Il Calderone di Severus

Arwen68 - Un tuffo nel passato, Tipologia: One-shot - Genere: drammatico/introspettivo - Rating: per tutti - Personaggi: Severus Piton, Neville Paciock - Epoca: post 7° anno / 6° anno di Harry a Hogwarts - Avvertimenti: AU

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view post Posted on 23/8/2022, 17:26
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Titolo: Un tuffo nel passato
Autore / data: Arwen68 - agosto 2022
Beta: EleSnapey
Rating: per tutti
Genere: introspettivo/drammatico
Personaggi: Severus Piton, Neville Paciock
Paring: nessuno
Epoca: post 7° anno/ 6° anno di Harry a Hogwarts
Avvertimenti: AU

Riassunto: Quella mattina la lezione di Erbologia prevedeva una prova pratica e per questo motivo i Grifondoro e i Corvonero del 6° anno si erano riuniti nella serra n. 3...

Storia scritta nell'ambito dell'iniziativa 15 anni con Severus, mese di agosto, ruolo Campione della scuola di Beauxbatons.

Caratteri 29042

Disclaimer: I personaggi ed i luoghi presenti in questa storia non appartengono a me bensì, prevalentemente, a J.K. Rowling e a chi ne detiene i diritti. I personaggi originali, i luoghi non inventati da J.K. Rowling e la trama di questa storia sono invece di mia proprietà ed occorre il mio esplicito e preventivo consenso per pubblicare/tradurre altrove questa storia o una citazione da essa.
Questa storia non è stata scritta a scopo di lucro, ma per puro divertimento, nessuna violazione del copyright è pertanto intesa.


Un tuffo nel passato


Hogwarts - Serra n. 3 - 1 novembre 2022 ore 10 a.m.



Quella mattina la lezione di Erbologia prevedeva una prova pratica e per questo motivo i Grifondoro e i Corvonero del 6° anno si erano riuniti nella serra n. 3.
In attesa che arrivasse il professore, Rose Weasley chiacchierava animatamente con Charlotte Smith, una Corvonero tutta pepe.
"Ma poi vi siete baciati sì o no?" Chiese a un certo punto Rose alla sua amica che tirava per le lunghe il resoconto del suo incontro con Mark Robinson, cercatore della squadra di Quidditch per i Tassorosso e sogno proibito di molte ragazze.
"Certo!" Rispose l'altra con lo sguardo sognante. Le due ragazze si guardarono e scoppiarono a ridere con la freschezza e la spensieratezza dei loro 16 anni.
Non erano le sole a ridere e scherzare. In attesa dell'inizio della lezione, tutti gli studenti parlottavano tra loro raccontandosi cosa avevano fatto la sera prima durante la festa di Halloween. Erano ancora tutti euforici per i festeggiamenti.
Fu questo clima, rilassato e rumoroso, che trovò Neville Paciock, professore di Erbologia, quando infine giunse nella serra n. 3. Gli ci vollero alcuni minuti prima di ottenere la dovuta attenzione e il silenzio, minuti durante i quali il giovane docente invidiò la capacità del suo ex insegnante di Pozioni, ora preside di Hogwarts, Severus Piton, di far calare il gelo nelle aule con la sua sola presenza.
Lui invece faticava sempre molto a mantenere la disciplina e quella mattina poi, era ancora più difficile. Riuscì infine a richiamare i suoi studenti all’ordine e cominciò la lezione.
“Bene ragazzi, oggi parleremo di un argomento che abbiamo già trattato l’anno passato ma aggiungendo cose nuove e adeguate al livello a cui tutti voi dovreste ormai essere arrivati. Parleremo di una pianta dalle capacità curative, utilizzata per le ferite magiche. Qualcuno di voi ha capito a cosa mi riferisco?”
In prima fila, la mano di Rose Weasley scattò in aria come un fulmine. Neville la vide e sorrise.
Rose, capelli rossi e occhi azzurri, aveva i colori dei Weasley ma per carattere e attitudine allo studio era tutta sua madre, Hermione Granger, attuale Ministro della Magia.
“Sì, signorina Weasley?”
“Si riferisce al dittamo, signore.”
“Esatto! E saprebbe indicare qualche suo uso in campo curativo?”
“Il dittamo viene impiegato nella creazione di pozioni per far ricrescere la pelle sulle ferite e, mescolata con l’argento, viene usata per curare i morsi dei lupi mannari, impedendo al ferito di morire dissanguato a causa della lesione.”
“Bravissima, signorina Weasley! Vedo che non ha dimenticato le lezioni dell’anno passato. Dieci punti a Grifondoro!” Sentenziò un deliziato Paciock.
Rose si illuminò, orgogliosa per la lode dell’insegnante e felice per aver fatto guadagnare punti alla sua Casa.
Il professor Paciock riprese la sua lezione e per circa una decina di minuti tutto filò liscio.
Poi, improvvisamente, all'esterno delle serre si sentì un rumore, come di qualcosa o qualcuno di enorme che si muoveva a gran velocità. E insieme si udirono le grida sempre più disperate di qualcun altro che cercava di riprendere il controllo di una situazione che gli era sfuggita di mano.
"Cleopatra, fermati! Torna qui! Perché fai così? Da brava fermati!" Era Rubeus Hagrid e a chi si stesse rivolgendo, il professor Paciock e la sua classe lo scoprirono, per loro sfortuna, qualche secondo dopo.
Infatti, distruggendo parte della vetrata, fece irruzione nella serra un'enorme Acromantula. Dietro di lei, qualche istante dopo, comparve anche un trafelato Hagrid.
"Fermati Cleopatra!" Continuava a ripetere, ma Cleopatra non sembrava intenzionata a dargli ascolto.
Incurante dei richiami, la creatura aveva arrestato la sua corsa ma ora procedeva lentamente verso gli studenti di Erbologia. Nella serra si sentiva solo lo scatto secco delle chele che l'animale apriva e chiudeva in un ritmo di morte.
In prima fila, Rose Weasley fu assalita da un terrore folle. Come suo padre anche lei aveva una vera e propria fobia per i ragni: vedersi di fronte una creatura come quella le fece perdere il sangue freddo e, incurante degli avvertimenti a non muoversi che gridavano Hagrid e il professor Paciock alla classe, cominciò a indietreggiare, per finire contro uno dei piani di lavoro usati per le lezioni. Tutti gli oggetti che vi erano sopra volarono in terra, provocando un gran baccano, e attirarono l'attenzione della creatura.
L'Acromantula si volse verso Rose e prese a muoversi velocemente: la ragazza se la vide venire addosso e urlò.
In quello stesso istante il professor Paciock la spinse in terra, si gettò su di lei e le fece da scudo con il proprio corpo.
La salvò dall'attacco dell'animale ma, purtroppo, rimase gravemente ferito nell'atto di proteggerla.
Nella serra ormai regnava il panico generale.

