Il Calderone di Severus

chiara53 - Pozioni a quattro mani, Genere: generale - introspettivo - tipologia - one shot - rating: per tutti - avvertimenti AU - epoca-post 7 anno- Personaggi: Severus, Neville Paciock, Minerva McGranitt, Augusta Paciock, Poppy Chips

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 21/8/2022, 14:39
Avatar

Pozionista sofisticato

Group:
Administrator
Posts:
14,444

Status:


Titolo: Pozioni a quattro mani
Autore: chiara53 - Agosto 2022
Beta:
Tipologia: One Shot
Rating: Per tutti
Genere: generale, introspettivo
Personaggi: Severus Piton, Neville Paciock, Minerva McGranitt, Augusta Paciock, Poppy Chips.
Pairing: nessuno
Epoca: post 7 anno
Avvertimenti: AU
Riassunto: Hai davanti a te una lunga estate e dopo un anno sei finalmente libero...

Note: storia scritta per la sfida annuale 15 anni con Severus. Mese di Agosto. Scuola di Hogwarts - Portatore di insegne


Caratteri: 14302



Disclaimer: I personaggi ed i luoghi presenti in questa storia non appartengono a me bensì, prevalentemente, a J.K. Rowling e a chi ne detiene i diritti. I luoghi non inventati da J.K. Rowling e la trama di questa storia sono invece di mia proprietà ed occorre il mio esplicito e preventivo consenso per pubblicare/tradurre altrove questa storia o una citazione da essa.
Questa storia non è stata scritta a scopo di lucro, ma per puro divertimento, nessuna violazione del copyright è pertanto intesa.






Pozioni a quattro mani






Ti piace camminare da solo, di notte.
E’ tutto così tranquillo, solitario e silenzioso, il prato appena umido di rugiada profuma di estate, e quando alzi lo sguardo puoi vedere le stelle, luminose e belle come solo Hogwarts può regalarle.
Raccogli i pensieri e cerchi di ritrovare i tuoi scudi mentali: dopo mesi di coma a seguito della ferita mortale che ti ha inferto Nagini, sei tornato da dove eri partito: Minerva ti ha reclamato appena uscito dall’ospedale, non hai voluto, né potuto dire di no; ti è sembrato quasi come tornare a casa, ritrovare le tue stanze e il castello che durante la tua lunghissima degenza è tornato ai suoi antichi splendori.
Hai davanti a te una lunga estate e, dopo un anno, sei finalmente libero: solo un lieve tremito alle mani non ti consente di impegnarti con le pozioni più complicate e pericolose, ma stai cercando di contrastare anche con la volontà gli effetti del veleno del serpente.
Rientri attraverso il grande portone di quercia e i passi cadenzati nel silenzio ti conducono alle porte del luogo che più di tutti ha nutrito il tuo spirito che più di tutti ha accolto la tua solitudine nel tempo: la biblioteca.
Ed entri, aspirando l’antico e noto odore di vecchie pergamene e pelle che permea questo luogo, con gli occhi chiusi lasci andare memoria e passi verso il luogo che avevi eletto quando eri ancora un ragazzo: è un angolo nascosto, appartato, eppure confortevole.
Giri l’angolo con il desiderio di ritrovare il tavolo che mille volte hai accarezzato studiando, leggendo o meditando, e sussulti: un ragazzo è seduto lì al tuo posto.
Una candela accesa e la bacchetta ad amplificare la luce: è Paciock.
È talmente concentrato che nemmeno si avvede della tua presenza, sembra spettinato e sconvolto, libri e pergamene accatastate sul tavolo e un enorme tomo sotto gli occhi.
E’ notte, come mai si trova qui? In estate, poi.
Minerva ti ha detto giorni fa che Augusta non sta troppo bene e avresti pensato che fosse accanto a sua nonna: l’anno prossimo, se resterai qui ad insegnare, lo avrai come collega, sarà l’apprendista di Pomona e la sostituirà quando andrà in pensione, tra breve.
Ti avvicini e sbirci il libro che sta sfogliando dal quale si affanna a prendere appunti: viene dalla sezione proibita, è un testo pericoloso e antico.
Paciock sussulta e alza di scatto la testa verso di te, nel suo sguardo non noti alcun timore, ma quasi sollievo.
- Professore avevo in mente di cercarla, ma temevo di disturbare il suo riposo. – afferma con affanno, ha il volto stanco.
China il capo, poi aggiunge
- So che lei non è ancora guarito del tutto, ma sono veramente disperato, non so che fare, lei è l’unico che possa aiutarmi. – Un singhiozzo soffocato lo scuote, sembra davvero angosciato.
Resti stupito dall’intensità con cui il giovane ha pronunciato le parole.
Che puoi fare tu, ancora debole e con il tremito delle mani che ti perseguita tanto spesso?
Paciock non è più il ragazzino fragile e timido di un tempo, è un uomo, un giovane uomo, la cui vita si è svolta e sviluppata tra due guerre: è lui che ti ha vendicato, lui ha tagliato la testa di Nagini.
Quando lo hai saputo sei rimasto interdetto, incredulo: eppure eccolo qui a chiederti un aiuto che non sai come dargli.
- Signor Paciock, di che cosa si tratta? – non riesci a capire la sua angoscia, se non ti spiega.
- Mia nonna sta morendo. – Asserisce infelice, mentre cerca di mantenere un atteggiamento coraggioso, ma le lacrime che asciuga veloce raccontano un’altra storia.
- Mi è rimasta soltanto lei, professore. – afferma - I miei è come se non ci fossero, le loro menti non esistono. Li visito, ma non mi riconoscono, non sanno chi sono. – Alza lo sguardo che si perde lontano. Poi ti fissa con intensità e pronuncia parole pesanti, ma vere – A volte vorrei che fossero morti, sarebbero in pace e io non dovrei sopportare la loro vista, lo strazio della loro presenza. Ho la responsabilità di amarli pur ridotti così, e quell’amore mi strappa il cuore ogni singola volta che li vedo. Sono ingiusto, malvagio, sono un figlio degenere? – Occhi lucidi e stanchi ti guardano e ti domandi perché stia parlando di questo con te che eri il suo mostro nell’armadio e forse lo sei ancora. – Ma mia nonna, no, mia nonna è tutta la mia famiglia, non posso perderla.

