Il Calderone di Severus

Starliam - Una giornata particolare, Tipologia: One-shot - Rating: Per tutti - Genere: Mistero - Personaggi: Severus, Hermione - Epoca: Post 7° anno - Avvertimenti: AU

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view post Posted on 15/2/2022, 18:57

Buca-calderoni

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Titolo: Una giornata particolare
Autore/data: Starliam - Febbraio 2022
Beta reader: Mitsuki91, Lonely_Kate, Chiara53
Tipologia: one-shot
Rating: per tutti
Genere: mistero, generale
Personaggi: Severus Piton, Hermione Granger
Pairing: nessuno
Epoca: post 7° anno
Avvertimenti: AU

Riassunto: Severus, Hermione e un mistero da risolvere a Grimmauld Place.

Nota: Storia scritta per la sfida 15 anni con Severus mese di febbraio
Ruolo: Scudiero per Hogwarts
Caratteri: 16.132

Disclaimer: I personaggi ed i luoghi presenti in questa storia non appartengono a me bensì, prevalentemente, a J.K. Rowling e a chi ne detiene i diritti. I personaggi originali, i luoghi non inventati da J.K. Rowling e la trama di questa storia sono invece di mia proprietà ed occorre il mio esplicito e preventivo consenso per pubblicare/tradurre altrove questa storia o una citazione da essa.
Questa storia non è stata scritta a scopo di lucro, ma per puro divertimento, nessuna violazione del copyright è pertanto intesa