***



Severus Piton quella mattina si sentiva particolarmente irrequieto. Non sapeva neanche lui per quale motivo, ma si era svegliato con una strana sensazione addosso, come se un evento imprevisto e terribile dovesse accadere.
Non era mai stato molto portato e non aveva mai creduto nell'arte della Divinazione, per cui cercò di ignorare la cosa e di comportarsi come faceva ogni giorno.
Nonostante lo sforzo, la sensazione non si era dileguata ma, anzi, aveva continuato ad accompagnarlo nelle sue attività quotidiane.
A un certo punto della giornata era divenuta compagna insopportabile, così Severus aveva pensato di fare due passi: camminare lo aiutava a scaricare la tensione e a riflettere.
All'incirca nell'orario della lezione del professor Paciock, era arrivato alle serre della scuola.
Era ancora immerso nei suoi pensieri quando sentì urla di panico. Guardò nella direzione da cui provenivano e vide la serra n. 3 semidistrutta.
Vi si diresse di corsa ed entrò proprio nell'attimo in cui l'Acromantula stava attaccando il professore di Erbologia. Reagì all'istante.
"Arania Exumai!" L'incantesimo spinse via dal corpo di Neville Paciock la creatura. Alzò di nuovo il braccio per colpirla con un altro incantesimo.
"Preside la prego, non le faccia del male, è solo un cucciolo!" Severus si voltò incredulo verso Hagrid: fu un attimo, ma tanto bastò all'enorme ragno per riprendere la sua folle corsa.
"Ringrazia che ormai è fuori portata e che devo occuparmi del professor Paciock. " Sibilò Severus cercando di controllare l'ira che lo stava assalendo.
"Corri dietro a quella cosa e fa si che torni nella Foresta Proibita altrimenti sarò costretto a prendere drastici provvedimenti."
Hagrid annuì, si mosse per inseguire la creatura ma prima si fermò, fissando il corpo di Neville esangue in terra.
" Non è che è morto, vero?"
"Spero di no."
"Io posso aiutare…" Cominciò il Mezzogigante.
"Ti ho già detto cosa devi fare: a lui penso io." Rispose seccamente il preside, e Hagrid si allontanò nella direzione presa dal ragno gigante.

