Il Calderone di Severus

chiara53 - Venerdì sera, Genere: generale - tipologia - one shot - rating: per tutti - avvertimenti AU - epoca-post 7 anno- personaggi Severus, Aberforth Silente

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 21/1/2022, 15:50
Avatar

Pozionista sofisticato

Group:
Administrator
Posts:
14,444

Status:


Scudiero 1,95/2 = 0,975

11.040 caratteri
Titolo: Venerdì sera
Autore: chiara53 - gennaio 2022
Beta:
Tipologia: One Shot
Rating: Per tutti
Genere: generale
Personaggi: Severus Piton, Aberforth Silente
Pairing: nessuno
Epoca: post 7 anno
Avvertimenti: AU
Riassunto: Venerdì sera, un venerdì sera qualsiasi...

Note: storia scritta per la sfida annuale 15 anni con Severus. Mese di Gennaio. Scuola di Hogwarts
Scudiero Scuola di Hogwarts

bannerpiccolo

Caratteri: 11.040
Disclaimer: I personaggi ed i luoghi presenti in questa storia non appartengono a me bensì, prevalentemente, a J.K. Rowling e a chi ne detiene i diritti. I luoghi non inventati da J.K. Rowling e la trama di questa storia sono invece di mia proprietà ed occorre il mio esplicito e preventivo consenso per pubblicare/tradurre altrove questa storia o una citazione da essa.
Questa storia non è stata scritta a scopo di lucro, ma per puro divertimento, nessuna violazione del copyright è pertanto intesa.

Venerdì sera





Venerdì sera, un venerdì sera qualsiasi: sul limite del maestoso portone di quercia guardi i fiocchi di neve cadere fitti.
Ancora e ancora.
Il mantello ti avvolge riscaldandoti. Ti appresti a percorrere la strada che porta ad Hogsmeade, sei diretto al pub situato in una strada laterale, poco frequentato dalla popolazione scolastica per l’aspetto e la clientela: è la Testa di Porco, proprietà di Aberforth Silente.
Mentre muovi i primi passi nella neve ti aiuti con il bastone che sei costretto ad usare, la gamba sinistra non si muove ancora come vorresti: il veleno di Nagini ha fatto danni ai nervi, alcuni dei quali irreversibili; la zoppìa che ti porti dietro speri possa essere guarita, ma tu non sei mai stato fortunato. Per ora il bastone ti serve a dovere e ti rende più intimidatorio: va bene così.
Come ogni settimana dall’inizio dell’anno scolastico percorri lo stesso sentiero per andare in paese: quello che passa accanto al Lago Nero, ora gelato e immobile; lì ti fermi e resti a guardarne la superficie che riflette soltanto il buio e sul quale cade fitta la neve a disegnare arabeschi dove si posa: il vento la sposta come sabbia, sollevandola in candido pulviscolo.

Ti avvicini alla tomba bianca, il primo dei tuoi appuntamenti.

Qualunque sia la stagione costeggi il lago per toccare il marmo dove riposa Albus: amava la vista del lago e lì è stata messa la sua eterna dimora; era un uomo solido come la pietra che copre il suo sonno, ma lì sotto, nel buio, si trova il Silente uomo, quello che quasi nessuno conosceva, a meno di scavare a fondo; lì sotto c’è lui, ci sono le sue bugie, le sue manovre, gli inganni perpetrati per il bene superiore e, come l’acqua del lago che tanto amava, Silente era cristallo trasparente in superficie, ma torbido e scuro sul fondo.

- Ciao Albus. – sussurri, sfiorando la lapide coperta di neve.
Mentre lo saluti, porti con te ogni ricordo e infamia, porti con te l’ira per ciò che ti ha costretto a fare o a dire, per il passato e per la tua anima della quale poco gli importava: tu eri soltanto un pedone nella scacchiera della storia, utile, ma sacrificabile. Eppure, ti sei fidato.

