Il Calderone di Severus

Cordelia88 -Life eternal, Tipologia: one - shot Rating: nessuno Genere: introspettivo/ malinconico Avvertimenti: nessuno Personaggi: personaggio originale Pairing: nessuno Epoca: post VII anno

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Cordelia Leibniz
view post Posted on 22/2/2022, 22:18




Titolo: Life Eternal
Autore: Cordelia88
Data: settembre 2008
Beta-reader: Ida59, che ringrazio di tutto cuore per la lettura
Tipologia: One- shot
Rating: nessuno
Genere: introspettivo/ malinconico
Avvertimenti: nessuno
Riassunto: "Cordelia si rese conto solo in quel momento che lui le aveva permesso di condividere un momento così intimo e riservato.
Si rese conto anche che Severus non l'avrebbe permesso a nessun altro.
Forse lei, in qualche modo, era riuscita a lasciare qualcosa di positivo nell'animo tormentato e distrutto dell'ormai famoso Principe Mezzosangue."


Questa è una delle mie prime storie, a voi le mie prime emozioni inventate insieme al personaggio di Cordelia.

Personaggi: personaggio originale
Pairing: nessuno
Epoca: post VII anno
Disclaimer: I personaggi ed i luoghi presenti in questa storia non appartengono a me bensì, prevalentemente, a J.K. Rowling e a chi ne detiene i diritti. I personaggi originali, i luoghi non inventati da J.K. Rowling e la trama di questa storia sono invece di mia proprietà ed occorre il mio esplicito e preventivo consenso per pubblicare/tradurre altrove questa storia o una citazione da essa.
Questa storia non è stata scritta a scopo di lucro, ma per puro divertimento, nessuna violazione del copyright è pertanto intesa.


Life Eternal

L'aria frizzante e avvolgente della sera di fine estate strideva con il silenzio intorno a lui.
In fondo, quella quiete e, soprattutto, quel luogo erano ciò in cui impulsivamente desiderava crogiolarsi da qualche sera, e finalmente si era deciso a farlo.
Era salito verso metà serata sulla Torre di Astronomia, il luogo in cui gli era stato gettato addosso l'inizio della fine, poco più di due anni prima.
La fine di Voldemort ma anche di se stesso, aveva più e più volte pensato.
Era certo che il suo scopo, il suo segreto accordo con Albus Silente, sarebbe terminato con la sua stessa morte, che in definitiva aveva già vissuto per diciassette anni.
Con la differenza che, a quel punto, anche il suo cervello e il suo corpo avrebbero smesso di vivere, così come i sensi di colpa e i rimpianti.
Invece, una dolorosa cicatrice bruciava sulla sinistra del collo e tormenti e sofferenza non lo avevano abbandonato, neanche con l'intervento di Nagini.
I capelli corvini svolazzavano lievemente, sembravano quasi divertirsi a giocare con la piacevole brezza serale.
Intorno, solo il silenzio faceva compagnia a Severus Piton, il nuovo grande eroe del mondo magico.
Il buio lo stava avvolgendo, candidamente, come aveva sempre fatto.
Il buio dei suoi pensieri, anche, come un macigno possente che quotidianamente non aspettava altro se non travolgerlo.
Alzò gli occhi scuri verso il cielo, alcune costellazioni dominavano prima dell'equinozio autunnale.
Gli studenti di astronomia avrebbero potuto vedere bene Deneb, la stella più luminosa della costellazione del Cigno; il mago invece si limitò a sedersi, davanti a sé la scena vivida della morte dell'unico mago che gli aveva dato una seconda possibilità.
Poteva giurare di aver sentito in quel momento la sua supplica ancora delicata e sofferente.

"Severus..."

"Severus, ti prego…"


Chiuse gli occhi, in segno di riverenza.
Era ancora vivo, senza più uno scopo valido che potesse ancora dare senso ai suoi passi sulla terra.
Minerva, ormai preside, lo aveva supplicato di tornare a insegnare pozioni, lo aveva spinto a non nascondersi da solo in qualche angolo remoto lontano dal mondo magico. Gli aveva affidato un'assistente, così che non dovesse affaticarsi troppo, e aveva optato per la stessa ex studentessa che con le sue pozioni lo aveva salvato alla Stamberga Strillante.

"Severus, ti prego…"

La preghiera di Albus era ancora predominante su tutto, così intensa e invadente.
Non fu interrotta neanche da alcuni passi leggeri che arrivarono dalle scale dietro di lui.

"Professore…"

La voce timorosa di Cordelia non riuscì subito ad attirare la sua attenzione.

"Professore…" continuò incerta per scusarsi dell' intrusione "la preside mi ha chiesto di cercarla, è tutta la sera che desidera parlarle e si stava preoccupando." Disse veloce, impaurita per la reazione che il professore avrebbe potuto avere.
Severus, in silenzio, si voltò a guardare appena la figura minuta della giovane pozionista, la donna che aveva avuto il coraggio di salvarlo da morte certa e che, da neanche venti giorni, gli faceva da assistente.

Si ricordò dell'ultima frase sentita quel 2 maggio 1998, prima di chiudere gli occhi per risvegliarsi solo al San Mungo:

"Guardi me negli occhi, professore" la voce di Cordelia alla Stamberga Strillante era stata tremante ma dolce e leggera.
In quel momento si ricordò che gli sosteneva il viso mentre versava delicatamente una pozione antidoto sullo squarcio causato dal serpente di Voldemort "Mi guardi, forza! Ho degli occhi altrettanto belli anch'io, mica solo Potter! Rimanga sveglio!"

