Il Calderone di Severus

Il secolo di Luigi XIV

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view post Posted on 15/4/2017, 17:35
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Il secolo di Luigi XIV

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Colbert presenta a Luigi XIV i membri dell'Académie Royale des Sciences

Indice generale

Un’introduzione
Cosa definisce il potere reale
Le Fronde. Introduzione
Le Fronde. La fronda parlamentare
Le Fronde. Conclusione
La società all'epoca di Luigi XIV
L'organizzazione amministrativa
Luigi XIV e la Chiesa: un rapporto ambiguo
Luigi XIV e i protestanti: verso l'abolizione dell'editto di Nantes
Le guerre di Luigi XIV: la guerra contro la Spagna
Le guerre di Luigi XIV: la guerra di devoluzione
Le guerre di Luigi XIV: la guerra della Lega d'Augusta
Le guerre di Luigi XIV: la guerra di successione spagnola
Le arti e le scienze durante il Grand Siècle
La fine del regno e i problemi di successione

***

Un’introduzione


Parlare del secolo di Luigi XIV è qualcosa di vasto per diverse ragioni.
Luigi ha regnato per la quasi interezza della sua vita. Salito al trono a cinque anni nel 1643, è morto nel 1715, potendo fregiarsi del titolo di re per ben 72 anni.
Si tratta quindi di un regno ipertrofico, che inizia durante la Guerra dei Trent’anni e termina un anno dopo la pace di Rastaat che pone fine alla Guerra di successione spagnola. Si può quindi dire che il lungo regno di Luigi XIV sia stato un regno di guerre. Ed in effetti è stato caratterizzato dalla guerra: si contano soltanto vent’anni o poco più di pace sui 72 totali.
Si tratta anche di un momento di forte cambiamento nella struttura dello stato, non tanto perché si afferma la monarchia assoluta che, tra l’altro, non è stata un’invenzione di Luigi XIV, ma perché la struttura del regno diventa decisamente più amministrativa.
Si tratta di un secolo fondamentale per la storia dell’arte: l’affermazione del classicismo, la nascita dell’opera francese e dell’opéra-comique, il grande teatro di Racine e Molière. Ma anche la Querelle des Anciens et des Modernes.
E l’elenco potrebbe andare avanti, passando dalla religione, alla finanza, alla società.
Nel prendere in esame il regno di Luigi XIV, occorre analizzare tutte le sfaccettature della sua opera e della sua epoca, un’opera ed un’epoca colme di sfumature e d’ambiguità.

Per iniziare a comprendere il protagonista di queste lezioni, faccio qualche breve accenno ad alcune tappe fondamentali della prima giovinezza del futuro Re Sole.
Quando egli nasce, nel 1638, è accolto come una sorta di miracolo. Anna d’Austria (1601-1660) – ma che il cognome non vi confonda, Anna era spagnola, figlia di Filippo III – e Luigi XIII (1601-1643) erano sposati da 23 anni e fino ad allora non avevano avuto figli.

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P. P. Rubens, Anna d'Austria


Questo era naturalmente un fatto decisamente preoccupante per l’epoca, considerando che avrebbe portato a dei problemi di successione, per una dinastia, quella dei Borbone, che era praticamente appena nata, sorta sulle ceneri dei Valois e salita al potere dopo una lunga e sanguinosa guerra civile. Prima di Luigi XIII, infatti, abbiamo soltanto un altro Borbone, Enrico IV.
La dinastia ha quindi un bisogno disperato d'affermarsi e di mostrare la propria legittimità agli occhi della nobiltà. Viene quindi esaltata, attraverso la scelta del nome - Luigi -, l'ascendenza diretta per linea maschile da San Luigi (Luigi IX). Inoltre Luigi rimanda anche a Clovis (Clodoveo in italiano), re dei Franchi - ma per i francesi primo re di Francia - che è la forma antica, per l'appunto di Louis. Quindi il nome Luigi diventa veicolo di ligittimazione della dinastia dei Borbone. E non è un caso se tutti i re di questa dinastia, con l'eccezione del primo (Enrico IV) e dell'ultimo (Carlo X), si chiamano tutti Luigi.
Tornando all'anno 1638, come detto Anna e Luigi XIII non hanno ancora avuto un figlio e per sfortuna massima, il fratello del re, Gastone d’Orléans ha, in quell'anno, una sola figlia, Anna Maria Luisa d’Orléans, nata nel 1627, quindi impossibilitata ad accedere al trono, in quanto la successione avviene unicamente da parte maschile.

