Il Calderone di Severus

Ele Snapey - Una questione di eredità, Genere: generico, umoristico - Tipologia: one-shot - Rating: per tutti - Personaggi: Severus Piton, Pomona Sprite - Pairing: nessuno - Epoca: 1° anno - Avvertimenti: nessuno

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view post Posted on 24/5/2022, 00:41
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Titolo: Una questione di eredità
Autore/data: Ele Snapey - Maggio 2022
Beta reader: Arwen68
Tipologia: one-shot
Rating: per tutti
Genere: Generico/Umoristico
Personaggi: Severus, Pomona Sprite
Pairing: nessuno
Epoca: 1° anno
Avvertimenti: nessuno

Riassunto: Doveva riconoscerlo: Minerva era stata molto abile a incastrarlo, e lo aveva fatto in modo così subdolo da non lasciargli tempo e modo di pianificare una scusa per riuscire ad evitare di accompagnare gli studenti alla famigerata gita a Hogsmeade...

Nota: Storia scritta per la Sfida di Maggio, nell’ambito della “15 anni con Severus”.

Campione della Scuola di Beauxbatons

Caratteri: 39.185

Disclaimer: I personaggi ed i luoghi presenti in questa storia non appartengono a me bensì, prevalentemente, a J.K. Rowling e a chi ne detiene i diritti. I personaggi originali, i luoghi non inventati da J.K. Rowling e la trama di questa storia sono invece di mia proprietà ed occorre il mio esplicito e preventivo consenso per pubblicare/tradurre altrove questa storia o una citazione da essa.
Questa storia non è stata scritta a scopo di lucro, ma per puro divertimento, nessuna violazione del copyright è pertanto intesa.




UNA QUESTIONE DI EREDITA'




Braccia incrociate al petto, sguardo più nero della pece, bocca sigillata a disegnare un taglio sottile nel volto su cui aleggiava un velo di mal sopportazione venato da sfumature di disgusto.
Dalla postazione defilata e ombreggiata che era riuscito a guadagnare, osservava con fiero cipiglio la confusione in atto nel cortile principale, bramando nel contempo di potersi trovare nella fornitissima e silenziosissima biblioteca di un eremo in cima all’Himalaya.
Doveva riconoscerlo: Minerva era stata molto abile a incastrarlo, e lo aveva fatto in modo così subdolo da non lasciargli tempo e modo di pianificare una scusa.
“Allora domattina alle otto ci troviamo nel cortile d’ingresso.” Lo aveva apostrofato in tono disinvolto, incrociandolo il pomeriggio del giorno prima in Sala Professori.
“Prego?” L’uomo aveva alzato lo sguardo dalle pergamene che stava riponendo nel proprio cassetto per scoccarle un’occhiata perplessa: stava parlando con lui?
“Sì, alle otto, per il primo appello degli studenti che parteciperanno alla gita.” Aveva risposto lei, con studiata noncuranza, continuando imperterrita a scartabellare tra i registri.
“Di quale gita stai…” Si era interrotto, rammentando di colpo che il giorno seguente sarebbe stato il sabato del fine settimana dedicato alla famigerata scampagnata a Hogsmeade.

Aveva alzato gli occhi al cielo nell’istante in cui la McGranitt, abbandonati i registri, gli si era avvicinata con sguardo risoluto e supplichevole al tempo stesso.
“Sono in difficoltà, Severus. Nessuno si è ancora reso disponibile, e io sarò impegnata nell’elaborazione delle pagelle per l’intero weekend; sinceramente non vorrei costringere i ragazzi a rinunciare all’escursione perché non ci sono insegnanti disposti ad accompagnarli.
“Se ne faranno una ragione!” Aveva sbottato, tornando a sistemare il cassetto.
“So bene che hai sempre puntualizzato come non ti venisse richiesto di adempiere a questo, ehm… dovere… se non in casi rarissimi ed eccezionali.”
“Dunque, cosa risulta poco chiaro nel concetto: non voglio essere costretto a scortare un rumoroso gregge di adolescenti in piena tempesta ormonale a Hogsmeade?"
“Il fatto che questo sia uno di quei casi rarissimi ed eccezionali, in cui te lo chiederei come favore personale, potrebbe farti recedere dalla tua decisione? Soltanto per questa volta.”
Lo aveva fissato con occhi imploranti, e lui difficilmente riusciva a resisterle quando gli si rivolgeva in quel modo.

Prima di rispondere aveva lasciato trascorrere qualche secondo, per non darle la soddisfazione di assistere al rapido sgretolamento della propria presa di posizione.
“Solamente a condizione di essere affiancato,” aveva quindi precisato, scoccandole un’occhiata affilata. ”Non porterò a passeggio un branco di decerebrati, in solitaria.
“Troverò qualcuno che possa accompagnarti, stai tranquillo, dovessi giocarmi il servizio da the in porcellana cinese del periodo Ming. Non hai idea di quanto te ne sia grata!”
Con il volto illuminato da un sorriso soddisfatto, Minerva lo aveva mollato accanto alla cassettiera per ripercorrere a passetti rapidi la sala.
“Che non siano Sibilla o Hagrid, per cortesia…” Aveva cercato di puntualizzare lui, prima che la strega imboccasse l’uscita: improbabile che avesse colto la sua richiesta, perché, forse conscia di come il giovane mago avrebbe potuto pentirsi nel giro di poco, si era dileguata in un batter d’occhio.

Perciò, in quella mattinata soleggiata se ne stava in attesa, protetto dall’ombra del porticato, che la professoressa McGranitt terminasse di leggere ad alta voce i nomi degli studenti che avrebbero aderito alla gita mentre Hagrid tentava di serrare le file.
Lanciò un’occhiata alla propria destra e concentrò l’attenzione sulla figura a forma di grosso bignè della Sprite, con la quale avrebbe condiviso lo strazio superfluo della giornata.
L’unica insegnante che Minerva era riuscita a convincere, probabilmente con la stessa tattica subdola e sleale che aveva usato con lui.
L’insegnante di Erbologia indossava un cappello di paglia a punta adornato da trine vezzose, boccioli di pervinca e cristalli di peonia iridescenti; riuscì a notare, nonostante la tesa larga adombrasse il volto pieno dai tratti marcati, come a sua volta stesse osservando la scolaresca irrequieta con l’aria bonaria pervasa di apprensione.

Considerò che, tutto sommato, avrebbe potuto andargli molto peggio: con Pomona aveva un rapporto tiepido, ma in fin dei conti dignitoso. Inoltre ne apprezzava la professionalità e la discrezione, qualità imprescindibili che gli era capitato di testare in più di un’occasione.
La vice preside intanto aveva quasi concluso l’appello e l’eccitazione dei ragazzi non accennava a diminuire.
Sogghignò, decidendo che era venuto il momento di intervenire. Si staccò con passo morbido dalla propria postazione ed emerse dall’ombra del porticato come un’apparizione inquietante.
Risalì la coda disordinata di mocciosi intenti a pianificare con entusiasmo quanto avrebbero fatto in giro per i vari negozi di Hogsmeade, e ne raggiunse in poche falcate la sommità.
Poi si piazzò davanti al capofila in silenzio, mani dietro la schiena ed espressione rocciosa.

