CITAZIONE (Anouk @ 28/5/2021, 18:01)
Titolo: In sospeso
Autore: Anouk
Cara
Anouk, il tuo Severus compie ogni gesto con una precisione chirurgica, decidendo in anticipo ogni azione, ogni minimo movimento. Affronta un tempo che scorre lentamente, in una stagione mai amata, sempre percepita troppo lontana dal proprio essere
Si spoglia degli abiti che è destinato, obbligato ad indossare e con essi si toglie di dosso le mille incombenze alle quali sente di dover rispondere solo per senso del dovere, quelle imposte dal proprio ruolo.
Si allontana da tutto e da tutti: dalle presenze inutili ed entra in vasca, in una dimensione sospesa, quasi atemporale. Fuori, lontano, troppo distante c'è il mondo brulicante di persone, di fretta, di chiacchiericcio, dove tutto corre ad una velocità innaturale, dove ognuno coglie solo una minuscola parte distorta di reale.
Togliersi gli abiti ed entrare in acqua sono un rituale liberatorio che però ha poco, nulla di davvero rilassante. C'è uno iato grande e incolmabile tra il ritmo dei gesti e quello dei pensieri: se il primo scorre lentamemte, con estrema precisione, senza sciupare energie in movimenti non necessari, e può essere indirizzato, modificato, il secondo no. I pensieri, volano e si accatastano alla rinfusa nella mente creando pressione alle pareti del cervello. I pensieri sono liberi e non si fanno limitare, la loro presenza disturbante richiede attenzione e la solitudine ne amplifica a dismisura la presenza.
Severus rimane in una situazione di stallo, di complesso ascolto, di solitudine voluta, cercata e non avrebbe potuto essere diversamente. Vive un presente sordo, incolore, opprimente, dove il caldo appiccicoso, tenacemente viscoso, prevarica senza portare conforto.
Un Severus che si rifugia nelle pieghe di una solitudine cercata, mai accettata totalmente ma con la quale torna periodicamente a confrontarsi, a farci i conti con onestà e franchezza.
Cara Anouk, questa tua lirica è assolutamente sublime. Sì, una sublime e paradigmatica ode al male di vivere: raffinata, precisa, disturbante, terribile e violenta. Una violenza muta, che si esprime con studiata misura, che non sfocia in disperazione; una violenza voluta che non si scioglie, ma rimane gelida, che resta freddo e intenso dolore.
Un carme crudo, duro ma elegante, quasi sussurrato, a sottolineare un destino ineluttabile, amaro, inaccettabile.
Eppure quanto vorrei abbracciare questo Severus che hai delineato senza pietà, con premurosa spietatezza. Lo abbraccerei con delicatezza, lo terrei stretto a me, sussurrandogli che amo tutto di lui e che non lo vorrei diverso.
❤️