hogwarts? E di tua iniziativa poi! “
Molto di rado Piton aveva visto l’anziana strega, dall’indole calma e ponderata, tanto stravolta, quasi isterica. Tra le righe, colse subito una malcelata nota di panico. Sentiva di essere in parte responsabile del turbamento della donna: l’aveva lasciata da sola a gestire la paura degli studenti e lo smarrimento del corpo insegnanti.
Decise di cambiare registro.
“Cos’hai lì con te, Minerva? Cosa c’è in quell’involto?” Chiese circospetto.
“Caro Severus, qui c’è il risultato dell’ultima trasformazione di uno studente di Serpeverde. L’ha appena trovato Gazza”.
La donna, con un lieve tremito delle mani, svolse con cautela il telo di spessa iuta che avvolgeva qualcosa di piccolo ma che, intuendo la vicina libertà, iniziò ad agitarsi con molta energia.
“Prendi quel contenitore, per favore, Severus” ordinò a un tratto sbrigativa. “No, non quello, l’altro, quello più grosso”. La donna poteva semplicemente appellare l’oggetto che le serviva, ma Piton comprese che era un modo per rimarcargli il suo disappunto e, soprattutto, chi comandava. Non era da Minerva un comportamento del genere, e, osservandola, Severus ebbe conferma che la donna era spaventata.
La McGranitt aveva infilato il braccio nel fondo del vaso in vetro e con un rapido movimento il sacco venne tirato via; l’apertura fu rapidamente coperta da una griglia rompifiamma.
Piton non riuscì a trattenere un moto di sorpresa:
“Ancora? Per Salazar, con questo siamo già a quattro studenti trasformati!” Esclamò allarmato. “Avrei dovuto immaginarlo, piove e tuona a dirotto da ore!”
Una strana creatura, dalle fattezze di uccello, provvisto di tre paia di ali colorate dalle sfumature che richiamavano i colori del sole e del cielo, si dibatteva sul fondo del vaso: il cucciolo di Tuono Alato§ emetteva dei suoni gutturali e, ad ogni movimento d’ali, piccoli fulmini fuoriuscivano dalla punta delle penne.
“E non è tutto” aggiunse la donna, mostrandogli il volume di Magia Nera a cui fece subito seguire il racconto sui tre studenti scoperti da Gazza e Mrs Purr.
Piton intrecciò le braccia e abbassò il capo meditabondo, le sopracciglia aggrottate, le labbra ridotte a una linea sottile: esprimeva il massimo della concentrazione, ma anche ansia e preoccupazione.
“Non sarebbe mai dovuto accadere, Minerva, avremmo dovuto intensificare subito la sorveglianza notturna e ispezionare meglio la Sezione Proibita della Biblioteca. Non avrei dovuto lasciarti sola, io… mi sono lasciato distrarre da altri… seccanti pensieri”
Minerva si soffermò a guardare Severus con una luce diversa negli occhi. Sospettava che ci fosse altro dietro l’atteggiamento di chiusura dell’uomo, un genere di turbamento che interessava l’anima più che la mente. Tuttavia, non era ancora arrivato il momento di affrontare un tale tipo di discorso, dovevano risolvere un problema urgente.
“Severus, non hai più responsabilità tu in questa faccenda di quanta ne abbia io come Preside. Se… ”
Piton la interruppe: “Chi è lo studente?”
“Accanto alla creatura Gazza ha trovato la sua divisa scolastica: è Jonathan Ollison, Serpeverde del primo anno.
“Severus, ormai è acclarato che la tua Pozione non riesce a riportare in forma umana gli studenti già trasformati, per ora dobbiamo limitarci a trovare il modo di identificare quelli ‘contagiati’ dalla maledizione per poter impedire questo”, la donna indicò il singolare volatile che non la smetteva di dibattere le ali e girare in tondo. Fece una pausa, poi buttò fuori, “io e la Professoressa Ajmal Gharami abbiamo un piano”
Dietro gli occhi di Severus divampò una fiamma dalle lunghe lingue nere, incandescenti come lava appena sgorgata.
“Qual è il piano, Minerva? Convincermi a uscire dal laboratorio e collaborare con la professoressa in questione? Te lo ha chiesto lei? Perdete entrambe del tempo prezioso. E ora, se non ti dispiace, lasciami, devo tornare al lavoro” chiosò tagliente.
La donna sospirò spazientita, stringendosi le mani tra loro.
“Mi dispiace deluderti, Severus, ma sono qui di mia iniziativa. Nessuno mi ha convinta e, per Merlino, lungi da me tentare di costringerti a fare qualcosa che non vuoi. Ma se ti rifiuti anche solo di ascoltarmi, preferendo restare rintanato nel tuo laboratorio e nel tuo inaccettabile isolamento, allora sì che potrei ritenerti colpevole di non aver aiutato a risolvere quest’incresciosa situazione! Dobbiamo salvare gli studenti, questa è la mia unica priorità!”
“Incresciosa situazione? La definirei tragica, piuttosto, e mi sembra oltremodo indelicato non apprezzare gli sforzi che sto facendo, così come inopportuno e subdolo è il tuo tentativo di insinuare che la mia permanenza nei sotterranei sia dettata dall’impulso di evitare qualsivoglia tipo di contatto con la succitata nuova insegnante di Astronomia. Una donna che tu hai voluto assumere nonostante il mio parere contrario”. Sputò rabbioso Piton, non riuscendo a trattenersi, puntando uno sguardo nero pece nei limpidi occhi azzurri della Preside; le sue mani, dietro la schiena, si intrecciavano nervose.
La donna non si lasciò scoraggiare:
“Ebbene, allora è così che stanno le cose. Vedi, Severus, non hai ancora imparato che fuggire dalla realtà, non lasciare neppure un momento che la vita ti sfiori, non serve a nulla se non a farti ancora e sempre del male. Credevo fossi andato avanti” disse la strega in tono più sommesso, avvicinandosi al mago che, per tutta risposta, sollevò il mento a mo’ di sfida.
Minerva, a braccia conserte, sospirò rassegnata.
“Detesto doverti trattare come un adolescenze recalcitrante, Severus, ma ora ho bisogno di te al mio fianco. Affronteremo l’argomento Hamal a tempo debito, per ora esigo che i rapporti tra colleghi siano basati sul rispetto e la massima cordialità possibile. Mi sembra di capire che entrambi custodiate un segreto, ma qualsiasi cosa sia successa tra voi in passato dovrete superarla visto che siete due insegnanti di Hogwarts”
Senza dare il tempo all’uomo di replicare, Minerva McGranitt lasciò silenziosa la stanza.
Un gorgheggio seguito da un frullare d’ali fece voltare Severus verso la creatura ingabbiata.
Sbuffò contrariato.

