Il Calderone di Severus

1.6 - Programmazione, Lezione 1- Nozioni base, errori da evitare e consigli

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view post Posted on 26/11/2018, 18:32
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I ♥ Severus


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Attenzione: è girata la pagina, ma c'è un aggiornamento anche nella precedente.


CITAZIONE (Ida59 @ 10/2/2018, 11:54) 

Come programmare il romanzo (1)

Idea e logline



Aggiungo alcune integrazioni al messaggio sopra citato, con riferimento alla logline, dettate dalla mia recente personale esperienza.

Parlare in teoria è sempre facile, poi, alla prova dei fatti tutto diventa difficilissimo. Hai paura di svelare troppo e così finisci per dire troppo poco, oppure per raccontare solo banalità che potrebbero adattarsi a mille altre storie… e addio originalità.
Per esperienza personale, posso dire che è molto più facile scrivere la logline quando la storia è ancora solo un’idea, sebbene già ben sviluppata (e, in effetti, è proprio a questo punto che bisognerebbe definire la logline), che non quando il romanzo è terminato: ci saranno troppe informazioni essenziali che sgomitano per finire nella logline, rendendo la scelta davvero ardua per il povero autore.

Per quanto mi riguarda e con riferimento alle logline inserite nel messaggio sopra citato, mentre trovo intrigante quella de Il mago di Oz con lo strano tornado (incidente scatenante) che muta la realtà e trasporta in una terra magica (ambientazione), la logline di Harry Potter non mi piace neanche un po’ e mai sarei stata indotta a comprare il libro, mentre quella di Twilight è molto banale e, in un certo senso, prevedibile. La logline di E.T. mi sembra quasi che racconti troppo, perfino il finale è compreso tra quelle parole. Le logline de I pirati dei Caraibi e Titanic sono “sincere”, immettono bene nel clima del film senza svelare troppo.

E ora veniamo alla mia personale “produzione”. Per quanta riguarda il romanzo in corso di pubblicazione (Dentro l’anima) a posteriori ho partorito, con molta fatica, una logline molto banale che, in effetti, può riferirsi a qualsiasi libro di fantasy.
CITAZIONE
Un viaggio alla scoperta di sé in un luogo celato nelle pieghe del tempo e dello spazio: amore e avventura fantastica sullo sfondo di uno scontro feroce tra luce e oscurità.

Il buono è che individua il genere che, con un titolo come “Dentro l’anima” è importante affinché non si pensi a un romanzo di tipo religioso/esoterico. Ma, per il resto, non brilla di originalità: si salva solo perché nella quarta di copertina è abbinata a un breve estratto del romanzo stesso.

La logline di “Cornice rossa”, romanzo che sto ancora scrivendo – sono solo ai primi capitoli ma tutta la programmazione è già stata fatta in modo minuzioso, quasi maniacale – mi soddisfa invece molto di più:

CITAZIONE
Un nobile scozzese scopre il segreto dell'immortalità ma non riesce a salvare dalla morte la donna che ama. Centocinquanta anni dopo, una giovane donna eredita il castello.

Che ne dite delle mie due proposte?
Quale preferite?
A cosa vi fanno pensare?
Comprereste quei libri?

Avete scritto delle logline per i vostri romanzi? Volete condividerle?
Quali difficoltà avete riscontrato?
Sono state utile alla promozione dei vostri libri?





Edited by Ida59 - 26/11/2018, 19:14
 
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view post Posted on 2/12/2018, 15:53
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Mi riallaccio alla lezione che tratta di:
CITAZIONE (Ida59 @ 15/2/2018, 21:04) 

Come programmare il romanzo (2)
• Premessa


[...]

• Trama e sinossi


[...]

• Soggetto


ì...]

• Trattamento


[...]

• Scaletta


[...]

• Stesura



E vi pongo alcune domande.
Per quanto riguarda la premessa, voi sapete a priori cosa volete dimostrare con la vostra storia? Oppure la scoprite/costruite durante la scrittura?
Detto tra noi, volete davvero sostenere una tesi con la vostra storia?


Con riferimento a trama e sinossi per voi quanto è difficile scrivere la sinossi del vostro romanzo?

Io ho provato con i miei due romanzi, e non è stato facile. Si ha sempre paura, da un lato, di dire troppo e fare “spoiler”, dall’altro lato di scadere nel banale e non riuscire ad attrarre l’attenzione. Un’alchimia difficile da raggiungere.

Dentro l'anima (in corso di pubblicazione)
Un lungo, pericoloso e intenso viaggio, in un luogo fuori dal mondo e dal tempo, ma in profondità dentro l’anima alla ricerca della propria vera essenza, nel superamento di un passato dall'eredità pesante per costruire un futuro che non sembrava più esistere.
L'ambientazione è fantasy: un luogo nascosto nelle pieghe del tempo e dello spazio da una potente magia che affonda le proprie radici nella filosofia, dove pensieri e ricordi sono il filo conduttore.
E' una storia d'amore e d'avventura, alla ricerca del proprio vero io; è la lotta tra maghi, stregoni, esseri umani generosi e spiriti malvagi, lo scontro feroce tra luce e oscurità per la sopravvivenza; è la ricerca del perdono per le proprie colpe e l'anelito verso l'amore, nella riscoperta della propria luce e valore. E' la battaglia disperata dell'Anima Oscura per raggiungere la propria integrità a scapito di ogni essere vivente; è la difesa coraggiosa di chi ha imparato di nuovo a credere in se stesso, in un crescendo di incantesimi sempre più potenti, eredità incisa con le rune nel leggendario libro di un potente stregone che, per amore, ha saputo scindere anche l'anima.
Tocca al giovane stregone, ora: dovrà trovare la fiducia in se stesso; comprendere il sentiero di predizione delle rune e ricongiungere l'anima; accettare il perdono e abbandonarsi all'amore; e sconfiggere infine l'oscurità sfidando con coraggio e dolore mille pericoli.

