Il Calderone di Severus

Il secolo di Luigi XIV

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view post Posted on 20/5/2017, 21:51
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Le Fronde hanno talmente lasciato il segno, che sono perfino entrate nel vocabolario italiano! Certo che, almeno alcuni capi-fronda, agivano per interessi super personalissimi!
Attendo con interesse le spiegazioni successive... e grazie per la nota fiscale. ;)
 
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view post Posted on 21/5/2017, 17:39
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Per ora le parentele sono chiare.
Il rappresentante di ciascuno dei tre partiti aveva motivi a sufficienza per avercela con il re Luigi XIV, perchè in qualche modo era loro sfuggirta la corona sotto al naso.
Beaufort era anche illegittimo, quindi ancora più arrabbiato.
Quanto a Luigi XIV l'unica sua colpa nei confronti di questi tre signori è di essere nato quando nessuno se lo aspettava più ;)
 
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view post Posted on 22/5/2017, 10:17
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CITAZIONE (Ida59 @ 20/5/2017, 22:51)
Le Fronde hanno talmente lasciato il segno, che sono perfino entrate nel vocabolario italiano! Certo che, almeno alcuni capi-fronda, agivano per interessi super personalissimi!

Tutta la Fronda (o meglio le Fronde) si basano su interessi molto personali. Quelli dei parlamentari parigini, quelli dei nobili, molto variabili, tra l'altro... lo si vedrà bene analizzando l'azione del Gran Condé. Il tutto si inserisce nel processo di modernizzazione dello stato, che in Francia porterà ad un accentramento del potere, ma anche alla creazione di uno stato amministrativo.
CITAZIONE
Attendo con interesse le spiegazioni successive... e grazie per la nota fiscale.

La fiscalità all'epoca di Luigi XIV è di una complessità mostruosa (e ci saranno delle lezioni dedicate al tema), anche perché la corona aveva sempre un disperato bisogno di soldi... e non per mantenere Versailles, quanto piuttosto per mantenere l'armata. Considera che, in tempo di pace, più del 50% del budget andava nelle spese di guerra.

CITAZIONE (chiara53 @ 21/5/2017, 18:39) 
Per ora le parentele sono chiare.
Il rappresentante di ciascuno dei tre partiti aveva motivi a sufficienza per avercela con il re Luigi XIV, perchè in qualche modo era loro sfuggirta la corona sotto al naso.
Beaufort era anche illegittimo, quindi ancora più arrabbiato.
Quanto a Luigi XIV l'unica sua colpa nei confronti di questi tre signori è di essere nato quando nessuno se lo aspettava più ;)

Credo che questo possa definirsi soprattutto vero per Gaston d'Orléans, che è stato primo nella linea di succesione per decenni, mentre Beaufort, figlio legittimo di un illegittimo legittimato, non ambiva di certo al trono, quanto piuttosto ad influenzare la reggenza... va detto che il nostro Beaufort non si comportò in maniera molto accorta. Probabilmente amava molto complottare, cosa che il padre si era sempre guardato bene dal fare. Il Condé è invece molto più ambiguo, opportunista anche.
Forse il vero problema è che tutti avrebbero voluto essere nominati reggenti al posto di Mazzarino.
 
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view post Posted on 17/11/2017, 17:54
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Le Fronde. La Fronda parlamentare



Dopo aver delineato nella lezione precedente i vari “partiti” in campo, passo ora ad analizzare le diverse Fronde, che sono almeno quattro.

La fronda parlamentare si basa su dei conflitti tra il Parlamento e Mazzarino a proposito di alcuni editti fiscali (il succo del discorso sono le tasse che aumentano per finanziare la guerra contro la Spagna). Le Corti sovrane (Parlamento, Chambre des comptes, Chambre des aides[1], Cour des monnaies) si riuniscono illegalmente dal 30 giugno al 9 luglio 1648 nella cosiddetta Chambre de Saint-Louis.
Da questa riunone illegale esce un documento: una carta in 27 articoli, che propone una monarchia temperata dal potere dei magistrati e dei corpi intermedi. Tradotto in altri termini: il parlamento e le varie corti sperano di poter aver un maggior potere sul re, il quale ha, all’epoca dei fatti 10 anni.
Sotto le pressioni del parlamento la regina accetta le delibere della Chambre de Saint-Louis, ma un evento militare porta ad un cambiamento di rotta: il 21 agosto 1648, Louis de Condé (il Grand Condé) porta l’esercito francese alla vittoria sugli spagnoli presso Lens.