III


Da alcuni mesi la scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts aveva una nuova insegnante di Astronomia. Una giovane candidata, ex alunna, si era presentata al colloquio con la preside e il corpo insegnanti per sostituire la dimissionaria Aurora Sinistra che aveva accettato un prestigioso incarico presso un centro di ricerche astronomiche gestito dall’Agenzia Spaziale Europea, dove lavoravano maghi e Babbani.
Lo studio dei cieli l’aveva appassionata fin dall’infanzia, forse guidata dalla magia cosmica che la madre, strega di origini mediorientali, le aveva donato scegliendo per lei il nome di una stella potente e luminosa che brillava nelle notti di primavera dell’emisfero boreale. Dopo i M.A.G.O, e il doloroso addio alla scuola, si era dedicata a tempo pieno al sogno di scoprire gli sconfinati segreti che l’universo intero non aveva ancora rivelato. La decisione di presentarsi per il posto di insegnante di Astronomia fu immediata e naturale, riuscire a ottenerlo non altrettanto semplice: il vicepreside e insegnante di Pozioni aveva votato contro. Erano passati otto anni da Hogwarts, ma quando si era trovata a stringere la mano a quel mago scoprì che il passato vissuto ai tempi in cui era studentessa picchiava ancora doloroso in un punto nascosto del suo cuore, e non solo del suo.
Nelle settimane successive l’uomo aveva fatto di tutto per non incontrarla o restare da solo con lei.