Passare accanto alla tomba serve a non scordartene mai.
Passare accanto al lago e osservarne le sponde, ora gelate, ti rammenta anche le passeggiate fatte con lui, in tempi lontani tra le due guerre magiche: i momenti in cui ti era anche mentore e talvolta persino amico. Forse. O forse no. Non ne sei più così sicuro.

La neve si è fatta leggera adesso e i fiocchi si posano anche su di te.
Il villaggio ti accoglie con le case appoggiate le une alle altre, i tetti stracarichi di neve e, dopo l’ultima curva, non degni di uno sguardo la Stamberga che doveva essere la tua tomba: non esiste, non vuoi guardarla, ma sai che c’è, che è lì e che lei ti guarda con occhi ciechi.
La gamba, stasera, non vuol saperne di funzionare a dovere, ti appoggi pesantemente al bastone e lo odi per questo. Sei un uomo spezzato nel corpo che adesso è lo specchio perfetto dell’anima, invisibile a tutti, ma presente e reale al tuo intimo, a te: anima infranta, strappata, rotta.

Il vicolo a destra porta alla Testa di Porco, il pub è sempre lo stesso, con la vecchia insegna logorata dal tempo, a nessuno importa dell’aspetto trascurato: si viene qui per bere senza essere visti, tu ci vieni anche per osservarne la clientela interessante, senza essere oggetto di curiosità e, soprattutto, per aspettare un dialogo, un incontro che forse non verrà mai.
Il bar è piccolo e straordinariamente sporco, il pavimento cosparso di segatura è quasi invisibile: non cambia, non è mai cambiato in tanti anni, nemmeno la guerra è servita a dare una ripulita.
Poca gente per lo più impegnata a conversare sottovoce o a bere in solitaria.
Il tavolo in fondo è libero come sempre, è in ombra, nascosto: ti piace sederti e riflettere, osservare oltre alla varia umanità che popola il pub anche il bancone dove Aberforth resta appoggiato fingendo di asciugare bicchieri.
Senza bisogno di parlare si avvicina e ne mette sul tavolo uno opaco e la bottiglia di Whisky Incendiario, poi si volta senza dire niente e torna al suo lavoro.

Guardi l’anziano mago robusto, sempre imbronciato, con abiti disordinati e la chioma grigia, così diverso dal fratello vivace, sorridente, colorato: armature plasmate su diverse vite.
Quale dei due mi somiglia di più? Ti chiedi.
Anche tu indossi il tuo aspetto aspro, ostile come una seconda pelle: ci mangi, ci dormi, ci lavori; ti si adatta perché è l’unico modo che hai trovato per continuare ad esistere in una vita modellata dal dovere, dal rimorso, dal pericolo mortale. Adesso saresti libero e meriteresti un sorriso, forse il perdono: perdono che non arriverà mai.
Pensi.
Sei tu il primo a non concedertelo.

Il bicchiere è vuoto, lo riempi con calma e socchiudi gli occhi, mentre bevi e rifletti: sei lontano per un po’ dalla scuola, dai futili problemi che occupano le tue giornate, dai colleghi, da Minerva che non smette di sorvegliarti con protettiva gentilezza. Lei e quel brutto gatto rosso, Grattastinchi, che era un tempo della Granger e che ora vive nelle stanze della McGranitt, in attesa che la sua padrona torni dall’università. Quell’animale ti segue come un’ombra, specialmente quando non vuoi essere visto uscire. Stasera ti ha lasciato andare, però, sei stato più furbo di lui e sorridi tra te.

Sai bene quale sia il desiderio che culli, per quanto difficile possa sembrare: vorresti che Aberforth ti parlasse, magari ti maledicesse, ti prendesse a pugni; vorresti qualcosa, qualcosa con cui interagire, piuttosto che il muto silenzio che ti riserva.
È tardi, il pub si svuota a poco a poco delle rare persone che ospita e hai bevuto abbastanza, troppo, forse. Chini la testa verso il tavolo e osservi il legno consunto e rigato: ora di andare.