Severus portò Neville, privo di sensi, in infermeria.
Qui una preoccupatissima Madama Chips constatò che il veleno stava facendo il suo corso e cercò di rallentarne l'assimilazione da parte del corpo. Di più non poteva fare: ci voleva un antidoto, altrimenti per il giovane non ci sarebbe stato scampo.
Fu allora che Severus si ricordò di una pozione sentita nominare negli anni di scuola.
Il suo professore di Pozioni, Horance Lumacorno, durante una lezione sugli antidoti ai veleni, aveva detto di essersi imbattuto in un preparato miracoloso contro il veleno di Acromantula.
Severus, sempre avido di sapere, aveva chiesto dove fosse possibile trovare la ricetta del preparato e il professore aveva sorriso sornione, affermando che si trattava di una pozione molto complicata e inaccessibile agli studenti, per essere in un tomo conservato nella Sezione Proibita della biblioteca di Hogwarts.
Il discorso era finito lì ma ora questo ricordo, perduto nella notte dei tempi, poteva diventare l'unica ancora di salvezza per il suo insegnante.
"Forse posso creare un antidoto." Vide una luce di speranza accendersi negli occhi della moglie di Neville, accorsa al capezzale del marito appena avvertita dell'accaduto.
Oltre ad Hannah Abbott, erano arrivati anche i genitori di Rose e Harry Potter.
"Forse." Si affrettò a ribadire, non voleva creare false speranze in nessuno dei presenti.
"Ricordo l'esistenza di un antidoto ma devo fare delle ricerche. Se avrete bisogno di me sarò in biblioteca."

Hogwarts - Biblioteca - 2 novembre 2022 ore 1.00 a.m.



La biblioteca di Hogwarts era immersa nella quiete della notte.
Dalle enormi finestre, l'argentea luce della luna piena filtrava all'interno creando un'atmosfera lattiginosa lungo i corridoi di passaggio, lasciando poi il passo alle tenebre nelle zone più lontane da essi.
L'unico bagliore artificiale proveniva da una lampada posata su di un tavolo della Sezione Proibita.
Non si sentiva altro rumore che lo sfogliare lento delle pagine ingiallite di un libro antico.
Severus, il volto stanco, provato, era chino su un vetusto testo di pozioni. La luce proiettava l'ombra del suo profilo sulla parete, creando un contrasto tra chiaro e scuro che aveva un che di spettrale.
Aveva perso il conto delle ore passate seduto a quel tavolo della biblioteca e dei tomi che aveva visionato alla disperata ricerca dell'antico preparato di cui ricordava vagamente l'esistenza e che ora era di vitale importanza trovare.
La vita di Neville dipendeva da quella pozione.
Si passò una mano sugli occhi arrossati poi riprese a sfogliare il volume: all'improvviso la vide.
La stanchezza fu dimenticata e una luce febbrile illuminò il suo volto. Era proprio lei, la pozione di cui aveva parlato Lumacorno. Il preparato miracoloso contro il veleno di Acromantula: esattamente ciò di cui aveva bisogno.
Prese a scorrere velocemente i vari componenti, erano tanti come si aspettava per un preparato così complesso.
Man mano che andava avanti faceva mente locale alle scorte di ingredienti che erano nel laboratorio della scuola e fu così che si arrestò alla voce "veleno di Acromantula": un ingrediente questo quasi introvabile e costosissimo.
"No, questo non ci voleva!" Esclamò lasciandosi andare allo sconforto.
Dopo ore e ore di ricerca era riuscito a trovare ciò di cui aveva bisogno, per scoprire che non avrebbe mai potuto realizzarlo.
Senza di esso la tragedia sarebbe stata inevitabile. L'ennesimo dramma che la vita gli metteva di fronte.