Jean-Pierre Franque, Le Grand Condé à la bataille de Lens, 1835 circa



Questo fatto permette alla regina di riprendere le sorti del paese tra le sue mani e di affermare l’autorità del potere reale.
Anna d’Austria passa all’azione: il 26 agosto 1648 fa arrestare uno dei leader del movimento parlamentare, Pierre Broussel (1575-1654).
Quest’ultimo gode però di una grande popolarità: scoppiano nella capitale delle rivolte tra il 27 e il 28 agosto. Broussel viene liberato. La corte fugge da Parigi per riparare a Saint-Germain-en-Laye, un evento che può aver condizionato psicologicamente il piccolo Luigi. Se a dieci anni sei costretto a fuggire da quella che consideri la tua casa – la corte risiede al Louvre, da immaginarsi ben più “piccolo” di quello attuale – scacciato dai sudditi che dovrebbero rispettarti, qualcosa ti rimane nella tua vita da adulto.

Chateau%20de%20Saint-Germain-en-Laye%20panorama
Il Castello di Saint-Germaine-en-Laye, oggi Musée d'Archéologie Nationale



Nel frattempo, il 24 ottobre, viene firmata la pace di Vestfalia che pone fine alla Guerra dei Trent’anni, ma non alla guerra contro la Spagna, come si vedrà meglio nella parte di lezioni dedicate alle guerre di Luigi XIV.
Con l’anno nuovo le cose si complicano: alcuni principi (Conti, Beaufort, Bouillon e Elbeuf [2]), quindi membri della casa reale, si uniscono alla Fronda parlamentare e sostengono i parlamentari.
Louis de Condé, che è imparentato con alcuni dei principi citati sopra, diventa l’uomo forte della parte “realista” e l’8 febbraio 1649 sconfigge i frondisti a Charenton, nei pressi di Parigi.
Il primo aprile 1649 viene firmata la pace di Saint-Germain. La fronda parlamentare ha fallito, ma in maniera sotterranea sta covando la Fronda dei principi.


[1] Gli aides sono un’imposta indiretta sui consumi, in particolare sulle bevande.
[2] Beaufort è il figlio di César de Vendôme, zio bastardo di Luigi XIV, di cui si è parlato nella lezione precedente.
Armand de Bourbon-Conti è fratello di Louis de Condé. Quindi, al pari di questo, cugino del re.
Con Bouillon si intende la famiglia dei duchi di Bouillon (provenienti dalla cittadina belga di Bouillon, che ha dato i natali a Goffredo da Buglione). Per i melomai una loro rappresentante è presente nell'Adriana Lecouvreur di Cilea.
Charles II de Guise-Lorraine duca di Elbeuf è membro della potente famiglia dei Guisa. Egli è sposato con Catherine Henriette de Bourbon, sorella di César de Vendôme. Quindi zio aquisito da parte illegittima del re.

Se vi dovesse servire, mi proverò a disegnare l'intricatissimo albero genealogico di Luigi XIV.
 
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view post Posted on 17/11/2017, 22:04
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Posso dirlo? Che grandissimo casino! Tra fronde, guerre e parenti-serpenti, in Francia era meglio camminare rasente i muri!!!
Dunque, se non ho capito male, la figura di Louis de Condé è molto importante per la sopravvivenza del piccolo re. Giusto? E come mai lui gli è fedele, visto che altri parenti di Condé giocano invece contro il re?
Riguardo all'albero genealogico... mi sa che tutti erano imparentati con tutti: un'impresa impossibile!
 
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view post Posted on 17/11/2017, 23:21
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CITAZIONE (Ida59 @ 17/11/2017, 22:04) 
Posso dirlo? Che grandissimo casino! Tra fronde, guerre e parenti-serpenti, in Francia era meglio camminare rasente i muri!!!
Dunque, se non ho capito male, la figura di Louis de Condé è molto importante per la sopravvivenza del piccolo re. Giusto? E come mai lui gli è fedele, visto che altri parenti di Condé giocano invece contro il re?
Riguardo all'albero genealogico... mi sa che tutti erano imparentati con tutti: un'impresa impossibile!

