Autore: Anto67
Titolo: Ritorno a Hogwarts
Data: settembre 2021
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Tipologia: one-shot
Personaggi: Severus Snape
Epoca: HP ad Hogwarts
Genere: Introspettivo
Rating: per tutti
Pairing: nessuno
Avvertimenti: nessuno
Riassunto: Breve racconto che unisce il personaggio di Severus Snape alla città di Torino, vertice di magia bianca e nera.
Note: scritto per la sfida n°7 FA+FF Severus e le Stagioni: autunno.
Dedicato a Cate che mi ha dato il coraggio di rischiare, dove non avrei rischiato e mi ha offerto il suo prezioso e indispensabile aiuto Disclaimer: I personaggi ed i luoghi presenti in questa storia non appartengono a me bensì, prevalentemente, a J.K. Rowling ed a chi ne detiene i diritti. I luoghi non inventati da J.K. Rowling, la trama di questa storia e l’immagine allegata sono invece di mia proprietà ed occorre il mio esplicito e preventivo consenso per pubblicare/tradurre altrove questa storia, una citazione da essa o l’immagine allegata. Questa storia non è stata scritta a scopo di lucro, ma per puro divertimento, nessuna violazione del copyright è pertanto intesa.
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RITORNO A HOGWARTSIl tempo è passato troppo velocemente e devo rientrare ad Hogwarts per riprendere la mia attività di insegnante. Questa città finisce sempre per avvolgermi nelle su spire e il distacco diventa ogni volta più doloroso. Non so dire se si tratti solo della sua duplice natura, a me così famigliare, dell’essere un vertice del triangolo della magia bianca e, nel contempo, un vertice del triangolo della magia nera. Queste due dimensioni incessantemente combattono per prevaricarsi, creando un equilibrio solo apparente e grandemente instabile. Così è la mia vita e quando mi ritrovo qui mi sento in sintonia con un luogo che ha un cuore che batte all’unisono con il mio.
Non è usuale un convegno di magia nera ad inizio autunno quando le scuole sono già iniziate, perché di solito si preserva l’attività di insegnamento che svolgo non solo io, ma anche altri maghi: Silente mi ha consentito di partecipare perché sa che la mia presenza è importante, soprattutto per lui. L’appuntamento straordinario nasce dalla voce che il Signore Oscuro stia tornando, più potente che mai. Sono uno dei rappresentanti meno in vista ma più significativi della sede di Londra, che, insieme a questa città e a San Francisco costituiscono i vertici del triangolo della magia nera. In America, si sa, tutto assume toni edulcorati: è qui in Europa che si gioca la partita. Nessuno sa che, oltre essere l’eminenza della magia nera, sono nel cuore anche e fortemente uomo di magia bianca. In questo luogo sono in pieno quel che sono, mi ricompongo come un essere unico e non come due parti indipendenti tenute insieme da una redingote nera.
Nessuna città mi è affine come questa, spezzata non solo tra le due facce della magia, ma anche tra storia e modernità, volontà di affermarsi e chiusura al nuovo: è austera e ruvida come me, se lascia trapelare un sorriso è a labbra serrate, apprezza il mio humor spesso nero, è costantemente in bilico tra la depressione e la voglia di riscatto. In questi giorni, nel poco tempo libero che mi ha concesso il convegno pieno di tensioni, accuse e ammonimenti, ho camminato per i viali alberati coperti di foglie. La siccità del periodo ha accelerato la veste autunnale donando un aspetto decadente alla città che mi accoglie come un suo figlio esule che a volte ritorna.
E’ molto tardi, mi devo affrettare, devo prendere il volo per essere presente alle lezioni di domani. Il mio posto a tavola è rimasto vuoto per alcuni giorni, immagino gli studenti del Gryffindor fare mille elucubrazioni sul perché della mia assenza e, magari, augurarsi che io abbia lasciato l’incarico. Sorrido amaramente a pensare che sia la mia assenza a portare gioia più che la mia presenza, ma è così, è il fardello che porto con me. Gli studenti di Slytherin, mi attendono ma non mi amano, sperano che io li possa avvantaggiare, niente di più. I ragazzi mi pesano e mi mancano, ora sono loro l'unica distrazione della mia vita.
Intravedo in lontananza la stazione, da dove posso prendere il volo lontano da occhi babbani; cammino per le vie del centro, signorili e reali, “degne del principe che sono” mi hanno detto qui, benché non sappiano quasi nulla della mia vita, ma dove mi stimano, mi comprendono e accolgono la mia anima inquieta. I miei passi risuonano nel buio e nel silenzio, non c’è vita nelle ore centrali della notte: sono solo, ma le strade, le finestre, i portoni hanno occhi, la magia si annida in mille anfratti inaspettati.
A presto città magica, luogo in cui potrei immaginare un’altra vita, se solo accettassi di concedermene una.
Torino - via Roma, andando verso piazza San Carlo e la stazione di Porta Nuova
Edited by chiara53 - 21/6/2022, 17:57