Il Calderone di Severus

Ida59 - Notte nel bosco, Tipologia: racconto breve Rating: Per tutti Genere: fantasy (vampiri) Avvertimenti: nessuno

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view post Posted on 1/6/2021, 20:12
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I ♥ Severus


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Titolo: Notte nel bosco
Autore/data: Ida Daneri - novembre 2019 (mai pubblicato) rimaneggiato il 30/5/2021
Tipologia: racconto breve
Rating: Per tutti
Genere: fantasy (vampiri)
Avvertimenti: nessuno
Riassunto: Un amore dolce e forte che nessuna maledizione può infrangere.
Parole-battute: 597 – 3502

Nota: racconto partecipante alla sfida Originali n. 3 “I sussurri del bosco” del forum "Il Calderone di Severus".

Disclaimer: Questa storia è di mia proprietà e occorre il mio esplicito e preventivo consenso per pubblicare/tradurre altrove questa storia o una citazione da essa.



Notte nel bosco



Le foglie rotolano lente sul prato della radura, sospinte piano verso il bosco dall’umido vento autunnale, in un turbinio di colori caldi che si riflettono nelle tue profonde iridi nocciola, ricordi perduti dei bagliori dorati nel sole morente.
Secoli dopo secoli, il malinconico autunno si adagia piano sul tuo viso stanco, nell’attesa di questa nuova notte che ti porterà via da me, a lottare contro te stesso, contro la dannazione che, senza tua colpa, ha cambiato la tua via, rendendola tremenda e solitaria.
Fino alla notte in cui mi hai conosciuta.
La notte in cui non mi hai dissanguata per soddisfare la tua sete disumana.
La notte in cui, ancora una volta, la tua vita è cambiata.
Freme e ribolle la macabra brama di sangue, dopo mesi di astinenza. La tua mano delicata mi sfiora il viso e le tue labbra lambiscono piano le mie in una languida carezza interminabile, i canini retratti come hai imparato a fare per non ferirmi mai. Ogni volta mi chiedo come riesci a essere così dolce e controllato anche quando l'urgenza di nutrirti si fa pressante e indifferibile.
Mi sorridi, e il primo raggio della luna che sale in cielo accende di riverberi d'argento le iridi in cui leggo una malinconia profonda che mi stringe il cuore.
- Non andare, resta con me… non ho paura!
Il tremito della mia voce mi sconfessa, mentre un lampo di dolore lacera il tuo sguardo lasciando filtrare il riflesso di sangue della tua natura dannata.
Il vento si alza di colpo, umido della pioggia imminente, e le foglie turbinano nell’aria, si scontrano in scie vorticanti, gialle, arancioni, rosse, marrone bruciato, ambra dorata, bronzo, tante calde tonalità autunnali che scoloriranno nell'oscurità della tua solitaria notte eterna.
Ritroverò queste stesse foglie fra i tuoi abiti e nei capelli arruffati, domattina, insieme a nuovi graffi sul tuo pallido volto, il sangue da poco rappreso sulle labbra e la disperazione profonda nei tuoi occhi spenti.
Non puoi farne a meno, lo so, il sangue è il tuo unico nutrimento, anche se ormai ti ripugna. Eppure lo brami. E cresce in te l'odio feroce per chi ti ha condannato a perdere l'umanità.
Ma ancora avrai vinto la lotta solitaria contro la tua dannazione, nel folto del bosco, lontano da ogni essere umano cui potresti nuocere. Piccoli animali innocenti ti disseteranno e so che starai attento a non procurare loro sofferenze inutili, né li priverai della vita. Solo piccoli sorsi di nettare celestiale a sopire una sete bestiale. Lo stretto indispensabile per te, senza fare del male a loro. Solo una notte ogni tanto, nel bosco maledetto dove il morso degli affilati canini mutò per sempre la tua vita.
La notte in cui vorresti morire.
Ma non puoi.
Forse la tua meravigliosa dolcezza è così struggente proprio per compensare la tua dannazione, che nella notte ti opprime e ti condanna, che da secoli ti tortura, straziandoti l’anima.
Pioverà, questa notte, e tu vagherai tra gli alberi nella nebbia, rimpiangendo l’umanità che credi di aver perduto.
Eppure, non è così.
Ti stringerò fra le braccia quando il sole sorgerà, nell'oscura protezione della nostra casa. Ti sentirò tremare, bagnato fino alle ossa, brividi non di freddo ma di orrore a scuotere il tuo corpo alto e sottile.
Ma nei tuoi occhi sfolgorerà di nuovo l’amore: mi perderò nel tuo sguardo colmo di malinconia e condurrò la tua mano a sfiorare piano il lieve gonfiore del mio ventre.
Ancora non sai nulla e sei convinto che sia impossibile.
Eppure è accaduto.
E il mio nome sarà sulle tue labbra, dolce più di sempre.

Edited by Ida59 - 30/12/2021, 15:14
 
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