Il cicaleccio diminuì gradualmente, riducendosi a un modesto brusio, fino a spegnersi del tutto. Attese che gli sguardi degli studenti convergessero intimoriti su di lui, quindi parlò.
– Spero abbiate totalmente esaurito le vostre chiacchiere… - Scandì, a mezza voce, - perché non tollererò alcuno schiamazzo durante il percorso da qui al villaggio, né tantomeno iniziative personali come, ad esempio, quella di avventurarsi per sentieri alternativi rispetto al tratto compiuto dal resto del gruppo. Vi rammento inoltre che sarà permesso circolare liberamente per il borgo ed entrare nei negozi, ma sempre e comunque nell’osservanza delle regole… di cui non ammetterò in assoluto alcuna violazione…
Concesse una piccola pausa, velatamente minacciosa, facendo girare lo sguardo intimidatorio sui giovani volti attenti.
- Siamo intesi? – Il tono della voce si era ridotto a un sussurro, ma venne recepito lo stesso dagli studenti: non volava una mosca.

Infine puntò lo sguardo tagliente sui gemelli Weasley, le cui chiome spiccavano tra coloro che occupavano la seconda metà della fila.
- Siamo intesi, là in fondo? – Rimarcò, asciutto: Fred, George e la restante rappresentanza del terzo anno di Grifondoro si affrettarono ad annuire.
Il drappello dunque si incamminò. Scese in modo ordinato il viale che conduceva ai cancelli e li oltrepassò, guidato dalla professoressa Sprite in testa e dal professor Piton a chiudere la fila.
Giunti che furono a Hogsmeade si palesarono subito gli effetti del discorsetto che il Maestro di Pozioni aveva tenuto prima di partire: ogni volta che qualcuno voleva entrare in qualche esercizio, o allontanarsi dai compagni, andava a chiedere il permesso agli insegnanti.

A tre quarti della mattinata erano da Zonko.
Mentre quasi tutto il gruppo era sparpagliato tra le corsie dell’emporio cariche di follie variopinte, il livello d’insofferenza di Severus iniziò a salire.
Stava tenendo d’occhio le teste dei gemelli Weasley, da troppo tempo chine sugli scaffali della sezione riservata agli Scherzi Esplosivi, quando la voce gentile di Pomona richiamò la sua attenzione.
- Severus… posso disturbarti un minuto, per cortesia? – Il giovane incrociò i suoi grandi occhi sgranati sotto la tesa del cappello fiorito, e si domandò se avesse dovuto iniziare a preoccuparsi.
Da che avevano lasciato il castello le loro comunicazioni verbali si erano limitate all’essenziale, ma ora sul viso della collega aleggiava la chiara necessità di confidargli qualcosa.
L’uomo annuì, perplesso: in realtà gli era sembrato che il suo atteggiamento lasciasse trapelare un certo nervosismo, cosa abbastanza inusuale per lei, tuttavia decise di seguirla in un’area meno affollata senza fare domande.
– Ho riflettuto molto prima di decidere se chiedertelo o meno… - Esordì, con aria impacciata, consapevole di come l’espressione del docente di Pozioni non aiutasse.
Abbassò lo sguardo e infilò la mano dentro lo zaino che si era levata dalle spalle. Il mago inarcò un sopracciglio e la osservò mentre scandagliava con impegno il fondo della sacca e infine ne cavava un astuccio rettangolare di velluto color porpora.
– Ho bisogno di un consiglio esperto. - Specificò, dedicandogli uno sguardo sereno e fiducioso. Appoggiò lo zaino e fece scattare la cerniera della preziosa scatolina con inaspettata delicatezza.
Quindi porse la custodia a Severus con una certa deferenza.
Il mago posò lo sguardo incuriosito sul contenuto e trattenne a stento un’esclamazione: adagiata su un cuscinetto di seta, di una tonalità più delicata rispetto al velluto che fasciava l’esterno della custodia, c’era una piuma da scrittura di singolare bellezza.

Il suo colore era un incredibile mélange di tinte che continuavano a sfumare dolcemente l’una nell’altra, dall’arancione carico al rosso cupo, per poi passare al violetto, fino al blu cobalto, mentre tra le soffici barbe balenavano sottili filamenti dorati. Dal pennino placcato d’oro, finemente intarsiato, scaturivano riflessi sfavillanti alla luce calda delle lanterne appese al soffitto.
L’uomo resse in mano l’astuccio come se la Sprite gli avesse affidato uno stelo di cristallo pronto a spezzarsi al solo sguardo.
– E’ stata ricavata da una piuma di Pavone Vanesius Regio. – Precisò Pomona, osservando compiaciuta l’espressione del collega.
– E’ rarissima. – Commentò lui, rimirandola con profondo interesse.
– Oh sì, ed è un cimelio di famiglia. Un manufatto di estremo valore che fu donato al mio trisavolo, Ammiraglio della Marina Magica, Brennus Comagus Sprite, durante un viaggio in Patagonia.
Severus tornò a dedicare la propria attenzione all’insegnante di Erbologia.
– Saggia decisione, direi, quella di portarlo con te in uno zaino, assieme alla borraccia dell’acqua e a cianfrusaglie varie, nel corso di un’escursione gremita di ragazzini esagitati. – Commentò, ironicamente.
La strega abbassò gli occhi, un po’ imbarazzata.
– Hai ragione… Ma volevo approfittare dell’occasione…
- La ghiotta occasione di essere qui, con me, a Hogsmeade? – Rimarcò il mago, con accento leggermente beffardo.
- Sì, Severus. - Pomona aveva alzato di nuovo lo sguardo, riprendendosi in mano l’astuccio.
Sorrise timidamente della sua aria perplessa e si accinse a chiarire l’affermazione.
- Questa è una rarità appartenuta da sempre alla famiglia Sprite: è stata tramandata di padre in figlio fino a che, in assenza di discendenti maschi, la ereditò mia zia Muriel.
Si interruppe, sbirciando da sotto in su il volto del proprio interlocutore, che la incoraggiò a proseguire con un cenno del capo.
– Veramente sarebbe la mia prozia… o meglio la moglie del cugino di mio padre, che io chiamavo zia, ma che in realtà era… - Tentennò, ingarbugliandosi.
– Vieni al sodo. – La riprese lui, sbrigativo.
- Oh, sì, ehm… dunque… quando zio Gilbert venne a mancare sua moglie Muriel rimase unica erede del patrimonio, dal momento che non avevano avuto figli. Un bene considerevole in cui erano compresi manufatti magici pregiati, appartenuti per secoli alla famiglia, che lo zio aveva gelosamente custodito in vita. Zia Muriel si trovò dunque a dover amministrare da sola l’intera sostanza, ed essendo molto anziana si rivolse a me - unica parente rimasta - per avere un aiuto nella sua gestione. Così ho iniziato a occuparmene, scoprendo tra le altre cose che la piuma di Pavone Regio era l’unico cimelio a non essere ancora mai stato fatto stimare, e che molto probabilmente il suo valore superava di gran lunga quello degli altri oggetti.
- Dunque?
- Ho convinto zia Muriel ad affidarmi la piuma da scrittura per farla valutare da un esperto, considerando che da Scrivenshaft potrebbero darmi un parere qualificato. Tu che sei un cliente abbastanza assiduo, che ne dici: può essere una buona idea?
Attese invano che sul volto di Severus si attenuasse l’espressione granitica che aveva impostato durante la fase di ascolto, quindi trasse un lungo respiro.
- Allo stesso tempo avevo pensato che… proprio perché a loro volta ti conoscono bene… se tu fossi così gentile da accompagnarmi… ecco… mi sentirei più tranquilla. - Buttò fuori tutto d’un fiato.