Cornice rossa (in corso di scrittura)
La sinossi è incompleta… perché se scrivo di più ho paura di rivelare troppo. La trama è complessa e in parte misteriosa, il presente che si intreccia al passato.
Per ora ho scritto questo.

Una giovane insegnante eredita un fatiscente castello scozzese. Il suo spirito romantico è rapito dalle mura antiche che sembrano custodire i suoi sogni, forse l’essenza stessa della sua anima. All'oscillante lume della candela, si addentra con rispetto nell'ovattata intimità delle sale e il maniero a ogni passo sembra rivivere negli sguardi dei dipinti: in particolare, due ardenti e tormentati occhi neri l'ammaliano. Quando le pare di riconoscersi in un ritratto, teme d'aver perduto il senno.

Che ne dite? Vi incuriosiscono?

Considerazioni realtive al soggetto.
Io non ho mai provato a scrivere un soggetto. Per il romanzo che sto scrivendo ho scritto una trama molto dettagliata e già sono 11 pagine fitte fitte: se ci aggiungo anche personaggi e ambientazioni, altro che 15 pagine…Ok, lo so, è una trama piuttosto complicata, infatti senza programmazione minuziosa non se ne esce…

Voi avete mai scritto un soggetto per il vostro romanzo?
Avete avuto difficoltà?
Vi è stato utile?



Sul trattamento.
In base a quanto detto sopra nel caso concreto del romanzo che sto scrivendo, 100 pagine sembrerebbero tante, fa forse ci stanno tranquillamente. In pratica, nel trattamento mancherebbe solo l’introspezione dei personaggi (e io ne faccio tanta) ma per il resto è come un riassunto. Mah… a questo punto tanto vale scrivere la storia. A meno che sia un romanzo ancora più complicato della mia idea (dove già si intrecciano… no, meglio se non ve lo dico), tipo quei romanzi costruiti su più storie, con le varie trame che si intrecciano tra loro e una porta avanti l’altra. Ecco, allora in questo caso, forse…

Per quanto concerne la scaletta, ritengo che sia proprio essenziale. Difficile da costruire, ma assolutamente necessaria, soprattutto se lo schema dell’intreccio è utile allo sviluppo della trama: occorre prime mettere in scaletta la fabula, nell’esatto ordine cronologico degli avvenimenti, e poi scompaginare il tutto alternando le scene con la dovuta maestria.
Eh già… fosse facile…

Come ve la cavate con la scaletta?
Complica o semplifica la vita?





 
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view post Posted on 7/12/2018, 11:55
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Mi riallaccio alla lezione sotto indicata per esporre alcune mie personali considerazioni sugliargomenti evidenziati.

CITAZIONE (Ida59 @ 20/2/2018, 11:52) 

Vantaggi della pianificazione

• Avere sotto controllo la trama

• Accorciare i tempi di stesura

• Ottenere stabilità nella storia


• Avere sotto controllo la trama
La mia prima esperienza di scrittura (fanfiction) è stata disastrosa sotto questo punto di vista: già nei primi cinque capitoli mi ero bruciata tutta l’essenza della parte “romantica” della trama: insomma, già i due protagonisti stavano convolando senza difficoltà alcuna a giuste nozze. E, no, così non andava affatto bene. Così ho dovuto trovare altre idee, scompigliare tutta la felicità raggiunta, creare un enorme conflitto… e ricominciare tutto da capo. Però, alla fine, ne è venuta fuori una storia molto intrigante e sicuramente inattesa per i lettori.

• Accorciare i tempi di stesura
Io sono una paladina della programmazione, proprio perché, come accennato sopra, la prima volta che mi accinsi a scrivere mi bloccai dopo pochi capitoli, semplicemente perché non avevo la più pallida idea di come far andare avanti la storia. Avevo solo un bozzolo di idea e me la sono bruciata subito.
Da quella volta sono passati oltre quindici anni e ho imparato (molto) dai miei errori (tanti). Più il tempo passa e più la mia programmazione si fa minuziosa, anche perché le idee che mi vengono sono sempre più complicate e intricate. Ma anche più interessanti per i lettori, spero.
Pianificare la storia all’inizio della sua stesura trovo sia un processo esaltante: sviluppando un’idea me ne vengono in mente molte altre. Alcune devono forzatamente essere scartate: faccio ancora molta fatica a farlo, perché mi ci affeziono troppo in fretta; allora le metto da parte, in attesa di ripescarle per un’altra storia. Altre idee, invece, si accoppiano perfettamente con l’idea iniziale e la trama prende vita, come per magia, allargandosi e approfondendosi, facendo nascer altri personaggi, secondari o marginali che siano. È un momento di elevata creatività, coinvolgente ed elettrizzante. Almeno, per me le è.

E per voi?

• Ottenere stabilità nella storia
I punti “difficili” della trama vanno affrontati con calma a tavolino e occorre valutare le soluzioni migliori, anche in funzione del resto della trama. Ci sono “snodi” complessi, dove la storia potrebbe deragliare: occorre avere briglie salde e sapere esattamente dove si vuole arrivare. Solo in questo modo la storia porterà fino alla fine il messaggio che volete dare.



 
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