Il Calderone di Severus

1.7 - Infodump, Lezione 1- Nozioni base, errori da evitare e consigli

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view post Posted on 4/3/2018, 14:54
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I ♥ Severus


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Lezione 1 - Nozioni base, errori da evitare e consigli


1.7. Infodump

Definizione
Infodump nelle descrizioni dei personaggi
Infodump nel passato del personaggio

Come eliminare l'infodump




Definizione



“La pratica di presentare al lettore, tutte insieme, un mucchio indigeribile e incomprensibile di informazioni.” (Marco P. Massai – Infodump ed eccesso di informazioni).
Per alcune tipologie di autori l’infodump è necessario, per gli scrittori di romanzi invece è una bestia nera dalla quale bisogna rendersi immuni prima possibile.
L’infodumping è una tecnica di scrittura espositiva: le nozioni sono fornite tutte insieme al lettore, spesso in gergo tecnico. La scrittura espositiva chiarisce termini, inserisce date, fa collegamenti con eventi simili, rimanda a pubblicazioni scientifiche o a testi normativi. È un tipo di scrittura che insegna ai suoi lettori.
La scrittura narrativa, invece, è prima di tutto intrattenimento. Non deve stressare rovesciando addosso a chi legge una sfilza di nozioni studiate o imparate nel corso della vita.
L’autore non deve fare bella figura dimostrando la sua cultura e le sue conoscenze. L’autore di narrativa deve affascinare, interessare e catturare il proprio lettore. Se è bravo può anche insegnare molte cose ai suoi lettori, ma loro non devono accorgersi di impararle!
L'infodump si trova spesso nella presentazione dei personaggi, nei dialoghi e nelle descrizioni.
L’autore, infatti, vuole essere sicuro che il lettore recepisca tutte le infinite sfumature del personaggio, affinché possa sentirlo “vivo”. Ma a volte tutta questa vita si trasforma in noia, se è concentrata nella stessa pagina ed esposta a mo’ di indottrinamento.
Dialoghi con un concentrato eccessivo di informazioni appaiono del tutto irreali al lettore, e non c’è nulla di peggio di sentire due personaggi discorrere tra loro snocciolando una serie di informazioni degne di Wikipedia…
Le descrizioni devono indurre un’atmosfera, non essere una dissertazione sulla pericolosità di flora e fauna, oppure veicolo di informazioni storiche/geografiche/climatiche/geologiche e quant’altro serva all’autore per tutta la durata del suo libro.
Quale è mai il lettore che, dopo una così noiosa esposizione, ricorda tutti i concetti espressi?


Come si può evitare questo errore?
La progettazione (programmazione) narrativa è uno strumento molto utile a questo fine. Permette all'autore di conoscere alla perfezione, ancora prima di cominciare a scrivere, quali aspetti della storia vanno inseriti e quali trascurati; quali sono gli aspetti dei personaggi che è necessario sottolineare e quali lasciare invece all'immaginazione del lettore; quali luoghi è importante descrivere e quali si possono trascurare.
Avendo le idee ben chiare in fase di progettazione, si può ottenere un livello di studio e conoscenza dei personaggi, dell’ambientazione e della trama che permette di scrivere con naturalezza, dando vita ad una storia che funzioni, senza cadute di stile e ritmo, fornendo le informazioni ed i dettagli necessari proprio nel momento in cui sono utili alla comprensione del lettore.
Detto così sembra facile ma, in effetti, è molto difficile arrivare a questa “naturalezza” perché occorre conoscere bene i propri personaggi e i nessi tra di loro e con i vari accadimenti.
La soluzione è nella parola: informazione. Ė facile capire perché: infodump viene dalle parole “info(rmation)” e “dump” (rifiuti). Quindi spazzatura informativa. Mucchi di parole che devono restare nella scheda del personaggio.
Eliminate quelle informazioni e rileggete il pezzo: se funziona – e funzionerà – allora era infodump quello che avete cancellato.
Questo è, in effetti, un utile metodo di verifica. Una volta scritto il pezzo con tutte le informazioni che l’autore ritiene essenziali, si può provare a tagliarne alcune, progressivamente, e vedere se il brano “funziona” lo stesso. Se si dispone di lettori “beta” si può chiedere il loro utile parere.
Talvolta gli autori tendono a sostituirsi al cervello e all’immaginazione dei loro lettori (temo sia un errore che ho commesso e continuo a commettere, con la mia mania di spiegare tutto), ma questo, lungi dal creare interesse, rovina l’atmosfera della narrazione inserendo nozioni inutili.
Quindi, rileggete e… tagliate senza pietà le spiegazioni eccessive!


