| Lezione 1 - Nozioni base, errori da evitare e consigli
1.7. Infodump
Definizione Infodump nelle descrizioni dei personaggi Infodump nel passato del personaggio Come eliminare l'infodump
Definizione
“La pratica di presentare al lettore, tutte insieme, un mucchio indigeribile e incomprensibile di informazioni.” (Marco P. Massai – Infodump ed eccesso di informazioni). Per alcune tipologie di autori l’infodump è necessario, per gli scrittori di romanzi invece è una bestia nera dalla quale bisogna rendersi immuni prima possibile. L’infodumping è una tecnica di scrittura espositiva: le nozioni sono fornite tutte insieme al lettore, spesso in gergo tecnico. La scrittura espositiva chiarisce termini, inserisce date, fa collegamenti con eventi simili, rimanda a pubblicazioni scientifiche o a testi normativi. È un tipo di scrittura che insegna ai suoi lettori. La scrittura narrativa, invece, è prima di tutto intrattenimento. Non deve stressare rovesciando addosso a chi legge una sfilza di nozioni studiate o imparate nel corso della vita. L’autore non deve fare bella figura dimostrando la sua cultura e le sue conoscenze. L’autore di narrativa deve affascinare, interessare e catturare il proprio lettore. Se è bravo può anche insegnare molte cose ai suoi lettori, ma loro non devono accorgersi di impararle! L'infodump si trova spesso nella presentazione dei personaggi, nei dialoghi e nelle descrizioni. L’autore, infatti, vuole essere sicuro che il lettore recepisca tutte le infinite sfumature del personaggio, affinché possa sentirlo “vivo”. Ma a volte tutta questa vita si trasforma in noia, se è concentrata nella stessa pagina ed esposta a mo’ di indottrinamento. Dialoghi con un concentrato eccessivo di informazioni appaiono del tutto irreali al lettore, e non c’è nulla di peggio di sentire due personaggi discorrere tra loro snocciolando una serie di informazioni degne di Wikipedia… Le descrizioni devono indurre un’atmosfera, non essere una dissertazione sulla pericolosità di flora e fauna, oppure veicolo di informazioni storiche/geografiche/climatiche/geologiche e quant’altro serva all’autore per tutta la durata del suo libro. Quale è mai il lettore che, dopo una così noiosa esposizione, ricorda tutti i concetti espressi?
Come si può evitare questo errore? La progettazione (programmazione) narrativa è uno strumento molto utile a questo fine. Permette all'autore di conoscere alla perfezione, ancora prima di cominciare a scrivere, quali aspetti della storia vanno inseriti e quali trascurati; quali sono gli aspetti dei personaggi che è necessario sottolineare e quali lasciare invece all'immaginazione del lettore; quali luoghi è importante descrivere e quali si possono trascurare. Avendo le idee ben chiare in fase di progettazione, si può ottenere un livello di studio e conoscenza dei personaggi, dell’ambientazione e della trama che permette di scrivere con naturalezza, dando vita ad una storia che funzioni, senza cadute di stile e ritmo, fornendo le informazioni ed i dettagli necessari proprio nel momento in cui sono utili alla comprensione del lettore. Detto così sembra facile ma, in effetti, è molto difficile arrivare a questa “naturalezza” perché occorre conoscere bene i propri personaggi e i nessi tra di loro e con i vari accadimenti. La soluzione è nella parola: informazione. Ė facile capire perché: infodump viene dalle parole “info(rmation)” e “dump” (rifiuti). Quindi spazzatura informativa. Mucchi di parole che devono restare nella scheda del personaggio. Eliminate quelle informazioni e rileggete il pezzo: se funziona – e funzionerà – allora era infodump quello che avete cancellato. Questo è, in effetti, un utile metodo di verifica. Una volta scritto il pezzo con tutte le informazioni che l’autore ritiene essenziali, si può provare a tagliarne alcune, progressivamente, e vedere se il brano “funziona” lo stesso. Se si dispone di lettori “beta” si può chiedere il loro utile parere. Talvolta gli autori tendono a sostituirsi al cervello e all’immaginazione dei loro lettori (temo sia un errore che ho commesso e continuo a commettere, con la mia mania di spiegare tutto), ma questo, lungi dal creare interesse, rovina l’atmosfera della narrazione inserendo nozioni inutili. Quindi, rileggete e… tagliate senza pietà le spiegazioni eccessive!
Diverso dall'infodump è lo spiegone, bruttissima parola che significa: lʼinformazione è utile ma è veicolata in modo sbagliato, rilasciando probabilmente troppe informazioni tutte insieme o fornendole in modo non consono. Questo significa che le informazioni sono necessarie all’equilibrio della storia, però vanno diluite e sparse nella trama, facendole emergere nel momento in cui sono davvero importanti. Ancora una volta, una corretta programmazione della storia aiuta a capire qual è il momento giusto perché quella data informazione sia rivelata al lettore, possibilmente in modo interessante, magari creando una scena ad hoc.
Come ve la cavate con l’infodump? Siete incappati anche voi in questa trappola? Siete riusciti a uscirne? Come?
Io sono una “precisina” e ci tengo che il lettore possieda tutte le informazioni necessarie, quindi tendo a cadere facilmente in questa tranello, che diventa ancor più pericoloso se si scrive fantasy e c’è un mondo intere da far conoscere al lettore. Conoscendo il problema, però, è più facile evitarlo, proprio grazie alla programmazione della storia. C’è una lunga lista di informazioni che bisogna dare al lettore, ma non è necessario farlo subito nella prima pagina. Occorre individuare qual è il momento migliore per dare le informazioni e, soprattutto, il modo ottimale. A volte si tratta solo di sfruttare a pieno la propria fantasia.
Edited by Ida59 - 22/12/2018, 12:55
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