Il Calderone di Severus

Gabrix1967 - Echi dal passato, Genere: drammatico, introspettivo - Tipologia: one-shot - Rating: per tutti - Personaggi: Severus Piton, Aberforth Silente - Pairing: nessuno - Epoca: 7 anno - Avvertimenti:AU

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 21/1/2022, 19:20
Avatar

GabrixSnape

Group:
Moderator
Posts:
3,200

Status:


Titolo: Echi dal passato
Autore/data: Gabrix1967 – Gennaio 2022
Beta reader: Ele Snapey
Tipologia: one-shot
Rating: per tutti
Genere: drammatico, introspettivo
Personaggi: Severus Piton, Aberforth Silente
Pairing: nessuno
Epoca: Maggio 1998
Avvertimenti:AU

Riassunto: In quelle che si riveleranno essere le sue ultime ore di vita, Severus scopre di avere un insospettabile alleato. Dalla cacciata di uno "spione" dal locale, alle successive inattese rivelazioni, Aberforth sembra conoscere più di un segreto del "più esperto impostore del mondo magico".

Nota 1: Scritta per la sfida 15 anni con Severus - Gennaio. Scudiero della Scuola di Beauxbatons
Nota 2: Un ringraziamento particolare ad Anto67 per il suo entusiasmo e la sua generosa e fattiva collaborazione

Caratteri: 18.358

Disclaimer: I personaggi ed i luoghi presenti in questa storia non appartengono a me bensì, prevalentemente, a J.K. Rowling e a chi ne detiene i diritti. I personaggi originali, i luoghi non inventati da J.K. Rowling e la trama di questa storia sono invece di mia proprietà ed occorre il mio esplicito e preventivo consenso per pubblicare/tradurre altrove questa storia o una citazione da essa.
Questa storia non è stata scritta a scopo di lucro, ma per puro divertimento, nessuna violazione del copyright è pertanto intesa.

"ECHI DAL PASSATO”



In muta contemplazione, Severus seguiva con sguardo malinconico i contorni dei territori di Hogwarts, dalla finestra dell’ufficio del preside, in cima alla torre più alta del castello. Da lassù gli sembrava quasi di poter toccare il cielo plumbeo, gravido di nuvole e pioggia, che tanto assomigliava a un pesante coperchio di peltro annerito dal fumo e dalle esalazioni dei calderoni. Quanto ancora avrebbe dovuto sostenere la sua parte? Quando avrebbe avuto fine quella tortura? Come avrebbe potuto sottrarsi al rimorso e al rimpianto? E da dove partiva la sua dannazione? I cattivi presagi erano così opprimenti da togliergli il respiro, ma aveva promesso di difendere gli studenti e la scuola, e non sarebbe venuto meno alla sua parola.

“Perché non vai a fare una passeggiata? I ragazzi sono al sicuro nelle aule e vi resteranno per molte ore ancora.”

Come al solito il vecchio non perdeva occasione di farsi gli affari degli altri. Anche se, nel ritratto incorniciato, sempre più spesso il suo volto perdeva l’antica bonomia per esprimere una vacuità che si spegneva in quieto torpore. Forse, però, aveva ragione.

“In effetti la mia presenza, per ora, non è necessaria,” ammise Severus, suscitando l’approvazione di molti dei presidi della scuola. Quindi, avvicinatosi alla scrivania, prelevò qualcosa dal fondo di un cassetto, la ripose con cura nella tasca della redingote e uscì rapidamente dalla stanza.

Senza accorgersene, il mago marciò nella stessa direzione delle nubi fino a quando si trovò al cospetto del Lago Nero. L’ampia distesa d’acqua era, da sempre, uno dei luoghi che amava di più ad Hogwarts. Sulle radure più riparate aveva trascorso il tempo libero durante i mesi tiepidi, e al liquido specchio silenzioso aveva affidato i segreti più inconfessabili.

In quella mattina di maggio, tetra come una giornata di novembre, la superficie del lago sembrava solida per quanto era scura.

Severus si chinò a raccogliere un sasso e, quasi volesse sfidare l’innaturale compattezza che aveva davanti, lo scagliò in acqua, a poca distanza da sé. La cupa lastra immota vibrò in numerosi cerchi concentrici, e dal gorgo che vi si era formato riemersero alcune immagini che Severus impiegò qualche istante prima di decifrare. Fu il senso di colpa a suggerirgli che l’uomo dai lunghi capelli grigi e dalla folta barba dello stesso colore non fosse Albus, come aveva inizialmente pensato, bensì Aberforth, suo fratello.