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L. F. Elle, Ritratto della Grande Mademoiselle (Anna Maria Luisa d'Orléans, duchessa di Montpensier)



Il futuro del regno di Francia è quanto mai incerto e una guerra per la successione pare dunque assicurata.
Eppure il 5 settembre 1638 la regina mette al mondo il futuro Luigi XIV. Gli viene attribuito il secondo nome di Dieudonné e, come ringraziamento a Dio, viene edificata la chiesa di Val de Grâce.
Due anni dopo nasce un altro bambino alla copia reale, dando quindi più solidità alla successione: Filippo, noto in seguito come Filippo d’Orléans o come Monsieur, le frère du roi (il che la dice lunga sulla considerazione che si aveva di lui, quasi esistesse soltanto in funzione del fratello maggiore).

sacre
Il sacre di Luigi XIV



Tutto quindi appare roseo, ma nel 1643 Luigi XIII muore: Luigi XIV diventa re all’età di cinque anni. Sua madre assicura la reggenza, coadiuvata dal cardinale Mazzarino. Il giovane re diventa maggiorenne nel 1651 e verrà consacrato re a Reims nel 1654. Ed è questo un momento fondamentale nella “costruzione” della legittimità di un sovrano, come tenterò di spiegare nella prossima lezione.

Edited by Alaide - 31/1/2018, 09:21
 
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view post Posted on 15/4/2017, 17:55
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Bellissima prima lezione introduttiva, che mi ha raccontato tante cose che, probabilmente, a scuola si sono dimenticati di dirmi, o le ho dimenticate io...
Interessante la contestualizzazione iniziale, sull'epoca storica, e poi tutte le spiegazioni sulla dinastia, nomi compresi. con relative motivazioni.
Fantastico il secondo nome del re, ma posso capire la felicità dei genitori, soprattutto nella loro posizione di regananti.
Mazzarino, ecco, quello me lo ricordo anche dai libri di scuola! ;)

Grazie e... ottimo inizio!

Dimenticavo: apprezzatissimi i quadri che aiutano a "visualizzare" l'epoca e i personaggi.
 
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view post Posted on 15/4/2017, 21:26
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A scuola Luigi XIV viene sintetizzato come colui che "inventa" la monarchia assoluta e chiude i nobili a Versailles. Si accenna all'epoca Mazzarino per parlare della Fronda.
Io di Mazzarino ho sempre vivido il ritratto che fa Dumas in Vent'anni dopo... diciamo che la storia di Francia l'ho imparata tramite i suoi romanzi ;) e solo in un secondo momento sui libri di scuola ed ora all'università.

Sono felice che tu abbia apprezzato la lezione e che sia stata in grado di scoprire delle cose nuove. La parte dei nomi mi aveva molto colpita preparando l'esame... sia il ripetersi del nome Luigi (e quando arriverò alla successione del nostro re sole, si impazzirà con i vari Luigi, figli di Luigi, figli di Luigi), sia il secondo nome. Su questo la penso come te: per Anna e Luigi XIII deve essere stata una grande gioia, dopo tanto tempo d'attesa, tanto più che, nelle sue Memorie, Luigi XIV sembra conservare un ottimo ricordo della madre. Alla fine, al di là di tutto, del loro ruolo e delle convenzioni dell'epoca, rimangono pur sempre degli esseri umani.

Quanto alle immagini, ho una grande fortuna in quest'epoca. Luigi XIV ha lasciato molte immagini di sè e tanto è stato ritratto o scolpito o stampato (ad esempio le vittoriose battaglie delle tante guerre combattute in quel periodo).
 
