Il Calderone di Severus

Arwen68 - Risveglio, Tipologia: One-shot - Rating: Per tutti - Genere: drammatico/introspettivo - Personaggi: Severus, Hermione - Epoca: Post 7° anno - Avvertimenti: AU

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view post Posted on 15/2/2022, 12:44
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Titolo: Risveglio
Autore/data: Arwen68 - Febbraio 2022
Beta reader: Ele Snapey
Tipologia: one-shot
Rating: per tutti
Genere: drammatico, introspettivo
Personaggi: Severus Piton, Hermione Granger
Pairing: nessuno
Epoca: post 7^ anno
Avvertimenti: AU

Riassunto: risvegliarsi da un incubo e scoprire di avere una seconda, inattesa opportunità.

Nota: Storia scritta per la sfida 15 anni con Severus mese di febbraio
Ruolo: Portatore di insegne per Beauxbatons
Caratteri: 21.367

Disclaimer: I personaggi ed i luoghi presenti in questa storia non appartengono a me bensì, prevalentemente, a J.K. Rowling e a chi ne detiene i diritti. I personaggi originali, i luoghi non inventati da J.K. Rowling e la trama di questa storia sono invece di mia proprietà ed occorre il mio esplicito e preventivo consenso per pubblicare/tradurre altrove questa storia o una citazione da essa.
Questa storia non è stata scritta a scopo di lucro, ma per puro divertimento, nessuna violazione del copyright è pertanto intesa


Risveglio



Dal branco si staccò uno splendido esemplare: era una femmina dal manto di un bianco purissimo. Il suo corno splendeva nell’oscurità della Foresta Proibita. Si avvicinò a Hermione e la guardò con occhi dolci e intelligenti. Le strofinò il muso su una guancia, riscaldandola con il suo respiro e regalandole una sensazione di benessere mai provata prima. La giovane strega l’accarezzò, grata per quell’atto di amicizia. Poi l’unicorno si sdraiò in terra accanto a lei e la guardò come a invitarla a fare altrettanto. Ron e Harry erano senza parole. Hagrid sorrideva soddisfatto.
“Ha scelto di chi fidarsi. Bravissima Hermione. Ora procedi con estrema delicatezza." La voce del guardiano di Hogwarts la risvegliò come da un sogno intenso e bellissimo.
Quasi in trance si inginocchiò accanto all’animale e affondò la mano tremante nella splendida criniera: e così si accorse di avere la vista annebbiata dalle lacrime.

