Il Calderone di Severus

Cieco Vedere, Tipologia (One Shot) Genere: (Malinconico, Introspettivo) Personaggi (Silente - Grindelwald) Avvertimenti (no pairing, ma romance omosessuale)

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view post Posted on 22/7/2018, 22:05
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Fondi-calderoni

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Cucùsette, eccomi di nuovo qui con un'altra storia...
Si è praticamente scritta da sola in un pomeriggio, dopo aver visto il secondo trailer de I Crimini di Grindelwald, non sono riuscita a fermarmi.
C'è un riferimento ad una scena del trailer, ma non penso sia spoiler del film.
E comunque può anche essere presa separatamente.
Bando alle ciance, vi lascio alla lettura.
Spero vi piaccia.


Titolo: Cieco vedere
Autore: PandaNemo
Beta Reader: Nessuno
Tipologia: One Shot
Rating: Per tutti
Genere: Introspettivo, malinconico, tracce di romance.
Personaggi: Albus Silente, Geller Grindelwald
Pairing: Silente/Gellert (a senso unico)
Epoca: Boh, ambientata sia nell'adolescenza di Silente, che prima dello scontro con Grindelwald che dopo.

Ovviamente i personaggi qui citati non mi appartengono, sono di proprietà di J.K. Rowling, scrivo senza alcun scopo di lucro.

°§°§°§°§°§°§°§



Il tuo riflesso nello Specchio delle Emarb.
Brame.
Bramare.
Verbo transitivo.
Desiderare ardentemente, agognare; il suo significato.
Il tuo riflesso, Gellert.
Ecco cosa vedo, in questo specchio che mostra i desideri più reconditi e nascosti di una persona.
Gellert Grindelwald.


Amico.
La famiglia era per me un fardello insopportabile, che mi ero fatto scivolare addosso per dovere.
Mia madre era morta, dovevo occuparmi di Ariana e Aberfort, ero il primogenito.
Ariana, quella sorella vittima ed involontaria carnefice.
Aberfort, quel fratello molto meno dotato di me e molto più dedito.
Il mio ostacolo, il mio freno.
Poco importava che volessi viaggiare, che dovessi viaggiare per apprendere e conoscere.
Il mio unico conforto, l’unico anelito di libertà da quella prigione fatta di terapie e scatti di magia improvvisa, le lettere che scrivevo e ricevevo.
E poi arrivasti tu, il pronipote di Bathilda.
L’unica che pensava fossi sprecato, chiuso com’ero in quella casa.
Mi apristi di nuovo quel mondo che credevo oramai precluso.
I Doni della Morte.
Quei chimerici oggetti, non ero l’unico a crederli reali e tangibili, trovabili ed usabili.
La Bacchetta di Sambuco.
La Pietra della Resurrezione.
Il Mantello dell’Invisibilità.
La Bacchetta, diventare invincibili e ribaltare lo Statuo di Segretezza.
Non avremmo più dovuto nasconderci come paria o bestie da circo.
Quanto accaduto a mia sorella, picchiata e ridotta alla follia da un branco di mocciosi spaventati, non sarebbe più accaduto.
Saremmo stati noi a comandare.
La Pietra, resuscitare mia madre ed essere finalmente libero.
Libero di viaggiare, di sapere, di compiere il nostro progetto.
Fosti amico, mi ridonasti curiosità, vitalità quando mi sentivo appassito come una pianta senza luce.
Fosti molto di più.

Amante.
Ti ho amato, e tanto, di quell’amore giovanile che tutto brucia: cuore, animo, menti, ossa.
L’hai mai saputo?
L’hai mai capito?
Lì, quella sera, in quella biblioteca.
Un’istantanea nella mia mente, indelebile.
Tu, seduto s’uno scalino delle scale a chiocciola in penombra.
Io, vicino a te, indicavo qualcosa tentando di celare i tremiti ed i tumulti del mio animo.
Allungasti le mani, i palmi verso l’alto.
Perché, Gellert?
Volevi che le prendessi?
Mi stavi offrendo qualcosa? Cosa?
Mi spostai, fuggii, non mi reggevano le gambe ed il cuore era un tumulto in petto.
Ed era bastato un semplice gesto.
In realtà, quelle mani volevo afferrarle, posarci sopra le mie, sentire se le tue erano calde e forti come sembravano.
Oh, quant’ho sognato quel momento, nelle solitarie notti passate nella mia stanza.
Oh, quant’ho ricamato sui tuoi gesti, nei giorni passati assieme, celando la mente perché tu non scoprissi.
Immaginavo, sognavo le tue mani su di me, esplorarci e scoprirci.
Percorrere il profilo delle tue braccia, crollare sulla tua spalla mentre scoprivi le linee del mio corpo, le ossa affilate dei miei fianchi e le lentiggini che mi macchiavano la pelle.
Avrebbero avuto, le tue labbra, il sapore del rum?
Avrebbe avuto, la tua pelle, il profumo di libri e magia?
E come sarebbero stati i tuoi occhi, quei tuoi incredibili occhi, nel momento del piacere?
E mi coprii occhi ed orecchie di quei sogni, di quel mio te.
Ti amai.
Ti amo.
M’insegnasti l’amore, i primi fremiti di desio, il tremare alla brezza calda d’irripetibile primavera.