Dall’avambraccio sinistro partì una fitta intensa che lo scosse. In effetti, benché forte, non era più il dolore a tormentarlo: quell’aspetto lo aveva angustiato nei primi tempi in cui aveva accettato di farsi imprimere il dannato Marchio Nero. Ora ciò che torturava Severus era l’attesa della prossima chiamata, la scelta della strategia più opportuna per far fronte alle richieste che ne seguivano, limitando al minimo i danni che avrebbero potuto derivarne.

Invece, nei primi tempi, all’epoca in cui aveva incontrato Aberforth senza sapere ancora che si trattava del fratello di Silente, il Marchio bruciava, eccome! Bruciava come il sospetto con il quale lo guardavano i suoi coetanei quando lo vedevano arrivare in compagnia di maghi che in molti si sforzavano di tenere alla larga, bruciava come la certezza di essersi fatto coinvolgere in un’impresa dai risvolti troppo torbidi per consentirgli davvero di raggiungere i traguardi sperati. Fu il gesto di Aberforth ad aprirgli gli occhi. Se lo buttavano fuori persino dalla “Testa di Porco”, non c’era speranza che quella fosse la strada più breve per vendicarsi dei suoi aguzzini. Con un solo gesto, quel vecchio mago aveva fatto emergere tutte le contraddizioni del progetto che Severus aveva pensato di realizzare percorrendo la strada dell’oscurità, e l’aveva fatto sentire ancora una volta dalla parte sbagliata. Ora come allora, Severus sapeva che non gli sarebbe bastata un’intera vita per porre rimedio agli errori commessi.

Rabbrividendo, indietreggiò di un passo, come se allontanarsi dalle spire della memoria potesse metterlo in salvo dai ricordi. Ma l’essere stato messo alla porta feriva il suo orgoglio quanto la consapevolezza che, se fosse accaduto prima, non avrebbe ascoltato la parte della profezia che aveva condannato Lily e la sua famiglia. Niente avrebbe mai potuto cancellare dalla sua mente l’onta di quel passo falso. Aberforth e i suoi modi spicci da vecchio eremita avevano colpito la sua superbia, affossandolo nella percezione dell’irrimediabile errore. Forse per questo, in quegli attimi di inquietudine a tornargli in mente era stato lui, versione ostile del più familiare volto di Albus.

L’acqua del Lago Nero aveva recuperato lo stato di quiete mentre l’animo di Severus annaspava nella pena, nonostante il suo viso, come il lago, fosse immobile. Nella sua anima, vortici di ricordi ed emozioni che avrebbe preferito dimenticare - se solo avesse potuto! - riemergevano dall’oscurità delle acque.

Un vento improvviso gonfiò le foglie degli alberi piegandone i rami più sottili, e in nuovi cerchi concentrici, apparve un’altra volta la sagoma di Aberforth.

Ora Severus si trovava a casa Black, in Grimmauld Place n. 12. Non sapeva esattamente perché fosse andato proprio lì dopo la morte di Albus né cosa cercare, a parte un po’ di solitudine e riparo dagli sguardi ostili dai quali era circondato. Ormai quello non era più quartier generale dell’Ordine: probabilmente temevano che lui potesse rivelarne la collocazione ai Mangiamorte. Era tutto in un sinistro stato di rovina. Appena entrato, era stato assalito dalla sagoma semi-corporea di Albus, ma quello strano sortilegio non aveva avuto altra conseguenza se non di riaccendere in lui il dolore e la rabbia per il gesto che era stato costretto a compiere, e che l’aveva condannato un’altra volta a portare un marchio d’infamità. Sembrava che non ci fosse pace per la sua anima.

Girò più volte, lentamente, intorno al tavolo delle riunioni. Ricordava dove sedeva abitualmente ogni membro dell’Ordine, ogni viso, ogni occhiata di sospetto che si accendeva al suo arrivo. Per questo non restava mai a cena. Sebbene il preside lo pregasse spesso di fermarsi, sapeva che le insistenze di Molly che ne seguivano erano dettate solo dalla cortesia, e che gli altri, alcuni dei quali animati da vecchi e nuovi rancori, attendevano con evidente tensione di essere sollevati da quella che ritenevano una presenza ingombrante ed estranea.

Nell’assordante silenzio dell’abbandono, la casa sembrava chiamarlo. La scala che portava ai piani di sopra era tagliata da un fascio di luce dai riverberi seducenti. Rotto ogni indugio, cominciò l’ascesa. Aveva appena posato il piede sul primo scalino quando si girò per dare un’ultima occhiata al corridoio buio. Aberforth, muto, era lì, in piedi alla porta d’ingresso e lo stava guardando, ma stranamente, invece di affrontarlo, gli rivolse uno sguardo di assenso e andò via, lasciandolo di nuovo da solo.

