Il Calderone di Severus

Anouk - Immortale e Benedetto, Tipologia: One-shot - Rating: Per tutti - Genere: Fiaba - Avvertimenti: nessuno

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view post Posted on 14/6/2021, 11:01
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Titolo: Immortale e Benedetto, piccola fiaba dei boschi
Autore: Anouk
Data: Febbraio 2021
Previewer: Xe83, Silver Doe
Tipologia: One-shot
Rating: Per tutti
Genere: Fiaba
Avvertimenti: -
Riassunto: Il bosco ha una vita che va oltre a quello che si vede, sa ascoltare, sa capire e, se siamo fortunati, sa anche essere d'aiuto.

Nota: racconto scritto per la sfida Originali n. 3 “I sussurri del bosco” del forum "Il Calderone di Severus".

Disclaimer: Questa storia è di mia proprietà e occorre il mio esplicito e preventivo consenso per pubblicare/tradurre altrove questa storia o una citazione da essa.


Immortale e Benedetto
Piccola fiaba dei boschi

Succede, talvolta, che ci siano dei misteriosi intrecci, dove il fato decide anzitempo di intromettersi nel nostro cammino.
Succede se restiamo in ascolto.


Correva con il vento la piccola Amaranta, solinga creatura dei boschi nata dalla spessa corteccia di un'antica quercia, venuta al mondo ignara della sua provenienza e del suo destino.
Correva spensierata, circondata da una moltitudine di alberi che era la sua famiglia.
Intrecciava i lunghi capelli color cenere con teneri ramoscelli, impreziositi di bacche e candidi petali, bagnava i piedi nell'acqua del ruscello, le sue risate cristalline al gelido solletico sfumavano nell'aria, mescolate al suono delle mille foglie che ondeggianti la proteggevano.
E viveva così, in un'esistenza sospesa, senza nulla chiedersi, senza nulla conoscere finché un giorno, vagando spensierata nel suo immenso esiguo mondo, incrociò il suo destino.

Le urla festose di giochi infantili avevano attirato la sua attenzione e si era avvicinata incuriosita alla piccola fattoria.
Dietro al sicuro nascondiglio dei suoi tronchi la piccola figlia del bosco si era sporta con attenzione, se qualcuno si fosse fermato un momento avrebbe intravisto due grandi occhi color nocciola mescolati alla corteccia, fissare la scena tra gli alberi.
Ma i tre bambini erano troppo impegnati con le loro sfide, e... no, erano quattro, ce n'era un altro più piccolo che gironzolava lì attorno, seguendo anch'egli con il capo i fratelli, troppo veloci per le sue gambette instabili, troppo distratti per coinvolgerlo.
Ma lui rideva e guardava l'uno cadere, l'altro coprirsi la testa di foglie, il maggiore saltare agile da un ramo che a lui doveva sembrare tanto alto.
Amaranta guardava la scena rapita, non aveva mai visto altre creature che non fossero cerbiatti, scoiattoli o fugaci passerotti, nient'altro se non la fauna che popolava i suoi boschi.
Ed era attratta da quei quattro fratelli dai capelli corvini, dalle guance colorite e dalle ginocchia nere.
La manina bianca della bimba si strinse al tronco, le venature del legno si mescolarono alla candida pelle che si unì all'albero entrandovi.
Al sicuro in una delle sue culle Amaranta sarebbe rimasta lì a guardare ancora a lungo.