***



Una folata di vento spazzò via le foglie adagiate sul marciapiede, sollevandole in un turbinio giallo e arancione. Faceva freddo più del solito in quel pomeriggio di metà novembre. Il sole stava tramontando in un trionfo di colori e la luna piena avrebbe presto preso il suo posto, splendendo in cielo come una gemma preziosa.
Hermione si materializzò di fronte all’ingresso di Grimmauld Place n. 12, venendo investita dall’impeto del vento. Rabbrividì al gelo di quella vigorosa carezza e si sistemò meglio la sciarpa che aveva al collo. Si guardò intorno per vedere se il suo arrivo fosse stato notato da qualcuno ma constatò con soddisfazione che non c’era anima viva: sarebbe stato più semplice entrare in casa. Da sempre invisibile agli occhi dei Babbani, il n. 12 di Grimmauld Place si lasciava vedere alla giovane così come lo ricordava. Salì i gradini dell’ingresso e si trovò davanti la porta nera di quella che un tempo era stata la dimora dei Black. Afferrò il battente d’argento a forma di serpente attorcigliato e bussò. Attese qualche secondo poi l’uscio si aprì, lasciando intravedere il lungo corridoio percorso tante volte. Kreacher la salutò mentre si prodigava in un inchino non molto convincente e la invitava a entrare. Hermione lo seguì, sentendosi a disagio di fronte a quel gesto di sottomissione che non condivideva. Le tornò però il sorriso quando lo sentì borbottare qualcosa riguardo a quanto avrebbe sofferto la sua antica padrona nel vedere la casa frequentata da certa gente: nonostante tutto il vecchio elfo domestico non era cambiato. Ma Kreacher non era il solo a essere rimasto immutato. Come aveva potuto constatare per l’esterno poco prima, anche l’interno era esattamente come lo ricordava. Vi regnava la stessa aria di abbandono che l’aveva accolta fin dalla prima volta che vi aveva messo piede. Erano i tempi del secondo Ordine della Fenice e ora come allora ai muri scrostati erano appese le teste degli elfi domestici che nel tempo avevano servito in quella casa, le ragnatele regnavano sovrane in ogni dove, la polvere sul pavimento e sugli oggetti ricordava il passare lento del tempo. Sicuramente dovevano esserci anche Doxy e Mollicci. Hermione fu investita dai ricordi e si sentì come a casa.
In silenzio la ragazza seguì l’elfo giù nel seminterrato dove era l'ampia cucina. La signora Weasley l'accolse con un sorriso e corse ad abbracciarla.
"Povera cara, sei gelata! Vieni, vieni qui accanto al fuoco, mentre ti preparo un tè caldo." La guidò vicino al caminetto e corse a mettere su l'acqua per il tè.
"Allora, siete riusciti?" Domandò poi, non contenendo più l'ansia e la curiosità che l'attanagliavano.
"Sì" E Hermione tirò fuori dalla sua sacca un vasetto di vetro verde scuro.
"Bene!" Esclamò l'altra battendo le mani per la gioia. "Immagino che non deve essere stato facile."
"No, infatti non lo è stato. All'inizio gli unicorni non volevano collaborare ma alla fine, quando abbiamo spiegato il perché della nostra richiesta, hanno acconsentito a lasciarci prendere un pò del loro crine." Hermione si perse nel ricordo dell’incontro con quelle meravigliose creature. Ai fini della riuscita era stato determinante sapere per chi sarebbe servito l’unguento: gli unicorni non avevano dimenticato l’oltraggio sacrilego perpetrato da Voldemort contro di loro.
Accompagnata da Hagrid, Ron e Harry si era inoltrata nella Foresta Proibita. Il gruppetto aveva trovato un branco di Unicorni che pascolava pacifico. In quella loro spedizione Hagrid aveva dimostrato una volta di più la sua enorme conoscenza degli animali magici e la straordinaria empatia che gli permetteva di entrare in contatto con loro. Grazie a lui li avevano trovati. Era stata un’esperienza incredibile poter contemplare così da vicino, arrivare perfino a toccare, a parlare con quelle creature così dolci e pure. Ricordò l’enorme emozione provata e le lacrime con cui l’aveva liberata.
"Sono felice che siate riusciti. Il crine di unicorno fa miracoli con le ferite. A proposito, dove sono Ron e Harry?" La domanda della signora Weasley la riportò nella cucina davanti al fuoco scoppiettante del camino.
"Li ho lasciati con Hagrid. Arriveranno per cena. Io sono corsa qui appena portata a termine la missione con la realizzazione dell'unguento."
"Hai fatto bene." La signora Weasley le porse una tazza fumante di tè. Hermione la prese riconoscente: aveva le mani gelate e il calore del liquido ambrato le risultava molto piacevole mentre beveva.
"E lui come sta?" Chiese dopo qualche sorso.
"Bene. Secondo i medici del San Mungo ormai è fuori pericolo e ha solo bisogno di riposo… e infatti riposa: sono tre giorni che è stato portato qui ma non accenna a svegliarsi. Non reagisce agli stimoli esterni. È come se si trovasse in un altro posto e non volesse o potesse tornare indietro. Comunque è una fortuna che Harry abbia pensato di mettere a disposizione Grimmauld Place.”
Molly aveva ragione, pensò Hermione. Quella casa, ora che Lord Voldemort era morto e i suoi Mangiamorte finiti con lui, era tornata un luogo sicuro, il posto giusto per far passare la convalescenza a un uomo che doveva essere protetto da tutto il clamore mediatico che la verità, rivelata da Harry, aveva suscitato. I medici del San Mungo erano stati chiari: niente stress di alcun tipo per quel particolare paziente. Così, quando si era presentato il problema di scegliere dove portare il convalescente, Harry aveva subito offerto Grimmauld Place, sicuro che lì sarebbe stato protetto dalla curiosità morbosa del mondo magico e di giornalisti come Rita Skeeter.
“Appena avrai terminato il tuo tè ti porto da lui." Per la seconda volta la signora Weasley strappò la giovane ai suoi pensieri.
Hermione accennò di sì con la testa, bevve ancora un po’ e poi si alzò tenendo tra le mani il prezioso vasetto. Molly uscì dalla cucina e lei la seguì pensierosa, accorgendosi di provare ansia al pensiero dell’incontro che l’attendeva.
Salirono in silenzio le scale scricchiolanti e polverose fino al primo piano. Qui la donna si fermò davanti a una porta che Hermione riconobbe essere quella della camera che un tempo aveva condiviso con Ginny.
“Lui è qui. Entri da sola?"
La giovane annuì.
"Bene, allora io torno giù in cucina per la cena. A dopo!"
La strega rimase sola di fronte all’uscio. Aprì lentamente la porta, maledicendo il cigolio dei vecchi cardini, ed entrò nella stanza. Vi regnava silenzio e buio. L'unica flebile fonte di luce proveniva da un lampione attraverso la finestra le cui tende erano semiaperte. Hermione si avvicinò al letto. Lui dormiva, i lunghi capelli corvini a incorniciare il volto pallido su cui brillavano gocce di sudore. Dormiva ma non riposava, pensò vedendo che si agitava nel sonno. Spostò lo sguardo dal viso al collo, là dove la benda celava la terribile ferita. Strinse forte il vasetto che teneva tra le mani: quell'unguento sarebbe stato di grande aiuto, il resto sarebbe dipeso solo dalla volontà, un tempo granitica, di quell’uomo.