Effettivamente il momento delle Fronde (e finora ne hai scoperta soltanto una) è un bel casotto.
Al momento il Condé è stato fondamentale per la salvezza del monarca. È il giovane eroe del momento che ha vinto la battaglia decisiva di una guerra lunga e costosa, quindi riceve le lodi della corte. I suoi interessi sono allineati con il tipo di monarchia che si sta costruendo.
I suoi parenti vorrebbero detenere maggior potere o, meglio, una monarchia che "divida" il potere con la grande nobiltà.
Va anche detto che le motivazioni dei frondisti sono spesso piuttosto oscure. Le fonti stesse sull'argomento o sono molto di parte (possediamo per esempio i pamphlet contro Mazzarino) o rislagono a qualche decennio dopo i fatti.
Diciamo che tutti - e vedrai che il nostro Grand Condé non si rivelerà molto coerente - vogliono riuscire a influenzare il modello di stato che stava imboccando la Francia. Poteva proseguire verso un maggiore accentramento del potere nelle mani del re (quello che poi avverrà) o dotarsi di una monarchia temperata di modello parlamentare come voleva il parlamento di Parigi o con una maggiore influenza della grande nobiltà di spada come volevano i principi.
Poi ognuno si alleava con chi gli faceva più comodo.
Spero di aver chiarificato.
 
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view post Posted on 18/11/2017, 21:22
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Grazie per il chiarimento.
In ogni caso, credo che tutti stiano cercando di approfittarsi del fatto che, causa il re bambino, non esiste una reale autorità reale.
 
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view post Posted on 4/1/2018, 10:49
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Le Fronde. Conclusione.



La Fronda dei Principi



Come detto, parlando della fronda parlamentare, alcuni principi si erano uniti ai frondisti della prima ora a partire dal gennaio del 1649, ma si tratta, al momento, di principi di secondo piano. Nei ranghi infatti non si contavano ancora Louis II di Borbone, detto il Grand Condé – ricordo che è stato “l’eroe” della causa reale durante la Fronda parlamentare – né Gaston d’Orléans (lo zio del re).
La Fronda dei Principi viene generalmente fatta incominciare il 18 gennaio 1650, quando Mazzarino fa arrestare il Condé, il principe di Conti e Longueville. Il motivo dell’arresto è da ricercare nel fatto che il cardinale non riesce più a “gestire” le pretese e l’autoritarismo del Condé, che è comunque cugino del re. Questo arresto provoca dei tumulti nelle province (Condé è popolare, perché è un comandante vittorioso). Il 13 dicembre 1650 le truppe reali vincono a Rethel, ma il 4 febbraio dell’anno successivo il Parlamento di Parigi reclama le dimissioni di Mazzarino e la liberazione dei principi.
La liberazione dei principi avviene il 13 febbraio, cosa che fa spegnere la Fronda dei Principi.

La Fronda dei Gentiluomini



Nel frattempo scoppia anche una nuova fronda, quella dei Gentiluomini, che si situa tra il 6 febbraio e il 25 marzo 1651. Si tratta di una fronda che si situa maggiormente sul lato politico: quattrocento nobili esigono a loro volta la liberazione dei principi e la convocazione degli Stati Generali. Quest’ultimi, convocati per l’ultima volta nel 1615, hanno un ruolo consultivo, ma possono trasformarsi in un contropotere di fronte alla monarchia.

240px-Moliere_Petit-Bourbon

La riunione degli Stati Generali del 1614-1615



Spinto quindi da queste duplici pressioni, Mazzarino si esilia in Germania il 13 febbraio, dopo aver liberato i principi prigionieri (quindi Condé, Conti e Longueville). I quattrocento nobili richiedono sempre gli Stati Generali. Il 25 marzo Condé e Gaston d’Orléans si recano all’assemblea di nobili. Il Parlamento di Parigi esige la dissoluzione di quest’assemblea. Al Parlamento delle pretese dei nobili interessava poco e si schiera quindi dalla parte del re.
I nobili, che vogliono evitare ulteriori tensioni armate, accettano, anche perché la mancanza d’appoggio da parte del Parlamento di Parigi non giova di certo alla loro causa. Volge quindi al termine la terza Fronda che ha però ottenuto da Anna d’Austria la promessa di una futura riunione degli Stati Generali.
In tutta questa confusione, il nostro Luigi XIV diventa maggiorenne il 7 settembre 1651. Egli non è legato alle promesse della reggenza. Quindi gli Stati Generali non vengono convocati.

La Fronda di Condé (o condéenne)



Scopia nell’ottobre del 1651. Condé e la sua famiglia macchinano ancora per riuscire a prendere una maggiore influenza a corte. Ci sono diverse operazioni militari tra i frondisti e le truppe reali comandate da Henri de la Tour d’Auvergne, visconte di Turenne (1611-1675).

