La Fanciulla del West
Introduzione e Atto I
Prima di andare a parlare dell’opera in questione, vorrei premettere che non sono un’amante di Puccini – il che non vuol dire che non lo ascolti mai a teatro, anzi di Bohème ne ho viste anche troppe (ecco, questa è proprio l’opera che non mi piace del nostro… ammetto che di Mimì e dei quattro sodali in soffitta non è che mi importi molto) – ma apprezzo moltissimo
Fanciulla del West, anche se l’ho vista in teatro una sola volta.
È un’opera, per me affascinante, forse per la protagonista – Minnie è una donna forte, protagonista di una delle scene delle mie scene preferite d’opera (ma a dire il vero di scene preferite ne ho veramente molte) – forse perché è la storia di una redenzione.
Detto questo, anticipo che analizzerò essenzialmente il secondo atto, che secondo me è l’apice dell’opera e il finale terzo.
Vi lascio l’elenco dei personaggi (e non spaventatevi dal numero di personaggi, quelli veramente importanti sono tre):
Minnie, titolare del locale “La Polka”: soprano
Dick Johnson: tenore
Nick, cameriere de “La Polka”: tenore
Jack Rance, sceriffo: baritono
Ashby, agente della compagnia di trasporti Wells Fargo: basso
Sonora, minatore: baritono
Trin, minatore: baritono
Bello, minatore: baritono
Harry, minatore: tenore
Joe, minatore: tenore
Happy, minatore: baritono
Larkens, minatore: basso
Billy Jackrabbit, indiano pellirosse: basso
Wowkle, la sua donna: mezzosoprano
Jack Castro, meticcio, della banda di Ramerrez: basso
Un postiglione: tenore
Come dice il titolo stesso, ci troviamo nel West, in California nella metà del XIX secolo. È il periodo della febbre dell’oro e possiamo immaginare l’avamposto in cui si svolge l’azione come il classico scenario da film Western, con l’immancabile saloon.
Ed è in questo luogo che si apre la scena e l’
l’atto I, dove incontriamo le persone che lo frequentano, per lo più minatori, e lo sceriffo Jack Rance, che desidera Minnie, la proprietaria del locale, una giovane di buon cuore, che è una sorta di madre, sorella, confidente per i vari uomini che vivono nel villaggio.
Arriva la notizia che una banda di banditi guidati da Ramerrez (che pare essere un bandito particolarmente crudele) si aggira nella zona e sono mesi che gli viene data la caccia. Così viene descritta la banda di ladri di Ramerrez, descritta da Ashby, agente della compagnia di trasporti che ha subito diverse perdite a causa dei ladri:
La banda
di ladri, a cui comanda,
è messicana: gentaccia gagliarda,
astuta, pronta a tutto. State in guardia.
Sempre Ashby ha ricevuto una lettera da Nina Milcheltorena (è un personaggio solo nominato), una donna di facili costumi che per vendetta ha deciso di vendere Ramerrez ai minatori. Il libretto non è molto chiaro, ma, da quel che scopriamo dopo, possiamo pensare che lei fosse l’amante di Ramerrez e che lui l’abbia lasciata di punto in bianco.
Si viene anche a sapere che nel saloon è custodito dell’oro e che, quindi, questo potrebbe essere il prossimo obiettivo del bandito e dunque un ottimo posto per tendergli un’imboscata.
In tutto questo, Jack Rance ha il tempo di dichiarare il suo amore a Minnie – ma io ho sempre pensato che fosse più desiderio di possesso – e le offre mille dollari per un bacio. La giovane rifiuta, perché soltanto chi avrà il suo amore la potrà baciare.
Nel saloon entra un forestiero, che desta i sospetti dello sceriffo e che sembra turbare Minnie. I due si sono già incontrati: lui le ha offerto un ramo di gelsomino e le ha promesso che non si sarebbe mai scordato di lei. Veniamo anche a sapere che l’uomo si chiama Johnson e viene da Sacramento.
Vi propongo la parte di libretto di questo passo e l’ascolto. Noterete come la musica diventi progressivamente più “lirica” man mano che Minnie e Johnson ricordano il loro incontro e i sentimenti che questo ha suscitato. Appare chiaro che Minnie si sia innamorata di lui e sembra che lui ricambi i suoi sentimenti.