Silenzio. Dopo qualche secondo sulla faccia dell’insegnante di Pozioni si era verificata, come unica variante, una lieve increspatura delle labbra.
– Uhm… Avendola sciaguratamente portata con te, sembra che non resti altro da fare. – Mormorò, infine, dedicando alla collega uno sguardo tagliente.
Pomona si illuminò e gli rivolse un sorriso buono, carico di gratitudine.
Severus la osservò, con una punta di affetto, mentre rimetteva con fare zelante l’astuccio nello zaino: il fatto che avesse riposto in lui tanta fiducia lo aveva colpito, contribuendo a convincerlo ad assecondarla in una questione personale e delicata.
Si infilarono di nuovo tra le corsie straripanti di allegra confusione.
Severus chiamò a raccolta i ragazzi: era quasi mezzogiorno, e pensò che ne avrebbero potuto approfittare per sistemarli da Madama Rosmerta, per poi andare a far valutare la piuma di Pavone durante la pausa pranzo.
Comunicò a Pomona le sue intenzioni, e lei rispose con un rapido cenno d’intesa. Quindi si mise alla testa del drappello e imboccò a passo sostenuto uno dei vicoli che li avrebbe condotti direttamente ai Tre Manici di Scopa.


******




Il Maestro di Pozioni controllò che tutti si fossero correttamente posizionati ai tavoli, poi si piazzò al centro del locale come un monolito facendo circolare un più che eloquente sguardo.
Bastò perché il molesto brusio che li aveva seguiti da che erano entrati nel pub, e per tutto il tempo dedicato all’assegnazione dei posti, si placasse all’istante.
Il mago si avvicinò al bancone dove Rosmerta stava attendendo il segnale per iniziare a servire il pranzo.
– Ovviamente solo succo di zucca, come alternativa all’acqua. E Burrobirra unicamente agli studenti dal sesto anno, ma con moderazione…. – Precisò, a mezza voce, e aggiunse: - io mi dovrò assentare per parte della pausa pranzo assieme alla professoressa Sprite, ma non dovrebbero sorgere problemi: saranno troppo intenti a riempirsi la bocca di cibo e chiacchiere. – La locandiera annuì, con l’aria navigata di chi sa quali sono le regole dopo anni di pasti serviti agli studenti di Hogwarts.

Attesero che le prime portate venissero servite e i ragazzi fossero completamente assorbiti dalla degustazione delle specialità del pub. Quindi si allontanarono, con discrezione.
Risalirono in fretta la High Street. Severus allungò il passo e Pomona sembrò quasi rimbalzare sul terreno per cercare di mantenerlo.
Cinque minuti dopo erano giunti sotto l’elegante insegna della cartoleria ornata da due piume incrociate.
Entrarono annunciati dal suono di un grazioso scampanellio. Pomona si guardò attorno, incantata: il negozio era un piccolo paradiso per gli occhi, stipato di articoli per la scrittura di ogni genere, dimensione e fattura. Fece fatica a staccare l’attenzione dai ripiani carichi di meraviglie per trasferirla sull’azzimato signore di mezza età, con un principio di calvizie e l’aria piuttosto sostenuta, che era sbucato dal retro.
– Ben ritrovato, caro professor Piton. – Esordì l’ometto, riconoscendo Severus come cliente abituale, e il suo portamento rigido lasciò il posto a un atteggiamento più rilassato.
Poi abbassò lo sguardo sulla donna dall’aspetto florido che gli era a fianco, con il volto arrossato per il caldo e il cappello di paglia ornato di trine e pervinche calcato in testa, e il sorriso si appannò.

Intervenne subito l’insegnante di Pozioni, che si affrettò a fare le presentazioni.
– Buongiorno, Gedeon. Lei è la professoressa Sprite, docente di Erbologia e mia stimata collega. Siamo qui proprio perché avrebbe bisogno di una consulenza competente e altamente professionale. – Specificò, usando il tono sottilmente insinuante che sfoderava in occasioni particolari.
Scrivenshaft, sentendosi adulato, ostentò subito un’aria interessata, mentre Pomona estraeva dallo zaino l’astuccio: quando l’insegnante di Erbologia lo ebbe aperto ne fissò il prezioso contenuto in religioso silenzio.
– Ma questa… cara professoressa Sprite… - Proruppe, ridondante, dopo che sembrò aver riacquistato l’uso della parola: - questa è una rarissima piuma da scrittura ricavata da un frammento di coda di Pavone Vanesius Regio! Mia cara professoressa Sprite, spero sia pienamente consapevole di possedere un oggetto di inestimabile valore.
Le gote di Pomona, già abbondantemente arrossate, marcarono un ulteriore step.
– Sì, signor Scrivenshaft: appartiene da secoli alla mia famiglia. E’ parte di un patrimonio che, prima o poi, erediterò… - Replicò lei, con amabile modestia.
– Sapevo che sarebbe stato in grado immediatamente di riconoscerla, Gedeon: difficile trovare qualcuno che la superi come esperto, in questo campo! Dunque saprebbe quantificare anche l’ammontare del suo valore, immagino. – Lo blandì Severus, ottenendo di strappargli un accenno compiaciuto di sorriso.
Il proprietario del negozio inforcò vezzosi occhialini a mezzaluna sul naso e prese delicatamente dalle mani della Sprite l’astuccio.

Analizzò con accuratezza il manufatto, osservandolo da ogni angolazione. Infine posò la custodia di velluto sul bancone tirato a lucido, lasciandosi sfuggire un sospiro estasiato.
– Certamente… - Rispose, con compostezza: - ho solo bisogno di consultare il tariffario per sapere a che punto sia arrivato il prezzo dell’oro di Patagonia; poi potrò fare una stima completa del pezzo. Vi chiedo qualche minuto di pazienza, signori, e sarò subito da voi. – Detto questo si inabissò velocemente nel retro bottega.

Non appena Scrivenshaft sparì la Sprite si voltò a guardare Severus con occhi brillanti di emozione.
– Non ti ringrazierò mai abbastanza!
- E’ indubbiamente una grande fortuna quella che ti è capitata, ma non è me che devi ringraziare… direi piuttosto il tuo trisavolo. – Sogghignò lui, e iniziò a curiosare tra le novità esposte sugli scaffali domandandosi se tutta quella gratitudine nel giro di poche ore – prima Minerva, e adesso Pomona – avrebbe potuto risultare nociva.
– Ma tu mi hai accompagnato, e la tua conoscenza personale del signor Scrivenshaft è stata preziosa. – Replicò la strega, seguendolo nella piccola esplorazione del locale. - Anzi, fondamentale, direi.
- Esagerata… - Borbottò, distrattamente, concentrato sull’elegante set da scrivania, corredato da piume color smeraldo e calamaio con coperchietto d’argento, che avrebbe fatto proprio bella figura sulla sua cattedra.
- Perdonate ancora l’attesa… - Scrivenshaft era tornato, sfoggiando un’aria molto soddisfatta: - ho controllato l’attuale listino e posso dirvi che… oh…
Si interruppe bruscamente dopo aver abbassato lo sguardo sulla custodia di velluto lasciata aperta sopra il ripiano levigato del bancone.
– Ha per caso con lei la piuma di Pavone, professoressa Sprite? – Domandò, guardandoli con aria perplessa.
Pomona negò, esitante, e Severus si avvicinò, rapido.
Fissò l’interno foderato di seta dell’astuccio e avvertì una sensazione di inconsistenza all’altezza dello stomaco: laddove un paio di minuti prima era adagiato il prezioso cimelio della prozia Muriel, ora regnava un desolante vuoto.