"Ha trovato ciò che cercava, preside?" La voce di Hermione Granger lo strappò ai suoi pensieri.
Non si stupì di vederla lì, sapeva che prima o poi sarebbe venuta a cercarlo. Lei e suo marito erano corsi appena saputo dell'incidente che aveva visto protagonisti loro figlia Rose e il loro amico Neville.
"Sì." Rispose senza entusiasmo.
"Ma è fantastico!" Lo sguardo della donna si illuminò. "Ero sicura che la biblioteca di Hogwarts non avrebbe tradito le aspettative! Ogni volta che ho avuto bisogno di risposte questo luogo ha saputo fornirmi i mezzi per trovarle!"
Avrebbe continuato, ma l'espressione del suo ex professore la gelò.
"Non si sente sollevato?" Chiese quindi con un improvviso senso di inquietudine.
"No, affatto." La stanchezza e la delusione lo rendevano lapidario nelle risposte.
"Perché no? Ha trovato l'antidoto di cui aveva parlato qualche ora fa in infermeria…"
Severus non la lasciò continuare.
"Come sta il professor Paciock?"
"Ha ripreso i sensi ma ha la febbre molto alta e delira."
"E Mrs Abbott?" Chiese prima che lei potesse riportare il discorso sull'antidoto.
"Hannah ha avuto una crisi di nervi quando è arrivato Hagrid. Ha iniziato a urlargli contro, chiamandolo assassino, e ha preso a tempestarlo di pugni sul petto. Harry e Ron hanno faticato a staccarla da lui, che piangeva a dirotto e diceva che aveva ragione ad accusarlo, ma che non poteva immaginare che Cleopatra sarebbe scappata dal recinto in cui la teneva per curarla. Lo sa com'è fatto Hagrid… "
"Sì, lo so." Quello che non sapeva era il perché continuasse a permettergli di coltivare, all'interno della scuola, la passione per le creature pericolose.
"E ora come sta?"
"Madama Chips l'ha dovuta sedare. Ora riposa nel letto accanto a quello del marito. È stato orribile!"
"Lo immagino."
"Preside, perché non è contento di aver trovato ciò che cercava?"
Severus non rispose subito: aveva sviato il discorso poco prima ma ora non poteva rimandare la risposta.
"Per realizzare l'antidoto ci vuole il veleno dell'Acromantula e lo sa bene anche Lei, Ministro, che è costosissimo e introvabile."
"Ma qui nella Foresta Proibita…"
Severus non la fece finire.
"Se mi sta proponendo una battuta di caccia nella Foresta Proibita per stanare uno dei discendenti di Aragog, la risposta è no! Non permetterò che qualcun altro si faccia male! E in ogni caso il veleno che potremmo ricavare dalle Acromantule non servirebbe a niente: per funzionare, la pozione necessita di veleno stagionato almeno 5 anni. Più il veleno è invecchiato più l'antidoto sarà efficace."
Hermione sentì il terreno franarle sotto i piedi. Non poteva essere, non era giusto che Neville morisse per aver compiuto un atto di estrema generosità e coraggio, per aver salvato sua figlia.
Rimase per un po' persa nei suoi pensieri, poi tornò a illuminarsi in volto.
"Aragog! Ma certo!" Severus le lanciò un'occhiata sospettosa ma lei lo ignorò e riprese.
"Harry raccontò a me e a Ron che il professor Lumacorno fece scorta del veleno di Aragog quando questo morì. Potrebbe essere rimasta qualche ampolla di allora qui a Hogwarts!"
"Mi spiace deluderla, Ministro, ma le scorte di Lumacorno erano strettamente personali e il professore le ha portate via con sé quando ha lasciato definitivamente l'incarico di insegnante."
Il volto di Hermione divenne cereo.
"Ma allora come si fa?" Era la prima volta che Severus vedeva Hermione perdere la sua sicurezza.
"Ci vorrebbe una Giratempo…" Le parole gli erano uscite di bocca così, senza pensare, più come un'amara battuta di spirito che altro. Alzò il volto dal libro e incontrò gli occhi di Hermione: rimasero a fissarsi per un lungo istante senza parlare.
"Come ha detto?"
"Non ci faccia caso, Ministro, è la stanchezza…" Ma Hermione non gli badò.
"La Giratempo, lei ha parlato di Giratempo!"
"Lo so che è un argomento poco gradito al Ministero, così come so che sono andate distrutte. E comunque per poter tornare indietro di tutti quegli anni avrei bisogno di una Giratempo speciale… senza contare il rischio che un salto temporale di quella portata comporterebbe…"
"Ma si potrebbe fare! La Giratempo a cui sto pensando è un manufatto illegale che abbiamo sequestrato a Draco Malfoy."
"Mi sta dicendo che esiste ancora una Giratempo in grado di portare indietro di anni?"
"Sì, e potrei fargliela avere in pochissimo tempo. Certo è rischioso, ma se se la sente…"
"Non mi sono mai tirato indietro davanti al rischio." Sussurrò più a se stesso che in risposta alle parole di Hermione. La donna arrossì.
"Non intendevo mettere in dubbio il suo valore, preside." Si affrettò a rispondere.
"Lasciamo perdere, Ministro, se può procurarmi questa Giratempo tornerò indietro e mi procurerò il veleno di Aragog. È rischioso ma sono il responsabile di ciò che accade in questa scuola. Una studentessa ha rischiato la vita, un insegnante lotta per non perdere la propria, e io ho mancato al mio dovere per non aver controllato Hagrid. Mi porti al più presto la Giratempo."
"Userò la Metropolvere nel suo ufficio, preside. Andrò personalmente a prenderla. Non ci metterò molto: porterò qui la Giratempo, d'accordo?"
"D'accordo."
"È sottinteso che questa cosa deve rimanere segreta: sto violando ogni regola ma non vedo alternative per salvare Neville."
"Neanch'io, Ministro. E non si preoccupi, sono piuttosto bravo a mantenere i segreti." Chiosò, sarcastico.
Hermione sorrise alla battuta.
"Sì, decisamente sì."