Era diventata la sua gioia quotidiana presenziare a quelle vite che scorrevano ignare di essere sotto osservazione. Ne aveva imparato i nomi, il carattere, le abitudini.
Di albero in albero si spostava per capire ciò che accadeva e l'iniziale eccitazione era diventata col tempo affezione, non passava giorno che Amaranta non visitasse i quattro fratelli per scoprire cosa avrebbero fatto, quali giochi avrebbero riempito le loro ore, e quali passatempi sarebbero col tempo diventati le loro occupazioni.
Amaranta non aveva rinunciato alle sue visite quotidiane neppure quando la neve aveva ricoperto di quiete ogni cosa. Dai rami spogli che si sporgevano verso la piccola fattoria sbirciava dentro alle finestre compiacendosi di intravederli accoccolati davanti al camino, o seduti attorno alla tavola a dividere la modesta cena.
E così la figlia del bosco aveva conosciuto il giovane Gael, tra i quattro il suo preferito, lo aveva osservato per diverse primavere, scrutando ogni suo cambiamento, soffermandosi sulla sua voce che aveva cambiato alfine colore, senza accorgersi di non riuscire a stargli lontano.

Una volta, durante i mesi più caldi dell'estate Gael, stanco per il lavoro, si era rifugiato sotto le fronde dell'albero scelto da Amaranta: lei aveva atteso e sognato così a lungo che potesse accadere, non aveva mai osato avvicinarsi tanto.
E dalla superficie della corteccia la fanciulla dei boschi aveva sentito il contatto con la sua camicia bagnata di sudore, aveva respirato il suo affanno e aveva smosso un poco le verdi chiome per rinfrescare la sua fronte accaldata con un refolo di aria fresca.
Si era seduto ai piedi dell'albero Gael e lei si era accucciata dietro a lui, nel suo tronco, con gli occhi pieni di gioia e il cuore traboccante di emozione.
Il vigore della sua giovinezza era un'attrattiva a cui lei non sapeva dare un nome, lo amava e non ne era conscia, non capiva quella forza che l'attirava a lui con tanta urgenza.
Aveva portato con sé quel contatto a lungo, come un tesoro racchiuso nella sua essenza.

Ma il cupo inverno segue sempre il fiorente maggio e le sventure non tardarono ad arrivare.
Il piccolo dei quattro fu rubato troppo presto alla sua giovane vita da un male ingiusto che si fece beffa del loro amore.
Il maggiore, spinto dalla fede decise per la vita monastica e il secondo, spinto invece dalla rabbia, partì per la guerra, salutando l'amata famiglia con la mano, senza voltarsi un'altra volta.
Solo Gael era rimasto a prendersi cura dei cari genitori, invecchiati troppo presto sotto il peso di tanto dolore.
E Amaranta aveva sofferto con loro, aveva versato in solitudine calde lacrime di resina ambrata, senza poter fare altro che scrutare inerme la fattoria un tempo felice, che ora si era svuotata.
Non passarono due inverni che Gael si ritrovò alfine solo, avendo dovuto occuparsi anche della dipartita di coloro che lo avevano generato.
E chiuso nel silenzio che lo aveva provato ma non indurito, Gael continuava la sua vita tranquilla nell'abbraccio del bosco che circondava la sua piccola e amata tenuta.
Il suo cuore era rimasto buono, mite il suo animo ma ormai di poche parole, quelle necessarie, spesso riservate ai suoi animali che curava con rispetto, che gli davano di che vivere.
E Amaranta era sempre lì, incapace di quell'abbraccio che avrebbe voluto donargli, muta osservatrice di una vita che le scorreva davanti.

Una notte nera scandita dalle urla dei tuoni e dalla fitta pioggia che sferzava la casetta, due colpi disperati alla porta fecero sobbalzare Gael che, al sicuro nel suo letto, aveva già ceduto al sonno.
Si alzò col cuore agitato e, preso un bastone, si avvicinò alla porta:
«Chi va là?».
«Aiutatemi!» gridò il forestiero.
Cos'altro poteva fare Gael se non dargli rifugio?
Aprì circospetto la porta e lo sguardo atterrito di un giovane uomo lo impietosì: era bagnato fino all'osso e si sedette tremando vicino al camino che Gael prontamente iniziò a riattizzare.
Lo aveva nutrito, gli aveva dato dei vestiti puliti e avevano pranzato alla stessa tavola per due giorni.
E la rude gratitudine dello straniero lo aveva ripagato del suo gesto, ma Gael non poteva sapere che quello non era un uomo buono: era fuggito da una banda di malfattori sottraendogli il bottino e ora era ricercato dalla furia del loro livore.
E non tardò a giungere neanche quella sventura nella casa del giovane Gael che ben presto si ritrovò circondato dalla brutale sete di vendetta guidata dalla rabbia dell'imbroglio.
«Sei il suo complice!» gli avevano detto ma nella zuffa Gael era fuggito veloce come il vento e si era rifugiato nel bosco per mettersi in salvo.
Ferito a morte il complice, i briganti erano usciti a cercarlo inseguendolo come delle furie.

