CITAZIONE (Ida59 @ 10/2/2018, 11:54)
Trovata lʼidea forte, che possa competere con quelle già in circolazione, e magari attirare lʼattenzione di una casa editrice, si scrive la logline [1] che contiene già in sé la storia.
Se una semplice idea si può trasformare in una buona logline, lunga poche righe, abbiamo già fatto un primo passo importante.
La logline è lʼessenza della storia, il succo della trama: una o due frasi al massimo per riassumerla e incuriosire il lettore, introducendolo nel cuore stesso della storia.
Ricordo che uno degli esercizi di scrittura che ci aveva fatto fare la nostra prof d'italiano era stato di scrivere una storia sulla logline base: Racconta la storia di qualcuno a cui succede qualcosa che gli complica terribilmente la vita.
Che poi ha portato a creare gli elementi di cui parli sotto: protagonista, obiettivo e antagonista (assolutamente immaginario, nel caso della storia che avevo scritto allora).
CITAZIONE
- il protagonista;
- il suo obiettivo;
- lʼantagonista.
In pratica si ha: in un [ambientazione] un [protagonista] deve [problema] [causato dallʼantagonista] e dovrà [conflitto] per poter [obiettivo].
Per esperienze di lettura, la logline base non sempre esiste. Ci sono romanzi in cui non si ha un antagonista (sto pensando alla Mite di Dostoevskij, che è pura riflessione personale... e la cui trama si riassumerebbe così:
Un marito, non propriamente affettuoso, si interroga sulle cause del suicidio della moglie) oppure non esiste un vero conflitto.
Credo che la logline classica con protagonista, obiettivo, antagonista possa applicarsi sempre e senza nessun problema a generi specifici come il fantasy, la fantascienza, l'avventura e il poliziesco/thriller/giallo (non a caso hai citato sotto come esempi di logline opere ascrivibili a questi generi, Titanic a parte).
In fondo l'arte è fatta per "distruggere" le regole che crea
CITAZIONE (Ida59 @ 15/2/2018, 21:04)
Ne parleremo in modo più diffuso nella lezione sulla Trama.
Lo scoglio più grande da affrontare quando si scrive un romanzo è proprio riuscire a individuare o a creare una solida premessa. Perché vogliamo scrivere quel romanzo? Che cosa vogliamo dire, dimostrare? Che messaggio vogliamo dare ai nostri lettori?
Lo svolgimento della storia dovrà poi soddisfare/dimostrare la premessa. Esempio: l'amore vince su tutto, anche sulla morte.
Anche per la premessa bastano poche righe.
Se devo essere sincera, credo di non aver mai scritto, né immaginato una premessa in vita mia. Quando ho un'idea che mi sembra efficace - sia per un'originale, sia per una fanfiction - inizio direttamente a stendere la scaletta.
CITAZIONE
La trama del romanzo è costituita dai fatti principali della storia: sono gli eventi significativi, cioè il risultato di cause ed effetti. Il concetto che a ogni azione corrisponda una reazione uguale e contraria fa ormai parte della nostra cultura: la trama è l'elenco di queste conseguenze, dall'incidente scatenante fino all'epilogo.
Quando scriviamo una sinossi (per un editore), dobbiamo scrivere una sorta di riassunto del romanzo, che comprenda gli eventi essenziali e significativi.
Differenza fra trama e sinossi:
- la trama è per lo scrittore, è un testo che riassume i fatti rilevanti della storia;
- la sinossi è per lʼeditore, ha lo stesso contenuto, ma si veste di marketing perché deve far presa sullʼeditore, quindi ai fatti di rilievo, alle cause e agli effetti va data più attenzione.
Per la scrittura della trama, come per la sinossi, è sufficiente una pagina.
Poi, parlando da lettrice, arrivano gli editori che scrivono le quarte di copertina con un accenno di trama e, alle volte, te ne spoilerano mezza
CITAZIONE
Soggetto
Ė un concetto che proviene dal cinema.
Mentre la trama è un testo freddo e scarno, il soggetto è scritto sotto forma di racconto che sviluppa la trama: contiene anche personaggi e ambientazione, ma non i dettagli.
Scrivere un soggetto per il romanzo può aiutare ad avere una visione dʼinsieme delle vicende da narrare, a capire se tutti gli elementi principali stanno in piedi. Un conto è vederli come un insieme di fatti, un altro come un racconto.
Piccola nota storica: il soggetto - chiamato selva o scenario - nasce ben prima del cinema. Era pratica comune scrivere la tramma sotto forma di racconto per poterla presentare alla censura, in modo da avere il via libera per la stesura del testo teatrale, in particolare del libretto di un'opera.
Leggendo le lettere di Verdi si trovano esempi di "soggetto", così come esistono dei soggetti per opere di Wagner che sono rimaste unicamente soltanto dei progetti. Magari ne potrei proporre qualcuno in aula di musica (appena ho un attimo di tempo).
CITAZIONE
Trattamento
Nel cinema per trattamento si intende un approfondimento del soggetto (rappresenta un copione in prosa), quindi un testo in cui si inseriscono non solo i dettagli, ma anche le descrizioni dei luoghi e lʼaspetto fisico e psicologico dei personaggi e perfino i dialoghi. Ė la trasposizione del film in racconto, prima ancora che sia nato il film.
Usare il trattamento in narrativa permette di creare precise linee guida da seguire per la storia. Va usato quando la storia lo richiede e questo dipende dalla sua complessità.
La lunghezza del trattamento varia in funzione delle fonti: dalle 30 alle 100 pagine, ma c'è chi pone come limite 40 pagine, chi meno. A me sembra che 100 pagine sia esagerato.
100 pagine sono veramente tantissime... in pratica il trattamento sarebbe più lungo della sceneggiatura stessa (rimanendo nell'ambito cinematografico).
Per la narrativa - ammetto di non averlo mai usato, mentre qualche volta mi sono costruita un breve soggetto - credo possa essere utile nei passaggi più complessi, oppure nella definizione dell'inizio del racconto.
CITAZIONE
Scaletta
La scaletta ha la funzione di elencare il susseguirsi delle scene.
Serve da guida nella suddivisione della storia in capitoli ma aiuta anche a passare dallo schema lineare della fabula a quello dell'intreccio.
La scaletta è lo strumento che personalmente uso di più e che tengo sempre accanto quando scrivo.
CITAZIONE
Stesura
Per scrivere un romanzo, per mettere la prima parola e continuare, pur seguendo una traccia, servono sia tecnica sia creatività.
A qualcuno le fasi esposte sopra sembrano futili, lunghe, svantaggiose o perfino stressanti, secondo me servono invece a facilitare il lavoro di stesura. Alcune sono abbastanza veloci, altre richiedono più tempo, ma hanno una enorme utilità
La stesura è la fase poetica del romanzo, è narrazione pura, è un dialogo diretto fra scrittore e lettore. Le fasi precedenti sono state invece un dialogo fra lʼautore e se stesso.
Per esperienza personale, più il lavoro di costruzione è approfondito, più riesco a stendere il racconto/romanzo rapidamente, tranne quando combatto contro un blocco creativo (lì non c'è scaletta o scenario che tenga). Se invece ho pianificato poco, faccio molta più fatica a scrivere.