Il Calderone di Severus

Etimologie varie e curiosità etimologiche

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Ida59
view post Posted on 17/6/2023, 07:45 by: Ida59
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I ♥ Severus


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Da un dolce sogno d'amore!

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Dubbio amletico



Il termine deriva dal personaggio di Shakespeare e ne riassume le caratteristiche caratteriali e comportamentali. Significa irresoluto, dubbioso, contraddittorio, ambiguo, tentennante; riflette la condizione di smarrimento e incertezza dell’eroe shakespeariano, che affronta la crisi di un mondo e di un intero sistema di valori. La tragedia incarna il dibattersi tra la volontà di agire e l’esigenza di adattarsi alla realtà. Amleto interpreta la tragedia dell’uomo moderno che ha perduto ogni punto di riferimento, ogni morale, e sente che il suo destino è riposto nelle sue stesse mani impotenti.
Amletico non designa solamente il fatidico dubbio, ma anche una personalità, un tratto del carattere, un vero e proprio modo di essere: riflette l’incarnazione stessa del dubbio, dello smarrimento, di una ricerca di senso tanto ostinata da sconfinare nella follia.
Essere o non essere, il conflitto tra l’uomo e il nulla, tra la disperata necessità di agire e il limbo paralizzante dell’inazione: questo dissidio esistenziale va ben oltre il dubbio e si condensa nel termine assoluto “amletico”.

Monologo di Amleto - esere o non essere - ATTO III, SCENA I

«Essere, o non essere, questo è il dilemma:
se sia più nobile nella mente soffrire
colpi di fionda e dardi d'oltraggiosa fortuna
o prender armi contro un mare d'affanni
e, opponendosi, por loro fine? Morire, dormire…
nient'altro, e con un sonno dire che poniamo fine
al dolore del cuore e ai mille tumulti naturali
di cui è erede la carne: è una conclusione
da desiderarsi devotamente. Morire, dormire.
Dormire, forse sognare. Sì, qui è l'ostacolo,
perché in quel sonno di morte quali sogni possano venire
dopo che ci siamo cavati di dosso questo groviglio mortale
deve farci riflettere. È questo lo scrupolo
che dà alla sventura una vita così lunga.
Perché chi sopporterebbe le frustate e gli scherni del tempo,
il torto dell'oppressore, l'ingiuria dell'uomo superbo,
gli spasimi dell'amore disprezzato, il ritardo della legge,
l'insolenza delle cariche ufficiali, e il disprezzo
che il merito paziente riceve dagli indegni,
quando egli stesso potrebbe darsi quietanza
con un semplice stiletto? Chi porterebbe fardelli,
grugnendo e sudando sotto il peso di una vita faticosa,
se non fosse che il terrore di qualcosa dopo la morte,
il paese inesplorato dalla cui frontiera
nessun viaggiatore fa ritorno, sconcerta la volontà
e ci fa sopportare i mali che abbiamo
piuttosto che accorrere verso altri che ci sono ignoti?
Così la coscienza ci rende tutti codardi,
e così il colore naturale della risolutezza
è reso malsano dalla pallida cera del pensiero,
e imprese di grande altezza e momento
per questa ragione deviano dal loro corso
e perdono il nome di azione.»

 
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