L’acqua del Lago Nero era tornata di nuovo all’innaturale quiete di quella mattina di inizio maggio. Severus infilò la mano nella tasca della redingote e tirò fuori il ritaglio di una fotografia: l’aveva portato via dalla stanza di Sirius Black proprio nell’occasione che aveva appena ricordato. Perché Aberforth non l’avesse ostacolato e fosse invece andato via in silenzio, rimaneva un mistero.

Tornò a osservare Lily, sorridente, bella e radiosa nella fotografia. Poi distolse lo sguardo dal volto sereno della ragazza che aveva amato e lo puntò sulla cupa superficie del lago. Quel sorriso non era per lui, lo sapeva bene, da quando, in ginocchio sul pavimento della stanza di Sirius, aveva aperto il cassetto del comodino e aveva trovato la fotografia all’interno di una lettera di ringraziamento.

Ricordava bene la dolorosa fitta al cuore che aveva avvertito riconoscendo la grafia del mittente. Trattenendo il respiro, aveva letto d’un fiato il foglio che conteneva il ringraziamento per il regalo di compleanno di Harry e qualche nota divertente sulle conseguenze del suo utilizzo. La fotografia ritraeva Lily, James e il piccolo Harry nel giardino della casa che era stata teatro della loro drammatica fine. Lily rivolgeva un sorriso a James, che osservava orgogliosamente Harry a cavallo di una piccola scopa volante giocattolo mentre un grosso gatto rosso in fuga si allontanava dal terzetto, spaventato.

Consapevole del fatto che era dovuto sicuramente un’eredità paterna, Severus doveva riconoscere che il ragazzo aveva sempre mostrato una straordinaria naturalezza a cavalcare le scope volanti, fossero esse giocattoli, Nimbus 2000 o Firebolt. Pensò a quante volte avessero aiutato Harry a tirarsi fuori dai guai, e a quante altre volte era stato invece necessario intervenire perché non riportasse danni dal loro uso. Infatti, Severus l’aveva protetto dalla maledizione di Raptor che rischiava di ucciderlo. Aveva accettato l’arbitraggio della partita di Quidditch successiva, con tutte le conseguenze derivanti dal sospetto di volerlo sfavorire, per essergli più vicino, e aveva vegliato su di lui nel corso della rocambolesca fuga da Privet Drive, durante la quale, nascosto dalla maschera di Mangiamorte, aveva assistito impotente alla morte di Malocchio Moody. Non poteva dimenticare che, per un attimo, la presa delle gambe sul manico di scopa era sembrata allentarsi, e che aveva dovuto fare appello a tutte le sue forze per riprendere il controllo del mezzo.

Riemerse da quell’incubo e subito e tornò all'impeto di rabbia e rancore che l’aveva mosso a strappare la fotografia per tenere con sé il sorriso di Lily, abbandonando nel cassetto di Sirius il resto del felice quadretto familiare che la follia di Voldemort, aizzata dalle sue rivelazioni, aveva spazzato via nel volgere di qualche minuto.

Scosso da quel ricordo doloroso, Severus socchiuse gli occhi, accarezzando con delicatezza il volto di Lily.

Il lago scomparve e, nella sua memoria, la fotografia si ricompose, riunendo di nuovo la famiglia.

Fu allora che gli tornò in mente che, mentre era in camera di Sirius e osservava il grosso gatto rosso della foto, Grattastinchi, il gatto della Granger, era andato a strofinarsi contro di lui. Non si stupì che la ragazza l'avesse sistemato lì, ora che non era a Hogwarts ... E, a giudicare dalle ciotole e dalla cuccia di cui aveva notato la presenza in cucina, era chiaro che qualcuno se ne occupasse.

Ricordava esattamente l’affascinante sensazione che qualcosa di ignoto a tutti gli altri gli fosse stata rivelata in quel momento, e magari proprio da uno dei soggetti che la fotografia immortalava. Così, mentre osservava Grattastinchi girargli ripetutamente intorno, muovendo sinuosamente la grossa coda pelosa alla evidente ricerca di una carezza, Severus aveva pensato che avrebbe potuto essere davvero lo stesso gatto della foto. Se Peter Minus aveva potuto celarsi al mondo per tredici anni sotto le fattezze del topo della famiglia Weasley, anche Grattastinchi poteva aver atteso, per tanti anni, un nuovo affetto: qualcuno che gli dedicasse nuove attenzioni.

Severus allontanò quel ricordo, infastidito dalla profonda suggestione che portava con sé. Cosa poteva contare adesso, se quello era o no Grattastinchi?

Avrebbe forse potuto giovare a qualcuno sapere che l’avversione di quel vecchio gatto rosso nei confronti del topo dei Weasley, rivelatosi poi il traditore dei Potter, era giustificata dal fatto di sentire che quell’ammasso di pelo tignoso celava un pericolo?