Hamal aveva stretto un sincero legame con la Preside McGranitt, sua ex-Capocasa. L’aveva introdotta all’esplorazione delle stelle, prendendo l’abitudine di invitarla sulla Torre di Astronomia, al tramonto o dopo cena, per quello che chiamava scherzosamente ‘un rendez-vous col cielo’. Minerva si scoprì attratta da quei minuscoli puntini luminosi, dietro i quali si nascondevano innumerevoli leggende, miti e millenni di storia. La giovane insegnante la faceva accomodare sulla poltrona del telescopio – che aveva provveduto a far potenziare per godere di un campo di esplorazione più ampio- e le indicava costellazioni, nebulose e galassie.
Parlavano molto. Dai colloqui con l’anziana donna aveva appreso con sgomento delle trasformazioni subite dagli studenti della scuola, senza distinzione di Casa, come una sorta di morbo che si diffondeva lento e minaccioso; scoprì che Piton stava lavorando incessantemente a una pozione anti-trasformazione, ma che non erano ancora riusciti a identificare i malcapitati studenti ‘contagiati’ da sortilegio prima che questo giungesse a compimento: non era ipotizzabile somministrare il preparato ad ogni allievo, sarebbero occorse settimane per prepararne una quantità sufficiente, in più gli ingredienti erano difficili da reperire e Severus ne temeva alcuni effetti indesiderati in caso di assunzione da chi non era stato colpito dall’ignota magia. Inoltre, la notizia non era stata fatta ancora trapelare al di fuori della scuola: i genitori avrebbero immediatamente portato via i loro figli, sottraendoli però anche alla possibilità di sottoporsi alla ‘cura’ che Severus stava mettendo a punto.
La notte della scoperta dei tre studenti da parte di Gazza e Mrs Purr, Minerva McGranitt era andata dalla professoressa di Astronomia. Voleva condividere con qualcuno l’idea che le era balenata nella mente: da Animagus, un gatto per di più, avrebbe potuto utilizzare le doti e il linguaggio felino di Mrs Purr per identificare gli studenti ‘infetti’. Non aveva l’aria di essere un piano brillante, ma non potevano far altro che tentare. La professoressa Ajmal Gharami approfittò per comunicarle che stava elaborando anch’ella una procedura che avrebbe potuto rivelarsi efficace, se la Preside le avesse concesso l’uso a tempo pieno della Torre di Astronomia. L’anziana donna acconsentì di buon grado.

IV


Sotto la supervisione della McGranitt, Mrs Purr sedeva serafica sulla cattedra durante le lezioni.
Fissava coi suoi occhi sporgenti gli studenti uno a uno.
Ma dopo tre giorni di infruttuosi tentativi Minerva iniziò a sentirsi sciocca e ingenua: Mrs Purr non era un gatto magico, ficcanaso e impiccione sì, ma indovino no.
Per consolarsi dalla mortificante delusione, la sera stessa l’anziana strega si recò sulla Torre di Astronomia, dove godette dell’ancora piacevole temperatura e dello spettacolo del cielo settembrino: davanti ai suoi occhi lo splendore di Vega, Deneb e Altair, la costellazione del Cigno e la galassia di Andromeda.
Trovò Hamal pronta a descriverle la sua idea. Da lì a qualche giorno si sarebbe verificata una congiuntura celeste molto rara: l’apparizione dell’Aurora Boreale sarebbe coincisa, alle prime luci dell’alba, con l’allineamento di ben cinque pianeti. Numerose leggende Babbane, e diversi studi magici, avevano dimostrato che, avvicinandosi il più possibile al cielo durante il particolare fenomeno, si sarebbe liberata una potente magia positiva, in grado di favorire la guarigione delle malattie, fortuna e gioia nella vita; inoltre, l’allineamento di Mercurio, Venere, Marte, Giove e Saturno*, avrebbe notevolmente amplificato qualsiasi incantesimo o Pozione assunta in quei pochi attimi di congiunzione. Avrebbero potuto ottenere l’annullamento della maledizione se avessero combinato l’influsso benefico del cielo con la pozione di Severus Piton?
“Non possiamo portare tutti gli studenti sulla Torre di Astronomia, Hamal, sarebbe troppo pericoloso oltre che impossibile per lo spazio insufficiente” le rispose Minerva dopo qualche minuto di riflessione. “Dobbiamo riuscire a identificare solo quelli colpiti dal sortilegio e magari sperare di riportare indietro gli altri alla forma umana. Ci occorre un modo, un mezzo”.
Hamal si guardò intorno pensierosa, desiderava con tutta se stessa dare un contributo sostanziale alla riuscita dell’esperimento, bramava tornare a essere, per un particolare mago, la brillante, stimata e… forse amata studentessa che era stata un tempo.
Sospirò.
Era nel suo mondo, la Torre di Astronomia il suo regno, l’unico luogo al mondo dove si sentiva in pace, realizzata. Il cielo e l’universo intero erano così lontani e irraggiungibili e questo le faceva provare una vertigine che non la destabilizzava o impauriva, anzi, lei si sentiva speciale perché conosceva il linguaggio delle stelle. Accarezzò con lo sguardo il nuovo telescopio riflettore. La preside era stata molto generosa a finanziarne le migliorie tra cui il potenziamento delle lenti a specchi multipli che ne costituivano il cuore.
- Uno specchio o più specchi su cui convogliare l’energia del vento siderale, la potente magia dell’allineamento planetario, uno specchio che identificasse i ragazzi colpiti dalla maledizione. Rimuginò la giovane.
Improvvisamente lasciò il luogo più alto di Hogwarts per precipitarsi verso quello più basso.
“Hamal, dove vai?” le urlò dietro la McGranitt.