Il Ministro della Magia era stato di parola. Nel giro di un'ora era tornato con la Giratempo.
"Questa è il manufatto che abbiamo sequestrato ai Malfoy. Avremmo dovuto distruggerlo ma ora sono veramente contenta che non sia stato fatto." Hermione fissava l'oggetto luccicante poggiato sul tavolo della biblioteca.
Severus lo sfiorò con un dito mentre faceva mente locale sulle istruzioni per l'uso.
"È pronto, preside?"
"Sì."
"Bene, allora, come concordato, dirò a tutti che lei è nel laboratorio a preparare l'antidoto e che non vuole assolutamente essere disturbato. Farò in modo di coprirla il più possibile."
"Perfetto."
"Mi raccomando, faccia molta attenzione: se qualcosa andasse storto non ci sarebbe modo di correre in suo aiuto."
"Tornerò con le scorte di veleno." Lo disse per rassicurare la donna e convincere se stesso che ci sarebbe riuscito.
"Beh, allora buona fortuna, preside!"
Severus estrasse la bacchetta e toccò la Giratempo che cominciò a girare velocissima.
Ci fu un lampo di luce e un rumore assordante.
Poi il tempo, che all'inizio si era come cristallizzato, prese a scorrere all'incontrario, prima lentamente poi sempre più velocemente. (*)
Severus si sentì come su una giostra che girava vorticosamente e avvertì la nausea.
Si chiese quanto avrebbe ancora resistito, poi all'improvviso tutto cessò: era arrivato a destinazione. (**)