Una giornata particolare



Severus odiava trovarsi di nuovo in quella casa. Era passato diverso tempo da quando era stato a Grimmauld Place l’ultima volta, ma l’aspetto dell’abitazione non era cambiato. Lugubre, tetro, freddo e vuoto. Soprattutto ora che era rimasta disabitata per molto tempo. Non c’era Molly Weasley a offrire del té, non c’erano i ragazzi che giocavano e si rincorrevano, non c’era il calore del fuoco nel camino. Non che avesse mai passato dei bei momenti a Grimmauld Place, certo… e di certo non ce ne avrebbe passati adesso.
Faceva freddo, i camini non erano stati accesi da tempo. Mentre percorreva il lungo corridoio, vide un lieve bagliore che proveniva da quello che era il salotto. Il rumore caratteristico gli rivelò la presenza di qualcuno che aveva acceso il fuoco. Forse si trattava di Potter? Gli aveva dato il permesso di recarsi a Grimmauld Place, ma non gli aveva detto che ci sarebbe stato anche lui. Lentamente, Severus sfoderò la bacchetta, entrando allo stesso momento nella stanza. L’altra persona si voltò, sorpresa, senza prendere la propria bacchetta. Non si trattava di Potter, ma di qualcun altro, che Severus non vedeva da mesi.
“Granger, cosa ci fai qui?” chiese Severus, abbassando la bacchetta.
La ragazza sembrò esitare, mentre guardava il suo ex professore mordendosi le labbra.
“Credo… la stessa cosa che ci sta facendo lei, signore”.
Severus sospirò. “Avrei dovuto pensarci”, disse, quasi sottovoce. “Era ovvio che il Ministero non sarebbe stato capace di farsi gli affari suoi”.
Hermione strinse le labbra, con espressione leggermente indignata. “Beh, il Cappello Parlante che sparisce misteriosamente da Hogwarts é un avvenimento preoccupante. Si tratta di un oggetto magico con molta storia e…”
“Sí, sí, va bene, ho capito. Io però non ho avvertito nessun Ministero”.
“Lo so, signore. E’ stato qualcun altro, anche se non so chi. Alla fine, sono comunque l’ultima arrivata a lavorare al Ministero, e…”
“E quindi, per il Ministero questa storia non é veramente importante, o avrebbero mandato qualcun altro più esperto. Significa che vogliono solo ficcare il naso in cose che non li riguardano”.
“Sono solo venuta a fare ricerca” rispose Hermione, un po’ sulla difensiva. “Non ho ricevuto ordini di spiare nessuno”.
Severus non rispose. Si avviò a lunghi passi nel corridoio, verso l’ampia biblioteca. “Se non altro, abbiamo avuto la stessa idea, credo” disse di nuovo il Preside di Hogwarts con un sogghigno.
Non si era voltato, ma era come se sapesse che la ragazza lo stava seguendo.
“Sí”, rispose Hermione. “La famiglia Black ha accumulato molti libri nel corso dei secoli, soprattutto di Magia Nera. Forse c’é qualcosa che può far luce su quanto successo al Cappello Parlante”.
Nel frattempo, Severus era entrato nella biblioteca. Senza un’altra parola, si diresse a uno degli scaffali, passando lentamente la mano sulle costole dei libri impolverati, con un gesto delicato.
“Potter non ha ancora deciso cosa fare di questo posto?” chiese alla ragazza, sempre guardando i libri, in un tono poco più alto di un sussurro.
“No,” rispose Hermione scuotendo la testa, anche se Piton non la stava guardando. Con un colpo di bacchetta, la ragazza accese il fuoco nell’ampio camino, e un lieve tepore si diffuse rapidamente nella stanza.
“Vorrebbe tenerla, ma al tempo stesso non ci vuole vivere. Siamo solo riusciti a… togliere il ritratto di Walburga”.
“Il che é sicuramente un miglioramento”. Severus iniziò a prendere alcuni libri dagli scaffali, e a depositarli su un tavolo tondo, anch’esso pieno di polvere.
“Bene – disse di nuovo Severus, assumendo un tono di voce molto pratico – iniziamo a controllare questi. Sembrano abbastanza promettenti”.
Hermione si avvicinò lentamente. “Immagino che abbia giá controllato la biblioteca di Hogwarts, professore. Non ha trovato niente?”
Severus scosse la testa, aprendo il libro più voluminoso. “No, niente”.
La ragazza si sedette di fronte al suo ex professore, prendendo a sua volta un libro dall’apparenza antica e con la copertina di pelle marrone, e iniziò a leggerne l’indice.
I due rimasero per un po’ in silenzio, ognuno impegnato a sfogliare pagine di diversi tomi, fino a che Hermione (che per qualche minuto aveva cercato di schermare la luce del sole che le finiva negli occhi) si alzò per andare a chiudere la pesante tenda color verde scuro.
Severus Piton era talmente concentrato sul libro che stava consultando, che non fece caso alla ragazza che si alzava. Non fece troppo caso neanche al gridolino di stupore lanciato da Hermione pochi secondi dopo, simile a uno squittio. Sicuramente aveva visto qualcosa di curioso dalla finestra. Ma subito dopo, la sua ex studentessa lo chiamò, in tono agitato: “Signore! Guardi!”.
Severus si voltò lentamente, socchiudendo gli occhi per la luce del sole che li aveva colpiti. Hermione stava indicando un curioso oggetto appoggiato su uno scaffale, guardandolo con la bocca spalancata. Sembrava uno di quei souvenir che i Babbani erano soliti comprare nelle localitá turistiche: una palla di plastica trasparente con all’interno una riproduzione di un monumento. Se agitate, della neve finta simulava una nevicata. Severus aggrottò la fronte, e si alzò per andare a vedere. Sembrava che in quella palla ci fosse un animale, forse un cavallo. Avvicinatosi, si rese conto che non si trattava di un cavallo, ma di un unicorno realizzato “alla maniera Babbana”: candido e con la criniera e la coda color arcobaleno. Ma nella bocca del piccolo unicorno di plastica c’era…
Prima che il Preside di Hogwarts potesse dire qualunque cosa, Hermione iniziò a spiegare, in tono concitato: “Non c’era prima! Quel… coso… é lí da un sacco di tempo. Dal nostro quinto anno. Lo aveva trovato il signor Weasley in qualche mercatino Babbano, e lo aveva messo proprio lí. Ma le giuro che il Cappello Parlante non c’era!”
Hermione non aveva bisogno di giurare. Severus aveva visto cosí tante stranezze nella sua vita, che quella era solo l’ennesima da aggiungere all’elenco. Ma doveva ammettere che mai si sarebbe aspettato di vedere il Cappello Parlante rimpicciolito e inserito chissá come in una palla di plastica Babbana piena di acqua e neve finta. In bocca a un unicorno bianco e arcobaleno, anch’esso di plastica.
Hermione e Severus si guardarono per un lungo momento. Era evidente che avevano un mistero da risolvere.