Un gemito strozzato al suo fianco gli indicò come anche Pomona se ne fosse resa conto.
– Non… non l’aveva presa lei, signor Scrivenshaft? – Balbettò la strega, sgranando gli occhi in faccia al proprietario che nel frattempo stava spostando alcuni oggetti.
– Eppure… deve essere qui per forza! – Lui ignorò la domanda e proseguì a rovistare tra i cataloghi ordinatamente esposti sul bancone, per vedere se non fosse finita lì in mezzo.
- Nessun altro è entrato in negozio, e voi non vi siete mai mossi, perciò chi può averla portata via? - Bofonchiò, sempre più agitato, mentre Pomona paralizzata dall’ansia fissava la scatoletta color porpora come se avesse potuto far ricomparire la piuma con la forza del pensiero.
I due uomini provarono a guardare sotto altri cassettoni, agli scaffali, e setacciarono perfino i ripiani con gli articoli esposti. Ma della piuma nessuna traccia.

Dall’entrata ad arco secondaria del negozio ad un tratto si affacciò una ragazza molto graziosa, con il volto cosparso di lentiggini e lunghi capelli dai riflessi dorati raccolti a coda di cavallo.
- Zio Gedeon? – Esitò, osservando sorpresa i due maghi intenti a perlustrare il pavimento a carponi e la strega robusta che, con espressione afflitta, teneva stretto tra le mani un astuccio rettangolare color porpora.
Il signor Scrivenshaft, colto di sorpresa, si raddrizzò di scatto dando una craniata al bordo dello scaffale sotto il quale stava compiendo l’ennesima ispezione. Si rimise in piedi con espressione sofferente.
– Per la Barba di Merlino… - Bofonchiò, massaggiandosi la nuca: - Scusate, professori, lei è mia nipote Evelyn.
Quindi cercò di imbastire delle presentazioni dignitose e, al contempo, tentò di giustificare l’inusuale posizione in cui si era fatto cogliere.
– Mia cara, loro sono il professor Piton e la professoressa Sprite, stimati docenti di Hogwarts. Io e il professore stavamo appunto cercando un oggetto prezioso di proprietà della professoressa che fino a cinque minuti fa si trovava in quella custodia e ora è… è scomparso, così, all’improvviso… Abbiamo provato a guardare dappertutto ma non riusciamo a trovarla… la Piuma di Pavone Regio… Io non riesco a capire… Professoressa, è sicura che sul manufatto non gravasse alcuna maledizione, o un Incantesimo di Sparizione a Tempo? - Farfugliò l’uomo, sconvolto per l’accaduto: era la prima volta, da che aveva ereditato la prestigiosa cartoleria di famiglia, che accadeva una cosa del genere.
– Che io sappia no. – Mormorò l’insegnante di Erbologia, guardando con aria smarrita il Maestro di Pozioni, il quale rivolse uno sguardo contrariato al proprietario del negozio, che a sua volta fissò preoccupato la nipote.
– Zio… ehm… - Sul volto della ragazza era comparsa un’espressione allarmata e nello sguardo urgeva la necessità di comunicare qualcosa di molto importante.
- Dexter… è sparito…
Scrivenshaft impallidì.
– Ma come è possibile? – Balbettò, con un filo di voce.
– E’ riuscito a forzare la serratura della gabbia. E, a questo punto, ho motivo di credere che si sia infilato proprio qui, da questo accesso secondario. – Spiegò lei, allargando sconsolata le braccia.
Scrivenshaft chiuse per un istante gli occhi, sulla fronte iniziarono a sbocciare goccioline di sudore.
Quindi rivolse uno sguardo afflitto a Severus e Pomona mentre l’espressione si accartocciava in una smorfia di profondo rammarico.
- Professori… temo, ehm, ecco… temo fortemente che Dexter sia l’autore del furto della piuma di Pavone Regio: non avete idea di quanto sia mortificato!
Piton e Sprite si guardarono, leggermente basiti, fino a che il negoziante puntualizzò con un sospiro:
– Dexter è lo Snaso di mia nipote…


******




La reazione di Severus fu immediata.
Lasciò Pomona a invocare tutti gli dei protettori di flora e fauna, scattò verso l’uscita e si scaraventò fuori dal negozio accompagnato dal furioso scampanellio della porta che aveva aperto con impetuosa malagrazia.
Si guardò velocemente attorno, ma nella la High Street assolata e poco frequentata di quell’ora non vide alcun movimento: si erano resi conto troppo tardi, e sapeva bene come in quel caso il fattore tempo fosse fondamentale.
Rientrò in negozio dove trovò l’insegnante di Erbologia in ambascia e Scrivenshaft con la nipote che cercavano di tranquillizzarla.
– Niente. Chissà dove si sarà cacciato a quest’ora. – Bofonchiò, enormemente contrariato. Nessuno avrebbe potuto immaginare una cosa del genere, ma si dette ugualmente dello stupido per aver permesso che accadesse: se solo non si fosse distratto davanti a quello splendido set di piume da sfoggiare sulla scrivania!
– Non può essere lontano… - Intervenne a quel punto Evelyn: - Dexter non è mai stato qui, per lui questi luoghi sono del tutto sconosciuti: cercherà quindi di non allontanarsi da una zona che gli è famigliare.
– Sei arrivata solo ieri, e in effetti il piccolo non ha ancora avuto modo di ambientarsi. – Ammise lo zio.
– Dobbiamo muoverci subito, allora: se è ancora nei paraggi dobbiamo trovarlo.- Severus prese in mano le redini delle operazioni e ordinò a Scrivenshaft di setacciare bottega, abitazione e dintorni da cima a fondo.
– Voi due, invece, con me. - Dispose, in un tono che non ammetteva repliche.

Scattarono entrambe senza fiatare, cercando di stargli dietro mentre marciava con piglio deciso verso le botteghe limitrofe alla cartoleria.
– Dexter potrebbe aver cercato rifugio lì dentro, è molto goloso. – Suggerì Evelyn, puntando il dito alle vetrine in cui apparivano in bella mostra le leccornie di Mielandia.
Si fermarono di fronte all’emporio, scrutando attentamente le mensole cariche di dolciumi.
Ad un tratto, tra una nuvola di Gomme Bolle Bollenti e una cascata di Api Frizzole si agitò indistintamente qualcosa.
- Eccolo! – Strillò la Sprite, quando all’improvviso una piccola palla di pelo fulva rotolò tra i dolciumi esposti, iniziando a farli sparire con la rapidità di una scheggia.
- Dexter! – Lo Snaso si bloccò, riconoscendo la voce della padrona.
- La piuma di zia Muriel! – Strillò ancora Pomona, vedendola baluginare tra le zampette.
La creatura sembrò riscuotersi, e Severus sarebbe stato pronto a giurare di aver scorto un lampo di sfida nelle capocchie di spillo, che erano i suoi occhietti, prima di scomparire in mezzo a un cumulo di Gelatine Tuttigusti.
- Presto, o scappa di nuovo! – Tuonò, piombando con un certo impeto nell’emporio pieno di avventori e di commessi occupati a servirli.
Sentirono su di loro il peso di parecchi sguardi perplessi e allo stesso tempo infastiditi: per qualche secondo la scena rimase sospesa come in una bolla di sapone.
Poi tutto precipitò.
- C’è uno Snaso in vetrina! – Strillò un bambino, indicando la creatura che aveva iniziato a rimbalzare da uno scaffale all’altro tra i gridolini dei presenti; Evelyn si lanciò goffamente verso l’animale per cercare di acciuffarlo, ma lo mancò, abbattendo in compenso un grosso contenitore di Piperille che si sparsero a centinaia sul pavimento.