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view post Posted on 15/4/2017, 21:38
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CITAZIONE (Alaide @ 15/4/2017, 22:26) 
Io di Mazzarino ho sempre vivido il ritratto che fa Dumas in Vent'anni dopo...

Oooops... e se il mio ricordo di Mazzarino venisse da quel libro???
 
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view post Posted on 22/4/2017, 16:10
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Ho letto con piacere un brano su un periodo sul quale non mi reputo affatto dotto, se non per linee abbastanza accademiche. Ottimo inizio, ben esposto e con i collegamenti e le contestualizzazioni necessarie ad una comprensione adeguata. Perdonami se contamino la tua discussione con materia classica, ma è possibile che il piccolo Luigi, esattamente come avveniva nella cultura romana e greca, avesse anche una sorta di alone di sacralità in quanto nato col padre già monarca?
 
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view post Posted on 22/4/2017, 16:35
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CITAZIONE (Labarbadiadriano @ 22/4/2017, 17:10) 
Ho letto con piacere un brano su un periodo sul quale non mi reputo affatto dotto, se non per linee abbastanza accademiche. Ottimo inizio, ben esposto e con i collegamenti e le contestualizzazioni necessarie ad una comprensione adeguata. Perdonami se contamino la tua discussione con materia classica, ma è possibile che il piccolo Luigi, esattamente come avveniva nella cultura romana e greca, avesse anche una sorta di alone di sacralità in quanto nato col padre già monarca?

Felice che ti sia piaciuto l'inizio!
Per rispondere alla tua domanda: la sacralità un re di Francia, ma anche un imperatore carolingio, la acquisiva con il sacre, quindi con la consacrazione, al pari dei re biblici.
Invece, almeno a giudicare dalle testimonianze dell'epoca, forse anche a causa dell'alto tasso di mortalità infantile, il figlio di un re non veniva avvolto da un'aurea di sacralità, alla sua nascita. Credo anche perché il gesto del sacre era il momento in cui Luigi cessava di essere semplicemente Luigi per diventare re per volontà di Dio.
Per certi versi, però, il piccolo Luigi potrebbe aver rappresentato una sorta di eccezione, considerando l'importanza dinastica della sua nascita. Ma questa è solo un'ipotesi non attestata.
Spero di essere stata chiara, dato che è un discorso complesso.
 
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view post Posted on 27/4/2017, 13:44
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CITAZIONE (Alaide @ 22/4/2017, 17:35) 
CITAZIONE (Labarbadiadriano @ 22/4/2017, 17:10) 
Ho letto con piacere un brano su un periodo sul quale non mi reputo affatto dotto, se non per linee abbastanza accademiche. Ottimo inizio, ben esposto e con i collegamenti e le contestualizzazioni necessarie ad una comprensione adeguata. Perdonami se contamino la tua discussione con materia classica, ma è possibile che il piccolo Luigi, esattamente come avveniva nella cultura romana e greca, avesse anche una sorta di alone di sacralità in quanto nato col padre già monarca?

Felice che ti sia piaciuto l'inizio!
Per rispondere alla tua domanda: la sacralità un re di Francia, ma anche un imperatore carolingio, la acquisiva con il sacre, quindi con la consacrazione, al pari dei re biblici.
Invece, almeno a giudicare dalle testimonianze dell'epoca, forse anche a causa dell'alto tasso di mortalità infantile, il figlio di un re non veniva avvolto da un'aurea di sacralità, alla sua nascita. Credo anche perché il gesto del sacre era il momento in cui Luigi cessava di essere semplicemente Luigi per diventare re per volontà di Dio.
Per certi versi, però, il piccolo Luigi potrebbe aver rappresentato una sorta di eccezione, considerando l'importanza dinastica della sua nascita. Ma questa è solo un'ipotesi non attestata.
Spero di essere stata chiara, dato che è un discorso complesso.

Grazie per la risposta. Dunque la legittimazione divina rimaneva; mi sembra un dettaglio particolarmente interessante, perché l'ho riscontrato in molti periodi storici che ho avuto modo di approfondire.
 