Sotto il cielo grigio di nuvole e pioggia, Lily continuava a sorridere dalla foto. Sullo sfondo, come un Dissennatore, il lago aveva inghiottito, nella sua immobile superficie cupa e densa, ogni traccia di gioia.

Una mano si posò sulla spalla di Severus con presa decisa.

“Mio fratello mi ha detto che ti avrei trovato qui. Sai che nemmeno da quella cornice gli sfugge qualcosa,” disse una voce dal timbro metallico.

Severus si ricacciò in tasca il ritaglio della foto e si voltò in direzione della voce che aveva subito riconosciuto.

“Tu?” domandò sorpreso, avendo la sensazione che il cerchio dei suoi ricordi si chiudesse con quell’inattesa apparizione.

“Sono riuscito a stupire il più esperto impostore del mondo magico?” domandò Aberforth con evidente soddisfazione.

Severus si trincerò dietro un sorriso amaro.

“Pensi davvero che io potessi fidarmi delle sole parole di Albus? Credi che avrei potuto confidare solo sui calcoli e sui vostri accordi, dopo tutto ciò che è accaduto tra me e lui in passato: i suoi progetti folli… la morte di nostra sorella Ariana?” chiese ancora il vecchio mago con gravità.

Severus considerò l’interlocutore, incerto sulle sue reali intenzioni. Perché era lì? Quali nuove e terribili sorprese doveva aspettarsi?

Mentre cercava una risposta plausibile, quello aveva smesso di squadrarlo e, posizionatosi al suo fianco, scrutava un punto lontano sospeso tra il cielo e il lago.

“Ricordi quel giorno in Grimmauld Place?” riprese, rompendo il silenzio che era calato tra loro. E, senza attendere conferme, proseguì.
“Vedendoti arrivare, mi auguravo che, come in passato, ti saresti rivelato per quello che pensavo tu fossi: un calcolatore, uno spietato Mangiamorte e un assassino. Per me tale eri rimasto, sin dall’epoca in cui ti avevo cacciato dal mio locale. Non mi sono mai fidato dell’intuito di Albus. L’aveva già ingannato più volte con conseguenze che conosciamo tutti, e poteva continuare a trarlo in errore. Dopo la sua morte, pensavo di avere conferma dei miei presentimenti, nonostante il suo ritratto continuasse a ripetermi di non toccarti e che presto avrei scoperto la verità. Per questo ti ho lasciato entrare in casa Black, perché quasi speravo in ciò che sarebbe potuto accadere. Già ti vedevo fuggire all’apparizione dell’uomo che avevi ucciso, l’unico che ti avesse dato una seconda possibilità. Invece, entrando in quel luogo, eri così assorto e distante, e all’apparizione di Albus, così dolente, da farmi capire che qualcosa di te ancora mi sfuggiva. Persino il gatto della Granger, che nel riconoscere i furfanti ha sempre mostrato più intuito di tanti maghi che ho conosciuto, sembrava persuaso delle tue buone intenzioni, visto che non si mostrava ostile. Hai tradito le mie aspettative, ragazzo: sei andato via senza creare problemi,” dichiarò il vecchio mago, senza farsi scrupolo di rivelare i pensieri ostili che l’avevano animato.

“Non posso restare qui tutto il giorno,” sibilò Severus, ripensando a quanto un tempo avesse odiato quell’uomo.

“Immagino che tu sia piuttosto impegnato e non siamo mai stati in buoni rapporti, ma non so se avrò ancora tempo per dirti ciò che devo, quindi è meglio che lo faccia subito,” tagliò corto Aberforth.

Poi, senza attendere uno specifico invito, proseguì.

“Ti ho osservato, Severus. Sono stato per anni la tua ombra. Durante le riunioni dell’Ordine, nelle tue tappe a Hogsmeade. Ho visto mutare il tuo sguardo e le tue ambizioni. Ho raccolto le poche informazioni su di te che mio fratello ha avuto la bontà di darmi, e le ho lette alla luce di quelle che riuscivo a procurarmi da solo. Un anno fa poi, ho acquistato uno strano specchio e, attraverso quello, ho seguito Harry durante la sua caccia agli Horcrux. Albus mi aveva chiesto di tenerlo d’occhio…”

Severus aggrottò le sopracciglia e una profonda ruga gli solcò la fronte.

“Già, gli specchi gemelli,” proseguì Aberforth. “Sono riuscito a rimanere in contatto con Harry, anche se lui non ha mai saputo chi l’osservasse dall’altra parte. Ma il punto non è questo. Il fatto è che, quando era nella Foresta di Dean, nell’oscurità della notte ho visto una luce argentea con le fattezze del tutto simili a una cerva: un Patronus, a mio parere…” mormorò. “Sai, Severus, conoscevo bene James Potter… e Lily,” disse poi Aberforth, guardandolo con una strana aria di compassione.