Avversario.
Fosti questo, anche questo.
Quando non bastarono più i sogni a coprirmi gli occhi, quando la verità divenne innegabile.
Quando non potei più mentirmi sulla diversità dei nostri intenti.
Io volevo sì la sovranità dei Maghi, ma anche la parità.
Tu volevi solo il dominio puro e semplice, il controllo.
Ancora una volta fu la famiglia il giogo che mi bloccò.
Aberfort non era contento dei nostri studi, dei nostri progetti, li vedeva oscuri e dannosi.
Vedeva te oscuro e dannoso.
Non volli credergli.
Trascuravo Ariana, secondo lui.
Non aveva capito, non voleva capire che in me non c’era alcuno spirito di sacrificio.
Trovava inconcepibile che la famiglia mi soffocasse, che in quella casa mi mancasse l’aria, che provassi l’impulso di scavalcare quelle alte mura d’erba, l’orizzonte di Ariana e mia segreta.
Avevo fatto ciò che dovevo, ma ora avevo finalmente altro su cui concentrarmi.
Non che non amassi mia sorella, ma avevo ben altre ambizioni, altri desideri.
Aberfort invece le era attaccatissimo, s’occupava di lei instancabilmente, devotamente, sapeva come prenderla.
Ed Ariana ricambiava quel sentimento a suo modo, un legame che con me non aveva.
Litigammo in modo feroce.
Ricordo ancora le sue urla quando lo Cruciasti, nel nostro piccolo giardino domestico.
Iniziammo a duellare, non potevo sopportare quell’atto crudele nei confronti del mio unico fratello, e non potevo sopportare che lui ti attaccasse.
Non so per cosa combattevo, o per chi.
Per difendere quella famiglia tanto opprimente?
Per difendere il mio te?
Attaccavo forse quella nebbia di sogno in cui m’ero volontariamente perduto?
Ariana era lì, e per lei fu troppo.
Si buttò in mezzo, forse per fermarci o per difendere Aberfort.
S’adagiò sul prato verde come s’adagia una foglia d’autunno.
Immobile e morta.
Fuggisti via.
Mi lasciasti solo.
Ero di nuovo solo, in mezzo ai cocci di una famiglia distrutta e dei sogni infranti.
Eppure ancora t’amo come s’ama un amico, un innamorato, quel fratello che non ho mai avuto.

Harry si alzò in piedi.
“Signore... professor Silente... Posso farle una domanda?”
“Certo! Me ne hai appena fatta una!” Silente sorrise. “Comunque, puoi farmene anche un'altra”.
“Lei che cosa vede, quando si guarda in quello specchio?”
*


Il tuo riflesso nello Specchio delle Emarb.
Brame.
Bramare.
Verbo transitivo.
Desiderare ardentemente, agognare; il suo significato.
Il tuo riflesso, Gellert.
Ecco cosa vedo, in questo specchio che mostra i desideri più reconditi e nascosti di una persona.
Gellert Grindelwald.


* Tratto da Harry Potter e la Pietra Filosofale.