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view post Posted on 27/4/2017, 17:51
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Ho letto con molto piacere il brano che ci hai regalato.
Aspetto il seguito.
Su Mazzarino mi viene in mente che la definizione quello è un Cardinal Mazzarino è abbastanza frequente e non priva di connotazioni negative. In altre parole il nome del personaggio diventa genericamente descrittivo di una personalità intelligente, furba e spregiudicata. Sbaglio?

Edited by chiara53 - 28/4/2017, 18:27
 
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CITAZIONE (chiara53 @ 27/4/2017, 18:51) 
Ho letto con molto piacere il brano che ci hai regalato.
Aspetto il seguito.
Su Mazzarino mi viene in mente che la definizione quello è un Cardinal Mazzarinoè abbastanza frequente e non priva di connotazioni negative. In altre parole il nome del personaggio diventa genericamente descrittivo di una personalità intelligente, furba e spregiudicata. Sbaglio?

Diciamo che Mazzarino gode di pessima fama e credo che a questa pessima fama abbia contribuito il buon Dumas che, in Vent'anni dopo, sottolinea come Mazzarino sia una ben sbiadita copia di Richelieu e quindi più "basso" nella sua spregiudicatezza:

A vedere quella fronte pallida e incurvata dalla meditazione, a vedere la solitudine di quello studio, il silenzio degli anticamera, i passi misurati delle guardie sul pavimento, si sarebbe potuto credere che l'ombra del Cardinale di Richelieu era ancora nella sua camera.
Ahimé! Era effettivamente soltanto l'ombra del grande uomo. [...] Richelieu non era più là.
[...]
Questo fantasma di Richelieu, era Mazzarino.
Mazzarino era solo e si sentiva debole.
[...]

[Da Vent'anni dopo, capitolo I].

Soltanto questo quadro iniziale offre l'idea dell'immagine di Mazzarino, arrivata fino al XIX secolo. Poi Dumas vi ha messo sicuramente del suo, così come vi ha messo del suo nel creare Richelieu... e devo ammettere che è sempre difficile scindere la figura presente nei Tre Moschettieri e ne Le sphinx rouge da quella tasmessa dai documenti storici.
Poco dopo Dumas aggiunge alla dose una sordida avarizia. Ed il quadro è tracciato: un cardinale che sembra Richelieu, ma non ha la sua stessa grandezza.

Se poi si analizza la realtà dei fatti, si capisce come Mazzarino si ponga in perfetta linea con l'operato del suo predecessore e che si ritrovò ad operare in un momento per nulla facile della storia di Francia: un re bambino sul trono; dei nobili riottosi e spaventati all'idea di perdere il loro potere; la modernizzazione dello stato. Ma saranno argomenti di cui parlerò più diffusamente, spiegando la Fronda.

Domani o posdomani, se riesco, arriverà la prossima lezione.
 
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view post Posted on 28/4/2017, 20:15
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Cosa definisce il potere reale



Punto focale della definizione del potere di un re francese, è il sacre (la traduzione italiana secondo me non rende) che, a partire dall'epoca dei primi Capetingi (X - XI secolo), si svolge a Reims. Il luogo scelto è un luogo simbolico: si tratta della cattedrale in cui è stato battezzato Clovis, re dei Franchi. Proprio nel X secolo viene creata la leggenda della Sacra Ampolla: durante il battesimo di Clovis, lo Spirito Santo, sotto forma di colomba, avrebbe portato l'olio per ungere il catecumeno, in un'ampolla, da allora conservata a Reims. Ed è l'olio di questa ampolla che sarebbe stato utilizzato durante il sacre dei re francesi. Il suddetto olio è stato parzialmente salvato durante la Rivoluzione ed è ora costudito dal sindaco di Reims. Sottolineo che a Reims, oltre a produrre champagne, tengono tantissimo a questa eredità.

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La cattedrale di Reims


Aggiungo che la pratica del sacre non è comune a tutte le monarchie europee dell'epoca - è sicuramente assente dalle monarchie protestanti - ed è, per certi aspetti, una specificità francese.