***



Il momento era giunto. Potter aveva assoluto bisogno di quella spada per distruggere l’Horcrux: doveva fargliela pervenire. Il problema ora, Severus lo sapeva, sarebbe stato allontanarsi dalla Sala Grande senza urtare la suscettibilità e destare il sospetto dei fratelli Carrow. Era seduto al tavolo degli insegnanti con accanto Alecto che si era lanciata nuovamente in una richiesta di inasprimento della disciplina da applicare a Hogwarts. Suo fratello Amycus le era di fianco e la stava supportando: entrambi stavano chiedendo punizioni più severe da infliggere agli studenti che non avessero rispettato le regole imposte dal nuovo corso. In poche parole, erano riusciti a rovinargli l'ennesimo pasto. Da quando era preside non era riuscito più ad avere un attimo di tranquillità. Gestire la violenza dei Mangiamorte e l’odio che gli riservavano i suoi ex colleghi diventava ogni giorno più difficile.
Attese ancora un poco poi disse loro che avrebbe tenuto in considerazione la questione e si allontanò ostentando una calma che in quel momento era solo di facciata. Si lasciò la Sala Grande alle spalle e si diresse verso il suo studio. Fece le scale a passo sostenuto ed entrò nell’ufficio del preside, il suo ufficio da quando ricopriva quella carica ottenuta nel più tragico e straziante dei modi.
Si diresse alla parete dov’era il quadro che celava il cimelio di Godric Grifondoro e si fermò a fissarlo. Spostò poi lo sguardo poco più in là, al ripiano su cui si trovava il Cappello parlante. L’oggetto sembrava sonnecchiare innocuo, con la sua aria sgualcita, tutto rattoppato e scolorito dal tempo che passa inesorabile. E ne era passato di tempo da quando lui, Severus Piton, era arrivato a Hogwarts per la prima volta, giovane e innocente ma già profondamente segnato dalla vita. Si rivide seduto sullo sgabello con accanto Minerva che gli teneva il Cappello sulla testa. Risentì nelle orecchie la voce, indimenticabile, dell’oggetto incantato che gridava la sua decisione assegnandolo a Serpeverde. Allora non poteva immaginare che quella scelta avrebbe segnato l’inizio della fine del suo rapporto con Lily.
Si riscosse e tornò al presente. Stava perdendo tempo mentre il figlio della donna che ancora amava vagava nella foresta di Dean con un Horcrux appeso al collo: di tempo da sprecare in malinconici ricordi non ne aveva.
Tornò a fissare il Cappello: aveva bisogno del suo aiuto per fare arrivare la spada a Potter. Avrebbe collaborato con lui, ne era certo, perché conosceva tutta la verità. Era stato presente a tutti gli incontri che lui e Albus avevano avuto in quello stesso luogo, sapeva qual era il suo ruolo anche nella morte del vecchio preside. Sapeva cosa Silente si aspettava che si facesse. Eppure, a fissare quel cimelio sgualcito, provava una strana inquietudine, come un brivido lungo la schiena, che non riusciva a spiegarsi.
Ruppe gli indugi .“E’ tempo di agire.” Disse rivolto più a se stesso che al Cappello.
L'incantato oggetto non diede segno di aver sentito.
“Potter ha bisogno di aiuto per distruggere l’Horcrux: dobbiamo fare in modo di portargli la spada.” Continuò Severus e si avvicinò ancora un po' con passo lieve. Deciso a prendere la spada allungò la mano per spostare il dipinto.
“Allora è vero!”
Il mago si fermò come pietrificato. Il cuore prese a battere all’impazzata mentre una domanda esplose nella sua testa: perché il Cappello parlante aveva la voce del Signore Oscuro?
“Allora è vero! Sei tu il traditore che ha ostacolato i miei piani e protetto Harry Potter per tutto questo tempo! Bellatrix ha sempre dubitato di te! Non le ho mai creduto: dovrò trovare il modo di ringraziarla per avermi fatto vedere chi sei realmente.”
Non c’erano più dubbi, quella era la voce di Lord Voldemort e lui era perduto. Peggio, la causa del Bene era perduta. Il ragazzo non avrebbe mai potuto portare a termine la distruzione degli Horcrux! Lui, Severus Piton, aveva fallito!
Il panico lo invase salendo dalle viscere come un'enorme onda che tutto travolge e distrugge. Doveva dire, fare qualcosa.
"Mio Signore…" cominciò, notando come nonostante il panico fosse riuscito a mantenere la voce ferma e calma.
"No Severus" la voce proveniente dal Cappello era altrettanto ferma e calma ma fredda come una lama. "Niente più bugie, Severus. Sono molto deluso dal tuo tradimento e tu sai cosa succede a chi mi delude. Il tuo tempo è finito. Nagini, attacca!"
Tutto accade in un attimo. Davanti ai suoi occhi, sbarrati dall'orrore, il Cappello parlante prese a dissolversi in una lieve foschia grigiastra per poi ricomporsi con le sembianze dell'enorme serpente. Il terrore lo fece reagire con un attimo di ritardo, un attimo che gli fu fatale. Si ritrovò avvinto tra le spire di Nagini. Sentiva la potente stretta del rettile sul suo corpo e cercò di divincolarsi ma invano. E poi vide l'enorme bocca della bestia avventarsi al collo, avvertì un dolore lancinante nel momento in cui fu azzannato. Urlò e tutto divenne nero.


