Autore/data: Perry (29/8/07)
Beta-reader: Ida59
Tipologia: one-shot
Rating: per tutti
Genere: commedia
Personaggi: Piton e il Trio
Pairing: nessuno
Epoca: HP 6° anno
Avvertimenti: nessuno
Riassunto: Piton ha sorbito una pozione dagli strani effetti: ma il Trio lo aiuterà!
Disclaimer: I personaggi ed i luoghi presenti in questa storia non appartengono a me bensì, prevalentemente, a J.K. Rowling e a chi ne detiene i diritti. I luoghi non inventati da J.K. Rowling e la trama di questa storia sono invece di mia proprietà ed occorre il mio esplicito e preventivo consenso per pubblicare/tradurre altrove questa storia o una citazione da essa.
Questa storia non è stata scritta a scopo di lucro, ma per puro divertimento, nessuna violazione del copyright è pertanto intesa.
Quell’angioletto di Piton!
Quel giorno il professor Piton non era ancora arrivato, ma la lezione era cominciata da ben cinque minuti.
Hermione si sporse verso Harry e gli disse:
“Non è che gli è successo qualcosa?”
Ron, speranzoso, replicò:
“Speriamo di sì!”
Appena Ron finì di parlare, il Professore entrò nell’aula saltellando ed era vestito in modo un po’ diverso dal solito: infatti, quel giorno indossava una giacca arancione, un paio di pantaloni da sera dello stesso colore e un paio di scarpe giallo canarino.
Fischiettava un motivetto allegro mentre si aggirava a zig zag tra i banchi. Arrivò lentamente alla cattedra mentre una selva di mormorii si levava tra gli studenti.
Tutti gli alunni, ma soprattutto i Serpeverde, si stupirono vedendolo in quello stato.
“Ma che gli avrà preso a Piton, oggi?”
“Ma che gli avrà preso???”
“Per me deve aver preso una brutta botta in testa… “
Hermione guardava attentamente la scena… e sorrideva sotto i baffi che non aveva.
Il Professor Piton rivolse un suadente sorriso alla classe e batté lievemente la punta della bacchetta sulla lavagna e le istruzioni vi apparvero.
Poi, con voce particolarmente gentile, si rivolse a Harry:
“Signor Potter, vuole per favore prendere una pergamena e trascrivere con attenzione le istruzioni?”
Harry lo guardò stupito.
Il professore fece lezione come se fosse stato rapito dagli alieni e sostituito con una copia di se stesso, gentile ed amabile.
Dopo la lezione, però, volle trattenere Harry, Ron e Hermione, che credevano di avere fatto qualcosa di sbagliato; si stupirono quando lui disse:
“Volevo premiarvi per la vostra intelligenza perciò: cinquanta punti in più a testa per Grifondoro!!!” e li mandò fuori.
Il giorno dopo il trio a colazione riparlò di Piton:
“Non è normale e noi dobbiamo fare qualcosa!!!”
Disse Hermione, ma Ron protestò
“E perché?”
“Perché tutti purtroppo lo rivogliono come prima. Hermione ci pensi tu?”
“Certo Harry: è già da ieri che ho un dubbio… vado in biblioteca!!!!!”
Harry e Ron la aspettarono tutto il giorno in Sala Comune, visto che era Domenica, ma non la videro arrivare prima di sera.
Era tutta sporca e con un libro in mano. Si sedette e disse:
“E’ stressato e occorre farlo reagire. Non ci posso credere: io passo tutto il giorno in biblioteca, finalmente trovo i sintomi e sotto leggo la malattia. STRESS!!!!!!”
“Ma se lo facciamo reagire, si stresserà ancora di più e peggiorerà!” esclamò Harry.
“No. E’ come nei cartoni animati: quando uno prende una botta in testa e diventa strano, occorre dargliene un’altra per farlo rinsavire!” spiegò pazientemente Hermione.
“Cartoni con l’anima???” interruppe Ron stupito.
“Lascia perdere, Ron, te lo spiego dopo!” tagliò corto Hermione, spazientita.
Il giorno dopo, quando il Professore entrò in classe, Harry con un colpo di bacchetta fece esplodere le sue provette, Neville fece scoppiare il calderone e Hermione ruppe i vetri.
Piton, davanti a tutti quei disastri, improvvisamente tornò in sé e iniziò a sibilare contro tutti gli studenti; riparò i danni e, per punizione, assegnò a tutti un tema su quanto quello che avevano fatto era sbagliato.
I ragazzi, però, erano felici perché finalmente lui era tornato normale: il solito DIAVOLETTO.
