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| 2.2.B Lo schema dei personaggi secondo Greimas
Greimas [1] negli anni ‘70 ha rielaborato le sfere d’azione di Propp in categorie ancora più astratte, applicabili a tutte le forme di narrazione, giungendo a un modello costituito da 6 attanti configurabili in “individui letterari” che svolgono un determinato ruolo narrativo, che resta stabile indipendentemente dalla figura concreta che lo ricopre : • soggetto (eroe/protagonista), • oggetto, • destinante, • destinatario (spesso equivale al soggetto), • aiutante, • anti-soggetto (opponente/antagonista). Ogni singolo ruolo narrativo è definito dal rapporto con gli altri e dalla funzione che svolge, ma non da “chi” lo interpreta. Il Soggetto lotta per conseguire l’Oggetto (di valore) che desidera; Soggetto e Oggetto si definiscono a vicenda tramite il desiderio: l’Oggetto di valore diventa tale nel momento in cui c’è un Soggetto che lo desidera e il Soggetto è tale solo se vi è un Oggetto da desiderare. Perché scatti il desiderio è quasi sempre necessario che vi sia qualcuno (Destinante) che lo renda desiderabile, che lo carichi di un valore positivo che lo faccia apparire come un Bene per il Soggetto. Il ruolo del Destinatario e del Soggetto tendono quindi a coincidere. Capita inoltre spesso che il ruolo del Destinante sia del tutto implicito, cioè non sia qualcosa di fisicamente presente nel racconto. L’Opponente è colui che ostacola il Soggetto nel suo disegno di impossessarsi dell’Oggetto. In pratica si tratta di un anti- Soggetto che mira a conquistare lo stesso Oggetto desiderato dal Soggetto. Ovviamente, l’Aiutante aiuterà il Soggetto a congiungersi con l’Oggetto.
Un racconto è dato dalla storia di un soggetto desiderante e un oggetto desiderato inseriti in una struttura polemico-conflittuale che pone lo stesso oggetto al centro di due azioni antagoniste. L’attore che si oppone al congiungimento tra soggetto e oggetto, cercando in tal modo di realizzare il valore contrario, il ruolo di anti-Soggetto.
Il nucleo dello schema è quindi incardinato sull’oggetto del desiderio agognato dal soggetto e situato, come oggetto di comunicazione, tra il destinatore e il destinatario. L’oggetto può essere: - un oggetto fisico dotato di un valore intrinseco (denaro, oro, diamanti, ecc.) o soggettivo (un ricordo di famiglia); - un “oggetto di relazione” (l’amore, l’amicizia, la stima, la fiducia in se stessi, ecc.); - un “oggetto di potere” cioè una situazione di dominio (l’eliminazione di un concorrente, di un rivale, la conquista di una carica pubblica, ecc.) - un “oggetto di sapere” cioè una conoscenza (un segreto, una confessione, ecc.). Ciò che conferisce valore all’oggetto è semplicemente il desiderio che il soggetto e/o l’antisoggetto (oppositore/antagonista) provano nei suoi confronti: è un valore riferito allo specifico rapporto che si crea all’interno della storia narrata.
L’oggetto si trova anche al centro di un rapporto di comunicazione in cui il destinante lo mette in gioco e lo rende desiderabile per qualcun’altro che lo accetta come tale, il destinatario (spesso lo stesso Soggetto). Inoltre il soggetto può avere a che fare con altre due tipologie di attanti che agiscono sul piano del potere: l’aiutante, che affianca l’eroe e può facilitarne l’azione, e l’opponente, che invece ostacola il raggiungimento degli obiettivi del soggetto.
Ci sono quindi sei categorie attanziali che, a coppie, definiscono tre sfere di azione o funzioni narrative del racconto: - soggetto/oggetto; - destinante/destinatario; - aiutante/opponente.
La relazione fra attanti (funzioni astratte) e attori (personaggi) può essere: - isomorfica: a un attante corrisponde un solo attore; - demoltiplicata: a un attante corrispondono più attori, come quando la funzione attanziale dell’aiutante viene svolta da più attori; - sincretica: un solo attore corrisponde a più attanti.
[1] Algirdas Julien Greimas (1917-1992), linguista e semiologo lituano che contribuì alla teoria semiotica fondando la semiotica strutturale.Edited by Ida59 - 18/1/2019, 19:04
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