Diverso dall'infodump è lo spiegone, bruttissima parola che significa: lʼinformazione è utile ma è veicolata in modo sbagliato, rilasciando probabilmente troppe informazioni tutte insieme o fornendole in modo non consono.
Questo significa che le informazioni sono necessarie all’equilibrio della storia, però vanno diluite e sparse nella trama, facendole emergere nel momento in cui sono davvero importanti.
Ancora una volta, una corretta programmazione della storia aiuta a capire qual è il momento giusto perché quella data informazione sia rivelata al lettore, possibilmente in modo interessante, magari creando una scena ad hoc.

Come ve la cavate con l’infodump?
Siete incappati anche voi in questa trappola? Siete riusciti a uscirne? Come?


Io sono una “precisina” e ci tengo che il lettore possieda tutte le informazioni necessarie, quindi tendo a cadere facilmente in questa tranello, che diventa ancor più pericoloso se si scrive fantasy e c’è un mondo intere da far conoscere al lettore.
Conoscendo il problema, però, è più facile evitarlo, proprio grazie alla programmazione della storia. C’è una lunga lista di informazioni che bisogna dare al lettore, ma non è necessario farlo subito nella prima pagina. Occorre individuare qual è il momento migliore per dare le informazioni e, soprattutto, il modo ottimale. A volte si tratta solo di sfruttare a pieno la propria fantasia.






Edited by Ida59 - 22/12/2018, 12:55
 
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view post Posted on 4/3/2018, 16:32
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Il "modo non consono" dello spiegone quale sarebbe per esempio?

Ad esempio, rimanendo nel mondo di HP, se si parla di un artefatto magico e vengono fornite tutte le caratteristiche e proprietà nel giro di due righe?
È infodump o spiegone?
O solo qualcosa di "scritto male"?

Di infodump ne ho letti (fanfic con la descrizione della protagonista lunghe interi paragrafi) ma ho dei dubbi sulle differenze tra le due cose.
(Scusa la valanga di domande, Ida)
 
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view post Posted on 4/3/2018, 22:42
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La spiegazione della differenza è nelle ultime due righe della lezione:
CITAZIONE (Ida59 @ 4/3/2018, 14:54) 
Diverso dall'infodump è lo spiegone, bruttissima parola che significa: lʼinformazione è utile ma è veicolata in modo sbagliato, rilasciando probabilmente troppe informazioni tutte insieme o fornendole in modo non consono.

Infodump sono spiegazioni eccessive e inutili, che possono tranquillamente essere eliminate.
Lo spiegone contiene informazioni utili ma esposte male, in modo confuso e tutte insieme. Occorre separare le informazioni e inserirle nel momento in cui sono utili al lettore; occorre usare i corretti termini tecnici, se necessario; le informazioni vanno "mescolate" al testo narrativo, fatte filtrare tra una battuta di dialogo, una descrizione o una riflessione. Devono arrivare alla mente del lettore senza che lui se ne accorga.
 
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view post Posted on 9/3/2018, 19:26
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Infodump nelle descrizioni dei personaggi