***



Severus si svegliò dall'incubo madido di sudore, il respiro corto e il cuore che gli pulsava in gola come impazzito. Ci volle qualche minuto prima che entrambi tornassero regolari. Percepì il suo corpo. Gli arti intorpiditi, la pelle bruciare e tirare all’altezza della gola. La mente era come annebbiata. Cercò di ricordare e dopo qualche attimo tutto tornò chiaro: la Stamberga Strillante, il Signore Oscuro, l’attacco di Nagini, l’arrivo di Potter, i suoi ricordi affidati al ragazzo, gli occhi di Lily che lo guardavano morire. Ma non era morto. Si sentì disorientato: com’era possibile che fosse sopravvissuto al morso di Nagini e dove si trovava? Era disteso in un letto ma il luogo non era Hogwarts, di questo era sicuro. Dalla finestra filtrava la tenue luce dell’alba a rischiarare una stanza che non gli era del tutto sconosciuta. Sebbene non riuscisse a crederci, quel luogo gli ricordava Grimmauld Place: possibile che si trovasse nella vecchia casa di Sirius? Le bende che fasciavano la sua ferita, là dove l'orrenda belva lo aveva morso, erano il segno evidente che qualcuno si stava prendendo cura di lui: ma chi? E perché?
Provò ad alzarsi per guardarsi meglio intorno ma il suo corpo era debole, le forze lo tradirono e dovette tornare a distendersi. Imprecò mentalmente: odiava sentirsi impotente. Fissando il soffitto, lasciò la mente vagare agli ultimi avvenimenti che aveva vissuto. Si pose mille domande a cui non riusciva a trovare risposta, finché la spossatezza della convalescenza non ebbe il sopravvento e lo fece scivolare in un sonno che questa volta fu senza sogni.

