Quinto Lied
Der Lindenbaum (Il tiglio)
Prima di iniziare l’analisi di questo Lied, mi scuso per il lungo silenzio, ma sono stata letteralmente sommersa dagli impegni. Tenterò di proporre una lezione a settimana, alternando queste sulla liederistica e quelle sull’opera.
Vi ricordo brevemente quello che è accaduto nel ciclo: il viandante, dopo aver visto svanire il suo sogno d’amore, abbandona la città dell’amata per intraprendere un viaggio in un inverno freddo e senza speranza che è, soprattutto, l’inverno della sua anima oltre che della natura.
In questo quinto Lied emerge, per la prima volta, il richiamo alla morte, rappresentato dal tiglio che chiama a sé il viandante promettendogli pace.
Il Lied ha struttura AA’A’’: lo si può vedere sia come un Lied tripartito sia come un Lied strofico variato.
Sezione A: Il Lied è introdotto dal pianoforte (00:00-00:23), che impone un tono quasi ipnotico, da ninna nanna. È la voce del tiglio che chiama il viandante. Il nostro protagonista è sempre stato attratto dalla pianta, sotto i cui rami ha sognato (i sogni illusori di un amore felice) e dove ha inciso molte parole d’amore.
Le prima strofa della poesia è intonata su due motivi che si presentano piuttosto simili, sempre con quel tono quasi “ipnotico” dell’introduzione pianistica.
Am Brunnen vor dem Tore da steht ein Lindenbaum; ich träumt' in seinem Schatten so manchen süssen Traum. Ich schnitt in seine Rinde so manches liebe Wort; es zog in Freud' und Leide zu ihm mich immer fort.
| Presso il pozzo vicino alla porta si erge un albero di tiglio; ho sognato nella sua ombra molti dolci sogni. Ho inciso sulla sua corteccia molte parole d'amore; nella gioia e nel dolore sono sempre stato attirato da lui.
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Sezione A’: Al minuto 1:28 si passa alla seconda sezione, con un accompagnamento pianistico più mosso, così come più mossi appaiono i due motivi. Il viandante passa accanto al tiglio (possiamo immaginare che quando lascia la casa dell’amata vaghi intorno ai luoghi dell’illusione) e gli sembra di udirne il richiamo (siamo nella seconda parte della sezione musicale). Si tratta del richiamo della morte (Qui troverai pace), che però il viandante, in un’espansione di questa sezione del Lied (sono i primi quattro versi della terza strofa), rigetta. Questo rifiuto (2:24-2:54) spezza nettamente il tono cullante del Lied, in un moto quasi di ribellione alle parole sussurrate dai rami del tiglio.
Ich musst' auch heute wandern vorbei in tiefer Nacht, da hab' ich noch im Dunkeln die Augen zugemacht. Und seine Zweige rauschten, als riefen sie mir zu: Komm her zu mir, Geselle, hier find'st du deine Ruh'!
Die kalten Winde bliesen mir grad ins Angesicht; der Hut flog mir vom Kopfe, ich wendete mich nicht.
| Anche oggi devo passare oltre ad esso nell'oscurità della notte. Anche nell'oscurità ho chiuso gli occhi. E i suoi rami mormoravano come se mi stessero chiamando: vieni qui da me, amico, qui troverai la pace.
Il vento freddo mi soffiava dritto in faccia; il cappello è volato via dal mio capo, non mi sono girato indietro.
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A’’: ritorna il motivo cullante sull’ultima strofa, ripetuta due volte (con l’ultimo verso ripetuto a sua volta due volte nella seconda ripetizione). Il viandante prosegue per la sua strada, ma resta il sussurro del tiglio (Là troveresti la pace).
Nun bin ich manche Stunde entfernt von jenem Ort, und immer hör' ich's rauschen: Du fändest Ruhe dort!
| Ora mi trovo a molte ore di distanza da quel luogo, e ancora lo sento bisbigliare: là troveresti la pace.
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