“Ettore è un ragazzo di 1.78 m, ha i capelli biondi riccioluti e gli occhi azzurri sporgenti, un naso camuso e le labbra sottili. Le braccia sono lunghe e i polsi sottili. Ha le gambe storte. Indossa sempre una maglietta sopra a un paio di jeans blu scuro. Le sue orecchie sono a sventola. Si mangia le unghie. Lavora come magazziniere e ha 38 anni.”
Questo è uno degli errori più classici dell’infodump: la descrizione dei personaggi fatta come un identikit. Ci sono scrittori che presentano così ogni personaggio che fa capolino nella loro storia, anche quelli che non hanno un ruolo fondamentale ai fini narrativi.
Ma tutti questi dettagli servono? Bisogna imparare a inserire solo le particolarità fisiche e intellettuali dei personaggi che interessano l’azione.
Ettore potrebbe aver perso una delle unghie che si mangiucchia in una scena del delitto, per cui la sua compulsione va descritta perché poi sarà risolutiva. Ma non in maniera sterile e compilativa.
Ė necessario descrivere Ettore perché avrà un ruolo fondamentale nel romanzo, ma è meglio se il lettore se ne accorge subito: occorre quindi imparare a mostrare solo ciò che è utile, ad esempio:
“Scesi dall’auto e iniziai a scrutare l’enorme magazzino. Era vecchio e lacero. Le lamiere del tetto gridavano al vento. Un puntino nero attrasse la mia attenzione. Mi incamminai sistemando i lembi del mio cappotto. Un ragazzo sostava nella zona di carico. Più mi avvicinavo e più mi rendevo conto che non era così giovane: era un uomo che si vestiva da adolescente, maglietta rossa e jeans sdruciti. Era così intento a strapparsi l’unghia del dito medio da non notare nemmeno la mia presenza.”
Al lettore non serve sapere che è biondo, ha i polsi sottili ed è alto 1.78 m? perché non è funzionale alla trama. L’importante è che sappia della mania di Ettore di mangiarsi le unghie e del suo desiderio di apparire giovane anche se ormai ha l’età per essere definito un uomo fatto.
Occorre sempre chiedersi: che cosa del personaggio X serve davvero alla storia che voglio raccontare?




Infodump nel passato del personaggio



Spesso l’infodump si nasconde nel passato del personaggio, che torna a galla tentando di rafforzare l’immagine del personaggio stesso. Scrivere la storia dei personaggi (ne riparleremo nella Lezione 2 sui Personaggi: Passato e Scheda del personaggio al punto 2.6 e Storia del personaggio al punto 2.7) prima di creare il romanzo è importante perché ci permette di capirli meglio.
Però, dobbiamo confinate buona parte di quelle storie negli appunti. Non è necessario darle in pasto ai lettori se non c'è un motivo preciso. Spesso, invece, il passato torna anche quando non serve con un eccessivo utilizzo del flashback che ha lo svantaggio di essere statico (non può mai cambiare né portare a una crescita).

 
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view post Posted on 10/3/2018, 17:30
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Non conoscevo la parola infodump, ma il concetto è chiarissimo.
Credo di non cadere in questo tipo di errore, ma è molto interessante confrontare i due brani

CITAZIONE
“Ettore è un ragazzo di 1.78 m, ha i capelli biondi riccioluti e gli occhi azzurri sporgenti, un naso camuso e le labbra sottili. Le braccia sono lunghe e i polsi sottili. Ha le gambe storte. Indossa sempre una maglietta sopra a un paio di jeans blu scuro. Le sue orecchie sono a sventola. Si mangia le unghie. Lavora come magazziniere e ha 38 anni.”

CITAZIONE
“Scesi dall’auto e iniziai a scrutare l’enorme magazzino. Era vecchio e lacero. Le lamiere del tetto gridavano al vento. Un puntino nero attrasse la mia attenzione. Mi incamminai sistemando i lembi del mio cappotto. Un ragazzo sostava nella zona di carico. Più mi avvicinavo e più mi rendevo conto che non era così giovane: era un uomo che si vestiva da adolescente, maglietta rossa e jeans sdruciti. Era così intento a strapparsi l’unghia del dito medio da non notare nemmeno la mia presenza.”

Sostanzialmente il secondo brano colpisce e attiva la fantasia del lettore che può immaginare il personaggio, molto più del primo piatto e insignificante.

Mi viene in mente Montalbano quando si arrabbia con Fazio che enumera le generalità della persona su cui ha fatto ricerche: quello è un infodump.
 
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view post Posted on 10/3/2018, 19:23
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CITAZIONE (chiara53 @ 10/3/2018, 17:30) 
Mi viene in mente Montalbano quando si arrabbia con Fazio che enumera le generalità della persona su cui ha fatto ricerche: quello è un infodump.