Il piccolo nel frattempo aveva fatto sparire diverse confezioni di Cioccorane dall’involucro dorato; quindi si infilò velocemente tra le gambe dei clienti che iniziarono a saltellare per cercare di evitarlo, sdrucciolando sulle caramelle sparpagliate ovunque.
- Niente panico, state fermi… – L’insegnante di pozioni tentò di riportare la calma, con voce stentorea. – E’ innocuo, siamo qui per riprenderlo!
Ma la confusione regnava ormai incontrastata.
Dexter intanto si era arrampicato su una mensola, in quota, carica di torte e iniziò a depredare i Confetti Luccicanti di cui alcune erano guarnite, facendo precipitare diverse ciambelle alla panna e crostate di mirtilli sulle teste dei commessi.
- Che cosa diavolo sta succedendo? – Esclamò con vocione roboante un uomo rubizzo e corpulento in tenuta da pasticcere, emergendo dal retro bottega con in pugno un mestolo grondante cioccolata.
- Sono terribilmente desolato per l’accaduto, signor Flame, - Severus cercò in qualche modo di giustificare l’accaduto al proprietario di Mielandia, mentre costui seguiva le evoluzioni dello Snaso con sguardo allucinato: - ma non si preoccupi: i danni alla struttura e alla merce le verranno totalmente risarciti.
Intanto, con la coda dell’occhio, scorse il piccolo mascalzone schizzare verso l’uscita, approfittando del fatto che un gran numero di avventori si stava precipitando fuori.
– Fermatelo! – Gridò all’indirizzo della Sprite e di Evelyn, più preoccupate di non finire travolte che dello Snaso in fuga.
Fu un attimo: la creatura si tuffò oltre la soglia, e quando Severus riuscì faticosamente a farsi largo tra la gente e a raggiungere l’esterno, del ladro in miniatura ormai non c’era più traccia.
- Maledizione… - Imprecò, a mezzo tono, scrutando la strada con espressione tetra. Udì alle proprie spalle la Sprite piagnucolare.
- Non lo ritroveremo mai più… zia Muriel mi ucciderà….
- Non dire sciocchezze, Pomona: acchiapperò quel criminale formato bonsai, dovessi trascorrere qui tutto il weekend. - La zittì, bruscamente, con voce ridotta a poco più di un sibilo minaccioso.

Poi notò qualcosa per terra che riverberava alla luce del sole. Socchiuse gli occhi e si avvicinò con lo sguardo puntato sui minuscoli oggetti luccicanti disseminati a intervalli regolari lungo la High Street: erano i confetti che Dexter aveva spazzolato dalle torte e che, nella fuga, aveva perso lungo il percorso.
Le palpebre, tra cui baluginò un fugace lampo omicida, si restrinsero ulteriormente, riducendosi a fessure. Sulle labbra sottili apparve un ghigno malevolo: il piccolo delinquente aveva commesso un grave errore e determinato la propria condanna.
– Presto, seguitemi. - Intimò senza alcun preambolo a Pomona e ad Evelyn, quest’ultima ancora impegnata a profondersi in scuse con i clienti di Mielandia.
Risalì il viale principale con passo marziale, tallonato dalle due streghe, tenendo d’occhio il sentiero di refurtiva che lo Snaso si era lasciato alle spalle.
– Si è diretto verso la Testa di Porco… - Valutò, dopo aver imboccato il vicolo che conduceva al pub: - Signorina Scrivenshaft, a lei il compito di…
- Scamander…
- Come, scusi? – Severus la guardò, incerto, senza rallentare.
- Di cognome faccio Scamander: mamma è la sorella di zio Gedeon, e ha sposato papà, nipote di Newt Scamander, che quindi è mio prozio. E’ da lui che ho ereditato Dexter, discendente diretto dal primo Snaso appartenuto a zio Newt.
- Davvero?! Ma è delizioso: dunque, Evelyn, anche lei è Magizoologa? – Intervenne la Sprite, interessata.
- Sì, mi sto specializzando: ho una passione smodata per gli animali, così come tutti in famiglia del resto, e trovo che questo ramo specifico della Magia sia davvero quanto di meglio ci sia per avere la possibilità di esprimere…
- Ottimo, signorina Scamander… - Severus interruppe con un pizzico di sussiego l’entusiastica enunciazione dei fatti in cui si era lanciata e, indicando l’insegna trucida su cui campeggiava la testa di maiale recisa, precisò: - Il furfantello è con tutta probabilità lì dentro, perciò: a lei l’arduo compito… e, stavolta, non ammetterò altra alternativa che non sia quella di vederlo ridotto all’impossibilità di nuocere ancora.
Aveva fatto appena in tempo a pronunciare la frase quando, dall’interno del locale, provenne un allarmante rumore di vetri infranti.
– Gran figlio di buona donna!
Severus riconobbe la voce di Aberforth e scattò come un centometrista, varcando di corsa l’entrata del pub.
Entrò giusto in tempo per vedere un proiettile di pelliccia attraversare i ripiani carichi di boccali e bottiglie, mentre il vecchio oste cercava di salvarne quanti più poteva aiutato da un paio di fedeli frequentatori della taverna.
– Dexter, qui, subito! – Gli intimò Evelyn, volando verso il bancone dove l’animaletto, nel frattempo, stava cacciandosi con fervore nel marsupio alcuni bicchierini da whisky.
Lo Snaso spiccò un salto, mandandola a vuoto, poi iniziò a lanciarsi da un tavolo all’altro tra le imprecazioni dei clienti che tentavano di acciuffarlo e, contemporaneamente, di salvare le consumazioni.

Severus si precipitò a chiudergli la via di fuga, ma il piccolo riuscì a passargli sotto le gambe e in due balzi fu sopra la mensola su cui erano esposti diversi boccali in rame, quasi certamente gli unici oggetti preziosi del locale, che iniziò ad arraffare in mancanza di altro. La metà dei boccali che non riuscì a far sparire piombò fragorosamente a terra, il tutto accompagnato da una festosa baraonda di sedie rovesciate, invettive e maledizioni.
– Cattivo, Dexter! Vieni qui, immediatamente! – Per tutta risposta questi saltò giù dalla mensola e atterrò direttamente sul cappello di Pomona, cominciando a fare incetta dei cristalli di peonia che lo adornavano.
- Aaagh… toglietemelo… toglietemeloooo!
La povera donna, presa dal panico, iniziò a piroettare per il pub inseguita da Severus che, con uno scatto repentino, riuscì finalmente ad agguantare la creatura e a staccarla dal copricapo.
- Ah-aaah: ti ho fregato! – Decretò, trionfante, tenendolo in alto per la collottola. Purtroppo la Sprite, ancora in stato di agitazione, lo urtò accidentalmente facendogli allentare la presa. L’animale si divincolò come un’anguilla e riuscì a sfuggirgli, infilando come un razzo una delle finestre aperte prima che Evelyn potesse afferrarlo.
- Giuro che mi farò un bel paio di babbucce per l’inverno con la tua pelliccia, dannata bestiaccia! - Sbraitò Aberforth, furibondo, ancora impegnato a raccogliere cocci di bottiglia.

Il Maestro di Pozioni chiuse gli occhi, pinzò tra indice e pollice la radice del naso, domandandosi per quale stramaledetto motivo si fosse lasciato convincere a far valutare la penna della prozia Muriel, quindi sospirò prima di rivolgersi all’oste.
- La scuola ti risarcirà dei danni, puoi stare tranquillo, Aberforth. - Cercò di rabbonirlo, ottenendo un grugnito poco convinto in risposta.
Poi si rivolse alle due streghe che, con aria mortificata, stavano aspettando una sua decisione.
- Quanto più temo, adesso, è che abbia cercato rifugio ai Tre Manici di Scopa: la taverna è a un solo isolato da qui. Dobbiamo sbrigarci.
Stava per imboccare la porta ma si bloccò, osservando il gufo che si era infilato dall’entrata e reggeva tra le zampette una missiva rettangolare rosso fuoco.
Il pennuto volò senza indugio verso l’insegnante di Erbologia che aveva il cappello calcato in testa ancora di sghimbescio. Con espressione attonita la strega raccolse la lettera che il postino alato aveva lasciato cadere ai suoi piedi e guardò con aria smarrita Severus. Nel locale intanto era calato un silenzio quasi deferente, perchè tutti sapevano bene di cosa si trattava.
– Sai che sarebbe peggio, se tu la ignorassi… - Mormorò lui, serio, invitandola a seguirlo velocemente all’esterno.
La strega, sospirando, obbedì.

