Urla nella notte
Titolo: Urla nella notte
Autore/data: Ida59 – 10/14 novembre 2011
Beta-reader: nessuno
Tipologia: flash-fic
Rating: per tutti
Genere: angst, introspettivo
Personaggi: Severus
Pairing: Severus/Lily
Epoca: Malandrini (31/10/1981)
Avvertimenti: Missing moment
Riassunto :L’urlo straziato di un uomo che cessa di vivere, ma continua ad amare.
Parole/pagine: 322/1
Nota: Storia scritta per il concorso “HP – That night” indetto dal Writers Arena Rewind Forum:
scegliete un personaggio e raccontate la sua notte di Halloween del 1981 in una flashfiction. Se stava combattendo, se si stava nascondendo... La sua reazione alle prime voci della sconfitta di Voldemort, se positiva o negativa (nel caso scegliate un Mangiamorte)... Raccontateci la sua storia di quella notte.Disclaimer: I personaggi ed i luoghi presenti in questa storia non appartengono a me bensì, prevalentemente, a J.K. Rowling e a chi ne detiene i diritti. I luoghi non inventati da J.K. Rowling e la trama di questa storia sono invece di mia proprietà ed occorre il mio esplicito e preventivo consenso per pubblicare/tradurre altrove questa storia o una citazione da essa.
Questa storia non è stata scritta a scopo di lucro, ma per puro divertimento, nessuna violazione del copyright è pertanto intesa.
Urla nella notte
Intorno, solo una landa fredda e desolata, oppressa dall’oscurità silenziosa della notte.
Il giovane mago si era materializzato all’improvviso, ombra nera che affiorava appena nel nero del cielo notturno, rotto solo da tetri raggi di luna che filtravano a fatica dai varchi nelle nuvole scure.
Era curvo, ripiegato su se stesso, i lunghi capelli corvini a nascondergli il viso affilato distrutto dal dolore, le ginocchia affondate nel fango semi ghiacciato, le mani a graffiare spasmodiche la dura superficie cercando di soffocare la disperazione che gli attanagliava cuore e anima.
Il volto pallido di Severus Piton era solcato da cocenti lacrime che, dall’abisso nero dei suoi occhi, ormai privi di ogni anelito di vita, riversavano sulle guance scavate la sua imperdonabile colpa.
Il mago graffiò la crosta di fango ghiacciata scheggiandosi le unghie e lacerando la pelle delle dita, affondò le mani nella terra fredda che presto avrebbe accolto per sempre il suo perduto amore.
All’improvviso Severus urlò, urlò tutto il suo atroce tormento, la tremenda sofferenza che aveva trattenuto in sé, compressa in quel lungo, straziante urlo muto mentre disperato stringeva Lily tra le braccia, solo pochi minuti prima, nella casa semi diroccata, con il bambino che singhiozzava spaventato. Urlò la sua insostenibile angoscia, la colpa tremenda che devastava la sua vita.
L’urlo uscì, gli graffiò la gola e lacerò le labbra sottili, straziandogli il cuore e squarciandogli indelebilmente l’anima, e Severus nella notte urlò il suo infelice amore appassionato, senza avere il coraggio di implorare il perdono che non meritava.
Urlò, urlò il nome amato nel silenzio agghiacciato della notte nera, affondando con furia le dita sanguinanti nel terreno, come a scavare una tomba che gli permettesse di raggiungere Lily, abbandonando sulla fredda superficie, illuminata da tetri raggi di luna, solo l’ombra scura dell’involucro del proprio corpo, l’anima incrinata ed il cuore infranto per sempre seppelliti con lei, l’unica donna che aveva amato, l’unica donna che avrebbe mai amato.
Per sempre!
Edited by Ida59 - 26/1/2023, 14:23