Sospiri, e ti appoggi al tavolo, ti stanca ancora restare a lungo in piedi: non allontani lo sguardo dal giovane, ma scuoti il capo e sussurri
- No, non sei un cattivo figlio, sei soltanto un essere umano che ha dei limiti, che ha sopportato e subito anche troppo. Non è una colpa desiderare che chi soffre muoia. – Chiudi le palpebre ai ricordi che ti tormentano notte e giorno. Le riapri per guardare le iridi castane lucide di lacrime e aggiungi soltanto in un soffio – io lo so, Paciock, io l’ho provato.
Le tue dita si stringono alla spalla del giovane per un conforto impossibile.
Come è diverso il rapporto che hai con questo giovane uomo da quello che avevi con lui da bambino, eppure sono trascorsi pochi anni; è questo che fa la guerra alle persone, le cambia, le modifica, rende i giovani anche troppo maturi: sono giovani con lo sguardo di vecchi.
Passi veloci si sovrappongono al momento che condividete: è Minerva.
- Paciock, - esclama – tua nonna chiede di te, si è svegliata e vuole parlarti.
Il ragazzo si alza velocemente e mentre esce si volta e ti guarda ancora.
- Professore la vengo a cercare più tardi. – sussurra.
Fai un cenno di assenso e lui se ne va velocemente.