Con il sacre, Luigi XIV è diventato re per grazia divina. Egli - sempre dotato di un'enorme modestia - si considerava secondo soltanto a Dio ed in ogni caso era il luogotenente di Dio in terra. Il sacre permetteva al re di acquisire poteri taumaturgici: in particolare guariva le scrofole.
Per chi ha letto il Signore degli Anelli, quando viene detto, in riferimento ad Aragorn, che le mani di re sono mani di guaritore, Tolkien fa un chiaro riferimento ai poteri taumaturgici dei re di Francia (ma immagino che lo scrittore inglese avesse in mente San Luigi e non Luigi XIV) e dei re d'Inghilterra successivi alla conquista normanna (il che non è casuale, considerando che il Duca di Normandia era vassallo del re di Francia e che, quindi, il re d'Inghilterra era anche vassallo del re di Francia).

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Un re francese guarisce le scrofole


Il potere reale di Luigi XIV non è definito soltanto dal suo essere sovrano per diritto divino.
Egli è infatti anche souverain: è quindi signore fra i signori. Si tratta di un retaggio medievale, rintracciabile ancora, nel XVII secolo, per quel concerne la giustizia. Soltanto il re può condannare a morte, può graziare (e l'idea del sovrano che può concedere la grazia, si è trasferita nei poteri degli attuali Presidenti delle Repubblica europei) e può rinchiudere qualcuno in prigione senza processo.
Egli è anche souzerain: ovvero è imperatore nel suo regno. Era un modo usato dai re di Francia - e da altri sovrani - per mettere a tacere le possibili mire dell'Imperatore germanico (non utilizzo Sacro romano Impero, perché è termine, per certi versi anacronistico, come spiegherò nelle lezioni su Carlo Magno nella sezione di Storia medievale).
Infine Luigi XIV è un sovrano assoluto. E qui bisogna fare una piccola parentesi su cosa si intende per sovrano assoluto. Il termine assolutismo è stato coniato durante la Rivoluzione francese con intento ovviamente negativo e, quindi, con il sinonimo di tirranide. Nel momento storico in cui trova a vivere Luigi XIV, la monarchia francese è una monarchia assoluta, nel senso che il re è superiore a tutti (e qui giunge in aiuto l'etimologia di assoluto da ab-solvo... non legato). Progressivamente - ma lo spiegherò meglio in una prossima occasione - si è fatta strada l'idea che la ragion di stato, incarnata dal re, fosse superiore a quella di chiunque altro, in particolare i nobili. In quest'ottica va situata l'azione di Richelieu e di Mazzarino.

Giulio-Mazzarini12
Il Cardinale Giulio Mazzarino


Quindi Luigi XIV è teoricamente un re potentissimo, ma il suo potere ha dei limiti.

In primo luogo la sua coscienza: Luigi è il re Cristianissimo, di conseguenza dovrebbe seguire i dettami evangelici.
In secondo luogo i giuramenti del sacre: Luigi è sì re per grazia di Dio, ma durante la consacrazione presta giuramento di proteggere il suo popolo e di proteggere la Chiesa contro le eresie, nonché di rispettare il volere della Chiesa. E di questo particolare ricordatevi perché i rapporti tra Luigi e il papa sono piuttosto complessi.
In terzo, ma non ultimo luogo, esistono dei prolemi logistici: le vie di comunicazione sono lente (quindi un ordine del re impiega il suo tempo per arrivare da Parigi fino a Marsiglia per esempio [in questo caso si parla di più di 10 giorni]); soltanto una piccola parte dei sudditi del re parla il francese della corte, quindi il francese di Parigi, in cui sono scritte dal 1539 le leggi; il numero di ufficiali di stato è basso, per quanto Luigi li porti a 40.000. Quindi governare in maniera efficace la Francia non è di certo facile, nemmeno per Luigi XIV.
 