Severus ebbe un leggero fremito e rivolse lo sguardo verso il lago, che immoto continuava ad assistere a quell’incontro inatteso.

“Mi sono detto che era molto strano che il Patronus di Lily fosse lì, accanto a suo figlio e proprio nel momento del bisogno,” sottolineò Aberforth. “Ed è stato in quel momento che ho avuto la sensazione che tutti i pezzi del mosaico si ricomponessero. Quella luce purissima mi ha rivelato qualcosa d’impensabile, qualcosa che ritenevo impossibile. Perché, dopo ciò che avevi fatto, mio fratello ti aveva accordato la sua fiducia? Cosa l’aveva convinto a ricredersi sul tuo conto al punto di chiamarti accanto a sé nello stesso luogo in cui sarebbe arrivato il ragazzo che avevi quasi fatto uccidere?”

Il tono dell’anziano mago era divenuto incalzante. “Tu l’hai amata!” affermò a bruciapelo.

“Vaneggi!” esclamò Severus, trasalendo.
“Non capisco perché tu sia venuto a cercarmi,” disse infine, tentando di sottrarsi a quel colloquio.

“Fedele alla causa fino in fondo,” osservò Aberfort compiaciuto. “Quindi avevo ragione …”

Severus guardò il vecchio mago con impazienza. “Non posso trattenermi oltre,” dichiarò.

“Lo capisco,” mormorò l’altro. “Non ti sottrarrò altro tempo. Volevo solo avvisarti che i ragazzi stanno tornando. Credo che per questa sera saranno al castello.”

Severus annuì. D’un tratto gli sembrava che il momento della resa dei conti fosse arrivato.

Ancora uno sforzo,” pensò.
“Mi troveranno lì,” disse, riconsiderando tutto ciò che avrebbe dovuto fare per consentire a Harry di realizzare i piani di Silente.

Aberforth assentì. Nel suo sguardo non c’era più l’avversione e il sospetto che li avevano animati nel passato, bensì un muto, mesto e comprensivo consenso.

“Dal mio locale ho cacciato un giovane mago carico di rancore, ho poi incontrato un giovane mago coraggioso: lo stesso che ho davanti a me in questo momento. Vorrei che tutto il mondo magico potesse conoscere la verità,” disse senza distogliere lo sguardo dai profondi occhi neri di Severus, immobili e impenetrabili come il silenzio che aveva avvolto il lago quella mattina. Poi si voltò e sparì.

Severus raccolse ancora una volta da fondo della tasca della redingote l’immagine sottratta dal cassetto di Sirius Black e la osservò con attenzione. No, nonostante l’avesse gelosamente custodito nel cuore, quel sorriso non era mai stato per lui, pensò, mentre una smorfia amara gli segnava il viso.
Depose con delicatezza la fotografia sulle onde scure del lago e la osservò allontanarsi lentamente finché la vide sparire, inghiottita dalle acque cupe.

Avanzando velocemente verso il castello, sentiva che ogni legame con quel mondo si stava sciogliendo.

Edited by Gabrix1967 - 26/1/2022, 18:05
 
Top
view post Posted on 23/1/2022, 11:54
Avatar

Pozionista

Group:
Severus Fan
Posts:
3,033
Location:
Dalla terra dove s'intrecciano misteri, magie e leggende.

Status:


Cara Gabri, sei stata in grado di creare delle immagini vivide che la mia mente ha piacevolmente ricostruito per accompagnare la lettura di questo bel brano. La prima scena si apre con la figura di Severus affacciato da un’apertura del Castello per guardare cosa era diventato il suo mondo (ho proprio rivisto la nota scena del film ;) ): ho sentito tutto il dolore dell’uomo di fronte al...
CITAZIONE
cielo plumbeo, gravido di nuvole e pioggia, che tanto assomigliava a un pesante coperchio di peltro annerito dal fumo e dalle esalazioni dei calderoni.

Non so se l’interpretazione che ho dato ai momenti successivi del racconto sia quella giusta: sembra che tu abbia voluto far ripercorrere a Severus alcune tappe della sua vita sbagliata attraverso i contatti con Aberforth: il Marchio, il dolore, la sua manchevolezza, le folli certezze, l’Errore.
Hai scelto di far impersonare al vecchio mago il ruolo di moralizzatore per Piton, come se Severus fosse diventato consapevole che Aberforth stesso, più che Albus, gli abbia davvero mostrato le terribili scelte e azioni messe in atto nella sua vita da Mangiamorte.