V


“Ascoltami, Severus, per favore! È una buona idea, può funzionare e tu lo sai, non ostinarti a negarlo solo perché la proposta viene da me!”
Hamal aveva costretto il mago, che in passato aveva stimato fino all’adorazione, a riceverla. Lo guardava immobile, lo sguardo fisso nell’universo nero e profondo dei suoi occhi. Si muoveva tanto sicura nei meandri del cosmo, nei segreti dei potenti buchi neri che lo costellavano, così come conosceva bene quello sguardo: non si sarebbe persa.
“Non farmi pentire di averti lasciata entrare, Hamal” rispose Piton seccato, “non ammetto che mi si parli in questo modo, dovresti ricordarlo, così come dovresti ricordare che la tua insolenza in passato ti ha fruttato più di una punizione”.
“Invece, tu dovresti ricordare che non sono più una studentessa, Severus, ma una collega, e la mia non è insolenza, solo lo sconcerto di una persona ragionevole motivata a risolvere un problema molto serio che si deve scontrare con l’insensata cocciutaggine di un uomo con la vista annebbiata dal suo dannato, inespugnabile orgoglio!”.
Piton tacque, colpito, come lo era sempre stato in passato, dall’ostinazione della giovane, dalla sua indole indomita e dal suo cuore generoso. I ricordi furono dolorosi, li scacciò con un battito di ciglia.
“Lei ha solo la presunzione dalla sua parte, professoressa,” tagliò corto l’uomo, sottolineando beffardo il titolo della docente e passando al lei. “Il suo tentativo, oltre ad essere rischioso e privo di fondamento, porterà via tempo prezioso se non dovesse funzionare e potrebbe scatenare una simultanea e incontrollata trasformazione degli studenti colpiti dalla maledizione!”
“Non abbiamo tempo, Severus, dobbiamo almeno fare un tentativo! Il Veritaserum che hai proposto per i tre studenti che avevano rubato gli oggetti personali a vari allievi da usare per lo scellerato sortilegio, non è servito. L’idea di utilizzare alcuni Avversaspecchio, opportunamente modificati, per visualizzare i ragazzi a cui somministrare la tua pozione sulla Torre di Astronomia è buona e funzionerà!”
Hamal si era arrischiata a raggiungere l’uomo nelle sue stanze, aveva bisogno del suo conforto da esperto in Magia Oscura. Sapeva che quei fulgidi occhi neri le avrebbero fatto male ma desiderava sentirseli addosso più di qualsiasi altra cosa al mondo. Si era concentrata al massimo per mantenere un tono convincente, calmo, per non essere aggressiva e supponente al punto da far infuriare l’uomo. Ma la posa rilassata di Piton che, continuando a non guardarla, fingeva di sistemare del materiale sulla scrivania, denotò indifferenza e Hamal questo non l’accettò.
“Quali alternative propone, professor Piton?” aggiunse, restituendo all’uomo lo stesso sarcasmo e l’uso distaccato e provocatorio del lei.
Severus si limitò a risollevare lo sguardo e a fissarla.