È allora che senti una presenza, Aberforth prende la sedia davanti alla tua, facendola strisciare sul pavimento e si siede: ha in mano un bicchiere anche lui e si versa whisky dalla bottiglia che aveva portato per te. Ti guarda, cerca il nero delle tue pupille con l’azzurro delle sue, occhiali piccoli su un naso importante: tanto simile al fratello che una mano fredda ti stringe la gola.
Passa un momento di silenzio scomodo, troppi ricordi, troppi di loro nitidi, troppi da ignorare, troppi per parlarne e poi il vuoto di spazio e tempo vi coglie e nessuno dei due distoglie lo sguardo, né lui né tu.
- Non è stata colpa tua, Piton. – Esclama come a concludere un ragionamento che si è svolto tutto nella sua testa - Tu non hai nessuna colpa! – ribadisce - È per questo che vieni ogni venerdì sera, vero? Questo volevi sentire, no? -
- Vengo a bere qui perché mi piace l’atmosfera. - Affermi sprezzante senza abbassare lo sguardo, – mi piace il tuo pub e mi somiglia. – un sorriso amaro sfiora le tue labbra, mentre volgi lo sguardo intorno all’ambiente trascurato.

- Piton, guardami bene, non sono Albus. Io sono solo un uomo semplice e pratico, non un grande mago, ma so chi era mio fratello, lo conoscevo bene come so che la sua morte non deve pesare sulle tue spalle. - Ti guarda adesso con una specie di dolorante tristezza, una solitudine vuota. - Hai sacrificato tutto: amicizia, compagnia, hai rinunciato alla tua stessa anima. Ti sei lasciato odiare, ha lasciato pensare a tutti che fossi malvagio perché nessuno sospettasse a che gioco stavi giocando e tutto per riparare ad un errore giovanile, un errore che Albus ha usato per tenerti stretto a sé: ti ha lasciato credere il peggio di te stesso. – si interrompe e sospira. - Una cosa ho imparato, Piton, ed è che viviamo con i nostri errori, la redenzione è un’illusione e mio fratello lo sapeva bene. Ti assolvo io da ogni responsabilità, lui, Albus, ha chiesto di morire e tu l’hai accontentato, fine della storia: ti ha ricattato. Il ricatto morale era una delle capacità raffinate di Albus.

Beve il liquore tutto in una volta e poi ti scruta in attesa di una reazione.
Sai che quello che dice è vero, vuoi crederci, se hai pensato di venire qui aspettandoti condanna e maledizioni hai sbagliato. Quest’uomo ti corrisponde, ti capisce, ma ora comprendi che non può assolverti se non lo fai prima tu.
- Non c’è perdono, non ci può essere per aver fallito e distrutto vite: sono un sopravvissuto che cerca di rimettersi insieme, ho bisogno di uno scopo per sopravvivere e perdonarmi, Aberforth. – sussurri abbassando lo sguardo, osservi il bicchiere, lo riempi di nuovo e lo bevi anche tu: tutto in una volta.

Domattina avrò un mal di testa feroce, pensi.

Il vecchio scuote il capo e sorride nella folta barba grigia
- È già abbastanza brutto perdere le persone quando muoiono, ma morire per il mondo quando si è ancora vivi, permettere che questo avvenga… no, nessun essere umano dovrebbe passare attraverso questo. – Alza gli occhi e cerca il tuo sguardo, non c’è compassione nel suo, ma una silenziosa e affettuosa comprensione: anche lui è sceso nell’inferno ed è tornato.

Nel silenzio che avvolge la notte senti di essere perduto, perché sai che ha ragione: sei ancora vivo a dispetto di tutti, compreso te; sei vivo e respiri, sei tornato, spezzato nel corpo, ma vivo; la tua vita è lì: puoi riprenderla in mano e farne quello che vuoi. Sei libero.
La bottiglia è finita e Aberforth si alza in piedi, lo fai anche tu, ma ti appoggi al bastone e alla sedia: un po’ troppo whisky forse.