“Il Cappello é sempre rimasto al suo posto, nel suo ufficio?” chiese Hermione.
Severus strinse le labbra, prima di rispondere. “Certo, signorina Granger. Non sono stupido, non porto in giro oggetti magici di importanza fondamentale per la scuola”.
La ragazza arrossí. “Non volevo insinuare niente. Ma qualcuno l’ha preso, in qualche modo. Si ricorda chi é venuto nel suo ufficio, di recente?”
Severus sembrò rimuginare per qualche secondo, prima di rispondere. “Molti studenti che si sono ficcati nei pasticci, come al solito. Ma…”
Il Preside si interruppe in mezzo alla frase, spalancando gli occhi per un breve attimo.
Un atteggiamento che non sfuggí alla sua ex studentessa, che chiese subito: “Cosa?”
Severus sospirò. “Uno studente… un Serpeverde. Si chiama John Griffin. E’ venuto a parlarmi per quella che mi era sembrata una sciocchezza, ma ripensandoci ora, avrebbe benissimo potuto essere una scusa per vedere dove tenevo il Cappello e come muoversi nel mio ufficio”.
Hermione rimase in silenzio qualche secondo, intenta a riflettere. “Ma perché uno studente dovrebbe voler prendere il Cappello Parlante? E comunque, si tratta senza dubbio di un incantesimo elaborato. Molto difficile da realizzare, per un ragazzo giovane”.
Severus scosse leggermente la testa. “Sua madre é una maga tedesca, proviene da un’antica famiglia magica. Sicuramente conosce moltissimi incantesimi di diverse tradizioni, e sicuramente ha insegnato molto ai suoi figli”.
“E come ha fatto a entrare qui? Questa casa é ancora protetta”.
“Non ho mai voluto indagare a fondo, ma credo che suo padre sia parente di Mundungus Fletcher. Sicuramente il ragazzo l’ha incontrato. Mundungus gli avrá detto di Grimmauld Place come una curiositá, e John ne ha tratto spunto”.
“Ma per quale motivo dovrebbe farlo? Me lo ricordo vagamente quando era ai primi anni di scuola… non mi sembrava un ragazzo problematico”.
“Non lo é, infatti”. Il Preside di Hogwarts parlava in tono piatto, come se fosse giá arrivato alla conclusione del mistero. Conclusione che evidentemente non gli piaceva affatto. “Il punto, signorina Granger, é che tu non sei stata ad Hogwarts da tempo. Ma le cose non sono state per niente facili, dopo la sconfitta del Signore Oscuro. Sai benissimo come possano essere crudeli i ragazzini, e specialmente per i Serpeverde la situazione si é fatta difficile. In molti continuano a vederli come ‘i cattivi’, coloro che hanno aiutato i Mangiamorte, provenienti da famiglie che seguivano il Signore Oscuro… Non é per niente facile cercare di riportare le cose alla normalitá. Sono passati solo due anni, ed é vero che le cose stanno lentamente migliorando, e forse fra un po’ di tempo sará tutto a posto. Ma il tempo é un lusso che chi é studente in questo momento non ha”.
Hermione annuí, pensierosa. “Potrebbe essere quindi che questo John abbia deciso di agire contro il Cappello Parlante, in una sorta di azione dimostrativa verso lo Smistamento e chi considera i Serpeverde cattivi?”
Piton alzò le spalle. “Potrebbe essere. Onestamente, al momento é la soluzione più probabile. Avrebbe anche la possibilitá di entrare qui a Grimmauld Place, a differenza di altri”.
“Beh… Se non altro bisogna riconoscere che questo ragazzo ha molta creativitá”, disse Hermione, guardando il piccolo unicorno con il Cappello Parlante in bocca.
“Forse é arrivato il momento di essere creativi anche su altri fronti”, commentò Severus, e la ragazza si voltò a guardarlo, stupita.
“Cosa intende dire, signore?”
Severus esitò, come se valutasse la possibilitá di parlarne con quella che comunque era una sua ex studentessa, per di più impiegata del Ministero.
“Come sicuramente saprai – disse, alla fine – ho fatto molti cambiamenti, da quando sono stato riconfermato Preside di Hogwarts. Il problema é che ce ne sarebbero molti altri da fare. E in alcuni casi, come quello dello Smistamento, si tratta di tradizioni antiche, a cui tutti sono affezionati. E lo sono anch’io: per gli studenti é necessario avere dei punti di riferimento e un senso di appartenenza. Ma non si può negare che lo Smistamento abbia creato anche molte rivalitá inutili che si potevano evitare. E qualcuno ne soffre più di altri”.
Il Preside abbassò lo sguardo, in un atteggiamento pensieroso. Hermione rimase in silenzio per qualche secondo, poi iniziò a parlare con voce sommessa.
“Sappiamo che lo Smistamento non é del tutto preciso, signore. Le persone non hanno caratteri cosí ben definiti. Nessuno ha caratteristiche solo Grifondoro o solo Serpeverde. Capisco che eliminarlo definitivamente non sia un’opzione, almeno per il momento. Ma forse ci sono altre iniziative che si possono prendere. Per esempio, é davvero necessario che i membri delle quattro Case debbano mangiare tutti separati, ognuno al proprio tavolo? Si potrebbero anche organizzare delle iniziative a squadre, ognuna con membri delle varie Case. Forse aiuterebbe a evitare quella separazione che può diventare nociva”.
Severus rivolse alla ragazza uno dei suoi penetranti sguardi. Sembrava che stesse pensando intensamente a quanto lei gli aveva detto.
“Forse,” disse alla fine, in tono deciso. “Adesso però devo parlare con Griffin. Direi che qui abbiamo finito, ti ricontatterò per farti sapere…”
Ma Hermione lo interruppe. “Non se ne parla neanche. Anch’io sono coinvolta, ormai”.
Severus sospirò appena, stringendo le labbra. “Va bene. Io torno ad Hogwarts per parlare immediatamente con il signor Griffin. Tu aspettami qui”.
Sembrava che la ragazza volesse protestare di nuovo, ma il Preside non le lasciò il tempo. “No, signorina Granger. Non voglio rispondere alle domande sul perché un’impiegata del Ministero sia venuta ad Hogwarts. Sará giá abbastanza complicato. Farò in fretta, ma se ci tieni a vedere cosa succede, mi devi aspettare qui”.
Voltandosi di scatto, Severus si incamminò verso la porta principale senza un’altra parola.