Molto toccante e indovinata la riflessione sull’importanza del tempo e delle ‘coincidenze’
CITAZIONE
Ma l’essere stato messo alla porta feriva il suo orgoglio quanto la consapevolezza che, se fosse accaduto prima, non avrebbe ascoltato la parte della profezia che aveva condannato Lily e la sua famiglia. Niente avrebbe mai potuto cancellare dalla sua mente l’onta di quel passo falso.

Drammatica e straziante per Severus, la consapevolezza che tutto sarebbe cambiato se il vecchio Aberfort l’avesse scacciato dal locale solo pochi attimi prima.
Menzione per l’idea degli Specchi Gemelli e per la battuta di seguito:
CITAZIONE
“Dal mio locale ho cacciato un giovane mago carico di rancore, ho poi incontrato un giovane mago coraggioso: lo stesso che ho davanti a me in questo momento. Vorrei che tutto il mondo magico potesse conoscere la verità,”

Quanto sarebbe stato bello se Severus avesse potuto contare, anche in segreto, su una spalla morale, su qualcuno che aveva davvero compreso la potente magia del coraggio, dell’amore e della lealtà custodite in lui.

CITAZIONE
Depose con delicatezza la fotografia sulle onde scure del lago e la osservò allontanarsi lentamente finché la vide sparire, inghiottita dalle acque cupe.
Avanzando velocemente verso il castello, sentiva che ogni legame con quel mondo si stava sciogliendo.

Bravissima.
 
Top
view post Posted on 25/1/2022, 05:33
Avatar

Fondi-calderoni

Group:
Member
Posts:
549

Status:


Nota 2: Un ringraziamento particolare ad Anto67 per il suo entusiasmo e la sua generosa e fattiva collaborazione

<3 <3 <3
Come direbbe il nostro amato A.R.: it's my pleasure
 
Top
view post Posted on 25/1/2022, 17:01
Avatar

I ♥ Severus


Potion Master

Group:
Administrator
Posts:
55,406
Location:
Da un dolce sogno d'amore!

Status:


Una bella storia, intelligente ma anche carica di emozioni (nei ricordi), con la difficile ricerca di insinuarsi nelle pieghe del canone (a volte col rischio di sbagliare), nei vari missing moments che alla fine, però, rendono la fic bella e fortemente connessa ai libri originari: complimenti.
Bello il gioco dei ricordi nei cerchi concentrici dell'acqua, che rende il lago elemento molto rilevante della storia stessa. Anche tu, come le compagne di Beauxbatons attribuisci a Grattastinchi la capacità di riconoscere le persone buone: complimenti alla prima che ha avuto questa idea.
Sei appena dopo i primi tre posti, nella mia personale classifica, insieme con Sara.
 
Web  Top
view post Posted on 28/1/2022, 18:12
Avatar

GabrixSnape

Group:
Moderator
Posts:
3,200

Status:


Riemergo per un attimo dalle nebbie della DAD di mia figlia e riesco finalmente a ringraziarti, Kate.
Appartenendo alla categoria delle "persone visive", mi ha fatto piacere sapere di essere stata in grado di creare delle immagini vivide, segno che tra la mia mente e la mia penna c'è un buon collegamento. Io stessa, prima di riuscire a descrivere una situazione, devo necessariamente "vederla" nitidamente.
Per quanto riguarda il ruolo di Aberforth nella storia, sono partita dal considerare i momenti in cui si sono davvero incontrati nel racconto della Rowling, per individuarne altri in cui l'incontro sarebbe stato almeno possibile e, attraverso ciò che i personaggi avevano in comune, ho intessuto la storia.
Poiché "il mio Severus" è sempre proteso alla malinconia e al rimpianto, e accompagnato da un profondo senso di colpa, "alla cacciata" dalla taverna di Aberforth è stata data nella storia un'importanza notevole, perché legata all'evento (l'ascolto della profezia) senza il quale l'intera Saga avrebbe avuto un altro svolgimento.
Ciò che ho cercato di fare è stato cercare degli elementi che davvero avrebbero potuto rivelare ad Abelforth qualcosa sulla vera natura dell'assassino di suo fratello, e ciò che ha stupito anche me in questa ricerca, è stato scoprire che effettivamente qualcuno esisteva.
Quando ho riletto le parti in cui si parlava degli "Specchi Gemelli", per esempio, mi è venuto in mente ciò che ho inserito nella storia, e sono particolarmente felice del fatto che tu l'abbia notato, perché considerare che nei libri della Rowilng ci siano tante tracce e tanti indizi per scoprire la vera natura di Severus, continua a emozionarmi.
Grazie per i tuoi commenti, le tue interpretazioni e i tuoi complimenti.