***



La luce del giorno inondava la stanza quando si svegliò di nuovo. A destarlo era stato un rumore di passi fuori dalla stanza. I suoi sensi, allenati per anni a stare in allerta, lo avevano riportato allo stato vigile in tempo per accorgersi che qualcuno si stava avvicinando. Rimase sdraiato, immobile, fissando la porta in attesa di vedere chi o cosa sarebbe entrato. Ogni muscolo del suo dolorante corpo era teso, gocce di sudore gli scesero lungo il collo.
La maniglia si abbassò lentamente, l’uscio si aprì: sulla soglia comparve la figura snella di Hermione Granger.
Entrambi sbalorditi rimasero a fissarsi per qualche istante alla ricerca di qualcosa da dire. Poi fu lui a rompere il silenzio.
"Signorina Granger?" Fu sorpreso dal suono della sua voce, uscita a fatica e non senza dolore. Rimase in attesa di una qualche reazione da parte della ragazza. Ma Hermione era ferma sulla soglia con un vasetto verde tra le mani, stupita ma rincuorata di trovare il malato finalmente vigile.
“Pensa di rimanere là per tutto il giorno o c’è speranza di avere da lei spiegazioni su ciò che sta accadendo?” Constatò di nuovo che parlare gli costava fatica e dolore: capì che doveva trattarsi di una conseguenza del morso di Nagini: una stretta allo stomaco lo colpì come un pugno al pensiero dei denti aguzzi dell’animale. Cacciò indietro l’ondata di panico che il ricordo gli aveva provocato.
Hermione si riscosse, camminò decisa e si fermò al centro della stanza. Si ricordò che non doveva far affaticare il malato in nessun modo e, sollecita, cercò di prevenire altre domande.
“Professore, che gioia vederla di nuovo tra noi! Non si affatichi a parlare: i medici del San Mungo dicono che ci vorrà tempo prima che possa farlo senza provare dolore. Le racconterò tutto.” Prese una malandata sedia, l’avvicinò al letto e cominciò a parlare. Severus apprese così di come la battaglia contro il Signore Oscuro fosse stata vinta; di come Potter avesse raccontato subito dopo la verità sul suo conto; di come fosse tornato con i suoi amici e gli insegnanti nella Stamberga Strillante per recuperarlo e dargli sepoltura; di come Madama Chips si fosse accorta che c’era ancora un anelito di vita in quel corpo massacrato dalla furia del serpente. Apprese del trasporto al San Mungo e della lunga lotta che i medici avevano intrapreso per strapparlo alla morte; di come avesse passato in ospedale i sei mesi successivi alla Battaglia di Hogwarts e di come, finalmente dichiarato fuori pericolo, fosse stato trasportato là, a Grimmauld Place per la convalescenza.
“Temevamo che non si risvegliasse più!” Terminò Hermione, con voce commossa.
Severus la guardò mentre cercava di ricomporsi e riprendere il controllo delle emozioni. Ciò che gli aveva raccontato aveva dell’incredibile, eppure lui era la prova che tutto fosse vero.
"Ora devo medicarla." Riprese la giovane strega dopo una breve pausa.
Severus alzò il sopracciglio in maniera interlocutoria.
"La ferita, professore, ha bisogno di cure. Ci vorrà molto tempo prima che guarisca definitivamente. Per questo i medici del San Mungo hanno raccomandato l'unguento a base di crine di unicorno. In questi giorni, in cui è rimasto qui in stato di incoscienza, io e la signora Weasley ci siamo alternate nella medicazione e…" si interruppe: il sopracciglio del suo interlocutore si era nuovamente alzato ma questa volta in maniera minacciosa: Hermione conosceva fin troppo bene quel segnale di pericolo per ignorarlo. "Però forse ora può fare da solo." Si affrettò ad aggiungere e notò che il sopracciglio tornava a rilassarsi. "Le lascio qui l'unguento e se avrà bisogno di aiuto può chiamare. Giù in cucina c'è sempre qualcuno. Più tardi verrò a portarle da mangiare." Lasciò il vasetto verde sul comodino e si diresse spedita alla porta: voleva essere fuori da lì prima che il suo ex temibile professore di pozioni potesse replicare. Ma non le riuscì.
" Signorina Granger, perché fa tutto questo per me?"
" Perché lei è un uomo migliore di quanto ci abbia mai fatto credere." Si girò e guadagnò l'uscita.
Severus rimase a fissare la porta chiusa.