Edited by PandaNemo - 23/7/2018, 00:48
 
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view post Posted on 23/7/2018, 16:15
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Quel piccolo flash ha colpito terribilmente :D (anche me, in realtà, ho iniziato la mia prima Grindeldore, ma l'ho abbandonata perché presa da un altro progetto).
Bella, davvero molto bello questo spaccato introspettivo di Dumbledore, questo viaggio nella sua psiche, in tutte le sue debolezze celate dietro al grande mago.
Un attaccamento folle. Un'amicizia altrettanto folle.
Un amore?
Cieco vedere.
L'amore, l'attrazione, la passione ci rendono ciechi.
Ciechi e spesso pazzi.
E qui colori un Albus a pezzi, fragile, lontano da quello cui si è abituati, e proprio per questo ancora più bello. Umano.
Resta indubbio che sono due personaggi dal fascino estremo e insieme hanno così tanto da dire.

Brava, una storiella corta ma colma di significati e che è davvero un piacere leggere
 
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view post Posted on 23/7/2018, 16:55
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Mi ha conquistato anche questa tua perla.
Una prosa ritmata e ricca di metafore delicate e poetiche.
Sembra quasi una lunga poesia mista a prosa.
Tutto molto evocativo e talora dark e cupo, come i sentimenti e i dolori che descrivi così bene.
Appropriati per un giovane Silente straziato dalla vita e dai rimorsi, ma anche dai rimpianti per quello che poteva essere e non è stato.
In qualche immagine e nell'andamento la tua prosa mi ricorda quella di Ania.
Ho apprezzato il titolo Cieco vedere e i due brani ripetuti all'inizio e alla fine che conferiscono un che di soffocante e disperato ai sentimenti che esprimi.
Grazie, Giorgia e complimenti.
 
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view post Posted on 24/7/2018, 16:08
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Fondi-calderoni

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Ania, Chiara, grazie infinite per i vostri commenti, mi riempiono di gioia ^.^
L'ho scritta letteralmente in un pomeriggio, d'istinto, e sono felice che questa storiella vi abbia dato qualcosa durante la lettura.
Penso che il frammento di quella scena abbia sconvolto tutti - almeno i fan più attaccati - assieme alla frase "pensi che Silente porterà il lutto per te?" (dovrebbe essere così più o meno. Altra roba che devo scrivere...)
Dura pochi secondi, ma apre infiniti scenari.

@Ania: l'amore, l'amicizia, i sentimenti in generale rendono ciechi, specialmente se vanno a contrastare con l'idea segreta o con l'opinione altrui riguardo alla persona-oggetto.
Albus immagina ogni cosa di Gellert, Aberfort lo vede in modo opposto.
Albus sente, nota che ci sono differenze profonde, insanabili, ma accecato-volontario cieco le ignora fin quando può, è affamato.

@Chiara: scrivo poesie senza intenzione :)
Silente l'ho sempre immaginato straziato, oltre che abilissimo manipolatore, per ciò che ha inizialmente contribuito a creare (i piani con Gellert, le ricerche, le opinioni scambiate) anche se poi si è ritrovato escluso ed ha posto fine a tutto.
Trovo altamente simbolico ed intenso che alla fine sia stato proprio lui, l'unico in grado di fermarlo.
Se la mia prosa ti ricorda anche solo in parte quella di Ania, ne sono felice: scrive benissimo ed in un modo che adoro, evocativo e denso ^.^

Grazie a voi, di nuovo, non potete vederlo, ma ho un sorriso gigante ogni volta che leggo i vostri commenti <3
 
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view post Posted on 25/7/2018, 08:18
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I ♥ Severus


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Davvero molto bella. Hsi saputo coinvolgermi, fin da subito, e farmi “vivere” dentro la psicologia di un giovane Silente, descrivendo in modo magistrale (e aulico) i suoi pensieri, sensazioni ed emozioni.
Bello in particolare “il mio te” e il suo coprirsi gli occhi e le orecchie con i sogni: rende perfettamente la sua posizione. Poi, come per Severus, anche per Silente c’è stato il tragico risveglio dai sogni che si sono trasformati in incubi. (Qui occorrerebbe aprire una parentesi: perché Silente, proprio lui, con quei sogni diventati incubi, non ha saputo comprendere e aiutare Severus che aveva commesso il suo stesso errore? Perché lo ha imprigionato in quella orribile gabbia di dovere? Forse davvero non si fidava fi lui?)
Ho anche apprezzato i tre titoletti, che iniziano tutti con la A: una finezza.
 
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view post Posted on 27/7/2018, 22:56
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Bellissima idea quella che ti ha condotto a intrecciare i fili dei ricordi di Silente prendendo spunto da una semplice cap del trailer. Un'idea brillante, originale, e la tua capacità grandiosa di raccontare e descrivere benissimo quanto la tua fantasia crea hanno fatto di questa one shot un gioiello.