Gael correva a fatica, il fiato era corto, il cuore batteva all'impazzata, di paura, di incredulità e anche di rabbia. I polmoni bruciavano fino a fare male e barcollò perdendo l'equilibrio.
Amaranta che lo stava seguendo disperatamente aveva visto i nemici avvicinarsi, il loro passo era svelto, non ce l'avrebbe mai fatta.
«Di qua! Lo vedo!» urlò uno.
«Non ci scappa!».
Persino le loro voci erano volgari.
Gael si voltò terrorizzato, sapeva che non sarebbe riuscito a seminarli.
Amaranta non resistette più e uscì allo scoperto:
«Gael» disse con voce ferma celando la paura che invece provava.
Lui si bloccò pensando di essere circondato ma vide l'esile corpo di una fanciulla indifesa.
«Ti nascondo io, fidati di me» riprese quasi implorando.
Era disarmata, minuta nel suo lungo ed effimero abito verde foglia, ingenua nei suoi grandi occhi dorati. Era la prima volta che si palesava a un altro essere umano.
Gael, mettendo ancora in dubbio quanto stava vedendo, fece un lieve cenno d'assenso, l'istinto lo stava guidando perché la sua volontà non riusciva a capire.
Amaranta si avvicinò di fronte a lui portando le mani sulle sue spalle, gentilmente ma con decisione lo spinse verso il primo albero che c'era lì accanto, lui sentì la dura corteccia sulla schiena e per un momento pensò di essere stato imbrogliato. Era in trappola?
I passi di corsa degli inseguitori erano vicinissimi e senza capacitarsi di quanto stesse accadendo Gael sentì quella fanciulla avvicinarsi a lui in un abbraccio che lo avvolse.
La schiena di Amaranta stava velocemente mutando il suo colore e la sua consistenza.
Come sotto a un mantello il giovane si sentì circondare e tutto si fece buio, tentò di urlare ma sentì un sussurro nelle sue orecchie
«Shhh... zitto, fidati, non ti vedranno».
Ma cosa stava succedendo? Era come se fosse stato inglobato nell'albero.
Non riusciva a vedere niente e il suo corpo era come bloccato, ma i suoi sensi erano vitali, udiva le voci dei briganti imprecare per averlo perso e sentiva uno strano calore avvolgerlo.
«Fermo, non ti muovere» sussurrava la sua voce gentile, «Resta fermo...».

«Dannazione! Dov'è andato quel figlio d'un cane?!».
«L'hai perso!».
«Io l'ho perso? E tu allora? Dove stavi guardando mentre quel dannato demonio correva via, eh?».
«Vai al diavolo, non è colpa mia!».
E continuando a insultarsi tra loro scalciavano di rabbia alzando mucchi di foglie, mentre con grandi falcate continuavano a girare in tondo cercando di capire che direzione avesse preso.
«Ti ha visto in faccia» disse uno.
«No, ti sbagli!».
«Ma certo, idiota, ci ha visti tutti, dobbiamo andare via e alla svelta».
«Maledizione!!» e al colmo della rabbia l'uomo scagliò l'accetta con forza sul tronco dell'albero centrando, senza saperlo, la schiena di Amaranta.
Un urlo terribile echeggiò per tutto il bosco, i tre uomini si fermarono agghiacciati. I loro occhi delinquenti si mutarono in breve tempo in terrore spaesato.
«Le streghe...» mormorò uno.
«È il demonio» gracchiò un altro con lo sguardo stravolto.
Un singulto fece eco da lontano, il dolore straziante di Amaranta stava passando di albero in albero, lungo ogni ramo, per tutte le foglie che ripetevano incessantemente il suo lamento.
«Via, via! Questo posto è maledetto!».
I tre presero a correre terrorizzati scomparendo in breve tempo.