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Charles Le Brun, Henri de la Tour d'Auvergne, visconte di Turenne





Nel luglio del 1652 le cose sembrano precipitare. A Parigi, la figlia di Gastone d’Orléans, detta la Grande Mademoiselle (in poche parole la cugina di primo grado del re) salva Condé e gli apre le porte della capitale. La donna dà in seguito ordine di bombardare le truppe di Turenne con i cannoni della Bastiglia. Dopo due giorni di disordini, i principi governano a Parigi, ma, da quel che si intuisce dalle cronache dell’epoca in maniera disorganica, tanto che il 14 ottobre la città è di nuovo nelle mani delle truppe di Turenne.
Luigi XIV entra trionfalmente nella capitale il 21 ottobre.
Mazzarino ritorna in Francia il 3 febbraio 1653.
Il grande sconfitto, ovvero il Condé, andrà a prestare manforte al re di Spagna, che è in guerra con la Francia. Ma, come vi spiegherò nelle lezioni dedicate alle guerre di Luigi XIV, questo non sarà il suo ultimo voltafaccia.

Come credo si sia capito la Fronda non è un movimento politico come lo intendiamo noi e, senza considerare leggende nere o interpretazioni ardite di stampo liberale o comunista, si tratta di un esempio tipico del gioco politico del XVII secolo: una politica basata sulle relazioni affettive (ci fu chi partecipò per amicizia), sugli interessi, ma non su un’ideologia.
Questo può spiegare il suo fallimento, di fronte ad un fronte reale che non si dimostra particolarmente forte e compatto.
 
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view post Posted on 23/6/2018, 12:58
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La società all'epoca di Luigi XIV

A. Un ritratto demografico



Prima di addentrarmi nella struttura della società d’Ancien Régime, occorre porre in luce dei dati demografici.
All’epoca di Luigi XIV la Francia è il paese più popoloso d’Europa con 20 milioni di abitanti.
Per avere un’idea degli altri “stati” europei vi pongo di seguito i loro dati:

Stati tedeschi: 12 milioni
Stati italiani: 12 milioni
Russia: 12 milioni
Spagna: 8 milioni
Inghilterra: 5 milioni
Sotto il controllo degli Asburgo di Vienna: 8 milioni
Province Unite: 1,6 milioni

Il Regno di Francia si trova in una fase di crescita demografica continua, a partire dalla ripresa dopo la Peste Nera del 1348. Aveva infatti già sul finire del XIII secolo raggiunto i 20 milioni d’abitanti, ma le grandi crisi del XIV (la peste prima e lo scoppio della Guerra dei Cent’anni poi) hanno provocato un crollo demografico. Con il riassettarsi politico e sociale della fine del XV si assiste ad una ripresa demografica che porta la Francia ad avere una popolazione di 16 milioni nel 1500, di 20 milioni all’epoca di Luigi XIV e di 28 milioni nel 1789.

Se però analizziamo meglio i dati ci rendiamo conto che la crescita demografica è sì costante, ma anche molto lenta: si passa infatti da 21,9 milioni del 1675 a 22,5 milioni del 1710.
Le ragioni di tale lentezza si posso rintracciare nelle condizioni di vita dell’epoca e in tre fattori decisivi: la natalità, la nuzialità e la mortalità.

La natalità dell’epoca è una natalità forte: una famiglia ha tra i quattro e i cinque bambini che riescono a raggiungere l’età adulta, su una media di 8-9 gravidanze. Il numero di figli è spiegabile attraverso tre fattori:


  1. L’età del matrimonio è piuttosto tardiva: ci si sposa intorno ai 25 anni. Si aspetta di solito di avere una certa stabilità o di aver ereditato. Si tratta di un sistema di controllo delle nascite involontario.
    Per dare un quadro più completo del fenomeno si può analizzare il caso bretone. La Bretagna è, all’epoca, una delle province più popolose di Francia e maggiormente in crescita. Nel suo periodo d’oro l’età del matrimonio si aggira intorno ai 23 anni, cosa che permette di avere una natalità maggiore. Addentrandosi nel XVII secolo e ancor più nel XVIII l’età delle nozze aumenta a 25. Questa maggiore tardività del matrimonio si spiega con la crisi del sistema economico bretone che inizia a scricchiolare intorno al 1670-1680.

  2. L’allattamento che funge da anticoncezionale “naturale”. È più difficile rimanere gravide durante l’epoca dell’allattamento.

  3. L’età della menopausa che sopravviene intorno ai 42 anni. Quindi generalmente prima rispetto a quello che accade oggi.