La sequenza degli avvenimenti fa correre l'immaginazione, il tuo stile narrativo è vivo e pulsante, coinvolge, cattura l'attenzione e il ripristino di un passato appena accennato dalla Rowling nei libri, a cui tu hai saputo dare vita in modo incredibile, è perfetto.

E infatti è tutto perfettamente inserito al proprio posto, tutto così plausibile, verosimile, convincente... l'insofferenza di Silente, la sua ricerca di qualcosa che andasse oltre il dovere/prigione familiare, l'attrazione per colui che rappresenta la possibile evasione da quella realtà che gli sta troppo stretta: hai ricostruito tutto quanto con abilità ammirevole, raccontando i sentimenti, gli impulsi e le emozioni contenuti nella storia in modo intenso e toccante.

Bravissima, sei davvero in gamba, Giorgia, un grande applauso!
 
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view post Posted on 30/7/2018, 17:09
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Ida, Ele, vi ringrazio di tutto cuore per i commenti, sono davvero felice che la storia vi sia piaciuta.

Ida: è la prima volta che scrivo di Silente così nel dettaglio, mi solleva sapere che ci sono riuscita in modo degno.
E' un personaggio complesso, e ehm, non ho proprio una buona considerazione di lui, quindi l'ho dovuto analizzare in maniera oggettiva anzichè vederlo il solito manipolatore.
Diciamo che quel pezzo ha contribuito a farmelo vedere in modo più umano.
Sul perchè non abbia aiutato Severus e comprenderlo, visto che sapeva, ci sarebbe da aprire un volume per rispondere.
La mia idea è che non gliene importasse, o non così tanto da fare davvero qualcosa.
Aveva il Bene Superiore da difendere, sapeva l'inizio della storia e ne sapeva la fine.
Intervenire in qualche modo avrebbe significato dover magari sbrogliare la matassa macchiandosi le mani o scendendo in campo di persona, invece aveva Severus e Harry a fare il lavoro sporco per lui.
O così la vedo io.

Ele: addirittura un gioiello? Wow, me felice!
Per il Silente insofferente alla famiglia, ho pescato a piene mani dai libri e dai paragrafi con Aberfort, ma avendo visto Silente come un tipo ambizioso, ho sempre immaginato che non tollerasse troppo a lungo la vita con persone meno "capaci" di lui.
Nè vivere in un posto dov'era costretto a stare nascosto come un reietto, non a caso il fulcro dell porgetto suo e di Gellert era la rivelazione dei Maghi al mondo.
 
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view post Posted on 20/8/2018, 17:26

Buca-calderoni

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Non l'avevo ancora letta!
L'avevo vista, avevo detto la classica frase "dopo la leggo", e poi mi sono scordata. Bellissima, è scritta davvero bene. Sei riuscita a rendere molto bene le emozioni di un personaggio complicato come Silente. Io non amo usarlo nelle storie, proprio perché molto spesso mi riesce difficile scrivere di lui e dei suoi pensieri, ma tu ci sei riuscita davvero bene.
Molto ben costruita, dai titoli alla spiegazione delle diverse emozioni. Si vede che ti sei impegnata e che ci hai impiegato del tempo a leggere e sistemare.
Vedo con piacere che ti piace misurarti con personaggi complicati e situazioni particolari (come l'altra con Voldemort e Bellatrix): non è da tutti, e spero che continuerai in questo modo, perché ci offri delle storie che altrimenti non avremmo la possibilità di leggere.
Mi piacerebbe vedere Gellert e Silente in un'altra storia, ci stai pensando? :)
 
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view post Posted on 20/8/2018, 21:54
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Grazie mille della recensione, Stella!
Sono contentissima che la storia ti sia piaciuta.
Silente è uno scoglio arduo pure per me, ma quel frame è stato un vero e proprio fulmine a ciel sereno.
Riguardo il misurarmi con personaggi complicati, è la mia sfida preferita.
E' difficile e snervante, spesso, ma mi da belle soddisfazioni.
Un'altra storia su Silente e Gellert? Perchè no, è una possibilità, ma al momento non ho in cantiere nulla di certo. Però so che mi piacerebbe usare il pov di Gellert.
 
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8 replies since 22/7/2018, 22:05   134 views
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