Il silenzio cadde sul bosco divenuto spettrale e Amaranta si lasciò cadere a terra, la schiena era lacerata dalla profonda ferita. Gael, senza capire come, era uscito dall'albero e si ritrovò in piedi davanti a lei.
Mormorò qualcosa confuso poi incrociò il suo sguardo. Perché aveva la sensazione di conoscerla?
Si ridestò, aveva perso fin troppo tempo e si chinò su di lei voltandola piano.
La fanciulla gemette di dolore e lui, atterrito, vide una macchia verde linfa allargarsi sul suo abito strappato.
«Sei ferita...».
Non capiva ciò che vedeva ma la prese tra le braccia e tornò alla fattoria.

Il tempo pare che aggiusti ogni cosa, talvolta lo fa davvero.
Gael si prese cura di Amaranta per lungo tempo, la profonda ferita non fu sufficiente a portare via anche lei, lei che gli era comparsa davanti all'improvviso ma che era nella sua vita da sempre. Lei che dallo sguardo impaurito e puro si lasciava aiutare docilmente, lei che esprimeva il suo amore con ogni sguardo che riservava al suo Gael.
Non bastarono quelle lunghe settimane per narrarsi delle loro esistenze da sempre legate eppure separate, ma fu un inizio per gettare nuove radici, per sperare in nuovi virgulti.

La neve si susseguì sulla casa, e lo fece ancora e ancora e nel pieno della terza primavera il bosco si protese verso la piccola fattoria discreta per compiacersi di quanto poteva ammirare.
Gael passò la mano sulla fronte sudata prendendosi una pausa dal lavoro, Amaranta si volse a guardarlo, le mani dolcemente posate sul grembo gonfio di verde foglia, e gli donò un sorriso, uno dei tanti che gli aveva riservato da sempre ma che ora, con quotidiana gioia, poteva essere accolto.

Succede, talvolta, che ci siano dei misteriosi intrecci, dove il fato decide anzitempo di intromettersi nel nostro cammino.
E quando succede è una benedizione immortale.


***

Amaranta significa “che non appassisce, durevole, immortale”
Gael significa “bianco, casto, benedetto e generoso”


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Giorgy
view post Posted on 14/6/2021, 12:11




Anouk la tua scrittura è pura poesia, con poche righe riesci a catapultarci in un paesaggio meraviglioso. La tua dolce creatura Amaranta, mi ricorda per certi versi la Malefica di Angelina Jolie, personaggio ben caratterizzato e con molte sfaccettature.
Mi ispira dolcezza e amore ❤️ le vorrei dare io quel caldo abbraccio che tanto desidera donare al suo Gael.
Sono felice che ci sia un lieto fine❤️ temevo in qualche risvolto drammatico visto che hai inserito la componente dell’ignoranza e superficialità dell’essere umano.
Complimenti dolce Anouk 🌹 hai creato un piccolo capolavoro letterario!
Dimenticavo, i tuoi disegni sono superlativi🥰 hai un tratto delicato, elegante e sinuoso.
Un abbraccio
 
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view post Posted on 14/6/2021, 19:01
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Grazie cara Giorgy, è nata con il lieto fine questa storia, non potevo proprio farne a meno.
 