Aberforth ti guarda e adesso ride, una risata profonda e cavernosa: una pacca sulla spalla completa il saluto.
- Piton non ce la fai a smaterializzarti, a meno che tu non voglia andare in pezzi, e nemmeno ad arrivare a piedi al castello con quel bastone, la neve e un bicchiere di troppo! - Esclama – vieni, ci penso io.
Tira fuori da dietro il banco una vecchia scopa che ha visto giorni migliori. Te la porge mentre apre la porta del pub per farti uscire.
- Ha smesso di nevicare, sei fortunato, Piton – afferma soddisfatto. – ci vediamo venerdì prossimo, riguardati! – e ti sorride.
È tanto tempo che non usi una scopa, ma stasera è una sera speciale, forse hai trovato un amico, qualcuno con cui puoi parlare e condividere, non ti sembra possibile che sia il fratello dell’uomo che hai ucciso, eppure…
- Buonanotte Aberforth, a venerdì. - Ti senti dire, mentre rimpicciolisci il bastone e lo metti in tasca, ti avvolgi nel mantello pesante e cavalchi la scopa.

Inclini il volto verso il cielo: gli ultimi fiocchi sfarfallano tra i rami degli alberi, il lago è una distesa di ghiaccio coperto da una spolverata di neve qua e là. L’ebbrezza del volo ti prende e fa esplodere nel petto una piccola bolla di esultanza improbabile: aumenta la speranza, sfuggendo alla consueta presa di coscienza sulla triste realtà che è stata tutta la tua vita.
C’è una specie di vertigine in tale libertà di pensiero che ti senti finalmente davvero vivo dopo tanto tempo e voli, godendoti la vista sul lago ghiacciato, assaporando il morso del freddo alle mani e al volto: il castello lontano è stupendo con luci sporadiche ancora accese.
In mente emergono potenti due parole, due concetti per te quasi sconosciuti: futuro e speranza.

Edited by chiara53 - 7/2/2022, 19:07
 
Top
view post Posted on 25/1/2022, 16:32
Avatar

I ♥ Severus


Potion Master

Group:
Administrator
Posts:
55,406
Location:
Da un dolce sogno d'amore!

Status:


Una storia tranquilla, ben scritta (ormai sai eccellere nello stile della seconda persona) e ben gestita, che però non mi ha entusiasmata, non so nemmeno bene perchè. Tutti i tasselli sono al posto giusto nel pieno rispetto della sfida, belle le descrizioni e perfetto il canone di Piton. Ma sai far di meglio.
E fagli guarire alla svelta la gamba!
 
Web  Top
view post Posted on 25/1/2022, 17:22
Avatar

Pozionista sofisticato

Group:
Administrator
Posts:
14,444

Status:


CITAZIONE (Ida59 @ 25/1/2022, 16:32) 
Una storia tranquilla, ben scritta (ormai sai eccellere nello stile della seconda persona) e ben gestita, che però non mi ha entusiasmata, non so nemmeno bene perchè. Tutti i tasselli sono al posto giusto nel pieno rispetto della sfida, belle le descrizioni e perfetto il canone di Piton. Ma sai far di meglio.
E fagli guarire alla svelta la gamba!

grazie, Ida!
Provvederò mandandolo al San Mungo :lol:
 
Top
view post Posted on 26/1/2022, 02:45
Avatar

Pozionista abile

Group:
Moderator
Posts:
9,273

Status:


A me invece la storia è piaciuta, Chiara, e tanto.
Scritta benissimo e profondamente toccante, soprattutto durante il confronto tra Severus e Aberforth; un incontro descritto in maniera perfetta, significativa, tra due anime fortemente segnate dalla vita, due spiriti per molti versi affini.