:lol:
 
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view post Posted on 14/3/2018, 07:57
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Finalmente sono riuscita a mettermi in pari. Prima mi sono dovuta riprendere dagli scritti dell'agrégation, compresa la traduzione dall'italiano al francese di un testo di Machiavalli, il tutto senza dizionario. Avrei quasi preferito tradurre un lungo passaggio pieno di infodump ;).
Come lettrice, la pratica dell'infodump sui personaggi mi ha sempre dato fastidio, soprattutto se praticata in maniera sconsiderata. E purtroppo se ne leggono fin troppe.
Credo che la descrizione di un personaggio utilizzando l'infodump sia una scorciatoia per non dover appuntarsi da nessuna parte la sua descrizione psico-fisica (perché l'infodump peggiore è quello che oltre a dirti il numero dei capelli del personaggio, fa anche un lungo ritratto psicologico). Se si presenta indirettamente un personaggio - e qui parlo per esperienza personale, perché, tendenzialmente i tratti fisici li comunico quando descrivo i gesti - occorre fare un lavoro di preparazione più lungo e annotare tutti i particolari, altrimenti si può sempre rischiare di cambiare involontariamente il colore degli occhi di un personaggio.
Un discorso a parte - e qui emerge la Corvonero che è in me - meritano le descrizioni particolareggiate tipiche del romanzo ottocentesco (basti pensare alla presentazione di Lucia nei Promessi Sposi), che però hanno sempre una motivazione artistica ben particolare, che sia di imprimere nella memora - soprattutto quando si ha a che fare con un feuilloton, pubblicato a puntate - le fattezze del protagonista (Dumas scrive delle bellissime descrizioni dei suoi personaggi, senza mai farle sembrare un sovraccarico di particolari) oppure per mettere in chiaro dei costumi completamente diversi da quelli del lettore destinatario.
 
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view post Posted on 14/3/2018, 19:09
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CITAZIONE (Alaide @ 14/3/2018, 07:57) 
Credo che la descrizione di un personaggio utilizzando l'infodump sia una scorciatoia per non dover appuntarsi da nessuna parte la sua descrizione psico-fisica (perché l'infodump peggiore è quello che oltre a dirti il numero dei capelli del personaggio, fa anche un lungo ritratto psicologico). Se si presenta indirettamente un personaggio - e qui parlo per esperienza personale, perché, tendenzialmente i tratti fisici li comunico quando descrivo i gesti - occorre fare un lavoro di preparazione più lungo e annotare tutti i particolari, altrimenti si può sempre rischiare di cambiare involontariamente il colore degli occhi di un personaggio.

Concordo. E' una scorciatoia che risparmia parecchio lavoro e, soprattutto rende le cose molto più facili all'autore. Fare un ritratto psicologico (o fisico) usanto tanti aggettivi è molto più facile e veloce del mostrare quelle date caratteristiche psicologiche (o fisiche) facendole emergere dalle azioni/scelte/movimenti/parole/pensieri del personaggio stesso.
Per il lettore, invece, una macro-descrizione è molto più noiosa e rimane poco in mente.
 
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view post Posted on 16/12/2018, 17:34
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Richiamo la prima parte sull'infodump, che ho integrato con spiegazioni ed esempi (seguite il link della citazione), e aggiungo qui alcune domande e mie personali considerazioni.
CITAZIONE (Ida59 @ 4/3/2018, 14:54) 
1.7. Infodump
Definizione
[...]
Come si può evitare questo errore?
[...]
Diverso dall'infodump è lo spiegone

Come ve la cavate con l’infodump?
Siete incappati anche voi in questa trappola? Siete riusciti a uscirne? Come?


Io sono una “precisina” e ci tengo che il lettore possieda tutte le informazioni necessarie, quindi tendo a cadere facilmente in questa tranello, che diventa ancor più pericoloso se si scrive fantasy e c’è un mondo intere da far conoscere al lettore.
Conoscendo il problema, però, è più facile evitarlo, proprio grazie alla programmazione della storia. C’è una lunga lista di informazioni che bisogna dare al lettore, ma non è necessario farlo subito nella prima pagina. Occorre individuare qual è il momento migliore per dare le informazioni e, soprattutto, il modo ottimale. A volte si tratta solo di sfruttare a pieno la propria fantasia.


 
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CITAZIONE (Ida59 @ 16/12/2018, 17:34) 
Come ve la cavate con l’infodump?
Siete incappati anche voi in questa trappola? Siete riusciti a uscirne? Come?