VI


La fortuna fu dalla loro parte quella notte. L’aria pungente si infilava sotto i mantelli degli studenti e le lunghe vesti delle streghe presenti alla cerimonia.
Il cielo sulla Torre di Astronomia si apriva limpido e terso al cospetto degli astanti. Gli Avversaspecchio erano stati posizionati a semicerchio a livello del secondo piano: mano a mano che gli studenti gli sfilavano davanti, gli specchi avrebbero mostrato riflessi solo quelli colpiti dalla maledizione. Questi ultimi sarebbero saliti poi al terzultimo piano, quello più alto, dove si sarebbero esposti all’influsso magico dell’Aurora Boreale mentre veniva loro somministrata la pozione anti-trasformazione. L’intero cerimoniale si sarebbe concluso con una formula rituale recitata nel preciso momento in cui il fenomeno dell’Aurora Boreale avrebbe lasciato il posto all’allineamento dei cinque pianeti, previsto all’albeggiare. Hamal avrebbe tenuto d’occhio al telescopio l’avviarsi di quest’ultima fase di congiunzione celeste per permettere ai presenti di iniziare a declamare la formula magica.
Severus si era tenuto in disparte, avendo lasciato il compito materiale di somministrare la pozione a Madama Chips. Minerva McGranitt lo raggiunse sistemandosi al suo fianco; il mago era fermo nello stesso punto in cui, tre anni prima, si era per un attimo arrestato in preda a un irrefrenabile desiderio di poter sparire per sempre dalla faccia della terra e non essere costretto a coprire i pochi passi che l’avrebbero separato dal punto più alto della Torre, dal suo parapetto e dalla dolorosa figura di Albus Silente.
Minerva, intuendone il turbamento, vinse l’atavica ritrosia dell'uomo ai contatti fisici e gli pose con delicatezza una mano sulla spalla per fargli avvertire la sua tranquilla presenza.
“Andrà tutto bene, Severus” gli sussurrò pacata, “sono convinta che i tuoi sforzi e quelli di Hamal verranno ricompensati”
“Staremo a vedere” rispose rigido l’uomo. Non si era sottratto al tocco dell’anziana donna: Minerva aveva preso il posto di Silente nella sua vita, era il suo unico punto di riferimento ormai. Le voleva bene, le aveva perdonato da tempo la cecità dimostrata durante la Guerra, le permetteva di trattarlo proprio come la madre che avrebbe sempre desiderato accanto. L’anziana donna era forte, non aveva dovuto subire una vita di delusioni come Eileen, e Severus sapeva così di poter sempre contare su di lei. Tuttavia il rapporto di Minerva con la nuova insegnante di Astronomia lo preoccupava: la donna era palesemente schierata con Hamal; in più, Minerva era una donna caparbia, una vera Grifondoro.
Ora però dovevano concentrarsi su quanto stava per accadere sotto quell’incredibile cielo, dove la luce delle stelle era stata sostituita dallo spettacolo mozzafiato di archi, colonne e raggi ondeggianti coi sinuosi riflessi verdastri dell’Aurora Boreale.

VII


Il rituale fu portato a compimento senza incidenti e con un inatteso successo. Erano stati individuati altri dodici studenti liberati così dalla maledizione, grazie alla benefica combinazione magica dell’influsso astrale e della pozione del professor Piton. La potenza sprigionata dall'allineamento planetario aveva fatto il resto sui quattro studenti già trasformati. La pace e la serenità sarebbero presto tornate ad Hogwarts.

Poco più tardi, Hamal si era congedata da Minerva McGranitt: la strega l’aveva convocata per congratularsi con lei dell’esito dell’esperimento e per la tenacia con cui aveva alla fine convinto Severus a collaborare. Le aveva, inoltre, suggerito di pazientare con il mago e continuare ad ascoltare quella vocina di cui Hamal le aveva parlato sul non rinunciare. Severus aveva sofferto moltissimo e il suo carattere schivo, scontroso, che la giovane ricordava, si era intensificato negli ultimi anni solo per mero meccanismo di difesa dalle schiaccianti e dolorose prove che aveva dovuto superare.
Minerva si riteneva responsabile di parte di quel dolore: così come Severus, pian piano, si era ammorbidito con lei, l’avrebbe fatto anche con Hamal.
Tuttavia, in quel preciso momento, era importante per la giovane parlare subito col mago.