Conseguentemente calcolando una gravidanza ogni due anni di matrimonio si può determinare una media di 8,5 gravidanze per donna (quindi tra le 8 e le 9).

Entra quindi in gioco la mortalità infantile che è molto alta all’epoca: circa il 25% dei bambini muore prima di raggiungere l’anno d’età e il 25% tra un anno e i vent’anni.
L’alta mortalità infantile era dovuta alle condizioni stesse di vita (incidenti domestici, scarsa igiene, scarsa varietà della dieta alimentare), alle malattie infantili e all’affidamento dei bambini a delle nutrici in campagna (si calcola una mortalità, in quel caso tra il 35 e il 40%), dovuta, per esempio alla distrazione della balia o a ragioni di natura puramente economica. Se la famiglia del bambino non rispettava i pagamenti, la donna si disinteressava al benessere del bimbo, preferendo prendersi cura dei bambini che garantiscono un reddito certo.

La crescita lenta è legata anche alla mortalità adulta, dovuta a un’igiene mediocre, ad un’alimentazione non propriamente sana (limitata nelle fasce più povere, troppo ricca nelle classi elevate) e all’inquinamento delle acque. Si aggiunge a questo la mortalità femminile durante il parto (5%).
Bisogna dire però che sul finire del regno di Luigi XIV si apre una nuova tendenza: la riduzione del numero di bambini a due per famiglia. È una tendenza che comincia alla corte, per poi estendersi sotto Luigi XV all’élite urbana. Le ragioni di questa tendenza sono legate essenzialmente all’eredità, che non deve essere divisa tra troppe teste, ma anche ad una maggiore attenzione per il mondo dell’infanzia.

Aggiungo alcune considerazioni sui dati: la fonte primaria, a livello demografico, sono i registri parrocchiali che ci informano su battesimi, matrimoni e sepolture. Esistono però dei problemi con tali fonti. Sono a volte discontinue e non omogenee. Possono per esempio mancare degli anni o un parroco essere più preciso di un altro. Soprattutto per i registri più antichi si verifica anche il problema che i decessi dei bambini morti piccoli spesso non è registrata, per poi diventare lentamente una norma.
I dati sono quindi sempre più precisi man mano che ci si avvicina a noi.



Edited by Alaide - 23/6/2018, 19:16
 
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view post Posted on 23/6/2018, 17:27
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CITAZIONE (Alaide @ 4/1/2018, 11:49) 

Le Fronde. Conclusione.


Mi sa che mi ero persa questa puntata.
Ma ogni sei mesi ne spuntava fuori una? Che, poi, nemmeno volevano spodestare il re e metterci qualcun altro! Mah, proprio intrighi di corte per accaparrarsi potere e benefici...
 
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view post Posted on 23/6/2018, 17:35
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Angine Régime

???

Molto interessanti le spiegazioni della cause del lento aumento demografico.
Valgono anche negli altri paesi o questi crescevano di più/meno?
 
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view post Posted on 23/6/2018, 17:41
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CITAZIONE (Alaide @ 23/6/2018, 13:58) 

La società all'epoca di Luigi XIV

A. Un ritratto demografico


CITAZIONE
Il Regno di Francia si trova in una fase di crescita demografica continua, a partire dalla ripresa dopo la Peste Nera del 1348. Aveva infatti già sul finire del XIII secolo raggiunto i 20 milioni d’abitanti, ma le grandi crisi del XIV (la peste prima e lo scoppio della Guerra dei Cent’anni poi) hanno provocato un crollo demografico. Con il riassettarsi politico e sociale della fine del XV si assiste ad una ripresa demografica che porta la Francia ad avere una popolazione di 16 milioni nel 1500, di 20 milioni all’epoca di Luigi XIV e di 28 milioni nel 1789.

La ripresa demografica è maggiore in Francia rispetto ad altre nazioni, quindi.
Perchè ciò avviene?


Molto interessante l'esame delle motivazioni della crescita relativamente lenta.
Certo l'età del matrimonio - considerando l'epoca - si può definire tardiva: 25 anni, ma anche 23 all'epoca erano considerati tanti per il matrimonio.

Ovvio che le poverette poi dovevano sfornare figli a raffica per conservarne in vita almeno quattro o cinque...

La tendenza a ridurre le nascite per motivi ereditari riguarda soltanto la nobiltà, la corte o l'elite cittadina. E nelle campagne? E tra i popolani?

Mi è piaciuto molto questo brano che serve ad inquadrare la società e le problematiche demografiche ad essa connesse.
Ben tornata, Leonora!
 