Hogwarts - sera del 30 giugno 1997



Quando aveva detto al Ministro della Magia quale sarebbe stata la sua destinazione nel passato, la donna era rimasta senza parole, per poi sentenziare che era un atto di puro masochismo. E forse Hermione Granger aveva ragione.
Scegliere proprio quella notte, la notte in cui aveva dovuto uccidere Albus Silente, era stata una scelta straziante per lui ma necessaria, almeno dal suo punto di vista.
Sapeva che uno dei pericoli più grandi dei viaggi nel passato era quello di poter incontrare se stessi, accadimento che avrebbe portato a sconvolgimenti inimmaginabili.
Ora di quella serata ricordava con precisione ogni istante. Sapeva dove si trovava e cosa faceva, ed era proprio per questo che l’aveva scelta.
Il rischio di incontrarsi era quasi nullo, visto che lui in quel momento sarebbe stato impegnato a fare ben altro in un’ala del castello diametralmente opposta a quella dove si trovava l’alloggio di Horance Lumacorno.
Inoltre aveva giudicato più facile introdursi nella sua stanza, dal momento che quest'ultimo avrebbe dovuto trovarsi con gli altri insegnanti, impegnato a contrastare i Mangiamorte che si erano introdotti nel castello.
In teoria si sentiva preparato a rivivere quella tragica notte, ma ora che era arrivato a destinazione - ora che dal parco del castello poteva vedere nel cielo il Marchio Nero incombere sulla scuola - sentiva crescere il senso di oppressione, avvertiva l’ansia localizzata alla bocca dello stomaco e un sudore freddo scorregli lungo la schiena.
I ricordi tragici di quella sera divennero vividi e percepì perfino il bruciore intenso sull'avambraccio, là dove il Signore Oscuro aveva per sempre impresso il suo marchio.
Gli sembrò di annegare nella stessa disperazione provata quella notte di 25 anni prima, e gli ci volle qualche minuto per ricacciare indietro il panico.
Si disse che erano solo ricordi, che ormai tutto era finito. Si concentrò sul respiro, cercando di prendere il controllo sulle sue emozioni: non poteva permettersi esitazioni, doveva rimanere lucido per riportare se stesso a casa e salvare Neville.
Attese che la respirazione tornasse regolare. Quando infine il suo autocontrollo riuscì ad avere la meglio sulle emozioni, decise di nascondersi alla vista di chiunque usando un incantesimo di Disillusione; poi, così celato, prese a camminare speditamente verso il castello.
Più si avvicinava più diventavano forti e chiare le grida e i rumori dello scontro.
Continuò ad avanzare e arrivò al portone della scuola.
Come si aspettava era aperto e non ebbe alcuna difficoltà a varcarne la soglia.
Tutto, anche il chaos che regnava all’interno dell’edificio era come ricordava.
Continuando a controllare il respiro per ossigenare il cervello e calmare il cuore in tumulto, si addentrò nei corridoi schivando abilmente insegnanti, alunni e Mangiamorte.
Arrivò senza problemi davanti all’alloggio di Lumacorno, aprì facilmente la porta ed entrò.
La camera lo accolse come un’oasi di pace. Si guardò intorno, chiedendosi dove il suo collega tenesse le scorte personali. Lumacorno aveva creato un ambiente caldo e accogliente, pieno di comfort. La stanza era colma di oggetti di lusso e di foto di persone importanti che erano stati suoi ex alunni.
E poi divani e tappeti e mobili pieni di libri e… ampolle! Le aveva trovate!
Davanti a lui si ergeva un mobiletto a due ante che, lasciate aperte forse dallo stesso Horance, mostravano una gran varietà di ampolle e fiale ricolme di liquidi dai colori più svariati.
Si avvicinò, cominciò a esaminarle con occhio esperto e sorrise quando notò la diligenza e la precisione con cui il vecchio Lumacorno aveva catalogato e riposto quei preziosi oggetti.
Grazie a quest' ordine riuscì a trovare ciò che cercava quasi subito. Davanti a lui brillavano sei fiale con la dicitura “Veleno dell’Acromantula Aragog”.
Non volendo correre il rischio di rimanerne senza, nel caso avesse dovuto ripetere l’antidoto, decise di portarne via due.