Azzeccatissima la figura di Aberforth, personaggio che amo in modo particolare, così privo di fronzoli, tanto fisicamente simile al fratello quanto umanamente diverso da lui; altrettanto saggio ma privo di quell’istinto manipolatore odioso e pericoloso che invece era appartenuto ad Albus: semplicemente, incredibilmente Ab! Bellissima ed espressiva l’immagine di lui dietro al bancone, che finge di lavare e asciugare i bicchieri. :lol:

E poi c’è Severus. Il tuo meraviglioso Severus: colui che riesci a rendere sempre immenso anche quando è costretto ad appoggiarsi ad un bastone, e che non si arrende, non si piega al dolore, caparbio e commovente. Un Severus unico, intenso e irripetibile che vive delle tue emozioni, e si esprime con il tuo cuore!

Infine non posso che ammirare sempre la tua incredibile capacità di rendere in sintesi ogni particolare: quella deliziosa, incantevole capacità espressiva con cui anche adesso hai pennellato in maniera magistrale ogni singolo passaggio della storia, a partire dalla descrizione delle location, come in questo caso:

…Il villaggio ti accoglie con le case appoggiate le une alle altre, i tetti stracarichi di neve…

Basta una riga, e appaiono perfettamente davanti agli occhi gli edifici di Hogsmeade, con i tetti spioventi sui quali si è accumulato mezzo metro di neve.
Hai realizzato un quadro bellissimo, con cui mi hai fatto rivivere l’atmosfera incantata di un mondo che continua ad affascinare e a far sognare anche grazie a storie come la tua. Bravissima!
 
Top
view post Posted on 26/1/2022, 08:22
Avatar

Fondi-calderoni

Group:
Member
Posts:
336

Status:


Bella questa storia, Chiara. E belli i suoi personaggi. La menomazione fisica di Severus rispecchia la sua anima incrinata. Forse potrà guarire, ma tu non sei un uomo fortunato.
Aberforth è duro, senza fronzoli, ma estremamente profondo. Forse qualcuno con cui davvero Severus potrà riuscire a far vedere qualcosa di più di un eroe scomodo.
I dialoghi mi sono piaciuti e mi è piaciuto anche l’utilizzo della seconda persona che trovo sempre molto potente, passami il termine.
Grazie per avermi permesso di leggere la tua storia.
 
Top
view post Posted on 26/1/2022, 20:08
Avatar

Pozionista abile

Group:
Moderator
Posts:
7,519

Status:


Una storia commovente Chiara, che tocca il cuore e lo scalda, celebrando il perdono e l'amicizia.
Quant'è umano il tuo Severus, ferito nell'anima e nel corpo. E quant'è umano Aberforth, con i suoi modi spicci, diretti ma sinceri. Il suo modo di avvicinarsi a Severus è quello giusto, le parole di perdono e conforto sono quelle giuste: servono a Severus per capire che merita quel perdono e che una via d'uscita al suo dolore e alla sua solitudine è possibile.
Brava anche a trovare una giustificazione plausibile all'uso della scopa da parte di Severus.
Complimenti!
 
Top
view post Posted on 27/1/2022, 18:15
Avatar

Pozionista sofisticato

Group:
Administrator
Posts:
14,444

Status:


Ele, le tue recensioni, i commenti mi riempiono di orgoglio e soddisfazione, ti leggevo quando nemmeno sognavo di scrivere!
Sei stata come sempre affettuosa e gentile. Io sono felice se riesco a trasmettere emozioni ad una persona come te <3

Bianca, apprezzo il commento che mi hai riservato, soprattutto perchè apprezzo il tuo stile e la profondità delle tue introspezioni. Quindi, grazie per avermi letto e per mostrarmi la tua approvazione a cui tengo!

Manu , hai colto il lato malinconico e tenero, come nella tua natura sai apprezzare le sfumature più dolci: sì Severus cerca perdono e amicizia, ma da quel testone che è fa fatica ad esprimerlo.
 
Top
view post Posted on 29/1/2022, 10:09
Avatar

Pozionista

Group:
Severus Fan
Posts:
3,086

Status:


Mi è piaciuta molto la tua storia, Chiara, a partire dall'inizio fino all'arrivo alla Testa di Porco.
Ho particolarmente apprezzato il dialogo con Aberforth e le parole che questo dice a proposito di Albus.
Molto bello anche il finale.
 