Incrociò Piton nel corridoio che conduceva ai sotterranei.
“Il nostro esperimento ha avuto un successo insperato, devo ammetterlo” le disse il mago. “Dovrei farti le mie congratulazioni, ma ciò che ho da dirti finisce qui”. Tagliò corto seguitando a scendere i gradini per bloccare qualsivoglia tentativo di dialogo con la donna.
Hamal era avvezza alla natura inflessibile dell’uomo, così come pure al suo eloquio tagliente che non lasciava spazio all’interpretazione. Erano passati anni e aveva appreso con dolore le prove terribili che aveva dovuto sopportare. Severus non era lo stesso uomo silenzioso di allora e quel muro di mattoni che aveva eretto da ragazzo era diventato di cemento armato.
“So che non ti rechi volentieri sulla Torre di Astronomia, Severus, eppure vorrei che ci tornassi, prima che l’Aurora Boreale termini”.
Piton avrebbe voluto scacciar via subito la giovane, ma era inconsciamente incuriosito dalla strana richiesta. Averla così vicino lo turbava, ogni sua parola gli accarezzava la mente e richiamava ricordi che aveva faticato a seppellire nel fondo del pozzo dei desideri infranti che era la sua vita. Si arrestò e guardò l’ovale regolare incorniciato dai corti capelli scuri della donna. I suoi bellissimi occhi verde ambra.
Non gli sfuggì l’onda di dolore che le aveva attraversato fugace lo sguardo.
Cosa desiderava Hamal Ajmal Gharami, cosa voleva il suo cuore? A cosa sarebbe servito recuperare anche solo un’ombra del rapporto che aveva costruito con lei un tempo, fatto di fiducia, profondo rispetto e… ?
Sarebbe stato meglio che non l’avesse incontrata mai più.
Ma il destino aveva giocato una partita sleale e traditrice.
Dopo qualche secondo, le chiese:
“Perché vuoi che ti segua sulla Torre di Astronomia?”
“Il fenomeno dell’Aurora Boreale continuerà ancora per due notti” gli rispose serena Hamal. “Vorrei che potessi beneficiare del suo influsso magico, Severus, raccogliere i pensieri e… lasciare che il vento siderale con la sua magia possa sostituire la memoria dei tragici eventi che hai vissuto sulla Torre con un presente diverso, con una speranza rinnovata”
La donna gli si era avvicinata, le braccia lungo i fianchi, il respiro tranquillo: il suo corpo non lasciava trasparire la tempesta che le imperversava nel cuore, ma sapeva che se il mago avesse continuato a guardarla negli occhi sarebbe riuscito a scorgere anche i fulmini, a sentire i tuoni e il vento impetuoso.
“Vedo che Minerva ti ha messo a parte di quanto è avvenuto ad Hogwarts negli ultimi otto anni. Ha fatto un rapido riassunto, oppure è scesa nei particolari, anche quelli più spaventosi…? Ti ha raccontato cosa è successo, cosa ho fatto… “ Piton tremava. “Con quale diritto ti sei immischiata… come puoi anche solo immaginare che sarei disposto a condividere con te quello che ho passato? Tu non sai più chi sono!”
La furia del mago era palpabile, un ghigno rabbioso gli deformava le labbra, i lunghi capelli gettavano ombre sinistre sul volto spigoloso.
Hamal strinse i pugni e no, non avrebbe pianto, lui non le meritava più le sue lacrime, da tanto tempo.
“Non so più chi sei Severus, è vero. Ma durante i miei sette anni di scuola ho avuto modo di conoscere un giovane insegnante intransigente, severo, ma onesto e retto. È stato molto difficile per me ma alla fine ho capito che quella decisione fu dettata dal profondo peso morale della tua anima e non da codardia.
Puoi salire oppure no sulla torre di Astronomia, è tua la scelta, non hai bisogno di me. Del resto tu non hai mai avuto bisogno di nessuno, vero, Severus? Da solo hai affrontato l’orrore del ritorno tra le file di Voldemort, l’odio contro te stesso per aver dovuto uccidere, la disperazione di ritrovarti vivo nonostante il desiderio di morire e, forse… anche un po’ aver dovuto ingoiare il cocente rimpianto per la vita che avresti potuto avere se il dovere non fosse stato più importante del desiderio di una vita normale”.
Piton le si accostò a sua volta.
“E cosa avresti fatto, sentiamo? Avresti combattuto accanto a un Mangiamorte che faceva la spia per l’Ordine, che aveva scelto di onorare un amore mai nato con una promessa fatta a un folle, e il cui destino scritto doveva essere solo la morte?”
Ma Hamal non si arrese.
“Questo fenomeno celeste è straordinario e non si ripeterà nei prossimi vent’anni” gli sussurrò facendosi ancora più vicino. “Vorrei che un giorno, guardando il cielo dalla Torre di Astronomia, tu possa ricordare la meravigliosa Aurora Boreale di queste notti, cancellando per sempre l’immagine funesta, terrificante del Marchio Nero.
“Torna ad essere un uomo libero, Severus. Non vivere più nel passato, prova davvero a guardare avanti”.
Come un’eclissi, la luce scomparve dalle iridi nere di Piton; l’uomo si voltò e rapidamente sparì nelle viscere di Hogwarts.