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view post Posted on 28/4/2017, 20:30
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CITAZIONE (Alaide @ 28/4/2017, 21:15) 
Sottolineo che a Reims, oltre a produrre champagne, tengono tantissimo a questa eredità.

Ma di champagne se ne produce (e vende) molto di più...

CITAZIONE
Con il sacre, Luigi XIV è diventato re per grazia divina. Egli - sempre dotato di un'enorme modestia - si considerava secondo soltanto a Dio ed in ogni caso era il luogotenente di Dio in terra.

Ma in questo modo, non si metteva in contrapposizione con la Chiesa?
CITAZIONE
Soltanto il re può condannare a morte, può graziare (e l'idea del sovrano che può concedere la grazia, si è trasferita nei poteri degli attuali Presidenti delle Repubblica europei)

Interessante questa considerazione.

CITAZIONE
In primo luogo la sua coscienza: Luigi è il re Cristianissimo, di conseguenza dovrebbe seguire i dettami evangelici.
In secondo luogo i giuramenti del sacre: Luigi è sì re per grazia di Dio, ma durante la consacrazione presta giuramento di proteggere il suo popolo e di proteggere la Chiesa contro le eresie, nonché di rispettare il volere della Chiesa. E di questo particolare ricordatevi perché i rapporti tra Luigi e il papa sono piuttosto complessi.

Ecco, nei miei ricordi l'aggettivo Cristianissimo è del tutto assente.
Sì, posso immaginare quanto fossero complicati i rapporti di potere con la Chiesa...
 
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view post Posted on 28/4/2017, 21:04
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CITAZIONE (Ida59 @ 28/4/2017, 21:30) 
Ma di champagne se ne produce (e vende) molto di più...

E les maisons di champagne sono ben presenti nel cento di Reims, ma i francesi tengono molto a queste cose. Ricordo ancora una visita guidata a Saint-Denis con i francesi del gruppo (era una visita gratuita offerta dai Monuments nationaux) tutti esaltati perché era stata ritrovata la testa di Enrico IV che pareva essere andata perduta durant le profonazioni delle tombe reali all'epoca della Rivoluzione.

CITAZIONE
Ma in questo modo, non si metteva in contrapposizione con la Chiesa?

Diciamo che l'equilibrio era molto sottile.
Da un lato è la Chiesa a impartire la cerimonia attraverso il vescovo di Reims, dall'altra un re come Luigi XIV poteva dare non pochi problemi al papa (e li darà, in effetti).
CITAZIONE
Ecco, nei miei ricordi l'aggettivo Cristianissimo è del tutto assente.

Il re di Francia era chimato il re Cristianissimo, mentre quello di Spagna ha il titolo di re Cattolicissimo.
 
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view post Posted on 29/4/2017, 16:05
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CITAZIONE (Alaide @ 28/4/2017, 22:04) 
Il re di Francia era chimato il re Cristianissimo, mentre quello di Spagna ha il titolo di re Cattolicissimo.

Ecco a cosa pesavo leggendo. Confondevo Cristianissimo con Cattolicissimo e pensavo: ma non era il re di Spagna?
Grazie Leonora, belle lezioni, proprio belle belle!
 
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view post Posted on 30/4/2017, 19:21
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CITAZIONE (chiara53 @ 29/4/2017, 17:05) 
Ecco a cosa pesavo leggendo. Confondevo Cristianissimo con Cattolicissimo e pensavo: ma non era il re di Spagna?
Grazie Leonora, belle lezioni, proprio belle belle!

Alla fine l'importante è che fosse - issimo :B):. Mentre scrivevo la lezione, mi sono chiesta per tre buoni minuti, come si dicesse in italiano roi très chrétien... e poi la folgorazione: Cristianissimo!
Felicissima ovviamente che le lezioni ti piacciano!
 
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view post Posted on 20/5/2017, 16:34
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Le Fronde. Introduzione



I primi anni del lungo regno di Luigi XIV sono caratterizzati dal fenomeno delle Fronde, un movimento di rivolta contro il potere detenuto da Mazzarino ed Anna d'Austria. Si parla di Fronde perché se ne contano almeno quattro, con caratteristiche e protagonisti diversi.