Edited by Gabrix1967 - 29/1/2022, 01:04
 
Top
view post Posted on 28/1/2022, 18:30
Avatar

GabrixSnape

Group:
Moderator
Posts:
3,200

Status:


CITAZIONE (Ida59 @ 25/1/2022, 17:01) 
Una bella storia, intelligente ma anche carica di emozioni (nei ricordi), con la difficile ricerca di insinuarsi nelle pieghe del canone (a volte col rischio di sbagliare), nei vari missing moments che alla fine, però, rendono la fic bella e fortemente connessa ai libri originari: complimenti.
Bello il gioco dei ricordi nei cerchi concentrici dell'acqua, che rende il lago elemento molto rilevante della storia stessa. Anche tu, come le compagne di Beauxbatons attribuisci a Grattastinchi la capacità di riconoscere le persone buone: complimenti alla prima che ha avuto questa idea.
Sei appena dopo i primi tre posti, nella mia personale classifica, insieme con Sara.

Ida, il tuo commento mi emoziona perché coglie perfettamente nel segno, e premia lo sforzo fatto per "riuscire a insinuarmi nelle pieghe del canone". Tu mi conosci dai primi passi mossi sul Forum e forse ricorderai che i primi racconti riuscivano solo a rendere, e vagamente, le forti emozioni che Severus scatenava in me. Partendo dai film, e arrivando ai libri solo dopo che le immagini avevano fortemente condizionato la mia idea della storia e del personaggio, ho dovuto lavorare molto per ripristinare il giusto ordine negli avvenimenti, e il risultato non è ancora sempre assicurato. Trovarmi tra tanti autori di esperienza è, al tempo stesso, una grande soggezione e un grande stimolo a migliorare e a non smettere di cercare nuove idee e nuove interpretazioni.
Ti ringrazio per i complimenti e sono felicissima della posizione nella tua personale classifica. <3
 
Top
view post Posted on 28/1/2022, 18:49
Avatar

Pozionista sofisticato

Group:
Administrator
Posts:
14,444

Status:


Echi del passato

Un racconto che parte con immagini davvero stupende interconnesse allo stato d’animo di Severus, scuro il cielo, buio il cuore: contesto emotivamente introduttivo ad una storia malinconica, senza se e senza ma.

Immagini evocate con eccellente scelda di lessico: te lo vedi lì, Severus, davanti al lago mentre pensa e ricorda e… vede riflessi nell’acqua i suoi errori, il dolore, i ricordi, perché, direbbe Camilleri, l’acqua non ha forma, ha la forma che le dai tu.
Davvero commovente e davvero canonici entrambi i personaggi nel dialogo che li vede contrapposti, no, non sono nemici, anzi sono dalla stessa parte e Ab vorrebbe quasi strappare qualche parola in più a Severus…

CITAZIONE
“Dal mio locale ho cacciato un giovane mago carico di rancore, ho poi incontrato un giovane mago coraggioso: lo stesso che ho davanti a me in questo momento. Vorrei che tutto il mondo magico potesse conoscere la verità,” disse senza distogliere lo sguardo dai profondi occhi neri di Severus, immobili e impenetrabili come il silenzio che aveva avvolto il lago quella mattina. Poi si voltò e sparì.

Un racconto dallo stile impeccabile, con tutti i tasselli al loro posto, tuttavia alla fine, io ho pianto. :*:
Brava Gabri, brava!
 
Top
view post Posted on 29/1/2022, 01:18
Avatar

GabrixSnape

Group:
Moderator
Posts:
3,200

Status:


CITAZIONE (chiara53 @ 28/1/2022, 18:49) 
Echi del passato

Un racconto che parte con immagini davvero stupende interconnesse allo stato d’animo di Severus, scuro il cielo, buio il cuore: contesto emotivamente introduttivo ad una storia malinconica, senza se e senza ma.

Immagini evocate con eccellente scelda di lessico: te lo vedi lì, Severus, davanti al lago mentre pensa e ricorda e… vede riflessi nell’acqua i suoi errori, il dolore, i ricordi, perché, direbbe Camilleri, l’acqua non ha forma, ha la forma che le dai tu.
Davvero commovente e davvero canonici entrambi i personaggi nel dialogo che li vede contrapposti, no, non sono nemici, anzi sono dalla stessa parte e Ab vorrebbe quasi strappare qualche parola in più a Severus…

CITAZIONE
“Dal mio locale ho cacciato un giovane mago carico di rancore, ho poi incontrato un giovane mago coraggioso: lo stesso che ho davanti a me in questo momento. Vorrei che tutto il mondo magico potesse conoscere la verità,” disse senza distogliere lo sguardo dai profondi occhi neri di Severus, immobili e impenetrabili come il silenzio che aveva avvolto il lago quella mattina. Poi si voltò e sparì.

Un racconto dallo stile impeccabile, con tutti i tasselli al loro posto, tuttavia alla fine, io ho pianto. :*:
Brava Gabri, brava!