MINNIE
(ha uno scatto di sorpresa, come chi riconosce una
persona. Ma si frena subito e va al banco)
Salute allo straniero!
JOHNSON
(anche lui, dopo un moto di stupore, con fare più
dolce)
Io son quello che chiesi whisky ed acqua.
MINNIE
(premurosa)
Davvero?
Nick, il signore prende l’whisky come gli pare.
(Controscena di meraviglia di Nick e Rance. Nick
cerca sotto il banco la bottiglia del whisky, la mette
sul banco assieme a un’altra piena d’acqua, e poi
esce pel sottoscala. Rance osserva, con le ciglia
aggrottate)
MINNIE
(indicando a Johnson una panca, un po’ imbaraz-
zata)
Sedete... Sarete stanco...
JOHNSON
(con lo stesso imbarazzo, guardandola e avvicinan-
dosi al banco)
La ragazza del campo?
MINNIE
(arrossendo)
Sì.
R ANCE
(provocante e canzonatorio, avvicinandosi a John-
son)
Nessuno straniero può entrare al campo.
Certo, voi sbagliaste sentiero.
(ironico)
Per caso, andavate a trovare
Nina Micheltorena?
MINNIE
(a Rance, sgridandolo)
Rance!
JOHNSON
Fermai il cavallo qualche momento appena
per riposarmi... e, al caso, tentare un baccarat.
R ANCE
(aspro)
Giuocare? E il vostro nome?
MINNIE
(ridendo)
Forse che qui si sa
il nome della gente?
JOHNSON
(fissando Rance)
Johnson.
R ANCE
(ostile)
Johnson... E poi?
JOHNSON
Vengo da Sacramento.
MINNIE
Benvenuto fra noi,
(con molta gentilezza)
Johnson di Sacramento!
JOHNSON: Grazie...
(Rance si ritira in disparte, fremendo. Minnie e
Johnson parlano stando al tavolo di destra)
Vi ricordate
di me?
MINNIE: (sorridendo)
Sì, se anche voi mi ricordate...
JOHNSON: E come non potrei?
Fu pel sentiero
che mena a Monterey...
MINNIE: Fu nel tornare...
Mi offriste un ramo
di gelsomino...
JOHNSON: E poi vi dissi: Andiamo
a cogliere le more...
MINNIE: Ma io non venni...
JOHNSON: È vero...
MINNIE: Ricordate, signore?
JOHNSON: Come adesso...
MINNIE : Io ripresi il mio cammino,
Voi dicevate...
(abbassando gli occhi)
Non ricordo più...
JOHNSON: (avvicinandolesi)
Sì, che lo ricordate
Dissi che da quell’ora...
MINNIE: (come rubandogli la parola)
Non m’avreste scordato.
JOHNSON: Né v’ho scordato mai, mai, mai!
MINNIE: Quanto tempo sperai
di rivedervi...
(tristemente)
E non vi vidi più!
Ascolto: fino al minuto 21:45 (ma potete ascoltare tutta la parte rimanente dell’atto)
La loro conversazione viene interrotta da Jack Rance che è geloso di Johnson e, per questo, non si fida di lui (non che abbia tutti i torti, però). Viene portato, infatti, dentro uno degli uomini di Ramerrez che si è fatto catturare per sviare gli uomini di Rance, come dice lui stesso a Johnson, che viene lasciato solo con lui (non chiedetemi il perché… e no, non è per un astuto piano di Rance). In questo modo il pubblico viene a sapere che Johnson è, in realtà, il bandito Ramerrez, oltre ad apprendere che il nostro ha in mente di rubare i soldi custoditi alla “Polka”:
CASTRO
(sommesso)
Mi son lasciato prendere
per sviarli. Mi seguono nel bosco
i nostri. Presto udrete
un fischio; se c’è il colpo, col fischio
rispondete.
Tutti partono insieme al bandito che si offre di condurre lo sceriffo e gli altri al campo dei banditi, lasciando soli Johnson e Minnie. I due sono palesemente innamorati e lei gli chiede di recarsi, successivamente, a casa sua. Lui accetta e, quando ode il fischio dei suoi complici, non risponde perché non vuole derubare Minnie, che definisce:
Siete una creatura
d’anima buona e pura...
e avete un viso d’angelo!
Dopo queste parole, Ramerrez esce, lasciando sola Minnie, che ripete le sue ultime parole.