Il Calderone di Severus

Misslegolas86 - You are not alone, Genere: Introspettivo Personaggi: Piton, Silente Pairing: Nessuno Epoca: 4 anno Avvertimenti; nessuno

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view post Posted on 5/8/2017, 13:39

Buca-calderoni

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Titolo: You are not alone
Autore: Misslegolas86
Data: 16/09/2011
Beta-reader: Ida59
Tipologia: one-shot
Rating: Per tutti
Genere: Introspettivo
Personaggi: Piton, Silente
Pairing: Nessuno
Epoca: 4 anno
Avvertimenti; nessuno
Riassunto: Il Marchio Nero brucia nella notte risvegliando Severus. Il suo peggior incubo sta per ridiventare realtà. Ma questa volta non sarà solo.

Note:
Scritta per il 4° turno del concorso “La poesia ispira la prosa” (http://magiesinister.forumcommunity.net/?t=47514558 ) del Magie Sinister Forum (http://magiesinister.forumcommunity.net/)
Disclaimer: I personaggi ed i luoghi presenti in questa storia non appartengono a me bensì, prevalentemente, a J.K. Rowling e a chi ne detiene i diritti. I luoghi non inventati da J.K. Rowling e la trama di questa storia sono invece di mia proprietà ed occorre il mio esplicito e preventivo consenso per pubblicare/tradurre altrove questa storia o una citazione da essa.
Questa storia non è stata scritta a scopo di lucro, ma per puro divertimento, nessuna violazione del copyright è pertanto intesa.



YOU ARE NOT ALONE



Un gemito sommesso nell’oscurità accompagna il mio risveglio. Il sonno tormentato in cui ero piombato da pochi minuti è stato interrotto da un fastidio più che da un dolore che ormai non avvertivo da anni, precisamente da 14 anni. Afferro istintivamente il braccio sinistro, il respiro corto come se avessi corso chilometri. Cerco di calmarmi ma è inutile non posso negare a me stesso quello che ho provato. Passo una mano tremante sugli occhi ripensando all’incubo che stavo rivivendo prima del brusco risveglio.
Lunghe e sottili dita bianche, fredde come la morte, afferrano il mio braccio mentre la bacchetta incide nella carne il teschio dalla lingua di serpente. In ginocchio bacio il lembo del mantello del mio padrone con l’orgoglio e la gioia di essere finalmente un Mangiamorte.
La cerimonia di iniziazione, la prima grande follia, l’inizio della mia perdizione.
Lentamente comincio a scoprire l’avambraccio sperando nel cuore che il dolore provato sia solo stato il frutto della mia immaginazione aiutata dall’incubo, ma so che è una speranza vana. Troppe volte ho rivissuto quel momento nelle mie amare notti e mai era capitato nulla del genere. Mi costringo ad abbassare lo sguardo sul Marchio Nero e lo osservo nel chiarore della luna. Il teschio inciso mi guarda beffardo come al solito eppure appare diverso. Non nitido e chiaro come quando l’Oscuro Signore dominava la comunità magica, ma leggermente più marcato rispetto agli anni passati.
“Non è possibile!” mormoro tra me ben sapendo che è inutile.
Già 14 anni fa Silente mi aveva avvertito che l’Oscuro sarebbe ritornato eppure mi ero illuso che questa parentesi di normalità, scandita da rimorsi e pentimenti ma non costellata di nuovi orrori, durasse più a lungo. Mi sono preparato per anni al suo ritorno imparando ad occludere la mente e pensando a tutte le infinite menzogne che dovrò offrirgli quando risorgerà. Il momento di verificare se tutto questo funzionerà si avvicina a grandi passi e non posso non vacillare.
Non ho paura della morte ma ho timore di fallire nella mia missione, di deludere Silente che tanto confida nel mio ruolo di spia.
Da questa notte un dolore che non sentivo da anni ha ricominciato a lacerarmi, ora capisco, non la carne, ma soprattutto l’animo. E’ il timore del fallimento e dell’inadeguatezza, compagne fedeli della mia vita, incitatrici delle mie scelte folli, divoratrici di una felicità che non ho mai ottenuto.