Generalmente non incappo nella trappola dell'infodump - o almeno non mi sembra -, perché tendenzialmente tengo delle informazioni nascoste al lettore per rivelarle gradualmente. Quello in cui incappo è forse il difetto opposto, ovvero, a volte, temo di non essere troppo chiara con i lettori, ma di solito me ne accorgo in fase di rilettura.
C'è però un campo in cui rischio l'infodump e non è tanto il fantasy che mi procura problemi - credo che il passare attraverso più punti di vista mi aiuti da un lato a rendere tangibili le diverse culture, dall'altro a non sommergere il lettore di informazioni -, quanto piuttosto il giallo. Ecco lì quando arrivo alla rivelazione finale tendo a far dire troppe cose al mio detective, perdendomi magari in particolari inutili, che sommergono il movente, per esempio. Credo che a livello psicologico in questo caso il problema sia legato alla volontà di chiarire tutto per filo e per segno al lettore e quindi devo leggere e rileggere quelle parti per comprendere cosa c'è di troppo, perché, alla fine, una quantità enorme di informazioni rischia di confondere più che di chiarire.
 
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view post Posted on 20/12/2018, 10:01
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Grazie, come sempre, per l'utile contributo alla discussione. :)
Io non ho alcuna esperienza sui gialli.
 
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Come eliminare l'infodump


Per eliminare l’infodump dobbiamo prima scoprire dove si nasconde.
Leggiamo con attenzione il nostro testo e chiediamoci: c’è qualcosa che non va? Qualcosa poco reale e magari un po’ tirato per i capelli? Ci sono informazioni riversate in modo massiccio sul lettore?
Quando comunichiamo un’informazione al lettore, dobbiamo sempre valutare se è funzionale alla storia o se la stiamo inserendo solo ad uso e consumo del lettore stesso. Deve trovarsi proprio in quel dato punto ed è corretto esprimerla in quel modo?
Talvolta è meglio essere un po’ ermetici, e lasciar scervellare il lettore, piuttosto che rivelargli subito tutti i dettagli e i retroscena della storia. Leggere significa anche scoprire un mondo, come se vi fossimo trasportati per incanto o con un’astronave: meglio lasciare al lettore il piacere di farsi sorprendere, senza dirgli tutto e subito. Questo aumenterà la suspense ed eviterà di cadere nell’infodump.

Ecco alcune domande che un autore dovrebbe porsi per verificare di non essere caduto nella trappola dell’infodump
- La scrittura è più informativa che connotativa? L’informazione compete alla saggistica e ai giornalisti, non gli autori, che non deve raccontare in modo esatto, bensì narrare in modo verosimile ed evocativo.
- Troppe informazioni biografiche? Si cade nell’infodump quando si vuole dire tutto dei propri personaggi: anno di nascita, scuole frequentate, sport preferiti, musica, gusti, quasi che fornire mille dettagli specifici, anche del passato, renda un personaggio più reale. Ma tutto questo di rado interessa al lettore, sicuramente non se espresso come la lista della spesa. Dei personaggi l’autore deve sapere tutto e di più. Ma deve dire solo ciò che è strettamente necessario e pertinente allo svolgimento della trama.
- Dialoghi troppo pesanti? I dialoghi devono essere spontanei per suonare credibili. Se l’autore può anche eccedere in lirismo nelle descrizioni di un paesaggio, un dialogo deve apparire il più possibile naturale perché è solo il personaggio che parla e non si deve sentire dietro la regia dell’autore che, tramite il dialogo, semina informazioni.
- Troppi dettagli? Attenzione a non eccedere: alcuni sono essenziali alla storia, altri fanno solo parte dell’immaginazione (precisa) dell’autore che l’ha concepita, ma non è obbligatorio che il lettore ne sia sommerso; certe cose può immaginarle da solo ed è bene che sia libero di farlo.
Questa domanda è importante porsela soprattutto quando si scrive fantasy e fantascienza, m anche un giallo/thriller, dove i dettagli possono fare la differenza.


Sono utili queste domande?
Conoscete altri metodi per individuare ed eliminare l’infodump?
Ritenete che l’infodump sia davvero così fastidioso?




Edited by Ida59 - 16/1/2019, 17:46
 
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