| Storia scritta per l'iniziativa "15 anni con Severus"
Sfida di luglio: Rubeus Hagrid, Diagon Alley, Burrobirra, Nagini
Conteggio caratteri: 10.428
Data: 22/06/22
Beta reader: le mie compagne di casa Chiara53 e Lonley_Cate
Tipologia: one-shot
Rating: per tutti
Genere: generale, umoristico
Avvertimenti: /
Personaggi: Severus Piton, Rubeus Hagrid
Pairing: /
Epoca: durante il quinto anno
Disclaimer: I personaggi ed i luoghi presenti in questa storia non appartengono a me bensì, prevalentemente, a J.K. Rowling e a chi ne detiene i diritti. I luoghi non inventati da J.K. Rowling e la trama di questa storia sono invece di mia proprietà ed occorre il mio esplicito e preventivo consenso per pubblicare/tradurre altrove questa storia o una citazione da essa.
Questa storia non è stata scritta a scopo di lucro, ma per puro divertimento, nessuna violazione del copyright è pertanto intesa.
Riassunto:
Hagrid ora lo stava fissando come se fosse stato un idiota totale, e lui non poteva dargli torto, cosa che ribaltò per sempre l'opinione che aveva su di lui, perché mai si era sentito così umiliato in vita sua e la persona che lo stava umiliando era Rubeus Hagrid.
Un aiuto inaspettato
Severus sbatté le mani sul bancone, frustrato, ed esclamò rivolto alla povera commessa: "Le ho già detto che non funziona!"
Stava avendo il giorno peggiore della sua vita. Era tutto iniziato tre giorni prima, quando era stato convocato d'urgenza dal Signore Oscuro.
Si era precipitato, rafforzando ogni sua barriera di Occlumanzia, pronto ad accogliere ogni richiesta, deciso a fare rapporto ad Albus Silente, aspettandosi chissà quale piano astruso per la cattura di Potter... E si era trovato a dover fare i conti con questo.
La ragazza, a cui aveva insegnato ad Hogwarts lui stesso non più di un paio di anni prima, sbiancò. Uno dei gufi appollaiati dietro di lei lanciò uno strillo acuto, e Severus chiuse gli occhi ed inspirò profondamente, mentre cercava di ignorare il rumore delle zampettine dei topi che correvano, il gatto che faceva le fusa, il dolce tubare di gufi e civette, e una miriade di altri piccoli suoni che riempivano il Serraglio Stregato.
"... Non funziona" ripeté, più calmo, afferrandosi la base del naso e spingendo verso la commessa la piccola boccetta che lei gli aveva porto "Sono già venuto ieri sera, e ho già acquistato la pozione da una sua collega: è stato tutto inutile".
La ragazza si torceva le mani, affranta, e sembrava sull'orlo delle lacrime.
In quel momento un'enorme ombra cupa scese su di loro e, voltandosi, Severus vide Rubeus Hagrid entrare nel negozio.
Ma certo! Hagrid!, pensò, agitato.
Era davvero rimasta l'unica speranza, come poteva aver dimenticato che il Mezzogigante fosse un così tale esperto di Creature Magiche? Vero era che le loro strade non si incrociavano praticamente mai, e che Severus aveva una piuttosto bassa opinione dell'uomo. Non avevano mai avuto un rapporto oltre ai pranzi e alle cene comuni, Hagrid non parlava neppure correttamente, di cosa avrebbero potuto mai discutere i due uomini?
Probabilmente in quella circostanza non avrebbe avuto un rimedio pronto, ma poteva dirgli quale era la condizione che affliggeva...
"Professor Piton! Cosa ci fai qui?" gli chiese Hagrid, sorridendo bonariamente.
Severus sospirò.
"Sono incappato in un problema" gli rispose "E forse tu mi puoi aiutare...?"
Era così. L'ultima speranza.
Il Signore Oscuro l'aveva convocato tre giorni prima perché il suo serpente domestico, la sua fidata Nagini... aveva preso il raffreddore. Ma non era un raffreddore normale, no... Nagini aveva gli occhi rossi, invece del classico nero, e colava muco verde e tossiva.
Severus non aveva mai visto niente del genere, ovviamente, ma Lord Voldemort pretendeva che gli preparasse un rimedio, e anche subito...! Non poteva pensare di poter vivere bene se la sua dolce creaturina soffriva.