Le afferrò, e le stava infilando nella tasca del mantello quando sentì una voce, quella di Neville per la precisione, lanciare l’incantesimo.
Revelio!”. L’incantesimo di Disillusione fu spezzato e lui si trovò faccia a faccia con Paciock.
Il ragazzo, in giro per i corridoi di ronda nel momento in cui la scuola era stata violata, correndo in Sala Grande per portare aiuto si era trovato a passare davanti all’alloggio del professor Lumacorno. Perciò si era accorto della porta socchiusa. Insospettitosi era entrato e aveva visto fluttuare nell’aria le fiale di vetro. Intuendo che c’era qualcuno all’interno della stanza, aveva lanciato l'incantesimo.
“Professor Piton!” Esclamò sorpreso, “Ma cosa ci fa qui?”
Poi, ripensando alle circostanze e vedendo le due ampolle nelle mani del suo professore, ebbe come una folgorazione.
“Lei sta rubando!” L’accusa gli uscì di bocca senza neanche sapere come.
Si rese conto che stava affermando qualcosa di molto grave ma l’evidenza non lasciava alcun dubbio.
L’adrenalina che gli scorreva abbondantemente nelle vene quella sera, gli stava dando in quel frangente un coraggio inimmaginabile fino a qualche anno prima, quando il suo Molliccio aveva assunto proprio le sembianze di quell’uomo.
“Lei sta rubando al professor Lumacorno invece di essere con gli altri insegnanti a contrastare i Mangiamorte. Lei è un ladro!”
“E un assassino… il peggiore degli assassini… tra pochi minuti…” Pensò amaramente Severus, sentendosi impossibilitato a reagire davanti all’improvvisa apparizione del ragazzo e al fiume di parole che gli stava riversando contro.
“Harry ha sempre avuto ragione! Lo ha sempre detto che non ci si poteva fidare di lei! Ma…” Si bloccò, osservandolo con sguardo indagatore. “C’è qualcosa che non va. Lei ha qualcosa di diverso… Sembra più vecchio… Ha più rughe sul viso e i suoi capelli stanno imbiancando… Ma come è possibile? “
Severus vide la bacchetta di Neville tremare tra le mani del ragazzo: aveva paura ed era disorientato dai cambiamenti che aveva notato nel suo aspetto fisico. Stava però dimostrando fegato ad affrontarlo in quel modo e sarebbe divenuto un ottimo insegnante di Erbologia. Ma perché ciò potesse accadere ora lui non poteva esitare.
“Mi dispiace Neville, ma la nostra conversazione deve finire qui e ora” pensò. Poi, prima che il giovane potesse riaversi dalla sorpresa, lo pietrificò con un incantesimo non verbale.
Neville cadde in terra come un sasso. Severus gli si avvicinò.
“So che è difficile da credere, signor Paciock, ma lo faccio per il suo bene.” Gli disse. Poi ripetè su se stesso l’incantesimo di Disillusione e infine rivolse la bacchetta contro Neville.
Oblivium!” Il ragazzo non avrebbe mai ricordato ciò che era successo nell’alloggio di Lumacorno quella sera.
Ripercorse tutta la strada fatta al contrario e si fermò solo quando fu di nuovo nel parco del castello, nel punto in cui era arrivato qualche tempo prima.
Tirò fuori dal mantello la Giratempo ma indugiò a usarla. Da dove si trovava poteva vedere la Torre di Astronomia.
Alzò gli occhi a cercare un punto preciso del torrione. Mancava poco all'atto più scellerato che avesse mai compiuto, un'azione che non avrebbe mai voluto compiere e che gli era stata imposta come dimostrazione suprema di dedizione.
Attese un po’ e poi la sua vista fu colpita da un lampo verde che illuminò la finestra del mastio.
Un istante dopo il corpo di Albus Silente volteggiò giù dalla torre, come una foglia secca che cade dal ramo.
Ne seguì la discesa e sentì il tonfo al momento dell'impatto con il terreno.
Provò una fitta al cuore e si accorse di avere il volto rigato di lacrime.
Sì, doveva essere proprio il masochismo ad averlo spinto a indugiare in attesa di rivivere quel momento: ancora una volta l’insopportabile signorina “so tutto io” aveva avuto ragione.
Chiuse gli occhi, si asciugò il viso e indossò la maschera fredda e impenetrabile con cui si era protetto per gran parte della vita.
Afferrò la bacchetta e colpì la Giratempo: tutto prese a girare vorticosamente e la nausea lo assalì di nuovo.