Cordelia in quel momento non poteva conoscere il significato della strana richiesta fatta da Severus al giovane Harry Potter.

Tornando sulla torre, gli occhi grigio verdi della ragazza si soffermarono per un attimo sulla figura del professore, che sembrava come assorto e rapito dal luogo.

"Severus, ti prego…"

Ancora la voce di Albus, che neanche la presenza della ragazza faceva affievolire.

"Dirò a Minerva che si trova qui " disse prima di voltarsi, i lunghi e fini capelli castani a seguire l'aria che avvolgeva il punto più alto della scuola di Hogwarts.

"Fermati"

Cordelia si bloccò stupita.
Si avvicinò lentamente, come se non volesse far rumore e rompere il religioso silenzio in cui aveva visto il professore rinchiudersi sulla torre.
Si sedette al suo fianco, e si mise anche lei a contemplare il cielo stellato che incorniciava il castello.

"Come hai pensato di cercarmi proprio qui?"
"Ho cercato in parecchi posti, prima, professore, questo era rimasto uno degli ultimi"

Erano in due ora avvolti dalla stessa atmosfera, ma solo uno poteva sentire la preghiera in sottofondo.

"Severus..."

"Severus, ti prego…"


"Fa vedere le tue braccia " Severus cambiò argomento    "L'irritazione alla pelle    causata dalle radici di barbabietola barbuta sta passando?

La ragazza mostrò l'interno di entrambe le braccia, incuriosita dall'interesse del mago.

"Tutto quasi a posto, grazie anche all'unguento che mi ha preparato" accennò un piccolo sorriso che il professore ricambiò con un impercettibile cenno delle labbra.

"Severus..."

"Severus, ti prego…
"

Il lamento stava diventando più flebile.

"E' la prima volta che torna qui, dopo… dopo quella notte?" Cordelia prese il coraggio di chiedere.

Severus Piton si voltò verso di lei.
Non era irritato dalla domanda, in fondo la presenza diella ragazza non lo infastidiva.
Aveva accettato la sua compagnia al San Mungo, forse come riconoscenza perché gli aveva evitato la morte, e si era intrattenuto con lei varie volte anche da quando lavoravano insieme.
Oltretutto, Cordelia non era invadente e non cercava conversazione a tutti i costi. Sapeva attendere e rispettare i suoi silenzi e lasciarlo da solo quando ne aveva necessità.

"Certamente, ma desideravo farlo" si lasciò andare a un commento sincero.

"Capisco".

Cordelia si rese conto solo in quel momento che lui le aveva permesso di condividere un momento così intimo e riservato.
Si rese conto anche che Severus non l'avrebbe permesso a nessun altro.
Forse lei, in qualche modo, era riuscita a lasciare qualcosa di positivo nell'animo tormentato e distrutto dell'ormai famoso Principe Mezzosangue.

"Severus..."

"Severus, ti prego…"


Sempre più impercettibile, dovette constatare il professore.
Dal momento in cui aveva scambiato le poche e veloci battute con la ragazza, la voce di Albus Silente aveva cominciato a perdere di intensità.

"Professore, la prego. Andiamo."

Cordelia aveva deciso di interrompere il dolore che quel luogo stava causando nell'uomo seduto al suo fianco. Lo sentiva e lo percepiva anche lei.

"La prego"

Non c'era più la preghiera dell'anziano preside a straziarlo.
Era stata sostituita dalla voce altrettanto sommessa di Cordelia Leibniz.
Fece un cenno con il capo, e si alzò invitando il mago a fare lo stesso.
Inspiegabilmente il professore si sentì avvolto da una strana sensazione di pace e di sollievo.
Nel momento in cui si era alzato, il peso di quel macigno si era come allontanato da lui, così come si era man mano dispersa la voce di Silente.
Il suo mantello nero svolazzava dietro i passi cadenzati ma, prima di imboccare le scale, si voltò ancora una volta verso il parapetto che circondava l'alta torre.
Capì allora che non era il ricordo di quella notte che aveva sentito così opprimente in mezzo all'apparente calma serale.

Era Albus Silente che lo stava semplicemente pregando di allontanarsi dalla scena della sua tragica morte.

Edited by chiara53 - 11/5/2022, 18:08
 
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view post Posted on 22/2/2022, 22:35
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I ♥ Severus


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Come già ti ho scritto dopo la lettura preventiva della storia, è stato piacevole leggere il tuo racconto. E' attento e delicato, rispettoso dell'animo di Severus e del suo dolore.
E' un piacere accoglierti nella schiera degli autori del nostro forum, Sonia!
 
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Cordelia Leibniz
view post Posted on 22/2/2022, 22:47




CITAZIONE (Ida59 @ 22/2/2022, 22:35) 
Come già ti ho scritto dopo la lettura preventiva della storia, è stato piacevole leggere il tuo racconto. E' attento e delicato, rispettoso dell'animo di Severus e del suo dolore.
E' un piacere accoglierti nella schiera degli autori del nostro forum, Sonia!

Grazie Ida!
Lo spirito del racconto era proprio questo: presentare la delicatezza con cui Cordelia si avvicina e inizia a confrontarsi con il dolore di Severus.
Son felice si riesca a cogliere come tratto fondamentale.
Grazie per aver letto e per le tue parole!
 
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2 replies since 22/2/2022, 22:18   98 views
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