Il problema era che Severus non sapeva niente di serpenti. Aveva provato a comprare una banale pozione curativa per rettili nel Serraglio Stregato, il giorno prima, ma Nagini si era rifiutata persino di avvicinarsi e aveva iniziato a soffiare come un gatto, cosa che gli aveva fatto notare che il caro serpentello aveva perso pure la lingua biforcuta. Severus era quindi andato persino in un negozio Babbano, disperato, ma i commessi non avevano sentito di nessuna malattia del genere che affliggesse un serpente, e gli avevavo venduto dubbiosi una qualche pillolina delle loro, che Nagini ovviamente si era rifiutata di ingurgitare.
Ormai non mangiava più nulla, e stava perdendo peso a vista d'occhio.
Il Signore Oscuro era irritato e minacciava di punirlo a Cruciatus; Severus era irritato e rispondeva male alla povera commessa; insomma, era un caso disperato.
Hagrid si grattò la barba, perplesso.
"Dici a me? Ma io sono qui solo per prendere i nuovi fegatini da dare per merenda agli Ippogrifi, come posso aiutarti io professore? Un grande mago come te? Forse ci serve che chiede aiuto a Silente".
Severus inspirò con molta calma.
"No, Hagrid, mi servi tu. Mi serve un consulto su... Un animale?"
"Un animale?" chiese Hagrid, gli occhi che si illuminarono all'improvviso "Che animale?"
"Un serpente" rispose Severus, rincuorato dall'entusiasmo del Mezzogigante.
Hagrid annuì.
"Che tipo di serpente?"
... E Piton rimase senza parole. Cosa ne sapeva lui?
"È grande" rispose piatto "Verdino con delle macchie nere..."
Hagrid ora lo stava fissando come se fosse stato un idiota totale, e lui non poteva dargli torto, cosa che ribaltò per sempre l'opinione che aveva su di lui, perché mai si era sentito così umiliato in vita sua e la persona che lo stava umiliando era Rubeus Hagrid.
"Mi segui, professore? Cindy, possiamo andarci nel rettilaio, sì?"
La commessa sussultò al suono del proprio nome, poi annuì e passò ad Hagrid una grande chiave d'ottone che teneva attaccata alla cintura.
Hagrid arrivò dall'altro lato del negozio, che per lui voleva dire girarsi e fare un passo, e aprì la porta al professor Piton.
"... Come fai ad avere accesso a queste stanze?" chiese Severus, evitando le piccole gabbie disseminate sul pavimento nel negozio per entrare in una stanza parecchio più sgombra. Solo ai lati, poggiati al muro e su grandi tavoli, infatti, spiccavano le teche.
Teche piene di serpenti.
"Io ci aiuto ogni tanto" rispose Hagrid "Piccole cose, quando qualcuno sta male o c'è bisogno di trovare casa a un animale che ha passato brutte cose. Poi mi fanno gli sconti per Hogwarts".
Severus annuì, anche se Hagrid non poteva vederlo.
"Mi dici professore, quale è di questi il serpente?"
Severus si spostò, aggirando il Mezzogigante e osservando nelle teche. Infine, dopo alcuni minuti, individuò la copia minuscola di Nagini.
"Eccolo!" esclamò, sollevato "Anche se il serpente di cui parlo io è molto, molto più grande. Però è questo".
Hagrid si chinò a guardare, quasi spiaccicandolo contro la teca di vetro.
"... Quindi un pitone reticolato. Più grande, dici? Quanto? Di solito non crescono più di circa così".
Severus buttò di nuovo un'occhiata al serpente, che era arrotolato su se stesso e lo osservava con vispi occhietti neri. Un brivido di disgusto lo pervase.
"Molto, molto più grande, Hagrid" rispose "Comunque, è ammalato. Ha gli occhi rossi e perde muco verde e tossisce..."
"Ah!" esclamò Hagrid, rialzandosi e liberandolo dalla sua morsa opprimente, evidentemente sorpreso "Ma allora non è mica un serpente normale! È il tipo magico".
Severus sbatté gli occhi, perplesso.
"... Cosa? No, aspetta, non rispondermi. Sai come posso curarlo? Ho provato a prendere delle... Pozioni... Ma non fanno nulla".
"E ci credo professore" rispose Hagrid, tranquillo, come se stesse dicendo una cosa ovvia "Con un raffreddore del genere non si mangia volentieri! Serve qualcosa di dolce perché il naso è tappato e altera tutti i gusti, si si. E anche un pochino di alcool perché disinfetta bene bene".