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view post Posted on 20/6/2021, 08:01
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Spin-Off

Under Giant Trees

Il sole era chiaro e l'aria piacevolmente fresca.
I colori sembravano scelti dal creato per la loro intensità, il blu deciso del cielo, il verde allegro delle giovani foglie, persino la lieve brezza sembrava dipinta, di un leggero tono avorio.
Amaranta e Gael si erano seduti ai piedi di un platano poco distante la loro abitazione per una pausa pomeridiana. Presto sarebbero tornati al lavoro ma la giornata era mite e accogliente, meritava di essere notata.
Restarono a lungo in silenzio poi fu Gael a parlare:
«Come hai fatto a restare ad osservare per così tanto tempo?».
Amaranta fece una lunga pausa e poi disse:
«Mi bastava».
Gael la osservò con tenerezza e riprese:
«Avevi paura? Di noi?».
«No... non di voi. Il bosco narra molte leggende, avevo sentito qualcosa a proposito di strane sparizioni se mi fossi palesata. Il vento a volte si faceva beffe di me, a quanto pare» e sorrise dolcissima.
Gael la guardò ancora senza parlare e si avvicinò a lei. Amaranta posò il capo sulla sua spalla, ogni contatto con lui le dava gioia.
«Ricordo Isac, sai?» disse in un sussurro. La mente era corsa indietro nel tempo, distante.
Lui si scostò sorpreso:
«Davvero? Ma io ero solo un bambino quando lui...».
«Lo so. Ero una bambina anch'io. Ho pianto così tanto».
«Caro piccolo Isac, era sempre così solare».
Lo sguardo di Gael si fece lontano al pensiero del suo fratellino scomparso.
Amaranta non avrebbe voluto portare alla luce pensieri tristi. Gli fece girare un braccio attorno alla vita e si strinse a lui:
«Perdonami, non avrei dovuto».
Lui le diede un bacio sulla tempia.
«Amaranta, tu eri con me sempre... ora mi sembra di ricordare, una volta... Era un pomeriggio come questo, avevo seppellito mia madre da poco e non mi restava più nessuno. Lo sconforto mi aveva riempito quel giorno, mi sentivo così vuoto.
Ricordo di essermi inoltrato nel bosco e di essermi fermato a quel grande salice. Me ne stavo lì in piedi con il peso della tristezza nel cuore. Ho chiuso gli occhi cercando un senso a tutto questo ma non lo trovavo. E poi qualcosa è successo... come se un lontano conforto mi fosse stato trasmesso, non so spiegare... eri lì, vero?».
Lei annuì timorosa e si strinse a lui ancora più forte.
«Eri così triste, non sapevo cosa fare. Ero nel salice, ti ho abbracciato anche se solo con l'intenzione, volevo scacciare un po' di quelle nubi che oscuravano il tuo animo».
«E le fronde si sono mosse lievi, un suono delicato mi ha avvolto... eri tu».
Gli occhi dorati di Amaranta si fecero appena lucidi. Gael non conosceva parole per esprimere tutto l'amore che provava per lei, ma a lei giungeva, come il conforto del salice era giunto a lui quel giorno lontano, come la silenziosa e costante presenza di Amaranta nella sua vita, come un angelo al suo fianco che nel profondo del suo cuore sapeva esserci, doveva solo impararne il nome.
Sorrise felice Gael.

 
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Giorgy
view post Posted on 20/6/2021, 08:59




Che bel regalo che ci hai donato Anouk❤️ questo spin off trabocca di amore, dolcezza, pace e tranquillità 🌹 continua a scrivere queste perle 😘
 
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view post Posted on 20/6/2021, 09:14
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Spin-Off

Under Giant Trees

Cara Anouk , il brano che hai scelto per il titolo di questo tuo spin off si interseca perfetto tra i rami e le foglie dell’albero sotto cui sono seduti Amaranta e Gael. Le note dolci sono la colonna sonora dell’atmosfera tenera e intrisa d’amore che circonda i due protagonisti. Hai l’invidiabile dono di riuscire a rendere reale il mondo fantastico delle fiabe; la capacità di far nascere nel lettore il desidero di diventare anch’egli parte dei tuoi racconti. Bravissima 🥰
 
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view post Posted on 20/6/2021, 16:32
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Anouk, sai quanto io sia ormai affezionata ai tuoi Gael e Amaranta ❤️, ed è stato bellissimo ritrovarli così sereni dopo tanto patire, pur nel ricordo commosso e malinconico del triste passato, finalmente lieti e appagati nella quieta felicità del loro presente.
 