Il paesaggio è la manifestazione dell'animo di Severus, che lui tanto abilmente nasconde. Il cielo cupo e pesante come i sentimenti che lo accompagnano in quel momento, il lago scuro e immobile come il suo volto abitato a indossare una maschera impenetrabile. I cerchi che i sassi provocano all'impatto con l'acqua sono le crepe attraverso le quali vengono a galla ricordi e rimpianti. Desideravo che il lago, come il cielo, potesse raccontare una parte del dolore di Severus, rendendo "visibile" il senso di oppressione di qualcuno che non può sfuggire al suo destino.
Grazie per aver letto il racconto con tanta partecipazione. <3
 
Top
view post Posted on 7/2/2022, 16:01
Avatar

Pozionista

Group:
Severus Fan
Posts:
3,086

Status:


Mi è piaciuta moltissimo la tua storia e il modo in cui hai fatto emergere l’animo di Severus. Ho apprezzato in particolare il modo in cui hai fatto emergere i ricordi – e qui ho veramente gradito la comparsa di Aberforth a Grimmauld Place che anticipa il dialogo finale – di un passato più o meno remoto e le riflessioni che questi suscitano in Severus.
Bellissimo, poi, il dialogo tra Aberforth e Piton. Ho particolarmente apprezzato le parole di Aberforth, il modo in cui spiega come sia giunto a comprendere la verità.
Splendide, poi, le ultime frasi che chiudono il racconto.
 
Top
view post Posted on 8/2/2022, 12:10
Avatar

GabrixSnape

Group:
Moderator
Posts:
3,200

Status:


CITAZIONE (Alaide @ 7/2/2022, 16:01) 
Mi è piaciuta moltissimo la tua storia e il modo in cui hai fatto emergere l’animo di Severus. Ho apprezzato in particolare il modo in cui hai fatto emergere i ricordi – e qui ho veramente gradito la comparsa di Aberforth a Grimmauld Place che anticipa il dialogo finale – di un passato più o meno remoto e le riflessioni che questi suscitano in Severus.
Bellissimo, poi, il dialogo tra Aberforth e Piton. Ho particolarmente apprezzato le parole di Aberforth, il modo in cui spiega come sia giunto a comprendere la verità.
Splendide, poi, le ultime frasi che chiudono il racconto.

Grazie infinite, Alaide. Sapere di essere riuscita nell'intento di fare emergere l'animo di Severus nel mio racconto, mi riempie di soddisfazione. Sono ancora così indietro rispetto a chi scrive da tanto, che centrare l'obbiettivo mi emoziona, almeno quanto cercare nelle pieghe della storia della Rowilng gli elementi per legare tra loro personaggi apparentemente lontani.
 
Top
view post Posted on 20/2/2022, 18:12

Sfascia-calderoni

Group:
Member
Posts:
99

Status:


Anche per te mancavo io ! 🙂

Una storia davvero speciale.
Giocata sull'onda (letteralmente direi) dei ricordi di una vita.
Hai saputo amalgamare momenti diversi in un crescendo di emozioni fino al ricordo della scoperta della foto, arricchita dal misterioso passaggio del gatto.
L'ambientazione è perfetta e questo Severus solitario e malinconico mi è piaciuto molto.
Anche i ricordi, come le tue spiegazioni degli stessi, mi hanno molto coinvolto.
Ho apprezzato anche l'occasione del gesto di tirare i sassi nell'acqua che hai utilizzato per richiamare i ricordi, quasi Severus volesse muovere i suoi stessi pensieri, immoti e stratificati dentro il suo animo. È una bella idea anziché utilizzare il solito Pensatoio!
Il racconto è ben congeniato e lineare.
Ho seguito Severus passo passo, dalla presidenza al lago, soffrendo con lui dei suoi errori e delle sue speranze.
Hai disegnato un Aberforth perspicace e curioso che, ragionando con una mente degna del fratello, riesce a scoprire una importante verità che nemmeno Severus è pronto a confessare.
Il detto/non detto è un basilare passo del racconto, che mi ha lasciato un senso di gratitudine verso il vecchio mago: ora Severus sa che c'è qualcuno che può capire.
Il rimpianto è che il tuo scritto sia, in fondo, un missing moment che ha fatto breccia nel cuore di questa fan di Piton, ma che non varierà la sua fine.
La speranza rimasta invece è che, pur se Severus prende le distanze dal suo stesso passato, lo abbia aiutato a sentirsi meno solo.
In generale ho apprezzato la scelta dei termini utilizzati, che mi sono sembrati sempre calzanti, ma originali e ben ponderati.
Il tuo modo di scrivere è elegante, puntuale e prezioso.
Davvero brava!
 
Top
10 replies since 21/1/2022, 19:20   249 views
  Share