***



Erano passati quindici giorni da quando era tornato cosciente. Il suo corpo lentamente stava riacquistando le forze. Ormai riusciva ad alzarsi dal letto ma parlare continuava a costargli fatica e dolore: gli avevano detto che ci sarebbe voluto tempo per riacquistare in pieno quella facoltà ma che non doveva temere perché sarebbe completamente guarito.
Da quando la Granger aveva avvisato del suo risveglio era stato un continuo andirivieni, in primis di Potter, divenuto ora uno dei suoi più forti estimatori, dei membri della famiglia Weasley e di Minerva. Tutti affabili e solleciti nell'informarsi sul suo stato di salute; tutti a congratularsi con lui: l'ex Mangiamorte, traditore e reietto, era ora salito agli onori del mondo magico grazie alla verità rivelata, cosa che lo aveva portato a condividere con Potter la scena e la gloria, come l’aveva informato la Granger. Lui ascoltava i loro discorsi, rispondeva il minimo indispensabile per non essere scortese e, in fondo, nessuno se ne aveva a male quando rimaneva muto, anzi, erano tutti solleciti a dirgli di non affaticarsi a parlare. Tuttavia di fronte a tutte quelle manifestazioni di tardiva stima e alla rivelazione che si stava pensando di conferirgli l'Ordine di Merlino Prima Classe, provava solo un grande senso di vuoto: ora che tutto era finito, ora che la sua missione era stata portata a termine non aveva più nulla da fare e il pensiero delle due persone a lui care, Lily e Albus, che non c'erano più non smetteva di tormentarlo. Gli mancavano più che mai e in entrambi i casi era stato lui a procurare loro la morte. Non riusciva a dimenticare e a perdonarsi.
Fermo in piedi di fronte allo specchio, Severus osservò il suo corpo pallido e segnato dalle cicatrici. Lo sguardo si posò sul morso di Nagini e vi indugiò lungamente. L'unguento preparato dalla Granger stava facendo il suo dovere, cicatrizzando e rendendo migliore l'aspetto della pelle intorno alla ferita: quella ragazza era stata brava a preparare il medicamento. Dovette ammettere con se stesso che era una strega molto in gamba e già ai tempi in cui era sua allieva aveva dimostrato che tra Potter e Weasley era lei la più dotata del gruppo. Si sarebbe di sicuro fatta strada nel mondo magico.
Prese un po' d’unguento dal vasetto e lo spalmò sulla ferita. Una forte sensazione di freddo pervase la parte trattata, segno che il suo organismo reagiva positivamente al rimedio: il suo corpo sarebbe guarito, era sicuro di questo.
Tornò a fissare l’immagine riflessa nello specchio, un pallido fantasma sopravvissuto per qualche motivo che non riusciva a capire. Si chiese amaramente se anche per le ferite dell’anima ci fosse un qualche rimedio efficace.
Scacciò il pensiero e mentre si rivestiva sentì bussare alla porta. La voce della Granger lo avvertiva che era pronto il pranzo: la vita al di là della porta lo stava aspettando.

Edited by Arwen68 - 15/2/2022, 18:40
 
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view post Posted on 16/2/2022, 15:48
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Manu, inizio il commento con una domanda impertinente che tuttavia faccio lo stesso per l’affetto che mi lega a te: ”Perché non scrivi più spesso?” La tua storia è deliziosa, dolce e armoniosa. Hai catturato con le parole l’essenza dei personaggi descrivendo, fin nei minimi particolari, gesti, espressioni del viso, stati d’animo e dialoghi tanto bene da renderli reali. Non è facile mettere il lettore in condizione di immergersi nel contesto di una storia se non si è in grado di trascinarlo dentro di essa con competenza, ma anche con garbo e delicatezza. Tu ci sei riuscita, Manu, hai lasciato che mi accomodassi sul letto accanto Severus ed Hermione; hai fatto in modo che provassi il dolore e il tormento di lui, così come il timore e il rispetto di lei di fronte al mago dall'infinito coraggio. Potrei mai dire a te brava? No, perchè sei tu che devi guidare me lungo il cammino della crescita come autrice. Così ti dico che sei semplicemente 'perfetta'!
Aggiungo un’ultima cosa: fai presto a me, a tutte, un altro regalo come questo. <3
 
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view post Posted on 17/2/2022, 13:08
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Grazie, Kate, per il tempo che hai dedicato alla mia storia e per le bellissime parole che hai lasciato: sei veramente gentile. 💖
CITAZIONE
Potrei mai dire a te brava? No, perchè sei tu che devi guidare me lungo il cammino della crescita come autrice.Così ti dico che sei semplicemente 'perfetta'!

Ma va! ☺️ Io non sono perfetta e te sei bravissima e migliori sempre più! 💕

Mi fa piacere sapere di essere riuscita a coinvolgerti in ciò che ho raccontato.
In quanto allo scrivere... Credo che questa sfida ci porterà tutte a scrivere di più.
Grazie ancora Kate per le bellissime parole che mi hai dedicato. 💖
 
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view post Posted on 19/2/2022, 08:31
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Ho letto la tua storia, Arwen. È stata capace di portarmi dentro Grimmauld place, di farmi entrare lentamente dalla porta di quella camera in penombra e di farmi provare la sensazione di disagio mista a rispetto che ha pervaso Hermione nel momento in cui si è trovata di fronte a un Severus debilitato nel fisico, ma ancora capace di generare inquietudine con il solo sollevare un sopracciglio. Lo scambio di battute tra i due è molto forte. Pochissime parole in grado di regalare l’emozione che devono.
È una storia tranquilla, la tua. Una storia che lascia un buon sapore in bocca. C’è questo sogno iniziale di Severus che lascia il suo spazio al cappello parlante in un’unica, piccola nota noir del racconto. Poi si è pervaso da un senso di sicurezza. Ogni tanto ci vuole proprio!
Ho solo una domanda: quindi Severus è stato trasportato a Grimmauld Place che era ancora incosciente, giusto? La prima persona che vede dopo essersi svegliato è quindi Hermione?
Grazie per avermi permesso di leggere le tue parole.
Bianca
 