§ il Tuono Alato (da Animali Fantastici di JKR) è in grado di scatenare tempeste.
* L’eccezionale allineamento planetario si è realmente verificato a giugno 2022, tra i giorni 16 e 25 del mese.
L’Aurora Boreale è visibile nei cieli della Scozia, in particolare sull’arcipelago delle Ebridi poste più a nord.

Edited by Lonely_Kate - 21/9/2022, 15:54
 
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view post Posted on 12/10/2022, 20:16
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Non male come storia, ma forse avrebbe dovuto essere sviluppata con molta più lentezza, soffermandosi sull'introspezione dei personaggi così come sulla parte più misteriosa dei ragazzi trasformati, che non mi è risultata chiarissima. C'è sempre tempo per riprenderla in mano e svilupparla per bene una volta conclusa la sfida dei 15 anni con Severus.

Questa frase, però, è stupenda
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pozzo dei desideri infranti che era la sua vita.

 
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CITAZIONE (Ida59 @ 12/10/2022, 21:16) 
Non male come storia, ma forse avrebbe dovuto essere sviluppata con molta più lentezza, soffermandosi sull'introspezione dei personaggi così come sulla parte più misteriosa dei ragazzi trasformati, che non mi è risultata chiarissima. C'è sempre tempo per riprenderla in mano e svilupparla per bene una volta conclusa la sfida dei 15 anni con Severus.

Questa frase, però, è stupenda
CITAZIONE
pozzo dei desideri infranti che era la sua vita.


Cara Ida, non voglio cercare scuse ma ho messo giù questo racconto in pochissimo tempo. Non contavo di scrivere per settembre e mi sono concentrata di più sugli elementi della sfida. E' evidente il sacrificio in termini di spazio a cui ho costretto l'introspezione dei vari protagonisti e del mio personaggio originale, che avrebbe meritato un debutto più 'forte'. Ti ringrazio della possibilità di intervenire sulla storia in futuro per darle la profondità necessaria. Diventerà un tassello del puzzle della storia tra Severus e Hamal.
Grazie <3
 
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view post Posted on 13/10/2022, 18:03
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Sì, devi riprenderla in mano e dare lo spazio necessario ai personaggi e agli avvenimenti, trasformando un bel riassunto in una bella storia.
Mi piace Hamal.
 
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view post Posted on 13/10/2022, 18:56
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CITAZIONE (Ida59 @ 13/10/2022, 19:03) 

Mi piace Hamal.