Cercarono un angolo appartato tra i vicoli, che fosse lontano dal pub, ben sapendo come nessun punto lo sarebbe stato mai abbastanza.
Quindi Pomona aprì con mani tremanti la lettera.
“Nipote! Come potevi pensare che non venissi a saperlo? Sei la rovina della nostra casata: la rarissima piuma di Pavone Vanesius Regio del trisavolo Brennus Comagus è stata tramandata tra gli eredi della famiglia Sprite per quasi due secoli, e tuo zio Gilbert l’ha custodita per tutta la vita come una reliquia… “
La voce della zia Muriel, ad almeno tremila decibel, si stava probabilmente propagando in tutto il villaggio, fin oltre i confini.
“Prima di morire mi aveva fatto giurare che l’avrei conservata, a mia volta, a qualunque costo. E ora tu, nipote degenere, dopo avermi convinta ad affidartela per una stupida quanto inutile valutazione, te la sei fatta rubare! Augurati di recuperarla, perché se tu disgraziatamente non riuscissi a farlo, sappi già da ora che sarai… diseredata!”
La Strillettera emise una sorta di stridio prolungato prima di ridursi rabbiosamente in coriandoli e di spargersi con uno sbuffo sdegnato sul cappello di paglia di Pomona.
- Oh… Severus… - Pigolò, sconfortata, sull’orlo delle lacrime.
L’uomo si avvicinò alla strega nel tentativo di consolarla.
– Su, su… ehm… coraggio, - mormorò, un po’ impacciato, posandole una mano sulla spalla grassoccia: - ti assicuro che riavrai piuma ed eredità.
Bastò perché le emozioni della Sprite rompessero gli argini: crollò con la fronte appoggiata sul petto del mago e scoppiò a piangere.
– Zia Muriel è sempre stata una veggente straordinaria. Sapevo che la sua infallibile sfera di cristallo la avrebbe informata subito su quanto era successo. – Balbettò, tra un singhiozzo e l’altro.
- Mi sento così umiliata… Sono rovinata!
Severus, che nel frattempo si era trasformato in un blocco di marmo, non osò reagire: trattenne il respiro e lasciò che la collega sfogasse il momento di sconforto reggendo stoicamente sia l’imbarazzo, sia le trine del cappello che gli stavano solleticando il naso. Infine, quando ritenne di averle concesso un tempo sufficiente, la staccò da sé con una certa ruvidezza.
– Adesso però dobbiamo muoverci, e piuttosto in fretta. Sai anche tu come ogni minuto sia prezioso se vogliamo recuperarla! – La incalzò, perentorio, e fu come se le avesse assestato un paio di ceffoni.
La strega annuì, rinfrancata, estrasse dallo zaino un fazzolettone a fiori in cui si soffiò rumorosamente il naso e si affrettò a recuperare la distanza che l’uomo aveva già messo tra loro.

Ripassarono dalla Testa di Porco, dove Evelyn li stava aspettando, e imboccarono di corsa il viottolo che, tagliando tra le case, conduceva più velocemente ai Tre Manici di Scopa.
Il docente di Pozioni fu naturalmente il primo ad arrivare e si precipitò nel locale.
Ma, quando spalancò la porta abbellita da tendine vezzose, rimase inchiodato sulla soglia con il volto trasfigurato da un’espressione di stupore, mentre dietro di lui Pomona ed Evelyn, sullo slancio, andavano ad impattare la sua schiena.
- Professor Piton, guardi che cosa abbiamo preso! – Il volti furbi e lentigginosi dei gemelli Weasley, attorniati da quelli dei compagni, facevano da cornice alla palla di pelo fulva seduta al centro del tavolo, che stava beatamente sbocconcellandosi un pezzetto di torta alla zucca, coccolata da Rosmerta e dalle ragazze.
- Dexter! – esclamò Evelyn, meravigliata.
- Per tutti i Gargoyle… ma, come avete fatto a… - Sbottò il mago, puntando lo sguardo accigliato e incredulo sull’esserino che sembrava perfettamente a proprio agio.
- Semplice, professore… - Attaccò George.
- E’ bastato… - Proseguì Fred.
- Usare la dolcezza. – Concluse Rosmerta, indirizzando a Severus uno sguardo significativo.
Evelyn si precipitò a prendere in braccio lo Snaso e, dopo aver verificato che stesse bene, si preoccupò per prima cosa di recuperare il bottino nascosto nel marsupio.
- Eccola! – Proruppe Pomona quando tra confetti luccicanti, scatole dorate, bicchieri, boccali e quant’altro emerse la piuma di Pavone, scintillante d’oro e di colori.
- Severus: come potrò mai sdebitarmi? – Sospirò, riconoscente, quando l’ebbe di nuovo tra le mani.
Lui inarcò le sopracciglia e le dedicò un sorrisetto obliquo.
– Mi sarà sufficiente veder tornare quella maledetta piuma al sicuro!
Pomona annuì con foga, e la ripose con cura nell’astuccio di velluto, mentre Rosmerta distribuiva Burrobirra a tutti.

Nel clima gioioso che seguì, il giovane mago si fece un po’ in disparte.
Braccia incrociate al petto, sguardo vigile, un lieve sorriso compiaciuto sulle labbra. Stava osservando la piccola festa in corso quando vide uno dei gemelli dirigersi dalla sua parte con un boccale pieno di liquido ambrato in mano.
– Non beve anche lei, con noi, signore? – Severus lo guardò, impassibile. Era Fred o George? Meglio non azzardare ipotesi.
- No, grazie, signor Weasley. Qualcuno dovrà pur rimanere lucido. – Rispose, caustico.
- Posso… ehm… Signore, posso chiederle che cosa sia successo, oggi, con lo Snaso? – Osò l’altro, con incredibile faccia tosta.
Il professore lo freddò con un’occhiata e gli concesse il beneficio di veder balenare un ghigno.
– Niente che ti riguardi, signor Weasley. - Mormorò, in tono pericolosamente suadente. Quindi guardò Pomona, che, finalmente serena, stava ridendo a una battuta di Rosmerta.
- Solo… una questione di eredità.

Edited by Ele Snapey - 24/5/2022, 01:59
 
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view post Posted on 25/5/2022, 15:39
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Braccia incrociate al petto, sguardo più nero della pece, bocca sigillata a disegnare un taglio sottile nel volto su cui aleggiava un velo di mal sopportazione venato da sfumature di disgusto.
Dalla postazione defilata e ombreggiata che era riuscito a guadagnare, osservava con fiero cipiglio la confusione in atto nel cortile principale, bramando nel contempo di potersi trovare nella fornitissima e silenziosissima biblioteca di un eremo in cima all’Himalaya.