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Cordelia Leibniz
view post Posted on 19/2/2022, 14:49




Il disagio che si prova quando davanti hai una persona per la quale hai un'emozione davvero forte (stima,riconoscenza, ammirazione) ma hai tanta paura di lasciarlo trasparire, infondo quella persona ti mette timore.
Il disagio anche di trovarsi davanti una persona così integerrima in un momento in cui è debole e in difficoltà.
Leggendo ci si riesce davvero a sentire come Hermione ed è per questo che ti faccio davvero i complimenti per questa storia.
Bello immaginare e sentirsi, grazie alla tua descrizione, in quella stanza di Grimmauld Place in cui si sta curando Severus.
 
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view post Posted on 19/2/2022, 19:29
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Risveglio

Fin dall’inizio ho provato una sensazione di sollievo, di serenità e pace: forse è l’effetto che fanno gli Unicorni?
In effetti sono animali che immagino stupendi e intelligenti, candidi e puri: sanno leggere le intenzioni e sono stata contenta di scoprire a cosa servissero i crini e, soprattutto a chi.
Un dono meritato concesso con generosità che giustamente hai messo a confronto con la malvagità di chi ha ucciso per rubarne il sangue: Voldemort.

Molto brava anche nel brano onirico che hai costruito bene, se all’inizio lo svolgimento è analogo al ricordo, poi, come negli incubi avviene spesso, le cose cambiano, peggiorano e si trasformano in orrore, davvero mi sono ritrovata a partecipare all’ultima parte con un brivido, coinvolta dal Cappello, orribile nella sua trasformazione.

Il racconto ripercorre momenti attesi e desiderati con Hermione in veste di gentile quasi-infermiera e Severus che rientra nel personaggio burbero, ma che è anche pacificato e incredulo per essere stato riportato a vivere, la domanda che sorge spontanea mi ha commosso
CITAZIONE
" Signorina Granger, perché fa tutto questo per me?"
" Perché lei è un uomo migliore di quanto ci abbia mai fatto credere." Si girò e guadagnò l'uscita.

Posso leggere di queste situazioni mille volte e sempre mi ritrovo con un groppo in gola, felice per la risposta e consapevole del perché venga posta la domanda: sono innamorata che vuoi farci?
La chiusura è perfetta, lo specchio, il timore di essere inutile, le ferite del corpo e quelle dell’anima: tutto al posto giusto nella giusta importanza e poi… ecco la voce di Hermione che mi è parsa un simbolo della vita che va avanti anche per Severus meritatamente e non in solitudine.
Ho finito la lettura con un sorriso sulle labbra e di questi tempi è quanto mai necessario e gradito.
Brava, Manu
 
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view post Posted on 21/2/2022, 09:37
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CITAZIONE (biboarwen @ 19/2/2022, 08:31) 
Ho letto la tua storia, Arwen. È stata capace di portarmi dentro Grimmauld place, di farmi entrare lentamente dalla porta di quella camera in penombra e di farmi provare la sensazione di disagio mista a rispetto che ha pervaso Hermione nel momento in cui si è trovata di fronte a un Severus debilitato nel fisico, ma ancora capace di generare inquietudine con il solo sollevare un sopracciglio. Lo scambio di battute tra i due è molto forte. Pochissime parole in grado di regalare l’emozione che devono.
È una storia tranquilla, la tua. Una storia che lascia un buon sapore in bocca. C’è questo sogno iniziale di Severus che lascia il suo spazio al cappello parlante in un’unica, piccola nota noir del racconto. Poi si è pervaso da un senso di sicurezza. Ogni tanto ci vuole proprio!
Ho solo una domanda: quindi Severus è stato trasportato a Grimmauld Place che era ancora incosciente, giusto? La prima persona che vede dopo essersi svegliato è quindi Hermione?
Grazie per avermi permesso di leggere le tue parole.
Bianca

Grazie a te, Bianca, per aver letto e commentato la mia storia: mi fa piacere saper di essere riuscita a "farti entrare" nella storia.
Riguardo alle domande che mi hai posto, per entrambe è un sì.
 