Grazie :]
 
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view post Posted on 9/11/2022, 01:14
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Questa è una storia che devi riprendere e approfondire assolutamente, Cate, non puoi lasciarmi in sospeso così, sul più bello, con Severus che molla Hamal dopo questo loro strepitoso confronto sul finale! :P
C’è davvero tanto di quel materiale per realizzare una storia ancora più articolata, in cui tutta la splendida fantasia che riversi in ciò che scrivi potrebbe trovare spazi ancora più ampi.
E ti devo fare di nuovo un sacco di complimenti per l’originalità e la capacità espressiva che caratterizzano anche questa vicenda.
Un racconto delizioso, in cui i personaggi si muovono e interagiscono sospinti dalla forza di emozioni sempre perfettamente enunciate dal tuo stile ricco di particolari, dalla tua capacità di renderli vivi, e dove la bellissima, intensa figura di Hamal si inserisce in modo molto naturale.
Quindi siamo d’accordo, Cate, che questa one shot è solo lo spunto per partire a scrivere una long fic: perché devo sapere come Hamal infine riuscirà a far cedere quel testone di Severus! :XP: <3
 
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view post Posted on 9/11/2022, 21:49
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CITAZIONE
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Questa è una storia che devi riprendere e approfondire assolutamente, Cate, non puoi lasciarmi in sospeso così, sul più bello, con Severus che molla Hamal dopo questo loro strepitoso confronto sul finale! :P

Carissima Ele, prometto solennemente di riprendere la storia e, perché no, come tu hai suggerito, trasformarla in una long !
CITAZIONE
C’è davvero tanto di quel materiale per realizzare una storia ancora più articolata, in cui tutta la splendida fantasia che riversi in ciò che scrivi potrebbe trovare spazi ancora più ampi.
E ti devo fare di nuovo un sacco di complimenti per l’originalità e la capacità espressiva che caratterizzano anche questa vicenda.

Ti ringrazio tanto per i complimenti, sono felice che il mio stile ti sia piaciuto 🥰
CITAZIONE
Un racconto delizioso, in cui i personaggi si muovono e interagiscono sospinti dalla forza di emozioni sempre perfettamente enunciate dal tuo stile ricco di particolari, dalla tua capacità di renderli vivi, e dove la bellissima, intensa figura di Hamal si inserisce in modo molto naturale.

Vista la presenza della Torre di Astronomia e la scelta di un tema attinente per la fic, la figura di Hamal ha subito trovato collocazione nelle vesti di nuova insegnante della materia. Mi onora che tu l’abbia apprezzata. 😊

CITAZIONE
Quindi siamo d’accordo, Cate, che questa one shot è solo lo spunto per partire a scrivere una long fic: perché devo sapere come Hamal infine riuscirà a far cedere quel testone di Severus! :XP: <3

Severus è un (adorabile) testone, ma Hamal lo è di più 😉
Grazie ancora, Ele ❤️
 
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view post Posted on 10/11/2022, 18:02
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Ho trovato la tua storia decisamente originale, Cate, sia nella vicenda dei ragazzi trasformati, sia nell'uso dell'Avversaspecchio.
Ho apprezzato la caratterizzazione dei diversi personaggi, che si inseriscono tutti bene nella vicenda narrata.
Molto interessante la figura di Hamal (e qui mi unisco alle altre, nel dire che vorrei leggere qualcosa di più su di lei e su come si evolve il suo rapporto con Severus.)
Una storia veramente ben cogegnata!
 
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view post Posted on 11/11/2022, 14:48
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CITAZIONE (Alaide @ 10/11/2022, 18:02) 
Ho trovato la tua storia decisamente originale, Cate, sia nella vicenda dei ragazzi trasformati, sia nell'uso dell'Avversaspecchio.
Ho apprezzato la caratterizzazione dei diversi personaggi, che si inseriscono tutti bene nella vicenda narrata.

Grazie mille! Sono felice che tu abbia apprezzato l’idea di base del racconto e l’articolazione dei personaggi nella vicenda 🥰
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Molto interessante la figura di Hamal (e qui mi unisco alle altre, nel dire che vorrei leggere qualcosa di più su di lei e su come si evolve il suo rapporto con Severus.)

Hamal attendeva da un po’ il debutto, ma la sua caratterizzazione non è ancora completamente definita nella mia testa. Però lei era lì, pronta a soccorrermi nell’ideare la trama della storia.
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Una storia veramente ben cogegnata!

Cara Leonora, grazie ancora 😘
 
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