*


“Vieni, Severus”
Ti osservo mentre occupi la solita sedia di fronte alla scrivania: il tuo volto è ancora più cupo del solito, frutto di un’altra notte di tormentosi rimorsi, immagino.
“Non so se hai letto la Gazzetta del Profeta stamattina.”
Prendi il giornale dalla mia scrivania. Sulla prima pagina campeggia un enorme Marchio Nero e il titolo a caratteri cubitali “TERRORE ALLA COPPA DEL MONDO DI QUIDDITCH”
“E’ tutto vero, Albus?” mi chiedi dopo aver letto la cronaca dei disordini.
“Sì, purtroppo.”
Sulle mie spalle ogni giorno di più sento incombere un peso sempre più gravoso. Tempi cupi si avvicinano.
“Ad ogni modo, perché hai chiesto di vedermi così di buon’ora?”
“Il Marchio.”
La tua voce è calma e impassibile come al solito, eppure ne avverto una punta d’ansia.
“Ha bruciato?” ti chiedo mentre liberi l’avambraccio con gesti più violenti del normale.
“No, è stato più come un leggero fastidio, un tenue pizzicore. Ma mi avevi raccomandato di avvertirti di qualsiasi cosa succedesse”
Mi mostri l’avambraccio mentre sistemo gli occhiali a mezzaluna e osservo l’orrendo Marchio con attenzione.
“E’ diverso rispetto al solito?” le mie dita tastano leggermente le linee del marchio mentre ti sento reprimere un brivido di vergogna e di orrore.
Capisco quanto costa al tuo orgoglio mostrarmi il simbolo del tuo più grande errore, il segno della tua schiavitù.
“E’ leggermente più nitido.”
Annuisco mentre sollevo lo sguardo fissandolo sull’orizzonte rossastro oltre la finestra.
E’ come dici tu ragazzo. Nessuno conosce i rilievi e le sfumature di quel teschio meglio di te. So bene quante volte in questi anni su di esso hai versato lacrime amare.

“Sta tornando” sussurri mentre distolgo lo sguardo tornando a fissarti.
“Già. Il Marchio Nero nel cielo, i Mangiamorte in circolazione ed ora questo. Voldemort sta diventando più forte. Sapevamo che sarebbe successo.”
Eppure questa volta avrei tanto sperato di sbagliarmi. So che questo significa per te ritornare nel tuo peggiore incubo. Ti ordino di macchiarti di nuovo le mani di sangue e di ricacciare il tuo orgoglio in fondo all’anima mettendo a rischio tutto, persino la vita. E’ crudele, eppure continuo a ripetermi, per farmi coraggio, che è l’unico modo per sconfiggere Lord Voldemort. E’ la verità, purtroppo, ma non per questo fa meno male. Sono caduto nella debolezza degli schiocchi affezionandomi troppo a te e ad Harry e ora sacrificarvi entrambi sulla via del bene superiore, come ho fatto con Ariana, fa terribilmente male. Ma non ho scelta: voi siete le armi migliori contro Voldemort; la sua distruzione sarà impossibile senza di voi. Il tuo ruolo sarà terribile, stretto come sarai tra due fuochi fingendo rispetto per un padrone che odi quasi quanto odi te stesso, eppure non avrei potuto affidarlo a nessun altro tranne che a te, perché sono certo che qualunque sarà il prezzo, tu porterai a termine la missione alla perfezione, come sempre.
Sei ormai alla porta

“Albus, quando hai un po’ di tempo, dovremo provare la mia Occlumanzia”
Incrocio il tuo sguardo e avverto il timore di fallire nella tua missione ai piedi dell’Oscuro.
“Se pensi che sia necessario, Severus, d’accordo, ma sono certo che non ce ne sarà bisogno”
Conoscendoti bene come ti conosco, so che dalle nostre prime lezioni non è passato un solo giorno in questi 14 anni in cui non ti sei esercitato fino allo stremo a resistere agli attacchi mentali e a disciplinare la tua mente. Sei diventato persino più bravo di me, anche se io non ho bisogno della Legilimanzia per conoscere il tuo animo.
“Se vuoi puoi passare già stasera. Verso le 11 andrà bene.”
Ti eviterò così un’altra notte insonne piena di rimorsi e paure. Veglieremo e ci prepareremo insieme. Saremo pronti per il ritorno di Voldemort. Non fallirai ragazzo ne sono certo. Questa volta non sarai solo.
Annuisci ed esci con le spalle un po’ meno curve e forse un animo un po’ più leggero.

*


Mi lascio trasportare dalle scale a chiocciola. L’animo brucia ancora di rimorso e timore ma adesso avverto nitido il nuovo fuoco della determinazione. L’Oscuro prima o poi troverà la sua fine e io lotterò affinché questo accada al più presto possibile.
E’ l’unico scopo della mia vita, ormai da 14 anni, e sarà forse l’unica ragione della mia morte.




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