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view post Posted on 23/6/2018, 18:20
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CITAZIONE (Ida59 @ 23/6/2018, 18:27) 
CITAZIONE (Alaide @ 4/1/2018, 11:49) 

Le Fronde. Conclusione.


Mi sa che mi ero persa questa puntata.
Ma ogni sei mesi ne spuntava fuori una? Che, poi, nemmeno volevano spodestare il re e metterci qualcun altro! Mah, proprio intrighi di corte per accaparrarsi potere e benefici...

Esattamente... ogni tanto arrivava un frondista. Un po' come Voldemort che combina sempre qualcosa sul finire dell'anno scolastico :B):
 
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view post Posted on 23/6/2018, 18:47
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CITAZIONE (Ida59 @ 23/6/2018, 18:35) 
Angine Régime

Corretto in Ancien Régime.

CITAZIONE
Molto interessanti le spiegazioni della cause del lento aumento demografico.
Valgono anche negli altri paesi o questi crescevano di più/meno?

Valgono anche per gli altri paesi. Poi ci sono ovviamente delle variabili a seconda se lo stato è in pace oppure in base all'economia o anche ai prodotti della terra. Per esempio una zona di produzione lattiera ha una crescita maggior di una zona solamente cerealicola perché le proteine animali sono facilmente raggiungibili da tutti.

CITAZIONE (chiara53 @ 23/6/2018, 18:41)
La ripresa demografica è maggiore in Francia rispetto ad altre nazioni, quindi.
Perchè ciò avviene?

Dopo la fine delle guerre di religione (fine XVI secolo), la Francia vive un periodo di relativa pace interna che permette l'aumento della popolazione.
Occorre sottolineare però che tutta Europa assiste ad una crescita demografica e a un ritorno alla popolazione anteriore alla Peste Nera.
La Francia è la più popolata essenzialmente perché il paese ha una buona agricultura (seppur non ovunque) ed è in espansione economica.
Non è però il paese più densamente popolato. Il primato spetta alle Province Unite e all'Italia settentrionale con 53 ab/km2.

CITAZIONE
Molto interessante l'esame delle motivazioni della crescita relativamente lenta.
Certo l'età del matrimonio - considerando l'epoca - si può definire tardiva: 25 anni, ma anche 23 all'epoca erano considerati tanti per il matrimonio.

In realtà soltanto i re e i grandi nobili si sposavano adolescenti per motivi politici.
All'epoca appare chiaro dalle cronache che una donna di 23 o 25 anni era considerata giovane, così come veniva considerato nel fiore degli anni un quarantenne.
Poi è arrivato il romanticismo che ha fatto adottare al passato le età di matrimonio ottocentesche. Si ha in effetti durante il XIX una flessione verso il basso dell'età delle spose.

CITAZIONE
Ovvio che le poverette poi dovevano sfornare figli a raffica per conservarne in vita almeno quattro o cinque...

Occorre sottolineare che lo scopo non era conservarne quattro o cinque in vita. Semplicemente in una popolazione profondamente legata ai precetti della chiesa utilizzare i metodi naturali di contracezione (per esempio misture vendute dalle levatrici stesse per evitare la gravidanza) era considerato un peccato. Quindi era visto come ovvio dalla società.
È interessante anche studiare i mesi con un numero di nascite maggiori. Essenzialmente si avranno pochissimi concepimenti durante la Quaresima che era mese di astinenza. Quindi si nota, fino agli anni 30-40 del XVIII secolp un profondo rispetto delle pratiche imposte dalla chiesa.
Questo spiega anche il basso numero di figli illegittimi (meno dell'1% delle nascite).
Le cose cambiano con l'avvento dell'Illuminismo.
La popolazione è ancora fermamente cristiana, ma si distacca da certe pratiche. Quindi si avrà un aumento delle nascite illegittime, soprattutto nelle città e un uso maggiore di tecniche contracettive.

CITAZIONE
La tendenza a ridurre le nascite per motivi ereditari riguarda soltanto la nobiltà, la corte o l'elite cittadina. E nelle campagne? E tra i popolani?

La tendenza è essenzialmente nell'élite.

CITAZIONE
Mi è piaciuto molto questo brano che serve ad inquadrare la società e le problematiche demografiche ad essa connesse.
Ben tornata, Leonora!

Grazie.

La prossima lezione tratteggerà le crisi demografiche del periodo.
Poi mi addentrerò nella costruzione dei diversi ordini sociali.
 
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