"... Mi stai suggerendo una Burrobirra?" chiese Severus, incredulo "Aspetta, ma l'alcool non brucia...? Ma poi non è tossica...?"
Ancora una volta Hagrid lo guardò come se fosse idiota, e Severus si sentì piccolo piccolo.
"Non è mica un serpente normale quello che c'hai, professore. La burrobirra va bene e devi mischiare la pozione che ti vende Cindy e anche un po' di brodo di pollo".
"... Brodo di pollo?" chiese Severus, orripilato.
Hagrid annuì, soddisfatto e convinto.
"Sì, ma tanta Burrobirra, non ci si deve sentire un altro sapore! Vieni, andiamo che ti compro la pozione, magari me la danno gratis con i fegatini".
Severus, sempre più perplesso, seguì il Mezzogigante fuori dal rettilaio, e non protestò quando l'omone pagò anche per lui.
Si sentì respirare solo una volta fuori dal Serraglio Stregato, senza più la cappa soffocante sia della presenza di tutte quelle gabbie e animali che di Hagrid stesso, che occupava mezzo negozio.
"Fammici sapere se il suo serpente guarisce, professore!" lo salutò Hagrid allegramente, proseguendo per la sua strada.
Severus ancora non voleva credere che la risposta fosse nella Burrobirra ma, dopo tutti i fallimenti che aveva collezionato, era deciso a tentare.
***
Il mix letale di Burrobirra, pozione curativa e brodo di pollo era pronto e Severus, con l'ennesimo sospiro, si materializzò a Malfoy Manor, dove il Signore Oscuro aveva preso residenza, godendo del lusso dei Malfoy e indisturbato dal resto del mondo, dato che di fatto il Ministro non voleva credere nel suo ritorno.
"Severus!" esclamò, vedendolo e assottigliando gli occhi "Spero che stavolta mi porterai buone notizie. La mia Nagini è dimagrita ancora!"
Severus annuì, e prese una delle finissime ciotole in porcellana cinese che il Signore Oscuro aveva sequestrato ai Malfoy per poter dar da mangiate al suo preziosissimo serpente.
Stappò una bottiglia e ne versò parte del liquido - disgustoso ai suoi occhi e al suo olfatto - ma non riuscì a finire perché Nagini, da che era letargica in un angolo con una chiazza di muco sotto al viso, si avventò famelica sulla sua ciotola e iniziò a bere a grandi sorsi.
"Finalmente! La mia piccola!" esclamò il Signore Oscuro, battendo le mani "Bravo, Severus, nonostante tu mi abbia fatto perdere la pazienza i giorni scorsi ora sei riuscito a combinare qualcosa. Mangia! La mia Nagini mangia!"
"... Continuate a dargliene a intervalli regolari, mio Signore" disse Piton, poggiando il resto della bottiglia su un tavolo lì vicino "Ve ne porterò altra in serata".
Il Signore Oscuro annuì, continuando a guardare Nagini, che nel frattempo aveva finito... E aveva spalancato la bocca per lasciare andare un potente rutto.
Piton si inchinò, senza commenti, e si Smaterializzò nuovamente ai cancelli di Hogwarts, pronto a tornare al castello.
Passando di fronte alla casupola di Hagrid ancora una volta si sorprese a rivalutarlo, il Mezzogigante che non era in grado di parlare un inglese corretto, che non possedeva una bacchetta, che era ignorante nei campi più importanti della magia... Ma che era riuscito a trovare la soluzione al suo problema in mezzo secondo, e che nella sua mente semplice non si era posto nessuna domanda sull'origine del serpente, e non aveva chiesto nulla in cambio, contento solo di aiutare.
Forse, in quel momento, Severus riuscì a capire appieno Albus quando, in tono bonario, gli diceva che spesso le soluzioni ai problemi più complessi si potevano trovare nel posto più inaspettato, in una favola per bambini così come nei ricordi di un Elfo Domestico.
E Severus, quindi, silenziosamente ringraziò il Mezzogigante Rubeus Hagrid che, senza neanche saperlo, gli aveva evitato parecchie notti insonni alla ricerca di una soluzione e soprattutto gli aveva fatto scansare parecchie Cruciatus.
Tutto grazie ad una Burrobirra.
Edited by Mitsuki91 - 21/7/2022, 13:25
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