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view post Posted on 21/2/2022, 09:52
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CITAZIONE (Cordelia Leibniz @ 19/2/2022, 14:49) 
Il disagio che si prova quando davanti hai una persona per la quale hai un'emozione davvero forte (stima,riconoscenza, ammirazione) ma hai tanta paura di lasciarlo trasparire, infondo quella persona ti mette timore.
Il disagio anche di trovarsi davanti una persona così integerrima in un momento in cui è debole e in difficoltà.
Leggendo ci si riesce davvero a sentire come Hermione ed è per questo che ti faccio davvero i complimenti per questa storia.
Bello immaginare e sentirsi, grazie alla tua descrizione, in quella stanza di Grimmauld Place in cui si sta curando Severus.

Grazie anche a te, Cordelia, per aver letto e lasciato il tuo pensiero. Hai colto bene i sentimenti di Hermione verso il suo ex professore e sono contenta che leggendo tu sia riuscita a immedesimarti.
Grazie ancora per i complimenti.
 
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view post Posted on 21/2/2022, 10:37
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CITAZIONE (chiara53 @ 19/2/2022, 19:29) 
Risveglio

Fin dall’inizio ho provato una sensazione di sollievo, di serenità e pace: forse è l’effetto che fanno gli Unicorni?
In effetti sono animali che immagino stupendi e intelligenti, candidi e puri: sanno leggere le intenzioni e sono stata contenta di scoprire a cosa servissero i crini e, soprattutto a chi.
Un dono meritato concesso con generosità che giustamente hai messo a confronto con la malvagità di chi ha ucciso per rubarne il sangue: Voldemort.

Molto brava anche nel brano onirico che hai costruito bene, se all’inizio lo svolgimento è analogo al ricordo, poi, come negli incubi avviene spesso, le cose cambiano, peggiorano e si trasformano in orrore, davvero mi sono ritrovata a partecipare all’ultima parte con un brivido, coinvolta dal Cappello, orribile nella sua trasformazione.

Il racconto ripercorre momenti attesi e desiderati con Hermione in veste di gentile quasi-infermiera e Severus che rientra nel personaggio burbero, ma che è anche pacificato e incredulo per essere stato riportato a vivere, la domanda che sorge spontanea mi ha commosso
CITAZIONE
" Signorina Granger, perché fa tutto questo per me?"
" Perché lei è un uomo migliore di quanto ci abbia mai fatto credere." Si girò e guadagnò l'uscita.

Posso leggere di queste situazioni mille volte e sempre mi ritrovo con un groppo in gola, felice per la risposta e consapevole del perché venga posta la domanda: sono innamorata che vuoi farci?
La chiusura è perfetta, lo specchio, il timore di essere inutile, le ferite del corpo e quelle dell’anima: tutto al posto giusto nella giusta importanza e poi… ecco la voce di Hermione che mi è parsa un simbolo della vita che va avanti anche per Severus meritatamente e non in solitudine.
Ho finito la lettura con un sorriso sulle labbra e di questi tempi è quanto mai necessario e gradito.
Brava, Manu

Di questi tempi non è facile riuscire a dare un po' di sollievo e a far sorridere e se con la mia storia, Chiara, ci sono riuscita ne sono veramente contenta. Con la tua sensibilità hai colto il succo del racconto e sei entrata in sintonia con il suo mood.
Grazie per ciò che mi hai scritto. 💖
 
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view post Posted on 15/3/2022, 16:20
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GabrixSnape

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Una storia che parla di rispetto, quello che tutti mostrano nei confronti dell'eroe sopravvissuto e di dedizione, quella che Hermione ha sempre messo nell'onorare i propri impegni e che ora impiega per mettere le proprie capacità a disposizione "della causa": la guarigione di Severus.
La scena iniziale è l'avvio perfetto per un racconto che parla direttamente al cuore, attraverso emozioni sempre misurate, ma non per questo meno intense.
Grimmauld Place rivive nei nostri ricordi attraverso le tue descrizioni, e fa da cornice alla scena sulla quale si alternano i protagonisti.
Complimenti.
 
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view post Posted on 15/3/2022, 17:06
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Grazie, Gabri, per aver lasciato il tuo commento.💖 Hai colto lo spirito con cui Hermione agisce in questa storia e mi fa piacere essere riuscita a far rivivere Grimmauld Place: è un luogo della saga che mi ha sempre attratta, trovandolo perfetto come basa d'appoggio per l'Ordine della Fenice e per il trio.
 
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10 replies since 15/2/2022, 12:44   255 views
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