Non potevi scegliere esordio migliore per l’entrata in scena di Piton e per l’inizio della tua storia, Ele. Il mago è in canon perfetto, è lui, assolutamente lui, e l’atteggiamento del corpo e del viso che hai così mirabilmente descritto mi hanno attratta come una calamita di fronte a una montagna di luccicante minerale ferroso. Mi sono accoccolata in poltrona e, letteralmente, sfregata le mani in attesa della mirabolante avventura che sentivo si sarebbe rivelata di lì a poco. Non sono rimasta delusa.
Se qualcuno mi avesse guardata mentre fissavo lo schermo del computer avrebbe di sicuro chiesto perché mai avessi un’espressione così allegra: ero felice, mi stavo divertendo, tantissimo. Ogni battuta, ogni passaggio, ogni aggettivo o sostantivo sono elaborati e scelti con tale destrezza e maestria da risultare perfetti, meravigliosi, esilaranti. La trama è costruita con un crescendo di attesa, aspettativa e colpi di scena. I personaggi incastrati in un meccanismo le cui ruote sono tanto ben oliate che scivolano silenziose sull’onda delle emozioni e delle sorprese. Non sto esagerando, Ele, nel perseguire un’iperbole adulatoria al solo e semplice scopo di voler metter giù un commento a caldo alla tua storia, tralasciando così un’analisi più approfondita. La verità è che sono rimasta senza parole. Aspetta, vuoi che ti descriva cosa sto facendo adesso? Ti sto dedicando un caloroso applauso. ;) <3
 
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view post Posted on 25/5/2022, 17:55
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CITAZIONE (Lonely_Kate @ 25/5/2022, 16:39) 
Non potevi scegliere esordio migliore per l’entrata in scena di Piton e per l’inizio della tua storia, Ele. Il mago è in canon perfetto, è lui, assolutamente lui, e l’atteggiamento del corpo e del viso che hai così mirabilmente descritto mi hanno attratta come una calamita di fronte a una montagna di luccicante minerale ferroso. Mi sono accoccolata in poltrona e, letteralmente, sfregata le mani in attesa della mirabolante avventura che sentivo si sarebbe rivelata di lì a poco. Non sono rimasta delusa.
Se qualcuno mi avesse guardata mentre fissavo lo schermo del computer avrebbe di sicuro chiesto perché mai avessi un’espressione così allegra: ero felice, mi stavo divertendo, tantissimo. Ogni battuta, ogni passaggio, ogni aggettivo o sostantivo sono elaborati e scelti con tale destrezza e maestria da risultare perfetti, meravigliosi, esilaranti. La trama è costruita con un crescendo di attesa, aspettativa e colpi di scena. I personaggi incastrati in un meccanismo le cui ruote sono tanto ben oliate che scivolano silenziose sull’onda delle emozioni e delle sorprese. Non sto esagerando, Ele, nel perseguire un’iperbole adulatoria al solo e semplice scopo di voler metter giù un commento a caldo alla tua storia, tralasciando così un’analisi più approfondita. La verità è che sono rimasta senza parole. Aspetta, vuoi che ti descriva cosa sto facendo adesso? Ti sto dedicando un caloroso applauso. ;) <3

Grazie mille, Cate, sono felice di averti divertito e contribuito, spero, ad averti fatto trascorrere qualche momento di leggerezza, così come mi auguro sia per chi leggerà dopo di te. Il mio intento era proprio questo, e confesso di essermi sollazzata anch'io mentre la scrivevo X) Grazie ancora per il caloroso applauso, a te dedico il mio abbraccio :hug: <3
 
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view post Posted on 3/7/2022, 16:47
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Ciao! Allora, ammetto che questa storia mi ha fatto sorridere in più punti. Severus è decisamente lui, anche se non l'avevo mai immaginato come appassionato di set di scrittura 😂 è Pomona che un po' non mi convince, con il cappello a trine! Mi è sembrata strana.
Piccola curiosità ma zia Muriel è quella zia Muriel? 😂 E alla fine quanto vale la piuma?
Complimenti, storia molto carina e leggera :)
 
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view post Posted on 3/7/2022, 17:59
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Ele - Una questione di eredità


Riemergo da una lettura che mi ha strappato più di una risata: è un racconto da leggere tutto con il sorriso sulle labbra.
Perfetto l’uso degli elementi a disposizione, stupendo Severus, fantastica Pomona!
Solo tu, Ele sei capace di scrivere facendo serpeggiare comicità veramente deliziosa e costruire una storia in cui ogni particolare, gesto, azione, frase strappa un applauso o una risata.
Ma povero Dexter!
Ma povero Severus!
Davvero un racconto da applausi. Per me veramente bellissimo.
Complimenti sei fantasmagorica
 
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view post Posted on 3/7/2022, 18:15
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I ♥ Severus


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Sempre piacevole ritrovare il tuo stile ironico con l’umorismo intelligente che delinea i personaggi rendendoli tangibili per il lettore e facendoli saltar fuori dalla pagina: solo a te può venir in mente di far sospirare Severus per una biblioteca sull’Himalaya e far scommettere a Minerva il servizio da the in porcellana cinese del periodo Ming. Sei fantastica!
CITAZIONE
… sulla figura a forma di grosso bignè della Sprite

Favoloso!
CITAZIONE
Poi si piazzò davanti al capofila in silenzio, mani dietro la schiena ed espressione rocciosa.

Il cicaleccio diminuì gradualmente, riducendosi a un modesto brusio, fino a spegnersi del tutto.

Lo vedo... e lo sento, impossibile non ridere!
CITAZIONE
Esordì, con aria impacciata, consapevole di come l’espressione del docente di Pozioni non aiutasse.

Di nuovo ho la scena davanti agli occhi: impossibile non ridere (pietosamente) per la povera Pomona!
CITAZIONE
Pavone Vanesius Regio

Vanesio… se la leggevo in metropolitana si girava tutto il vagone!
CITAZIONE
– Saggia decisione, direi, quella di portarlo con te in uno zaino, assieme alla borraccia dell’acqua e a cianfrusaglie varie, nel corso di un’escursione gremita di ragazzini esagitati. – Commentò, ironicamente.

Hihihi… Severus non risparmia proprio nessuno!
CITAZIONE
- La ghiotta occasione di essere qui, con me, a Hogsmeade? – Rimarcò il mago, con accento leggermente beffardo.
[…]
– Uhm… Avendola sciaguratamente portata con te, sembra che non resti altro da fare. – Mormorò, infine, dedicando alla collega uno sguardo tagliente.

Non ci posso credere! Fantastico il tuo Severus!
CITAZIONE
poi si piazzò al centro del locale come un monolito facendo circolare un più che eloquente sguardo.

Mi sa che ti assegnerò il bonus-umorismo.
CITAZIONE
E Burrobirra unicamente agli studenti dal sesto anno, ma con moderazione….

Mi sa che dovrebbe essere 7° anno e c’è un puntino di troppo. Finita l’assegnazione dei punteggi puoi correggere.
CITAZIONE
Severus allungò il passo e Pomona sembrò quasi rimbalzare sul terreno per cercare di mantenerlo.

La vedo, la vedo!!! Sei fantastica Ele!
CITAZIONE
Poi abbassò lo sguardo sulla donna dall’aspetto florido che gli era a fianco, con il volto arrossato per il caldo e il cappello di paglia ornato di trine e pervinche calcato in testa, e il sorriso si appannò.

Ma no…
CITAZIONE
domandandosi se tutta quella gratitudine nel giro di poche ore – prima Minerva, e adesso Pomona – avrebbe potuto risultare nociva.

Ma come ti vengono?
Intuibile che fine abbia fatto la piuma, e complimenti per l’uso dello Snaso, assolutamente qualificante nella trama. Bellissima idea. Mi sa che avrai anche il bonus creatura se Gabri o Hogwarts non hanno fatto di meglio. (Letta tutta la fic: sarà difficile far meglio!)
CITAZIONE
Esitò, osservando sorpresa i due maghi intenti a perlustrare il pavimento a carponi e la strega robusta che, con espressione afflitta, teneva stretto tra le mani un astuccio rettangolare color porpora.
Il signor Scrivenshaft, colto di sorpresa, si raddrizzò di scatto dando una craniata al bordo dello scaffale sotto il quale stava compiendo l’ennesima ispezione. Si rimise in piedi con espressione sofferente.