Dopo non più di un’ora e mezza, Hermione sentí la porta principale che si apriva. Fece appena in tempo ad alzarsi, che Severus Piton entrò nella biblioteca a grandi falcate, con in una mano un piccolo libro dall’apparenza antica, rilegato in pelle nera.
“Ecco qua,” disse subito, aprendo il libro circa a metá e appoggiandolo sul tavolo davanti a Hermione. “Il signor Griffin ha usato questo incantesimo. Si tratta di un incantesimo abbastanza elaborato, ma non molto conosciuto. Come immaginavo, fa parte della tradizione magica tedesca”.
“E come ha fatto a…”
“L’ho convocato nel mio ufficio, e mi ha confermato quello che pensavamo, signorina Granger. Voleva attuare una sorta di atto dimostrativo per far vedere che a Hogwarts si può vivere bene anche senza Cappello Parlante e senza Smistamento. La tempistica non é stata dalla sua parte, però. Sarebbe stato sicuramente più efficace se fosse riuscito a mettere in pratica il suo piano appena prima del prossimo Smistamento. In questo modo, me ne sono accorto solo io e la professoressa McGranitt”. Il Preside concluse il suo discorso con un sogghigno.
Hermione aggrottò le sopracciglia. “E John é ancora vivo?”
Piton sogghignò di nuovo. “Sí. Ma é in punizione fino a data da destinarsi. Non si può lamentare: avrei potuto espellerlo senza problemi per essersi introdotto nel mio ufficio, aver rubato un oggetto magico di importanza inestimabile per portarlo qui e nasconderlo in questo modo assurdo”.
“Sicuramente ha dimostrato di avere un bel coraggio”.
“Coraggio o idiozia, non ho ancora deciso. Comunque, ecco qui il controincantesimo”. Severus mostrò una pagina a Hermione, indicando alcune formule con il dito.
La ragazza annuí. “Molto bene. Quindi… vuole procedere?”
L’ex professore la guardò per un attimo. “No, signorina Granger. Credo che tu possa provare. Del resto, sei stata qui praticamente tutto il giorno”.
Hermione spalancò gli occhi, improvvisamente timorosa. “Ma… non so se…”
“Se non ne sarai capace, lo faro io. Prima però provaci”.
Hermione annuí e strinse le labbra, estraendo la bacchetta. Con voce risoluta, lesse la formula dal libro, puntando la bacchetta verso la boccia di plastica con dentro l’unicorno e il Cappello Parlante.