Minerva si siede al posto occupato dal giovane fino ad un attimo prima, si passa le mani sul viso sembra stanca e avvilita, poi alza lo sguardo verso di te.
- Severus, Augusta si è rifiutata di ricoverarsi al San Mungo ed è qui da noi, in infermeria: per troppo tempo quell’ospedale l’ha tormentata con la presenza di suo figlio e sua nuora e non vuole andarci da ammalata. È una donna forte, ma anche Poppy non sa più che fare: sta lentamente scivolando via, ha contratto la Sindrome di Foracell, una malattia di cui si sta ancora cercando la cura. Potresti provare a vederla? Forse tu puoi fare qualcosa.
Mentre parla sfogli distrattamente il tomo aperto sul tavolo, è un libro che conosci: è pieno di maledizioni e oscurità.
- Non so se potrò aiutarla, Minerva. Il ragazzo si è rivolto a me, ma che posso fare?
Mentre parli guardi le tue mani e un tremito involontario le attraversa.
- Ancora quel maledetto veleno. - Mormora tra sé Minerva.
- Esatto: ancora quel maledetto veleno! – affermi con irritazione repressa – sto migliorando lentamente, ma ogni gesto è una fatica, ogni azione è uno sforzo di volontà. – scuoti il capo, infelice.
Ti allontani dalla biblioteca e lentamente vai a raggiungere Paciock in infermeria, almeno uno sforzo glielo devi.
Minerva ti segue.

****


Ricordi Augusta Paciock come una strega dall'aspetto formidabile, alta, magra e ossuta, nulla di simile alla persona distesa ora sul letto: pallida ed emaciata.
Il ragazzo le tiene una mano diafana, quasi trasparente e ti fermi ad osservare quel contatto, è come se la tenesse stretta per non farla andare via, per non permetterle di lasciarlo.
Ha gli occhi chiusi anche se non è addormentata, senti suo nipote bisbigliarle qualche parola che non comprendi, mentre lei annuisce.

Poppy Chips ti tocca un braccio e tu sussulti, soprappensiero: troppo preso da quell’immagine in cui ti sei perso. Questa è l’anziana donna che ha battuto Dawlish quando voleva prenderla in ostaggio, che ha combattuto nella battaglia a Hogwarts, che ha un figlio peggio che morto, che ha cresciuto il nipote con coraggio e amore ed ora langue in questo stato.
- Severus, - dice Poppy sottovoce - io non so più cosa fare. Augusta non intende ragione, non vuole andare al San Mungo. Gli organi interni e i muscoli si stanno indebolendo: La malattia la sta consumando troppo velocemente. Hai qualche idea?

Ti avvicini e fai scorrere la bacchetta sopra il corpo di Augusta che apre gli occhi alla tua presenza e cerca di parlarti.
- Severus, lasciami stare. – dice in un soffio - Non c’è niente che tu possa fare, credo sia arrivato il mio momento.
Con uno sforzo si aggrappa al tuo mantello e accenna un misero sorriso, ma lo sforzo di pronunciare quelle poche parole l’ha stancata e si assopisce.
Neville ti guarda in attesa, Minerva e Poppy aspettano un tuo parere.

Un’idea ti balena in mente e la riferisci immediatamente: hai letto di una cura sperimentale alla sindrome di Foracell, recentemente: ora che hai tanto, troppo tempo trascorri le giornate aggiornandoti con le riviste specializzate per recuperare l’anno trascorso.
- Esiste la Pozione Mors Aparentis che, inducendo una specie di coma temporaneo, potrebbe fermare la degenerazione dei tessuti muscolari e degli organi interni e darci il tempo per preparare la cura: una variazione del Distillato della Morte Vivente. Potrebbe essere l’unica possibilità per prolungarle la vita in modo dignitoso per almeno cinque anni, ma sono entrambe pozioni complesse e lunghe da preparare, ed io con queste mani, non so se posso riuscirci – sospiri.