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view post Posted on 21/6/2021, 13:29
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CITAZIONE (Giorgy @ 20/6/2021, 09:59) 
Che bel regalo che ci hai donato Anouk❤️ questo spin off trabocca di amore, dolcezza, pace e tranquillità 🌹 continua a scrivere queste perle 😘

Grazie Giorgy, ho assecondato una richiesta di Xe che mi chiedeva un sequel...

CITAZIONE (Lonely_Kate @ 20/6/2021, 10:14) 
Cara Anouk , il brano che hai scelto per il titolo di questo tuo spin off si interseca perfetto tra i rami e le foglie dell’albero sotto cui sono seduti Amaranta e Gael. Le note dolci sono la colonna sonora dell’atmosfera tenera e intrisa d’amore che circonda i due protagonisti.

È esattamente quello che il brano mi ha ispirato, la musica è potente <3

CITAZIONE (Lonely_Kate @ 20/6/2021, 10:14) 
Hai l’invidiabile dono di riuscire a rendere reale il mondo fantastico delle fiabe; la capacità di far nascere nel lettore il desidero di diventare anch’egli parte dei tuoi racconti. Bravissima 🥰

Grazie Kate, questo che mi scrivi è bellissimo, davvero! A me non sembra possibile che succeda, ma mi fa un immenso piacere <3

CITAZIONE (silver doe @ 20/6/2021, 17:32) 
Anouk, sai quanto io sia ormai affezionata ai tuoi Gael e Amaranta ❤️, ed è stato bellissimo ritrovarli così sereni dopo tanto patire, pur nel ricordo commosso e malinconico del triste passato, finalmente lieti e appagati nella quieta felicità del loro presente.

Grazie anche a te Barbara, questa storia è nata all'insegna della dolcezza e non ho voluto cambiare rotta. Gael e Amaranta "vissero per sempre felici e contenti", succede, succede anche questo <3
 
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view post Posted on 21/6/2021, 19:46
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Cara Anouk, che bella sorpresa trovare uno spin off su Amaranta e Gael! Ci hai regalato un altro spaccato di vita di questi tuoi bei personaggi in uno stile chiaro, cristallino come Amaranta.
Un piccolo gioiello che trasmette calma, serenità e amore. Grazie! ❤️

Edited by Arwen68 - 21/6/2021, 22:48
 
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Xe83
view post Posted on 22/6/2021, 05:47




Cara Anouk, che meraviglia lo spin off di Amaranta e Gael: quanto li amo questi ragazzi! Quando amo leggere le tue parole, che riescono a far vivere questi meravigliosi personaggi di una luce magica, unica!

I due ragazzi hanno e conoscono segrete corrispondenze capaci di attivare una comprensione reciproca che va al di la delle parole, delle azioni. Amaranta e Gael sono vicini da sempre, pur non sapendolo, perché destinati a stare insieme.
Ecco perché si capiscono così bene, ecco perché sanno leggere reciprocamente gli immaginari fili delle loro anime.
Ecco perché, nonostate le tempeste della vita, quando sono insieme, sono destinati a vivere felici e contenti: sanno farsi scudo uno con l'altra con il loro amore che è luminosissimo e dolcissimo.
Sanno interpretare alla perfezione i meccanismi della vita, leggendoli e interpretandoli con i loro stupendi sguardi teneri ed armoniosi.