Stampa d'epoca relativa alla Fronda



Eppure esiste una base comune che porta all'ingresso sulla scena storica dei frondisti.
Da una parte, si nota una certa delusione perché Anna d'Austria sceglie Mazzarino come ministro. La percezione della nobiltà e dei membri del Parlamento di Parigi è che nulla sia cambiato, quando, all'inizio, si aveva una certa fiducia nella regina che era considerata come il centro dell'opposizione parlamentare e nobiliare contro Richelieu.
La scelta di Mazzarino porta subito ad un primo complotto la "Cabale des Importants" che fallisce in pochissimo tempo.

Dall'altra parte, la Francia è in guerra dal 1635 contro gli Asburgo. La guerra è lunga e soprattutto costosa. Le casse del regno si svuotano, le spese superano le entrate e conseguentamente le tasse aumentano: per esempio la taille[1] cresce del 33 %.

Ma il vero cuore della questione è l'accentramento progressivo del potere nelle mani del sovrano - o del reggente, come nel caso di Mazzarino -. Da un lato il Parlamento di Parigi si trova diminuito in parte delle loro attribuzioni amministrative e giuridiche. Questa assemblea è parte del retaggio medievale delle corti di giustizia, a cui il re, nel XIII secolo, aveva delegato una parte del suo potere. I membri del Parlamento di Parigi vorrebbero che in Francia si instaurasse una monarchia temperata dal potere dei magistrati (ovvero dal loro potere). Dall'altro la grande nobiltà si sente esautorata dai suoi privilegi personali, in un processo che inizia sotto il regno di Luigi XIII e soprattutto il ministero di Richelieu.

All'interno della grande nobiltà troviamo diversi "partiti", formati dai membri della famiglia reale:

Il "partito" Orléans, che ruota intorno a Gaston d'Orléans, fratello di Luigi XIII, che è stato l'erede al trono fino alla nascita di Luigi XIV. Il nostro Gaston è stato al centro di molti complotti orditi contro Richelieu ed è noto per aver sempre fallitto. Durante le Fronde sarà per un'azione di compromesso, piuttosto che d'attacco.

Il "partito" Condé ruota intorno a Luigi II di Borbone, quarto principe di Condé (1621-1686), noto anche come il Gran Condé. Egli è cugino di Luigi XIV ed uno dei migliori generali a disposizione del re di Francia. Ha già vinto gli Asburgo a Rocroi nel 1643. Egli è il terzo in ordine di successione, è ricco (possiede il castello di Chantilly) ed i suoi successi militari gli donano un indubbio prestigio. Le sue posizioni, non sempre coerenti, durante le Fronde sono seguite da suo fratello, il principe di Conti, e da suo cognato, il duca di Longueville.


Ritratto di Luigi II di Borbone (Il Gran Condé)



Il "partito" Vendôme ha al centro François, duca di Beaufort (1616-1669), figlio di César di Vendôme. Quest'ultimo è figlio illegittimo di Enrico IV (il nonno di Luigi XIV) e di Gabrielle d'Estrées. Il nostro Beaufort è il capo della "Cabale des Importants" ed è stato arrestato in quell'occasione e rinchiuso a Vincennes, da cui evade nel 1648 per partecipare alla Fronda.


J. Nocret, ritratto del duca di Beaufort



Come si può capire da questo excursus, i protagonisti delle Fronde saranno i tre "partiti" in seno alla famiglia reale, il Parlamento di Parigi e la Corte.

Spero che vi raccapeziate nei giochi di parentele della famiglia reale... altrimenti chiedete pure!

***



[1] La taille è un'imposta diretta ripartita annualmente sui contribuenti in proporzione dei beni e dei mezzi. Si distinguono due tipi di taille: la taille personnelle, che si applica agli individui (ma i nobili ed il clero non la pagano) e la taille réelle che si applica alla terra ed è pagata dal proprietario senza alcuna esenzione (quindi anche nobili e clero pagano la taille réelle).
 
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