O mamma, sto ridendo senza ritegno!
CITAZIONE
Lasciò Pomona a invocare tutti gli dei protettori di flora e fauna, scattò verso l’uscita e si scaraventò fuori dal negozio accompagnato dal furioso scampanellio della porta che aveva aperto con impetuosa malagrazia.

Di nuovo una scena molto vivida. Sai cosa mi ricorda, piacevolmente, la tua storia? L’interpretazione da “cartone animato” di Alan-Sceriffo!
CITAZIONE
Ad un tratto, tra una nuvola di Gomme Bolle Bollenti e una cascata di Api Frizzole si agitò indistintamente qualcosa.
- Eccolo! – Strillò la Sprite, quando all’improvviso una piccola palla di pelo fulva rotolò tra i dolciumi esposti, iniziando a farli sparire con la rapidità di una scheggia.

Non so da quanto tempo non ridevo così leggendo una fic! Grazie Ele!
CITAZIONE
Sentirono su di loro il peso di parecchi sguardi perplessi e allo stesso tempo infastiditi: per qualche secondo la scena rimase sospesa come in una bolla di sapone.
Poi tutto precipitò.
- C’è uno Snaso in vetrina! – Strillò un bambino, indicando la creatura che aveva iniziato a rimbalzare da uno scaffale all’altro tra i gridolini dei presenti; Evelyn si lanciò goffamente verso l’animale per cercare di acciuffarlo, ma lo mancò, abbattendo in compenso un grosso contenitore di Piperille che si sparsero a centinaia sul pavimento.
Il piccolo nel frattempo aveva fatto sparire diverse confezioni di Cioccorane dall’involucro dorato; quindi si infilò velocemente tra le gambe dei clienti che iniziarono a saltellare per cercare di evitarlo, sdrucciolando sulle caramelle sparpagliate ovunque.
- Niente panico, state fermi… – L’insegnante di pozioni tentò di riportare la calma, con voce stentorea. – E’ innocuo, siamo qui per riprenderlo!
Ma la confusione regnava ormai incontrastata.
Dexter intanto si era arrampicato su una mensola, in quota, carica di torte e iniziò a depredare i Confetti Luccicanti di cui alcune erano guarnite, facendo precipitare diverse ciambelle alla panna e crostate di mirtilli sulle teste dei commessi.
- Che cosa diavolo sta succedendo? – Esclamò con vocione roboante un uomo rubizzo e corpulento in tenuta da pasticcere, emergendo dal retro bottega con in pugno un mestolo grondante cioccolata.

Applausi a scena aperta! Sei grandiosa, Ele!
CITAZIONE
criminale formato bonsai

Sei imbattibile in queste cose! Anche Severus con lo scatto da centometrista!
CITAZIONE
Entrò giusto in tempo per vedere un proiettile di pelliccia attraversare i ripiani carichi di boccali e bottiglie, mentre il vecchio oste cercava di salvarne quanti più poteva aiutato da un paio di fedeli frequentatori della taverna.
– Dexter, qui, subito! – Gli intimò Evelyn, volando verso il bancone dove l’animaletto, nel frattempo, stava cacciandosi con fervore nel marsupio alcuni bicchierini da whisky.
Lo Snaso spiccò un salto, mandandola a vuoto, poi iniziò a lanciarsi da un tavolo all’altro tra le imprecazioni dei clienti che tentavano di acciuffarlo e, contemporaneamente, di salvare le consumazioni.

Encomiabili i tentativi di salvataggio dei clienti!
CITAZIONE
- Aaagh… toglietemelo… toglietemeloooo!

:lol: :lol: :lol:
CITAZIONE
- Giuro che mi farò un bel paio di babbucce per l’inverno con la tua pelliccia, dannata bestiaccia! - Sbraitò Aberforth, furibondo, ancora impegnato a raccogliere cocci di bottiglia.

Ossignur!
CITAZIONE
La voce della zia Muriel, ad almeno tremila decibel, si stava probabilmente propagando in tutto il villaggio, fin oltre i confini.

E, a questo punto, non si può proprio dire che la Strillettera non sia piazzata in modo perfetto nella trama. Davvero Bravissima, Ele!
CITAZIONE
Severus, che nel frattempo si era trasformato in un blocco di marmo, non osò reagire: trattenne il respiro e lasciò che la collega sfogasse il momento di sconforto reggendo stoicamente sia l’imbarazzo, sia le trine del cappello che gli stavano solleticando il naso. Infine, quando ritenne di averle concesso un tempo sufficiente, la staccò da sé con una certa ruvidezza.

Bello, bello, bello! Mi sa che ti meriti anche un bonus- canone per essere riuscita a gestire Severus in questa storia strepitosa!
CITAZIONE
Ma, quando spalancò la porta abbellita da tendine vezzose, rimase inchiodato sulla soglia con il volto trasfigurato da un’espressione di stupore, mentre dietro di lui Pomona ed Evelyn, sullo slancio, andavano ad impattare la sua schiena.

Davvero da cartone animato strepitoso!
CITAZIONE
- Usare la dolcezza. – Concluse Rosmerta, indirizzando a Severus uno sguardo significativo.

Ma no, dai, anche questo!!!
Davvero una storia strepitosa. Avrò grosse difficoltà a scegliere la storia più bella.
La storia è molto lunga, ma non me ne dispiaccio affatto!


Edited by Ida59 - 3/7/2022, 22:04
 
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view post Posted on 4/7/2022, 00:18
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CITAZIONE (Mitsuki91 @ 3/7/2022, 17:47) 
Ciao! Allora, ammetto che questa storia mi ha fatto sorridere in più punti. Severus è decisamente lui, anche se non l'avevo mai immaginato come appassionato di set di scrittura 😂 è Pomona che un po' non mi convince, con il cappello a trine! Mi è sembrata strana.
Piccola curiosità ma zia Muriel è quella zia Muriel? 😂 E alla fine quanto vale la piuma?
Complimenti, storia molto carina e leggera :)

Grazie, Sara, per aver dedicato più di un sorriso alla storia :D e no, non è "quella" zia Muriel, ma sono pronta a scommettere sul fatto che tutti, come anche la Sprite, ne abbiamo una di zia Muriel pronta a saltar fuori all'occorrenza! ^U^

CITAZIONE (chiara53 @ 3/7/2022, 18:59) 
Riemergo da una lettura che mi ha strappato più di una risata: è un racconto da leggere tutto con il sorriso sulle labbra.
Perfetto l’uso degli elementi a disposizione, stupendo Severus, fantastica Pomona!
Solo tu, Ele sei capace di scrivere facendo serpeggiare comicità veramente deliziosa e costruire una storia in cui ogni particolare, gesto, azione, frase strappa un applauso o una risata.
Ma povero Dexter!
Ma povero Severus!
Davvero un racconto da applausi. Per me veramente bellissimo.
Complimenti sei fantasmagorica

Grazie infinite, Chiara, il tuo sincero apprezzamento mi lusinga e mi fa sempre tanto piacere, ma è soprattutto il sapere di aver contribuito in piccola parte a regalarti un momento di spensieratezza che questa volta mi rende davvero felice! <3


Ida, come rispondere al tuo minuzioso ed entusiastico commento se non con un semplice grazie altrettanto enusiasta, commosso e grosso come una casa? 3_3 <3
 
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