Top
view post Posted on 29/1/2022, 18:47
Avatar

Pozionista sofisticato

Group:
Administrator
Posts:
14,444

Status:


CITAZIONE (Alaide @ 29/1/2022, 10:09) 
Mi è piaciuta molto la tua storia, Chiara, a partire dall'inizio fino all'arrivo alla Testa di Porco.
Ho particolarmente apprezzato il dialogo con Aberforth e le parole che questo dice a proposito di Albus.
Molto bello anche il finale.

Leonora, grazie per aver letto e apprezzato <3
 
Top
view post Posted on 7/2/2022, 13:41
Avatar

GabrixSnape

Group:
Moderator
Posts:
3,200

Status:


Una storia delicata e dolce con una partenza cupa. L'immagine di Severus dolorante, appoggiato al bastone, è davvero dura da digerire, ma anche così ben bilanciata dalla "trasformazione" del bastone in una magnifica (per quanto vecchia) scopa volante.
Sarà che l'intenso dialogo tra i due personaggi è riuscito ad alleggerire l'animo del nostro amato professore, sarà che l'alcool che dopo il dialogo gli scorre nelle vene è tanto ( ;) ), ma il fatto è che "il volo" di ritorno riesce davvero a trasmettere l'esultanza di cui ci parli.
Complimenti. <3
 
Top
view post Posted on 7/2/2022, 18:09
Avatar

Pozionista sofisticato

Group:
Administrator
Posts:
14,444

Status:


CITAZIONE (Gabrix1967 @ 7/2/2022, 13:41) 
Una storia delicata e dolce con una partenza cupa. L'immagine di Severus dolorante, appoggiato al bastone, è davvero dura da digerire, ma anche così ben bilanciata dalla "trasformazione" del bastone in una magnifica (per quanto vecchia) scopa volante.
Sarà che l'intenso dialogo tra i due personaggi è riuscito ad alleggerire l'animo del nostro amato professore, sarà che l'alcool che dopo il dialogo gli scorre nelle vene è tanto ( ;) ), ma il fatto è che "il volo" di ritorno riesce davvero a trasmettere l'esultanza di cui ci parli.
Complimenti. <3

Grazie Gabri! Spero di averti comunicato qualche emozione <3
 
Top
Cordelia Leibniz
view post Posted on 7/2/2022, 18:38




Letta ora, tutta d'un fiato.
Mi piace davvero come hai caratterizzato i due personaggi, li hai fatti muovere con un'adeguata maestria.
La descrizione poi dei luoghi, dell'atmosfera circostante rende la lettura molto ad effetto.
Complimenti!!

Edited by Cordelia Leibniz - 7/2/2022, 19:02
 
Top
view post Posted on 7/2/2022, 18:41
Avatar

Pozionista sofisticato

Group:
Administrator
Posts:
14,444

Status:


CITAZIONE (Cordelia Leibniz @ 7/2/2022, 18:38) 
Letta ora, tutta d'un fiato.
Mi piace davvero come hai caratterizzato i due personaggi, ki hai fatti muovere con un'adeguata maestria.
La descrizione poi dei luoghi, dell'atmosfera circostante rende la lettura molto ad effetto.
Complimenti!!

Ma grazie!!!
Per chi si cimenta a scrivere, il regalo più bello è un commento e la certezza di essere state capaci di trasmettere un'emozione. <3
 
Top
view post Posted on 9/2/2022, 07:13
Avatar

Fondi-calderoni

Group:
Member
Posts:
549

Status:


Cara Chiara, le storie di gennaio le ho lette d'un fiato e di corsa una prima volta, ma poi mi sono ripromessa di tornarci su e questo è il momento in cui mi concedo il privilegio di lasciare un commentino.
Il tuo racconto secondo me ha una forza straordinaria che è nella sua anima: mentre si dipana ti senti un pochino appesantito da un luogo trasandato come la locanda "Testa di porco", dal bagaglio dei personaggi che recano le loro sofferenze, anche fisiche nel caso di Severus, e anche se egli trova conforto nella comprensione di Aberforth è sempre in un aura di dolore espresso ed inespresso.
Ma è solo una preparazione per un finale che porta il cuore ad esultare e a dire "ma diamine, c'è sempre una speranza!" E' nella nostra vita, è la potente capacità dell'uomo di vederla, di alleggerire il cuore in un volo salvifico che ti fa esultare.
Credo che a tutti noi sia capitata una tale emozione nella vita: anche nelle giornate buie e nei momenti no, arriva qualcosa che ti riempie il cuore e ti solleva, facendoti sentire leggero come una piuma, fosse anche solo per pochi istanti.
Grazie Chiara per avermi fatto vivere questa sensazione straordinaria.
 
Top
view post Posted on 10/2/2022, 14:10

Sfascia-calderoni

Group:
Member
Posts:
99

Status:


Ho amato molto questa storia.
Mi ha lasciato dentro un dolce tepore, come quando d'inverno torni a casa dopo essere stata al freddo e ti accoglie il tepore, magari di un camino acceso.
Il fulcro del racconto è l'incontro bizzarro di due sopravvissuti.
Sia Aberforth che Severus vivono dentro la loro solitudine, entrambi aspri e ruvidi, pieni di cicatrici, dentro e fuori.
Piton, anche se spezzato nel fisico dall'incontro con il serpente, resta ancorato alla sua vecchia esistenza ma, pur perdendosi sempre nei vecchi pensieri, cerca di trovare una lettura diversa del suo presente, con gamba menomata e la mancanza di un vero scopo per esistere, essere ancora vivo.
Forse è cambiato?
Non si capisce con certezza, ma ci fa percepire che finalmente ora è libero. Può essere se stesso.
Non sarà facile, e forse non sarà capace di farlo, ma la conquista è che può, finalmente.
Questo passaggio mi ha colpito moltissimo e mi fatto pensare molto, insieme a quel suo affermare che ora il corpo corrispondeva all'anima.
Ma tornerà a camminare con il suo passo sicuro e spavaldo, vero?
Ho trovato quasi struggente la riflessione sulla sua vita odierna, senza più pericoli, ma sempre in attesa di un perdono che non potrà avere mai più.
Ma Aberforth sembra arrivare in aiuto giusto in tempo, quando anche l'ultima speranza se ne va.
Il colloquio è brusco, ma sincero.
Ho davvero adorato leggerlo, mentre i due si chiariscono sembrano trovare punti in comune.
Mi piace moltissimo l'idea che i due possano ritrovarsi amici, dopo così tanto tempo, dopo così tanta sofferenza da parte di entrambi.
Una consolazione per tutti e due, una condivisione che non sembrava più possibile e che illumina il futuro di entrambi.
Ci sono mille particolari che mi hanno colpito.
Ho apprezzato moltissimo l'uso della seconda persona: mi piace quando sembra che Severus parli a se stesso.
È molto bella la descrizione della neve sul lago gelato, come sabbia spostata dal vento. L'ho immaginata come in una scena di un film.
L'incontro con la tomba di Silente, che apre alle riflessioni su quanto è stato e su cosa ha rappresentato per lui.
La sfida tra Grattastinchi e Severus a chi è più furbo: una pagina che sarebbe interessante approfondire!
Il volo nel gelo della notte che apre il suo cuore alla speranza, poi, stupendo!!
Senza contare che ho trovato spunti, nel tuo scritto, che mi sono piuttosto vicini e mi ci sono riconosciuta, anche perché anch'io ne ho fatto menzione nella mia storia. Per questo, forse, l'ho sentita ancor più vicina, anche se profondamente diversa.
La scrittura è fluida e chiara, eppure mi rapisce e mi tuffa nella realtà di Severus, legandomi a lui e facendomi condividerne l'anima, senza mai lasciarmi andare, fino alla fine.
Davvero un lavoro notevole. Sei sempre più brava, Chiara!
 
Top
18 replies since 21/1/2022, 15:50   374 views
  Share