Houd het blad vast
Lang de weg
Alles staat weer op zijn plek en het zij zo

Dal piccolo oggetto si diffuse una luce bianca molto forte, e Hermione e Severus si coprirono gli occhi per non restarne accecati. Dopo un paio di minuti, tutto sembrò tornato alla normalitá; e i due spostarono lentamente le mani che coprivano gli occhi, vedendo il Cappello Parlante, tornato delle sue dimensioni naturali, appoggiato sul tavolo di fronte a loro.
Con evidente sollievo, Severus lo prese, e iniziò a guardarlo con attenzione, per essere sicuro che non fosse danneggiato. La piccola boccia di plastica era al suo posto, con l’unicorno bianco e arcobaleno al suo interno.
Severus annuí, soddisfatto. “Bene, adesso abbiamo davvero finito. Possiamo finalmente lasciare questo posto”.
Si voltò per andarsene, ma si bloccò quasi subito, per tornare a guardare Hermione. “Signorina Granger… le tue idee sullo Smistamento e su come promuovere un clima più sano, non sono brutte. Devo riconoscere che hai sempre mostrato molta inventiva, anche quando eri una studentessa. Ti piacerebbe provare a farmi da consulente per alcune innovazioni? Non sono uno studente da molto tempo, e mi piacerebbe avere una prospettiva diversa, che non sia solo il punto di vista di un Preside o un insegnante.”
Hermione spalancò di nuovo gli occhi. Si aspettava tutto, tranne una proposta di questo tipo. “Io… mi farebbe molto piacere, signore”.
Severus annuí. “Molto bene, allora, ti ricontatterò per metterci d’accordo su quando vedersi. Mi raccomando, il Ministero deve restarne fuori”.
“Ma certo”.
I due si avviarono in silenzio verso l’uscita, separandosi fuori dalla pesante porta di legno con un ultimo, silenzioso cenno di saluto.
 
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view post Posted on 19/2/2022, 19:11
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Fondi-calderoni

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Mi è piaciuta molto questa storia! I dialoghi tra i due mi hanno lasciato il sorriso sulle labbra. Questa sorta di rispetto reciproco che si respira man mano in crescendo è stata la ciliegina sulla torta dell’intero racconto. Gli elementi sono presenti, il cappello parlante in modo più profondo dell’unicorno, ma tutto funziona.
Molto bella la necessità di Severus di rivedere un sistema antico che ha portato molto danni e lontananza tra le persone nei secoli. Mi è piaciuto anche l’accenno alla vita faticosa dei Serpeverde all’interno della scuola e l’allusione al tempo, che è un lusso che uno studente non può concedersi. Una buona analisi.
Esco da questo racconto soddisfatta e allegra. Grazie per avermi fatto leggere le tue parole!
 
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view post Posted on 22/2/2022, 02:23
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Ma che idea originale che hai avuto, Stella, nel centrare la tua storia su quella che è una delle questioni più considerevoli aperte, da sempre, tra le tante riguardanti la storia di Hogwarts.

La divisione tra Case, con la conseguente possibilità di creare rivalità e discriminazione tra esse, è stato un argomento tirato in ballo in parecchie occasioni, ma mai completamente risolto.
Nel tuo racconto è, si può dire, il fulcro della trama ingegnosa che hai abilmente elaborato, servendoti degli elementi della sfida con grande fantasia e sottigliezza. Qui il confronto delizioso tra Severus e Hermione, tutto da leggere, diventa l’intelligente tramite per rimettere le cose un po’ al proprio posto, attraverso la piacevolezza dei loro scambi di battute che, velati d’ironia, si dipanano in modo fluido e scorrevole.

Una storia davvero gradevole, una di quelle che andresti avanti a leggere ancora molto volentieri perché regala preziosi momenti di riflessione quasi con spensieratezza, facendoti arrivare alla parola “fine” con un sorriso sulle labbra. :] <3
 
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view post Posted on 15/3/2022, 09:58
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GabrixSnape

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Un racconto davvero delizioso, Stella. Mi è piaciuta la trovata del manufatto "Babbano" e anche la motivazione che supporta lo svolgimento della storia a Grimmauld Place. Perfetti i due personaggi, ho molto apprezzato il modo in cui Hermione discute dello smistamento e suggerisce le modifiche, conferendo alla storia profondità e spunti interessanti.
Complimenti.
 
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view post Posted on 16/3/2022, 19:20
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Pozionista abile

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Una storia veramente carina e originale, Stella!
Mi piace molto come fai interagire Hermione e Severus: la loro indagine li porta a confrontarsi per la prima volta non più come insegnante e allieva.
La storia si dipana in maniera fluida, conducendo il lettore alla risoluzione del caso. Sul finale, la richiesta di Severus a Hermine apre la strada a una insolita collaborazione.
Complimenti ancora per l'idea originale che hai sviluppato.
 
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4 replies since 15/2/2022, 18:57   128 views
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