Hogwarts - Infermeria - 4 novembre 2022



A quattro giorni dall'attacco dell'Acromantula, Neville Paciock era fuori pericolo.
Nelle concitate ore successive al suo ritorno, Severus aveva preparato l'antidoto e Madama Chips l'aveva somministrato al paziente.
Con grande sollievo di tutti il rimedio aveva sortito l'effetto desiderato. Il giovane professore di Erbologia era ancora provato ma stava lentamente riacquistando le forze.
Accanto a lui era sua moglie Hannah, che non lo aveva lasciato un istante da quando era stato ferito.
I suoi amici venivano a turno a visitarlo e i suoi alunni mandavano ogni giorno bigliettini di auguri al loro professore.
"Tutto l'affetto e l'amore che gli vengono dimostrati lo aiuteranno a rimettersi in piedi prima" bisbigliò Madama Chips a Severus che era appena arrivato in infermeria per vedere come stava il giovane.
La scena a cui stavano assistendo vedeva Hannah imboccare suo marito che debolmente protestava, affermando di poter benissimo mangiare da solo.
"Assolutamente no, Neville, hai sentito Madama Chips? Non devi fare alcuno sforzo." Rispondeva risoluta la moglie alle sue rimostranze.
"Portarmi il cucchiaio alla bocca non mi ucciderà, Hannah. Devi smetterla di trattarmi come un bambino."
A questo punto i due giovani si accorsero della presenza del preside.
Neville arrossì mentre Hannah, lasciati nelle mani del marito cucchiaio e scodella, corse verso di lui, lo abbracciò e gli scoccò un bacio sulla guancia. Si ritrasse e lo guardò con gli occhi umidi di commozione.
"Grazie per aver salvato il mio Neville!"
Severus era rimasto quasi pietrificato per la sorpresa, a disagio come sempre davanti alle manifestazioni di affetto. Neville invece guardava sua moglie e si chiedeva se non fosse improvvisamente impazzita.
"Hannah, vorrei parlare con il preside, potresti lasciarci soli?" Disse alla fine per spezzare l'evidente imbarazzo che era calato tra loro.
"Ma…" Aveva cominciato una riluttante signora Paciock quando venne interrotta da Madama Chips.
"Non preoccuparti, Hannah, tuo marito è abbastanza in forze per scambiare qualche parola con il preside Piton." La guaritrice la prese gentilmente per un braccio e la trascinò via.
"Per Merlino!" Esclamò Neville appena la moglie si fu allontanata. " Mi sta soffocando! Non so cosa le sia preso, anzi mi scuso per quanto successo poco fa."
Severus osservò Neville: quanto tempo era passato dalla prima volta che aveva visto il figlio dei Paciock? Neanche se lo ricordava più.
Tanto tempo, comunque, a giudicare dall'uomo che aveva davanti. Neville ormai non aveva più niente del ragazzino impacciato che era giunto a Hogwarts. Ma rimaneva comunque una persona emotiva, sensibile e capì che in quel momento aveva bisogno di rassicurazioni.
"Ha solamente avuto molta paura di perderti." Cominciò Severus avvicinandosi al letto del giovane. "Sei rimasto privo di conoscenza per un po' e quando hai ripreso i sensi deliravi. Hannah si è spaventata. Tutti noi ci siamo spaventati."
Si fermò, per fare sì che il seguito del suo discorso avesse più enfasi, e poi continuò guardandolo fisso.
"Sei stato molto coraggioso a fare scudo con il tuo corpo a Rose Weasley. Come preside di questa scuola sono fiero del mio insegnante."
Neville ascoltava il suo ex professore di Pozioni e quasi non credeva a ciò che sentiva. Ripensò, ancora una volta, a come quando da studente fosse terrorizzato da quell'uomo.
"Grazie! Grazie per quello che ha appena detto e grazie per aver preparato l'antidoto che mi ha salvato: le devo la vita! Sono in debito con lei." E arrossì fino alla radice dei capelli.
"Non pensarci, Neville. Era tanto che non mi cimentavo con un preparato del genere e…" Si bloccò, divertito dal pensiero che gli era passato rapido nella mente. Arricciò all'insù un angolo delle labbra in un sorriso tirato e riprese da dove si era interrotto. "Ed è stato come fare un tuffo nel passato."




(*): Per questa descrizione mi sono attenuta a ciò che viene riportato nella didascalia di pag. 304 de La maledizione dell'erede.
(**): Le sensazioni di Severus durante il viaggio nel tempo sono state da me immaginate.
 
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view post Posted on 31/8/2022, 15:38
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Dalla terra dove s'intrecciano misteri, magie e leggende.

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Hai congegnato una storia convincente, con gli elementi della sfida ben inseriti e concatenati in modo logico. Ho particolarmente apprezzato la parte del racconto dedicata al ‘salto nel passato’, in un momento doloroso della vita di Severus: sei riuscita a rendere tangibili le emozioni dell’uomo nel rivivere quei terribili attimi, nei quali vorrebbe soffermarsi per avere forse modo di metabolizzarli, di elaborarli alla luce di quanto poi accaduto nel futuro; ma la determinazione che ha sempre contraddistinto l’agire del mago, ovvero portare a termine il compito prefissato, è più forte e Severus va avanti. Trovo, inoltre, significativo sottolineare i contrapposti gesti di Piton durante la stessa notte del 30 giugno: da una parte la morte, Severus che uccide; dall’altra la vita, Severus che si prodiga per salvarne una. In questo frangente l’uso della Giratempo è perfetto e struggente. Complimenti, cara Manu <3
 
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view post Posted on 2/9/2022, 00:00
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Pozionista abile

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Grazie, Kate, per aver letto e lasciato il tuo pensiero. Con la sensibilità che ti contraddistingue hai colto le sfumature del racconto. Ti ringrazio per le belle parole. ❤️💖
 
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2 replies since 23/8/2022, 17:26   100 views
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