Paciock sembra smarrito, poi un filo di speranza illumina il suo sguardo, invece tu chini il capo, guardi le tue mani e pensi: da solo e con le forze appena tornate, con ingredienti da tagliare meticolosamente accanto ad un calderone per ore e giorni, come farai?
Ora che il dado è stato gettato, non puoi tirarti indietro.
Non vuoi tirarti indietro.
Il ragazzo sembra fiducioso, al contrario di te e si affanna ad esprimerti tutta la sua gratitudine solo con l’espressione, poi dice in fretta quasi per non pentirsene:
- Professore so di essere stato un pessimo allievo in Pozioni, ma io, se me lo permette, la aiuterò: lei starà seduto e mi dirà che fare. No, non sbaglierò, conosco bene le erbe e so come vanno trattate, almeno quelle posso gestirle! Mi faccia aiutare, la prego. – arrossisce di timidezza e vergogna.
Ti sembra quasi di rivedere il ragazzino tremante da cui hai preteso molto a suo tempo, ma ora ti inorgoglisce pensare che potresti essere riuscito nel tuo intento: è diventato un'altra persona, seria e coraggiosa.

Minerva e Poppy vi guardano preoccupate.
- Paciock, possiamo provare, ma ti atterrai alle mie istruzioni. – e ti sfugge un sospiro, poi guardi le due donne davanti a te e aggiungi - E’ il tempo, il tempo quello che davvero manca, sono pozioni che devono essere tenute in stasi per ore e mescolate a lungo.
Minerva sorride e dalla sua tasca nel mantello tira fuori un piccolo oggetto dorato: una Giratempo.
- Sapevo che sarebbe servita! – esclama – la tenevo da parte, nascosta da anni ed è una delle pochissime rimaste dopo la distruzione nella stanza del Tempo al Ministero. Può tornare indietro solo di poche ore, ma… forse potrebbero bastare se evitate di sovrapporvi nelle stanze che utilizzerete. L’ha usata Hermione, ricordi Severus? Non l’ho mai restituita al Ministero, per fortuna!
Sorride soddisfatta la vecchia strega, mentre te la porge.
Sei stupito e rigiri tra le dita quel magico miracolo.
Forse puoi farcela, - pensi - persino con Paciock che vuole aiutare. – un sorriso ti sfiora le labbra, cerchi di immaginare come avverrà la distillazione e alzi gli occhi al cielo: Merlino, Paciock che ti assiste nel tritare ingredienti! Il mondo sta per finire.

****



Sono stati giorni pesanti, difficili e notti durante le quali il tuo cosiddetto aiutante ha attentamente osservato il sobbollire della pozione e, sembra incredibile, ma non ha mai sbagliato a mescolare al momento giusto, lasciandoti riposare; non ha mai fatto errori nell’alzare la fiamma e quando la Mors Aparentis è passata dall’arancione al violaceo è quasi svenuto dalla gioia.
Poppy ha provveduto alla somministrazione, Augusta è entrata in animazione sospesa.

È stato allora che avete fatto fare altri giri alla piccola clessidra e preparato la vera e propria cura con ancora più tempo a disposizione.
I tuoi appunti, scritti tanto tempo fa, sono stati utili, così come l’abilità delle tue mani che, forse per evitare i possibili, temuti disastri di Paciock, hanno deciso di collaborare. Ti viene quasi da ridere pensando che il lavoro e la stanchezza ti abbiano in qualche modo aiutato a guarire.
Vero, sono stati giorni e ore molto lunghe per merito della Giratempo, ma alla fine mancava solo qualche goccia di veleno di Acromantula: il povero Aragog l’aveva fornito in abbondanza alla sua morte e Lumacorno, che l’aveva prelevata, non l’aveva venduta tutta!

La compagnia di Paciock si è rivelata sorprendentemente piacevole: per le pozioni resta sempre un incapace, ma in Erbologia può darti dei punti!
Sarà interessante l’anno prossimo vedere se riuscirà a fare meglio di te: lui nelle serre e tu nel tuo angolo segreto, il tuo piccolo giardino accanto ai vivai, che adesso vuoi ricostruire e risistemare.
Augusta si sta riprendendo lentamente ed è incredula di fronte alla strana amicizia che è venuta sviluppandosi tra te e suo nipote.
È felice, ora può godere alcuni anni di pace e riprendere una vita degna di essere vissuta, ha già cominciato a lamentarsi con Minerva perché vuole tornare a casa sua.
- Severus – ti ha detto sarcastica – dunque il mio ragazzo non era così male in Pozioni se ti ha aiutato a distillare la mia cura.
- Augusta, eviterei di fargli preparare da solo il Distillato della Morte Vivente dal momento che ho faticato tanto per guarirti e permetterti di essere la spina nel fianco di tuo nipote, - ribatti con altrettanto sarcasmo - Attenta, però, potrebbe stancarsi e allora, forse, lo lascerei provare.
Paciock vi guarda e sorride incredulo.