Cara Anouk, mi viene da dirti di non fermarti: continua a far vivere, attraverso la tua fulgida penna, queste meravigliose anime.
Leggere di Amaranta e Gael mi fa battere il cuore di gioia, mi fa entrare in un meravigoioso universo di pace, il loro.
Un universo fatto di una miriade di colori, di mille sfumature: le spettacolari e magiche sfumature dell'amore.
❤️

Edited by Xe83 - 22/6/2021, 08:41
 
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view post Posted on 23/6/2021, 21:19
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CITAZIONE (Arwen68 @ 21/6/2021, 20:46) 
Cara Anouk, che bella sorpresa trovare uno spin off su Amaranta e Gael! Ci hai regalato un altro spaccato di vita di questi tuoi bei personaggi in uno stile chiaro, cristallino come Amaranta.
Un piccolo gioiello che trasmette calma, serenità e amore. Grazie! ❤️

Grazie Manu per aver letto questa piccola aggiunta e se ti ha trasmesso "calma, serenità e amore" ne sono davvero felice ❤

CITAZIONE (Xe83 @ 22/6/2021, 06:47) 
Cara Anouk, mi viene da dirti di non fermarti: continua a far vivere, attraverso la tua fulgida penna, queste meravigliose anime.
Leggere di Amaranta e Gael mi fa battere il cuore di gioia, mi fa entrare in un meravigoioso universo di pace, il loro.
Un universo fatto di una miriade di colori, di mille sfumature: le spettacolari e magiche sfumature dell'amore.
❤️

Cara Xenia, come sempre sai trovare una chiave di lettura profondissima.
Come sempre ti ringrazio per le tue parole meravigliose e in questo caso particolare il merito è tutto tuo e della tua semplice domanda "c'è un sequel di Amaranta e Gael?".
Grazie ❤
 
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view post Posted on 29/6/2021, 18:54
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Lonely_Kate (view post Inviato il: 28/2/2021, 13:50)
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Anouk Immortale e Benedetto
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Cara Anouk, hai creato una mite creatura che si mimetizza perfettamente all’ambiente che la circonda.
Alla gioiosa ingenuità della sua fanciullezza, hai aggiunto quel tocco magico da ‘fatina dei boschi’, che la rende ancora più adorabile.
Il tuo racconto è una delicata testimonianza, che recita dello stretto legame che unisce le giovani vite descritte, con la premura gentile della natura, per tutte le creature che vivono con essa e per essa.
La sua forza sta proprio nell’infinita capacità di rinnovamento, che trova vigore a partire dagli amori più puri. <3
 
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view post Posted on 9/7/2021, 09:52
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Kate perdonami ma questo commento da cellulare non si leggeva (non so perché), lo vedo solo ora da computer.
Grazie per aver riportato queste parole, sei un angelo <3
 
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view post Posted on 9/3/2022, 18:47
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Con grandissima gioia (mia) hanno compreso il mio racconto "Immortale e Benedetto" in una raccolta di fiabe che verrà pubblicato in un volume per la Historica Edizioni.
È una piccola cosa ma non vedo l'ora di vederlo stampato su un libro vero per tuffarci il naso e sentire l'odore che avrà.

Due ringraziamenti sono doverosi:
Al Forum, nella persona di Ida, che mi ha fatto scoprire di poter scrivere.
A Elly che ha proposto il tema del bosco da cui è iniziato tutto.
E poi a tutte le scrittrici che leggo qui che con le loro storie mi hanno insegnato molto sul mondo della scrittura.
Grazie
 
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view post Posted on 9/3/2022, 18:51
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GabrixSnape

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CITAZIONE (Anouk @ 9/3/2022, 18:47) 
Con grandissima gioia (mia) hanno compreso il mio racconto "Immortale e Benedetto" in una raccolta di fiabe che verrà pubblicato in un volume per la Historica Edizioni.
È una piccola cosa ma non vedo l'ora di vederlo stampato su un libro vero per tuffarci il naso e sentire l'odore che avrà.

Due ringraziamenti sono doverosi:
Al Forum, nella persona di Ida, che mi ha fatto scoprire di poter scrivere.
A Elly che ha proposto il tema del bosco da cui è iniziato tutto.
E poi a tutte le scrittrici che leggo qui che con le loro storie mi hanno insegnato molto sul mondo della scrittura.
Grazie

Che bella notizia! Tantissimi auguri per il tuo successo, Anouk! <3
 
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