Cala il silenzio e in quel momento di pace serena, comprendi che, in fondo, avevi bisogno di uno scopo: avevi bisogno che qualcuno ti facesse sentire necessario per tornare a vivere.

La giornata è particolarmente calda e luminosa: decidi di uscire e godertela.
Paciock è accanto alla nonna che lo guarda orgogliosa. Fa un cenno di saluto, mentre ti ringrazia ancora una volta.
Sei sulla porta e ti volti verso il ragazzo:
- A dopo Paciock – esclami, il sole ti attira, hai voglia di camminare verso il tuo piccolo giardino: la sfida con il giovane ormai è lanciata e a te non piace perdere.
- Neville, signore: il mio nome è Neville – ti si rivolge con enfasi, mentre ti allontani.
Ci pensi un momento e scopri che la cosa ti fa piacere.
- A dopo Neville, allora – sussurri quasi rivolto a te stesso, poi aggiungi a voce più alta – Severus, il mio nome è Severus.
 
Top
view post Posted on 29/9/2022, 18:24
Avatar

Pozionista abile

Group:
Moderator
Posts:
9,273

Status:


Che belle le tue storie, Chiara, sempre così delicate, piene di sentimento ma anche di quel pizzico di ironia arguta che regala l’infinita piacevolezza della loro lettura.
E’ così: sono una fan dei tuoi racconti e del tuo Severus chiuso nella sua sofferenza in modo dignitoso e composto, carico di umanità (che non è altro che il significante prolungamento della tua) e splendida icona di coraggio.

Un Severus che ha salvato il mondo magico fino al limite della propria vita, al quale ora tutti ripongono una fiducia immensa (e già questo particolare ci rende molto orgogliose ;P ), così che perfino questo tuo Neville adorabile trova la decisione necessaria per chiedere aiuto proprio a lui: colui che fino a pochi anni prima l’aveva terrorizzato, ma che ora gli appare come unico tramite per compiere l’impresa impossibile di salvare Augusta, e gli si rivolge con un’aspettativa che definirei commovente.

Stupendo il confronto tra due anime che finalmente si incontrano nel giusto contesto, si riconoscono e decidono di lottare assieme per un unico obiettivo; dolce e confortante per tutti i protagonisti l’esito della vicenda, che mette in evidenza, come sai fare perfettamente, un profondo risvolto umano. Complimenti, Chiara, e grazie per il momento di piacere che mi hai regalato. <3
 
Top
view post Posted on 13/10/2022, 16:33
Avatar

I ♥ Severus


Potion Master

Group:
Administrator
Posts:
55,406
Location:
Da un dolce sogno d'amore!

Status:


Una storia molto bella e coinvolgente, con un Neville stupendo e intensamente commovente. Mi è piaciuta molto, anche a livello di trama, semplice ma efficace.
Tante belle frasi, intense e che sembrano vissute sulla propria pelle, donano alla storia una profondità particolare, che ti prende il cuore
 
Web  Top
view post Posted on 13/10/2022, 19:44
Avatar

Pozionista sofisticato

Group:
Administrator
Posts:
14,444

Status:


Ti adoro. Queste sono le cose che mi risollevano il cuore.
Grazie ❤️❤️
 
Top
view post Posted on 13/10/2022, 20:17
Avatar

I ♥ Severus


Potion Master

Group:
Administrator
Posts:
55,406
Location:
Da un dolce sogno d'amore!

Status:


<3
 
Web  Top
4 replies since 21/8/2022, 14:39   112 views
  Share